Nessun titolo diapositiva - Tecniche della prevenzione nell`ambiente

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Nessun titolo diapositiva - Tecniche della prevenzione nell`ambiente
Codex Alimentarius
La finalità della commissione del Codex alimentarius è, tra l'altro, di
sviluppare e armonizzare le norme sanitarie a livello mondiale e di
emanare direttive e raccomandazioni concernenti i prodotti
dell'agricoltura e della pesca, i prodotti alimentari, gli additivi e i
contaminanti presenti negli alimenti, i mangimi, i medicinali veterinari, i
pesticidi, con particolare riguardo ad aspetti quali l'etichettatura, i
metodi di campionamento e di analisi, i codici di etica, le buone
pratiche agricole e le misure d'igiene, allo scopo di proteggere la
salute dei consumatori e garantire la lealtà delle pratiche seguite nel
commercio internazionale.
IL PROBLEMA EMERGENTE
Dal 1994, da quando cioè sono entrati in vigore gli accordi dell'OMC, in
particolare l'accordo sull'attuazione delle misure sanitarie e fitosanitarie
(accordo SPS) e l'accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi (accordo TBT),
le norme, direttive e raccomandazioni del Codex alimentarius hanno
acquisito una maggiore rilevanza giuridica grazie al riferimento al Codex
alimentarius contenuto negli accordi dell'OMC e alla presunzione di
conformità conferita alle pertinenti misure nazionali basate su tali norme,
direttive o raccomandazioni, adottate dalla commissione del Codex
alimentarius.
Codex Alimentarius
riferimento normativo europeo
L'adesione della Comunità europea al Codex alimentarius come membro
a pieno titolo, insieme agli Stati membri, è necessaria affinché gli
interessi capitali della Comunità stessa e dei suoi Stati membri in
materia di sanità pubblica o altro siano tenuti in debita considerazione
nel corso dell'elaborazione, discussione e adozione di tali norme,
direttive, raccomandazioni o altre disposizioni in sede di commissione
del Codex alimentarius.
Libro Bianco
riferimento normativo europeo
Libro bianco formula proposte atte a trasformare la
politica alimentare dell'UE in uno strumento proattivo,
dinamico, coerente e completo per assicurare un elevato
livello di salute umana e di tutela dei consumatori.
Libro Bianco
Il principio ispiratore del presente Libro bianco è che la politica della
sicurezza alimentare deve basarsi su un approccio completo e integrato.
Ciò significa che esso deve considerare l'intera catena alimentare ("dai
campi alla tavola"); tutti i settori dell'alimentare; tutti gli Stati membri,
la frontiera esterna dell'UE come anche il suo interno; le tribune
decisionali a livello internazionale e di UE nonché tutte le fasi del ciclo
decisionale a livello politico. I pilastri della sicurezza alimentare contenuti
nel presente Libro bianco (consulenza scientifica, raccolta ed analisi di
dati, aspetti normativi e di controllo nonché informazione dei consumatori)
devono costituire un insieme continuo al fine di consentire quest'approccio
integrato.
Libro Bianco
I ruoli di tutti i partecipanti alla catena alimentare (produttori di mangimi, agricoltori e
produttori/operatori del settore alimentare; le autorità competenti negli Stati membri e nei paesi
terzi; la Commissione; i consumatori) devono essere chiaramente definiti: i produttori di mangimi, gli
agricoltori e gli operatori dell'alimentare hanno la responsabilità primaria per quanto concerne la
sicurezza degli alimenti; le autorità competenti hanno compiti di monitoraggio e devono far rispettare
tali responsabilità ponendo in atto sistemi nazionali di controllo e di sorveglianza; la Commissione si
concentra sulla valutazione della capacità che hanno le autorità competenti di porre in atto tali sistemi
per il tramite di audit e ispezioni a livello nazionale. Anche i consumatori devono rendersi conto che
sono responsabili dell'adeguata conservazione, manipolazione e cottura degli alimenti. In tal modo la
politica "dai campi alla tavola" che copre tutti i settori della catena alimentare, compresa la
produzione dei mangimi, la produzione primaria, la lavorazione degli alimenti, l'immagazzinamento, il
trasporto e la vendita al dettaglio verrà attuata sistematicamente e in modo coerente.
Libro Bianco
Una politica alimentare efficace richiede la rintracciabilità dei percorsi dei
mangimi e degli alimenti nonché dei loro ingredienti. Si devono introdurre
procedure adeguate per agevolare tale rintracciabilità. Tra di esse vi è
l'obbligo per le imprese del settore dei mangimi e degli alimenti di assicurare
che vi siano procedure adeguate per ritirare i mangimi o gli alimenti dal
mercato là dove si presenti un rischio per la salute dei consumatori. Gli
operatori dovrebbero tenere inoltre adeguati registri dei fornitori di materie
prime e di ingredienti in modo da consentire di identificare la fonte di un
problema. Va ribadito tuttavia che l'identificazione chiara dei percorsi dei
mangimi e degli alimenti e dei loro ingredienti è una questione complessa che
deve tenere conto della specificità di diversi settori e prodotti.
Libro Bianco
Questo approccio completo e integrato porterà a una politica alimentare più
coerente, efficace e dinamica. Esso deve affrontare le carenze derivanti
dall'attuale sistema settoriale, rigido, che hanno limitato la sua capacità di
affrontare in modo rapido ed efficace i rischi per la salute umana. La politica
deve perciò essere sottoposta a costante revisione e, se del caso, deve esser
adattata per ovviare alle carenze, per affrontare le emergenze e per
riconoscere i nuovi sviluppi intervenuti nella catena della produzione.
Nel contempo, lo sviluppo di quest'approccio deve avvenire in modo trasparente
coinvolgendo tutti gli interessati e consentendo loro di recare un contributo
efficace ai nuovi sviluppi. Il livello di trasparenza già raggiunto con la
pubblicazione dei pareri scientifici e delle relazioni ispettive dovrebbe essere
esteso ad altri ambiti legati alla sicurezza alimentare
Libro Bianco
L'analisi del rischio deve costituire il fondamento su cui si basa la politica
di sicurezza degli alimenti. L'UE deve prendere le mosse, nella sua politica
alimentare, dall'applicazione delle tre componenti dell'analisi del rischio:
valutazione del rischio (consulenza scientifica e analisi dell'informazione),
gestione del rischio (norme e controlli) e comunicazione del rischio.
Libro Bianco
Ove appropriato, si applicherà il
principio di precauzione
nelle decisioni di gestione del rischio.
Libro Bianco
Nel processo decisionale all'interno dell'UE si potrà inoltre tenere conto di
altri fattori legittimamente pertinenti per la protezione della salute dei
consumatori e per la promozione di prassi eque nella commercializzazione dei
prodotti alimentari.
Esempi: sono considerazioni ambientali, il benessere degli animali, l'agricoltura
sostenibile, le aspettative dei consumatori quanto alla qualità dei prodotti,
un'adeguata informazione e definizione delle caratteristiche essenziali dei
prodotti nonché dei loro metodi di lavorazione e produzione.
Regolamento CEE/UE n° 178 del 28/01/2002
La libera circolazione di alimenti sicuri e sani è un aspetto
fondamentale del mercato interno e contribuisce in maniera
significativa alla salute e al benessere dei cittadini, nonché ai loro
interessi sociali ed economici.
(300 milioni di consumatori)
Principi e procedure come base comune
L'acqua viene ingerita, come ogni altro alimento, direttamente o
indirettamente, contribuendo così al rischio complessivo al quale si
espongono i consumatori attraverso l'ingestione di sostanze, tra cui
contaminanti chimici e microbiologici.
Principi e procedure come base comune
mangimi
, fra cui requisiti relativi alla produzione e all'utilizzo dei mangimi quando questi
siano riservati agli animali destinati alla produzione alimentare. Ciò non pregiudica
i requisiti simili che sono stati applicati finora e che saranno applicati in futuro
nella legislazione sui mangimi applicabile a tutti gli animali, inclusi gli animali da
compagnia.
Principi e procedure come base comune
materiali e gli oggetti
a contatto con gli alimenti
È generalmente riconosciuto che, in alcuni casi, la sola
valutazione scientifica del rischio non è in grado di
fornire tutte le informazioni su cui dovrebbe basarsi
una decisione di gestione del rischio e che è legittimo
prendere in considerazione altri fattori pertinenti, tra
i quali aspetti di natura sociale, economica, tradizionale,
etica e ambientale nonché la realizzabilità dei controlli.
La sicurezza e la fiducia dei consumatori della Comunità e dei
paesi terzi rivestono un'importanza capitale. La Comunità è tra i
più importanti protagonisti del commercio mondiale di alimenti e
mangimi e, in tale veste, ha stipulato accordi commerciali
internazionali,
contribuisce
all'elaborazione
di
norme
internazionali a sostegno della legislazione alimentare e sostiene
i principi del libero commercio di mangimi sicuri e di alimenti sani
e sicuri in maniera non discriminatoria, all'insegna di pratiche
commerciali leali e moralmente corrette.
Alcuni Stati membri hanno adottato normative orizzontali nel
campo della sicurezza alimentare, imponendo in particolare agli
operatori economici l'obbligo generale di immettere sul mercato
solo alimenti sicuri. Tali Stati membri applicano tuttavia criteri
fondamentali diversi per determinare la sicurezza degli alimenti.
Tali impostazioni divergenti e la mancanza di una normativa di
tipo orizzontale in altri Stati membri potrebbero far sorgere
ostacoli al commercio dei prodotti alimentari. Ostacoli analoghi
potrebbero sorgere per quanto riguarda il commercio dei
mangimi.
L'esperienza ha dimostrato che l'impossibilità di ricostruire il
percorso compiuto da alimenti e mangimi può mettere in pericolo
il funzionamento del mercato interno di tali prodotti. Occorre
quindi predisporre un sistema generale per la rintracciabilità dei
prodotti che abbracci il settore dei mangimi e alimentare, onde
poter procedere a ritiri mirati e precisi o fornire informazioni ai
consumatori o ai funzionari responsabili dei controlli, evitando
così disagi più estesi e ingiustificati quando la sicurezza degli
alimenti sia in pericolo.
Le questioni scientifiche e tecniche riguardanti la sicurezza
degli alimenti e dei mangimi stanno diventando sempre più
importanti e complesse. L'istituzione di un'Autorità europea
per la sicurezza alimentare dovrebbe rafforzare l'attuale
sistema di assistenza scientifica e tecnica che non è più in grado
di soddisfare le crescenti esigenze.
Un compito preventivo di raccolta di informazioni e di vigilanza,
nonché di valutazione e di informazione circa i rischi emergenti
al fine di prevenirli.
Le recenti crisi alimentari hanno inoltre dimostrato i vantaggi,
per la Commissione, di disporre di procedure opportunamente
congegnate e più rapide per la gestione delle crisi. Tali
procedure organizzative dovrebbero permettere di coordinare
meglio gli sforzi e di determinare le misure più efficaci sulla
base delle informazioni scientifiche più accurate. Le procedure
riviste dovrebbero pertanto tener conto delle competenze
dell'Autorità e prevedere un'assistenza scientifica e tecnica
sotto forma di consulenza in caso di crisi alimentare.
Per realizzare lo scopo fondamentale è necessario e opportuno
prevedere il ravvicinamento di concetti, principi e misure che
costituiscono una base comune per la legislazione alimentare
nella Comunità
Definizione di “alimento”
“alimento” (o “prodotto alimentare”, o “derrata alimentare”)
qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente
trasformato o non trasformato, destinato ad essere ingerito, o di
cui si prevede ragionevolmente che possa essere ingerito, da
esseri umani. Sono comprese le bevande, le gomme da masticare e
qualsiasi sostanza, compresa l'acqua, intenzionalmente incorporata
negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione o
trattamento. Esso include l'acqua
Definizione di “analisi del rischio”
processo costituito da
tre componenti interconnesse:
valutazione, gestione
e comunicazione del rischio
Definizione di “valutazione del rischio”
processo su base scientifica costituito da
quattro fasi: individuazione del pericolo,
caratterizzazione del pericolo,
valutazione dell'esposizione al pericolo e
caratterizzazione del rischio
Definizione di “gestione del rischio”
processo, distinto dalla valutazione del rischio,
consistente nell'esaminare alternative d'intervento
consultando le parti interessate, tenendo conto della
valutazione del rischio e di altri fattori pertinenti e,
se necessario, compiendo adeguate scelte di
prevenzione e di controllo
Definizione di “comunicazione del rischio”
lo scambio interattivo, nell'intero arco del processo di analisi del rischio,
di informazioni e pareri riguardanti gli elementi di pericolo e i rischi, i
fattori connessi al rischio e la percezione del rischio, tra responsabili della
valutazione del rischio, responsabili della gestione del rischio, consumatori,
imprese alimentari e del settore dei mangimi, la comunità accademica e
altri interessati, ivi compresi la spiegazione delle scoperte relative alla
valutazione del rischio e il fondamento delle decisioni in tema di gestione
del rischio
Definizione di “pericolo” o “elemento di pericolo”
agente biologico, chimico o fisico
contenuto in un alimento o mangime, o
condizione in cui un alimento o un
mangime si trova, in grado di provocare
un effetto nocivo sulla salute
Definizione di “rintracciabilità”
la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un
alimento, di un mangime, di un animale destinato alla
produzione alimentare o di una sostanza destinata o
atta ad entrare a far parte di un alimento o di un
mangime attraverso tutte le fasi della produzione,
della trasformazione e della distribuzione
Definizione di “fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione”
qualsiasi fase, importazione compresa, a partire dalla
produzione primaria di un alimento inclusa fino al
magazzinaggio, al trasporto, alla vendita o erogazione al
consumatore finale inclusi e, ove pertinente,
l'importazione, la produzione, la lavorazione, il
magazzinaggio, il trasporto, la distribuzione, la vendita
e l'erogazione dei mangimi
Piano sanitario nazionale 2003-2005
si ribadisce una serie di emergenze che si sono succedute
negli ultimi anni. Zoonosi causate da nuovi patogeni ed, in
particolare, l'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) Altre
recenti crisi sanitarie hanno investito il sistema
agrozootecnico-alimentare, quali la contaminazione da PCB,
diossina e altre sostanze chimiche, nonché la febbre
catarrale degli ovini, la peste suina classica e l'influenza
aviaria.
Piano sanitario nazionale 2003-2005
si ribadisce Il controllo igienico-sanitario degli alimenti, in un
contesto di questo tipo, assume connotati completamente
diversi rispetto alla realtà esistente fino alla metà degli anni
'90. In particolare, i controlli non sono più concentrati sul
prodotto, ma sono distribuiti lungo tutto il processo di
produzione “dall'aratro al piatto” e le garanzie date dal
produttore sono parte non esclusiva, ma certamente
determinante del sistema della sicurezza.
Piano sanitario nazionale 2003-2005
si ribadisce La sicurezza degli alimenti oggi può essere
assicurata solo attraverso azioni di prevenzione,
eliminazione e mitigazione del rischio che iniziano nella fase
di produzione agricola e si estendono in modo integrato nelle
fasi di trasformazione, distribuzione, conservazione e
somministrazione. Livelli di sicurezza adeguati non sono
raggiungibili se non si adottano misure operative integrate
concertate e verificate a livello internazionale, comunitario,
nazionale e locale.
Piano sanitario nazionale 2003-2005
uscire gradualmente dalla logica
dell'emergenza, realizzando una politica
fondata su obbiettivi di sicurezza e di salute
misurabili e verificati;