Sorella mia, com`è bello lavorare con te!

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Sorella mia, com`è bello lavorare con te!
real life
Sorella mia,
com'è bello
lavorare con te!
Queste ragazze hanno trasformato un legame affettivo
in un sodalizio professionale. «L'importante è tenere
i ruoli sempre ben separati», avverte la psicoioga. Ecco
i consigli per creare un azienda di famiglia di successo
nseparabili, compiici,
alleate. Oppure eterne
, rivali, addirittura nemiche.
Nel rapporto dolce e amaro tra
sorelle le sfumature sono tante.
«Si decide tutto nei primi anni
di vita», spiega la psicoioga
Francesca Santarelli fwww.
studiosantarellidecarolis.com).
«Dipende da come si è vissuto
il proprio posto in famiglia.
La gelosia, la competizione,
piuttosto che l'affiatamento
nascono durante l'infanzia e
sono influenzati dal tipo di
immagine affettiva che
mamma e papa hanno dato alle
fìglie. Alcuni genitori riescono a
creare una squadra, altri spesso
inconsciamente alimentano il •
di Federica Brignoli
Vestiamo le spose (anche in tv)
SARAH BIANCHI, 40 ANNI, GESTISCE UN ATELIER
DI ABITI DA SPOSA {WWW.LOFFICINADELLEFATE.IT).
VIVEAMILANOEDÈSINGLE
Q
Sarah (a
destra) con la
sorella Corlnna,
33. Hanno un
atelier di abiti
da sposa e
conducono i
programma
Chi veste la
sposa-mamma
contro suocera
(la nuova
stagione è in
onda su LeiTv).
uando avete iniziato a lavorare insieme?
«Nel 2000 nostra mamma ha aperto un atelier di
aoiti vintage. All'epoca studiavo Legge, mia sorella
Mediazione linguistica. È stata lei la prima a prendere
parte all'attività. Poco dopo mi sono unita anch'io».
Come si è sviluppato il vostro progetto?
«Oltre al negozio, abbiamo aperto un laboratorio di
abiti da sposa su misura. Da due anni conduciamo
anche Coi veste la sposa-mamma contro suocera, una gara
a chi trova l'abito migliore per la futura sposa, che
giriamo nel nostro atelier. L'autore, alla ricerca di uno
spazio, è rimasto colpito dal nostro atelier. Gli è piaciuta
anche la nostra spigliatezza, tanto da proporci di
condurre il programma. Eravamo spaventate all'idea,
ma il gruppo di lavoro ci ha messo subito a nostro agio.
Ovviamente è stata una buona vetrina per noi».
Un lato positivo del lavorare insieme?
«Siamo molto unite. Per mia sorella farei qualsiasi cosa
e lei per me. Difficile trovare questa alchimia con altri».
E quello negativo?
«Abbiamo caratteri forti, le nostre liti sono accese. Ma
proprio perché siamo sorelle diventa più facile fare pace».
Il vostro rapporto è cambiato da quando siete sode?
«I ruoli si sono invertiti: sono la più grande e, fino a poco
fa, quella coscienziosa. Corinna, invece, era la ribelle.
Ora lei è molto maturata e questo ci ha unito di più».