IL SOLE DENTRO - La scuola possibile

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IL SOLE DENTRO - La scuola possibile
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IL SOLE
DENTRO
Regia: Paolo Bianchini
Produttore: Alveare Cinema in collaborazione con Rai Cinema
Soggetto: Paolo Bianchini, Paola Rota
Sceneggiatura: Paolo Bianchini, Paola Rota, Marco Cavaliere
Direttore della fotografia: Giovanni Cavallini
Montaggio: Antonio Siciliano
Musica originale: Fabrizio Siciliano
Interpreti: Angela Finocchiaro, Diego Bianchi, Mohamed Lamine Keita, Mohamed Toumany Sylla,
Gaetano Fresa, Fallou Kama, con la partecipazione di Francesco Salvi, con l’amichevole
partecipazione di Giobbe Covatta
Durata: 100 min.
Nazionalità e anno: Italia 2012
Distribuzione Italia: Medusa Film
Patrocini: Agiscuola; Comunità di S. Egidio; Unicef; Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'
Integrazione; Ministero Degli Interni; F.i.g.c. – Federazione Italiana Giuoco Calcio; Ministère de la
Culture et du Patrimoine – Guinea; Save The Children
Con il supporto di: Apulia Film Commission; European Parliament
Riconoscimenti M.i.b.a.c. : Film d’interesse culturale nazionale - Film per Ragazzi
Festival e premi: Giffoni Film Festival – vincitore del II premio sezione + 10 Shanghai Film Festival –
Focus Italy
Data uscita cinema: 15 novembre
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SINOPSI
Il film racconta due storie: una vera e l’altra di invenzione ma tratta da vicende reali. La
storia vera è quella del lungo viaggio di Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani che nel
1999 hanno scritto a nome di tutti i bambini e i ragazzi africani una lettera indirizzata “Alle
loro Eccellenze i membri e responsabili dell’Europa“. Nella lettera i due ragazzi chiedono
aiuto per avere scuole, cibo, cure. Con la lettera in tasca Yaguine e Fodè si nascondono nel
vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles ed inizia così il loro straordinario viaggio
della speranza che si concluderà tragicamente. Le vicende di Yaguine e Fodè si incrociano
con la seconda storia che narra di un altro viaggio, questa volta dall’Europa all’Africa,
avvenuto dieci anni dopo, intrapreso da altri due adolescenti ed un pallone. Thabo e Rocco,
uno africano e l’altro italiano, sono vittime del mercato di bambini calciatori, dal quale sono
fuggiti. Un vero e proprio sfruttamento in cui i bambini spesso vengono levati dalle famiglie,
“usati” e abbandonati quando non servono più. I due ragazzi giocando con un pallone, loro
unico compagno di viaggio, attraversano l’Africa a piedi, percorrendo in senso opposto uno
dei tanti “sentieri delle scarpe” tracciati in anni da migliaia di uomini, donne, bambini, in
fuga dalle carestie e dalle guerre. Il loro viaggio è ricco di insidie e difficoltà ma anche di
incontri ed esperienze straordinarie che li cambieranno per sempre.
Quando l’airbus 300 della Sabena conclude il suo lungo volo atterrando a Bruxelles, un
tecnico scopre abbracciati i corpi assiderati di Yaguine e Fodè, nelle loro tasche la lettera
indirizzata “ Alle loro Eccellenze…”. Anche il lungo viaggio di Thabo e Rocco si conclude con
l’arrivo a N’Dola il paese natale di Thabo , dove li aspetta in un campo di calcio dedicato a
Yaguine e Fodè un mister un po’ speciale che tutti chiamano “pasta e fagioli”.
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ANALISI DEL FILM
Una delle caratteristiche fondamentali de “Il sole dentro” che lo rende un importante
strumento didattico e divulgativo è la sua capacità di offrire numerosi spunti di riflessione su
diverse tematiche, veicolare messaggi e valori fondamentali utilizzando un linguaggio
semplice e chiaro ma soprattutto divertendo ed interessando i ragazzi. Grazie, infatti, ad una
proiezione (luglio 2012) effettuata all’interno del Festival di Giffoni –uno dei più importanti
Festival per ragazzi al mondo- con un pubblico di 830 spettatori dai 10 ai 13 anni si è potuto
verificare che i ragazzi non si sono mai annoiati, anzi hanno seguito con attenzione e
partecipazione il film dall’inizio alla fine. Al termine della proiezione si è sviluppato un
dibattito in cui i ragazzi hanno affrontato e discusso con interesse le diverse tematiche ed
hanno voluto approfondire alcuni argomenti del film.
Nel film sono intrecciate due storie differenti e soltanto dopo diverso tempo viene rivelato
l’elemento che le congiunge; ciò consente di mantenere l’attenzione sempre attiva
generando una sorta di suspence che induce a seguire il film con attenzione. Entrambe le
vicende sono trattate con delicatezza e sensibilità, senza mai scadere nei luoghi comuni. La
presenza di attori brillanti come Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta, Francesco Salvi e Diego
Bianchi consente al film di scorrere con grande piacevolezza alternando momenti di
riflessione a momenti di puro e sano divertimento. Lo stile registico è asciutto senza inutili
fronzoli e manierismi per lasciare spazio alle storie, ai luoghi dove è stato girato (Puglia –
deserto tunisino – Guinea Konakry) e ai volti degli attori in particolar modo dei quattro
ragazzini protagonisti diretti con sensibilità e maestria del regista Paolo Bianchini che per il
suo impegno verso l’infanzia e i suoi diritti è stato ambasciatore dell’Unicef. Attraverso le
immagini del film si possono scoprire gli ampi spazi del deserto del Sahara ed entrare nelle
case reali di Yaguine e Fodè e conoscere i loro veri genitori. Il finale del film, nonostante la
tragica morte di Yaguine e Fodè, lascia un messaggio di speranza per il futuro, una
sensazione di reale possibilità di poter cambiare le cose e un sentimento di gioia e serenità
che accompagna lo spettatore per lungo tempo.
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LA STORIA DI YAGUINE E FODE’
Conakry – Guinea 1999: Yaguine Coita e Fodè Tounkara sono due ragazzi rispettivamente di
15 e 14 anni. Vivono a Conakry, la capitale della Guinea, in delle baracche ai margini della
città. Frequentano una scuola affollata e povera, senza corrente elettrica né libri. Nella classe
di Fodè ci sono 107 alunni. La sera per studiare sono costretti a percorrere decine di km a
piedi per raggiungere il parcheggio dell’aeroporto di Conakry unico luogo in cui ci sia la
corrente e l’illuminazione e dove li attendono tanti altri ragazzi. Yaguine e Fodè sono legati
da una profonda amicizia e li accomuna un desiderio: studiare per crescere, emanciparsi,
per aiutare le loro famiglie e gli altri ragazzi guineani e Africani e li unisce anche la speranza
di poter cambiare le cose con lo studio, con il dialogo. La loro speranza, purezza e anche
ingenuità fa nascere in loro un pensiero: scrivere una lettera ai “signori membri e
responsabili dell’Europa”, per raccontare quello che succede in Africa e chiedere loro aiuto,
perché nelle menti candide dei due ragazzi i “Responsabili dell’Europa” non possono sapere
quello che succede in Africa altrimenti non lo permetterebbero. E così ogni sera si ritrovano
nel parcheggio dell’aeroporto dove, armati di carta e penna, iniziano a scrivere la loro lettera,
prima in brutta copia per essere poi trascritta in bella copia. Chissà quanti sogni, quante
speranze saranno passate nelle loro menti, quanto avranno parlato e discusso sui concetti da
esprimere, sulle parole giuste da usare. Finché un giorno, terminata di scrivere e trascrivere
la loro lettera, decidono di consegnarla personalmente al Parlamento Europeo nella sede di
Bruxelles utilizzando uno dei tanti aerei che da Conakry vanno a Bruxelles. Così preparano le
loro poche cose e con coraggio riescono ad infilarsi nel vano del carrello di atterraggio di un
Airbus A300 della compagnia belga Sabena. I loro corpi sono stati trovati solo qualche giorno
dopo all’aeroporto di Bruxelles; indossavano diverse paia di pantaloni e maglioni infilati l’uno
sopra l’altro, ma ai piedi calzavano i sandali. Sono morti di freddo, sicuramente: all'altitudine
di crociera di un aereo, la temperatura oscilla tra i -50 e i -55 gradi. Nelle loro tasche hanno
trovato questa lettera.
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LA LETTERA DI YAGUINE E FODE’
(Traduzione del testo originale)
Alle Loro Eccellenze i signori membri e responsabili dell’Europa.
Abbiamo l’onore e il piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi del
nostro viaggio e della sofferenza di noi bambini e giovani dell’Africa.
Ma prima di tutto, vi presentiamo i nostri saluti più squisiti rispettosi, a tal fine, siate il
nostro sostegno e il nostro aiuto, siatelo per noi in Africa, voi ai quali bisogna chiedere
soccorso; ve ne supplichiamo per l’amore del vostro bel continente, per il vostro sentimento
verso i vostri popoli , le vostre famiglie e soprattutto per l’amore per i vostri figli che voi
amate come la vita...
Signori membri e responsabili dell’Europa, è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza
che noi gridiamo aiuto per l’Africa.
Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non
hanno diritti... noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare
una grande organizzazione utile per l’Africa, perché progredisca. Se vedete che ci
sacrifichiamo rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi
per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa.
Ciò nonostante noi vogliamo studiare, vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come
voi...
Infine vi supplichiamo di scusarci moltissimo di aver osato scrivervi questa lettera in quanto
voi siete degli adulti a cui noi dobbiamo molto rispetto...
Yaguine e Fodè due bambini guineiani.
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LA TRATTA DEI BABY CALCIATORI
Il calcio nell’immaginario collettivo è visto come un mondo dorato attorno al quale c’è un giro
economico di proporzioni mastodontiche e dove gli atleti sono strapagati ma c’è una realtà
che pochi conoscono che è fatta di dolore e sfruttamento: è la tratta dei baby calciatori.
Persone senza scrupoli, sedicenti procuratori, che sono stati nominati “scafisti del calcio”
girano il mondo, soprattutto L’Africa, alla ricerca di piccoli talenti. Una volta individuati dei
ragazzi convincono le famiglie a farseli consegnare per portali a giocare ed allenarsi in
qualche club europeo con il sogno e la speranza di diventare i campioni del domani, ma per
fare ciò si fanno pagare lautamente. Le famiglie che sperano di vedere il proprio figlio
diventare un grande calciatore consegnano tutti i loro risparmi o si indebitano. Alcuni ragazzi
vengono portati effettivamente nei club, ma se dopo pochissimo tempo non rispondono alle
caratteristiche richieste vengono abbandonati dove capita oppure sfruttati come manodopera
a basso costo, altri vengono direttamente sfruttati senza neanche passare per il club. Molti di
loro provano a tornare a casa e per fare ciò finiscono nella rete della malavita, mentre molti
altri scompaiono e si perdono completamente le loro tracce.
Questi ragazzi vengono chiamati “nuovi schiavi del calcio”, sono circa 20.000 e provengono
quasi tutti dall’Africa, le meta principale è la Francia, ma si sono verificati numerosi casi
anche in Italia. La compravendita dei calciatori minorenni è vietata dall’articolo 19 del
Regolamento Fifa sullo Status e sul Trasferimento dei giocatori, che recita: “I trasferimenti
internazionali dei calciatori sono consentiti solo se il calciatore ha superato il 18° anno di
età”. Sono previste, però, delle eccezioni: il trasferimento di un giocatore di 16 anni è
consentito all’interno dell’UE o dell’ AEE, per via della sentenza Bosman (che liberalizza il
mercato del calcio europeo); se i genitori del ragazzo si sono trasferiti nel Paese della nuova
società per motivi indipendenti dal calcio; se è in essere un accordo di collaborazione tra
accademie giovanili dei due club (con adeguato alloggio, mantenimento e istruzione). E su
queste eccezioni s’innestano i sedicenti procuratori che riescono a falsificare i documenti
oppure produrre falsi attestati in cui risulta che i genitori lavorano in Europa e per la Fifa è
impossibile controllare tutto, specie se i ragazzi giocano in squadre amatoriali, e non
riconosciute.
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TEMATICHE DEL FILM
Le tematiche e gli spunti di riflessione che il film offre sono le seguenti:
- Il viaggio come scoperta dell’altro e di sé
- Il diritto e la possibilità dei bambini e dei giovani di vivere in un “mondo migliore”
- L’amicizia che supera le barriere e le differenze
- L’Africa e le difficoltà dei ragazzi africani
- Le differenze e le somiglianze fra ragazzi italiani ed africani
- Le ragioni e le difficoltà dell’emigrazione
- Lo studio e l’impegno come strumenti per migliorare il proprio Paese e la propria esistenza
- Il calcio e lo sport come momento di aggregazione, di crescita e di aiuto reciproco
FASCE D’ETA’
La semplicità narrativa, la totale assenza di immagini violente o che possano turbare la
sensibilità dei più piccoli legate alla forza e all’universalità degli argomenti trattati e degli
spunti di riflessione, rendono il film adatto per tutti gli ordini scolastici e tutte le fasce d’età.
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SPUNTI DI RIFLESSIONE
1) Il titolo “Il sole dentro” a cosa si riferisce?
2) Cosa ha spinto Yaguinè e Fodè a scrivere la loro lettera al Parlamento Europeo e qual è la
situazione dei ragazzi africani?
3) Dove si trova la Guinea e qual è la sua storia e la sua situazione sociopolitica?
4) Nel film sono mostrati i veri genitori di Yaguine e Fodè e le loro case. Quali riflessioni e
spunti nascono guardando i volti dei genitori e le loro umili abitazioni? Quali differenze con la
nostra realtà?
5) Yaguine e Fodè nella loro lettera chiedono di poter studiare? Qual è il valore dello studio e
della cultura? Che cosa vuol dire per un Paese essere culturalmente arretrato?
6) Rocco e Thabo partono da Bari e raggiungono l’Africa centrale a piedi attraversando il
deserto. Qual è il loro percorso?
7) Nel deserto Rocco e Thabo incontrano una serie di persone: lo speaker della radio, il
nomade, i migranti, Padre X. Che cosa rappresentano?
8) La figura di Padre X è enigmatica e misteriosa. Che valore e simbologia hanno gli aquiloni
che egli fa volare nel cielo?
9) Chiara, interpretata da Angela Finocchiaro, è una donna che ha deciso di abbandonare le
comodità della sua vita per trasferirsi in Africa ed allenare una piccola squadra di calcio.
Quali sono le ragione della sua scelta? L’aver abbandonato una serie di beni materiali l’ha
resa più infelice o più serena?
10) Il console, interpretato da Diego Bianchi, è una figura divertente e allegra. Ma qual è il
suo ruolo nel film?
11) Molti italiani come Chiara, il console, il rappresentante dell’Unicef, sono impegnati
all’Estero in azioni umanitarie o diplomatiche. Qual è il loro ruolo e la loro attività?
12) Che cosa ha spinto Thabo e la sua famiglia a farlo partire con il sedicente procuratore?
Quali speranze e sogni avevano per il futuro? Cos’è la tratta dei baby calciatori? Quali altre
forme di sfruttamento esistono nei Paesi più poveri (bambini soldato etc.) ?
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13) Rocco, una volta giunto in Africa, è un clandestino come lo sono molti degli africani che
giungono in Italia. Cosa vuol dire essere un clandestino?
14) Nella partita di calcio finale in un campo povero e polveroso ma costruito con amore, tutti
i ragazzi giocano insieme senza distinzione di provenienza. Qual è il valore dello sport? E’
ancora possibile oggi sperare in un calcio pulito che rappresenti un momento di confronto
agonistico sano e leale?
15) Come mai centinaia di migliaia di persone ogni anno abbandonano il proprio Paese
lasciando tutti gli affetti e rischiando la vita per raggiungere l’Europa?
16) Sia l’amicizia fra Yaguine e Fodè che fra Rocco e Thabo si rivela un elemento
fondamentale per superare le difficoltà. Qual è il valore dell’amicizia e cosa vuol dire avere
un vero amico?
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