Mission : UNA “SECONDA CASA” PER IL BAMBINO

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Mission : UNA “SECONDA CASA” PER IL BAMBINO
SCUOLA DELL’INFANZIA
Mission :
UNA “SECONDA CASA” PER IL BAMBINO
La scuola dell’Infanzia Gonzaga vuole essere un luogo in cui il piccolo, come a casa propria, possa:
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•
•
trovare un ambiente caldo sereno dove crescere ed esprimersi
comunicare liberamente la gioia di stare con gli altri
vivere esperienze significative per la sua formazione
avere risposte “vere “ alle prime domande di significato
1. SCELTE CURRICOLARI
1.1 FEDELTÀ ALLA TRADIZIONE E DINAMISMO INNOVATIVO
Fedeltà ai valori che connotano la scuola e dinamismo innovativo caratterizzano la proposta
formativa. Il curricolo prescelto, pur evidenziando nel suo nucleo profondo elementi di novità
quale risposta a esigenze nuove, rifiuta ogni artificiosa tendenza anticipatoria degli apprendimenti
formalizzati, a favore di percorsi che consentano al bambino di compiere esperienze significative
per la sua formazione.
1.2 INSEGNAMENTI E STRUTTURA DEL CURRICOLO
Curricolo di base
Secondo gli obiettivi e le finalità delineate nelle Indicazioni Nazionali per i
Piani delle Attività Educative nella Scuola dell’Infanzia
Attività integrative
obbligatorie
Lingua straniera in tutte le sezioni
laboratorio teatrale, informatico motorio e musicale
Priorità
Mirato alternarsi di attività volte alla individualizzazione degli
apprendimenti
Percorsi cognitivi a piccoli gruppi di età omogenea
Attività di pre-grafismo per bambini di 5 anni
Compresenza educatrice e docenti specialisti in molte attività
Attività facoltative
1.3
Gioco sport
FINALITA’ FORMATIVE
Criteri guida nell’approccio educativo
La formazione nella scuola dell’Infanzia è frutto di un’eredità pedagogica e spirituale.
Ogni esperienza ricollegabile a un “Tutto” ha senso e non può che essere positiva.
Positività della realtà e calore dell’accoglienza sono i primi contenuti di esperienza che la scuola
vuol dare al bambino affinché, sentendosi accolto ed amato, possa imparare ad accogliere gli altri e
a rispettarne le diversità.
Ogni piccolo è stimolato a scoprire la propria individualità, ma anche a riconoscere il valore del
compagno per costruire un’unità.
Ruolo fondamentale nel processo di scoperta e di crescita ha l’educatrice, la cui
preoccupazione è di “ essere” per testimoniare i valori in cui crede in forza di qualcosa che vive e
rendere possibile un’esperienza attraverso “ un incontro”.
1.4 METE FORMATIVE
Promozione della formazione integrale del bambino
Formazione di un bambino sereno, intellettualmente curioso, capace di originalità nelle varie
forme ludiche ed espressive, autonomo, orientato al Bene e al Vero.
OBIETTIVI FORMATIVI
Progressiva maturazione dell’identità
personale
OBIETTIVI SPECIFICI
Sviluppare progressivamente
competenze sensoriali, percettive,
linguistiche e motorie
Graduale sviluppo dell’autonomia
Acquisizione di fiducia nei propri
mezzi
Utilizzare il corpo e la voce per
imitare, riprodurre e inventare suoni e
rumori
Capacità di comunicare la
propria affettività
Saper comprendere, esprimere,
comunicare
Interiorizzare norme di
comportamento - saper collaborare
con gli altri e condividere esperienze
Saper esplorare, classificare secondo
criteri, rappresentare idee, stabilire
prime connessioni logiche
Capacità di interagire con i compagni
Comprendere e riprodurre ordini, canti
e messaggi nella L2
OBIETTIVI TRAVERSALI
Imparare ad ascoltare e ad osservare
Imparare a comunicare mediante
forme espressive diverse
Utilizzare la fantasia e la creatività
Utilizzare primi percorsi logici
Rispetto della diversità dell’altro e
delle sue esigenze
Accostamento a Gesù e al suo
messaggio
Sperimentare diverse forme di
espressione attraverso l’uso del PC
Sviluppare abilità creative nelle
diverse espressioni drammaticoteatrali
Sviluppare la progressiva capacità di
mettere in sequenza logica le fasi di un
progetto
1.5. MEZZI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO FORMATIVO
1.5.1 Pedagogia Lasalliana
Gli atteggiamenti definiscono l’Educatore Lasalliano per quanto esprime di testimonianza,
conoscenza e dedizione al compito educativo.
Poche parole chiave ne sintetizzano lo stile pedagogico educativo
Bambino al centro
Atteggiamenti interiori, gesti e attività
sono pensati e proposti in funzione a :
un unico soggetto: il bambino
un unico fine : il suo sviluppo integrale
come umanità, affettività e intelligenza.
Ascolto, calore e tenerezza
L’ascolto attento e amorevole dei bisogni espressi e
inespressi del bambino è alla base dell’azione pedagogico
educativa.
Reazioni, stati d’animo ed atteggiamenti sono visti come
naturale risposta del piccolo all’impatto con la realtà e
analizzati con cura.
Vicinanza affettiva, tenerezza e dialogo caratterizzano
stile pedagogico e interazione educativa
Rapporto personalizzato
Il riconoscimento della costitutiva originalità di ogni
singolo, impegna scuola ed educatrici a un rapporto
personalizzato col piccolo, come naturale espansione della
funzione materna.
Stile ed azione educativa valorizzano la personalità di
ciascuno, nel rispetto dello stato evolutivo personale
Dedizione
Amore per i piccoli e passione per l’insegnamento
diventano “missione” a servizio dell’infanzia.
Entusiasmo e dedizione definiscono l’atteggiamento del
docente che vive la propria professionalità come risposta
personale a una scelta educativa.
Accoglienza
Autorevolezza
La scuola accoglie nominalmente ogni piccolo ed
insieme a lui vissuti, dinamiche emotive,
esperienze, aspettative dei genitori
Calore affettivo e sensibilità si fanno gesto concreto
nell’accoglienza quotidiana per sorreggere la dimensione
emotiva e facilitare il distacco
L’educatrice, punto stabile di riferimento, si propone
come figura autorevole che aiuta il bambino a maturare
un corretto rapporto con la realtà .
Ogni intervento correttivo, senza mortificare la naturale
esigenza del piccolo ad esprimersi con naturalezza in ogni
circostanza, lo guida a ragionare su fatti e comportamenti,
ma a rafforzare nel contempo il senso del proprio
singolare valore per corroborare autostima e autofiducia.
1.5.2. Contesto educativo
Il contesto educativo è l’ambito in cui il bambino sperimenta il calore di un particolare stile
relazionale, impara a distinguere le esperienze quotidiane e a dar loro significato.
E’ quindi il luogo per eccellenza a cui la famiglia, scegliendo liberamente la scuola, affida il
piccolo affiché impari ad interpretare la realtà e a interiorizzare, per osmosi, norme e valori.
Fratelli, educatori, assistenti e personale non docente che insieme operano nella Famiglia
Lasalliana, garantiscono al piccolo qualità di relazione, coerenza formativa e stabilità emotivoaffettiva.
Il contesto intende quindi incidere nella formazione del bambino, assicurandogli uno spazio
dove il benessere psicofisico sia condizione primaria per la sua partecipazione spontanea ed attiva al
processo di apprendimento e di crescita
1.5.3 Corresponsabilità educativa
La scuola si pone in continuità e complementarietà educativa con la famiglia.
L’interazione si concretizza in uno scambio reciproco di informazioni utili per la crescita del
bambino, nella messa in comune di impressioni e dati su aspetti rivelatori del vissuto del piccolo e
nell’accordo sulle linee d’intervento:
• valorizzazione dei momenti dell’accoglienza e dell’uscita per un rapido confronto su aspetti
legati alla routine quotidiana
• colloqui settimanali nelle ore di ricevimento per la focalizzazione di aspetti di carattere più
generale e per l’assunzione di informazioni utili alla compilazione del “portfolio”
• incontri scuola-famiglia alla fine del primo e del secondo quadrimestre con tutti i docenti
che operano nella classe, per un’informazione coordinata e unitaria del processo formativo.
• interazione dinamica tra rappresentanti, genitori e direzione per una condivisione della
progettazione educativa e della valutazione dell’azione svolta dalla scuola.
2 PROGETTI DI PARTICOLARE RILEVANZA
2.1. PROGETTO “ LINGUA ”
Il bambino, grazie alla presenza quotidiana di un’ insegnante specializzata, nei momenti di
gioco e di attività didattica è messo nelle condizioni di apprendere la lingua straniera secondo le
medesime dinamiche di apprendimento con cui impara la lingua materna. L’esperienza non ha
quindi lo scopo di preparare il piccolo alla pratica di una lingua straniera, ma di dare a tutti la
possibilità di giocare divertendosi, facendo uso di un altro codice linguistico.
L’approccio esclusivamente di tipo ludico è caratterizzato da autenticità linguistica e mira a
promuovere partecipazione e creatività.
Modulo di 140 ore annuali ( 3 anni) e di 233 ( 4 e 5 anni)
Attività previste
• apprendimento di filastrocche e canti
• esecuzione e formulazione di ordini e istruzioni
• giochi di ascolto attivo, didattici e di ruolo
• attività di manipolazione, colorazione e pittura
• racconto di fiabe seguite da prime forme di drammatizzazione
• esercitazioni finalizzate a promuovere il coinvolgimento a livello mimico- gestuale, motorio
e pittorico
• animazione teatrale con marionette per l’apprendimento delle prime funzioni comunicative
• attività di memorizzazione lessicale con supporti multimediali
2.2 PROGETTO LABORATORI
Le attività laboratoriali sono ritenute nucleo qualificante della proposta formativa.
L’organizzazione delle attività parte da un progetto preciso elaborato dal collegio docenti all’inizio
dell’anno e si struttura in percorsi specifici in relazione alla variabilità individuale dei ritmi, dei
tempi e degli stili di apprendimento
Lo spazio temporale riservato ai laboratori varia in base alla tipologia prescelta, ma prevede
normalmente moduli di 20/ 30 lezioni.
Laboratorio di
informatica
Laboratorio di
psicomotricità
Laboratorio
sul colore
Laboratorio
teatrale
Laboratorio
di giardinaggio
LABORATORIO TEATRALE - Modulo
Laboratorio
musicale
Laboratorio
d’arte
Laboratorio
di manipolazione
di 30 ore annuali
Obiettivi del progetto:
• stimolare la curiosità del bambino, spingendolo a provare e a sperimentare
• sollecitare le capacità inventivo pittoriche e drammatico espressive
• far scoprire rapporti diversi con il corpo, i sensi, i colori, le forme, le immagini, la voce
• migliorare la socializzazione
Il percorso, incentrato sul rapporto tra narrazione e drammatizzazione, fa leva sui sentimenti, la
mimica e la gestualità. E’ caratterizzato da una serie di attività diverse:
• attività di simulazione che introducono il bambino nel cuore dell’azione teatrale “ far accadere
qualcosa per comunicare a qualcuno”
• giochi finalizzati al controllo degli stati emotivi ed affettivi
• esercitazioni di comunicazione verbale e non verbale ( emozioni da condividere senza parole)
• partecipazione a giochi di gruppo e di ruoli
• attività grafico pittoriche e di manipolazione
• laboratorio di progettazione e scenografia per la realizzazione di costumi, cartelloni, fondali
LABORATORIO MUSICALE – Modulo
di 18 ore ( 3 anni) 28 ( 4 e 5 anni)
L’attività sonora musicale, come esperienza integrata fra le diverse forme del sentire, del fare,
del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere e gustare il bello, intende:
1) contribuire all’educazione integrale del bambino
2) gettare le basi della futura competenza musicale, coltivando i “ semi” fondamentali della
produzione e fruizione sonora.
Il progetto pone il bambino al centro, come soggetto di conoscenza
I percorsi proposti hanno lo scopo di:
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favorire l’esplorazione dell’ambiente per conoscerne le potenzialità sonore
mettere il piccolo nella condizione di inventare, riprodurre suoni e rumori
sviluppare un atteggiamento di curiosità e gusto per l’ignoto e l’originale
ricreare paesaggi sonori realistici o fantastici
scoprire, fabbricare, utilizzare materiali diversi per la scoperta di sonorità sempre nuove
giocare con i suoni
creare associazioni tra suoni, melodie e sentimenti
consentire percorsi interdisciplinari documentati mediante attività grafico pittoriche
produrre collettivamente e individualmente invenzioni musicali in funzione di un semplice
immediato divertimento o per momenti di drammatizzazione, danza/teatro
accostarsi all’uso di uno strumento
scoprire realtà culturali diverse
Nel Laboratorio musicale sono affrontati in modo integrato temi inerenti la vita sonora e musicale
del bambino ( sonorità ambientali, da eseguire con il corpo, con gli strumenti didattici, sonorità che
‘ rassicurano’ che ‘ aiutano’ ad armonizzare il movimento, a comunicare e relazionare)
Il Progetto Musica sfocia con l’esibizione dei bambini nelle seguenti manifestazioni:
Lezione aperta per l’Open Day
Spettacoli con canti e mimica corporea per la Festa di Natale, della mamma e di fine anno
LABORATORIO DI INFORMATICA – Modulo
di 25 ore annuali
Il progetto mira al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
• assicurare la continuità tra scuola dell’Infanzia e scuola primaria
• favorire un approccio spontaneo e ludico alle nuove tecnologie
• accostare i bambini ad un diverso codice espressivo
• far scoprire ai piccoli la possibilità di aggregare quadri concettuali a partire dall’esperienza
• utilizzare il computer per eseguire semplici giochi didattici
• mettere i piccoli nella condizione di produrre messaggi e situazioni attraverso una molteplicità
ordinata ed efficace di modalità rappresentative
• sviluppare atteggiamenti di apprendimento cooperativo
Attività
Esplorazione di immagini e di forme differenti di animazione
Attività di approccio all’uso del computer
Disegno creativo
Esecuzione di giochi didattici
LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’ – Modulo
di 56 ore ( 4 e 5 anni) 28 ore (3 anni)
Attività
Il laboratorio di psicomotricità intende favorire nel bambino una presa di coscienza della sua
relazione con il mondo esterno, far vivere il piacere della dimensione emozionale e senso-motoria,
sollecitare la dimensione simbolica del gioco, sostenere l’operatività, prevenire eventuali
disarmonie nello sviluppo affettivo, cognitivo e motorio.
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movimento in palestra e all’aperto sotto la guida di una specialista diplomata I.S.E.F.
esperienze sensoriali a ritmo di musica
giochi ed attività di espressione
approccio ad una disciplina sportiva
ATTIVITÀ LABORATORIALI DI SEZIONE
Ad integrazione dei percorsi con didattica laboratoriale, ogni sezione, in base alla specificità del
gruppo e agli interessi emersi, sviluppa in aggiunta alla proposta comune, un mini laboratorio
specifico.
Sezione azzurra : laboratorio sul colore
Sezione verde : laboratorio d’arte
Sezione gialla : laboratorio di giardinaggio
Sezione lilla : laboratorio di manipolazione
2.3 PROGETTO CONTINUITÀ
Profondamente impegnata a elaborare e a rendere visibile un progetto che si sostanzia di una
continuità formativa, la scuola dell’Infanzia estende il suo raggio di azione in una duplice direttiva:
garantisce un percorso unitario, caratterizzato da sequenzialità e intenzionalità educativa e consegna
alla scuola primaria i campi di esperienza sviluppati in prospettiva dinamica.
Mezzi prescelti per il raggiungimenti di tali obiettivi sono:
• priorità ad esperienze che promuovano il gusto e la disponibilità ad apprendere
• interconnessione tra un singolo campo di esperienza e gli altri
•
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programmazione coordinata di obiettivi, metodi e strumenti di osservazione tra docenti della
scuola dell’Infanzia e della scuola primaria
trasmissione di dati per la conoscenza dell’alunno ( colloqui tra docenti, compilazione di una
scheda informativa-orientativa su tutti gli aspetti della personalità del bambino)
iniziative finalizzate a consentire esperienze tra classi ponte
2.4 USCITE CULTURALI E MOMENTI DI FESTA
Uscite culturali e momenti di festa, offrono al bambino una pluralità di sollecitazioni, di attività
ed esperienze diverse.
Appuntamenti annuali:
• giornate dell’accoglienza finalizzate a favorire l’inserimento
• uscita culturale “scuola natura” per permette ai piccoli di condividere forme di esperienza
• incontro con il teatro,il museo, il territorio per una continuità tra la scuola e mondo esterno
• festa di Natale, della mamma e di fine anno
Tutte le iniziative sono modulate secondo precisi criteri educativi e metodologici ; criterio base è
la significatività di ciò che viene fatto incontrare al bambino per la maturazione affettiva,
relazionale e cognitiva
3 SCELTE METODOLOGICO-DIDATTICHE
Quadro di riferimento metodologico organizzativo
• progettazione curricolare collegiale
• metodologia centrata sulla personalizzazione delle attività educative
• organizzazione temporale funzionale all’attivazione di itinerari ramificati in grado di
potenziare ogni dato di esperienza
• creazione di una rete di raccordi che assicurino unitarietà al progetto educativo, pur nella
specificità dei compiti di ciascun docente
3.1 PROGETTAZIONE
Nell’intento di assicurare significatività psicologica ai percorsi, la progettazione tiene conto delle
esigenze fondamentali della persona, secondo la seguente scansione:
:
BISOGNI
Accoglienza
Appartenenza
Relazioni significative
Affettività
Esplorazione
Autostima
PERIODO DELL’ANNO
Settembre
Ottobre.novembre
Dicembre-gennaio
Febbraio-marzo
Aprile- maggio
Giugno
Lo sfondo integratore è scelto in base alla valenza formativa del medesimo e alla possibilità di
servire come filo conduttore a esperienze didattiche ordinate in base ai diversi campi di esperienza.
Nodo tematico prescelto : “ Fata Celestina e i folletti”
La progettazione, sostenuta da una forte intenzionalità, si connota per il carattere flessibile ed
aperto dei percorsi elaborati in progressione.
L’osservazione sistematica dei comportamenti dei piccoli e le loro mutate situazioni evolutive
possono portare a modificare volutamente in itinere la proposta curricolare, inserendo attività non
ordinatamente previste nel quadro progettuale .
Le attività sono organizzate in maniera progressiva in base a una sequenzialità rispettosa dei
processi evolutivi e delle capacità dei bambini di partecipare costruttivamente alle esperienze a cui
sono chiamati.
Criteri guida :
• approccio personalizzato
• attenzione alle esigenze specifiche delle diverse età
• organizzazione modulare per piccoli gruppi
• proposte basate sull’esperienza diretta
• finalizzate a dare conferme per sostenere l’autostima
• mediate dalla sensibilità educativa e professionale del docente
3.2 METODO
La metodologia ha come punto di riferimento il progetto educativo Lasalliano e l’impiego di
metodi integrati in relazione ai differenti stili di apprendimento.
Per quanto riguarda la prima formazione di atteggiamenti di esplorazione e ricerca, la scuola
imposta i propri percorsi partendo dalla consapevolezza che il bambino ha sete di “perché”.
Le proposte danno risposta al suo naturale desiderio di conoscenza :
• sollecitando la curiosità
• valorizzando l’iniziativa personale
• comunicando l’emozione della scoperta
• promuovendo stupore e motivazione spontanea
• rendendo il piccolo artefice del proprio apprendimento
• sviluppando creatività e fantasia
Linee prioritarie:
• utilizzo di una struttura narrativa nello sviluppo dei percorsi
• impiego di strategie che assicurino la partecipazione ad ogni campo di esperienza
• osservazione guidata per la focalizzazione dei primi concetti
• grande attenzione a processi e proposte di apprendimento che favoriscono la libera iniziativa
del bambino, l’attività operativa, riflessiva e mentale
• valorizzazione di potenzialità e capacità nel lavoro di gruppo
• circolarità e condivisione delle conoscenze
• continuità, gradualità, ciclicità nelle proposte
• mirata alternanza di momenti di esperienza, di verifica
• conversazioni tematiche
• ampio impiego di giochi didattici, di ruolo e di simulazione
• uscite guidate a conclusione di un modulo di lavoro
3.3 PROGRAMMAZIONE TRA DOCENTI DELLE DIVERSE SEZIONI
La necessità di confrontarsi sistematicamente per equilibrare in un lavoro comune la
programmazione educativa è specchio dello stile pedagogico-relazionale nella Scuola Lasalliana
dell’Infanzia.
Le educatrici si incontrano con scansione periodica per, ricercare strategie educative, sottoporre
ad una verifica valutativa continua il reciproco lavoro, interpretare i bisogni dei genitori
Tale dinamica, oltre a costituire garanzia di uniformità nelle diverse sezioni, esprime al meglio
il concetto di “missione condivisa” che è cuore del progetto dell’istituzione.
3.4 LA DOCUMENTAZIONE
Le educatrici mettono il bambino nelle condizioni di ricostruire, rievocare, e riesaminare il
proprio itinerario per mezzo di una documentazione sistematica e precisa.
I lavori, una volta prodotti, sono oggetto di analisi e di discussione collettiva, quindi esposti nei
corridoi e nelle apposite bacheche di sezione .
Con scansione periodica è chiesto ai bambini di ritornare sulle tappe che hanno caratterizzato
l’iter operativo, così che ognuno possa rendersi conto delle proprie progressive conquiste
Un raccoglitore con tutta la produzione dell’anno, il registro del docente, e altre forme di
documentazione, rendono visibile il percorso effettuato ai fini della programmazione e della
continuità formativa.
3.5 OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE
Il richiamo alla conoscenza analitica di ogni bambino impegna le educatrici a un lavoro di
conoscenza e di osservazione sistematica di ogni singolo.
Sono oggetto di osservazione sistematica i seguenti aspetti:
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condizioni di ingresso
dimensione emotiva , affettiva e relazionale
disponibilità del piccolo ad apprendere
stili cognitivi
grado di risposta alle sollecitazioni educativo didattiche
ritmi e tempi di apprendimento anche in relazione a motivazioni e interessi
evoluzione dell’autonomia
livelli raggiunti in relazione all’acquisizione delle prime competenze
interessi evidenziati
La rilevazione dei dati rifugge da impostazioni e classificazioni di tipo quantitativo
a favore di modalità che siano espressione di attenzione nel quotidiano e di monitoraggio educativo
nel corso dell’anno.
Il “portfolio” documenta il cammino di ogni piccolo.
4 SCELTE ORGANIZZATIVE
QUADRO TEMPORALE
4.1 TEMPO SCUOLA, TEMPO FORMAZIONE
La scuola materna Lasalliana considera il tempo elemento determinante per la realizzazione del
progetto educativo e parte del tessuto connettivo della proposta formativa
Tempo e relativa gestione non rivestono quindi aspetti di puro carattere organizzativo, ma
assumono precisa valenza in base ai seguenti criteri
a) bisogni delle famiglie
b) ruolo formativo dell’educatrice nel contatto quotidiano con il bambino
c)flessibilità nella gestione organizzativo pedagogica delle scansioni temporali
d) rapporto gruppo classe e attività a piccoli gruppi
e) relazione tempo gioco e tempo apprendimento
a) Le lancette dell’orologio si muovono verso “i bisogni delle famiglie”
Possibilità di usufruire di tempi modulari diversi:
modulo A ) 9.00 14.00 (915 ore annuali)
modulo B ) 9.00 16.00 (1281 ore annuali)
modulo C ) 8.30 16.00 (1372 ore annuali)
modulo D ) 7.45 17.00 (1692 ore annuali)
Indagine ricognitiva alla fine di ogni anno per la progettazione di orari flessibili in base alle
modificate esigenze
b) Ruolo formativo dell’educatrice
L’organizzazione settimanale prevede la presenza della medesima insegnante per tutto il tempo
forte della giornata, affiancata da docenti specialisti per inglese, musica, psicomotricità
informatica e teatro.
Questa scelta è motivata dalla consapevolezza che l’interazione affettiva rimane il contesto
principale entro cui il piccolo sviluppa i suoi schemi conoscitivi e relazionali; un’unica educatrice
gli consente quindi di avere stabilità emotiva, sicurezza affettiva, e un quadro valoriale di
riferimento.
Le docenti che assicurano la vigilanza educativa nel tempo di uscita operano in stretto raccordo
con le educatrice di sezione rendendo così possibile la sinergia educativa.
c) Flessibilità nella gestione organizzativa pedagogica delle scansioni temporali
L’attenzione a ottimizzare l’impiego del tempo porta a ricercare un’organizzazione pedagogica
che sia espressione di un progetto educativo ben definito.
In fase di progettazione e nell’attuazione quotidiana, l’attenzione è data alla ricerca di giusti
equilibri tra criteri pedagogici, organizzazione dei tempi, alternarsi delle attività, strutturazione dei
gruppi, reali esigenze dei bambini.
In tale delicato intreccio di rapporti , i punti nodali sono :
• l’accoglienza personalizzata garantita dalla docente tutor
• l’attenzione al singolo durante tutto il tempo scolastico
• la significatività dell’intervento educativo finalizzato a far riflettere il bambino sulle
esperienze concrete vissute nella giornata
• i raggruppamenti aperti, strutturati in base ad un’attenta osservazione e in funzione delle
attività proposte
• la sistematica suddivisione del gruppo classe in micro gruppi per un rapporto
ottimale con l’insegnante
• i percorsi didattici per gruppi di età omogenea durante le attività che consentono al
bambino di apprendere con modalità appropriate ed adeguate
• i percorsi cognitivi di approfondimento per i bambini di 5 anni
• la ricchezza di attività intersezionali
il ruolo dell’insegnamento cooperativo tramite forme di insegnamento reciproco tra bambini
Rapporto gruppo classe e attività a piccoli gruppi
( grafico con percentuali)
gruppo
sezione
20%
grande
gruppo
15%
piccoli
gruppi
65%
La scuola ospita quattro sezioni – verde, azzurra, gialla e lilla
Ogni sezione e costituita da gruppi di circa 27 bambini (ad eccezione della sezione lilla di 20
bambini di tre anni).
I piccoli, pur trovando nella propria sezione e con la propria educatrice, punto stabile di riferimento,
sono raggruppati in mini gruppi, in base alle attività, al livello cognitivo e alle esigenze didattiche.
Il grande gruppo è insieme nel momento del pranzo, del gioco libero e della ricreazione; durante il
resto del tempo gli alunni sono suddivisi in piccoli gruppi flessibili di 9/10 bambini, in base alle
attività.
Tale impostazione consente ai piccoli di:
• sperimentare forme di attività autonome e di beneficiare di apprendimenti personalizzati in
base a bisogni specifici, motivazioni e ritmi evolutivi.
• Assicurare il costituirsi di legami spontanei
• salvaguardare l’unità e la coesione del gruppo classe
• facilitare l’aggregazione e le dinamiche relazionali
• consentire una più articolata fruizione degli spazi
• strutturare attività didattiche mirate
d) Relazione tempo gioco e tempo apprendimento
La scansione delle attività che costituiscono la trama visibile dell’organizzazione pedagogico
didattica tiene conto dei ritmi biologici dei bambini, delle esigenze dei singoli e di precisi criteri
pedagogici.
Il clima ludico conferisce unitarietà alle attività formativa : il gioco, come primo modo per il
bambino di essere e di fare esperienza, ha ruolo essenziale nell’economia della giornata ed è
integrato da attività collettive, a gruppi o individuali, secondo un’intenzionalità mirata.
•
•
•
Ogni giorno sono sistematicamente garantiti:
esperienze ludiche con giochi liberi, di movimento e di finzione
attività che impegnano maggiormente attenzione e concentrazione alternate ad altre meno
impegnative
attività didattiche finalizzate a favorire l’ascolto, l’osservazione e la sperimentazione
Durante tutte le attività il bambino è stimolato ad agire da protagonista; l’intervento
dell’educatrice è essenzialmente di regia educativa e di mediazione tra quest’ultimo e la realtà
Scansione della giornata
L’attenzione ai ritmi e ai tempi di ciascuno e la costante ricerca di un equilibrato alternarsi di
spazi di gioco, attività didattiche e proposte socializzanti, esclude nella progettazione dell’attività
giornaliera, scansioni temporali innaturalmente rigide o forme di sterile ripetitività, a favore di una
distribuzione flessibile ed aperta delle opportunità formative.
La scansione dei tempi e delle attività della giornata sotto riportate ha quindi funzione
puramente esemplificativa. e può subire modifiche per motivate esigenze
Orari
7.45 – 9.00
9.00 – 9.10
9.10 – 12.00
12.00 – 12.10
12.10 – 13.00
13.00 – 14.00
14.00 – 16.00
16.00 – 17.00
Tipi di attività
pre-scuola con accoglienza
individualizzata
riflessione Lasalliana , presentazione
della giornata ; condivisione delle
tappe che costituiscono il mosaico
della proposta quotidiana
Attività didattiche a piccoli gruppi
alternate a momenti di gioco
Preparazione al pranzo
Pranzo
Attività creative in palestra o terrazzo
Riposo per i più piccini
Attività laboratoriali per i più grandi
Post-scuola
giochi ed attività libere
quotidiane quali elementi di
rassicurazione e riferimento
giochi ed attività in lingua 2 , percorsi
di osservazione, esplorazione e logica
drammatizzazione, sonorizzazione
di fiabe , attività mimiche e gestuali
Teatro, inglese, informatica, pittura e
manipolazione
Merenda e gioco libero
4.2 ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
L’organizzazione degli spazi risponde ad una logica pedagogica finalizzata ad offrire al
bambino ambiti di routine quotidiana, gioco e lavoro.
La sala di accoglienza, lo spazio palestra con attrezzature che invitano al movimento e l’ampio
terrazzo, soddisfano l’esigenza dei piccoli di muoversi a piacimento; gli angoli di lettura e gioco
libero favoriscono la dimensione dell’esperienza personale e la riappropriazione di spazi e rituali
gratificanti, nel momento del distacco
L’atelier di pittura, pensato per consentire l’utilizzo ottimale delle capacità espressive,
manipolative e grafiche è sede privilegiata per le attività creative; le 6 aule dagli arredi colorati e
funzionali vedono il bambino impegnato nelle prime forme di elaborazione della conoscenza .
Aula di informatica e palestra garantiscono infine il piacere senso motorio, emozionale ed
espressivo in ambienti specifici, appositamente predisposti.
Servizio mensa
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La scuola assicura ai piccoli un servizio mensa che risponde alle seguenti caratteristiche
pranzo dalle 12.10 alle 13.00
cucina interna
menu studiato appositamente per le esigenze dietetiche di bambini da 3 a 5 anni ,
consegnato alle famiglie all’inizio dell’anno ed esposto giornalmente.
commissione mensa formata da genitori della scuola dell’infanzia e primaria
scheda nutrizionale informativa personalizzata, su richiesta
pasto conforme a precisi requisiti, in caso di allergie alimentari o particolari necessità
ORGANI DI PARTECIPAZIONE
La scuola sollecita l’interazione educativa con la famiglia attraverso i seguenti strumenti:
- Collegio docenti
- Consiglio di intersezione
Si riunisce su convocazione 3 volte all’anno
• all’inizio dell’anno, per l’elezione dei rappresentanti e la presentazione del piano di offerta
formativa
•
2 volte all’anno, con la presenza dei rappresentanti dei genitori
per il riesame della progettazione , un confronto sulla situazione educativo didattica, la
presentazione di dati statistici , la messa in comune di suggerimenti utili al miglioramento
continuo
- Consiglio di sezione
Si riunisce 3 volte all’anno, per :
• programmare l’attività di sezione
• monitorare l’efficacia della progettazione
• esaminare la situazione di ogni singolo alunno
- Incontri Direzione. Q.A. e Commissione mensa per monitorare l’erogazione del servizio
- Incontri Scuola-famiglia ( con tutti i docenti che operano nella sezione) a fine gennaio e fine
maggio
- Incontri tra rappresentanti di sezione e Direzione con sistematicità periodica
- Colloqui settimanali con i docenti.
5 MONITORAGGIO DELL’ OFFERTA FORMATIVA
Sono previsti ad intervalli regolari, misurazioni , controlli e valutazioni atti a tenere costantemente
sotto controllo la progettazione e i servizi erogati al fine di correggere o migliorare il Sistema di
gestione per la Qualità.
Tutte le azioni di miglioramento pianificate sono documentate in modo da avere a disposizione dati
utili per un miglioramento continuo.
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Verifica finale del P.O.F.
Azioni di controllo da parte della commissione Auditing
Statistiche sul numero di reclami ( a fine anno)
Dati statistici sugli indicatori di qualità prescelti
Misurazione e monitoraggio dei processi e dei servizi
Questionari ricognitivi e di Customer Satisfaction per la rilevazione del livello di
soddisfazione delle famiglie