SICUREZZA E QUALITA` ALIMENTARE: LA CERTIFICAZIONE A

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SICUREZZA E QUALITA` ALIMENTARE: LA CERTIFICAZIONE A
TESI CONGRESSUALE 2
SICUREZZA E QUALITA’ ALIMENTARE: LA CERTIFICAZIONE A TUTELA DEL
CONSUMATORE
Commissione
- Consigliere Nazionale Coordinatore: Dr. Agr. Cosimo Damiano CORETTI
- Presidente Federazione Regionale degli Ordini della Sicilia: Dr.agr. Salvatore RIZZO
- Vice-Preside della Facoltà di Agraria di Teramo: Prof. Antonello PAPARELLA
Tavolo di lavoro
- Consigliere nazionale coordinatore: Cosimo Damiano Coretti – moderatore delle relazioni
- Giornalista: Giovanni Rizzotti (L’Informatore Agrario)
Relatori
-
ICQ di Cosenza (Dr. Rosario Barresi)
Università (Prof. Antonelle Paparella)
CMI-Check Fruit (Dr. Eugenio Govoni)
Sommario
Scenario Attuale................................................................................................................ 2
Il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare ....................................................................... 2
Controlli: quadro normativo di riferimento .......................................................................... 3
Obiettivo ........................................................................................................................... 5
Strumenti .......................................................................................................................... 5
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Scenario attuale
L’Unione Europea e la Politica Agricola Comunitaria (PAC), con la pubblicazione del
Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare nel Gennaio 2000, sono entrate nella fase in cui la
sicurezza alimentare non comprende solo gli aspetti tecnici ed organizzativi ma è parte integrante
della politica economica e del governo delle strategie.
La principale implicazione di questo approccio è data dal fatto che il problema della sicurezza
alimentare è affrontato a livello di sistema e non solo di settore; in questa logica, quindi, e per la
prima volta, anche i produttori agricoli sono direttamente responsabili nei confronti dei
consumatori. Questa nuova visione ha posto l’accento sulla necessità di avvicinare il mondo della
produzione alimentare a quello dei consumatori, attraverso l’applicazione di sistemi di garanzia, di
comunicazione, di osservazione, di vigilanza connessi alle tecniche produttive e alla conoscenza del
prodotto alimentare.
Parallelamente è cresciuto l’interesse dei consumatori verso prodotti alimentari ottenuti con metodi
che rispettano l'ambiente e garantiscono la sicurezza alimentare (esigenza in linea con il principio di
sviluppo sostenibile – ECOSUMMIT di Rio 1992 - e con il Libro Verde della CE – Bruxelles
15/10/2008 - sulla qualità dei prodotti agricoli).
Il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare
Il Libro Bianco è un documento programmatico che si propone di garantire, come priorità
strategica fondamentale, un elevato livello di sicurezza alimentare.
Nel cap. 2, punto 8 si legge: “ il principio ispiratore del Libro Bianco è che la politica della
sicurezza alimentare debba basarsi su un approccio completo e integrato”, tale per cui esso deve
riguardare l’intera catena alimentare nelle sue diverse fasi, i soggetti partecipanti e tutti i settori
interessati.
Il Libro Bianco riconosce, in capo ai consumatori il diritto di attendersi informazioni, che vanno
rese in modo chiaro e comprensibile, sulla qualità degli alimenti e sui loro ingredienti, nonché sui
rischi che taluni di essi possono presentare per determinate categorie di persone.
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Altri obiettivi prefissati sono stati indirizzati al superamento delle diversità tra le legislazioni
nazionali in materia di sicurezza alimentare e a cercare di creare condizioni simili di concorrenza
nel mercato comune volte a tutelare gli interessi dei consumatori e consentire loro di compiere
scelte consapevoli in relazione agli alimenti che consumano.
Controlli: quadro normativo di riferimento
A partire dunque dal Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare la normativa europea e,
conseguentemente nazionale e regionale, ha subito una continua evoluzione consentendo agli
operatori del settore e a tutto l’indotto, compreso i servizi di consulenza, di uscire da una condotta
generalizzata ed entrare in una logica di intervento specifica e razionale, in linea con le esigenze e le
richieste del consumatore.
In questo ambito la qualità dei controlli ha assunto a garanzia del consumatore (e non solo) una
importanza strategica in quanto elemento imprescindibile di valutazione dell’intera filiera
produttiva.
Le operazioni di controllo perseguono lo scopo di verificare e garantire la conformità dei prodotti
alimentari alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, proteggere gli interessi
dei consumatori e garantire la correttezza delle transazioni commerciali.
In particolare, le attività di controllo sono dirette a verificare: a) le materie prime, gli ingredienti, gli
additivi ed ogni altro prodotto utilizzato nella preparazione dell’alimento; b) lo stato, le condizioni
igieniche degli impianti, delle attrezzature, degli utensili adibiti alla preparazione, alla
conservazione e alla commercializzazione dei prodotti alimentari; c) i procedimenti di disinfezione,
pulizia, nonché i processi tecnologici di produzione e trasformazione dei prodotti alimentari.
Le attività di controllo interessano l’intera filiera, nelle fasi di produzione, trasformazione e
commercializzazione, sino alle tavole dei consumatori, e sono supportate da norme cogenti e
volontarie che vengono qui di seguito elencate:
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• Reg. CE 178/2002 che specifica all’art. 17 l’attribuzione delle responsabilità agli operatori
del settore alimentare e alle Autorità degli Stati Membri prevedendo che questi ultimi si
adoperino per - 1) applicare la legislazione alimentare; 2) controllare e verificare il rispetto
delle pertinenti disposizioni della medesima da parte degli operatori del settore alimentare e
dei mangimi, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione; 3)
organizzare un sistema ufficiale di controllo e altre attività adatte alle circostanze, tra cui la
comunicazione ai cittadini in materia di sicurezza e di rischio degli alimenti e dei mangimi,
la sorveglianza della sicurezza degli alimenti e dei mangimi e altre attività di controllo che
abbraccino tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.
Questa impostazione viene ripresa anche dal successivo regolamento (Reg. CE 852/2004).
• Reg. CE 852/2004 nel quale si afferma che la sicurezza degli alimenti è il risultato di diversi
fattori: 1) la legislazione dovrebbe stabilire requisiti di igiene minimi; 2) dovrebbero essere
effettuati controlli ufficiali per verificarne l’osservanza da parte degli operatori del settore
alimentare.
• Reg. CE 854/2004 stabilisce norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui
prodotti di origine animale destinati al consumo umano.
• Reg. CE 882/2004 stabilisce le modalità di attuazione e di organizzazione dei controlli
ufficiali sui mangimi, alimenti, salute e benessere animale.
• D.lgs. 193/2007 (attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di
sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore) in cui
si definiscono anche le Autorità Competenti per i controlli ufficiali.
• D.lgs. 194/2008 disciplina le modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari
ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/2004.
• UNI EN ISO 19011:2003 (emessa ad ottobre 2002) – linee guida per gli audit dei sistemi di
gestione per la qualità e/o di gestione ambientale.
A supporto di quanto sopra menzionato si è espressa anche la FAO e l’OMS, entrambe espressioni
del CODEX ALIMENTARIUS, che hanno esortato tutti i Paesi a migliorare la vigilanza e a
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rafforzare i propri sistemi di controllo sulla qualità, sull’igiene e sulla sicurezza del cibo (Summit di
Ginevra/Roma del 19 luglio 2007).
Obiettivo
Le attività di controllo sono caratterizzate da interventi sistematici che vanno attuati secondo
un programma preordinato che definisca natura, modalità e frequenza delle operazioni (ispezioni,
prelievo dei campioni, analisi di laboratorio dei campioni prelevati, esame degli strumenti di
verifica installati dall’impresa, ecc.), in modo tale da garantire il raggiungimento di risultati
soddisfacenti a garanzia di tutti gli interpreti, dal produttore al consumatore.
Il raggiungimento di tali risultati passa soprattutto dalla competenza/qualità del controllo intesa
come conoscenza della specifica filiera produttiva e dei potenziali rischi ad essa connessi.
Dunque oggi, e più di ieri, è necessario e prioritario che l’intera categoria si adoperi per garantire
una maggiore trasparenza e competenza in termini di controlli (cogenti e volontari) con l’obiettivo
di porre le aziende e il consumatore in una condizione di reciproca garanzia.
Prioritario dunque è entrare a far parte, con competenza specifica e trasparenza, delle
organizzazioni di controllo delle Autorità Competenti e degli Enti di Certificazione quali soggetti
rispondenti
alle
esigenze
previste
dalle
norme
sopra
menzionate.
Strumenti
Lo strumento da adottare nell’immediato è rappresentato principalmente da una interazione
sinergica di tutta la categoria (Conaf, Federazioni Regionali ed Ordini Provinciali) con le Istituzione
e, in particolar modo, con la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome (e relativi
componenti a livello territoriale), con l’UNI, con il SINCERT e i singoli Enti di Certificazione
accreditati dallo stesso.
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La discussione congressuale sull’approccio a questa nuova opportunità si configura come il punto di
partenza verso una centralità del dottore agronomo all’interno della filiera agroalimentare.
Matera, 13 maggio 2009
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