Quadri delle fotografie storiche - Convitto Nazionale "Giordano Bruno"
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Quadri delle fotografie storiche - Convitto Nazionale "Giordano Bruno"
Antonio Pagliaro, Educatore del Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” Passeggiando nel saloncino del Convitto si notano sulle pareti cinque poster giganti raffiguranti convittori in divisa che hanno studiato e vissuto nel nostro convitto. Essi sono racchiusi in cornici di legno antico, che danno il senso della sintesi storica di questa gloriosa istituzione scolastica. Sono di vari periodi e, guardandoli attentamente, tre sono visibilmente datati e gli altri due no, ma dalla stampa e dalle caratteristiche tecniche, uno sembra di epoca più recente, forse tra il 1930 e il 1960, mentre l’altro, dovrebbe essere il più antico fra tutti (1862-63). Invece, gli altri poster sono, rispettivamente, del 1882, del 1889 e del 1914. Il quadro più antico I convittori raffigurati sono sessantadue e indossano la divisa della Guardia nazionale. Questi due grandi particolari ci fanno riflettere e ci portano alle seguenti ipotesi: 1. alle norme dettate, nel 1861/62, dal preside rettore Francesco Brizio alla cittadinanza e alla provincia intera, in venti punti, valide per il corredo di ciascun convittore. In queste si legge: “al punto 10, Uniforme completa di Guardia nazionale, al punto 11, Blouse di Guardia nazionale in lana verde numero due, con berretto idem, colla cifra in filo argento C”. 2. la dichiarazione fatta dal preside rettore Nicola Stranieri, quando, il 6 gennaio 1865, annunciò con orgoglio che “dal 1862 al 1865 gli iscritti da 51 erano passati a 115, tra convittori ed esterni”. Se queste ipotesi fossero veritiere, potremmo tranquillamente datare questa immagine storica tra gli anni scolastici 1863/64 o il 1864/65. Quadro delle fotografie degli Alunni, degli Ufficiali e del Rettore del Convitto (1882) Il preside rettore, cav. Vincenzo Romanelli, oltre a raccogliere personalmente tutte le foto, fece mettere sotto ogni immagine l’iniziale del nome e del cognome scritto in modo completo, proprio per avvantaggiare i posteri per il loro riconoscimento. Infatti, fissando gli alunni esposti in questa gigantografia se ne contano centotrentadue, sono convittori rigorosamente in divisa dall’apparente età che varia dai sei ai sedici-diciassette anni, dalla Scuola elementare ai maturandi la licenza ginnasiale e liceale. Attraverso i registri di classe e degli esami di licenza ginnasiale e liceale, possiamo arrivare a capire la loro certa identità e il percorso scolastico che hanno compiuto. Per esempio: A. Casertano sta per Antonio Casertano, nato a Capua, il 20 dicembre 1863, studiò nel Convitto dal 1876, nell’agosto del 1879 superò gli esami della licenza ginnasiale e nel 1882 conseguì la licenza liceale, poi, la Laurea in Giurisprudenza nel 1884. Fu sindaco di Capua e Deputato per tre legislature, nel 1919, nel 1921 e nel 1924. Occupò la carica di Presidente della Camera dei Deputati del Regno d’Italia dal gennaio 1925 al gennaio 1929. Dopo fu nominato, il 21 gennaio 1929, senatore del Regno. Morì a Napoli, il 13 dicembre 1939. La figura più grande è quella del preside-rettore Vincenzo Luigi Romanelli, poi c’è l’economo Giovanni Iorio, il censore Bortone, il direttore spirituale Michele Campagna, gli istitutori di Compagnia, Vincenzo Della Volpe, Nicola Passamonti, Eugenio Cerbino e Giuseppe Guarnotta, il vice-censore Gaetano Sferra, altri ufficiali del Convitto e così via. 1 Antonio Pagliaro, Educatore del Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” Quadro delle fotografie del 1899 Onde la proposta al sullodato Consiglio sul pagamento del lavoro eseguito dal Fotografo di Caserta Sig. Giuseppe Russi. Il Consiglio visto la fattura del Fotografo Russi. Avuto riguardo all’ottima e precisa esecuzione del lavoro Delibera Pagarsi al Fotografo Sig. Giuseppe Russi la somma di £. 40 da prelevarsi dal Cap. 8 Casuali del Bilancio in corso. In questa gigantografia si rivede il direttore spirituale Michele Campagna e qualche altro istitutore già presente nel quadro delle fotografie del 1882, poi, la persona raffigurata nell’ovale, è il preside-rettore del periodo, il prof. Carlo Spadei e altri quattordici volti che dovrebbero appartenere ai Superiori e Ufficiali del Convitto. Purtroppo questa bellissima composizione artistica-fotografica è priva dei nominativi delle persone ritratte e quindi diventa impossibile identificarli tutti. Il quadro ricordo del 1914: dono del fotografo Silvio Blaffard Il Rettore Francesco De Giacomo in un Consiglio di Amministrazione del mese di marzo 1915 riferisce ai signori Consiglieri che “Il fotografo Sig. Silvio Blaffard da Caserta insiste nella ferma intenzione di donare al Convitto il quadro ricordo, con la rispettiva cornice, del personale e degli alunni (anno scolastico 1914)”. Facendo un’analisi del quadro notiamo, nell’ovale più grande, il nuovo rettore Francesco De Giacomo, alla sua sinistra, leggermente più in alto, il vicerettore Carlo Bernardi, e sempre alla destra del Rettore, l’Economo Evaldo Carella, poi, il Direttore Spirituale, Canonico Iaderosa Dott. Federico, il Capitano direttore di Educazione Fisica, Claudio Malacarne, ventitré istitutori e tutti i convittori frequentanti le scuole interne ed esterne che complessivamente raggiungono il numero di centonovantasei. Foto ricordo dei Superiori con i Convittori Osservando bene la location di questa foto ricordo possiamo affermare con certezza che fu scattata nel cortile del piccolo orto, posto a sud del retro del refettorio del Convitto, ma non possiamo dire la stessa cosa riguardo alla data precisa dello scatto (forse 1937/38, al tempo del rettore Raffaello Pierini). I novantanove convittori ritratti indossano una divisa che entrò in uso alla fine degli anni trenta e restò fino agli anni sessanta. Questa convinzione ci deriva dalla visione e dalla pubblicazione di varie foto dei periodi indicati. Leggendo i tantissimi verbali dei Consigli di Amministrazione degli anni scorsi risulta che novantanove convittori furono ospitati solo negli anni scolastici 1937/38 e 1949/50. 2 Antonio Pagliaro, Educatore del Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” Ritratto di Luigi Settembrini a colori del prof. Vincenzo Castaldo Attualmente, in Convitto, lungo la parete del saloncino, a destra, è affisso un’altra testimonianza dell’immensa bravura artistica del professore di disegno Vincenzo Castaldo. Si tratta del ritratto fotografico di Luigi Settembrini, un bel mezzobusto, in origine bianco e nero, lavorato a colori con la tecnica dei pastelli, racchiuso in un grande ovale di 70x100 cm e corredato di una larga e antica cornice di legno. Lo stesso è autografato con la caratteristica firma del professore, cioè, V. Castaldo (con data, 1935-Anno XIII). Luigi Settembrini fu allievo del Real Collegio di Terra di Lavoro in Maddaloni dal 1821 al 1827. In qualità di ispettore generale degli studi delle province meridionali del Regno sabaudo fin dal 1 gennaio 1861, lo riformò e da Real Collegio di Sant’Antonio divenne Regio Convitto Nazionale. Composizione fotografica del 1913 del Prof. Vincenzo Castaldo: Il quadro che non c’è Nel nostro Convitto manca all’appello, invece, un'altra foto: si tratta di una bellissima composizione artistico-fotografica del professore di disegno Vincenzo Castaldo, del 1913, in cui sono raffigurati, nell’ovale più grande, il rettore cav. Giacomo Pescatore, in carica dal 1 gennaio 1910, i suoi più stretti collaboratori, alla sua destra, il vicerettore Carlo Bernardi, alla sua sinistra, l’economo Evaldo Carella, l’uomo in divisa è il capitano direttore di Educazione Fisica, Claudio Malacarne, e alla destra di questo, il direttore spirituale, Canonico Iaderosa Dott. Federico. Nella composizione si contano anche dieci squadre di convittori, per un totale di centosessantotto alunni, con i loro rispettivi istitutori. Purtroppo questo capolavoro del professore Castaldo non fa parte più del ricco patrimonio storico artistico dell’antico e glorioso Convitto. Ho scoperto l’esistenza di questa immagine leggendo l’ultimo libro del bravissimo storico maddalonese, prof. Pietro Vuolo, scritto in occasione del Bicentenario del Collegio di Terra di Lavoro, oggi Convitto Nazionale Statale “G. Bruno”, dal titolo Momenti di vita e di pensiero nella Memoria storica e nelle testimonianze a Maddaloni e nel Giordano Bruno. 3