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Nuore contro Suocere Sommario Autrici e contatti Testi “Nuora a pezzi” Il meglio di http://blog.pianetamamma.it/ nuorecontrosuocere/ Foto Getty Images Grafica Boris Orlovich Scopri il Pianetamamma Club su www.pianetamamma.it 2 Nuore contro Suocere LE AVVENTURE DI ‘NUORA A PEZZI” 4 Introduzione 5 Io volevo solo dare una mano 6 Io mi sono sposata vergine 7 Tua moglie non risponde mai al telefono 8 I rospi più grossi che avete dovuto ingoiare con la suocera 11 L’ affaire delle camicie 13 I comportamenti tipici delle suocere durante il parto (vostro) 14 Quando nasce mi trasferisco da voi 15 Mio figlio aiuta moltissimo in casa 17 Mia figlia è un’ottima madre ovvero, parliamo di cognate 19 Ma non sono mica contagiosa 20 Devi lasciarlo piangere 22 Questo bambino lo amo già come fosse mio 24 Va bene 25 La mia casa è perfetta per i bambini 26 Perché non andate nella mia casa al mare? 27 È stato buonissimo finchè non sei arrivata 28 Come sta tua madre? 29 Da bravo, come fa la papera? 30 La festa di compleanno di mio nipote Sommario 32 Nella vita non sai mai cosa può LETTERE accadere 55 La suocera di Esagerata 34 Questo Natale tocca a noi 58 Sfogo: la storia di un neopapà 36 Vacanze con la suocera: mini-guida 60 “Una suocera invadente e superficiale”: di sopravvivenza il racconto di Nuora Esaurita Suocerate vacanziere: la hot list 62 L’incubo di Nuora Stremata dell’estate 65 Lettera di sfogo da Nuora Esausta 40 Non lo manderete mica al nido? 68 Vivere con i suoceri: la storia di Nuora 41 Si è svegliato da solo 42 La nonna ha portato le monetine che 38 Nera 70 ti piacciono tanto! Una suocera ‘madre modello’: la storia di Quasi Nuora 44 Ma io sono la nonna! 72 Lettera di sfogo: storia di Stefy 46 Mio marito, tuo suocero 74 Lettera: la storia di Susan 47 L’ostilità di vostra suocera vi ha rese 78 I MIGLIORI COMMENTI DEL BLOG più legate a vostra madre? 48 E quando è la mamma ad essere ‘suocera’? 50 Strategie anti-suocera 53 Le prime cose che fareste in assenza della suocera 3 Nuore contro Suocere “NUORE CONTRO SUOCERE” Il meglio di “Nuore contro suocere” A l mondo tutto è relativo, compreso il vetusto pregiudizio tale per cui la coppia sia costituita da due soli individui. Capita così che l’ignara nuora giunga al matrimonio o alla convivenza convinta che ciò significhi formare una nuova famiglia, e invece. Molte, troppe suocere di oggi non hanno nessuna intenzione di recidere il cordone ombelicale con il loro pargoletto ormai in odore di andropausa, e non mollano la presa nemmeno per idea, dando inizio ad una vera e propria guerriglia fatta di continue invadenze, stalking telefonico, improvvisate e pressioni di ogni tipo. La prima impressione è che ciò nasconda la volontà di estendere il controllo anche sulla nuora, che a fronte di ciò si trova assolutamente spaesata: da un lato la soggezione naturale verso la madre del proprio compagno, dall’altra il rifiuto ad assoggettare la propria vita di coppia a una persona esterna. 4 Nuore contro Suocere E l’arrivo del primo nipotino non fa che esasperare ulteriormente tutta la situazione, fino ad arrivare spesso alla guerra aperta. Nuore contro suocere è uno spazio dedicato a chiunque si sia trovata a fronteggiare il cosiddetto “mostro di suocera”: blog nato nel 2012 all’interno del portale Pianetamamma.it, ha raccolto decine di testimonianze di nuore a pezzi e anche qualcuna di mostri di suocera, di nuore fortunate che hanno trovato nella suocera una seconda madre e di future suocere in cerca di consigli sul da farsi. Attraverso una buona dose di ironia utile a sdrammatizzare anche le situazioni più spinose, ci siamo fatte forza tra di noi trovando le une nelle altre consigli, solidarietà e confronto sincero: perché prima ancora che nuore e suocere siamo persone. La vostra Nuora a pezzi “Io volevo solo dare una mano” Traduzione: voglio fare tutto quello che mi pare ma poi voglio anche sentirmi dire grazie. “Driiiiiin” suona il mio cellulare un paio di giorni prima del matrimonio. È il proprietario del ristorante che vuole informarsi su qualche dettaglio di poca importanza. Senonchè, a metà telefonata, si interrompe per annunciarmi con voce festosa: “Signora, proprio in questo momento sono arrivati i suoi tordi!” In un primo momento sono confusa. Penso che sia uno scherzo giocato dalla stanchezza e dal nervosismo provocato dall’ultimo mese di preparativi (e dal fatto che non ho mai perso quei cinque chili preventivati quando ho scelto l’abito con il corpetto aderente). “Scusi?” “I tordi che ha scelto come secondo piatto del menu” mi ripete come se stesse parlando con una bambina ritardata. “La classica sposa in stato confusionale” starà pensando. Io, invece, di pensiero ne sto facendo un altro. La mia mente corre all’episodio fantozziano della cena dei dipendenti, quando portano in tavola il tordo definito come il cibo più difficile in natura, e mentre Filini riesce ad infilarlo nella manica, Fantozzi prende la tragica decisione di ingoiarlo intero. Certo, è divertente, da vedere in casa sottocoperta e con la tisana in mano, ma, siamo seri, qualcuno di voi vorrebbe un matrimonio fantozziano? Vorreste forse captare con la coda dell’occhio il testimone dello sposo mente si caccia in bocca di straforo un uccellino morto? Non penso. 5 Nuore contro Suocere “è tutto scritto nel menu” mi sta intanto dicendo il ristoratore. È matto, penso. Sono dei delinquenti, io li denuncio. “Cos’altro c’è scritto nel menu?” sibilo, ma intanto sento dentro di me espandersi una specie di premonizione gelida e strisciante “Dunque, di antipasto: tortino ai funghi.” “Ai funghi! Ma io odio i funghi, e anche il mio fidanzato! Mi spiega come avremmo potuto scegliere dei piatti che ci fanno schifo?!” Urlo ormai fuori controllo. Il ristoratore balbetta qualcosa, poi batte in ritirata “Senta, le passo mio fratello”. Lo sento borbottare qualcosa con il fratello, che prende il telefono e annuncia “Guardi signora che è tutto scritto nel nuovo menu” non ho nemmeno il coraggio di fiatare “quello che l’altro giorno ci ha portato sua suocera, dicendo che era la vostra scelta definitiva.” Bene, ero ancora in tempo. Potevo non sposarmi, e magari, come al cinema, dire un bel no sull’altare, ma nel mio caso il principe azzurro che aspetta fuori dalla chiesa avrebbe avuto una sola importante caratteristica: essere orfano di madre. Sì perché la traduzione letterale della frase suoceresca “volevo solo dare una mano” è “voglio fare tutto quello che mi pare ma poi voglio anche sentirmi dire grazie“. “Volevo solo dare una mano” detto dopo che hai costretto una sposa a digiunare il giorno del suo matrimonio è come dire “in qualsiasi modo io scelga di mettertelo in quel posto, troverò per sempre il modo di fare la vittima agli occhi di mio figlio.” E lo trova, state sicure. “Io mi sono sposata vergine” Traduzione: chissà perché ma la cosa non mi stupisce… Lo spunto per questo post me l’ha mandato Stefania, che ringrazio. Innanzitutto, alzi la mano chi ha la suocera che si è sposata vergine. Anzi, forse facciamo prima a contare quelle che NON si sono sposate vergini. C’è nessunooooo? Non so voi, ma per quanto mia suocera sia una ballista patentata, su questa cosa le ho creduto sulla parola. Insomma, chi vuoi che se la filasse, una così? Solo una salamandra morta come mio suocero poteva lasciarsi impalmare; pare che con l’atto del matrimonio lui le abbia consegnato un Tupperware contenente i propri testicoli, e da lì non se li sia mai più ripresi, nemmeno in prestito. Ma naturalmente la versione della suocera è ben diversa: lei da giovane era bellissima e piena di corteggiatori. E se si è sposata vergine è solo in virtù dei suoi altissimi principi morali. Ma l’avvenenza e la castità non sono certo le uniche virtù paventate dalla suocera da giovane. Eccone altre. 1 Mia suocera era povera. Beh, che c’è di virtuoso in questo? Per lei c’è moltissimo, tranne quando sono poveri gli altri. In questo caso si tratta di parassiti che se la sono cercata. 6 Nuore contro Suocere 2 La suocera era colta e istruita, si ammazzava di studio (sfugge il motivo per cui una famiglia indigente come la sua abbia potuto permettersi di mandarla all’università). Non come quelle oche che pensavano solo a farla vedere in giro. 3 Mia suocera ha aiutato migliaia di persone. Agli inizi della nostra frequentazione, praticamente ogni persona che mi presentava a suo dire le doveva qualcosa. A tizio aveva prestato dei soldi, all’altro aveva trovato il lavoro, all’altro ancora aveva assistito la moglie in ospedale. Santa donna. 4 Mia suocera era furba e intelligente. Suo marito ha fatto carriera solo ed esclusivamente grazie a lei. Come si suol dire, dietro a un grande uomo… 5 Mia suocera ADORAVA sua suocera. Forse complice il fatto che abitava a 600 km e che è morta prestissimo… E quali sono le virtù giovanili delle vostre suocere? “Tua moglie non risponde mai al telefono” Traduzione: tua moglie si fa sbattere da qualcun altro. Il binomio suocera/cellulare è esplosivo, un argomento vastissimo a cui forse un giorno dedicherò un romanzo. Probabilmente, il giorno in cui i cellulari sono diventati di uso comune molte suocere hanno stappato una bottiglia di Dom Perignon: finalmente potevano avere il controllo sul figlio 24 ore su 24, anche quando il povero sventurato era al lavoro, in vacanza, in luna di miele, in ospedale ad assistere al parto di sua moglie. In questo entusiasmo la suocera ha però trascurato un importante aspetto: il cellulare permette di filtrare le chiamate. E, dunque, noi a lei tendiamo a non rispondere, a meno che proprio non possiamo farne a meno. Ammettiamolo: la frase “tesoro, oggi ha chiamato tua madre mentre ero sotto la doccia, ho visto la chiamata solo ora” è una bugia che molte di noi propongono puntualmente, in diverse salse, al proprio compagno. I motivi per cui ignoriamo le chiamate della suocera sono i più diversi, ma si possono così riassumere: non è mai e dico mai successo che abbia chiamato per qualche motivo che non ci faccia roteare le ovaie. Non chiama mai per dire come stai: chiama per dire “mio figlio mi ha detto che venite da noi domenica” cosa inventata di sana pianta solo per prenderci a bruciapelo e farci dire “ah, sì, ok.” Chiama per dire “dovete venire da noi a Natale” anche se è il 12 di maggio. Chiama 7 Nuore contro Suocere per… (riempite voi lo spazio vuoto). A non rispondere e non richiamare siamo maleducate, è vero. Ma, ecco, la mia una volta ha chiamato 14 (QUATTORDICI) volte sul mio telefono di casa, che aveva l’identificatore di chiamate, mentre ero al lavoro. Tornata a casa, ho passato l’ora successiva, mentre lei e il figlio erano irreperibili, a chiedermi se quest’ultimo fosse ancora in vita; per poi scoprire che il fondamentale motivo dello stalking pomeridiano era sapere se avevamo impegni per il weekend. Ecco, se un giorno deciderò di dare una piallatina alle rughe di espressione, il conto lo manderò a lei di sicuro. Ma il punto non è questo. Il punto è che ignorare le chiamate della suocera ci dà un senso di liberazione sconosciuto agli esseri umani comuni. Perché, a differenza di quando ce l’abbiamo di fronte e dobbiamo subire in diretta tutte le sue paturnie, tutti i suoi modi di metterci i bastoni tra le ruote nella nostra vita, mantenendo un atteggiamento quantomeno urbano e civile, il telefono ci permette di evitarla. E in fondo la suocera lo sa che non stiamo rispondendo a lei. Lo sa e decide di reagire in un modo che, nel suo stile, è un piccolo capolavoro. Una sana dose di vittimismo condita con istillazione di sospetto. “Tua moglie non risponde mai al telefono” dove il “mi” (Tua moglie non mi risponde mai al telefono) è volutamente omesso. Tua moglie non risponde mai al telefono: chi ha orecchie per intendere, intenda. I rospi più grossi che avete dovuto ingoiare con la suocera La premessa è che il solo fatto che siamo qui è sintomatico che di rospi ne abbiamo dovuti inghiottire tanti, e belli grossi. Non sempre, infatti, uno riesce (o può) reagire con prontezza e intelligenza alle iniziative infelici della suocera: vuoi perché a volte le fa talmente grosse che ti spiazza, vuoi perché non sempre hai voglia di litigare, vuoi perché ti hanno insegnato ad essere educata e rispettosa con le persone anziane – anche quelle che andrebbero abbattute. Inizio io con un aneddoto che mi pare non aver mai raccontato. Tanti anni fa mio marito ha sofferto di un periodo di stress. Naturalmente quando sei stanco o stressato l’ultima cosa da fare è frequentare mia suocera, capace, in queste situazioni, di darti il colpo di grazia. Dunque abbiamo deciso, per una volta, di andarcene in vacanza insieme 15 giorni tagliando i ponti con tutto e con tutti. Invece di andare nella sua casa al mare, dove non ci avrebbe mai permesso di stare da soli ma ce la saremmo trovata tra i piedi tutto il tempo, siamo andati in albergo da un’altra parte, peraltro avvisando tutti del perché e del percome (visto che con mia suocera ti devi giustificare anche se stai andando al cesso senza di lei). Per lei il fatto che una coppia sposata e senza figli andasse in vacanza 15 giorni 8 Nuore contro Suocere era evidentemente un dramma molto difficile da accettare e gestire. Ha attaccato immediatamente con le telefonate a raffica e il nostro progetto di rilassarci e “tirare fiato” rischiava di andare in fumo, così con varie scuse le abbiamo detto che avremmo acceso i cellulari solo la sera e ci saremmo potuti sentire una volta al giorno (che mi sembra pure troppo, francamente); questo ovviamente è stato necessario solo con lei perché i miei genitori avevano accettato del tutto pacificamente di non sentirci proprio per 15 gg se non qualche sms ogni tanto. Dopo tre (TRE) giorni mia suocera ha quindi saggiamente deliberato di telefonare a mia madre e dirle che era molto preoccupata, perché eravamo via da soli, non davamo notizie e suo figlio, mio marito, era gravemente depresso e lei aveva paura che costituisse un pericolo per sè e per gli altri. Ha anche lasciato intendere (cosa assolutamente FALSA) che mio marito aveva minacciato il suicidio ANCHE IN PASSATO. Inutile dire che a quel punto i miei si sono preoccupati da morire. Hanno iniziato anche loro a chiamarmi spesso, non sapevano come comportarsi; mia madre mi ha rivelato poi che, dopo le notti insonni e le giornate passate ad arrovellarsi su come aiutarci, più di una volta sono stati sul punto di prendere il primo aereo e venire da noi per verificare come stessero davvero le cose. Al telefono I rospi più grossi che avete dovuto ingoiare con la suocera in effetti mi sembravano molto strani, facevano mille domande, continuavano a chiedermi di mio marito e quando dicevo che stavamo bene e ci stavamo rilassando calava il gelo… credevano che stessi mentendo solo per non farli preoccupare. Solo al rientro ho saputo tutto ciò che era successo ma, quando ho affrontato mia suocera, lei ha negato categoricamente di aver mai telefonato a mia madre, dandole quindi di fatto della pazza visionaria. La cosa ovviamente ha avuto parecchi strascichi. Per mesi i miei genitori hanno guardato con mio marito con occhi diversi, erano sospettosi, ci tenevano d’occhio. Mio marito ha sminuito la cosa dicendo che evidentemente sua madre aveva “un po’” esagerato (ma sai, lei è apprensiva, lo sappiamo, poi c’è rimasta così male che non siamo andati da lei) e che i miei avevano capito male. Dopo poco sono rimasta incinta e sono arrivate altre battaglie, forse più importanti, da combattere. Ho inghiottito, ma mai dimenticato. Questo è stato uno dei miei rospi più grossi. E i vostri quali sono? QUALCHE ALTRO ROSPO Nuora paziente scrive: Ciao a tutte! Mentre leggevo me ne sono venute in mente talmente tante che ora devo metterle in fila! Aspetto un bimbo/a e sono di 3 mesi, queste sono solo le ultime 9 Nuore contro Suocere che mi sono sentita dire: - ma lo manderete al nido?? No perché fino all’anno è bene che stia a casa e ci pensiamo noi ovviamente!! - (io parlavo di allattare al seno) ah poi vedremo se il latte ce l’avrai oppure no… - io poi lo bado vostro figlio, mica perché non è figlio di mia figlia è da considerare un figlio di nessuno! - questa poi ve la devo dire: adesso ci vediamo una volta a settimana e va bene così, poi quando c’è il nipote io vengo a vederlo quando e come voglio eh! Come ho detto queste sono solo le più recenti, alle quali io e mio marito non abbiamo risposto perché preferiamo (soprattutto lui) affrontare le cose quando succederanno e non mettere le mani avanti prima del tempo… Una cosa è certa, quando mio figlio sarà al mondo diventerò una iena!! Mandy scrive: mia suocera nelle prime tre settimane dal parto ha fatto molto meglio. Non solo mi strappava il bimbo dalle braccia, ma aveva la premura di farlo quando eravamo sole (veniva a tutte le ore del giorno). Durante l’ultima visita quotidiana (la sera al rientro a casa del figlio), quando ci veniva a trovare quasi sempre con mamma, sorella e figlia bacucche al seguito, non solo ben si guardava anche dallo sfiorare mio figlio, ma cosa peggiore, assumeva per tutto il tempo l’aria passiva e afflitta di “un’estranea in visita da conoscenti”. Perché le permettevo di fare questo? Perché in quel momento ero così fragile (me ne stavano facendo I rospi più grossi che avete dovuto ingoiare con la suocera passare di tutti i colori) che non avrei avuto il coraggio di gestire anche il mio compagno, che sicuramente avrebbe trovato un modo per giustificare la madre. Gli ho raccontato della schizofrenia di questi comportamenti molti mesi dopo (intanto la rottura con il suo clan si era cronicizzata) e anche allora, ha avuto il coraggio di mettere in dubbio le mie parole, negando che sua madre avesse potuto entrare in casa e togliermi il neonato dalle braccia, e soprattutto che lo avesse strategicamente fatto in sua assenza. Cos’altro vuoi che aggiunga? Mir scrive: Eh, rospi… diciamo che all’inizio io non riuscivo a reagire di fronte alle sue follie che mi spiazzavano, aspettavo che lo facesse mio marito, essendo lui suo figlio, io non vado a “rimproverare” o a discutere con i genitori degli altri!!! Poi ho capito che ci marciavano una cifra, tutti e tre loro, sui miei silenzi (che tra l’altro non erano silenzi nei riguardi di mio marito perché con lui parlavo eccome ma lui era letteralmente intontito e anche spaventato all’idea di reagire verso mammà e papà, che paura!!!). Provando con un dialogo sincero, è esplosa la guerra! Mia suocera che è ultra-permalosa e prepotente è andata ancora di più fuori di testa, così, capita la storia, ho preso ad ignorarla sempre di più fino ad azzerare i rapporti e le comunicazioni, anche se lei è ufficialmente tornata alla carica. Sono così tanti più che i rospi, le angherie a cui mi ha sottoposta che dovrei pensarci per selezionarne qualcuno. Solo permettetemi una digressione: ora è 10 Nuore contro Suocere la suocera che ingoia rospi e pure grandi perché alla soglia del mio secondo parto lei non c’è e non ci sarà in alcun modo (non solo per la distanza), sebbene stia cercando di riprendere lo stalking via cellulare ma trova sempre un muro di gomma; con mio marito ho “rinfrescato” un paio di concetti chiave che questa volta ha afferrato al volo perché memore delle invadenze e delle vessazioni dei suoi a suo tempo- quindi vi incoraggio a tenere le persone moleste e nefaste (a prescindere dal grado di parentela e conoscenza) fuori dalle vostre vite il più possibile!!! “L’affaire delle camicie” La premessa è che, avendo avuto una settimana particolarmente incasinata, non ero riuscita a mettermi in pari col bucato e quindi avevo portato in tintoria alcune camicie di mio marito. Eravamo d’accordo che andasse lui a ritirale, ma poi, per tutta una serie di imprevisti che non sto a raccontarvi, ha dovuto chiedere a sua madre di farlo al posto suo, visto che peraltro lei quel giorno andava a far spesa proprio nel centro commerciale dove si trova anche la nostra tintoria. Un episodio fin qui normalissimo, ma scommetto che tutte voi siete già in febbrile attesa del seguito: chiedere ad una suocera di farti un qualsiasi tipo di commissione, anche quella più banale, veloce e non impegnativa, può sempre portare delle conseguenze funeste. Arriva il pranzo domenicale durante il quale avremmo dovuto ritirare a casa di mia suocera le famigerate camicie. Come entriamo in casa ci accorgiamo che le camicie sono state disposte, accuratamente distese, sul divano del salotto, tipo ospiti d’onore (e infatti gli ospiti in carne ed ossa, noi, sono dovuti stare in piedi). Mia suocera mi accoglie con il sorriso trionfante di chi ha appena vinto al super enalotto e istintivamente porto il mio fondoschiena verso il muro. “Ti ho ritirato le camicie!” esordisce entusiasta, e a quel punto vorrei far rispettosamente notare che il favore l’ha fatto a suo figlio e non a me, dato che: ritirare le camicie era compito suo sono le SUE fottute camicie; argomentazioni che su mia suocera non 11 Nuore contro Suocere avrebbero mai attecchito visto che considera contro natura ogni rapporto tra un essere umano dotato di testicoli e le attività correlate alla gestione domestica – e suo marito? Ah, no, lui lo fa sgobbare come un mulo. Infatti ho parlato di “essere umano dotato di testicoli”, come sappiamo quelli di mio suocero sono stati opportunamente rimossi dalla sua consorte, e da quel giorno gode della stessa caratterizzazione psicologica di un cucchiaio da minestra. Dunque cerco di tagliare corto e rispondo solo “grazie”; ma l’assenza della custodia di cellophane della tintoria sulle camicie subito mi fa sospettare che la cosa non finirà qui. Infatti mia suocera prosegue con fierezza: “Sai, erano venute molto male e ho dovuto stirarle tutte un’altra volta. “Comunque” e lancia uno sguardo eloquente al figlio “non dovete spendere soldi per queste cose. La prossima volta porti a me i tuoi vestiti da lavare e me ne occupo io.” A questo punto, lascio a voi immaginare la conclusione più felice per questa storia: La nuora prende una camicia, ne ricava un cappio e si impicca. La nuora prende una camicia, ne ricava una corda e strangola la suocera. Compare all’improvviso una troupe televisiva e tutti gridano allegri: “Sorridi! Sei su Scherzi a parte!” (E comunque, se sei ridotta al punto da spacchettare e stirare della roba già perfetta e fresca di tintoria solo per scassare i maroni a “L’affaire delle camicie” tua nuora, un po’ messa male lo sei…) Pensate che sia finita qui? Certo che no! La domenica precedente a quella della consegna delle camicie, mia suocera aveva compiuto un passo piccolo per l’umanità ma enorme per lei. Tutte voi avete seguito la mia personale soap-opera domenicale; in sintesi, mia suocera durante i pranzi domenicali ha sempre disdegnato cucinare qualsiasi cosa potesse piacere anche mio figlio, nonostante le ripetute istruzioni di mio marito e il fatto che si tratti di piatti comuni e semplicissimi (il bambino non è schizzinoso coi cibi, semplicemente non ama le cose troppo elaborate e condite). Ogni volta stessa storia, ci presentavamo e puntualmente non c’era mai niente che lui volesse assaggiare, la suocera fingeva di stupirsi: “Ma come! La nonna ha preparato tutto con tanto amore solo per te!” e con questa tecnica lo costringeva di fatto a digiunare per poter poi appagare i propri istinti pseudomaterni imbottendolo di dolci a fine pasto. A questa situazione mi è toccato porre rimedio iniziando a portarmi da casa il cibo già pronto per lui; e quindi oltre all’immensa rottura di palle del pranzo in se’, pure lo sbattimento di cucinare la mattina, sporcare cose etc. Finchè, il miracolo. Una domenica andiamo a pranzo e mia suocera sfodera nientepopodimeno che una pasta al ragù. Tutti felici, mio figlio mangia a quattro palmenti, e io commetto l’errore fatale di credere che a questo punto la questione sia chiusa. 12 Nuore contro Suocere La domenica dopo (il ferale giorno delle camicie) non mi porto nulla da mangiare per lui, e, giunta al desco domenicale già provata nell’animo e nel fisico dalla scena descritta nell’altro post, mi accorgo che l’unica portata presente sulla tavola è una bella teglia di lasagne ai funghi affogate nell’olio. In preda alla folle speranza che dal nulla possa materializzarsi anche una semplice pasta al pomodoro, cerco di mantenere i nervi saldi. I miei suoceri si siedono a tavola belli tranquilli e felici. Vedo che anche mio marito è, come me, in stato di shock e non si capacita che tutto ciò stia succedendo davvero. Alla fine, con voce tremula, trovo il coraggio di chiedere: “Ma la pasta per mio figlio dov’è?” E mia suocera: “Stavolta non l’ho fatta. Questa è più buona. E poi l’altra volta non l’ha mangiata.” Inizio a pensare che mia suocera in realtà non esista: sia solo un’allucinazione collettiva. I comportamenti tipici delle suocere durante il parto Dopo oltre due anni di esperienza in questo blog e di ascolto delle nostre/vostre esperienze, credo di poter tirare le somme sull’argomento! La ficcanaso È quella che, dopo che per nove mesi abbiamo urlato ai quattro venti che durante il travaglio non avremmo voluto nessuno, in virtù di qualche potere sovrannaturale si materializza in sala parto con tanto di camice e videocamera, pronta a documentarci in versione Linda Blair – e uplodare il tutto su YouTube il prima possibile. L’infiltrata Mentre siamo a casa in pieno travaglio, ecco apparire colei che, per aver avuto uno o due figli (magari in anestesia totale) si crede depositaria dell’autentica scienza ostetricia. E così, mentre ce ne stiamo carponi sul tappeto sudando come suini e imprecando come se non ci fosse un domani, lei ci gironzola intorno abbaiando ordini e raccomandazioni, preparando panini e bibite perché dobbiamo tenerci in forze, allietandoci con racconti di parti splatter e se proviamo a cambiare stanza con gesto che vorrebbe essere eloquente, ci seguirà senza smettere un minuto di parlare. La stalker Durante il parto, la linea telefonica del neopadre è bollente: la suocera non è disposta 13 Nuore contro Suocere ad accettare che la prima partoriente che arriva le rubi la scena. Cosa vuoi che siano due doglie e una piccola episiotomia, in confronto al dolore e all’angoscia miste ad emozione che LEI sta provando in questo momento? Il minimo che si possa fare è tenerla informata, ovverosia restare in teleconferenza non-stop per tutta la durata del download. La disfattista Il nostro ginecologo avrebbe fatto molto meglio, nella vita, ad andare a zappare la terra, e sicuramente ha preso la laurea per corrispondenza, così come il resto del personale del pessimo ospedale che abbiamo scelto, degno solo di un paese del Terzo Mondo. Per la suocera disfattista le cose non potrebbero andare peggio, e se messa a tacere ripiega su un’espressione funerea che vale più di mille parole. L’incivile Quando non riesce ad infiltrarsi in sala parto resta appostata fuori dalla porta armata di spray al peperoncino: non appena ne usciamo, stordisce noi e il nostro lui e ghermisce il neonato, sentenziando immediatamente che assomiglia tutto a lei. Più importuna di quelli che ridacchiano ai funerali, se presente in famiglia è consigliabile assoldare un ex marine come buttafuori in ospedale. “Quando nasce mi trasferisco da voi” Traduzione: fate voi. La mia mente lavora alacremente ma senza successo cercando di immaginare una situazione per cui la convivenza con la suocera durante il puerperio possa essere vagamente accettabile. Forse cent’anni fa. O su Marte. Se esistono dei casi al mondo per cui la cosa ha funzionato, si parla comunque di numeri ad una cifra. Per quanto mi riguarda, se la suocera mi dicesse “Quando nasce mi trasferisco da voi.” credo che scapperei urlando e strappandomi i capelli: questa sarebbe la mia reazione più civile e matura. E se avete avuto un parto splatterissimo, il padre del bambino non c’è o lavora 24 su 24, non avete vostra madre e nemmeno uno straccio di amica che vi possa dare una mano, sappiate che la scelta di accogliere la suocera sotto il vostro tetto non farà altro che darvi il colpo di grazia. Ecco cosa vi aspetta: Si approprierà del vostro bambino. Ovviamente tranne quando piange, vomita, caga, rigurgita, si sveglia di notte. In questi casi il vostro ruolo di madre sarà improvvisamente riconosciuto al 100%. Si approprierà della vostra casa; gironzolerà scrutando ogni cosa, frugando ovunque e dando consigli su tutto, criticando implicitamente la vostra gestione dell’ordine e della pulizia, ma morire se alzerà mai un dito. 14 Nuore contro Suocere Si approprierà della vostra privacy: già è lì per aiutare, non si dovrà mica fare scrupoli ad invitare la processione di canute cassapanche sue amiche ogni volta che vuole? Sveglierà il bambino e voi ogni volta che inizierà ad annoiarsi. Vi obbligherà a vedere Forum e qualsiasi pallosissimo talk show o insulsa telenovela preveda il palinsesto. Vorrà cucinare e poi si lamenterà con tutti che voi non cucinate – e infatti guarda com’è ridotto quel poveraccio di mio figlio, praticamente pelle e ossa. Rivelerà alle cassapanche di cui sopra ogni dettaglio intimo e privato della vostra vita (che, ormai da giorni privata più non è) con particolare focus sugli effetti collaterali della gravidanza/parto. “Giuseppina, vedessi che emorroidi sono spuntate a mia nuora col parto!” Pensate che giocare in casa sia un vantaggio? Sbagliato. Lei è qui per aiutarvi. Dall’alto di questa nobile premessa si autogiustificherà in qualsiasi sua iniziativa per quanto pessima e dannosa per voi e per il bambino. In generale, ogni volta che potrà fracassarvi le ovaie in qualche modo, lo farà. Insomma, la vita è la vostra, fate come volete. Ma poi non dite che non vi ho avvertito “Mio figlio aiuta moltissimo in casa” Traduzione: quindi tu a cosa servi? Adesso vi dirò una cosa a cui nessuna suocera crederebbe mai: a mio marito piace cucinare. Non lo fa tutti i giorni, e magari nemmeno tutte le settimane, ma una volta ogni tanto mettersi ai fornelli e “creare” una cena un po’ sfiziosa è qualcosa che lo rilassa molto dopo una giornata di lavoro. Secondo mia suocera, invece, se lui ogni tanto cucina è solo perché completamente assoggettato alle mie parti basse. Inoltre, per lei cucinare due volte al mese fa di lui un marito di quelli che “aiutano in casa”, e secondo voi di chi è il merito primordiale di tutto ciò? Ma della suocera ovviamente, la quale l’ha educato da perfetto colfmaggiordomo rendendolo così L’Uomo Perfetto per qualsiasi essere femminile al mondo, e il fatto poi che lui dalla nutrita schiera di pretendenti abbia scelto proprio una schifezza umana come me è un mistero che nessuno si è ancora riuscito a spiegare. Beh, lasciatemi raccontare un paio di cosette sull’Uomo Perfetto agli inizi del matrimonio. 1 Se disgraziatamente voleva indossare la t-shirt in fondo al cassetto, il suo modus operandi era tirarle fuori tutte e poi rimetterle al loro posto accuratamente accartocciate. 2 Era escluso che gettasse nella spazzatura uno dei seguenti oggetti: 15 Nuore contro Suocere bottiglie vuote di plastica, cilindretti della carta igienica, tubetti di dentifricio o in generale contenitori vuoti di qualsiasi natura. 3 Nel suo universo mentale le lenzuola si rigeneravano automaticamente, stirate e odorose di bucato, ad ogni fine settimana. Quando mi ha sorpreso a cambiarle, il suo stupore è stato totale. 4 Era escluso che rimuovesse alcunché dalle tasche dei pantaloni che metteva nel cesto dei panni sporchi. 5 Era escluso che rimuovesse qualsiasi traccia di sè dal bagno dopo averlo usato: e intendo i peli dal piatto doccia ma anche reperti organici decisamente più ributtanti. 6 Se vedeva un cibo scaduto in frigorifero, mi informava del ritrovamento ma guardandosi bene dal buttarlo lui stesso nella spazzatura. “Mio figlio aiuta moltissimo in casa” 7 Se arrivavi a casa dopo di lui, potevi ricostruirne perfettamente i movimenti delle ultime ore: scarpa sinistra davanti alla porta, scarpa destra in mezzo alla sala, chiavi di casa sul divano, sciarpa sulla pianta da appartamento, giacca sul tavolo della cucina, etc. Potrei andare avanti a lungo, ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa: fortuna vuole che trattasi di un uomo intelligente (e questo sì che è un miracolo, considerati i suoi geni) per cui c’è voluto poco a fargli capire che la convivenza non funziona così, a meno che non vivi con una che non ha niente da fare tutto il giorno…. EHM…. PS1: va detto che mia suocera resta allibita ogni volta che mio figlio fa qualcosa, ma anche cavolate assurde, tipo appendere il suo cappottino o sparecchiare il suo piatto. Credo che presto mi denuncerà per sfruttamento di lavoro minorile. 16 Nuore contro Suocere “Mia figlia è un’ottima madre” Traduzione: mia figlia è il Divino incarnato. Tu sei una fece. E qui, ragazze, ho bisogno del vostro aiuto perché vado a tentoni: mi sto avventurando in un argomento ignoto, ovvero il rapporto suocera-figlia, vostra cognata. Io ne sono completamente digiuna, visto che mio marito è figlio unico, ma grazie ai vostri commenti mi sento sufficientemente preparata ad abbozzare un post che appare doveroso qui dove si parla di suocere. Ho sempre pensato che l’associazione suocera invadente-figlio unico fosse una sfiga potenzialmente fatale: tutti gli occhi puntati su di te, tu che te lo sposi, tu che metti in produzione il primo nipote, nessun’altra presenza di pari grado su cui riversare le tonnellate di tempo libero della suocera e le sue inquietanti macchinazioni notturne. “Magari avesse anche una figlia!” pensavo “Che abbia possibilmente già partorito, e (perchè no?) che sia stata piantata in asso dal marito e di conseguenza tornata a vivere in pianta stabile con la megera: avete presente quanti problemi in meno?” Poi, leggendo le vostre storie, mi sono dovuta ricredere; ecco, riassumendo, cosa ne ho tratto: 1 Se la suocera ha anche una figlia femmina non potrà fare a meno di sottolineare, per il resto della vostra vita, 17 Nuore contro Suocere quanto tale essere umano sia perfetto in tutti i sensi, dall’avvenenza fisica alle qualità morali, per non parlare dell’intelligenza sopraffina e delle eccelse doti di casalinga e madre. 2 Al fatale pranzo domenicale, immancabilmente a vostra cognata andrà la bistecca più grossa (e a voi quella bruciacchiata). 3 Gli eventuali figli di vostra cognata saranno più belli, forti, simpatici e intelligenti dei vostri, nipoti chiaramente di serie B. E se il cuginetto finisce in un carcere di massima sicurezza proprio mentre vostro figlio viene accettato ad Harvard, trattasi di una delle solite bieche ingiustizie del destino che premia i mediocri. 4 Gli aneddoti dei figli di vostra cognata da piccoli sono entrati nella mitologia familiare: ad esempio, si narra che il primogenito abbia iniziato a camminare a tre giorni, ovvero è uscito dall’ospedale, dopo il parto, sulle proprie gambe. Dunque se vostro figlio ad un anno gattona ancora, è probabilmente ritardato (cioè ha preso da voi). 5 Il figlio di vostra cognata non è obeso, è robusto. È il vostro che è anoressico perché voi non siete in grado di mettere in tavola del cibo commestibile. 6 Se il figlio di vostra cognata al ristorante corre tra i tavoli causando lo scontro frontale di due camerieri, di cui uno resta mutilato e l’altro è tutt’ora ricoverato in terapia intensiva, è un bricconcello. Il vostro che sta seduto tranquillo a mangiare invece è un perdente. 7 Se il figlio di vostra cognata inizia sistematicamente ad infilarsi ovuli di hascisc in ogni orifizio ogni volta che vede da lontano un carabiniere in divisa, e vostro figlio non lo fa, è perché è poco creativo. 8 Di contro, il marito di vostra cognata viene trattato come l’ultimo dei dementi (ed è probabile che lui, vista la situazione sfigata che vi accomuna, vi cerchi per spirito di solidarietà). Resta un mistero come mai un umanoide pressoché perfetto come vostra cognata si sia scelto come compagno di vita un tale impiastro: la spiegazione più logica è che lui abbia approfittato di lei dopo averla drogata ed è con lo stesso stratagemma che l’ha portata all’altare; l’effetto delle sostanze allucinogene deve ancora essere completamente debellato dal suo organismo. 9 C’è la funesta possibilità che la cognata assuma più o meno temporaneamente le sembianze di una suocera bis, e ne cloni gli atteggiamenti invadenti e stronzi che tanto ci fanno dannare l’anima. Vi ritrovate quindi con una doppia suocera: secondo studi recenti, è preferibile la morte per fame. 18 Nuore contro Suocere Allora, ragazze, ci ho preso un pochino? Aspetto il vostro contributo! “Ma non sono mica contagiosa” Traduzione: avere l’herpes non mi sembra una valida ragione per non sbaciucchiare mio nipote di due mesi. Con i vostri commenti siete in grado di rinverdire in me ricordi che la mia mente si era rifiutata di incamerare; e visto che ultimamente si è parlato di suocere che pretendono di frequentare assiduamente il nipote nato da giorni tre anche quando sono ammorbate da peste bubbonica, vaiolo, e qualsiasi altro tipo di malattia invalidante e contagiosissima, ecco cosa mi avete fatto tornare in mente. Andiamo in visita dai suoceri io e mio figlio di due (DUE) mesi. L’amabile vecchietta si è accidentalmente “dimenticata” di informarci di essere affetta da herpes labiale, e si presenta con labbro putrefatto stile “rissa in saloon” mentre con l’aria più naturale del mondo fa per agguantare il nipote dalle mie braccia. Perplessa, dico che l’herpes è contagioso, al che lei scoppia a ridere fragorosamente assicurandomi che non è assolutamente vero; mio suocero, fedele al suo grande mantra “chi striscia non inciampa mai”, la segue a ruota. Io comunque non sono convinta e mi tengo ben stretto mio figlio finchè non si addormenta nell’ovetto. A quel punto mi permetto di andare in bagno (il che è sempre un errore madornale: in casa dei suoceri bisognerebbe sempre andare con 19 Nuore contro Suocere pannolone geriatrico e farsi tutto addosso) e quando riemergo trovo la suocera intenta a SBACIUCCHIARE IN FACCIA mio figlio col suo labbrone in avanzato stato di decomposizione. Non c’è bisogno di dire che la notte non ci ho dormito, non facevo che scrutare mio figlio per vedere se era stato contagiato e quando il giorno dopo ho chiamato il pediatra per chiedere lumi quest’ultimo mi ha alzato da terra, dicendo che l’herpes è contagioso eccome e che può essere pericoloso con un bambino così piccolo. Furibonda ho affrontato i miei suoceri per telefono. Reazione di mia suocera (tenetevi forte): “Ma io non avevo l’herpes e comunque non l’ho mai preso in braccio.” … E nonostante tutto il mio corpo, cervello compreso, avesse assunto la consistenza di una statua di sale, sono riuscita ad avvertire in sottofondo l‘inutile suocero che borbottava “Ancora con questa storia dell’herpes! Lo sanno tutti che non è contagioso!” Certo, come suoceri fanno pena, ma penso che avrebbero un futuro radioso come cavie di laboratorio nelle ricerche sull’evoluzione della specie. “Devi lasciarlo piangere!” Traduzione: in previsione dell’”età dei capricci” mi sono già dotata di frusta e schiacciapollici. Secondo mia suocera, c’è solo un modo per essere una buona madre: dare il figlio neonato in usufrutto alla nonna paterna, unica depositaria dell’autentica scienza pedagogica. Quando ciò non avviene, la suocera si affanna comunque a travasare entro il nostro cervello desolato le sue inestimabili conoscenze, che si basano in larga parte su due campi assolutamente empirici: la superstizione e il sentito dire. Come disserta sull’allattamento senza aver mai allattato, la suocera argomenta sull’educazione in generale e in particolare propugna teorie di stampo chiaramente nazista, come il principio secondo cui, se un bambino piange, guai a consolarlo o peggio prenderlo in braccio o ancora (ORRORE SUPREMO) attaccarlo al seno. E fin qui uno può dire: chissenefrega. La lascio parlare e poi tanto in casa mia faccio come voglio. A meno che in casa nostra non sia incidentalmente presente appunto la suddetta regina delle educatrici. Un bel giorno mio marito mi ha convinto a far venire sua mamma ogni tanto per stare in casa con mio figlio mentre io sbrigavo le mie faccende. Devo dire che inizialmente non mi è sembrata un’idea del tutto da buttare nel water. Per quanto ormai certa che si trattasse di un’acidomane all’ultimo 20 Nuore contro Suocere stadio, almeno in casa ce l’avrei avuta a portata di occhi e orecchie, gli ambienti erano a prova di bambino, la possibilità che facesse danni irreparabili era limitata. Quindi accetto e ci accordiamo. Quando la suocera sta arrivando, tiro fuori tutto il necessario per pulire i vetri, mentre mio figlio è tranquillo nella sdraietta a guardare i giochini che gli penzolano davanti. Arriva la Sua Maestà e, al grido di “prevenire è meglio che curare” la blocco sulla soglia spiegando che il bimbo è tranquillo e se lo lascia stare limitandosi a controllarlo posso fare i miei lavori. La suocera “Ma certo!” dopodiché entra in casa, procede decisa verso la sdraietta ed estrae il neonato senza nemmeno dirgli ciao. Il piccolo inizia a urlare. Mia suocera “Tu inizia a fare le tue cose, vedrai che smette”. Con la morte nel cuore inizio a pulire i vetri ma dopo qualche minuto continuo a sentire mio figlio che strilla disperato. Allora mi tolgo i guanti e vado a prenderlo. Appena mi vede si protende verso di me con tutte le sue forze. Mia suocera stringe la presa, compie una rotazione di 180 gradi e scatta verso l’altra stanza strillando “Non puoi prenderlo in braccio! Deve imparare!” Imparare a fare cosa? Ad essere lasciato solo e disperato nelle mani di una vecchiaccia con l’alito fognato? Per “Devi lasciarlo piangere!” non creare tensioni mi prendo io la colpa “No, è che sono io che non ce la faccio a sentirlo piangere così” e me lo riprendo. Subito lui si calma ma appena faccio per rimetterlo nella sdraietta caccia un grido: ha paura di esser lasciato ancora da solo con la befana (e ci credo: anche molti adulti ce l’avrebbero). Mia suocera riattacca con il tono carico di disapprovazione “Vedrai che ora smette” io resto immobile “Ora vai!” ordina come se fossi una sua suddita. Dopo diversi tentativi riesco a rimetterlo nella sdraietta ma appena vede che vado via ricomincia a piangere. La tensione è ormai ai massimi livelli. Mia suocera sibila furiosa: “I bambini vanno lasciati piangere. Solo così imparano.” Io raccolgo tutte le mie forze e rispondo “Ti va un tè caldo?”. — La sera mio marito torna a casa con aria cupa. Sua madre l’ha chiamato un minuto dopo essere uscita da casa mia piagnucolando che era venuta per niente perché non l’avevo mai lasciata stare con il suo nipotino. Mia risposta: “Lasciala piangere. Solo così imparano.” 21 Nuore contro Suocere “Questo bambino lo amo già come fosse mio!” Traduzione: questo bambino è mio. Ho deciso che il mio prossimo figlio lo farò nascere all’interno dell’Area 51. Secondo voi accettano prenotazioni? Ultimamente mia suocera si sta impegnando in un’affascinante parodia dell’ispettore Colombo, allo scopo di indagare tramite astute domande trabocchetto le nostre intenzioni circa un’eventuale secondogenito. È tutta un: “questo mese ti è venuto il ciclo?” o ”la prendi ancora la pillola?”, richieste lasciate cadere con abile disinvoltura nella totale convinzione che il mondo sia popolato da imbecilli. Tutta questa situazione mi fa tornare alla mente tutta la serie di abomini compiuti da mia suocera durante la mia prima gravidanza, dallo sbaciucchiamento del pancione di cui ho già parlato, alle dichiarazioni d’intenti su come lei avrebbe cresciuto suo… ops mio figlio. Tra queste campeggia l’appassionante tormentone che mia suocera ci proponeva ad ogni occasione: “Questo bambino lo amo già come fosse mio!” frase declamata con pathos degno di una puntata di Forum (trasmissione da cui sono certa avesse tratto la suddetta frase, così come gran parte delle sue nozioni socio-culturali) e a volte infiorettata dalle solite fantasie malate tipo “Già mi immagino, io e il mio bambino 22 Nuore contro Suocere insieme in vacanza!” eccetera. All’epoca io queste robe le subivo, più che altro. Me ne stavo nel mio cantuccio terrorizzata all’idea che questa scimmia urlatrice antropomorfa potesse in nome di chissà quali poteri sovrannaturali portarmi via mio figlio contro la mia volontà. E ovviamente me la sognavo di notte. Insomma, ero un tantinello insicura, mea culpa. “Questo bambino lo amo già come fosse mio!” Ma solo oggi, dopo tutto quello che è stato, posso capire appieno quale retrogusto inquietante fosse insisto nella frase: “Questo bambino lo amo già come fosse mio!”, che dovrebbe avere sempre come sottofondo la musica di Psyco, a mio parere. Mia suocera era davvero convinta che il bambino fosse, in un certo qual modo, suo. Voleva crescerlo a modo suo, starci sempre da sola senza interferenze, bypassare con tenacia ogni mia opinione salutistico-educativa, e quando ha capito che non l’avrei permesso, ha deciso di rovinare momentaneamente la vita ad una mezza dozzina di persone – in quel periodo nella mia città hanno avuto un boom di vendite i ceri da chiesa e i santini da portafoglio. Comunque, tutto ciò mi ha dato un’idea per un’interessante attività imprenditoriale: i buttafuori nel reparto ginecologia e ostetricia. Un servizio in più che l’ospedale potrebbe offrire a modico prezzo a tutte le nuore a pezzi come me (altro che modico prezzo: io sarei anche disposta a vendermi la macchina.). Sono certa che ben presto gli introiti riuscirebbero a compensare anche i tagli alla Sanità. 23 Nuore contro Suocere “Va bene” Traduzione: non va bene. Partiamo da un presupposto fondamentale: la mente della suocera è popolata di sole certezze. Se quindi pensate di approcciarvi a lei come fate con qualsiasi altro essere umano, tipo con un normale dialogo, vi sbagliate di grosso. Ad esempio, lei, bontà sua, un giorno si sogna di chiedervi a che ora può passare a casa vostra (invece di piombare direttamente come suo solito). Voi rispondete, ad esempio, di venire dopo le cinque, ed ecco che lei si presenta alle due. Questa è una cosa che a me, quando ero giovane e ingenua e ancora pensavo di avere a che fare con un essere umano e non con una megera frantuma-maroni, faceva infuriare: perché chiedere, se hai già intenzione di fare esattamente quello che vuoi? Forse tanto per parlare, o per mostrare ad eventuali testimoni che lei è una santadonna tale che si umilia persino a chiedere il permesso prima di presentarsi a casa altrui. Poco importa se chiede o no: poi farà comunque quello che vuole, e che aveva magari già deciso giorni prima. Stessa cosa con i nipoti. Ora, se voi assumete una babysitter, o mandate i bambini al nido, queste persone, che comunque sono qualificate e hanno accudito decine di bambini prima del vostro, si informeranno durante numerosi colloqui su quali sono le abitudini del bambino, il carattere etc. Voi siete le madri, 24 Nuore contro Suocere siete quelle che conoscono meglio il piccolo, e quindi, forse, la vostra opinione un tantino conta. Non per la suocera: come dicevamo, lei non ha bisogno di dritte e consigli sulla gestione dei figli altrui, lei sa già perfettamente cosa fare, e quindi, se vi sognate di darle una qualsiasi informazione su vostro figlio, anche importante, se ne fregherà al 100 %. Ho conosciuto suocere che propinano ai bambini alimenti a cui sono allergici, che li tengono svegli a forza nell’orario del sonnellino, che somministrano merendine, cannoli siciliani e panini al lardo alle ore 19.25 ovvero 5 minuti prima di cenare. La mia ad esempio, durante il pranzo della domenica usa afferrare i bambini e strapparli dal piatto di minestra che stanno mangiando non appena vede uscire la sua dirimpettaia; a quel punto l’urgenza massima diventa catapultarsi fuori di casa col poppante in braccio allo scopo di pavoneggiarsi e far smanacciare ben bene il povero innocente dalla vicina-befana. L’altro giorno voleva presentarsi a casa nostra, le è stato detto di venire il pomeriggio e lei si è presentata la mattina scampanellando gioiosamente; non avendo avuto risposta ha iniziato lo stalking telefonico con tanto di messaggi minatori lasciati in segreteria. Insomma, quando date un’informazione alla suocera, e lei vi risponde “va bene”, potete solo pregare che avesse già deciso così lei fin dall’inizio; altrimenti, tanto vale parlare coi muri. “La mia casa è perfetta per i bambini” Traduzione: se vuoi farli fuori in tempi rapidi. sulle pentole ribollenti di sugo, come tante volte abbiamo già sviscerato. Lo sapevate che mia suocera ha reso la sua casa “a prova di bambino” mentre ero incinta? Macertochesì, non poteva certo evitare di “partecipare” anche a questo aspetto della questione. Peccato che anche stavolta abbia fatto a modo suo; e se state pensando a paraspigoli, protezioni per le prese o detersivi chiusi a chiave, siete completamente fuori strada: ANTICHI! Scherzi a parte, durante la mia gravidanza mia suocera ha preso l’andazzo di ricondurre alla nascita del SUO bambino qualsiasi intervento compisse in casa sua. Anzi, ora che mi ci fate pensare, la cosa è partita ancora prima, quando non ero neanche incinta ne’ ci stavamo provando e lei ha programmato alcuni lavori di ristrutturazione, a suo dire nell’ottica di rendere la sua dimora adatta ad un bambino. (“Quale bambino?” ho chiesto io: non avevo ancora capito che è pazza da legare.) Mia suocera ha una concezione molto più all’avanguardia di come può essere un ambiente a prova di bambino. Il concept di base è il grande evergreen della selezione naturale, ovvero: se un bambino riesce a sopravvivere persino a casa sua, allora val la pena che arrivi alla maggiore età. Quindi, via libera non solo agli spigoli a vista, che con quelli al massimo prende qualche botta, ma anche alle caramelline dure e apparentemente appetitose con cui strozzarsi, alle scale ripide e buie senza corrimano, all’aria condizionata a manetta d’estate, e d’inverno il riscaldamento spento se non nell’unica stanza dotata di un grande e accogliente caminetto con cui trastullarsi. E se il bambino è troppo piccolo per mettersi in pericolo da solo, perché magari ha 2 mesi e se ne sta tranquillo nella sua sdraietta, non c’è problema, ci pensa nonna a cucinare con lui in braccio, facendolo agilmente volteggiare sui fornelli accesi e 25 Nuore contro Suocere Il fatto è che i lavori effettuati non rendevano affatto la casa a prova di bambino, erano semplicemente atti a rendere la casa più comoda per loro. E voi direte: che male c’è? È casa loro e hanno tutto il diritto di farla ristrutturare secondo le loro esigenze. Of course, ma allora che bisogno c’è di blaterare giorno e notte circa il fatto che questi lavori sono stati fatti per “IL BAMBINO”, che peraltro all’epoca non era nemmeno stato concepito? Il succo è che con mia suocera, se anche fai di tutto pur di non doverle niente, arriva ad inventarselo. A suo dire, lei ha speso un mucchio di soldi per rendere la casa a prova di bambino, eppure io non glielo porto mai. È successo anche a voi? “Perché non andate nella mia casa al mare?” Traduzione: perché non andiamo nella mia casa al mare? Sulla carta, avere una suocera con la casa al mare è una bella fortuna. Nella realtà, invece, è un’autentica sfiga. Vi racconto la mia esperienza in merito. Mia suocera ha una casa al mare, che, inizialmente, mi ha venduto come “la casa di famiglia”, ove chiunque poteva andare, anzi più ci andavamo meglio era, che lei aveva solo piacere, blablabla. In realtà, in una decina d’anni non è mai successa una sola e singola volta in cui sono potuta andare nella suddetta casa con la mia famiglia, o da sola con suo figlio quando ancora eravamo in due. È sempre venuta anche lei, anche a costo di imbastire dei mega trappoloni tipo prometterci di lasciarci la casa da soli e poi all’ultimo momento presentarsi anche lei con una scusa imbecille (“Eh sai, deve venire l’idraulico!”). La vera insidia della suocera con la casa al mare, sta poi nel fatto che tu passi sistematicamente da stronza viziata se una volta al lustro lanci l’idea di andare in vacanza da un’altra parte, dovendo così ovviamente pagare un albergo o un appartamento in affitto. Perché buttare i soldi, se c’è la casa al mare della suocera “a gratis”? Poco importa se nella casa al mare della suocera non c’è alcuna possibilità di 26 Nuore contro Suocere sentirsi in vacanza, ma al massimo un topo in trappola. E se finchè non ci sono figli ogni tanto hai comunque la possibilità di fuggire a questa situazione, una volta arrivati i nipoti il gioco si fa più duro. “Tutte le mie amiche mi dicono: com’è fortunata tua nuora ad avere a disposizione una casa al mare come la tua!” martella la suocera ogni giorno che Dio manda in terra, per non parlare di frecciatine sottobanco tipo “Eh, i bambini hanno bisogno di iodio, l’hanno detto anche ieri alla TV!” (La televisione è ovviamente l’unica fonte di informazione della suocera) “Eh, il mio povero bambino ha il raffreddore! Ha bisogno di mare! Le mie amiche mi dicono: ma come mai tua nuora non va mai a trovarti al mare?” (Pazienza se al mare con lei ci hai passato tutte le tue ferie rimediando un mezzo esaurimento nervoso, e una voglia pazzesca di tornare al lavoro). E primo poi state certe che arriva il “Se devi lavorare, porto io i bambini al mare!” (Piuttosto allago il cortile di casa con qualche decina di litri di acqua marina trasportandola a mano a piedi). Insomma, se avete una suocera con la casa al mare e riuscite a non andarci, vi prego scrivete come avete fatto, che qui c’è gente bisognosa. “È stato buonissimo finchè non sei arrivata” Traduzione: l’importante è negare sempre l’evidenza. La frase “È stato buonissimo finché non sei arrivata.” viene generalmente pronunciata dalla suocera quando rientriamo a casa dopo averle sciaguratamente affidato il nipote, e lo troviamo intento a dare fuoco alle tendine della cucina utilizzando un accendino e un deodorante spray per le ascelle. Ecco il motivo per cui non affido mio figlio a mia suocera: oltre che per la sua incolumità fisica e mentale, anche il fatto accertato che molti bimbi con la suocera spersonalizzano, e accade che anche i più angelici se posti a contatto con la nonna paterna sembrano improvvisamente posseduti dal demonio. Non è che sia proprio una curiosa coincidenza: è che se tu ti approcci ad un bambino piccolo strillando “Vieni da nonna!“, strappandolo senza complimenti dal gioco che sta facendo per shackerarlo e sbaciucchiarlo con enfasi degna di miglior causa e modulando la voce su tonalità udibili solo ai delfini, è chiaro che il piccolo dopo cinque minuti ha già bisogno di un esorcismo. Ricordo sempre con affetto il giorno in cui mia suocera dopo essere stata una settimana (non un lustro! una settimana!) senza vedere il nipote (perché lei era in vacanza), si è presentata a casa nostra 27 Nuore contro Suocere come una furia, è entrata e senza salutare nessuno mi ha urlato in faccia “DOV’E’!!!???” come se temesse che l’avessimo nascosto nel forno (acceso) solo per non farglielo vedere. Dopo di che si è avventata sul nipote tipo falco musulmano reduce dal ramadan e il piccolo, comprensibilmente, si è messo ad urlare terrorizzato e nessuno per una mezz’oretta è riuscito a calmarlo. Naturalmente, una suocera non ammetterà mai di essere negata con i bambini e di fare loro lo stesso effetto che Gargamella fa ai Puffi. E quindi ecco il fine escamotage che escogita per negare ancora una volta l’evidenza “è stato buonissimo finché non sei arrivata!” cioè, noi stavamo da dio finché non sei arrivata tu a rompere le palle, e non scrutare con aria indagatoria i cocci di bottiglie di birra sparsi in giro per la casa che costituiscono solo una prova indiziaria – e comunque è stato il gatto. “Come sta tua madre?” Traduzione: prego tutti i giorni affinché tua madre schiatti quanto prima. Oh bene! Siamo finalmente giunti alla trattazione, seppur parziale, di un argomento ben conosciuto da molte di noi: la rivalità tra consuocere che, nel caso specifico, si configura più che altro nell’odio viscerale che nostra suocera nutre verso nostra madre. Quando si verifica questo fenomeno, la causa scatenante più tipica è l’arrivo del nipote. Abbiamo partorito il nostro primo figlio, ci sentiamo felicissime ma a tratti anche fragili, confuse, incasinate, cerchiamo di fare tutto da sole ma poi arriva immancabile il giorno di crisi – quello in cui ci ritroviamo alle 16 ancora in vestaglia, con i capelli sporchi, il neonato isterico e, passando in rassegna la casa nel caos e il nostro aspetto deprimente, non possiamo fare a meno di scoppiare a piangere disperate e (orrore!) chiamare nostra madre. Per scoprire poi che, se il rapporto è buono, non è poi tanto male ricorrere ogni tanto ad una persona che a volte rompe ma più spesso ci dà una mano, che magari rispetta pure le nostre scelte col bambino, con la quale non ci vergognano di prendere un caffè con le tette al vento perché abbiamo le ragadi, ma con cui, soprattutto, abbiamo la possibilità di bere questo maledetto caffè da sedute, di fare una doccia, telefonare ad un’amica, sapendo che il nostro prezioso bambino è in buone mani. 28 Nuore contro Suocere Ma l’idillio è di breve durata, perché ben presto la suocera inizia a nasare la cosa, e quello che subodora non le piace affatto. Già perché noi, fragili, confuse e incasinate, avremmo ovviamente dovuto rivolgerci a lei, che da anni è sempre in prima linea quando si tratta di incasinarci ulteriormente e darci il colpo di grazia quando siamo già stanche e depresse di nostro. è chiaro che in una situazione così cerchiamo di evitarla come la peste bubbonica; salvo poi immolarci regolarmente, ogni volta che è possibile, per farle vedere il nipote, in modo da scansare guai peggiori. Ma a lei non basta, perché nostra madre, a suoi avviso, ha di più, ingiustamente. Infatti, il bambino non la riconosce e nostra madre sì. Il bambino con lei piange, e con nostra madre no – solo perché la conosce meglio, ovvio! La suocera se la canta e se la suona, e chissà quante notti insonni passa a macchinare, consumata dalla frustrazione per l’ingiustizia subita. Mai che le passi per il cervellino il pensiero che magari avere anche lei di supporto a noi farebbe un gran comodo, se solo si rendesse un minimo sopportabile. Molto più produttivo continuare a struggersi perché noi e nostra madre siamo due cattivone che hanno fatto combutta contro di lei. E quindi, quando vi chiede “Come sta tua madre?” e rispondete felicemente che sta benissimo, non stupitevi se fa la stessa faccia di un vitellino che sta per essere condotto al macello. “Da bravo, come fa la papera?” Traduzione: mio nipote ovvero il mio burattino. A volte penso che la cultura che mi sono fatta in gravidanza, quando leggevo avidamente ogni libro sui bambini mi capitasse a tiro, mi si sia ritorta contro. Perché è proprio sapere cosa NON bisogna fare con i bambini che mi spinge ancora una volta a provare istinti omicidi verso mia suocera, la quale sembra commettere con la massima meticolosità ogni iniziativa pediatri ed esperti in materia raccomandino caldamente di evitare. Di solito mi soffermo sul suo tratto più tragicomico, ovvero la volontà incrollabile nel mettere mio figlio in pericolo fisico (si sa, i giovani si devono temprare), tralasciando però che, anche in fatto di diseducazione o mal-educazione, mia suocera si è rivelata un’autorità. Ultimamente mi sta mettendo parecchio i bastoni tra le ruote sull’argomento cibo, somministrandogli cibi sani e nutrienti come caramelle, lecca-lecca e patatine fritte ad orari strategici (solitamente verso le 11.45 del mattino). Ma ciò che mi ha lasciato orripilata è stato il pietoso teatrino allestito da lei a beneficio di un gruppetto di prugne secche da lei invitate, ovviamente a mia insaputa, un giorno in cui mi ha costrett… ehm… ho deciso di andarla a trovare con mio figlio. Arrivata alla suoceresca magione, mi sono quindi trovata di fronte ad una combriccola di comari becere e noiose che rappresentano l’equivalente femminile di un gruppo di 29 Nuore contro Suocere anziani avvinazzati che discutono di calcio e di donne (nel loro caso: di anticalcare a prezzi imbattibili e della nuova vicina che ha fatto due figli con uno con cui non è sposata, ragion per cui meriterebbe di ardere in eterno nel più remoto e sfigato dei gironi infernali). In questa funesta occasione, mio figlio di un anno è stato invitato a riprodurre tutti i versi di animali di sua conoscenza, su ripetute imbeccate di mia suocera, con gli anziani rettili che ridacchiavano all’unisono. Io mi sentivo come colui che sta affogando in un lago di guano di piccione. E il guaio era che, come al solito, ero l’unica a reputare la cosa di una penosità sconcertante: a quanto pareva, il pubblico era invece compatto e unanime nel considerare assolutamente normale, se non auspicabile, far esibire un bambino di un anno come un clown del circo. Sconvolta, ho silenziosamente deliberato di trasformarmi in una pianta ornamentale finchè la platea non si è ritenuta soddisfatta e appagata, e abbiamo potuto finalmente tornarcene a casa. La prossima volta mi attrezzerò con cappellino per le offerte, opportunamente sgualcito e rattoppato… Anche le vostre suocere amano far esibire i vostri figli con amici e parenti? “La festa di compleanno di mio nipote.” Traduzione: ho la ferma intenzione di rovinare la festa di compleanno di mio nipote. Le feste di compleanno dei nipoti sono una delle tante occasioni in cui la suocera si produce in atteggiamenti che, come si suol dire, farebbero arrabbiare un santo. Visto che però noi mamme nei compleanni dei nostri bambini ci mettiamo impegno, tempo, energie e denaro, è facile che vedere l’esito della festa pregiudicato da un’anziana odiosa e rompiballe ci faccia rodere il fegato per diverse settimane. A beneficio di tutte noi ho quindi redatto una lista di regole preventive da seguire allo scopo di annullare o quantomeno arginare l’opera distruttiva della suocera sui compleanni. Assumere una badante Io al primo compleanno di mio figlio mi sono salvata le chiappe chiedendo a mia mamma di fare da assistente sociale a mia suocera. Non chiederle di fare nulla Se le chiedete di prepararvi un vassoio di tartine, si sentirà legittimata ad invitare alla festa una ventina di suoi amici e parenti over 60; i quali non faranno altro che scrutarci per cercare di captare i segni esteriori della nostra perfidia tanto pubblicizzata dalla suocera. Dirle che la festa è alle 17 quando in realtà è alle 16 Altrimenti è facile che ve la ritroviate tra i piedi un’oretta prima, svegliando il bambino che in questo modo sarà di cattivo umore per tutta la durata dei festeggiamenti a lui dedicati. Ma lei, poverina, voleva solo dare una mano. 30 Nuore contro Suocere Mia mamma l’ha monopolizzata tutto il tempo, l’ha persino portata via una mezz’ora a fare una passeggiatina, le ha offerto il caffè, l’ha accompagnata a fare i suoi bisognini, etc. La cosa è filata via liscissima – tranne per mia mamma che si è fatta due palle come zampogne. L’anno dopo mia mamma mi ha “La festa di compleanno di mio nipote.” dovuto aiutare perché avevo più invitati, e mia suocera, lasciata in libertà, ne ha combinate di tutti i colori. Sapere cosa aspettarsi Senza badante la suocera tenderà ad avventarsi sul nipote e a trascorrere tutto il tempo a abbracciarlo e sbaciucchiarlo in solitaria, approfittando del fatto che voi siete bloccate in cucina o a servire la ventina di suoi ospiti di cui sopra. E quindi voi, che vi siete impegnate al massimo per permettere a vostro figlio di festeggiare con gli amichetti (i quali peraltro vi hanno distrutto la casa) avrete ottenuto solo un gran nervoso, e folli propositi di non invitare la suocera alla festa del prossimo anno. Indossare scarpe comode Per questo è importante indossare scarpe comode: se ormai siete nella cacca perché non avete assunto una badante, potete galoppare a intervalli regolari tra buffet e suocera cercando di sottrarre il nipote dal suo affetto molesto e permettere anche agli altri invitati di godere della presenza del festeggiato. Nascondere in borsetta un flacone di Guttalax per le emergenze Se proprio vi accorgete che la festa sta andando a rotoli per le ingerenze suoceresche, offritele un drink annacquato col Guttalax, in modo da costringerla in bagno per le prossime ore. A mali estremi… 31 Nuore contro Suocere Contattare un mago di Photoshop per le fotografie Rassegnatevi in anticipo al fatto che la suocera comparirà in TUTTE le foto del compleanno. La mia, che normalmente pare un catorcio ambulante, assume un’agilità degna di un ninja quando si tratta di infiltrarsi nell’obbiettivo del classico amico bravo a fare le foto che viene invitato a tutti i compleanni. Non preoccupatevi, che a questo si rimedia: c’è sempre il fotoritocco. Acquistare una dose eccessiva di superalcolici Quando ogni altro escamotage non funziona, l’unica soluzione che vi resta è darvi all’alcol e al flirt selvaggio con gli altri papà “Nella vita non sai mai cosa può accadere” Traduzione: spero che tu schiatti prestissimo. Ultimamente, mia suocera ha un pensiero fisso, che, manco a dirlo, riguarda me e mio figlio. È ossessionata dal fatto che, essendo mio figlio stato sempre e solo con me da quando è nato, 24 ore su 24 (cosa evidentemente non vera, ma come sappiamo, è tipico suo costruire castelli di certezze su premesse di pura fantasia) oggi è diventato (l’ho reso) eccessivamente mammone, capriccioso e, in sintesi, “indietro”. La possibilità che faccia il mammone capriccioso solo quando c’è lei, naturalmente, non la sfiora neppure. Anzi, se fa così con lei, la grande luminare in fatto di bambini, chissà con gli altri. E quindi è tutta un dissertare intorno al mio sostanziale fallimento come madre – e io a risponderle: “Beh, tanto tra poco andrà all’asilo, quindi non starà più con me per forza”, la qual cosa la riempie di costernazione perché a quel punto non sa più cosa dire. Alla disperata ricerca di argomenti, ieri si è presentata a casa mia (aveva detto che veniva alle 9.30 e si è presentata alle 11.15, tutto regolare quindi) munita di un appassionante ritaglio di giornale intitolato qualcosa del tipo “I bambini che crescono con i nonni vengono su meglio” e mi ha raccomandato caldamente di leggerlo, 32 Nuore contro Suocere aggiungendo con trasporto “Devono abituarsi a stare anche con gli altri. Sai, nella vita non sai mai cosa può accadere.” (E io a correre a comprare un cornetto portafortuna plus size, visto che le uniche palle libere in circolazione erano quelle di mio suocero). Comunque, tutta questa frenesia, unita ad alcuni vostri recenti commenti, mi hanno spinto a chiedermi se nell’atteggiamento attuale delle nostre suocere c’entri qualcosa il modo in cui hanno vissuto a loro volta la maternità. L’ho già detto e lo ripeto, non sono una psicologa ne’ ho alcuna nozione in merito, ma non mi è mai sembrato un caso il fatto che mia suocera ai suoi tempi abbia digerito veramente male la propria maternità. Mi verrebbe da dire che se sei una persona profondamente egoista, egocentrica e superficiale, forse faresti meglio a non riprodurti. Ma qui devo fare una premessa. Quando vedo quelle mamme che, pur non avendone bisogno, tornano al lavoro con i bambini ancora piccolissimi, non penso affatto male, anzi. Io credo che per un bambino la cosa più importante sia avere una mamma contenta, serena e realizzata, anche se non è propensa a stare con lui 24 ore su 24. E penso anche che con i bambini conti molto di più la qualità del tempo che non la quantità. In poche parole, credo che valga di più una mamma che con il bambino ci passa due ore al giorno, ma essendone “Nella vita non sai mai cosa può accadere” felice, entusiasta e grata, che una che ce ne passa 12 di malavoglia. Mia suocera fa parte di questa seconda categoria. Continua a rinfacciarmi che “tu tuo figlio te lo sei goduto” come se fosse un crimine, quando io, sebbene per poche ore e da casa, ho ricominciato a lavorare subito dopo il parto, e per “subito” intendo il giorno della dimissione, mentre lei per oltre un anno non ha lavorato e in seguito solo mezza giornata. Ma ha ragione, io mio figlio me lo sono goduto, lei no. Da tante sue frasi e racconti ho capito che per lei gestire un bambino piccolo era solo un peso, anche se suo figlio era uno di quei bambini angelici che “mangiano e dormono”. Tantissime le lamentele (ogni giorno che Dio manda in terra mi rinfaccia che lei non aveva nessuno ad aiutarla, peccato che invece mi risulta che potesse contare su baby sitter e domestica fisse); tuttora, che sono passati quasi 40 anni, piagnucola per il dolore dei punti del cesareo e perché all’epoca non c’erano ancora i pannolini usa e getta e, poveretta, doveva pulirli manualmente. Ogni motivo era buono per appioppare il suo bambino a qualcuno (mezzi sconosciuti compresi) e sono certa che, se avesse avuto anche una suocera pessima come le nostre, le avrebbe fatto fare la baby sitter a tempo pieno fregandosene altamente delle possibili conseguenze. Da altre frasi e racconti ho capito che tutta la sua voglia di maternità e poi di “nonnitudine” è partita sostanzialmente dall’invidia verso le sue amiche che sono 33 Nuore contro Suocere diventate mamme e nonne prima di lei, che, per la sua generazione, è rimasta incinta piuttosto in là con gli anni. Tuttora, guardando le altre nonne in giro col passeggino, sospira di gelosia e di frustrazione, senza mai pensare che forse queste donne si sono sforzate di costruire con la figlia o con la nuora un rapporto decente, si sono mostrate affidabili e hanno dovuto per forza sottostare a qualche piccolo compromesso visto che questi bambini non li hanno partoriti loro. Lei invece dalla vita è stata abituata ad avere qualunque cosa senza sacrifici e senza meriti. Per questo quando ha avuto un bambino e si è trovata per la prima volta nella necessità di “fare fatica” a vantaggio di un altro essere umano, fragile, impegnativo, bisognoso come tutti i neonati, per quanto l’abbia fatto nella totale tranquillità sentimentale ed economica (e scusate se è poco) è andata in crisi e ha preferito rifugiarsi nei vittimismi e nell’autocommiserazione. Tutto questo c’entra qualcosa con gli atteggiamenti morbosi verso mio figlio? Non lo so, ma il dubbio a me viene. E le vostre suocere che madri sono state? “Questo Natale tocca a noi” Traduzione: lo spirito natalizio secondo mia suocera (nella sua fantasia) l’abbiamo fatto con i miei. “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai” cantavano Jovanotti e Carboni, e meno male che è così, perché, in riferimento al giorno specifico del 25 di dicembre, ogni donna affetta da “mostro di suocera” riesce a venirne fuori solo assumendo una massiccia dose di alcol. Lo psicodramma si è consumato quando, il primo Natale dopo la nascita di mio figlio, ho lanciato l’ardita idea di trascorrere la festa noi tre da soli. Non mi sembrava una mossa così perfida, visto che tutti i Natali passati e futuri erano già prenotati dagli adorati suoceri, tanto che anche mio marito era stato subito d’accordo. Per mia suocera, è stata la prova lampante della mia perversa malvagità. Dimenticatevi buoni sentimenti e calore familiare; per la suocera il Natale è l’occasione perfetta per essere detestabile ai massimi livelli, dato il nobile presupposto che noi non avremmo mai il coraggio di rovinare la festa a tutti. Inoltre, la suocera non valuta nemmeno per un istante che il pranzo di Natale debba essere un’occasione piacevole per tutti, tanto che, mesi e mesi prima, magari mentre siamo sotto l’ombrellone ad agosto, inizia con la campagna di sfinimento all’ultimo sangue: “Quest’anno lo fate da noi il Natale! Quest’anno tocca a noi!” Noi il Natale lo passiamo sempre con i miei suoceri. Con i miei parenti infatti organizziamo una festa verso la metà di dicembre, in un giorno che faccia comodo a tutti, visto che poi in molti vanno via in vacanza. Ciononostante, ogni anno, sempre sotto il famigerato ombrellone in spiaggia, mia suocera attacca la litania del “Natale che tocca a loro” perché gli anni scorsi 34 Nuore contro Suocere Tanto che, nonostante avessimo passato con loro la vigilia (tra l’altro facendo i salti mortali a causa di vari impegni presi precedentemente) il giorno di Natale si è attaccata al telefono dalla mattina alla sera, piagnucolando per il fatto che li avevamo lasciati soli e depressi, loro due poveri vecchi, solo per un mio capriccio. La cosa si sapeva da mesi e quindi avrebbero potuto organizzarsi con qualcun altro, ma evidentemente Sua Maestà ha sperato fino all’ultimo di riuscire a far cambiare idea a suo figlio, o, ancor meglio, che io crepassi. Tanto hanno fatto, piagnucolato e recriminato, che mio marito si è innervosito, abbiamo litigato di brutto e tutta la mia bella festa di Natale di famiglia, che avevo organizzato in settimane di preparativi (leggi: tempo, impegno e denaro) è completamente passata sotto l’uscio al “Questo Natale tocca a noi” cospetto dell’immagine strappalacrime dei due vecchi soli e disperati intorno ad un patetico centrotavola di agrifogli. Ok, io questa cosa me la sono legata al dito. Molto. Ma sono sopravvissuta, e ho imparato a considerare “il mio Natale” un giorno qualunque, ma soprattutto la faccia del mio bambino quando si alza la mattina del 25 e trova i suoi regali sotto l’albero. Per il resto, si tratta solo di un pranzo, che diventa così un po’ l’emblema di tutto il mio rapporto con i suoceri: un gruppo di persone che si odiano ma che, come se niente fosse, stanno sedute intorno ad un tavolo apparecchiato di rosso e verde, con il panettone e le candele accese, il giorno di Natale. C’è qualcosa di più finto di questo? Non per mia suocera la quale, ottenuto ancora una volta quel che vuole, assume le sembianze di un suino felice che si rotola beatamente nel fango tiepido. Contenta lei. E voi come sopravvivete al Natale con i suoceri? 35 Nuore contro Suocere Vacanze con la suocera: miniguida di sopravvivenza Ho compilato una lista di norme da osservare per sopravvivere alle vacanze con la suocera. Aspettatevi il peggio Ci sarà sempre qualcuno che vi dirà: “Eddai, non fasciarti la testa! Non andrà poi così male! Dopotutto sarai in vacanza, e senza spendere nulla*!” Costui o mente, o non sa di cosa sta parlando. In realtà, la vacanza con la suocera è gradevole esattamente come un riccio di mare che vi si arrampica nel didietro. * Ecco il luogo comune per antonomasia: le vacanze con la suocera sono A GRATIS, come lei non manca certo di rimarcare con qualsiasi essere umano o inanimato le capiti a tiro: “Mia nuora viene in vacanza da me, sai, così non spende nulla (la morta di fame)!” A questo proposito vi rimando all’ultimo punto di questo elenco. Portatevi il marito Un complice, anche se solo al 50% perché la mamma è sempre la mamma, è essenziale. Sì perché non riuscirete a resistere per molti giorni senza lavarvi (in agosto) o espletare le vostre normali funzioni corporali. E, se sono cose che riuscite a fare benissimo in casa da sole con vostro figlio, mentre dorme o guarda un cartone animato, non è affatto la stessa cosa se insieme a lui 36 Nuore contro Suocere c’è la suocera. Non c’è bisogno che vi dica che non appena uscirete dal bagno saranno spariti. E probabilmente rientreranno dopo ore – o giorni. Portatevi una generosa dose di alcolici Se frasi come “Il mio bambino” o “Vieni dalla mamma… ops, dalla nonna.” o “La mamma non vuole.” o “Ah davvero?” vi danno sui nervi durante il pranzo della domenica, che dura un paio d’ore, provate solo ad immaginare come sarà sentirle ripetere a nastro per giorni: ve lo dico io, dopo circa mezza giornata di cieca sopportazione avrete la sensazione di aver raggiunto la stessa composizione molecolare di una medusa. Un po’ di sostegno ci vuole. Siate lucide Durante la vacanza con la suocera arriva sempre il momento in cui siete tentate di mollare il colpo. Magari siete lì da due giorni e state già rischiando un ictus, e quando lei vi propone di portare un attimo il SUO bambino a prendere il gelato, voi siete lì lì per accettare e svenire sulla prima sdraio alla vostra portata. Tenete duro. Non lo porterà mai a prendere il gelato. Invece lo porterà a casa di una sua prozia tossicodipendente, dove lo rimpinzerà di patatine all’LSD guardando il dvd di Arancia Meccanica. (NOTA BENE: ogni domanda che Vacanze con la suocera: miniguida di sopravvivenza inizia con “Posso portarlo…” è una trappola. Non lo porterà MAI dove dice.). Portatevi la carta di credito Così potrete fuggire nottetempo in treno col pargolo se la situazione si fa bollente. Portatevi un fornellino da campeggio per cucinare nottetempo cibi sani per il SUO bambino: adesso che siete in vacanza con la suocera la sua alimentazione consta essenzialmente di merendine, cioccolatini, caramelline e crauti fritti, proposti con insistenza micidiale in ogni momento della giornata. Le impedite di dargli porcate? Gliele darà mentre siete in bagno. Lo trovate con la bocca piena di cioccolato semisciolto annata 1854? Ovviamente si è servito da solo mentre lei non guardava. Siate realiste Pensate che perlomeno potrete concedervi una breve nuotata in solitaria? Che riuscirete a leggere, se non un libro, almeno un articolo di giornale, un post di un blog? BUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!! Siate preparate Anche in vacanza con la suocera arriva il momento del sonnellino del pargolo. E lì sono, come direbbe Lino Banfi, volatili per diabetici (ca…i amari). Dovrete trasformarvi in un bodyguard per preservare il riposo del piccolo, ma in questo modo rischierete di diventare un facile bersaglio della suocera in tutta la sua voglia di farsi gli affaracci vostri. Approfittando del tete-a-tete si informerà sullo stato di salute di vostra 37 Nuore contro Suocere madre (sperando che sia estremamente precario), sulla vita sessuale di vostro fratello, etc. Nel caso migliore, intavolerà interessantissimi dibattiti sulle dubbie competenze domestiche della sua nuova vicina. L’unica è fingere di dormire INSIEME a vostro figlio. Possibilmente con una pistola carica sotto il cuscino. Prenotate una vacanza alle Maldive Vacanze gratis? Col cavolo. Preparatevi a rompere il salvadanaio: due settimane alle Maldive o in qualsiasi altro posto riposante e assolato sono il minimo sindacale per ritrovare la propria salute fisica e mentale dopo pochi giorni in vacanza con la suocera. Potrei andare avanti, ma non vorrei provocare troppo il vostro intestino: magari siete in vacanza con la suocera anche in questo momento e quindi non potete andare in bagno! :-) “Suocerate vacanziere: la hot list dell’estate” Ho compilato una lista di norme da osservare per sopravvivere alle vacanze con la suocera. Ciao ragazze, mi sembra comunque doveroso raccogliere lo spunto che mi ha scritto Genny, per coloro che hanno dovuto far fronte o dovranno, alle temutissime vacanze con i suoceri. Per cominciare ti elenco le mie esperienze, frutto di una settimana in hotel al mare con suocera + clan. ARRIVO IN HOTEL: pellegrinaggio di tutto il clan per fare il sopralluogo delle stanze degli altri, cosa che odio: avere gente in camera con le valige sottosopra, come se non avessero ancora capito che negli hotel le stanze sono tutte uguali; USCITE SERALI: i bambini si accontentano dei giochini e delle attrazioni appena fuori l’hotel, ma loro devono ASSOLUTAMENTE trascinarli nella calca delle vie dello shopping con conseguenti fughe, pianti, rifiuti di camminare e rissa finale con messa a letto coatta; TEMPO LIBERO MIO: mi assento un’oretta per una passeggiata da sola e al ritorno li trovo forieri di battute e doppi sensi sulla mia assenza come se fossi andata in una beauty farm per 2 giorni; mettersi a tavola (d’obbligo far riservare una tavolata tipo “comitiva” per stare tutti insieme) incuranti del fatto che i piccoli quando hanno fame non li tieni più; TEMPO LIBERO SUOCERA: visto che suocero ha più o meno l’allure di un’otaria e non aderisce mai alle iniziative della moglie, la befana non si dà per vinta e torna alla carica con mio marito, il quale, per non scontentare mammina ed essere “di compagnia” la asseconda amorevolmente e con la scusa di una commissione la accompagna a fare il tour panoramico della costa (cosa questa che ci è toccata una minaccia di divorzio!!!); PASTI: concedere ai nipoti tutto ciò che i TEMPO LIBERO BAMBINI: come tutti i ORE PASTI: attese interminabili per genitori vietano ed assecondare ogni loro capriccio (stare in braccio, caramelle al tavolo durante il pasto); SPIAGGIA: non considerare minimamente i nipoti (giusto per tenere fede alla promessa: “vieni al mare con noi così ti curiamo i bambini e tu riposi”); 38 Nuore contro Suocere bambini sono attratti dalle “macchinine” a gettoni presenti in ogni luogo di villeggiatura con cui si divertono come matti. I nonni sostano sulle panchine adiacenti la pista lanciando sguardi languidi e sbuffando ogni tanto pensando di non essere visti; durante uno spettacolo rituale del posto con la mia famigliola al “Suocerate vacanziere: la hot list dell’estate” completo, suocera ha perfino tentato di rapirmi il marito dicendo: “Dai, vieni via, l’hai visto mille volte…”. Peccato che i nostri figli non lo avessero mai visto e gli piaceva molto. Ovviamente non ci siamo schiodati, anche perché l’alternativa era andare a sedersi nel giardino dell’hotel tipo “vecchi rincoglioniti”; ARRIVO COGNATA: ritiro spirituale delle due vipere, con frasi dette sottovoce, risolini, mosse degne solo delle gemelle Kessler, gara a chi mostra di più in spiaggia (tipo pornodive) ed esclusione categorica della sottoscritta dalle loro attività. Comportamento tipo “comunella” come le bambine dell’asilo che ti dicono “Tu non giochi con noi”. Uscite serali tipo “corte del sultano del Brunei”, dove tutti seguono principessa cognata, la attendono per minuti interminabili fuori dai negozi con i bambini che scalpitano e sbuffi plateali se i bambini vogliono fermarsi per un gelato. RIENTRO: dopo una settimana all’insegna del “tutti insieme appassionatamente”, noi partiamo la mattina presto (quasi notte) per far dormire i bambini durante il viaggio, loro partono la sera dopo per “godersi la giornata”, quasi a dire che se c’eravamo noi non la godevano. RISULTATO FINALE DELLA VACANZA COI SUOCERI: ulcera gastrica esaurimento nervoso minacce di divorzio reset totale delle regole dalla mente dei bambini 39 Nuore contro Suocere rinfacci vari con marito post-vacanza Sconsiglio vivamente a tutte le vacanze con i suoceri, piuttosto, come ho fatto quest’anno, andassero loro e noi a casa a goderci la nostra famiglia. La vita di coppia ne ha decisamente giovato. “Non lo manderete mica al nido!” Traduzione: l’asilo nido è il Male Supremo Per la suocera diventata nonna, l’asilo nido è paragonabile solo ad un campo di concentramento nazista, o almeno questo è quello che vuole farci credere. In questa vicenda, la suocera è come un bambino viziato che vuole a tutti i costi un giocattolo nuovo, per poi stancarsene dopo pochi minuti. Lei vuole a tutti i costi tenere il nipote, piange perché non glielo facciamo MAI vedere, ma ecco che se glielo lasciamo troppo (tipo per un’ora di fila) piange perché per lei è troppo pesante, d’altronde un bambino che sta sempre con la madre (e che madre) è ovvio che sia capriccioso e diffidente. Insomma, la colpa è sempre nostra, of course. Anche se non possiamo non provare empatia, e anche un pizzico di invidia, nei confronti del nostro bambino che può permettersi di urlare come un pazzo come lei si avvicina. Tornando a monte, non si scappa: il nido è Il Male, un torbido luogo dove si annidano malattie gravissime e sconosciute perfino al Dottor House. La campagna denigratoria del nido inizia in gravidanza, o a volte anche prima, quando la suocera inizia a subodorare la possibilità di attività riproduttive tra noi e suo figlio. Se lo mandate davvero al nido, preparatevi ad anni di frecciate al vetriolo: ogni volta che il bimbo avrà una linea di febbre, la colpa sarà 40 Nuore contro Suocere del devastante Nido, luogo pestilenziale dove persino Chuck Norris farebbe fatica a restare vivo. Ma non preoccupatevi, che tanto qualsiasi scelta facciate sarà sempre quella sbagliata: la tata è un’estranea, troppo giovane e comunque probabilmente psicopatica e tossicodipendente (ha persino un tatuaggio); vostra madre non parliamone, voi siete la prova vivente di quanto sia negata a crescere bambini; e, se decidete di fare la mamma a tempo pieno, Diocenescampi, il bambino crescerà viziato e capriccioso, non c’è alcun dubbio. Qual è quindi la scelta migliore per gestire il nascituro? Non fatemi dire un’ovvietà. “Si è svegliato da solo” Traduzione: mentre eri in bagno gli ho infilato uno stuzzicadenti sotto l’unghia dell’alluce. Molte suocere hanno la tendenza a svegliare sistematicamente e con metodo i propri nipoti. Provate a dire loro che se il bimbo non dorme per almeno un’ora sarà nervoso tutta la giornata: scatterà immediatamente l’alzata di so pracciglio con eloquente scambio di occhiate col marito, a significare “Ossignore, questa è proprio fissssssataaaaaa“. Perché si comporta così? Perché per lei il nipote non è un essere umano con una sua dignità, ma semplicemente un suo giocattolo con cui divertirsi finchè ne ha voglia, per poi sbatterlo in un angolo quando le viene a noia. Ecco qualche altro comportamento indicatore di questa mentalità. 1 Lo arpiona e inizia a sbaciucchiarlo non appena gli capita a tiro, anche se il piccolo è concentrato su tutt’altro e al cospetto di questa prepotenza inizia a strillare come un matto. 2 Al minimo segno di pianto o capriccio ce lo pianta in braccio senza complimenti (la mia in aggiunta alza i tacchi e se ne va di peso.) 3 Lo afferra e si catapulta fuori di casa anche in pieno inverno non appena vede affacciarsi una vicina con cui vuole pavoneggiarsi. 41 Nuore contro Suocere 4 Se la vicina si affaccia al terzo piano, lo afferra e corre su per le scale per poi sporgerlo sportivamente dal balcone. Voi, madri moderne e con qualche minima cognizione di puericultura, inorridite di fronte a certi scellerati comportamenti. Provate a ribellarvi, ma la suocera, dopo averci pubblicizzato come Madre Più Ansiosa Del Mondo con tutta la città, passa al vittimismo di cui è maestra “Tua moglie mi sgrida sempre! Ce l’ha sempre con me!” pigola al telefono col figlio il quale come al solito si trova nella scomoda posizione di dover fare da stato cuscinetto tra due donne super agguerrite. E ovviamente tocca a noi la parte di quelle mature che ci passano sopra (lei ha allevato tre figli eccetera; è anziana eccetera). In fondo, il nostro bambino sta solo imparando che al mondo c’è anche chi ti calpesta senza pietà. Troppa bambagia fa male, no? La nonna ha portato apposta un portafoglio pieno di monetine, che ti piacciono tanto! Traduzione: vedi sotto. Le istanze di madre relative ad un bambino piccolo si dividono essenzialmente in due macro settori: quelle universalmente riconosciute (tipo evitare di farlo giocare con un serpente a sonagli vivo) e quelle specifiche del bambino stesso (tipo non far giocare con le monetine un bambino che si mette tutto in bocca); queste ultime sono ovviamente note prima di tutto alla madre, che è la persona che conosce meglio i comportamenti e la salute del piccolo in questione. Ciò posto, ecco cosa succede. GIORNO 1 Bambino di circa 9-10 mesi fruga nella borsa della suocera, trova il portafoglio e fa per aprirlo. La mamma: “no guarda, scusa ma il portafoglio è meglio non darglielo, i soldi sono molto sporchi e poi lui si mette tutto in bocca”. GIORNO 2 Bambino di circa 9-10 mesi fruga nella borsa della suocera, trova il portafoglio e fa per aprirlo. La suocera rimane impassibile. La mamma: “scusa, non per rompere le scatole ma i soldi è proprio meglio 42 Nuore contro Suocere non darglieli, poi le monetine sono particolarmente pericolose perché se ne ingoia una può soffocare”. GIORNO 3 La mamma: “sai ho fatto un corso sulle tecniche di disostruzione nei bambini perché il mio si mette in bocca tutto, è meglio non farlo mai giocare con cose piccole come le monetine”. La suocera: “ma certo!” GIORNO 4 La mamma esce dal bagno dopo aver lasciato tre minuti la suocera con il bambino e vede che la suocera ha rovesciato per terra una manciata di monetine con cui il piccolo gioca immensamente divertito – visto che sono una cosa proibita. La mamma con il tono più calmo che le riesce dice: “puoi mettere via per favore le monetine che non vanno bene per lui?” Il bambino inizia a piangere disperato e la suocera dice con tono seccato: “non si può perché la mamma non vuole!“ GIORNO 5 La suocera arriva e dice trionfante al bambino: “la nonna ha portato apposta un portafoglio pieno di monetine, che ti piacciono tanto!” La nonna ha portato apposta un portafoglio pieno di monetine, che ti piacciono tanto! Facciamo il punto della situazione: magari siamo effettivamente delle rompiscatole, oppure no e abbiamo solo 3 e dico 3 istanze in croce per la gestione del bambino. Cosa farebbe una persona che non le condivide ma, a sentire le telefonate piagnucolose al figlio, ha come unico desiderio della vita vedere di più il nipote? 1 Pensa che le regole della nuora siano cavolate ma se ne frega e le fa perché tanto non richiedono il minimo sbattimento e le consentono di tenere il nipote 2 pensa che siano cavolate e quindi decide di parlarne alla nuora come persone adulte e mature. Ma la suocera no, e sapete perché? A lei non frega nulla di tenere il nipote, anzi, è bella felice di non avere alcuna responsabilità, ma vuole potersi continuare a lamentare con il figlio. Inoltre, gode non poco a prenderci per i fondelli. Inutile parlarne al consorte, che ci liquiderebbe con una frase tipo “In fondo però anche tu sei esagerata… Mia madre di figli ne ha cresciuti tre e non è morto nessuno!” col risultato di farci venire voglia di fare le valigie e andarcene col primo venuto. 43 Nuore contro Suocere Fatevene una ragione: questo tipo di suocera tutti i giorni della sua vita non perderà occasione di disperarsi con il figlio per quanto siamo ingiuste e cattive nel non lasciarle i bambini (e a nostra madre sì), così perfide da sperperare i soldi della famiglia nel pagare estranei piuttosto che far stare lei, povera santadonna anziana e malata, con il bene più grande della sua vita: suo nipote. “Ma io sono la nonna!” Traduzione: quindi per me le regole non valgono. Quando ero in ospedale dopo aver partorito, mia suocera si è dovuta scontrare con la dura realtà degli orari di visita. Nessuno pensava che sarebbe stato un problema per lei dato il totale vuoto pneumatico delle sue giornate (nessun hobby, niente sport, nessun interesse a parte la vita sentimental-sessuale di suo figlio). E INVECE. Abituata fin dalla culla a fare sempre esattamente ciò che vuole, per lei era semplicemente inammissibile essere sottoposta alla stessa crudele disciplina degli altri comuni mortali. Infatti si è presentata in ospedale dopo il mio parto con comodo, alle 10 del mattino, a visite e nido chiusi, pretendendo di vedere il nipote. Ed è stato qui che all’insensato ostruzionismo del personale ospedaliero ha reagito sconvolta: “Ma io sono la nonna!” pronunciato con un’abile mix di tracotanza e sguardo supplice mutuato dalle foto dei bambini che lavorano nelle fabbriche in Corea. Sono pronta a scommettere che sia tuttora certa che abbia corrotto io gli infermieri per tenerla lontana da suo nipote. Anche perché, orrore degli orrori, poco dopo è venuta a sapere che invece MIA MAMMA aveva visto il nipote PER PRIMA (solo in quanto raccomandata, non certo per l’infimo dettaglio di aver rispettato gli orari). 44 Nuore contro Suocere Credete che abbia tesaurizzato? Si vede che non la conoscete (che culo). Il giorno dopo, stessa storia. A nulla sono valse vibrate proteste e ripetizione alla nausea che lei era la nonna – e quindi a suo avviso più importante della madre stessa, e forse anche del Papa e del presidente degli Stati Uniti. I soliti infermieri mannari e corrotti l’hanno tenuta ancora lontana dal suo bambino. Ed è qui che è partita la solfa del “Non mi fanno MAI vedere mio nipote!” per cui gli iniziali imputati sono stati appunto i membri del personale ospedaliero, prima di passare felicemente a me la patata bollente – e sono certa che alla mia dimissione hanno festeggiato fino a notte fonda per non dover più avere a che fare con mia suocera. Ecco altre occasioni in cui mia suocera ha brillantemente argomentato con il concetto che “lei era la nonna”. — “Ci hanno detto che nei primi giorni di vita, anche per ragioni igieniche, è meglio che il piccolo non venga troppo sballottato. Meglio che venga tenuto in braccio solo da noi genitori.” “Ma io sono la nonna!” — “Il giorno della dimissione non vogliamo nessuno.” “Ma io sono la nonna!” “Ma io sono la nonna!” — “Mio marito ha preso ferie per una settimana dopo il parto. Vogliamo starcene un po’ tra noi per costruire la nostra intimità.” “Ma io sono la nonna!” — “Andiamo qualche giorno in vacanza col piccolo, per stare un po’ tra noi.” “Ma io sono la nonna, quindi vengo anch’io.” — “Al battesimo non vogliamo troppa gente, solo parenti stretti e i padrini.” “Ma io sono la nonna, quindi invito chi mi pare.” (E così ha fatto.) — E non è ancora finita: andrà avanti finché non mi vedrà cadere per terra implorando pietà tra gorgoglii agonizzanti 45 Nuore contro Suocere “Mio marito, tuo suocero.” Traduzione: dipende. Si fa un gran parlare di suocere, ma non dimentichiamo che la stragrande maggioranza di noi ha la fortuna di poter frequentare anche la versione maschile della megera-comodino: il marito nostro suocero. Di seguito esaminiamo i tipi fondamentali di suocero. Il tipo “salamandra morta” Si tratta di una sorta di zerbino semovente con la personalità di un acino d’uva, completamente assoggettato alle posizioni della moglie e di lei totalmente succube. Con lui in giro siete quindi matematicamente in minoranza. Il tipo “vecchio maiale” È quel suocero che ogni volta che avete il bambino in braccio con la scusa di accarezzarlo ne approfitta per darvi una palpatina alle tette. Il tipo “super partes” Questo suocero decide saggiamente di chiamarsi fuori nella guerra nuora-suocera. Ma messo alle strette generalmente parteggia per lei: non dimenticatevi che la moglie è una pazza che per vendetta potrebbe facilmente innaffiare di Guttalax la sua minestra o nascondergli i calzini o altri indumenti imprescindibili. 46 Nuore contro Suocere Il tipo “ex della suocera” Esistono anche i suoceri separati, e spesso, ahinoi, la suocera è rimasta single mentre il suocero si è rifatto una vita con una prugna secca che l’ha rimediato ad un funerale di un comune amico, dove lei era andata a caccia di vedovi con scarsa dimestichezza in fatto di cucina e pulizia casalinga. In questo caso vi ritrovate quindi con due suocere: ma credo che a questo punto sareste già emigrate su un altro pianeta. Il tipo “suocera” Sfiga nella sfiga è poi ritrovarsi con un suocero che si comporta esattamente come una suocera: vi piomba in casa senza avvisare (nel suo caso nemmeno munito di polpette) dà consigli non richiesti sull’allevamento dei figli perché lui ne ha cresciuti tre, piagnucola col figlio perché il nipote non lo riconosce, eccetera. E vostro suocero com’è? L’ostilità di vostra suocera vi ha reso più legate a vostra madre? Da quando mia suocera è entrata nella mia vita per restarci nel modo più orticante possibile, il mio rapporto con mia madre è leggermente cambiato. All’inizio non sopportavo il fatto che sembrava parteggiare per mia suocera quando le raccontavo i vari episodi, ma poi ho capito che lo stava facendo solo per smorzare i toni e portare un po’ di armonia nella famiglia. Tuttora mi spinge a frequentarla di più, a coinvolgerla invitandola alle nostre uscite con mio figlio, a farle ogni tanto qualche telefonata. A parole minimizza i suoi errori e elogia i suoi (pochi) meriti al massimo grado. Invece di approfittare della sua posizione privilegiata, o gongolare per il fatto che a lei lascio mio figlio e a mia suocera no, mia mamma si adopera in mille modi per far sì che tra me e mia suocera si crei un clima più sereno. A mia suocera dice che il nipote lo vede poco quanto lei e che è giusto che noi gestiamo la nostra vita a modo nostro. Mai una parola contro mio marito, anche quando lui si è improvvisamente raffreddato nei suoi confronti senza motivo apparente. Quando mio figlio era appena nato e non lo facevo toccare a nessuno, e mi sono chiusa in casa per tre settimane per godere della nostra intimità, mia madre si è messa da parte con 47 Nuore contro Suocere intelligenza e comprensione. Quando ho avuto bisogno, mia madre ha mollato tutto e si è precipitata. Io non sono mai stata troppo mammona e me ne sono andata a vivere da sola appena ho potuto. Ho sempre voluto un gran bene a mia mamma ma tenevo comunque di più alla mia indipendenza. Dopo gli ultimi anni con mia suocera forse per la prima volta ho capito quanto sono fortunata ad esser stata concepita da una donna del tutto diversa. Una donna con la D maiuscola. Non so, forse c’entra anche il parto e il bisogno naturale di aver vicino la propria madre in questi frangenti, ma per me c’entra anche molto il confronto impietoso e inevitabile tra due persone che dovrebbero tenere allo stesso modo ai loro figli e nipoti. Ecco perché mia suocera riesce solo ad essere rabbiosamente gelosa nei confronti di mia madre. Non ha gli strumenti per capire la differenza tra loro due: vede solo se’ stessa, i suoi bisogni, le sue esigenze. Si riempie la bocca con frasi del tipo che uno per i figli si butterebbe nel fuoco, anche se non ha la più pallida idea di cosa vuol dire amare davvero. Conoscerla è stata una sfiga, ma perlomeno mi ha aiutato a capire che madre e che persona vorrei essere un giorno. “E quando è la mamma ad essere “suocera”?” Ciao ragazze, vi metto a parte dell’esperienza di una ragazza che ho conosciuto di recente, e che vive una situazione piuttosto singolare: la persona che la tratta male, che la ammorba incessantemente con piagnistei e recriminazioni, che pretende di poter prendere iniziative personali con la nipotina e che le rinfaccia ogni minuto in più passato con gli “altri nonni” è la mamma, e non la suocera. Con i suoceri questa ragazza ha un bellissimo rapporto, viene rispettata come donna e come mamma e dunque lei, giustamente, tende a passarci molto più tempo. C’è da aggiungere che questa ragazza abita all’estero e, con la scusa che i suoceri sono più vicini, quando rientra in Italia sta molto più spesso da loro che dai suoi genitori. A fronte dell’ “ennesima” vacanza passata con i suoceri, la madre ha deciso “per vendetta” di autoinvitarsi a casa della ragazza e ci ha passato tre settimane, rendendole la vita un inferno. A fronte di questo gesto la mia amica ha scelto di tagliare quasi completamente i ponti con la madre e di vederla una volta all’anno o giù di lì; una decisione che ha preso esclusivamente lei avendone pieno diritto, 48 Nuore contro Suocere dato che si tratta di sua madre e non della madre del marito. E questa situazione mi ha fatto venire in mente la famigerata domanda: è meglio avere un mostro di madre o un mostro di suocera? Finché si parla dell’infanzia o della giovinezza è chiaramente meglio “E quando è la mamma ad essere “suocera”?” avere un buon rapporto con la madre, ma, parlando della vita adulta, con nostra madre saremmo perfettamente padrone di dire “non voglio mai più vedere la tua faccia”, mentre con la suocera… NI. È sempre un correre sul filo del rasoio cercando di salvare il matrimonio e al tempo stesso di non impazzire noi. A me ad esempio viene in mente che, se mia madre sparisse con mio figlio senza avvisare mentre io sono in bagno, come ha fatto mia suocera più volte durante le funeste vacanze al mare, io l’avrei alzata da terra a forza di insulti. Alla faccia di quelle che ogni tanto vengono qui sul blog a insultarci dicendo che “facciamo le preferenze” tra mamma e suocera, a me sembra che invece noi tutte abbiamo un rapporto molto più schietto con nostra madre, che viene anche all’occorrenza mandata a quel paese, e forse anche in forza di questo, mediamente le nostre mamme ci rispettano di più e vedono di non tirare troppo la corda. Invece le suocere sembrano sempre avere ben presente che (a loro parere) non avremo mai il coraggio di rivolgere loro un bel “vaffanculo” e che comunque l’idea di tagliare i ponti totalmente spetterebbe fondamentalmente al loro figlio. E quindi vi rigiro la domanda, care colleghe di sventura: da sposate è meglio avere un mostro di mamma o un mostro di suocera? 49 Nuore contro Suocere I pensieri che mi aiutano quando devo interagire con “un mostro di suocera” Oggi voglio condividere con voi le mie strategie di “autodifesa psicologica” che riescono a farmi (mal) sopportare mia suocera Sono una decina d’anni che la conosco e non so le volte in cui ho sognato di poter dire a mio marito “non voglio vederla mai più”. Di per se’ è una persona così odiosa e irritante che, in altre circostanze, non l’avrei frequentata nemmeno morta. Ma poi, tra compromessi e quieto vivere, mi sono rassegnata ad averla tra le palle vita natural durante. Oggi vorrei condividere con voi le mie idee sperando che voi facciate altrettanto nei commenti, in modo che ognuna di noi possa magari trarre qualche spunto per vivere meglio questa brutta situazione. Non penso più alla “domenica con i suoceri”. Grazie al sonnellino di mio figlio, ora il pranzo domenicale si riduce e un paio d’ore al massimo, dopo dobbiamo scappare a casa per metterlo a letto. Mia suocera ovviamente ha provato in ogni modo a convincerci di farlo dormire da loro o ancora di non farlo dormire affatto, chessarammai se poi rimane schizzato e 50 Nuore contro Suocere rimbambito per un paio di giorni (ah, ma lei lo AMA alla follia). Comunque, su questa cosa ho vinto io: mica tanto, all’inizio. Sì perché comunque continuavo a pensare alla “domenica con i suoceri” come ad un giorno funesto. Ora mi dico: sono 2 ore su 24. La domenica è comunque tutta per noi. Non mi faccio illusioni Vi è mai successo di andare d’amore e d’accordo con vostra suocera? Di uscire da casa sua pensando che forse era un nuovo inizio? A me sì. Due o tre volte in quasi 10 anni. Ora ho imparato ad essere realista: l’interazione con lei è un inferno. E se per una volta riuscirà a non dire “quando gli farete un fratellino avrete per forza bisogno di me” o altre stronzate simili, sarà una pura combinazione. Andare dalla suocera è come andare dal dentista: ti fa un male cane e poi vuole pure dei soldi. Poi però come, si dice, via il dente…. Mantengo il sorriso Non c’è niente che avvicini mia suocera all’orgasmo quanto vedermi ferita e arrabbiata, soprattutto se la causa è lei. Qualsiasi cosa succeda, sorrido, o almeno ci provo. “Uh, la mamma deve portarti al mare con noi!” e io, col sorriso: “Vedremo!” I pensieri che mi aiutano quando devo interagire con “un mostro di suocera” “Quand’è che vieni da solo col papà?” “Vedremo!” “Domani la nonna viene a trovarti.” “Vedremo!” A volte ne vengo fuori con una mezza paralisi alla mascella, ma mi sento MOLTO meglio di quando ribatto in modo astioso e carico di angoscia, col risultato di far gongolare lei e rabbuiare il marito, che mi vede ancora una volta come l’acida e cattiva nuora che si accanisce su una povera anziana che vuole solo dare una mano. Fatti e non parole Non parlo più con lei da tempo. Ogni volta che penso di spiegarle ancora una volta le mie istanze e i miei desideri nella gestione di mio figlio, in modo da recuperare anche il rapporto con lei, mi ricordo che l’ho già fatto un numero imbarazzante di volte, fallendo. Ho capito che, con esseri dall’intelligenza limitata, bisogna ricorrere alla prova dei fatti. Mi chiama e non posso riceverla? Non rispondo al telefono. Porta schifezze da mangiare a mio figlio? Gliele tolgo di mano. Non è in grado di preparare un pasto che possa andar bene per un bambino piccolo? Me lo porto da casa. E se lei mi provoca, dicendo a mio figlio “La mamma prima o poi si dovrà fidare di me” per tutta risposta… sorrido! Non perdo di vista gli obiettivi Il fegato marcio me lo faccio eccome: chi mi segue da un po’ sa, ad esempio, quanto mi ha irritato dover passare il Natale con 51 Nuore contro Suocere loro anche quest’anno. Spesso mi immolo, ma su alcune cose (come lasciarla da sola con mio figlio) non transigo. Cerco di ricordarmi che la prima cosa è il benessere e la sicurezza della mia famiglia: in fondo a passare il Natale con lei mio figlio si è pure divertito (anche se ha rischiato di rimediare un herpes). Se ogni tanto mi devo sacrificare, tanto vale farlo con serenità e consapevolezza. Non rivelo mai nulla di me Mi mette molto al riparo dai guai, e quindi da angosce notturne, il fatto che gli argomenti toccati con mia suocera siano essenzialmente circoscritti all’ambito meteorologico o poco più. Di me cerco di dire il meno possibile: a partire dai miei programmi per i giorni prossimi fino ai nomi e cognomi delle mie amiche. Più sa, più può fare danni, e state certe che LI FA. Trucco e parrucco Mi fa sentire più tranquilla essere almeno un minimo tirata quando vedo mia suocera; non sopporto di mostrarmi in piena sciatteria, come invece faccio tranquillamente con mia madre o le mie amiche. Mi fa stare meglio nascondere col make-up i segni della stanchezza e anche, a volte, dell’amarezza; altrimenti mi sento ancor più debole e vulnerabile. Mi ricordo che non potrò proteggere per sempre mio figlio La vita va avanti e mio figlio passerà sempre meno tempo con me: presto I pensieri che mi aiutano quando devo interagire con “un mostro di suocera” entrerà in contatto con la meschinità, l’avidità, la superficialità, la debolezza. Non posso proteggerlo da tutte le brutture del mondo. Per esempio, mia suocera è riuscita a focalizzare il loro rapporto sul materialismo: se non dai il bacino alla nonna non ti dò il tuo regalo; se mi vieni a trovare ti do i soldini per le giostre; ti comprerei anch’io qualcosa ma la tua mamma non mi invita mai nei vostri giri. Risultato: lui appena la vede prima ancora di salutarla le chiede cosa gli ha comprato. Andare a fare una passeggiata con lei in centro è impraticabile perché lui si ferma ad ogni vetrina per reclamare questo o quell’altro oggetto (avete presente i bambini ingestibili di SOS tata?). E a me questa cosa dà un enorme fastidio. Ma lo fa solo con lei, e questo mi consola: lei è la nonna che si compra l’affetto. L’altra nonna, o i suoi genitori, no. 52 Nuore contro Suocere Le prime cose che fareste in assenza della suocera Vari vostri commenti mi hanno fatto venire in mente tutte le cose che sarei finalmente libera di fare se, che so, mia suocera decidesse di emigrare all’estero. Qualche serata carina al ristorante con mio marito (almeno per il nostro anniversario, diavolo!), e poi, visto che ci siamo, ecco cos’altro. Fare spese e commissioni da sola. Mi sono sempre vantata di aver “abituato” mio figlio a venire con me durante le commissioni, e un po’ ci credo davvero, ma in gran parte ho dovuto fare di necessità virtù. Quando ho sgarrato e commesso l’atroce crimine di lasciare a mia mamma il pargolo per fare le mie spese, sono sempre stata beccata da qualche “amica” della suocera ansiosissima di spiattellarle all’istante che mi aveva visto in giro da sola. Seguiva telefonata lacrimosa al figlio. Fare programmi per il weekend Visto che nel weekend ho il marito a casa, la suocera si sente libera di “passare” da noi, per qualche suo strano meccanismo mentale: se sono da sola sono riuscita (dopo anni) a insegnarle a mandare almeno un messaggio. Quindi, è tutto un fuggi-fuggi: il sabato mattina, invece di poltrire in pigiama come qualsiasi essere umano avrebbe diritto di fare, mi ritrovo a correre per la casa cercando di preparare me e mio figlio in modo da scappare in macchina, per poi riparare spesso e volentieri in un affollatissimo centro commerciale in gran parte dei mesi 53 Nuore contro Suocere dell’anno. La domenica poi c’è il pranzo. Anche voi odiate il weekend? Andare in vacanza Come sapete la mia adorata suocera mi ammorba anche le vacanze, che vanno trascorse almeno in parte nella sua casa al mare, rigorosamente in sua (ingombrante) presenza. Dunque: ogni volta che mi viene voglia di raggiungere i miei nella casa che affittano per l’estate, devo mettere in conto che dovrò andare anche da lei, e che finché non lo farò questa sua istanza sarà il maggiore argomento di conversazione tra me e lei e tra lei e mio marito, in un crescendo di “è andata dai suoi, ora dovrà venire anche da noi” “quando vieni al mare con la nonna?” “tutti i parenti chiedono di voi” fino al perentorio “vi ho prenotato l’ombrellone”. Decidi di non andare nemmeno con i tuoi ma fare delle vacanze in autonomia? Fatica sprecata: vorrà venire con voi, ti giudicherà perché sperperi i soldi di suo figlio invece di andare da loro che è a gratis, chiamerà tutti i giorni nella speranza che te o tuo figlio vi ammaliate e/o che il tempo sia una merda in modo che torniate prima. In pratica, la parola “vacanza” da quando esiste mia suocera ha perso ogni significato. Godersi le feste Idem per quanto riguarda le feste, di cui abbiamo già ampiamente trattato. Una mia amica lo scorso Natale mi ha detto “all’ultimo momento abbiamo trovato un’offerta e ci Le prime cose che fareste in assenza della suocera siamo fatti tre giorni in montagna per conto nostro!” Bellissimo: se l’avessi fatto io sarebbe venuta a cercarmi, armata fino ai denti. Andare in palestra/piscina Per smaltire il chili del post parto mi ha aiutato molto fare jogging spingendo la carrozzina: non tanto per la linea, ma per scappare da mia suocera. La maggior parte delle mie amiche, invece, si sono iscritte in palestra o in piscina, attività a me totalmente precluse, sempre per i soliti motivi. Ho sempre fatto attività fisica di qualche tipo, e ogni volta che vedo una tizia correre beata al parco ascoltando l’iPod, maledico mia suocera. Andare dal dentista Ogni volta che ho una visita medica di qualsiasi tipo si consuma il dramma. O riesco a fissarla quando mia suocera è via, o riesco in qualche modo a nasconderglielo, o si intrufola allo scopo di “aiutare mia madre”. E se pensate che non me ne dovrebbe fregare nulla, leggete qui. Risultato: salto a piè pari qualsiasi tipo di check-up o controllo e vado dal dottore solo se mi fa male qualcosa. Andare dal parrucchiere Per lo stesso motivo riduco al minimo le visite al parrucchiere e quando, un paio d’anni fa, una mia amica si è offerta di venire a farmi i capelli a casa, l’ho presa come una benedizione. Salvo poi scoprire che non è AFFATTO LA STESSA COSA che andare in un salone e rilassarmi per un paio d’ore sfogliando un giornaletto di pettegolezzi mediocri. 54 Nuore contro Suocere Uscire con le amiche Ci ho provato un paio di volte, sempre quando sapevo mia suocera fuori città e quindi semiinnocua. Ma l’ultima volta mio marito se ne è uscito, allegramente, con “la prossima volta che esci con le tue amiche faccio venire i miei a cena”. Non ci ho più riprovato. Avere la casa in disordine… … Con un bambino piccolo è impossibile avere la casa sempre perfetta, a meno di non rassettare almeno due o tre volte al giorno! Che è quello che succede se sai che tua suocera è sempre in agguato. Già, ma noi dovremmo avere la confidenza per farla venire anche se il cane ha appena cagato in salotto. (Ma non avere la confidenza per mandarla a quel paese quando ci prende per i fondelli). Rilassarmi Quella sensazione di totale quiete e pace interiore che provo nel vivere le mie giornate quando mia suocera è in vacanza, senza che sia lei, direttamente o meno, a decidere quando e se esco, dove vado, cosa mangio, etc. Beh, provarla ogni giorno sarebbe una pura figata, senza se e senza ma. E potrei finalmente mandare in pensione le mutande in ghisa che indosso da quando la mia esistenza ha incrociato la usa. E voi quali sono le prime cose che fareste se vostra suocera sparisse all’improvviso dalla circolazione? “Lettera: la suocera di Esagerata” Cara Nuora a pezzi, sono io che traviso la realtà o mia suocera è realmente una stronza intergalattica mascherata da Addolorata?? È da diversi giorni che mi interrogo mentalmente sulla questione, cercando di pensare a tutte le cose che proprio non sopporto di lei, e soppesando mentalmente se si tratti di difetti reali o di mie proiezioni mentali… è così che mi è venuto in mente di realizzare un ritratto di mia suocera per punti da sottoporre ad uno sguardo esterno e più esperto. MIA SUOCERA “LA SEGRETARIA” Mia suocera svolge il ruolo di “segretaria del marito”… in realtà a volte più che segretaria mi sembra una sorta di “Amministratore Delegato della famiglia”: per ogni cosa, ogni comunicazione, lei inforca il telefono e chiama. Non si contano le volte in cui sul cellulare compare il nome di mio cognato/a e poi a rispondere al telefono è LEI, con relativo tuffo al cuore da parte mia!! Una delle situazioni classiche (a parte la sua attività di reclutatrice manodopera) è quando siamo magari invitati da uno dei miei cognati, ritardiamo di 10 min. e il telefono trilla: nemmeno a dirlo, è lei che come sempre dice a marito: “Dove seeeiiiii??? Noi siamo già tutti qui!!! Sbrigatevi!!!” Altre volte arriva addirittura ad invitarci in casa degli altri miei cognati: “siamo venuti tutti qui a fare gli auguri a tizia per 55 Nuore contro Suocere l’onomastico e ci ha proposto di rimanere a cena, venite anche voi… no???” Oppure dà comunicazioni a marito da parte di suocero e cognato (fratello marito) in merito a lavori vari: “papà ha detto se domani porti tale arnese; fratello ti chiede se puoi prestargli tale cosa.” Ecco in queste circostanze vorrei sbatterle la cornetta sul muso chiarendole che non c’è affatto bisogno che si prenda lei la briga di parlare per gli altri, visto che attualmente non mi risulta che nessuno di noi sia sordomuto!! “Lettera: la suocera di Esagerata” MIA SUOCERA “UNA DI FAMIGLIA” Mia suocera non ha ancora realizzato che con il matrimonio i coniugi sono chiamati a formare una NUOVA famiglia INDIPENDENTE da quella d’origine: probabilmente quando il prete leggeva gli articoli del codice civile in chiesa una mosca deve averla distratta!! Per cui, partendo dal presupposto che siamo una famiglia sola, lei ritiene opportuno tentare di piombarmi in casa e/o chiamare agli orari più vari; o, cosa che mi infastidisce non poco, il suo originario tentativo di entrare e muoversi in casa mia come se fosse in casa sua: tanto siamo di famiglia!!!! Inizialmente, quando ancora non mi buttavo sotto la doccia non appena la vedevo al videocitofono, quando entrava in casa mia lei e marito si muovevano con la massima disinvoltura: lei correva a controllare le piante che mi ha regalato mettendoci addirittura l’acqua, lui si accendeva la televisione mettendola ad un volume udibile su Marte! Ma la cosa che odiavo di più era il suo guardare nel centrotavola in cucina, dove tengo in bella vista la posta urgente o altre scartoffie d’importanza: il suo tirare via con candore e iniziare a leggere la qualunque! Lì avrei voluto aprirle con la stessa disinvoltura la borsa e iniziare a passarne in rassegna il contenuto, esclamando poi festosa: “beh che male c’è…??? Tanto siamo in famiglia!!!” MIA SUOCERA LA “DISCRETAFICCANASO” Mia suocera ha la capacità d’impicciarsi 56 Nuore contro Suocere degli affari miei in un modo talmente “discreto” da avermi lasciata più volte senza parole. Faccio qualche esempio. Ho già citato il modo in cui si è trastullata con la posta in casa mia; un altro caso classico è quando mi vede parlare con mia cognata (moglie fratello marito) magari scherziamo su qualche abitudine comune dei nostri consorti, oppure ci scambiamo qualche consiglio, parliamo di qualche problema o semplicemente del più e del meno. Lei, apparentemente impegnata in altre conversazioni, con una mossa felina drizza le orecchie, si avvicina a noi due e girandosi di scatto ci dice: “ma di cosa state parlandoooo?” costringendoci di fatto ad una risposta seppur evasiva. A quel punto si siede tra noi, privandoci della privacy e chiacchierando amabilmente!! Ma una delle scene che non dimenticherò mai, e di fronte alla quale non so come ho potuto resistere, è stata a Pasqua dell’anno scorso. Siamo tutti invitati da mia cognata, compresi i miei. Mio padre ha una busta per me: si tratta dell’invito per una serata organizzata da un’associazione di cui fa parte; mio padre me lo porge ancora chiuso, sulla busta c’è il nome di mio marito. A mia suocera vedendoci in disparte si rizzano le antenne, si avvicina alle mie spalle, ho il tempo di estrarre il foglio dalla busta e lei me lo strappa di mano, iniziando a leggere ad alta voce con evidente imbarazzo mio e di mio padre, mentre lei attira l’attenzione di tutti. Sai com’è finita? Che mio padre si giustificava di aver rimediato un invito solo per noi, visto che si trattava di un evento a numero limitato di posti! “Lettera: la suocera di Esagerata” A fronte di tali circostanze però non si sa come o perché mia suocera dichiara di essere una donna “discreta”!! MIA SUOCERA LA “DONNA COMITIVA” Poco importa che i miei cognati siano sempre lì, poco importa che la moglie dell’altro figlio se la scarrozzi in lungo e in largo, poco importa che stia sempre in giro e che le si lascino regolarmente i nipoti: per mia suocera non è mai abbastanza, lei e il marito sono “soliiii” e lei è “sempre a casaaaaa”. Così ti piomba in casa o telefona disperata, facendo la voce da bambina con il broncio e dicendo: “io e suocero siamo sempre soliiiii” “la sera mi annoioooo”…co sto caldo/freddo l’ideale e riunirsi e stare in compagnia”. Così tenta sempre d’intrufolarsi nelle giornate degli altri, incurante di arrivare in casa loro ad orario di cena e dopo estenuanti giornate di lavoro. Oppure se malauguratamente passi da lei per una visitina veloce ti ritrovi catapultata nel triangolo delle Bermude e annaspi cercando di sfuggire alle sue sabbie mobili: “dai rimanete a cena no???” “beh dovrete pur cenare???” “che vuol dire che siete stanchiiii?” Insomma più che una donna questa è una PR. MIA SUOCERA LA MADRE DI MIO MARITO Partendo dal presupposto che questa donna ha portato per nove mesi mio marito dentro di sé, che lo ha partorito e gli trasmesso parte del suo patrimonio genetico, ho cercato inizialmente di rispettarla e 57 Nuore contro Suocere accettarla per quello che era, pregi e difetti. Tuttavia le mie buone intenzioni si sono sfracellate contro un muro di egoismo, quando ho capito il valore che questa donna attribuiva a colui il quale per me è l’essere più importante sulla faccia della terra=suo figlio!! Da lì non ho tollerato più il suo modo di fare e di pensare! Si sa, che da fidanzati le prime conversazioni con i suoceri sono incentrate sulla voglia di conoscere meglio il nostro compagno, sul tentativo di scoprire il bambino che non abbiamo conosciuto. Penso sia normale pertanto il fatto che sono rimasta allibita quando mia suocera si dilungava nel raccontarmi la vita degli altri figli sin nei più minimi dettagli, non facendo accenno quasi mai a mio marito. Mio marito è l’ultimo di tre figli, arrivato dopo diverso tempo; a riguardo la suocera dichiara tutta orgogliosa: “mentre attendevo tuo marito abbiamo costruito la casa in campagna. Io venivo qua ogni giorno con suocero e i miei figli per aiutare anche se avevo minacce d’aborto e il medico mi aveva ordinato riposo, ma tanto il maschio e la femmina li avevo già, mi son detta se va va se no…niente!!!” Tutto ciò mia suocera lo dichiara con un orgoglio sottolineato da un sorriso a 32 denti, mentre a me viene ogni volta la pelle d’oca e il desiderio di strapparle la lingua per farle il più grosso favore che mai le potranno fare nella vita: impedirle di dire stronzate!!! Cara nuora a pezzi, come sempre ti ringrazio per la possibilità che dai a noi tutte di sfogarci e confrontarci. Con gratitudine Esagerata!! Lettere di sfogo: la storia di un neopapà Mi presento, sono Luigi, un quasi ragazzo, un marito, un padre e un genero e la massima che preferisco seppure con una certa dose di cinismo, è quella sui requisiti della donna ideale: ”Orfana, non adottata, senza fratelli e sorelle. Perché per me è importante la famiglia”. Pertanto sono perfettamente in sintonia col tuo sentire, sebbene con un ribaltamento di ruoli. La storia è semplice e riguarda l’invadenza di mia suocera. Ingredienti della sgradita ricetta: 39 anni io, 37 mia moglie e la prima bimba dopo nove anni di matrimonio. Una suocera invadente. Il trasferimento a casa di mia suocera qualche giorno dopo il parto e la permanenza prolungata (superato il mese, ma se ne prospettano altri, l’ha “ordinato il medico”, il pediatra , mah ,sarà..). Altri ingredienti: Uno stuolo interminabile di parenti che dispensa consigli e visite fino alle ore piccole. Un ambiente rumoroso, con la TV accesa dalle 7.00 alle 24.00 ad alto volume 58 Nuore contro Suocere (saranno sordi i miei suoceri o per un bisogno educativo della bimba ai rumori?), traffico veicolare indisciplinato e caotico, caldo, zanzare e ristrutturazione della casa con martello pneumatico 12h/24h e polvere ovunque. Nella storia, che sembra inverosimile, c’è la madre della piccola, mia moglie, con un livello alto di istruzione, due lauree,nel campo educativo e in psicologia, e letture approfondite pre-parto sulla corretta educazione infantile, che sembrano essere state perfettamente inutili . Sarà la famigerata depressione post-parto ma mi sto deprimendo anch’io! Speravo di poter imparare, strada facendo, le prime cose con la bimba e con mia moglie, noi tre da soli, non senza qualche piccolo e innocuo sbaglio, sul come la si tiene in braccio, la poppata , il bagnetto e gli annessi e connessi, invece mi trovo tra i piedi la suocera che mi rimprovera: “voi uomini non sapere fare niente, non la sai tenere, non le sai far fare il ruttino, non la sai addormentare, io ho dato sempre il miele alle mie figlie per calmarle, non ho mai asciugato col phon i capelli e non ho sentito mai dire che si fa, e poi.non mi piace il nome che avete scelto, (la bimba si chiama come mia madre)” e via dicendo. Eppure la bimba si addormenta con me e credo di fare le cose con buon senso. Lettere di sfogo: la storia di un neopapà Almeno mi confronto con altre mamme e papà sulle problematiche comuni. Non rispondo alle provocazioni, sono ospite in casa d’altri, e mia moglie non fa altro che dimostrarmi il suo disappunto per qualunque cosa faccia o dica. In verità mi sento un po’ emarginato. Consigli? Pazienza, pazienza, pazienza…..oppure qualche contro-ricetta efficace? Qualcuno mi ha suggerito l’ammutinamento (tipo: “ok, vedetevela da sole…”) ma mi sembra di padre arrendevole e assente (luogo comune); qualcun altro l’ultimatum ( tipo: “ me ne ritorno a casa (nostra) e tu e la bimba siete le benvenute ( e ci mancherebbe non lo fosse!). In entrambi i casi temo di perdere(le). Luigi 59 Nuore contro Suocere “Una suocera invadente e superficiale: il racconto di Nuora Esaurita” Una nostra nuova amica racconta la sua esperienza: una suocera che pretende di tenerle la bambina senza seguire le sue indicazioni e dimostrandosi spesso superficiale e inaffidabile. Ciao. Vorrei condividere la mia esperienza per avere dei diversi punti di vista perché sto cercando di capire se sono io il problema, se sono io a essere troppo intransigente con mia suocera e oppressiva con mia figlia. Premesso che non c’è mai stato un grande coinvolgimento tra me e la famiglia di mio marito, direi per una questione di differenze caratteriali. Io sono molto riservata e poco incline a effusioni pubbliche mentre loro, in particolare mia suocera, sono molto espansivi e appiccicosi, forse troppo, ma finché eravamo noi due andava tutto bene. È iniziato tutto appena sono rimasta incinta. Mia suocera è letteralmente impazzita! Il primo nipote dall’unico figlio! Non perdeva occasione per palparmi in continuazione la pancia, si riferiva a mia figlia con frasi del tipo “la mia bambina” “mia figlia”. Mi stressava, insieme a cognate varie, con storie horror su parti complicati e dolorosissimi sempre con le sue mani addosso. Mi telefonava in continuazione per portarmi a fare una passeggiata perché 60 Nuore contro Suocere voleva passeggiare con me con la pancia. In breve era asfissiante! Quando ho partorito ero contenta perché è stato tutto molto veloce. Ero l’unica in travaglio, quindi un clima rilassato e tranquillo. Lei naturalmente è impazzita. Si è precipitata in ospedale in piena notte! Nei tre giorni che ero in ospedale mi asfissiava dicendo che sarebbe stata sempre a casa nostra. Continuava a fare foto alla bambina anche mentre allattavo perché doveva farle vedere in giro! A volte non rispondevo al telefono per ovvie ragioni (ha chiamato alle sei e mezza del mattino!) salvo poi rinfacciarmelo quando riusciva a sentirmi. Uscita dall’ospedale inizia il pellegrinaggio. Si presentava alla porta senza neanche suonare. Si piazzava davanti alla culla e non appena la bambina socchiudeva gli occhi “posso prenderla?” e via così con gli atteggiamenti asfissianti. In tutto questo meno male che c’era mia madre che mi faceva un po’ da scudo ma senza molto successo visto che ho dovuto vedere una psicologa. Dico di mia madre perché mio marito, non voleva nemmeno toccare l’argomento perché la madre è intoccabile e troppo sensibile per farle qualsiasi appunto. “Una suocera invadente e superficiale: il racconto di Nuora Esaurita” Quando sono tornata al lavoro ho dovuto per amore di quiete lasciarla da lei due volte a settimana ma non potevo dire nulla, dare istruzioni o raccomandazioni perché altrimenti chiamava il figlio piangendo e giù a litigare. Un po’ di tempo fa la bimba ha avuto problemi di salute. Penso di essere diventata più ansiosa da allora. Ma quale madre non lo sarebbe. Io non mi fido di lei perché prende tutto alla leggera. Le ha dato delle cose che non poteva mangiare e non se n’è preoccupata minimamente. “i dottori non capiscono niente”. Quando la riprendo da lei mi accorgo che spesso non la fa dormire e la porto a casa isterica! Penso che sia perché vanno i parenti tutti! A settembre per fortuna inizia il nido. Per evitare discussioni ho dovuto iscriverla al tempo pieno per non essere costretta a lasciarla da lei. E di tutta questa situazione poi ne piange anche mia madre perché ogni volta che vuole fare qualcosa con la bambina o comprarle qualcosa mi chiede ” non è che tua suocera si offende” Mi sono resa conto che ho sviluppato la tendenza a tenere a distanza sua madre perché ho paura che dandogli spazio mi faccia male di nuovo e questo atteggiamento si riflette anche nel rapporto tra lei e mia figlia e tra me e mio marito. Scusate la filippica! È la prima volta che 61 Nuore contro Suocere metto per iscritto tutto questo. Chissà che non mi sia di aiuto. Vorrei avere la vostra opinione perché spesso leggo storie simili e mi dico che allora non sono io a essere esageratamente chiusa. Grazie a tutte! L’incubo di “nuora stremata” La nostra amica Nuora stremata mi ha mandato via mail la sua storia. Tenetevi forte, ragazze. A mio modesto parere, alcuni degli episodi qui raccontati sono gravissimi. La lista delle cattiverie di mia suocera è lunghissima, cercherò di sintetizzare al massimo! Ho 25 anni e due bimbi di 2 e mezzo e 13 mesi. Mi sono trasferita in Italia, nel paesino dove vivono i miei suoceri assieme a mio marito al sesto mese della prima gravidanza. Mia suocera la vedevo 1 volta ogni 3 mesi e fin lì andava tutto bene, non s’interessava della gravidanza, mi diceva sempre: “io con mia suocera non vado d’accordo per vari motivi; i bimbi devono crescere con la mamma, io non avrò tempo per fare la nonna (gestisce un piccolo ristorante assieme al marito e alla figlia). Ti potrò dare una mano in casa, ma con i bimbi non ci so fare”. E a me andava bene così! Ma invece non è stato così! Lei mi strappava il bimbo appena nato dalle braccia, cambiava stanza se piangeva, si lamentava se io portavo il cucciolo nel marsupio! Non voleva che allattassi, mi ha pure regalato un tira latte e un biberon! Una sera mia cognata ci ha supplicati di venire al suo compleanno ma senza il bimbo perché tanto il bimbo lo avrebbe tenuto sua mamma che vuole tanto fare la nonna. E io come una stupida ho 62 Nuore contro Suocere accettato di farmi “rubare” il mio bimbo! Ora sintetizzerò! Mia suocera è gelosissima di mia madre. Eppure mia madre la vedo ogni 3-4 mesi perché vive all’estero. Appena arriva, mia suocera vuole ancora di più vedere i bimbi! Quando magari parto in treno con i miei per stare da loro una settimana, lei viene in stazione per salutare i bimbi, li prende in braccio, se li sbaciucchia, li stringe fino a farli soffocare. Dovrebbe essere mio marito a salutarli così no?? Ma lui non dice niente. Poi mi dice: “sì andate una settimana dall’altra nonna, ma la vostra vita è qui” allora non mi preoccupo! Mi fa venire i brividi! Mio marito è una pappamolla, non mi difenderà mai! Sua mamma ha sempre ragione, poverina è stata così severa con lui quando era piccolo che ora si vuole rifare con i nipotini! Ha così paura che io non le lasci i bambini! Io faccio lo sforzo di concedere che lui vada a trovare i suoi con i bimbi la domenica mattina, ma lei poi pretende di rivederli durante la settimana, e da sola! E lui la difende e mi dice: almeno ti riposi! Si certo quando sono con lei, io mi faccio il sangue marcio!! Una volta ho litigato di brutto con mio marito perché la befana è andata a piangere da lui che erano due settimane che non vedeva i bimbi! Lui si è arrabbiato con me, mi ha detto che io devo rispetto ai suoi genitori, che se L’incubo di “nuora stremata” vogliono vedere i bimbi glieli devo lasciare, che è un loro diritto e che sono una str…. Io ho preso il telefono e l’ho chiamata! Le ho detto che se ha qualcosa da dirmi che venga da me a dirlo che non usi suo figlio per farmi avere certi messaggi! Dopo questo episodio mi ha lasciata in pace per un paio di mesi! Mia suocera non mi sta mai a sentire e fa l’opposto di quello che le dico! In più vuole fare la mammina al posto mio. Esempi: io non voglio che i miei bimbi mangino troppi salumi, e lei cosa fa: quando vanno da lei li riempie di prosciutto cotto e salame così il giorno dopo hanno il sederino che brucia. Se ci sono anch’io e le do un break lei dice ai bimbi: “mamma non vuole, fosse per me ne potreste ancora mangiare”. Dio come la odio quando fa così! Se le dico riportami i bimbi per le 18e30 (di solito li prende verso le 16e30, lei mi risponde: no te li riporto piuttosto verso le 19e15, se no mica me li godo! Rendiamoci conto di come decida lei.) Un giorno lei e mio suocero sono andati a prendere il mio bimbo al nido e me lo hanno riportato alle 2 del pomeriggio, invece dell’una. Mi sono arrabbiata e loro mi hanno riposto: ma tanto cos’hai da fare? Il bimbo voleva stare con noi! Preciso che io non lavoro e che non avrei neanche la necessità di farmeli tenere 2 pomeriggi a settimana, ma lei li vuole tutti per se’, e siccome lavora si organizza apposta per avere uno o due pomeriggi per tenerli! E guai se non glieli lascio!!!! Un giorno è stata nel giardino vicino a casa per una mezz’ora con mio figlio senza 63 Nuore contro Suocere avvisarmi che erano tornati, da tanto aveva paura che il bimbo preferisse stare con me invece che continuare a giocare con lei. Io mi preoccupavo perché il pranzo era pronto da un bel po’ e lei in effetti era già arrivata, ma non mi aveva avvisata! Un’altra volta invece l’ho incontrata per strada, il bimbo voleva salire in macchina con lei e io dicevo: ma no amore dobbiamo andare a casa. E lei: mamma non vuole amore della nonna, dai su sali lo stesso. L’ha preso su e se l’è portato via. Sono rimasta allibita. E ancora oggi rimpiango di non averla schiaffeggiata!!! Mia suocera è pericolosa, non mi fido di lei, ma se non le lascio i bimbi succede un gran casino, mio marito si arrabbierebbe e inizierebbe una guerra senza fine. Perché è pericolosa? Un giorno voleva portarli in giro in macchina tutti e 2 senza seggiolini (la più piccola aveva 10 mesi e la voleva tenere in braccio mentre guidava). Io le ho detto che non ci doveva minimamente pensare, che è pericolosissimo. Per lei era una cosa naturale. Un giorno ha bruciato la mano di mia figlia quando aveva 8 mesi in mia presenza al ristorante perché le ha dato un pezzo di pizza bollente in mano. Non ti dico le urla disperate. Ci ho messo un’ora a calmarla. Li fa giocare con le chiavi di casa, con cacciaviti veri, con delle penne di cui potrebbero mangiare i pezzi… Dà loro tutto quello che vogliono solo per farsi amare! Sono così disperata di questa situazione!!! Fosse per me non le lascerei mai i miei cuccioli!!! Non so più come comportarmi!! Lei non mi rispetta, è così possessiva che li L’incubo di “nuora stremata” vuole solo per sé! Sa che se ci sono anche io i bimbi vorrebbero solo stare con me e lei non potrebbe fare vedere a tutti quanto sa fare bene la nonna! Ogni tanto mi chiede: Vieni anche te, ma so che lo chiede solo per fare bella figura. Io di passare un pomeriggio con lei non ci penso nemmeno!! Allo stesso tempo mi sento in colpa perché dovrei proteggere i miei bambini! Ma sono in una situazione delicata, non voglio problemi, non voglio fare la guerra con mio marito. Non lavorando dipendo da lui economicamente… Come dovrei reagire? Come farle capire che non ho piacere che i bimbi vadano da lei senza scatenare una guerra? Quando viene a prenderli vivo nell’angoscia!!! 64 Nuore contro Suocere “Lettera di sfogo da Nuora esausta” La lettera di Nuora Esausta mi ha colpito per due motivi: è scritta davvero bene e la lettura risulta avvincente come una novella; purtroppo però non si tratta di una storia di fantasia, ma di una realtà che fa molto, molto arrabbiare… Ciao nuora a pezzi, da un po’ di tempo seguo il tuo blog, che spesso mi rincuora perché mi accorgo di quanto sono comuni le storie di problemi con le suocere. Ti scrivo perché ultimamente c’è stata con mia suocera la famosa “goccia che ha fatto traboccare il vaso “ e adesso mi ritrovo in una situazione difficile da gestire e in cui sarebbero graditi consigli. Premetto che mia suocera è un esemplare di suocera egoista, bugiarda e con età anagrafica di quasi settant’anni e età mentale di circa cinque. L’idea che mi sono fatta di lei ancor prima di conoscerla, basandomi solo sulle telefonate fatte al mio compagno, è stata che fosse una grandissima rompiballe, poi l’ho conosciuta con una cena fantastica in cui mio suocero mi interrogava per carpire informazioni varie sulla mia vita, la mia famiglia, i miei eventuali trascorsi di prostituta, tossicodipendente, analfabeta e cose simili, mentre lei praticamente mi degnava della considerazione che avrebbe riservato a un posacenere… ed è stato proprio amore a prima vista!! 65 Nuore contro Suocere La cara suocera è impegnata settimanalmente in attività di vitale importanza: palestra al fine di mantenersi in forma per sfoggiare abitini e leggins ridicoli alla sua età, spesa nei vari negozi di cibo rigorosamente bio di tutta la regione per preservare anche la salute (vuole forse arrivare a cent’anni per la mia gioia??!!), giocate pomeridiane a burraco con le sue decerebrate amiche, weekend fuori col lacchè/marito… inoltre è convinta di essere la dea generatrice di tutti gli chef stellati a livello mondiale, e come tale di essere superiore a tutti loro ai fornelli, pertanto l’organizzazione di pranzi familiari con annessa autocelebrazione della sua cucina è altra attività a cui si dedica!! Grazie a questi suoi impegni, soprattutto all’inizio sono riuscita a sopportarla, visto che le occasioni non erano troppe… certo avrei comunque desiderato dei tappi per le orecchie per non sentire tutte le sue stronzate e le frasette di rito per farmi incazzare e avviare una polemica col mio compagno, ma sono una persona pacifica e paziente e così ho sopportato. Poi però sono rimasta incinta e mia suocera è peggiorata notevolmente: l’idea del nipote si è impossessata di lei procurandole deliri vari, e così al terzo mese di gravidanza aveva già stabilito il sesso, maschio perché la femmina l’aveva già, il nome, ovviamente quello del marito, e il fatto che “Lettera di sfogo da Nuora esausta” essendo la nonna che non lavora si sarebbe amorevolmente prestata per aiutarmi (e portarmi rapidamente alla pazzia). Sempre in preda al suddetto delirio quando al settimo mese ho saputo di dover fare un cesareo e sono rimasta molto male lei cosa ha detto? “Ah bene così nasce prima e a Natale potete venire al mio pranzo!!” e quasi alla data del parto ormai stabilita mentre io sono lì a organizzare la borsa per la clinica e a fare tracciati, le balena una geniale idea: organizzare un pranzo anche con i miei genitori!! Insomma durante la gravidanza ce ne sono state tante che mi hanno fatto inc… Poi è arrivato il mio cucciolo, un maschio che NON ho chiamato come mio suocero ma solo per fare un dispetto a lei che mi aveva rotto le balle, a Natale da loro non ci sono andata dicendo che il bambino era troppo piccolo, ma comunque ho cominciato a subire visite a sorpresa continue, intromissioni varie e predizioni catastrofiche tipo “tra un po’ ti cadranno tutti i capelli, meglio tagliarli ” e “secondo me ti sta finendo il latte “. Di fronte alle sue insistenze per venire ad aiutarmi ancora una volta invece di rispondere e dare delle regole ho acconsentito a farla venire almeno due volte alla settimana. Io sono stata sempre presente e l’unica volta che l’ho lasciata mezz’ora col piccolo l’ha lasciato sporco perché aveva paura di cambiargli il pannolino e per di più mi ha telefonato sei volte di fila per poi non rispondere quando l’ho richiamata, e quando in pochi minuti sono tornata a casa, 66 Nuore contro Suocere con un infarto in atto, con faccia da culo mi ha chiesto: ”Mica ti sei spaventata??” Anche in questa occasione non ho detto niente, ma ho deciso che non gliel’avrei più lasciato. Nei mesi estivi però mia suocera ha subito un’altra mutazione che l’ha resa capace di cambiare pannolini e un po’ più pratica col bambino e siccome avevo bisogno di una mano ho acconsentito a portarlo da loro due mattine a settimana, sempre perché loro qui non ci volevano venire, forse perché non avrebbero potuto fare i loro porci comodi con mio figlio. Non sono mai stata completamente tranquilla quando il bambino era con loro, perché mia suocera è convinta di poter fare sempre quello che crede, tanto dopo dice bugie e il marito la difende, poi piange fa la vittima e finisce che non puoi dirle più niente, e comunque non hanno mai fatto quello che chiedevo, tanto chi sono mai io? Un soprammobile che per un fortuito caso ha generato il nipote!! Ma vengo ai fatti: la settimana scorsa il mio compagno mi riporta mio figlio con la mano ustionata, perchè la malefica ha organizzato un pranzo con parenti a mia insaputa, e grazie al suo elevato quoziente intellettivo ha ben pensato di posizionare una pirofila bollente davanti al bambino. Ci tengo a precisare che nessuno mi ha telefonato e non lo hanno portato al Pronto Soccorso, che tra l’altro è a due passi da loro, e che ce l’ho portato io il giorno dopo. Ma la cosa più aberrante è stato il comportamento dopo: per tre giorni spariti nel nulla, solo telefonate al mio compagno, e a me nemmeno una per dire ”ci dispiace”. Io non “Lettera di sfogo da Nuora esausta” gli ho nemmeno telefonato per insultarli, ma solo perché il mio compagno, che per fortuna è ben cosciente dei difetti della madre, mi ha assicurato che ci avrebbe pensato lui. Ho passato dei giorni terribili tra i sensi di colpa per averlo affidato a loro, la rabbia per l’accaduto, e le fantasie violente in cui ripetutamente sbattevo la bionda capigliatura di mia suocera in un water. Al terzo giorno mi telefona mio suocero dicendo che è dispiaciuto e a quel punto approfitto e decido di dire veramente quello che penso e cioè che si sono comportati male, non sono stati attenti e che sono stufa che mi dicano bugie su quello che fanno quando c’è il nipote a casa. Lui confessa che spesso ci sono parenti e amici a vedere il bambino, io almeno penso che siamo riusciti a chiarire un po’ la situazione, ma sul più bello lui rovina tutto dicendo che la moglie sta molto male per l’accaduto e quindi non aveva avuto il coraggio di chiamarmi e se magari posso chiamare io, senza dirle niente ma anzi rassicurandola, perchè lui si preoccupa del suo stato di salute . Ma stiamo scherzando???!! Magari la chiamo e le chiedo anche scusa …Non ci ho visto più e gli ho detto che non avrei chiamato proprio nessuno e che forse era giunto il momento per la moglie di crescere e affrontare la realtà da adulta. Purtroppo questa affermazione mi si è ritorta contro, perché dopo poche ore ecco sopraggiungere anche la telefonata di lei. Rispondo agguerrita, ma dall’altro capo del 67 Nuore contro Suocere telefono mi giunge un delirio di circa venti minuti sulle sue eccellenti qualità di nonna; penso che no, stavolta non se la caverà così, e le dico quello che già avevo detto a mio suocero. Per tutta risposta lei mi dice che a casa loro non c’è mai andato nessuno (qualcosa non torna, uno dei due mente, almeno mettetevi d’accordo idioti!) che lei non ha mai detto bugie, che mi sbaglio e che lei non ha sbagliato niente, perché è stato mio figlio di sedici mesi ad “allungare le mani “...alla faccia della vecchietta mortificata disperata!! Nemmeno un mi dispiace è riuscita a dire; detto questo abbiamo chiuso la telefonata non nel migliore dei modi come si può immaginare, la conclusione è che a casa loro da solo non lo porterò mai più, ma purtroppo non posso chiudere i rapporti, lo faccio per il mio compagno, nemmeno per mio figlio che non so cosa può farsene di una nonna che lo usa solo per pavoneggiarsi perché sa farlo dormire, giocare ma se ha di meglio da fare o se è malato si dimentica di lui. Insomma non so cosa fare, perché non ho voglia di vederli e fare finta di niente, ma non posso sottrarmi per sempre. Spero di ricevere una risposta e qualche consiglio al riguardo. “Vivere con i suoceri: la storia di Nuoranera” Nuoranera mi ha inviato il racconto della sua esperienza, che incarna uno dei nostri incubi peggiori: vivere con i suoceri! Una storia che fa rabbrividire. Ciao nuora a pezzi! Da molto tempo ti leggo e da poco ho cominciato a scrivere, e tu e tutte le ragazze del blog mi siete davvero di aiuto, visto che secondo tutti la pazza sono io. Per tutti intendo mio marito e tutta la sua famiglia. All’inizio erano rose e fiori, conoscevo i suoceri da quando ero piccola, io e mio marito siamo cresciuti insieme. Erano allegri, giovani, per nulla invadenti. Questo fino a che non ci siamo presentati a casa loro col test di gravidanza. Da quel momento hanno messo in chiaro che avrebbero deciso della mia vita: dove dovevo sedermi, in che posizione, se e dove andare al mare, senza contare l’imbarazzante insistenza con cui mia suocera affermava che sarei dovuta andare da lei dopo il parto, ma ho ringraziato e ho detto di no, che preferivo stare da sola con mio marito: apriti cielo! Stavo negando il suo aiuto!! Poi è nata mia figlia, e da lì è andata sempre peggio. Si presentavano alle 7 del mattino, alle 2 del pomeriggio, alle 11 di sera, sempre senza avvisare: che ti devo chiedere il permesso per vedere mia nipote? Perché ovviamente una donna che ha partorito 68 Nuore contro Suocere da 5 giorni non ha bisogno di riposare e non potevo di certo farlo mentre c’erano loro, visto che mio suocero grattava sulla carrozzina per farla svegliare, poi quando piangeva e la attaccavo si lamentava che erano venuti per vedere la nipote e non il mio seno!! Io dicevo che se volevano vedere la bambina sveglia e in piedi potevano tornare dopo un anno. Per il nervoso ho perso il latte. Mi strappava la bambina dalle braccia, e pretendeva che io andassi a fare la spesa cosi la lasciavo a lei, fino al ”quest’estate vieni in Puglia con nonna..” Aveva 10 giorni eh.. Poi la disgrazia: perdo il lavoro, e io e mio marito eravamo in affitto. Decidiamo di costruirci casa nel terreno dei suoceri, e nel frattempo di dividere casa con loro, perché dove eravamo la muffa stava facendo ammalare la bimba. E qui comincia la fine della mia vita. Non potevo tirare fuori gli oggetti di mia figlia perché altrimenti c’era disordine, e soprattutto non avevo potere decisionale su mia figlia! Ad esempio, ora di pappa, mia figlia che piange per la fame, io la prendo dal box per metterla nel seggiolone, e mio suocero la vuole prendere per farla giocare. Ovviamente dico di no, lui se ne va sbattendo la porta e lei dice che sono str…. che gliela tolgo sempre.. io eh? Ogni volta che la bambina piangeva lei veniva da me per prenderla, dicendo ”vieni da nonna che ti consola lei” … una rabbia! Un giorno accade il disastro: rientro a casa “Vivere con i suoceri: la storia di Nuoranera” e trovo mio suocero a fumare dentro casa, io gli dico che non può farlo, che non manca di rispetto a noi in questo modo ma a sua nipote che deve respirare quella roba.. e lui? Mi dice che quella è casa sua, e fa come gli pare. Me ne sono andata, mio marito mi ha rincorsa e a momenti fa a botte col padre. Quella è stata l’ultima volta che ho visto gli attributi di mio marito. Da quel momento io sono diventata quella che manca di rispetto ai suoi, e ogni gesto è visto da tutti come un gesto di cattiveria verso di loro. Se non gli lascio la bambina non è perché mancano completamente di giudizio, nooo.. È normale far sentire ad una bambina che il forno è caldo mettendocela dentro, o che la tazzina del caffè è bollente mettendogliela sulla guancia, o farla giocare ad appendersi al televisore, tenerla seduta su una mano a 2 metri di altezza a 2 mesi per far vedere ai parenti che la bimba si regge… portarla sotto il sole alle 14 senza cappello… Dopo il battesimo sono scappata da mia madre, ho detto a mio marito che fino a che le case non saranno divise io non ci vivo, ed è venuto con me. Ovviamente, una litigata che non ti dico!! Mio suocero si preoccupava che così ci facessero loro una brutta figura. Lui con mia madre (pensarci prima no eh), e lei che io non le portassi più la nipote (magari fosse), che non le faccio fare la nonna, che lei vede le altre nonne in giro coi nipoti e a lei non è concesso (ma lavori tutto il giorno, che vuoi portartela li?!?). 69 Nuore contro Suocere Mio marito quando gli ridico le cose la sera capisce che sono gravi, ma quando siamo lì lascia loro fare tutto! Ora in un paio di mesi casa sarà finita, e dovremo tornare lì… Ma io temo che non cambi nulla… anzi, prima almeno io e mio marito eravamo uniti, ora invece lo vedo molto più dalla parte della madre che dalla mia… ho paura che la mia disavventura sia appena all’inizio… “Una suocera “madre modello”: la storia di QuasiNuora” Una delle cose più difficili, per le suocere, è capire quando è meglio tacere. Portate questo concetto all’ennesima potenza e avrete il quadro generale della storia di QuasiNuora, la nostra nuova amica che stiamo imparando a conoscere nei commenti. Sua suocera, dopo essersi comportata in modo inqualificabile con il figlio in passato, ora pretende di dettare legge nella sua (e nella LORO) vita. Cara Nuora a pezzi, é un po’ di tempo che leggo il tuo blog e devo davvero farti i complimenti, adoro il tuo modo di scrivere e riesci a strapparmi un sorriso anche nel bel mezzo di una colossale incazzatura. Ti scrivo per raccontarti la mia situazione e per cercare consiglio da chi è più esperto di me in fatto di relazioni suocera/nuora. Potrei definirmi una “quasi nuora”, dato che io e il mio ragazzo stiamo insieme da 6 anni e ormai è per tutti definitivo il fatto che vogliamo una vita insieme (con grande sconforto dei suoi). Abbiamo entrambi 21 anni e da due conviviamo in una città lontana dalle nostre famiglie per motivi di studio. I suoi genitori sono piuttosto anziani e sua madre è una donna molto all’antica, di quelle completamente succubi del marito, che mai oserebbero criticare 70 Nuore contro Suocere quello che lui fa. Io purtroppo per loro sono l’esatto contrario, molto indipendente e con un carattere forte, non ho mai risparmiato risposte dure e prese di posizione nette quando si sono intromessi nella mia vita. Dico nella mia, e non nostra, perché ho sempre avuto l’impressione che del figlio non gliene fregasse niente, mai una parola gentile o un interessamento nei suoi confronti, lui esiste solo per fare quello che dicono loro. Finite la superiori abbiamo deciso che saremmo andati a convivere e che avremmo continuato gli studi, e qui si è scatenato l’inferno. Dato che per loro è indispensabile mantenere la facciata da “gente perbene”, sono sempre stati contrari alla convivenza prima del matrimonio, arrivando addirittura a minacciare il figlio di non pagargli gli studi né la metà dell’affitto se fosse venuto a stare nell’appartamentino preso dai miei. Dopo averci più volte litigato senza aver ottenuto nulla, i miei genitori hanno deciso di sostenere finanziariamente il mio ragazzo per permetterci di stare insieme, cosa durata per più di un anno, finché i suoi hanno ceduto (solo per l’imbarazzo di essere oggetto di pettegolezzi da comari). Il punto è che non mi hanno mai perdonato di aver portato via il loro burattino, di averlo sostenuto, di averlo spinto a credere in sé stesso e nelle sue possibilità (ha finito “Una suocera “madre modello”: la storia di QuasiNuora” le superiori col massimo dei voti ma suo padre voleva che lavorasse fin da subito nell’azienda di famiglia, che lui detesta). Lei ora non fa altro che tormentarci, anche se so che è spinta dal marito, ed io sono davvero al limite. Visto che suo figlio le parla 5 minuti la sera per dovere e non di più, cerca in ogni modo di intromettersi nella vita mia e della mia famiglia. Potrei citare mille cattiverie fatte e dette nei miei confronti ma ti ruberei troppo tempo, sono arrivata al punto di detestarla e quando una volta al mese la incontro mi viene la nausea. Non fa altro che lamentarsi e piagnucolare perché non avrà il bel quadretto che si era fatta lei, con figlio e nuora-manichino che vivono insieme a loro e nipotini da curare (ma che cavolo di discorsi da fare a una ragazza di 21 anni?!?). Oltretutto, in tutto questo bel film si dimentica il fatto che per colpa sua, se decideremo di avere dei figli dovremo passare un calvario. La madre modello infatti, pur essendosi accorta fin da quando il mio ragazzo era un neonato che in quella zona c’era un problema, non si è mai interessata di farlo visitare. Come risultato l’anno scorso il mio ragazzo ha dovuto essere operato in tutta fretta dopo che io lo avevo praticamente costretto a fare una visita andrologica, oltre al fatto che la possibilità di avere figli in maniera naturale è per noi inesistente. Ciò nonostante quando ci vede non fa altro che parlare di bambini e io devo trattenermi dal prenderla a schiaffi o dallo scoppiare a piangere perché vedo quanto il mio ragazzo soffra. 71 Nuore contro Suocere Anche a causa di questo fatto ho sviluppato verso di lei una repulsione tale da farmi stare fisicamente male in sua presenza. Non so cosa mi aspetto dal raccontarti tutto questo, probabilmente solo consigli su come comportarmi per cercare di arginare la sua invadenza e la sua cattiveria, perché non ho un riferimento per questa situazione assurda (mia madre è una delle poche donne al mondo ad avere una suocera realmente adorabile). Ti ringrazio per la tua comprensione e soprattutto per le risate che il tuo blog mi strappa. Un grandissimo abbraccio da una QuasiNuora! “Lettere di sfogo: storia di Stefy” Ciao ragazze, di seguito pubblico la storia che mi ha mandato la nostra “compagna di sventura”, Stefy; beh, devo dire che alcuni passaggi li ho dovuti rileggere un paio di volte perchè ero semplicemente INCREDULA (e dire che un po’ di esperienza nel settore suocere ce l’ho). Buona lettura! MI PRESENTO Nuorinamia: questo era il nomignolo con cui mi chiamava mia suocera quando (cito testuali parole) “Ancora mi voleva bene” cioè fino a quando aveva confuso la mia buona educazione con sottomissione e stupidità. Mi sono trasferita nella città in cui attualmente vivo per amore di mio marito, lasciando famiglia e lavoro nella mia città d’origine con la speranza di trovare un’occupazione anche qua e mettere a frutto così la mia laurea. Purtroppo a tutt’oggi ciò non è ancora avvenuto con somma disperazione dei miei suoceri che mi additano come la mantenuta del figlio, nonchè la furba che si è fatta sposare per interesse (di che poi… non l’ho ancora capito visto che tutte queste ricchezze non le ho ancora viste nella loro famiglia). Mio marito è un uomo onesto, tranquillo e molto amante della pace in famiglia tant’è vero che spesso passa sopra le nefandezze dei suoi per evitare litigi e malumori. Di tutto ciò loro approfittano alla grande facendogli continui ricatti morali che come 72 Nuore contro Suocere ovvia conseguenza portano a continue liti tra noi. Mio suocero è un uomo ignorante e presuntuoso, arrogante e prepotente, s’informa solo superficialmente degli avvenimenti su cui poi pretende di dare lezioni accademiche senza accettare nessun’altra opinione che non sia la sua, per questo lo chiamo anche TUTTOLOGO e L’INTELLETTUALE. Sapendo che i miei sono entrambi laureati disse che il suo diploma è meglio di una laurea. Dà molto peso alle apparenze, adora solo il dio denaro e disprezza chi, secondo lui, non ha molti soldi. Mia suocera, donna-oca, piena di pregiudizi che lei spaccia per valori morali, totalmente succube del marito, prima parla e poi (anzi mai) riflette, anche lei fermamente convinta che nel denaro e nell’ostentazione di esso ci sia la vera essenza della vita. Ha un unico amore: BIG GIM, cioè il suo secondogenito nonchè fratello minore di mio marito. Lo chiamo così perchè è il classico tipo tutto muscoli e niente cervello, ragazzo rozzo, aggressivo e violento, fa solo ciò che gli dicono mamma e papà. Tutti e tre (lo so sembra la descrizione dei nuovi mostri) cercano di invadere con sistemi leciti e non la nostra tranquilla vita familiare, mettendo a dura prova il mio sistema nervoso e la pace delle nostre quattro mura. Agli inizi del fidanzamento, i suoceri e “Lettere di sfogo: storia di Stefy” di conseguenza anche il cognato, erano entusiasti di me e mi portavano come trofeo nei loro discorsi tra amici e parenti, dimostrando anche a me personalmente di gradirmi molto. Mi illudevo di piacergli come persona, ben presto ho capito che mi consideravano una bella cornice al bel quadro che è il loro congiunto, data la mia appartenenza alla cosiddetta “buona famiglia” e alla mia laurea che (non lo avevano considerato) presupponeva anche che avessi un po’ di autonomo giudizio e capacità di ragionamento. attaccata con astio e acredine, alla mia legittima pretesa di rispetto per la nostra riservatezza, mi sono sentita accusare che se chiedevo riservatezza significava che avevo del marcio da nascondere, che non ero limpida e che ero in mala fede, che volevo a tutti i costi diventare la signora ******, (come se stessi sposando un rampollo della famiglia Agnelli). E che comunque loro avevano sempre fatto così con entrambi i figli e così avrebbero continuato a fare. Da lì capisco i soggetti, cambiamo la password e andiamo avanti. Tutto procedeva tranquillamente nonostante le continue ingerenze dei tre nelle nostre cose e nelle mie, ma io lasciavo correre considerandole normali intromissioni da suoceri e ci passavo sopra, oppure, quando mi sembrava che esagerassero chiedevo a MARITO di dire lui qualcosa per evitare che io, esponendomi, guastassi i rapporti. Quando decidiamo di sposarci, Marito ed io apriamo un conto cointestato ad entrambi per mettere i soldi che sarebbero serviti al matrimonio. Su questo conto mio padre versa subito una somma, suo contributo alle spese. I suoceri, pur sapendo dell’esistenza di suddetto conto, non versano nulla, ne’ promettono di farlo, né lo faranno mai. Ma loro, offesi per l’affronto subito, mi hanno dichiarato guerra e hanno iniziato a dire a tutti i parenti (a 2 mesi dalle nozze) che non sarebbero venuti al matrimonio del figlio, intimandoci di continuo con questo ricattuccio di non sposarci. Naturalmente ci siamo sposati, sono venuti con 3 facce da funerale, hanno scattato 60 foto con la loro macchina fotografica in cui io, cioè la sposa, non ero ritratta in nessuna e, di fatto coi loro musi lunghi hanno inficiato il giorno più bello della nostra vita. Inutile dire che io da sposa, non ho ricevuto nemmeno un complimento da loro, anzi in chiesa avvicinandomi per baciare la suocera mi sono sentita dire “Guarda che ce li siamo già fatti gli auguri”. Un giorno scopro che il suocero a nostra insaputa spiava il nostro conto online, così con garbo ed educazione chiedo spiegazioni, sebbene dentro di me fossi furibonda. Non solo non ho ricevuto delle doverosissime scuse, ma sono stata 73 Nuore contro Suocere “Lettera: la storia di Susan” La storia di Susan è emblematica, e credo che molte di noi vi si identificheranno (io per prima). Una suocera egoista e piena di pretese che, nonostante l’assidua frequentazione dei nipote, è ossessionata dal desiderio di tenerlo da sola; e a fronte del rifiuto della nuora, motivato dalla mancanza di quella fiducia che la suocera non ha fatto nulla per guadagnarsi, arriva al punto di bandirla da casa sua. dalla nuora fregandosene altamente di tutto fino a quando non è nato mio figlio. Da lì è proprio degenerata e come se non bastasse mio suocero le dà corda gettando benzina sul fuoco (non vi dico che parti mi sono presa per motivi anche futili in casa mia) inoltre mi sono pure sentita dire durante una discussione per un motivo futilissimo, che sua moglie ha sempre ragione (L’Oracolo di Delfi) e che la mia campana e quella di mio marito (nonché suo figlio) non la voleva neanche sentire. Voglio raccontarvi la mia storia perché sento il bisogno di sfogarmi e di parlare con qualcuno che non sia della mia famiglia per avere consigli su una situazione davvero delicata e brutta. In poche parole il problema è che esige mio figlio come dice lei “qualche volta non sempre senno le romperebbe le balle“ da sola, come, quando e dove le pare…“non ce lo hai mai lasciato senza di voi…”non siamo liberi di portarlo una volta alla giostra da soli…” “è una questione di principio…” . Come ho letto in altri post anche lei conosce solo i diritti ma per niente i doveri di una nonna. Non ha mai comprato un pacco di pannolini, i giochi al bimbo solo per ricorrenze, non ha mai fatto una chiamata per sapere come stava il bimbo neanche per fare gli auguri per il suo primo compleanno… a sei mesi il bimbo fece la cacca quando lei lo teneva in braccio e la sua reazione fu di annusarsi il braccio e dire che l’indomani avrebbe messo la maglia a lavare… lo faceva gattonare sul tappeto sporco dove stavano con scarpe e dove passava avanti e indietro il cane…. Mai che si sia offerta di aiutarmi in casa come fa Ho una suocera non-normale e fin qui credo che non sia una novità, chi non ce l’ha, ma la mia è arrivata a fare cose davvero inenarrabili e con tutto ciò mio marito continua a frequentarla insieme a mio figlio di 2 anni e mezzo. Premetto che con questa donna non ho mai avuto un rapporto autentico ma solo le classiche cose di circostanza anche perché fortunatamente ho una mamma che non la vede nemmeno e lei di questo nostro rapporto è sempre stata gelosa (definendomi lei stessa Mammona!). Nonostante ciò in 15 anni non ha fatto il benché minino sforzo per farsi benvolere 74 Nuore contro Suocere “Lettera: la storia di Susan” mia madre che stira anche le mutande di mio marito… però lei lo vede di più!!! Non ha mai pensato che se mi madre è con noi è perché si è guadagnata la mia fiducia, so come è col bimbo e come si comporta, è come se il bimbo stesse con me quando è con lei, cosa che con mia suocera non accadrebbe mai; solo per farmi dispetto gli farebbe fare tutto quello che io non vorrei facesse. Mia mamma mi dà veramente una mano che per noi mamme/lavoratrici è fondamentale, mi aiuta in cucina, alle volte mi stira, mi annaffia le piante mi aiuta a cambiare i letti e tante altre cose… purtroppo sono una donna come tante di noi che deve lavorare per aiutare il marito e la gestione della famiglia e lei questo non sa neanche cosa vuol dire visto che non ha mai lavorato in vita sua! E dice pure che sono una viziata. Non sa minimamente cosa vuol dire lasciare la mattina presto un bambino, lei con i suoi non l’ha mai dovuto fare… solo privilegi nella sua vita che a me purtroppo non sono toccati. Mai che abbia avuto un minimo di riguardo e di rispetto nei miei confronti con frasi del tipo ”senti la mamma se si può’”… ”posso dargli questa cosa o no” Mai!! Ma il rispetto dov’è? Lei vorrebbe poter decidere cosa può o non può fare mio figlio! Non è suo! Morale della favola dopo una bella litigata per strada vicino dove lavoro in cui entrambi i miei “cari” suoceri hanno infamato me e anche i miei genitori…sono 75 Nuore contro Suocere stata bandita da casa e da tutta la famiglia per questo motivo! O faccio come vogliono loro o niente! Una setta e tutti obbediscono all’ape regina…Guai sennò…io sono stata cattiva e quindi devo essere punita. Lei prima, quando potevo frequentare casa sua, vedeva mio figlio 2 ore tre volte a settimana poiché mio marito pranzava lì quelle volte visto che io sono a lavoro, una volta a settimana la sera a cena con noi e una domenica si e una no poiché andavamo da loro. Vi sembra poco? Ora che le cose sono cambiate poiché sono stata “ghettizzata” come eretica non solo continua a vedere mio figlio poiché quel citrullo di mio marito glielo porta ancora due ore 3 volte a settimana ma quando sono in ferie lui pretenderebbe che glielo facessi vedere visto che loro a casa nostra non vengono perché non vogliono vedermi !!! No “Lettera: la storia di Susan” dico, vi rendete conto? Non vi dico cosa ha scatenato tra me e mio marito questa cosa, roba da rimetterci il matrimonio (sullo stile Guerra dei Roses) e in due mesi ho perso 5 kg! Anche perché dopo questa decisione che la Signorona ha preso, se fosse stato per me, il bimbo e anche mio marito li avrebbe visti col cannocchiale, ma come mi ha detto chiaramente mio marito non se la sente di andare contro i suoi genitori! Bella Famiglia! Ogni volta che loro sono con i miei suoceri io la prendo come una mancanza di rispetto da parte di mio marito e questo non fa bene alla coppia. Naturalmente per lui io sono la strega cattiva che non lascia il bimbo ai suoi e non capisce chi è che fa davvero male alla nostra famiglia; è arrivato pure a dirmi che se le cose restano così un altro bambino con me non lo farà… roba da matti! IO mi domando perché forzare una persona che non si sente, a fare per forza una cosa? A cosa può portare? E soprattutto come fa una mamma/nonna di quasi 60 anni ad agire con così tanta cattiveria? Spero che prima o poi mio marito apra gli occhi perché non so quanto potrò andare avanti in questa situazione… Desideravo solo rispetto, comprensione e buon senso che è quello che ci si aspetta dagli altri no? Perché i miei l’hanno sempre dimostrato a mio marito e loro no? Un domani anche io sarò suocera e non mi comporterò MAI come lei! Non arriverò mai a fare tali bassezze. IO non mai avuto pregiudizi ma ora non la penso più così su di loro…in fin dei conti il bimbo è ancora piccolo ed è il primo figlio, 76 Nuore contro Suocere se avessero capito un po’ la situazione e non avessero forzato la mano magari quando il bimbo fosse un po’ cresciuto glielo avrei anche lasciato qualche volta…ora NO! Loro sono come un cancro per noi… alle volte vorrei scappare lontano con la mia famiglia per non saperli più vicini a noi e poter ricominciare. Non so più come farmi capire da mio marito, ho provato in tutte le lingue del mondo ma sembra come essere succube di quelli lì… Vi prego che mi consigliate? Purtroppo è gente con cui non puoi assolutamente parlare sono matti e lui poi inizia subito con dita sul viso a urlare. Dopo innumerevoli discussioni, litigate e attacchi di panico…naturalmente tutto da parte mia, io e mio marito eravamo al punto che portava mio figlio da quella gente al massimo 3 volte la settimana per massimo 2 ore. Il che per me era già duro da accettare, infatti dopo tutto quello che mi hanno fatto, per me, era già tanto se lo vedevano cosi, a questi patti e tutte quelle volte. Però c’è da dire che IO non avrei più dovuto sopportarli né tantomeno vederli, il che per me era semplicemente meraviglioso. Se non che ieri mio marito viene da me e mi dice che ha parlato con i suoi ed è riuscito a farsi dire che ”Susan quando se la sentirà può tornare a casa …le nostre porte sono aperte…” arrrrghhh! E io che credevo di aver vinto togliendomeli dalle palle una volta per tutte! Mio marito mi ha spiegato che lui non accettava questa situazione, quindi mi ha detto che pian piano ha cercato di spiegare come sono e perché non lascio loro il bimbo da solo e che sono una brava ragazza anche “Lettera: la storia di Susan” se con un carattere mio… credo che alla fine abbia cercato di convincerli. Il figlio ha fatto la parte dei genitori. Ha usato tante belle parole e non mi ha dato per ora un ultimatum…ha detto che cercherà di essere più presente nel far notare dove sbagliano col bimbo e via dicendo. Io ho solamente paura che la sua sia solo una” tattica” per convincermi a riallacciare, anche se un minimo, i rapporti. Lui dice che l’ha fatto per tutti, per cercare di mantenere un’armonia generale ma io credo che principalmente l’abbia fatto solo e soltanto per se stesso. Io è da ieri che me l’ha detto che non vivo più… non so più come uscire da queste sabbie mobili che mi attanagliano. Ora che credevo di aver trovato una sorta di stabilità è arrivato lui e ha sconvolto ancora il tutto. IO non voglio che quelle persone rientrino nella mia vita; sono pessimi, mi hanno fatto troppo male e le ferite restano e non credo neanche ad un loro reale pentimento infatti hanno detto a mio marito che non ne vogliono più parlare con me di ciò che è successo: mi sembra troppo facile come al loro solito il motto è nascondere sotto il tappeto ! In questo momento so che mio marito ha agito in parte anche per me, ma io non riesco a voltare pagina come mi ha chiesto; ha detto “non ti chiedo di dimenticare ma solo di andare avanti”, ma come si fa? Solo a pensarli mi si chiude lo stomaco figuriamoci a vederli e vederli con mio figlio. 77 Nuore contro Suocere Poi c’è tutto il resto della famiglia ovvero i nonni materni di mio marito, sua zia e suo fratello con la fidanzata: anche loro sono tutti spariti come i topi dal fattaccio senza neanche fare una telefonata. Come faccio a voltare pagina? Qui si tratta più di cambiare proprio libro!! Come faccio per esempio ad affrontare un pranzo con tutte queste persone ?? Secondo voi cosa dovrei fare? Vi prego aiutatemi, ditemi che fareste perché davvero brancolo nel buio. Se riallacciassi un minimo a che regole? A quali compromessi? E se non volessi riallacciare? Mio marito credo, non mi perdonerebbe: già ieri mi ha detto che ha speso tante energie per arrivare a questo punto e che lui ce l’ha messa tutta, non capendo che a me andava bene come eravamo prima. Vi prego cercate di aiutarmi, non so più a che santo votarmi. Io voglio solo il bene del mio bambino e quello della mia famiglia ma sembra che tutto sia contro di me! I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” Una qualunque scrive: I miei paletti sono: - se si va un weekend dai suoceri, poi si deve andare anche dai miei. All’inizio del nostro rapporto si andava sempre dai suoceri per i motivi più banali. Nel mio caso, non vivendo nella stessa città né dei suoceri né dei miei, si tratta sempre di fare un weekend intero fuori, e quindi praticamente tutti i weekend li passavamo da loro, mai noi soli. Ho imposto un weekend al mese, non di più, idem per i miei. La suocera poi era di un maleducato folle perché continuava a fare battute tipo “ma che ci andate a fare a XXX (dove sono i miei), venite sempre qui che è più vicino”. Per inciso, loro stanno a un’ora da noi, i miei a un’ora e mezza, e pure se i miei abitassero sulla luna come ti permetti di dirmi che ci vado a fare da loro??? - mai accettare/chiedere favori o aiuti in casa - se decidono di fare un’improvvisata e noi abbiamo altri impegni, gli altri impegni non vanno annullati e loro si arrangiano. Non esiste che mi chiami il sabato sera per dirmi che la mattina dopo vieni a pranzo da me, e poi ti arrabbi pure se io ho preso altri impegni. Ti svegli prima la prossima volta. Soprattutto, le improvvisate non sono bene accette. - non porto la roba dismessa di mio figlio da lei. Loro hanno tanto spazio, ma non 78 Nuore contro Suocere voglio che considerino di loro proprietà i vestitini di mio figlio, visto che già dicono che se avrà un figlio il fratello “i vestiti già ce l’abbiamo”. Voglio poter disporre di quegli abitini come meglio credo, e preferisco tenerlo sottovuoto su un armadio a casa mia che dover gli dire addio per sempre consegnandoli a loro. - non li vedo mai da sola - il bambino non resta da solo con loro: sono anziani e non sono in grado, non riescono nemmeno a tenerlo in braccio a lungo perché pesa. E poi sono di un ansioso paranoico che fa calare il latte alle ginocchia. Tipo mio suocero ha detto a mio figlio “non si tocca, ti fai male” mentre lui giocava con una foglia… Le famose foglie assassine! - i no sono no, non sono forse. Mio marito ha il vizio di rispondere forse a qualsiasi richiesta, anche se sa che è no. Loro lo prendono per sì, e poi ci sono pianti e urla. Se mi fanno una domanda e la risposta è no, io dico no. Non lascio aperte possibilità e motivo chiaramente il no, almeno non hanno scuse. Sgabuzziniamola scrive: Dall’annuncio del matrimonio è impazzita. Lo chiamava di continuo, chiamava me per rimproverarmi perché LEI doveva scegliere tutto (peccato che abbia pagato io!). Dopo due settimane dal fatidico sì ha iniziato a I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” tempestarmi di chiamate per convincermi di fare un figlio ora, in modo che lei, 70enne, abbia motivo per piazzarsi in casa mia già dai giorni a ridosso del parto e restarci un po’ di mesi (ha fatto così con l’altro figlio, facendo esaurire una nuora e la sua stessa figlia). Ho ignorato le chiamate e detto a lui di gestirla lui. Lei lo ha chiamato imbufalita perché io non rispondevo al telefono. Che mia madre non chiama come un’ossessa lui per dirgli di concepire, che se lei avesse continuato, mia madre si sarebbe comportata in modo uguale, interferendo, facendo pressioni, giudicandolo, criticandolo ed esasperandolo. Messaggio afferrato. REGOLA ZERO: ricordatevi sempre che per la tipologia di suocera affetta da sindrome freudiana, egoista e che vi vede solo come utero in affitto, voi sarete sempre un niente. Qualunque cosa diciate, facciate, regaliate, offriate a lei, voi per lei rimarrete sempre e comunque quelle che se muoiono fanno loro un favore. Se partorite, avete partorito suo figlio, non il vostro, quindi nella sua mente malata la madre è lei. Il figlio è una sua estensione e vuole viverci appiccicata come se fosse il marito. Il nipote è il frutto del loro amore. Il tuo utero è stato solo un mezzo passeggero. Quindi REGOLA numero UNO: nessuna chiamata da parte mia. Chiama lui e semmai passa i miei saluti. Se il telefono è in viva voce io la saluto e basta. REGOLA DUE: MAI confidarsi con lei. A lei 79 Nuore contro Suocere non importa nulla di voi, solo delle vostre debolezze che lei riutilizza per farvi male o strumentalizza ai propri fini. La nuora num. 1 l’ha fatto e mia suocera l’ha descritta come un mostro ruba soldi, picchia marito, adepta di una setta satanica. La nuora num. 2 le ha confidato il suo malessere (affetta da depressione post parto) e la prima cosa che dice in giro di questa donna (che se la sopporta per mesi in casa perchè mia suocera è attaccata carnalmente e morbosamente ai nipoti) è: “non ha istinto materno, è una cattiva madre, la piccola vede più me come madre che lei. La educo meglio io. Mia nuora distrugge mio figlio _pure lei!!!_ la bambina vede me e mio figlio come genitori”. REGOLA TRE: MAI farle cose carine o rivolgerle attenzioni (salvo casi in cui questa sia sinceramente affezionata a voi) sarebbero sprecate, oltretutto lei se ne frega dei vostri tentativi di essere premurose. Quello che conta per lei è suo figlio e l’altro suo figlio, che poi è il vostro, ma lei non fa alcuna distinzione. REGOLA QUATTRO: MAI lasciarle fare da babysitter. Meglio che rinunciate a qualcosa piuttosto che vedere le vostre direzioni e indicazioni calpestate e il bene di vostro figlio nel cesso. Litigate, scannatevi, prendetevi a pallonate o lanciatevi la cioccolata con vostro marito/compagno, ma fategli propinare a sua madre una scelta: o così o si tenesse un figlio divorziato e vedesse il bambino ancora di meno I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” REGOLA CINQUE: “tua madre mi umilia? io ti amo sempre meno”. Fategli capire che il suo comportamento egoista sta distruggendo la sua felicità e che questa qui non solo è una cattiva suocera, ma anche una pessima madre ed una pessima nonna. L’egoismo non fa rima con l’amore. Lui inizierà a pensarla diversamente. REGOLA SEI: siate sempre disponibili verso cognati e premurose con i nipotini acquisiti. Vogliate loro bene, sono bambini ed è bello che ricevano l’affetto della zia acquisita. Inoltre gli altri figli della befana inizieranno a porsi molte domande su come mai questa donna parli sempre male di voi quando voi con i loro figli siete sempre così adorabili. REGOLA SETTE: fatele vedere il nipote a giorni prefissati e non mancate a Natale e feste comandate. MAI passare le vacanze da soli e lasciare vostro figlio a lei. Se abita lontano, andate a trovarla un fine settimana con il bambino e il marito. ElastiMam scrive: Credo che sia inevitabile che il rapporto marito/nostri genitori si copra di ruggine, l’unica eventualità in cui questo non succede si verifica quando e se, il proprio compagno sviluppa o ha sviluppato sufficiente maturità intellettiva che gli permetta di rivisitare tutti i rapporti e i consigli dei genitori con spirito critico (cosa piuttosto rara nei figli maschi). Secondo me, la donna riesce a sdoganarsi prima da quel misticismo in cui da piccoli collochiamo tutti i suggerimenti, le critiche 80 Nuore contro Suocere e le concezioni dei genitori, i figli maschi invece, noto che nonostante possano essere biologicamente trentenni, continuano a prendere come oro colato quello che dicono mamma e papà, difficilmente mettono in dubbio la malizia della madre, difficilmente rimangono impassibili al vittimismo a cui nostra suocera ricorre per strappargli conquiste… insomma difficilmente mettono in discussione l’ambiente in cui sono nati e cresciuti, pretendendo il più delle volte che anche noi riusciamo a vedere i loro genitori con i loro occhi. Continuano a vedere tutto il mondo filtrato con gli occhiali “faziosi” che gli sono stati messi in famiglia e se per caso la moglie cerca di toglierglieli, non per corromperlo ma semplicemente per liberarlo da quella visione poco obiettiva, viene accusata di disonestà e scorrettezza. Chiariamo, non intendo che la dimensione reale sia quella di noi nuore o comunque delle mogli, io personalmente non è la ragione che pretendo, ma mi piacerebbe vedere ogni tanto quella libertà psicologica, quell’onestà intellettuale che ti permette di analizzare la realtà con spirito critico, compresi i genitori… insomma già mettere in discussione qualcosa è segno di autonomia intellettiva, iindipendentemente se poi la si condivide o meno. Marika scrive: Ciao, allora mia suocera è una grandissima ficcanaso e super viziata da suo figlio, mio marito. È la classica suocera gelosa del figlio… ”David non è più stato bene da quando si è sposato”, “io lo mandavo lavato, pulito e stirato”, “ma che moglie sei? Non I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” lo vedi in che stato è?” etc. queste sono le sue parole!!! Quando viene qui, mi apre tutti gli sportelli, il frigo e pure la posta… in vacanza vorrebbe sempre essere con noi, e non l’ho MAI sentita dire che stava bene… ne ha sempre una. Mette sempre mio marito contro di me… Io non ne posso più, mio marito e sua sorella ogni volta gliele danno vinte, ha visto 4 cardiologi…non ha NIENTE…a parte essere malata di mente…è GELOSA della mia famiglia e fa di tutto per attirare l’attenzione…purtroppo è sola, mio suocero l’ha lasciata (chiamalo scemo) e tocca a mio marito perché la sorella sta lontana!!! Dany scrive: Ciao io sono un po’ più fortunata delle altre nuore perché ho un rapporto splendido con mia suocera. Tre anni fa, per motivi di lavoro, ci siamo trasferiti a casa sua e nonostante il bel rapporto che c’è tra noi ora la situazione è diventata “pesante”, non abbiamo intimità, non abbiamo privacy, non possiamo mai parlare di qualcosa di personale senza che lo sappiano tutti…… io non sapevo come spiegare a mio marito che questa situazione mi faceva stare male (ero quasi depressa) perché vedevo che lui stava bene. Un giorno ho deciso di parlargli e ho dato sfogo alla mia frustrazione urlandogli contro che me ne sarei andata con i bambini, non so dove ma me ne sarei andata, sul momento la sua reazione è stata “Fai pure, chi ti sta tenendo” ma mezz’ora dopo era vicino a me che mi abbracciava e mi diceva “Anche io ci sto male, ma presto passerà e finalmente saremo una famiglia”!! 81 Nuore contro Suocere Mia suocera MAI mi ha detto che non so fare la madre, entrambe stanno ai loro posti, nonostante io abiti dentro casa di mia suocera, lei non si intromette neanche quando rimprovero i miei figli, una volta mi ha detto “Se lo hai rimproverato vuol dire che c’era un motivo, tu sei la madre e tu sai cosa è giusto o no per i tuoi figli… io i miei li ho già cresciuti!!” Buona fortuna!!! LaCamerieraDelFiglio scrive: Io posso raccontare un’esperienza esattamente opposta: mia suocera non voleva assolutamente che io ritornassi a lavorare dopo che il bimbo era nato, proprio perché lei non era in alcun modo intenzionata a prendersene cura. Per lei la nuora è la cameriera del figlio, la donna deve stare a casa, non deve avere ambizioni, e deve in primo luogo badare alla pulizia della casa, e poi ai figli. Tutto questo perché questa è la vita che ha fatto lei: lei ha avuto una cameriera giorno e notte che le ha cresciuto i tre figli e che comandava a bacchetta, mentre lei faceva la bella vita e stava a supervisionare che tutto fosse pulito e brillante. Dei figli, in definitiva se n’è sempre fregata. Viene a casa mia e mi passa il dito sui mobili per vedere se c’è polvere, sbircia nel gabinetto per vedere se è pulito e non esita a fare commenti di ogni genere sostenendo che lei è una persona onesta, che sarebbe falsa se non dicesse la verità (non ha infatti distinto LA VERITA’ che nessuno le ha chiesto e che si tramuta facilmente in maleducazione). Insomma è un’egoista bella e buona! È solo presa dall’apparire e dal “si I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” deve fare”, si preoccupa solo che il figlio venga servito a dovere e null’altro. Ogni vola che viene a casa sono continue offese mascherate da sincerità e mai, dico mai che si offrisse di tenerci i bambini per andare al cinema, se le si chiede un piccolo favore te lo fa pesare per i prossimi cento anni, e poi non magari non te lo fa nemmeno… Insomma non sempre si mettono a disposizione per poi invadere la tua privacy, alcune volte invadono la tua privacy e poi non sono nemmeno disponibili! Angela scrive: Ne conosco solo una di nuora soddisfatta. La mia è tremenda e mi sembra di rivederla in ognuna di queste discussioni. Purtroppo la nostra figura di mamma viene liquidata con un’alzata di spalle quando diciamo una cosa contraria e non appena voltiamo le spalle ecco che le suocere disattendono le nostre indicazioni… grrr. Il mio piccolo non è stato ancora più di qualche decina di minuti solo con la nonna così riesco quasi a sopportare la cosa se no mi dovrei ritrovare a sentire le sue indicazioni perché – aver tenuto mio figlio 30 minuti o mezza giornata in automatico – rende questo bambino il suo bambino!!! Mai che gli senta dire la parola mamma, da quando entro in casa sento solo: – dì nonna! – vieni dalla nonna – dai alla nonna … Inspiro prima di entrare dalla porta ed espiro di liberazione quando esco e cerco di dissimulare il fastidio del suo comportamento e menefreghismo. Dobbiamo sempre capire noi perché siamo giovani, perché dobbiamo rispetto, perché dovremmo essere più “intelligenti”. 82 Nuore contro Suocere Vorrei una volta entrare in pace, potermi sedere, ricevere un saluto un “come va?” e parlare di altro… no sempre i suoi gossip paesani e dei vip, sentire io io io o la nonna… Abbasso la suocera, soprattutto quando come nel mio caso ce l’hai in fondo alle scale!! Yuni scrive: Non avete provato a mandarle distintamente a quel paese???? Io quando mi sono stancata per davvero di tutte le lamentele e rotture di scatole mi sono seduta con mio marito, ho detto lui come la pensavo senza pelli sulla lingua , lui ha capito che si trattava di mettersi o di qua o di là e ha deciso bene di starsene fuori e lasciarmi il campo libero senza mettere bocca, cosa che a pensarci bene ha fatto comodo più a lui che a me visto che ha evitato lo spargere di sangue, il suo sangue. Dopo di che sono andata da mia suocera ho parlato senza darle il tempo di mettere assieme due parole mandandola educatamente a quel paese preventivamente se solo si azzardava di nuovo a emettere un suono nelle decisioni prese da me . Risultato: quando arrivo a casa da mia suocera sembra che arriva una vip, troppo forte!!!! Lei alias sua mamma scrive: Stupendo ed esilarante oltre che del tutto rispecchiante la realtà! Mia suocera poi, abitando al piano sotto di noi, ha vissuto interamente l’ingiustizia di essere stata prevaricata dall’altra nonna, e dopo tutto quello che ha fatto per costringere il suo I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” adorato figliolo a comprare casa vicino a lei! Cosa serviva che venisse mia madre quando a pensare a noi c’era LEI! Funzionava più o meno così e ogni giorno: io nello stato ben descritto nei post di questo blog, lei che entrava in casa e per giunta senza suonare il campanello, lanciando occhiatacce a destra e a manca dove c’era disordine, cioè ovunque, a volte scuotendo leggermente la testa, ma senza mai chiedere “ti serve una mano”, se il bimbo dormiva o stava per addormentarsi lo svegliava per bene, se dormivamo entrambi poi era perfetto, finiva con qualche frase che mi metteva nella più totale ansia, visto poi lo stato ormonale, tipo: “sai vero che se non fa popò tutti i giorni, guai!” e io a controllare disperata, “ma che strano che non ha fatto la crosta lattea, la fanno tutti, sei sicura che vada tutto bene? La farà più avanti?”, ”e il mughetto? Perché non gli è venuto il mughetto? i miei l’hanno fatto entrambi” e io andavo a vedere cos’era questa cosa, salvo poi scoprire che è un’infezione che può trasmettere la mamma. Il tutto si svolgeva in 5 minuti, poi se ne andava. E si chiedeva perché preferivo avere vicina mia mamma? Con la quale riuscivo a lavarmi, a volte riposare, a fare un dialogo civile e tra adulte? E che si fermava per più di 5 minuti? Mia suocera non lavora, il tempo non le manca, …per macchinare guai a me. Comunque ha toccato l’apice quando ha voluto a tutti i costi festeggiare il compleanno di mia mamma a casa sua (cioè di mia suocera) per paura di essere esclusa e si è indispettita quando ho preferito andare ad allattare di sopra a casa mia anziché con lei a un centimetro dalle 83 Nuore contro Suocere mie tette! E poi c’è “come sta tua nonna?” (la mamma di mia mamma) che significa: ma tua nonna che sta male, non si aggrava? Così tua mamma guarda lei e non viene a rompere le beep. Altra frase, detta quando io dovevo ancora riprendere il lavoro e per lei era ovvio che a tenerlo fosse solo lei: Io: uno o due giorni alla settimana vorrei portarlo a mia mamma. suocera: sì, se tua mamma vuole venire qua un pomeriggio a settimana va bene, nessun problema. Io: no, vorrei portarglielo uno o due giorni a settimana, così se lo gode un po’ anche lei. Mi ignora, pausa. Parla d’altro. Poi: Suocera: sì, sì, se tua mamma vuole, qui, un pomeriggio a settimana, può. Nessun problema. Adesso, dopo qualche mese. Lo tiene solo l’antagonista: mia mamma. Maranta16 scrive: Cara nuora a pezzi, ogni articolo de tuo blog è fantastico!!!! Mi fai morire dal ridere perché sai raccontare in maniera simpatica e divertente episodi che sono alquanto spiacevoli quando accadono nella realtà. Anche mia suocera chiede sempre di mia madre ed è proprio vero che quando le dico che sta bene fa la faccia da vitellino condotto al macello!!! Io sto per avere il mio primo bimbo e lei già ha detto che devo trasferirmi tutta l’estate da subito a casa sua (abita in un’altra città) perché DEVO farle vedere il nipote, aggiungendo che sa benissimo che questa cosa darà dispiacere a mia madre!! Peraltro, ha ribadito che lei si I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” mette così a disposizione solo per fare un favore a ME, dato che teme possa venirmi la depressione post–partum a causa della quale potrei gettare mio figlio dalla finestra in un impeto di malinconia. So benissimo che dopo il parto getterò qualcuno dalla finestra, ma non sarà sicuramente mio figlio! Sara scrive: Tale e quale… un amore di donna che non appena le dici “per favore… prima di passare e scampanellare gioiosamente, magari con al seguito 3 o 4 delle tue baffutissime amiche smaniose di vedere mio figlio… TELEFONA!!” ti guarda con l’occhio da indifesa e ti dice “non ho nemmeno il diritto di passare quando voglio a trovare mio figlio e mio nipote???” certo! ce l’hai… ma non capisco come mai io che ho appena partorito e vorrei tanto poter seguire il prezioso consiglio di chi ti dice “quando dorme il bimbo approfittane e dormi un pochino anche tu…” non possa farlo, anzi, devo stare vigile e attenta per evitare le scampanellate diventino due, tre… e sveglino il pupo… tenere sempre la casa in ordine perché quando meno te lo aspetti arriva con le sue 150 amiche del circolo del burraco (che non ho mai capito che cavolo gliene frega a loro di vedere il mio pupo… mah. Lo so, ne ho approfittato… mi sono sfogata!!! Mir scrive: Eccoci anche qui: lo stalking telefonico. Chiamate su chiamate a casa e sul mio cell, con la bimba neonata che non dormiva 84 Nuore contro Suocere né di notte né di giorno e io e mio marito a spiegare alla suocera di non chiamare perché magari riposavo, se riuscivo, perché magari allattavo ,magari la bimba dormiva, insomma, niente. Ha perfino chiamato mio marito a lavoro perché io non le rispondevo. Ogni giorno così. Un giorno mi disse pure: ”Io ti devo sentire ogni giorno!”. Imperativa e categorica. Io non sono riuscita a dire una parola dallo sbigottimento, poi appena riattaccato ho detto: ”Col ca..volo! Neanche mia madre si è mai sognata di dirmi una cosa del genere e con quel tono!!!”. Ho azzerato le suonerie dei telefoni, sono perfino arrivata al punto di bloccare la ricezione delle chiamate dai suoi numeri ma non ha smesso. Non contenta, dopo anni che le dico che al telefono non ci sto perché non ho tempo e se lo trovo ne approfitto per chiamare i miei, l’anno scorso, durante l’ennesima discussione, lei: ”A me questi paletti non piacciono!” ed io: ”È un problema tuo, ti ho spiegato diverse volte ,non ascolti e non mi credi (metteva anche in dubbio la mia sincerità), non accetti che io possa non avere voglia di sentirti (è rimasta fulminata da questa cosa!!!), io non posso farci nulla”…e ancora scenate di gelosia perché telefono a mia madre e non a lei (entrambe vivono distanti da noi e purtroppo, nel caso dei suoceri, mai abbastanza)! Nel suo caso poi, la telefonata è il mezzo per riempirmi di insolenze e sfogare tutto l’acido e la cattiveria che le si è accumulata per non essere riuscita a plagiarmi e rendermi un’ameba: i primi tempi ci sono cascata, ogni tanto le telefonavo io per farla stare I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” buona, peggio che peggio, ricominciava a perseguitarmi più di prima, così mi sono detta: ”Ma come ti permetti, megera cafona e cattiva??!” Così ho smesso, chiuso, fine, stop. Non sono e non sarò più il suo bersaglio ed è una meraviglia! Alma scrive: Cavolo, se avessi scoperto il tuo blog prima mi sarei fatta delle grandi risate invece che rodermi il fegato per notti intere! Mia suocera è assolutamente identica alla tua. Falsa e manipolatrice, è così stupida però da farsi sgamare ogni volta e nascondersi sempre dietro al classico “Ma io volevo solo dare una mano”. Ultimamente però anche mio suocero mi regala delle emozioni: l’altro giorno si eè presentato a casa mia dopo ben due giorni di astinenza da mio figlio, non ha ovviamente annunciato la propria comparsa ma soprattutto il volpone ha pensato di bypassare me, la nuora cattivona, e si è presentato 5 minuti dopo che ero uscita per andare al lavoro. Ha scampanellato ben bene e si è accozzato alla tata tutta la mattina lamentandosi che lui e la santa di sua moglie non vedono mai il bambino. Tata imbarazzatissima e un po’ basita perché non l’aveva mai visto in vita sua e non ha saputo come ribattere a cotante, profondissime, confidenze. Il giorno prima aveva tentato la stessa cosa ma invano, perché la tata era già uscita così lui, pensionato sfaccendato e un po’ stalker, si è messo a cercarli per tutta la città e non avendoli trovati, il giorno dopo ha fatto sentire la tata una m…. perché non era andata al solito posto! 85 Nuore contro Suocere Silvia scrive: Scrivo perché sono molto avvilita. Ma come reagiscono i vostri mariti compagni ai colpi bassi delle proprie madri? Per esempio mia suocera e relativo consorte sono persone molto ignoranti in tutti i sensi e non particolarmente attenti: ora io non mi fido ad affidare loro mia figlia per più di un’ora consecutiva perché non hanno adeguate capacità di accudimento mentre i miei genitori se ne occupano con molta cura e attenzione e non lo dico perché sono i miei genitori. Per esempio se devo fare un’osservazione ai miei genitori loro la accettano di buon grado mentre se devi dire qualcosa a loro con tutte le buone maniere loro si chiudono a riccio si inalberano e non mi ascoltano…inoltre si lamentano che non faccio vedere loro la nipote che la bimba preferisce gli altri nonni e detestano i miei genitori incolpando anche loro. Purtroppo ho anche il sospetto che si lamentino di ciò col figlio nonché mio marito il quale sembra propendere a credere alla loro tesi… quindi lo sento rancoroso e distante da me. In tutto questo devo anche aggiungere che tra poco partorisco il mio secondo figlio e vivere la gravidanza in queste condizioni è molto difficile: già la vita è complicata non capisco perché aggiungere inutile sofferenza quando si potrebbe vivere in un clima amichevole e sereno. Oltretutto loro essendo ignoranti non capiscono che più si comportano così meno sarò incline a condividere con loro il bene più caro al mondo mia figlia! I migliori commenti del blog “Nuore contro suocere” Sara scrive: Io cerco di non rimanere sola con lei… ha già provato mille volte a stuzzicarmi e poi a negare tutto davanti a mio marito… quindi HO IL CITOFONO CHE A VOLTE NON FUNZIONA!!! Non ho dubbi che mio marito creda a me, ma è sempre una situazione fastidiosa! Riguardo allo “svegliarsi da solo” è proprio fastidiosa… è capitato spesso che lo prendesse in braccio mentre dormiva, povero cucciolo di pochi mesi, dicendo “ah, i bambini quando dormono dormono… se si è svegliato prendendolo in braccio vuol dire che si doveva svegliare lo stesso”. Ah, quanta pazienza… ma un mio saggio amico, che la conosce molto bene, mi ha detto: “Non preoccuparti… non appena tuo figlio sarà in grado di capire, la odierà da solo!!!” Nuora incazzata scrive: Dirò anche qui la mia: sono una brava cuoca, mio marito (il suo bambino) certo non muore di stenti! Una volta sola mi sono azzardata a ricambiare un favore portandole la mia teglia di melanzane alla parmigiana (sono bravissima a farle – mia nonna era siciliana ed ho ereditato da lei la ricetta – e i miei ospiti si leccano sempre le dita facendo il tris) Io: “È buona vero?” Lei: “Ma insomma…… non è che sia poi un gran ché!?” Da sprangate in faccia! La detesto, ogni occasione è buona per svilirmi e umiliarmi. 86 Nuore contro Suocere www.pianetamamma.it 87 Nuore contro Suocere