Landscape and Urbanscape Photography

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Landscape and Urbanscape Photography
LOOKING ON
Landscape
and Urbanscape
Photography
Summer School
Ravenna,
6—11 Ottobre 2014
Raffaella Biscioni
Ricercatrice, Università degli Studi
di Bologna-Ravenna
Joachim Brohm
Fotografo, Hochschule für Grafik
und Buchkunst Leipzig/Academy
of Visual Arts
Antonello Fongia
Ricercatore, Università degli Studi
Roma Tre
Guido Guidi
Fotografo, Iuav Venezia,
Accademia Belle Arti Ravenna
Gerry Johansson
Fotografo
Silvia Loddo e Cesare Fabbri
Ricercatrice indipendente e
fotografo, Osservatorio Fotografico,
Ravenna
Tiziana Serena
Ricercatrice, Università degli Studi
di Firenze
Luigi Tomassini
Professore straordinario, Università
degli Studi di Bologna-Ravenna
Numero di studenti ammessi
20; le lezioni si terranno
in lingua italiana e inglese
Quota d’iscrizione
Euro 250,00 (quota non
comprensiva di alloggio)
Luogo
Dipartimento di Beni Culturali
Via degli Ariani 1 - 48121 Ravenna
Contatti
Cinzia Cortesi, Fondazione Flaminia
via Baccarini 27, 48121 Ravenna
Tel. +39 0544 34345
Fax+39 0544 35650
[email protected]
Esattamente cinquant’anni fa, Michelangelo Antonioni era a
Ravenna a girare “Deserto Rosso”. Grazie a lui e al suo direttore
della fotografia, Carlo Di Palma, alcune delle immagini più forti e
potenti del cinema italiano sono state girate qui, a Ravenna.
Ancora oggi, lungo la strada Baiona che, costeggiando
il canale della Darsena, dalle basiliche romano-bizantine di
Ravenna giunge alla spiaggia e alle vele del moderno porto di
Marinara, a sinistra sopravvive un paesaggio naturale ancora
arcaico, gli acquitrini, le macchie palustri, i radi capanni da pesca,
che segnano l’inizio di quel paesaggio magico, statico e carico
di tensione che è il paesaggio del contiguo delta del Po, che si
estende fino alle valli di Comacchio.
Dall’altra parte, è tutto l’opposto: si presenta la quintessenza di
una moderna civiltà postindustriale, con un concentrato delle sue
invasioni del paesaggio e dell’ambiente.
I grandi cumuli di detriti di Deserto Rosso ci sono ancora, in
versioni aggiornate e un po’ più tetre, ma soprattutto ci sono alcuni
colossali cimiteri metallici, un vero e proprio parco di archeologia
industriale che non ha pari in Italia. Sono i resti, intatti e però già
fatiscenti, dei grandi impianti dell’Eni di Mattei e della petrolchimica
di Monti che sostennero, fra gli anni ’50 e ’60, il grande sforzo del
boom dell’Italia del “miracolo economico”.
Mescolati ad essi altri impianti industriali modernissimi, che
brulicano di attività di giorno e di notte producono una luminaria
fantasmagorica; poi il porto per le grandi navi, e più verso il mare la
pineta, le spiagge, il porto turistico di Marinara, con le sue centinaia
di barche da diporto, i moderni locali commerciali, ma anche
ristorantini popolari con il pesce da asporto e le villette familiari.
Se ci aggiungiamo l’immediato retroterra di Ravenna, con i suoi
monumenti unici al mondo, con i suoi mosaici apparentemente
statici, ieratici, ma carichi di una formidabile tensione e potenza
espressiva, il porto di Classe, gli scavi, le chiese romaniche con i
tondi campanili, tutto ciò ci offre un assortimento potenzialmente
straordinario di immagini e di visioni.
Direttore
Luigi Tomassini
(Dipartimento di Beni Culturali,
Università di Bologna – Campus di Ravenna)
Scadenza
Per partecipare alla Summer School inviare il CV e/o portfolio a:
[email protected][email protected]
oppure spedire a: Summer School – Fondazione Flaminia,
via Baccarini 27 – 48121 Ravenna
La scadenza per la presentazione delle domande è il 22/09/2014
emilio macchia (eee)
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