1, Ottobre 2011 - Liceo Porporato

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1, Ottobre 2011 - Liceo Porporato
Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XIII, n.1, Ottobre 2011
www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm
Indice:
Misteri
Lettera a Napolitano
Mistero/misteri
Mistero&Leggende
Intervista al n. Dirigente
pag. 2 Le donne pesce/sirene
pag. 3 GMG a Madrid
pag. 4 La maschera di ferro
pag.5
pag.6
pag. 7
pag.8
pag. 9
Ricordando Steve Jobs pag.10
The Beatles
pag.11
Il destino dell’università pag.10
Amnesty e Libera
pag.12
Artisti e campioni
pag. 13
ins. resp. Antonio Denanni/Joram Gabbio
Ex 7 in condotta
Splash
Enigma
Vignette Gallery
La scuola siamo noi!
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag.17
pag.18
Gli studenti del Porporato p.19
I nomi più diffusi
pag.21
Counselling
pag. 21
Prima del 1° giorno
pag.21
Vignetta finale
pag.22
Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XIII, n.1, Ottobre 2011
www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm
ins. resp. antonio denanni/Joram Gabbio
Avevamo deciso come tema di apertura quello dei misteri. Ma all’ultimo abbiamo rivoluzionato la copertina, mettendo
in primo piano “I draghi ribelli” e la loro lettera al Presidente Napolitano sulla crisi — il drago — che sta divorando il
mondo e sta pregiudicando il futuro delle giovani generazioni. È solo l’anticipo di un tema su cui torneremo nei prossimi mesi e sul quale pare stia già lavorando uno dei gruppi di sostegno ai rappresentanti d’istituto.
Lettera pubblica a Napolitano
" In tutto il mondo si moltiplicano le mobilitazioni contro la dittatura finanziaria delle banche e della speculazione
globale che usano la crisi per attaccare e smantellare i servizi pubblici, il welfare, la formazione, per cancellare i
diritti e appropriarsi dei beni comuni - si legge nell'appello - Da Madrid a New York, da Santiago del Cile ad Atene,
da Tel Aviv a Reykjavik, si alza la voce delle "(multi)generazioni senza futuro" che non vogliono pagare la crisi, che
si sottraggono alla retorica della "responsabilità generale" del debito, che immaginano un'alternativa di società a
partire dalla redistribuzione radicale delle ricchezze e dalla condivisione
delle risorse comuni. Il 99% del pianeta è indisponibile a subire l’avidità
di pochi".
La risposta dei draghiribelli alla lettera segreta di Draghi e Trichet
Caro Presidente Napolitano,
nel nostro paese non si fa altro che parlare di giovani. Lei lo ha fatto spesso.
Ultimamente lo ha fatto anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, a breve presidente della Banca centrale europea.
La questione generazionale è semplice: c’è una generazione esclusa dai diritti
e dal benessere, che oggi campa grazie al welfare familiare, e sulla quale si
sta scaricando tutto il peso della crisi. La questione non si risolve togliendo i
diritti a chi li aveva conquistati, i genitori, ma riconoscendo diritti a chi non li
ha, i figli, e per far questo ci vogliono risorse, altrimenti le parole girano a
vuoto.
Ora ci chiediamo, e chiediamo anche a Lei Presidente, come è possibile
invertire la tendenza e promuovere delle politiche pubbliche a sostegno delle
giovani generazioni prendendo sul serio le letterine estive di Trichet e Draghi? Come è possibile farlo se il pareggio di bilancio diventa regola aurea, da
inserire, addirittura, all’interno della carta costituzionale di cui Lei è garante?
Caro Presidente, garantire e difendere la Costituzione oggi, vuol dire rifiutarsi di pagare il debito, così come consigliano
diversi premi Nobel per l’economia; vuol dire partire dai ventisette milioni di italiani che hanno votato ai referendum contro le privatizzazioni e in difesa dell’acqua bene comune; vuol dire partire dalle mobilitazioni giovanili e studentesche che
da diversi anni, inascoltate e respinte, hanno preteso di cambiare dal basso la scuola e l’università, chiedendo risorse e
democrazia; vuol dire partire dalla domanda diffusa nel Paese di un nuovo sistema di garanzie, che tenga conto delle
differenze generazionali, ma che, soprattutto, non metta le generazioni l’una contro l’altra: così, in primo luogo, si tiene
unita l’Italia!
Sarebbe un atto di semplice giustizia fare in modo che non siano sempre gli stessi a pagare questa crisi. Siano, piuttosto,
coloro che l’hanno prodotta a pagare, attraverso una tassazione delle rendite finanziarie, delle transazioni, dei patrimoni
mobiliari e immobiliari. Le risorse ci sono, si trovano nel mondo della finanza che sta cancellando la democrazia: è lì che
vanno reperite per distribuirle equamente.
Con troppa solerzia, caro Presidente, l’abbiamo vista affidarsi alle indicazioni di Trichet e Draghi. Questo non significa
unire l’Italia e neanche sostenere le giovani generazioni. Bisognerebbe avere il coraggio, dopo il disastro del ventennio berlusconiano e della seconda Repubblica, di costruirne una terza di Repubblica, fondata sui beni comuni e non sugli interessi
privati. È giunto il momento di scegliere da che parte stare, dalla parte della rendita o da quella della vita. La invitiamo a
riflettere, perché questa generazione tradita non si arrenderà alla rassegnazione, ma da Tunisi a New York ha imparato ad
alzare la testa.
Draghiribelli – #occupiamobancaditalia
Chi sono i draghi ribelli?
Draghiribelli è un nome collettivo dietro cui si organizza un insieme di precar*, student*, artist*, operator* della comunicazione, attivist* dei
movimenti. Non un’entità virtuale, ma tante persone in carne ed ossa. Un
nome collettivo, utilizzato oltre le sigle e le identità, per aprire uno spazio di
protesta per tanti. Per non perimetrare e per allargare.
I draghiribelli si contrappongono ai feroci draghi occidentali. Si ispirano ai
draghi orientali, simbolo dell’acqua e della fluidità.
da http://occupiamobankitalia.wordpress.com/
Misteri
Quante sono le cose che non riusciamo a comprendere? Tante! Non si riesce a capire il comportamento di cercerte persone (i black bloc...), non si riescono a capire certi fenomeni naturali o cosmici, non si riesce capire il
tutto del vivere o i fenomeni al confine del naturale e del soprannaturale. I casi di cronaca, poi, avvolti nel mistero, famosi e meno famosi, sono molto numersi.
Abbiamo cercato in questo numero di Onda d’Urto di descriverne qualcuno, quei misteri che sono entrati
nella storia attraverso la letteratura, le leggende o i media, fino a spingergi al mistero più grande e più profondo
che riguarda il mistero della vita (a quanti di noi non è capitato, almeno una volta, di alzare gli occhi al cielo e
ammirare l'infinito con un pizzico di curiosità, chiedendosi:
cosa si cela oltre la realtà che possiamo vedere e percepire?).
Il mistero ci attrae! Ci spinge alla scoperta di nuove realtà,
di Enrico Ruggeri
oscure o sconosciute che ci appaiono così lontane, ma anche
così vicine...
Con gli occhi bene aperti chiediamo un po’ d'amore
Il mistero, siamo convinti, rimane e rimarrà sempre. È una
alla persona che vorremmo fare rimanere.
forza che spinge gli uomini ad andare sempre oltre, a fantaE ci facciamo male se la pressione sale;
sticare, a cercare, a non sentirsi mai appagati… Una linea
poche parole ci precipita il morale giù.
sottile e spesso invisibile separa nella ricerca fantasia e realCos'è che ci trascina fuori dalla macchina?
tà...
Cos'è che ci fa stare sotto ad un portone?
Facendo una ricerca su Google, alla parola “mistero” venCosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
gono fuori 19.200.000 pagine; se coniugata al plurale,
Mistero!
“misteri”, le pagine diventano 37.200.000. Per i “misteri inspiegabili” le pagine sono 102.000. Un sito sui misteri e le
Il gioco si fa duro e non si può dormire
leggende nel suo meta tag riporta le seguenti parole:
e non sappiamo più decidere se ripartire.
“Misteri, leggende, paranormale, occulto, soprannaturale,
E batte forte il cuore, anche per lo stupore
di non capire l'orizzonte che colore ha.
ufo, alieni, mostri, creature, personaggi, misteriosi, appariCos'è
che ci cattura e tutto ci moltiplica?
zioni, presenze, avvistamenti, premonizioni, sensitivi, aldiCos'è
che nella notte fa telefonare?
là...”. Per dire fin dove ci si potrebbe spingere con la ricerca.
Quando
si chiede, quanto si da?
Noi ve ne abbiamo dato solo un piccolo assaggio. A voi la
Quando
si ama davvero?
ricerca (seria e semiseria), la curiosità e la fantasia. Buona
lettura.
Mistero!
La Redazione
Abbiamo già rubato, abbiamo già pagato
ma non sappiamo dire quello che sarebbe stato.
Ma pace non abbiamo, nemmeno lo vogliamo;
nemmeno il tempo di capire che ci siamo gia.
Cos'è che ancora ci fa vivere le favole?
Chi sono quelli della foto da tenere?
Quando si chiede, quanto si da?
Quando si ama davvero?
Mistero
Mistero!
Sarai sincera? Dimmelo, dimmelo.
Sarai sincero?
Il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c'è.
Dipende solo da te; prendere la mano è facile.
La verità che la vita ti dà
è una fredda carezza nel silenzio che c'è.
Cos'è che ci trascina fuori dalla macchina?
Cos'è che ci fa stare sotto ad un portone?
Cosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
Mistero!
Quando si chiede, quando si dà?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Mistero!
4
Il mistero della vita.
Cos'è la vita? Questa è una delle tante domande che l'uomo si pone da quando ha
cominciato a muovere i suoi primi passi sulla Terra e che ancora non ha trovato risposta certa. L'uomo ha da sempre cercato di spiegare questo fenomeno attraverso miti e leggende che si sono poi tramandate fino ai giorni nostri. Tanti filosofi, scienziati e
religiosi hanno cercato una risposta a questo mistero, ma nel corso della storia non sono
mancati racconti più fantasiosi. Se dal punto di vista della scienza questo mistero è stato
spiegato in modo preciso elencandone le varie fasi e fissandone i momenti più salienti, al
contrario il mondo filosofico si è lasciato andare a spiegazioni che hanno del razionale e
che a volte vanno anche oltre il razionale e che risultano spesso incomprensibili a chi si avvicina a questo mondo per la prima volta.
Un discorso a parte ha seguito il pensiero religioso che pone, per fede, la soluzione di
questo mistero nelle mani di un Dio che per i credenti è l'origine del tutto: in quasi tutti i culti religiosi si
ritrovano racconti sulla creazione e su come tutto sia nato da un'entità superiore. Il mistero della vita non si
limita solo alla spiegazione della sua origine, ma comprende anche una più ampia serie di domande come ad
esempio il perché di questa vita, il suo scopo e il peso che essa riveste nei confronti di ciò che la circonda,
senza dimenticare l'intreccio che ogni vita ha con tutte le altre che incontrerà durante la sua esistenza . Ma
forse il fascino del Mistero della vita continuerà ad alimentare la ragione e la fantasia degli uomini, proprio
perché tale rimarrà: un “mistero” affascinante che continuerà a manifestarsi all'uomo, stupendolo e incuriosendolo. La risposta migliore che ognuno di noi può dare a questo quesito è sfruttare al meglio questo dono che ci
è stato fatto, aldilà di qualsiasi teoria e dottrina, impegnandosi a far sì che un qualcosa di così straordinario
non diventi solo un altro quesito a cui dare per forza una risposta.
Francesca 5°A/L
Leggende e miti del Pinerolese
Intervista al prof. Diego Priolo
Nel corso della storia gli uomini si sono spesso trovati davanti a eventi inspiegabili. Seguendo una necessità di chiarimento, hanno elaborato teorie più o meno fantasiose che si sono evolute in leggende e miti. Alcune di queste sono molto conosciute perché, a loro modo, hanno
influenzato il corso della storia umana, ma ne esistono altre, meno
famose, che possiamo trovare appena dietro l’angolo, in qualunque
paesino, anche in quello in cui viviamo.
Diego Priolo, parlando in generale della leggenda, scrive: “E’ indubbio in ogni caso, pensiamo solo alla mitologia classica greca e
latina, che presso tutti i popoli esistesse già e chissà da quanto tempo
un patrimonio narrativo etichettabile come fantastico, nel senso che si
qualificava, pur nei limiti espressivi ed elaborativi di quella lontana stagione, con contenuti che andavano oltre la quotidianità del tempo” (infatti
ogni luogo ha una sua lunga tradizione di racconti popolari) e ancora “La
leggenda non viene elaborata per scopi necessariamente moralistici o
pedagogici, finalità invece presenti nella fiaba e nella favola, ma per
rispondere a dei bisogni individuali o di una comunità o di un gruppo sociale
che
attraverso questa elaborazione riescono a trovare una risposta soddisfacente,
un superamento del problema o una riconduzione di quest’ultimo ad una possibile gestione”.
La cosa più interessante è che, sebbene nascano da luoghi diversi, le leggende hanno spesso tratti comuni e
caratteristiche costanti. In un articolo presente sull’ eco del Chisone sempre il professor Priolo sottolinea la
somiglianza, ad esempio, tra i racconti di Piscina, Cumiana e Frossasco e in particolare l’affinità sulla storia
del folletto burlone e maligno Servan, presente in tutti e tre i paesi.
La varietà delle leggende locali è incredibile: basti pensare alle tante storie attorno all’antica strada dei morti a
Cumiana, al castello dei Nove Merli a Piossasco o alle numerose creature fantastiche come il centauro della
Val Germanasca, la fata di Bricherasio, il vampiro di Luserna, il mago di Barge, gli alieni di Cercenasco, gli
spettri del Monviso e molti altri.
Nel caso che questo articolo vi abbia solleticato la curiosità, potete trovare più informazioni nei numerosi libri
sull’argomento (tra cui anche quelli del nostro professor Priolo).
Lucrezia IA classico
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Intervista al nuovo Dirigente Scolastico
Luigi Fabozzi:“Sono una persona per i rapporti franchi e diretti”
È prassi all’arrivo di un nuovo Dirigente scolastico intervistarlo, per
conoscerlo, per capire le sue idee e i suoi metodi, insomma per annusarlo…
Ecco a voi l’intervista al preside, prof. Luigi Fabozzi, classe 1949, di Caserta, sposato con due figlie, proveniente dall’Istituto Alberti di Luserna. Molti
di voi non l’hanno ancora conosciuto, speriamo pertanto che le sue risposte
alle nostre domande riescano a darvi un’idea generale sul nostro nuovo
“grande capo”, che ha già detto di apprezzare sia la scuola in sé che gli allievi e gli insegnanti! Se volete vedere il video completo dell’intervista e i vostri bravi redattori al lavoro, lo trovate su www.liceoporporato.it/didattica/
video/video_interviste.htm
Ci parli di lei come persona.
Credo di essere un uomo “normale”, se si può dare un significato a questo
aggettivo. Sono una persona leale, per i rapporti franchi e diretti: non mando a dire le cose, preferisco dire di persona ciò che penso, ovviamente sempre con garbo e cercando di non urtare la sensibilità degli
altri. Tuttavia, se nel mio lavoro c’è la necessità di essere un po’ rude so esserlo.
Qual è stato, in passato, il suo rapporto con i giovani?
Per via del mio incarico di Vicario prima e di Dirigente Scolastico poi sono lontano dalle classi da 14 –
15 anni: il confronto con i ragazzi mi manca molto. Con loro avevo un ottimo rapporto, al punto che spesso la domenica una mia classe intera veniva a mangiare a casa mia. Soprattutto nei primi 4 – 5 anni mi è
mancato tantissimo questo contatto con i giovani.
Le prime impressioni sul nostro liceo: un pregio ed un difetto.
A dire la verità, io per adesso ho notato soltanto pregi, credo che sia ancora presto per individuare
eventuali difetti. Il primo pregio è la struttura, un “contenitore” bellissimo. Credo che i risultati di una
scuola non possano prescindere dalla struttura in cui si è ospitati. Per quanto riguarda le classi, da quelle poche che sono riuscito a conoscere (mi ripropongo di visitarle tutte il prima possibile), ho visto dei ragazzi motivati e soprattutto educati, che rispettano le regole. C’è pure un ottimo corpo docenti, motivato,
che ha una grande professionalità. Anche a livello di personale ATA ho trovato gente in gamba che ama
il proprio lavoro.
Che progetti ha riguardo a questa scuola?
Nell’immediato ho il desiderio di completare l’informatizzazione scuola con la dotazione di ogni aula di
una LIM (lavagna interattiva multimediale). È già partito ancora con la precedente dirigenza l’acquisto
di 10 LIM, oltre a queste pensiamo di acquistarne altre 10 entro il mese di novembre. Per l’inizio del
prossimo anno scolastico, conto di poter fornire di LIM più del 50% delle aule.
Io sono per la politica dei piccoli passi, non credo che si debba stravolgere una struttura che è già
funzionante, poi man mano se dovesse nascere qualche problema cercheremo di risolverlo. Considerate
però che con questi tagli le risorse finanziarie sono poche, e quindi dovremo per forza rinunciare a qualche altra cosa.
Quali pensa che siano le questioni più urgenti da risolvere?
In realtà l’unica cosa che per ora ho visto in disordine è il cortile per via delle foglie cadute, ma non
conosco bene la soluzione per via dei soldi necessari per lo smaltimento dei rifiuti. Cercherò di parlare
con il Sindaco per sapere se loro hanno le disponibilità per fornire questo servizio in maniera gratuita.
Cosa caratterizzerà il suo rapporto con gli studenti?
Mi richiamo un po’ alla prima risposta. Io sono una persona leale, schietta e quello che devo dire lo dico
tranquillamente. Faccio comunque una premessa, sono figlio di un militare e sono stato quindi abituato
alle regole, la stessa cosa ho fatto io con le mie figlie. Il mio rapporto con gli studenti sarà quindi
caratterizzato dallo stesso stampo di quello che ho instaurato con le mie figlie.
E’ più per la punizione o per il dialogo educativo?
Per l’una e l’altro. Mi spiego meglio: con i ragazzi di prima a volte il dialogo non basta, ma con i giovani
di 18 o 19 anni il discorso è diverso. I giovani devono capire che nel momento in cui sbagliano - e devono
sbagliare perché se no non si è giovani - devono assumersi le proprie responsabilità e talvolta queste
responsabilità possono comportare anche una punizione.
Cosa caratterizzerà il suo rapporto con gli insegnanti?
Sarà sempre lo stesso, fatto di franchezza e di rispetto reciproco. Io rispetto il docente perché ho fiducia
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nei docenti, perché chi fa questo lavoro lo fa perche ama la scuola: altrimenti, non ci sarebbe nessun motivo per farlo, perché non ci sono assolutamente gratificazioni economiche, ma principalmnte gratificazioni
morali.
Docenti/studenti/personale ATA/genitori: ci faccia una classifica.
Studenti, personale ATA, docenti, genitori. I giovani per me sono al centro della scuola, non solo sulla
carta ma realmente, perché noi abbiamo il dovere, anzi la responsabilità di mantenerli al centro del nostro sistema. Il problema di certe “deficienze”, tra virgolette, dei giovani va attribuito a volte anche alle
famiglie e non ai ragazzi stessi.
Cosa pensa della riforma in atto sulla scuola?
Essendo un funzionario statale, preferirei non rispondere a questa domanda, anche perché questa più
che riforma io la chiamerei “taglio”: la riforma, per me, è tutta un’altra cosa.
Un consiglio a chi sta iniziando a frequentare questo liceo ed uno ai maturandi.
Cominciamo dai maturandi: a loro posso dire quello che vado dicendo da trent’anni: il sistema per studiare poco è quello di studiare tutti i giorni. Si studia sicuramente meno ed è meglio. Purtroppo negli ultimi anni la tendenza è quella affrontare lo studio soltanto nel momento in cui si è interrogati: in questo
modo si studia troppo, male e non si riesce a dimostrare quello che si è imparato. Si troveranno ad
affrontare gli esami di stato, che sono il primo vero esame, e spesso i risultati non sono quelli che ci si aspetta.
Per i nuovi alunni, credo che chi si iscrive in un liceo lo faccia perché è motivato. Il mio consiglio è comunque lo stesso. La scuola serve e, tralasciando il titolo di studio, senza una buona istruzione non si va da
nessuna parte.
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Si ritrovano informazioni sulle sirene già nella
mitologia ellenica come esseri crudeli e maligni che
attiravano i marinai con il loro canto melodioso.
Effettivamente, per essere precisi, nella mitologia ellenica
appaiono per la prima volta come donne con il corpo di
uccello e d’altra parte il canto è una caratteristica
tipica degli uccelli. Il passaggio da uccello a
pesce è un mistero, probabilmente un errore di
trascrizione di “pennis” a “pinnis” che in latino significano rispettivamente piume e pinne.
Nella mitologia medioevale, invece, assumono un carattere dolce, buono e di esseri metà pesce
e metà donna perdendo così l’antica connotazione
malvagia.
Ad ogni modo la figura della sirena appare in ogni
leggenda di paesi costieri, dal Mediterraneo nella
tradizione nordica dove le sirene tramutano la coda in gambe a contatto con la terra e viceversa
tornando in acqua. È presente anche nelle
mitologie scandinave, irlandesi e inglesi, tedesche, russe
e in quelle del Medio Oriente e dei paesi asiatici.
Spesso alla figura femminile si aggiungono anche figure
maschili, come Tritone, figlio di Nettuno.
E siccome tutto il mondo è paese, ecco una panoramica interculturale delle varie sirene “esistenti” in giro per il mondo. Si
passa dalle Ben Varrey dell'isola di Man alle Ceasg dei mari
della Scozia, sirena dalla coda da salmone che, se catturata, in
cambio della libertà esaudisce tre desideri.
Le gelide acqua della Norvegia e della Svezia ospitano la Havfrue e l'Havmand, rispettivamente la sirena e il tritone della
Scandinavia. La sirena è incostante e dispettosa, la sua apparizione indica tempesta o pesca misera.
Orejona è una sirena con caratteristiche anfibie: ha gambe da
donna, ma mani palmate e branchie. Orejona è una sirena aliena, scesa da una navicella spaziale d'oro e sbarcata nel la7
go di Titicaca. Nelle grotte marine spesso abitano delle sirene
bellissime come
lei, ma altrettanto crudeli e spietate:
amano infatti cibarsi di carne umana. Le Ningyo
sono sirene del
Giappone, molto timide e
innocue.
In Thailandia vive la Duyugun,
sirena dai lunghi capelli; esse
non sono attraenti e la prima
di loro si dice che fosse una
bambina molto disubbidiente, trasformata dagli
spiriti in sirena.
In Nigeria vive Mami Wata,
una sirena che dà poteri magici a
chi la vede.
Si può constatare che l’immagine e la considerazione
che gli uomini hanno avuto durante i secoli nei confronti
di queste donne-pesce rispecchia il modo in cui gli stessi
uomini hanno guardato al mare: come fonte di vita, di
morte ma sempre un mare che continua ad affascinare
per la sua bellezza,la sua dolcezza,la sua forza e il
mistero che non sembra mai del tutto svelato.
Nei tempi più recenti, i passeggeri di un mercantile
hanno dichiarato che esiste un serpente nel golfo di
Aden che ha la testa simile a quella di un bulldog.
Molti anni prima erano stati ripescati nello stesso
golfo due sirenoidi, uno di sesso maschile ed uno
didi sesso femminile .
Per molti si trattò di una sofisticata burla, per altri,
dell'unica vera prova dell'esistenza di strani esseri,
simili a sirene, nei mari più inesplorati.
Resta il fatto che le sirene, così come tanti altri esseri fantastici, rimangono un mistero affascinante, capace ancora di farci sognare...
Elena Dotta
E
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p
s
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Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid
Un grande happening di 2 milioni di giovani di tutto il mondo
Vi hanno partecipato diversi studenti del Liceo, che vi raccontano….
Quando mi hanno affidato l’incarico di scrivere questo articolo sono rimasta un po’ perplessa, un po’ sconcertata
ma sicuramente entusiasta. Infatti, quella che mi appresto a raccontarvi non è una delle solite cronache o delle solite
interviste, è un’ esperienza - una bellissima esperienza! - vissuta in prima persona, che mi riguarda da vicino e che
ha coinvolto anche numerosi studenti di questo Liceo. È l’esperienza della GMG che ho vissuto a Madrid dall’11 al
21 agosto.
Quest’anno Madrid ha ospitato l’undicesima edizione della “GMG - Giornata Mondiale della Gioventù”, giorno
in cui giovani cattolici di tutto il mondo si ritrovano per celebrare insieme la Santa Messa e dare una forte testimonianza di una cristianità viva e giovane.
Tali incontri nacquero dall’
intuizione di Giovanni
Paolo II, Pontefice noto per il suo
interesse ed affetto nei
confronti dei ragazzi e delle ragazze di
tutte le nazionalità. E’ stato
così deciso che ogni tre o quattro anni
un Paese differente avrebbe
ospitato tale evento preparandosi all’
accoglienza del Santo
Padre. Il testimone è passato di mano
in mano, da Roma (1985)
a Santiago de Compostela (1989), per
arrivare fino ai nostri giorni
con Sydney (2008), Madrid (2011) e la
futura Rio de Janeiro
(2013). Tuttavia affinché questo ritrovo
non cadesse nel vuoto ma
fosse solamente il culmine di un’ esperienza straordinaria, Giovanni Paolo II aveva deciso che l’ incontro del Papa
con i giovani sarebbe stato preceduto da due settimane di comunione, di gemellaggio con il Paese ospitante. E così
è stato anche quest’ anno: due milioni di giovani provenienti da 137 Paesi sono stati accolti dalle città spagnole che
hanno messo a loro disposizione servizi, infrastrutture e volontari pronti a risolvere qualsiasi problema si fosse
presentato. Il clima che sin da subito s’è creato ha ben presto riprodotto quello di una grande famiglia, una famiglia
multinazionale formata da componenti che parlano lingue diverse ma che riescono a farsi capire grazie ai gesti, all’
inglese improvvisato e ai sorrisi amichevoli.
Emozionante è poi stato il discorso di Benedetto XVI che il 21 Agosto ha parlato direttamente ai giovani: “Ragazzi,
la Chiesa grazie a voi è giovane. […]Vi auguro di essere sempre radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede. E vorrei che tutti i giovani, sia coloro che condividono la nostra fede in Gesù Cristo, sia quanti esitano, sono dubbiosi o
non credono in Lui, potessero vivere questa esperienza, che può essere decisiva per la vita”.
Quindi, sono andata alla ricerca di altri ragazzi che studiano qui al Porporato e che, come me, hanno avuto la
possibilità di vivere questa esperienza. Molti li ho visti aggirarsi nei corridoi con lo zainetto arancione, altri con la
maglietta gialla e rossa, altri li conoscevo. Ecco, dunque, cosa ne pensano Giorgia, Federico, Eleonora, Valentina
ed Elisabetta:
Qual è l’episodio che più ti ha colpito di questa JmJ e cosa non potrai mai dimenticare dei giorni trascorsi in
Spagna?
GIORGIA – Ciò che mi è piaciuto davvero molto è stato soprattutto il fatto di essere stata a contatto con persone
provenienti da tutto il mondo e di aver potuto così conoscere nuove culture e diversi stili di vita. Mi colpiva il fatto
di sentire felicità e spensieratezza nell’ aria e, inoltre, quel senso di unione che provavo non l’avevo mai avvertito
prima.
FEDERICO – Ho apprezzato particolarmente il clima che si era venuto a creare tra noi ragazzi, sia della stessa Diocesi (quella di Pinerolo) sia di tutte le nazionalità. L’allegria che caratterizzava ogni giornata mi ha davvero reso
felice.
VALENTINA – Sicuramente mi sono piaciute le tante risate fatte in quei bagni rotti delle palestre in cui eravamo
ospitati, le mille esperienze fatte insieme da una passeggiata serale a un momento significativo di preghiera. Ma
oltre a questo, un'altra immagina che mi rimarrà della GMG è stato il vedere durante la veglia serale del 20 Agosto,
nonostante il vento e la pioggia fortissimi, 2 milioni di persone attorno a me.
ELEONORA – Non è semplice spiegare cosa più mi abbia colpito: forse è stata quell’ atmosfera magica e irreale.
Non si trova quell’ aria di internazionalità e fratellanza nelle situazioni quotidiane. Era un insieme speciali di sorrisi
da tutto il mondo, di abbracci dall’ Africa, di amichevoli partite di pallavolo con il Sud America, di condivisione di
un grande e oramai logoro telo blu con Hiu, una ragazza coreana. Non esistono parole per descrivere ciò che ho vissuto in quei 10 giorni prima a Saragozza e poi a Madrid. Basta dire: GMG.
ELISABETTA – Il vedere così tante bandiere differenti di tutte le nazionalità era davvero spettacolare. Ognuno
era lì ed era bello, bellissimo nella sua unicità, nella sua singolarità ma era ancora più bello perché era un piccolo
granello di sabbia insieme a migliaia di altri piccoli granelli. Anche io rappresentavo il mio Paese ma mi sentivo
parte del mondo. A Cuatro Vientos sembrava che davvero non ci fossero barriere tra i popoli.
Cosa ti porti a casa da quest’ avventura?
GIORGIA – Mi sono rimasti moltissimi ricordi e una scatola piena di spille di tutto i Paesi, di braccialetti di stoffa
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e di magliette scambiate con altri ragazzi. Ognuno di questi oggetti per me rappresenta un volto diverso, una persona
incontrata, un giorno e una particolare situazione che non dimenticherò mai!
FEDERICO – Un bel ricordo di un’esperienza assolutamente fuori dal comune che sarà anche molto utile per la mia
crescita personale.
VALENTINA –Beh, sicuramente la mia valigia era carica di una montagna di souvenir che da buona turista ho comprato ed io mi sono portata appresso un’ abbronzatura niente male. Ma oltre ciò, spero che il clima e l’armonia che ho
trovato in quei giorni mi accompagnino e mi aiutino nella mia vita quotidiana.
ELEONORA – Possono sembrare cose banali da portare con sé una volta terminata la GMG, ma per me hanno un
significato particolare: una maglia cilena e lo scampolo della stoffa nel kit degli italiani. Nella loro pragmaticità
nascondono la mia esperienza della JMJ. La prima è una semplice e sformata maglietta blu che mi lega indissolubilmente con Paula, una ragazza cilena. Nei suoi occhi ho visto veramente la gioia della vita oltre le difficoltà del vivere
in situazioni di grande povertà. Il secondo è invece uno scampolo colorato che, riparandomi dal sole tante volte, mi ha
insegnato che puoi conoscere e vivere con persone provenienti da tutto il mondo superando qualsiasi difficoltà.
L’importante è “lottare” tutti insieme (e per lottare intendo anche farsi aria tra perfetti sconosciuti su una metro).
ELISABETTA – Quello che voglio portarmi a casa da questa GMG è il ricordo di unione che, attraverso tanti incontri, mi ha legato a molte persone che forse mai rivedrò. Le bandiere di cui parlavo prima mi hanno fatto capire che il
mondo ha bisogno di fratellanza ed unione e noi giovani eravamo i portatori di questo messaggio.
Ma il momento più emozionante è stato sicuramente quello della Santa Messa del 21 Agosto. 2 milioni di persone in
silenzio, 2 milioni di sconosciuti che si stringono la mano, si abbracciano, si scambiano gesti di pace e amicizia. Non
si conoscono ma si
sentono fratelli. Non
hanno nulla in comune se
non quella curiosità nei
confronti di Cristo, se
non quella voglia di
conoscenza. Il cuore
batte forte e ad avvolgere
quei giovani è un senso
di comunione. Davvero,
in quei volti chini in silenzio a pregare, al di là
che uno ci creda o meno,
v’era qualcosa di straordinario che profumava di
Umanità.
Selene Evangelisti, 1Acl
Il mistero della maschera di ferro
Il 19 novembre 1703, dopo una breve malattia, un uomo che aveva il volto coperto da
una maschera di ferro, moriva nella prigione della Bastiglia. Vi era stato imprigionato
trentaquattro anni prima e persino il responsabile delle carceri reali, luogotenente Etienne
du Jonca, non ne conosceva l'identità.
Nel suo diario annotava: «Ho sempre solo saputo che lo chiamavano M. de Marchiel». Il
giorno dopo la morte, l'uomo era stato sepolto sotto il nome di Marchiolly e subito dimenticato dal mondo. Divenne, invece, celebre circa un secolo dopo, a seguito di un
libro di Voltaire, “Il secolo di Luigi XVI”, in cui finalmente si raccontava la vera storia della maschera di ferro. E
su questo che si basa la rievocazione storica a Pinerolo del 1 e del 2 ottobre che negli anni ha avuto come protagonisti nel 2008 Pippo Franco e nel 2009 Massimo Lopez due comici molto conosciuti. Si dice che i compagni di
sventura della maschera di ferro fossero molti. Nicolas Fouquet, un finanziere al tempo di Re Sole che venne per
svariati motivi scambiato con la maschera di ferro, morì ufficialmente il 3 aprile 1680. Un altro fu Antonio Ercole
Mattioli ministro e segretario del Duca di Mantova, morirà il 26 aprile 1694. Eustache Dauger servo della cugina
di Re Sole morì avvelenato. Il Conte di Lauzun che fu detenuto per 10 anni. Questa storia è ancora un mistero per
tutti quelli che cercano di risolverlo.
Clarissa Bonasia 1ASU
9
18
i
ra
p
So
Ricordando Steve Jobs
“Siate affamati, siate folli”
Pubblichiamo il famoso discorso che nel 2005 ha tenuto ai giovani dell’Università di Stanford
computer ora le avrebbe (…). Certamente non era possibile
all’epoca «unire i puntini» e avere un quadro di cosa sarebbe
successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle
dieci anni dopo.
UNIRE I PUNTINI – La prima storia parla di «unire i puntini». Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti,
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere
fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza
sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima
senso possano in qualche modo unirsi nel futuro.
di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?
Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia
vostro karma, la vostra vita, il vostro destino,
madre biologica era laureanda ma ragazza-madre,
chiamatelo come volete… questo approccio
decise perciò di darmi in adozione. Desiderava
non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la
ardentemente che io fossi adottato da laureati,
differenza nella mia vita.
così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse
alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua
AMORE E PERDITA – La mia seconda stomoglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi
ria parla di amore e di perdita. Fui molto
ultimi decisero che avrebbero preferito una femfortunato – ho trovato cosa mi piaceva fare
minuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i
nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammiei «veri» genitori, che allora si trovavano in una
mo la Apple nel garage dei miei genitori quando
lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel
avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro,
mezzo della notte e venne chiesto loro: «Abbiamo un
e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due
bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete
soli in un garage sino ad una
adottarlo?». Risposero: «Certamente». (…)
compagnia da due miliardi di dollari
Infine, diciassette anni dopo ci andai all’università.
con oltre quattromila dipendenti. AIngenuamente scelsi un’università che era covevamo appena fatto uscire la nostra
stosa quanto Stanford, così tutti i risparmi
migliore creazione – il Macintosh –
dei miei genitori sarebbero stati spesi per
un anno prima, e avevo appena comla mia istruzione accademica. Dopo sei
piuto trent’anni… quando venni
mesi, non riuscivo a comprenderne il
valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non licenziato. Come può una persona essere licenziata da una soavevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. cietà che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò
Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei geni- assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande tatori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbando- lento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le
cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro
nare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso.
Ok, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indie- cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando
successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con
tro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai
preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò
che era stato il centro della mia intera vita adulta non c’era più,
alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi
e tutto questo fu devastante.
sembravano interessanti.
Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per
Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza
nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei qualche mese (…). Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro
miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola me: amavo ancora quello che avevo fatto (…). Ero stato
rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.
per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero
permesso di comprarmi da mangiare (…). Ma mi piaceva. Gran Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere
parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie
licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuall’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più
ta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità
avanti.
di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno
Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo dei periodi più creativi della mia vita.
offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT,
Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano
un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida
scritti in splendida calligrafia. (…) decisi così di seguire un
ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il
corso di calligrafia. Ho imparato cosa sono i caratteri serif e
primo film di animazione interamente creato al computer, Toy
sans serif, come variare la spaziatura tra differenti combinazioni Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel
di lettere (…).
mondo. In una mirabile successione di avvenimenti, Apple
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione
comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppampratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo pro- mo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascita di Apple. E io e
gettando il primo computer Macintosh, mi tornò utile. ProgetLaurene abbiamo una splendida famiglia insieme.
tammo così il Mac: era il primo computer con una bella capacità Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe
tipografica. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non a- accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple (…). Ogni
vrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporziona- tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete
te. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal
la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha
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Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra
laurea (…). Voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto
qui, nulla di speciale. Solo tre storie.
aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo.
Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la
vostro/a fidanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro
occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo
per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E
l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate.
Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti (…). Non
accontentatevi.
MORTE – La mia terza storia parla della morte. Quando avevo
diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: «Se vivi
ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai
azzeccato». Mi fece una grande impressione, e da quel momento, per i successivi trentatré anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: «Se oggi fosse l’ultimo
giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?».
E ogni volta che la risposta era «No» per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile
che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti
nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori,
l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose
che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò
che è davvero importante (…).
Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una tac
alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa
fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità
era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita
non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa «a sistemare i miei affari», che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di
dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi
dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che
tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua
famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi «addio» (…).
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla
morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci
passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto
a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:
nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare
in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto
la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come
dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita.
E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per
aprire la strada al nuovo. Ora come ora «il nuovo» siete voi, ma
un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete
«il vecchio» e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così
drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita
di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi
porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non
lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce
interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di
seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno
in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete
diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si
chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie
della mia generazione (…). Era idealista, e pieno di concetti
chiari e nozioni speciali (…). Quando concluse il suo tempo,
fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e
io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del
numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna
nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop
se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole:
«Siate affamati. Siate folli».
Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel
giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova
avventura, auguro questo a voi. Siate affamati. Siate folli.
The Beatles... quel vulcano di vernice colorata!
Sui quattro geni della musica inglese si potrebbe dire tutto, tanto da riempire libri, tanto da creare un corso di laurea (fatto accaduto in Inghilterra). Si potrebbe dire che hanno cambiato il volto della musica, della moda e della gioventù mondiali, si potrebbe dire (per citare il film da me magistralmente descritto) che sono i più grandi geni che la
musica mondiale mai potrà avere, ma non credo basterebbe anche solo per descrivere “Lucy in the sky with diamonds”, che noi tutti sappiamo avere dato il nome allo scheletro di un australopiteco.
Potrei dire che nella storia sono quelli che hanno venduto di più, potrei dire che secondo la rivista Rolling Stones
sono il più grande gruppo di tutti i tempi, ma non sarebbe abbastanza.
Vi dirò cosa penso dei Beatles, che è l'unica cosa che posso fare nella mia ignoranza.
Da quando sono bambina ho sentito di questi quattro ragazzi che avevano cambiato la musica, ho sentito parlare
di queste leggende in pentagramma, e ora forse riesco a capire quanto fossero grandi.
Riuscirono a portare un vento colorato in un'era tendente al grigio, riuscirono a imporre la musica su tutto il resto,
portarono nella rigida Inghilterra una così prorompente esuberanza
da fare impazzire tutti coloro
che si sentivano inespressi. Furono un
vulcano di vernice colorata, un
esplosione di gioia, quattro facce da
schiaffi nell'Europa perbenista.
Per l'epoca furono la novità.
Per noi cosa sono ora? Per coloro cui il vangelo non è stato rivelato
sono solo musica antica, vinili
impolverati; ma per coloro cui la lieta
novella è già stata annunciata i
Beatles non sono solo quattro individui
in giacca e cravatta. Per noi sono
la dimostrazione che ci possiamo ancora
divertire, che possiamo ancora
ballare, che possiamo sempre scherzare,
che molto spesso una pernacchia
grida più di un insulto, che i giovani
possono cambiare il mondo, che
le armi non servono a nulla se hai una
chitarra, perché le pallottole
finiscono, le canzoni non muoiono mai.
Questo sono per noi i Beatles,
11
o almeno lo sono per me. Lara 3BCl
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SUPPLEMENTO D’ANIMA
Il gruppo di Amnesty Int. del Porporato
Delta del Niger: regno dell’oro nero
Chiudete gli occhi e preparatevi a viaggiare. Non avrete
bisogno di valigie: aggrappatevi semplicemente alla vostra
immaginazione e spiccate il volo. Superate i maestosi picchi innevati delle Alpi, i flutti color zaffiro del mar Mediterraneo e sorvolate l’Africa, lasciandovi incantare dalla
bellezza mozzafiato delle dune sahariane. Proseguite,
proseguite ancora. Spingetevi fin sopra la Nigeria e seguite il fiume Niger che serpeggia sotto di voi. Ecco... sul più
bello, i vostri occhi si riempiono di orrore. Una distesa di
infernali mostri metallici dalle fauci infuocate emerge
dalla terra e dalle acque del fiume. Si tratta di pompe e di
piattaforme petrolifere che succhiano avide dal
sottosuolo liquido scuro, rovesciando nel nobile Niger
scorie tossiche. La vegetazione, che fino a quel momento lambiva spavalda e lussureggiante le sponde
del fiume, ora si ritrae timidamente, sconfitta.
Non sembra anche a voi di precipitare, di cadere
nel vuoto? Non avete la sensazione di soffocare,
come se il nero mantello di morte dell’oro nero
vi avesse ghermito la gola?
Siete appena giunti sul Delta del Niger, dove
spadroneggia il più crudele dei tiranni, il mostruoso
despota fautore di inganni e di avidità, il petrolio.
Il Delta del Niger si estende per circa 70.000 chilometri
quadrati, coprendo il 7,5% del territorio nigeriano. È la
terra, questa, del paradosso, del controsenso,
dell’irrazionale. È una delle regioni più ricche di petrolio
al mondo e tuttavia con l’indice di disoccupazione più alto
della Nigeria. Il 90% delle case è privo di luce.
L’inquinamento atmosferico e delle acque fluviali è uno
dei più elevati al mondo eppure le principali attività di sostentamento dei 20 milioni di persone che vivono nella
zona (40 gruppi etnici diversi che parlano 250 dialetti) so-
no la pesca e l’agricoltura.
Il petrolio ride di noi, si burla dell’umanità, la fa muovere a suo piacimento, come un inerme burattino. Di fronte
al richiamo dell’oro nero l’uomo perde tutta la sua dignità,
il suo libero arbitrio. Il governo nigeriano, dopo la scoperta a fine anni Cinquanta dei giacimenti petroliferi, si fece
abbagliare dai facili guadagni e, sordo alle deboli proteste
delle popolazioni locali, permise installazioni alle
compagnie petrolifere. La Shell, la Chevron, l’Agip
arrivarono portando macchinari obsoleti e pericolosi, nonché la mano d’opera di cui avevano bisogno e in
breve tempo fagocitarono l’economia nigeriana.
Le Nazioni Unite, in un rapporto pubblicato durante lo scorso agosto, hanno accusato la compagnia petrolifera Shell e il governo della Nigeria di aver
causato per 50 anni un inquinamento da petrolio nella regione, che richiederebbe
un’operazione di “ripulitura” della durata di
25/30 anni. Costo stimato (al ribasso): un miliardo di dollari.
Leggete, leggete tutto questo ed indignatevi.
Peter Benenson, l’avvocato inglese fondatore di Amnesty International scriveva, nel 1961: “Se il sentimento di
disgusto di chi legge potesse unirsi in un’azione comune, ne
verrebbe fuori qualcosa di efficace…”. Ebbene, indignatevi.
Ma, aggiungiamo noi, non lasciate che questa indignazione
venga spazzata via dall’indifferente vento della quotidianità,
non lasciate che venga estirpata dall’egoismo dell’oggi o del
domani. Perché, questo è sicuro, le fondamenta arrugginite di
quelle piattaforme petrolifere non saranno divelte con tanta
facilità, né l’inquinamento da petrolio nel Delta del Niger
diventerà tanto rapidamente solo un brutto ricordo.
Andrea Bruno, 3A Cl
Il convegno di Libera, “Mafie al Nord”
Dopo il Gruppo Amnesty, nasce al Liceo anche il Gruppo Libera
Sono stati numerosi i ragazzi e non che il 7 e
l'8 ottobre hanno partecipato alle giornate di
discussione: "Mafie al nord". Alla chiusura
di queste due giornate Don Ciotti ha pronunciato un discorso molto importante sia per i
vari presidi, coordinamenti provinciali e
regionali che per tutti coloro che sono ancora speranzosi verso il futuro.
"Il nuovo codice antimafia che entrerà in vigore è un preoccupante passo indietro.Un codice,
che viaggia senza tendere le orecchie nemmeno alla comissione giustizia della Camera che unanimemente ha chiesto- la
revisione di alcuni pezzi di questa complessa normativa,è certamente un segnale chiaro alle mafie.Tra le altre difficoltà
che introduce, in questo codice c'è la furbizia di una prescrizione breve anche dei beni confiscati.Ci sono norme che
complicano la vita degli amministratori dei beni:1)decreta la decadenza automatica del provedimento di confisca se
entro 18 mesi una sentenza d'appello non conferma il primo grado( Sappiamo che quei signori possono permettersi ottimi avvocati che sanno come far scadere il tempo).(...)Chiediamo più trasparenza per i beni sottratti ai mafiosi:perchè
vogliamo sapere quanti sono e per cosa vengono impiegati.Questa non è un'ideologia, ma una semplice richiesta di
chiarezza:fatti concreti non parole e promesse non mantenute. Siamo in presenza di una mafia sempre più civile e di una
società civile sempre più mafiosa.C'è urgenza di alzare allarme sull'insediamento e non solo sulle infiltrazioni delle
mafie nel tessuto economico del nord.(...)Ai sindaci del nord chiediamo di attrezzarsi contro la criminalità,la corruzione
e le mafie sono due facce della stessa medaglia.Non venga meno la speranza".
Queste sono le sue parole e questo è il pensiero di Libera-associazioni nomi e numeri contro le mafie.
Chiara Perrone, IA Classico/ Per info:3664053445
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Artisti e campioni tra noi
Jessica Mugnai, IA CL, ballerina classica
Ciao Jessica, da quanti anni fai danza classica e come hai iniziato?
Ciao, ho iniziato quando avevo appena quattro anni. Mia madre
mi aveva portato ad una scuola di danza poco lontano da casa mia
esclusivamente per correggere un difetto fisico ai piedi. Nessuna
delle due immaginava che alla fine mi sarei appassionata a questa
splendida disciplina.
Sappiamo che sei ad alti livelli, puoi spiegarci più in particolare?
Adesso sto studiando a livello professionale. In poche parole, mi
sto preparando per poter affrontare sia alcune audizioni per delle
accademie anche all’estero, sia per essere pronta, quando avrò diciotto anni, ad unirmi a una compagnia di danza. Spero di poter
condurre una carriera votata alla danza, anche se sono consapevole
che il mondo del balletto è pieno di insidie. Nel frattempo cerco di
superare i miei limiti e di migliorare sempre di più.
A quali concorsi ed eventi hai partecipato?
Durante l’anno partecipo a vari stage, ovvero lezioni con maestri
di fama mondiale, fra tutti posso dirvi delle tante lezioni con
Alessandra Celentano, Paloma Herrera, Frederic Olivieri (direttore
della Scala) e molti altri.
Lucrezia, IA Classico
I Love Radio Rock
Siamo nel 1966, l'era d'oro del rock britannico, ma le radio locali non trasmettono più di 45 minuti di musica
pop al giorno. In questo clima nascono le radio pirata.
Ecco l'introduzione a uno dei migliori film comici del 2009, scritto e diretto da Richard Curtis, già regista di
produzioni all-british come “Love Actually”, e sceneggiatore di pellicole esilaranti come “Quattro matrimoni e un
funerale” (che gli valse una nomination agli Academy Awards) e “Notting
Hill”.
Il film racconta le vicende dei dj della famosa Radio Rock (ispirata alla
reale Radio Caroline), stazione pirata che trasmette da una scalcagnata nave
attraccata nel mare del nord, viste e vissute dal nuovo arrivato, il giovane
Carl.
Si alternano quindi momenti teneri di amicizia, a delusioni d'amore, a lotte
d'onore a libidinosi istinti, a lotte contro il sistema che vuole riportare il
Regno Unito alla classica cercando di rendere illegali le trasmissioni, tutti
descritti con simpatia senza mai cadere nella volgarità.
Ci saranno quindi il giovane Carl (Tom Sturridge), il Conte che conta (il
premio oscar Philip Seymour Hoffman), il leggendario Gavin (Rhys Ifans), il
pingue però bellissimo Dave, il sexissimo Mark, il teneroso Simon, il
granitico Dormandy (Kenneth Branagh) e altri divertentissimi personaggi, tra
cui spicca il cameo di una superlativa Emma Thompson e un magistrale Bill
Nighy.
Ma la parte migliore di un film già di per sé grandissimo è una fenomenale
colonna sonora, composta dal migliore rock'n roll anni sessanta, descritto e
trattato con un amore tale da generare in chiunque un inspiegabile amore per
quella musica. Se vi piace ridere, se vi piace la commedia inglese, ma soprattutto se vi piace la musica, questo è un film da vedere, perché mai il rock è
stato descritto con così tanto amore e tanta ilarità.
Lara 3B Cl
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Ex 7 in condotta
La rubrica delle news sul comportamento degli studenti e sugli insegnanti che li
hanno sanzionati continua... Il filone è sempre quello di una sana risata, con le disavventure scolastiche di studenti e professori. Ecco quindi a voi cosa hanno fatto alcuni
“studenti modello”( non del Porporato!!) che si sono beccati un bel 7 (o giù di lì) in
CONDOTTA!!
“D. dice di andare in bagno: va a fumare e torna con
cappucino e brioches a fare colazione in classe!”
anti mosche”
“Alcuni (non identificati) fanno scoppiare i petardi
fatti artigianalmente con carta e polvere da sparo”
“L’alunno M.S. costruisce con impegno la sorpresa
trovata dentro l’ovetto kinder, che si è mangiato durante la spiegazione. Prof. M.
“La prorompente alunna F. viene trovata nascondere
una quantità non indifferente di bigliettini di
matematica tra i seni. Si sospetta fossero destinati ai
compagni”
“L’alunno F. viene da me visto tirare e torcere
l’orecchio al compagno E. dicendo che fosse uno
scherzo di compleanno. E. lamenta dolore”
“L’alunna E. dopo aver dato fuoco al quaderno degli
appunti di biologia con un accendino e aver provocato
paura per la nuova di fumo formatasi, viene mandata in
presidenza”
“La classe dopo ripetuti richiami continua a simulare
un inesistente terremoto battendo i piedi sul
pavimento.”
“L’alunno M.L. rientra dopo 35 minuti dal bagno
affermando che il bidello l’aveva sfidato a poker e che
lui doveva difenderlo.”
“In classe ci si augura il mio decesso”
“L’alunno P.E. utilizza il libro di testo come attrezzo
Libri & Letture
A cura di Elisa Garis 2ACL
La sfuriata di Bet
La Mennulara
di Cristian Frascella
Bet aspetta la rivoluzione. “Ogni giorno
quando squilla la sveglia penso alla
rivoluzione. Penso che da qualche parte
in città sia scoppiata la rivoluzione dei
giovani, dei cassaintegrati, degli
sfruttati, di quelli che non ce la fanno
più. La nostra epoca in tumulto contro
quello che non va a scuola, in fabbrica, sui giornali, ovunque.
Sogno di affacciarmi alla finestra e di assistere alla sommossa
di intere generazioni. Gente che corre, slogan e striscioni,
qualcuno che strilla nel megafono cose essenziali e vere. Una
sana idea di trasformazione collettiva. Poliziotti e carabinieri
che, esitanti e meravigliati, depongono le armi e lasciano
sfilare migliaia e migliaia di rivoltosi. E di fronte ai militari
inermi sfilano, accaniti e fieri e incazzati al punto giusto, tutti
quelli hanno maturato delle giuste rivendicazioni. L’aria è
piena di musica, i vicoli delle strade rimbombano dei passi
della Rivoluzione, le Istituzioni barcollano.”
Credo che questo brano più di tutti esprima il pensiero di Bet.
Forse inizialmente Bet sembra solo un'adolescente arrabbiata e
lunatica, ma ha delle idee, dei progetti, e un bel giorno decide
che è l'ora di farli sapere al mondo, che non può tenerli per sé.
E' il giorno della sfuriata di Bet: il giorno in cui è lei a dare il
via alla sua rivoluzione, in realtà probabilmente irrilevante per
il resto del mondo, ma fondamentale per se stessa.
14
di Simonetta Agnello- Hornby
Sicilia, 1963. La morte
della serva della
famiglia più importante
del paese scatena
conseguenze più o
meno inaspettate, che
porteranno alla luce la
vera identità della
Mennulara ('la
raccoglitrice di
mandorle' in siciliano)
e il suo passato,
nonché il suo reale potere.
L'ho trovato un libro particolare: la prima parte
è molto lenta, quasi noiosa, se non fosse che
bisogna continuare a leggere per capire,
svelare dettagli di volta in volta. Tra la
moltitudine dei personaggi e dei pettegolezzi è
facile perdere il filo, ma dato che tutto ruota
sempre attorno alla Mennulara è anche facile
ritrovarlo. Devo dire che il finale, la
consapevolezza di aver capito, ripaga di tutto il
resto.
Ipse Dixit
Bresso: “X se continui a parlare ti pugnalo con
la matita!”
Studente: “Prof, ma quella matita è mia!!”
Bresso: “Eh va beh! Poi te la ricompro!”
Strumia: “ Ragazzi avete copiato? Posso scancellare la lavagna? Si?! Ok, allora scancello!”
Anonimo: “Siamci?... che vuol dire "ci siamo".
Prof di Matematica a quella di Italiano:
"Ma non ci sono io in primo B a quest'ora?"
Prof di Italiano: "No tu sei in primo A, c'hanno
invertito le classi!"
Prof di Matematica: "Visto ragazzi? Cambiando
l'ordine delle classi il risultato non cambia!"
Onda d’Urto
“Humour Art”
PORPORATO MUSIC
Rubrica musicale By Francesco Maletto
Un saluto a tutti! E’ già ottobre ed il primo numero del
giornalino è uscito, ed io non ho la minima idea di cosa stia
facendo, ma spero di farlo bene.
Le 10 canzoni che vado a proporvi in questo primo numero
sono per la maggior parte successi di gruppi più o meno
conosciuti, scelte perchè stessero più o meno bene insieme.
Spero che vi piacciano, buon ascolto a tutti!
Blur - Song 2
Arctic Monkeys - Brianstorm
Elio e le Storie Tese - John Holmes
Pearl Jam - The Fixer
Does it Offend You, Yeah? - The Knife
Caparezza - Legalize the Premier
Gorillaz - Dirty Harry
Gorillaz - Feel Good, Inc.
Cage the Elephant - Ain’t No Rest for the Wicked
Justice - Civilization
A Pinerolo e nei dintorni sono presenti molti gruppi
emergenti, che suonano musica molto interessante e dei quali
magari non tutti hanno ancora sentito parlare, perciò ho pensato che sarebbe stato carino dedicargli due o tre righe.
Per questo mese vi segnalo l’uscita del primo CD delle Altre
Brutte Sorprese, Il Fiero Pasto, e la presentazione del video
ufficiale “il Fiero Pasto” il 29 Ottobre alla chiesetta italo tajo
Francesco Maletto
15 per il concorso Videotrip.
Enigma
Test ed indovinelli seri e semiseri
1. Quali località fanno da vertici al cosiddetto
”Triangolo delle Bermude”?
A) Bermude, Puerto Rico e Miami
B) Bermude, Cuba e Miami
C) Bermude, Port-de-Paix e Santiago
2. Lemuria... Cos'è?
A) Una malattia contagiosa
B) L'altro nome di Mu, il continente
scomparso nell'oceano Pacifico
C) Il nome di una Dea greca
3. In che anno Jack lo Squartatore iniziò
i suoi efferati delitti?
A) 1888
B) 1870
C) 1912
4. Come si chiama la Piazza che secondo
tradizione rappresenterebbe il punto più
negativo di Torino?
A) Piazza Gran Madre
B) Piazza Massaua
C) Piazza Statuto
5. Secondo tradizione qual è il luogo più
infestato del Regno Unito?
A) York Museum
B) La Torre di Londra
C) The Theatre Royal
6. Secondo il “Guinnes dei Primati”, il
cognome più diffuso del mondo, con oltre
100 milioni di esemplari é:
A) Chang
B) Smith
C) Rossi
7. Che cos'è la sinossi?
A) una malattia cardiovascolare
B) il nome di una città dell'antica Grecia
C) un riassunto
8. Chi la usa non la vende,
chi la vende non la usa, chi la compra non la
vorrebbe usare... cos'è?
9. Grazie al cielo, ha lavoro... chi è?
10. Una ragazza è sola in una casa
abbandonata e buia. In tasca ha una
scatola di fiammiferi con dentro un
solo fiammifero. Davanti a sé trova
una candela, un caminetto e una
lanterna... cosa accende per prima?
Giada 2AL
Soluzioni: 1A, 2B, 3A, 4C, 5B, 6A, 7C, 8la bara, 9-l'astronomo, 10-il fiammifero
Raccontarsi
Il primo giorno di scuola
Per tutti noi è arrivato, a chi prima a chi dopo, il primo giorno di
scuola. Sin dalla materna si ha sempre avuto timore di questo momento, un po' per il nuovo ambiente, un po' per i nuovi amici,
importanti compagni di vita. Ma, a mio parere, l'estate che precede
la prima superiore, è quella che contiene più ansie, timori e aspettative. Devo ammettere che fino al dieci di settembre ero calma e
tranquilla, anzi, non vedevo l'ora di iniziare questa tanto attesa
"Scuola Superiore". Ma la domenica ho cominciato a sentire un'agitazione inaspettata, che si è mutata in un "peso nel cuore" il fatidico giorno: lunedì dodici settembre 2011. Fortunatamente
conoscevo già alcune ragazze e, insieme a loro, mi sono avviata
verso quella che sarà la mia scuola per cinque [spero meravigliosi)
anni. Il Liceo Classico era lì che mi aspettava. Subito rimasi
sbigottita: c'erano tantissimi studenti! Questo fatto mi ha un po'
intimorita, provenendo da una piccola scuola media con pochi studenti chesi conoscevano tutti. Ho, però, provato anche una
sensazione fulminea, ma allo stesso tempo fondamentale, ho sentito di far parte anch'io, finalmente, di quel mondo che appartiene ai
ragazzi più maturi. Quando uscirò da questa scuola sarò un'adulta,
ma ora che vi entro sono solo una quattordicenne piena di paure
per l'inizio del periodo più bello, importante, pieno di esperienze e
indimenticabile di tutta la sua vita. Mi aspettavo una scuola che
avesse un ambiente confortevole e accogliente e sono rimasta soddisfatta, mi aspettavo un luogo dove sarebbe stato semplice
conoscere altri studenti e le tante attività che la scuola si impegna a
promuovere mi accontentano pienamente, ma soprattutto, la mia
aspettativa più importante, era quella trovare una classe con cui mi
sarei trovata bene per tutto il mio percorso scolastico, e ciò è accaduto. Ora che è passato poco più di un mese, sento già un legame
molto forte con i miei nuovi compagni. È poco tempo che ci
conosciamo, ma potrei parlare per ore e ore di ognuno di loro, perché sono fantastici, unici nel loro genere. Dal primo momento in
cui ho visto la classe, i professori e i miei compagni (con visi timidi e spauriti) ho capito che quel giorno, insieme a molti altri che
verranno, sarebbe rimasto un ricordo incancellabile nella mia memoria.
Greta Conterò, IV A ginnasio
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VignetteGallery
Vignette serie e semiserie. Mandateci le vostre, le pubblichiamo: [email protected]
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La scuola siamo noi!
Questo spazio è dedicato alle notizie della scuola che maggiormente coinvolgono agli studenti. Voi siete i diretti
interessati di queste notizie, voi avete il diritto e il dovere di partecipare alla vita della nostra scuola. Quindi, scrivete.
Parlateci di come vorreste vivere la scuola, come renderla non solo un noioso (?) luogo in cui studiare, ma anche un
luogo di scambio e confronto. Scriveteci cosa vorreste trovare, voi e le vostre idee siete l'opportunità di migliorare al
nostro liceo. (email: [email protected])
libretto scolastico? Meglio il vecchio!
I Rappresentanti d’istituto IlIlnuovo
libretto scolastico: strumento fondamentale per le comunicazioni scuola/
Quest'anno alle elezioni d'istituto si è presentata famiglia, per annotare i voti, per giustificare le assenze. Quest'anno abbiamo
solo una lista di rappresentanti.
visto entrare nelle nostre cartelle un libretto diverso da quello degli anni
Loro sono Elena Destefanis, Omar El Hamdani, scorsi. Ciò ha suscitato molte domande tra gli studenti: qual è il motivo di
Pietro Manduca e Rocco Spezzacatena, e la loro questo cambiamento? Perché sostituire il libretto tradizionale con questo
lista si chiama Lista 33. Lista 33, come il
nuovo, molto simile all'altro nell'apparenza, ma sostanzialmente diverso
trentatreesimo articolo della costituzione italiana, nell'organizzazione?
del quale il primo comma recita : “L'arte e la
La reazione generale è stata immediatamente di stupore, poi di
scienza sono libere e libero ne è
disapprovazione. Infatti abbiamo chiesto ad alcuni studenti la loro opinione
l'insegnamento.”
sulle modifiche del libretto scolastico: una ragazza di quarta ci ha detto: “E'
L'insegnamento della scienza e dell'arte libero lo un cambiamento, una novità quindi non mi dispiace, e non è male. È solo
è già, ma il valore aggiunto che questo quattro
poco pratico, perchè ha pochissimi spazi per trascrivere i voti, e non ha la
studenti vogliono dargli è quello dello scambio, copertina plastificata e quindi si rovinerà tutto”. Anche altri studenti sono
della partecipazione, del coinvolgimento, del
d'accordo con questa opinione. Oltretutto, alcuni aggiungono che è troppo
confronto tra gli studenti.
spesso e ogni singolo voto occupa troppo posto, così che c'è uno spreco di
Una grossa novità (la novità principale) prevista spazio e carta. In fondo per scrivere un voto, con firma del professore e poi
dal programma della Lista 33 è l'organo
del genitore, non bastava una riga come nel libretto degli anni scorsi?
esecutivo. L'esecutivo è un organo interno della Ci hanno anche fatto notare che non si trova più la suddivisione preimpostata
scuola, del quale fanno parte tra i venti e i
tra scritto e orale, fondamentale per le medie di fine quadrimestre.
venticinque studenti che hanno il compito di
Tuttavia, ci sono anche aspetti positivi: senza la divisione in tre e le parti a
prendere le decisioni a nome degli studenti.
soffietto è meno dispersivo e più compatto.
L'innovazione sta proprio nel dare la possibilità a Per i 'primini' è un'autentica novità, ma anche alcuni di loro ci hanno detto
più studenti di essere attivamente partecipi dei
che c'è di fatto poco posto per trascrivere i voti o le giustificazioni. Per il
progetti per la scuola e per noi studenti, senza
momento, né gli studenti, né i professori hanno ancora capito bene come
limitare le decisioni ai solo rappresentanti. I
utilizzarlo, in particolare nelle parti delle giustificazioni d'assenza.
rappresentanti si trovano a svolgere il ruolo di
Una studentessa ci ha fatto notare che è esagerato spendere cinque euro dal
coordinatori dei progetti, che possono contare
fotografo per una sola foto da applicare sul libretto. Per questo motivo, la foto
però su più persone. In questo modo la scena si
si potrebbe eliminare (e se invece la pagasse la scuola?).
apre a più persone che hanno voglia di
In sostanza, molti si trovano a rimpiangere il vecchio libretto, più pratico,
partecipare, e allo stesso tempo si aprono anche chiaro e sottile, e si chiedono la ragione di questo cambiamento così
le possibilità di realizzare effettivamente gli altri svantaggioso.
E.G.
punti sviluppati dalla lista dei rappresentanti.
Credo che l'esecutivo sia un organo molto utile,
che mette in gioco attivamente più persone.
aperte tra studenti, insegnanti, relatori esterni, come già è stato
Gli altri progetti proposti dai neorappresentanti sono veramente fatto negli anni passati; l'altra in cui gli studenti sarebbero liberi
tanti. Il bello è che grazie all'Esecutivo c'è la probabilità di
di esprimere la loro creatività e la loro arte in laboratori, tenuti
realizzarne davvero la maggior parte, se non tutti.
dagli studenti stessi, o da esterni. Una possibilità per tutti di
I rappresentanti degli studenti propongono anche di tenere
mettersi in gioco, divertirsi, fare conoscenza.
aperta la scuola agli studenti anche al pomeriggio per due
Notando che i costi di alcuni testi, che magari vengono usati un
iniziative: prima, quella delle aule studio, seconda quella dei
solo anno, sono veramente elevati un'altra proposta dei
pomeriggi culturali. L'intenzione sarebbe quella di mettere a
rappresentanti è quella di rendere scaricabili alcuni dei libri
disposizione degli studenti due o più aule nelle quali studiare
scolastici, creare un cd per classe, pubblicarli su un apposito
individualmente (come si fa in biblioteca, in silenzio e ognuno sito degli studenti. In fondo, oggi, parecchi libri sono
per sé), ma anche collettivamente, dove chi è più bravo si può disponibili sul web gratuitamente.
mettere a disposizione di chi lo è un po' meno, o dove
Come tradizione, e a grande richiesta ogni anno, si propongono
semplicemente ci si può riunire quando si hanno da fare lavori anche di organizzare una festa di fine anno per gli studenti del
di gruppo. Sarebbe utile in particolare per gli studenti che
liceo.
abitano fuori Pinerolo e potrebbero ottimizzare i tempi
Iniziative minori, ma pur sempre importanti, sono quelle di
fermandosi a studiare a scuola, magari in compagnia. Ulteriore rendere effettiva e funzionante la raccolta differenziata che da
obiettivo è quello di attivare un wi-fi pomeridiano su queste
anni viene praticata nella nostra scuola, ma con scarso successo
due aule.
(per colpa degli studenti come anche del personale); quella di
Per quanto riguarda i pomeriggi culturali le attività proposte
istituire un'unica bacheca per gli annunci degli studenti (al
sono varie: cineforum, incontri con scrittori e musicisti, dibattiti posto delle quattro o cinque che sono nella scuola) più chiara e
di attualità.
“concentrata”; quella di utilizzare cassette della posta, o il più
Nel programma sono anche previste due giornate autogestite diretto facebook per le opinioni degli studenti, i consigli, le
dagli studenti. Una di attualità e cultura, discussioni
critiche e quant'altro ai rappresentanti.
Segue a pag.21
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TUTTI GLI STUDENTI DEL PORPORATO
Anno Scolastico 2011-2012
CLASSICO
4AGINN:Susanna, Elisea, Elisa, Marta, Arianna, Stefania, Federica, Ludovica, Benedetta, Meriam, Francesca, Enrico, Alessandra, Sara,
Greta, Roberta, Lorenzo, Giulia, Luca, Giulia, Giulia, Vittoria, Martina, Cristiano, Francesco, Claudia, Gaetano, Fabio
4BGINN:Silvia, Sofia, Simona, Enrica, Eleonora, Elena, Edoardo, Marta, Elisabetta, Marta, Valentina, Delia, Ariane, Ilaria, Giorgia, Andrea, Eleonora, Marco, Enrico, Carlotta, Eugenia, Caterina, Marco, Valentina, Giulio, Stefano, Federica
5AGINN: Gabriele, Rebecca, Simone, Guido, Caterina, Lucrezia, Nicole, Irene, Erminda, Filippo, Alessia, Mikail, Chiara, Nicoletta, Caterina, Isabella, Giulia, Giulia, Gianluca, Valeria, Francesco
5BGINN: Giorgio, Giada, Alexia, Elisa, Alberto, Giorgia, Stefania, Ilaria, Nicolò, Edoardo, Maria, Gabriele, Chiara, Barbara, Mattia,
Alessandro, Tea, Federico, Alessandra, Martina, Eleonora, Lorenzo, Elisa
5CGINN: Eleonora, Matteo, Paolo, Anita, Eleonora, Alice, Francesco, Andrea, Edoardo, Giulia, Cristina, Chiara, Eva, Giulia, Nevio, Beatrice, Martina, Irene, Matteo, Francesco, Francesca
1ACL: Eleonora, Sara, Federico, Stefano, Agnese, Davide, Alberto, Giorgia, Elisabetta, Selene, Elisa, Valentina, Giorgia, Alessandro,
Marta, Giada, Edoardo, Jessica, Gabriele, Chiara, Alessandro, Francesca, Amedeo, Vincenzo, Gabriele, Marcello, Lucrezia, Alessia
1BCL: Nicolò, Chiara, Eleonora, Beatrice, Francesca, Tommaso, Federica, Francesca, Emanuele, Silvia, Giovanna, Rebecca, Patrizio,
Beatrice, Rossana, Federica, Carlotta, Filippo, Lara, Alessandro, Valentina, Miriam, Teresa, Maria, Matilde, Marica, Stefano, Claudio,
Edoardo, Anna
2ACL: Chiara, Selene, Giulia, Selene, Stefania, Diego, Francesco, Andrea, Andrea, Ludwig, Elisa, Sara, Federica, Lorenzo, Stefano,
Francesca, Erica, Luca, Gabriele, Lorenzo, Benedetta, Alessandro, Mirko, Jolanda
2BCL: Debora, Serena, Camilla, Alessandro, Andrea, Annalisa, Fabio, Dennis, Gloria, Chiara, Nicla, Samuele, Alberto, Marco, Beatrice,
Arianna, Francesco, Andrea, Giacomo, Francesca, Andrea, Matilde, Mattia, Irene, Lucia, Federica, Alessandra, Doralice,
3ACL: Chiara, Alice, Luca, Luigi, Serena, Andrea, Jacopo, Claudiu, Giorgio, Vittorio, Serena, Ilaria, Marta, Maria, Alessandro, Chiara,
Alessia, Graziella, Valentina, Margherita, Veronica
3BCL: Laura, Chiara, Nicola, Ramona, Francesca, Cecilia, Federico, Lara, Martina, Rebecca, Zoltan, Lucio, Matteo, Martina, Carlotta,
Pietro, Cecilia, Filippo, Elisa, Silvia, Edoardo, Stefano, Lorenza, Cristina, Eugenia, Lucrezia
LINGUISTICO
1ALG: Carlotta, Stefania, Lara, Stefania, Nicoletta, Giulia, Desiree, Carlotta, Chiara, Chiara, Alessia, Camilla, Antonia, Eleonora,
Christine, Irene, Arianna, Paola, Marianna, Chiara, Christian, Francesca, Aurelian, Mathia, Elisa, Valentina, Sara, Elisa
1BLG: Elisa, Ilaria, Giulia, Luca, Emiliano, Gabriele, Maria, Guimaraes, Giulia, Alessia, Giulia, Arianna, Sabrina, Eleonora, Tiziana, Gabriele, Arianna, Chiara, Arianna, Desiree, Sara, Giorgia, Emilia, Alessandra, Laura, Matteo, Christina, Fabrizia
1CLG: Mariagrazia, Noemi, Arianna, Alessandra, Ilaria, Maveric, Valentina, Adina, Alice, Francesco, Selma, Francesco, Sara, Elisa,
Paolo, Elena, Federica, Kevin, Daniele, Debora, Valentina, Francesca, Elena, Chiara, Martina, Megi, Alessandra, Nancy
1DLG: Marco, Elisa, Emanuela, Barbara, Giulia, Elisa, Erika, Veronica, Claudia, Viluta, Vittorio, Patrizia, Giulia, Camilla, Julie, Sara, Alessia, Linda, Agnese, Viviana, Noemi, Greta, Miriam, Angelica, Ilaria, Andrea, Giulia, Giovanna
2ALG: Giada, Alessandra, Beatrice, Elisa, Eva, Antonietta, Carolina, Maria, Erich, Francesco, Stefano, Alice, Denise, Mirko, Alessia, Ilaria, Katia, Greta, Lucrezia, Michele, Gabriella, Viktoriia
2BLG: Elena, Vanessa, Lucrezia, Lorenzo, Martina, Lorenzo, Rebecca, Alessandro, Ilaria, Alessia, Stefania, Edoardo, Anna, Sabrina,
Valentina, Erica, Michela, Camilla, Ilaria, Samantha, Ramona, Silvia
2CLG: Vanessa, Eleonora, Andrea, Giulia, Tecla, Ottavia, Elena, Giorgia, Martina, Margherita, Sara, Alessia, Elisa, Edoardo, Sara,
Michela, Elena, Lorenzo, Sofia, Paolo, Valentina, Elisabetta
2DLG: Micaela, Victoria, Anna, Chiara, Serena, Beatrice, Francesca, Erica, Camilla, Angelica, Viviana, Federica, Ilaria, Rachele, Martina,
Giulia, Alex, Morgana, Eleonora, Eleonora, Federica, Alberto
2ELG:Beatrice, Chiara, Lorenza, Alessio, Monica, Lucia, Mihaela, Daniel, Ilaria, Giorgia, Aurora, Irene, Elena, Debora, Michela, Madalina, Claudia, Veronica, Francesca, Francesca
3ALG: Emilio, Barbara, Pamela, Gerarda, Giorgia, Giulia, Elena, Federica, Silvia, Arianna, Alessia, Natasha, Alessandro, Giulio, Chiara,
Alessia, Dalila, Francesca, Paola
3BLG: Alice, Davide, Beatrice, Alessandro, Irene, Francesca, Arianna, Chiara, Alice, Virginia, Alessio, Kristina, Giulia, Simona, Elena,
Veronica, Jasmine, Ilaria, Federica
3CLG: Daniele, Chiara, Cristina, Davide, Selena, Stephan, Alessandra, Alberto, Viviana, Miriam, Anna, Adriana, Matteo, Francesca, Ludovica, Alessandra, Giulia, Sara, Greta, Simona, Debora, Jennifer, Marta
4ALG: Elena, Barbara, Giorgia, Stefania, Ambra, Chiara, Sabrina, Valentina, Alessia, Francesca, Eleonora, Gaja, Luca, Davide,
Francesca, Mirela, Lorenzo, Stefania, Morena, Chiara, Laura, Beatrice
4BLG: Giulia, Gloria, Giulia, Alice, Francesca, Debora, Valeria, Giulia, Erika, Andrea, Mariaserena, Elisabetta, Malin, Marta, Carola, Lorenzo, Beatrice, Alessandra, Lucrezia, Mara, Elisa
4CLG: Irene, Noemi, Marta, Francesca, Jessica, Desireè, Ilenia, Federico, Sonia, Chiara, Ingrid, Magda, Valeria, Valentina, Giorgia,
Martina,Arianna, Federico, Amalia, Giulia, Valentina, Sara, Chiara, Marta, Alessandro, Valentina
5ALG: Valentina, Rachele, Giulio, Alessandro, Giada, Alessandra, Cristina, Lucrezia, Sara, Cinzia, Giulia, Alessia, Angelica, Beatrice,
Alice, Stefania, Cecilia, Francesca, Serena, Chiara
5BLG: Alice, Alessandra, Silvia, Fabiana, Chiara, Stefania, Alice, Martina, Chiara, Sofia, Chiara, Irene, Silvia, Debora, Francesca, Miriam, Gloria, Marta, Jessica, Marzia, Ambra, Veronica, Valentina
5CLG:Marc, Chiara, Marzia, Francesca, Ilaria, Viviana, Matteo, Elena, Fabiola, Noemi, Debora, Anna, Rita, Giulia, Elisabeth, Valeria,
Myriam, Martin, Eleonora, Valentina, Sara, Alessandra
SOCIOPSICOPEDAGICO
3ASPP:Serena, Sara, Sonia, Martina, Ilaria, Alice, Desiree, Sara, Giovanni, Chiara, Federica, Noemi, Giulia, Veronica, Sara, Chiara, Debora, Francesca, Gemma, Mara, Francesca, Chiara, Noemi, Paolo
3BSPP: Sara, Serena, Claudio, Francesca, Marika, Laura, Selene, Deborah, Francesca, Erica, Ilaria, Martina, Alessia, Elisa, Veronica,
Veronica, Vanessa, Isabella, Marta, Luca, Denisa
19
3CSPP: Valeria, Claudia, Ileana, Gaia, Alice, Jessica, Francesca, Sara, Silvia, Martina, Alessandra, Sofia, Chiara, Alice, Giulio, Rachele, Valentina, Mara, Michela, Giulia, Serena, Tiziana, Luca, Christian
3DSPP: Francesca, Serena, Chiara, Jennifer, Martina, Giulia, Adelaide, Valentina, Denise, Francesca, Martina, Vanessa, Xhensila,
Diana, Alessandra, Susan, Alessia, Paola, Valeria, Ilaria, Marika, Paola
4ASPP:Francesca, Alice, Giulia, Ilaria, Luana, Marta, Luana, Ilaria, Simone, Stefano, Miriana, Chiara, Chiara, Erica, Debora,
Margherita, Ilaria, Rosy, Stephanie, Emanuela, Silvia, Stefania, Marianna, Simona, Elisa, Luca
4BSPP: Clarissa, Davide, Martina, Serena, Martina, Sabrina, Carola, Silvia, Antonietta, Naomi, Giulia, Noemi, Gioele, Silvia, Marianna, Sabrina, Edoardo, Angela, Erika, Greta, Alberto, Alessia
4CSPP: Elisabetta, Liliana, Noemi, Roberta, Beatrice, Anna, Samantha, Francesca, Veronica, Valentina, Erica, Eliana, Michele, Astrid, Chiara, Naomi, Alessia, Sandra, Michelle, Federica, Chiara, Sara, Erica, Camilla, Giulia
5ASPP:Serena, Irene, Alessia, Monica, Raffaella, Paola, Giulia, Greta, Veronica, Morena, Sara, Martina, Sara, Micaela, Giulia, Stefania, Francesca, Beatrice, Beatrice, Alessia, Elena, Serena, Tatiana
5BSPP: Annalisa, Chiara, Vanessa, Giada, Omar, Coraline, Noemi, Carola, Cristina, Lucrezia, Claudia, Chiara, Alessandra, Tamara,
Elisa, Silvia, Francesca, Genny, Jennifer, Martina, Carlotta
5CSPP:Alice, Francesca, Valeria, Sara, Elisabetta, Sara, Stefania, Sonia, Giusi, Silvia, Erica, Federica, Emanuela, Carlotta, Vivien,
Samantha, Federica, Francesca, Nadia, Elisa, Marta, Clorinda, Denisa, Martina, Annalisa
SCIENZE SOCIALI
3ASOC: Giorgia, Claudia, Krizia, Veronica, Beatrice, Valentina, Nadia, Alessandra, Dayana, Jessica, Stefania, Federica, Davide, Deborah, Devis, Jessica, Francesco, Sara, Alessio, Giorgia, Miriana, Isabelle, Madalina, Samira, Valentina, Federica, Veronica
3BSOC: Emilia, Francesca, Eleonora, Gloria, Camilla, Roberta, Davide, Andrea, Alessio, Laila, Martina, Andrea, Martina, Federica,
Vanessa, Maria, Giulia, Giulia, Carol, Vanessa, Jonatha, Simone, Francesca, Elisa, Silvia, Sara, Lorenzo
3CSOC:Cristina, Simona, Alessia, Chiara, Miriam, Daniele, Claudia, Mary, Vittoria, Emily, Elisa, Roberta, Cristina, Isabel, Anna Chiara, Debora, Alexandrina. Elisa, Maria Beatrice, Alessia, Andrea, Sara, Sharon, Cabrera, Nicoleta
4ASOC: Ylenia, Francesca, Irene, Sara, Maddalena, Christopher, Elena, Ilaria, Federica, Alice, Martina, Eleonora, Giulia, Elena, Pamela, Sara, Luca, Lara, Noemi, Marta, Isabella, Monia, Elisa
4BSOC: Sara, Sara, Micaela, Francesca, Alessia, Miriam, Michaela, Elisa, Veronica, Alessia, Eleonora, Isabel, Chiara, Chiara,
Alessandro, Luca, Alessandra, Alessandra, Valentina, Barbara, Cristina, Noemi, Elisa, Alberto, Cassandra, Emilia
4CSOC: Alessandra, Alessia, Erika, Ilenia, Beatrice, Samanta, Federica, Aurora, Federico, Stefania, Martina, Monica, Sara,
Margherita, Eleonora, Eleonora, Valeria, Arnaldo, Martina, Ilaria, Marta, Giulia, Sara
4DSOC: Federica, Chiara, Michela, Michela, Elisa, Cristina, Giulia, Federica, Maria Grazia, Margherita, Arianna, Chiara, Ambra,
Giada, Chiara, Rebecca, Andreea, Silvia, Giorgia, Gianina, Roberta, Alessandra, Carola, Andrea, Alessandra, Lisa,
5ASOC: Federica, Sandra, Elisa, Giulia, Virginia, Alessia, Elisa, Alessia, Ylenia, Debora, Alessia, Marzia, Giulia, Giulia, Tiziana, Giulia,
Ilaria
5BSOC: Centaine, Ilaria, Elisa, Miriana, Giulia, Tommaso, Monica, Arianna, Lucia, Cassandra, Francesca, Sonia, Chiara, Ilaria, Giulia,
Deborah. Martina, Gjyljana
5CSOC: Guglielmo, Arianna, Valentina, Erika, Paola, Beatrice, Deborah, Althea, Ioana, Carlotta, Alessia, Arianna, Jessica, Valentina,
Cristina, Ilaria, Rocco, Irene, Simona
SCIENZE UMANE
1ASU: Giulia, Simona, Dea, Clarissa, Chiara, Sara, Eleonora, Annalisa, Asja, Noemi, Sarah, Veronica, Giulia, Beatrice, Ornella, Nicole, Silvana, Beatrice, Melissa, Stefania, Davide, Chiara, Giulia, Mara, Sonia, Cinzia
1BSU: Stefania, Luana, Giorgia, Francesca, Arlette, Giada, Davide, Francesca, Veronica, Francesca, Valentina, Martina, Miriam, Letizia, Eleonora, Valentina, Martina, Alessandra, Clizia, Nicole, Miriana, Luisa, Fabiola, Giulia
1CSU: Irene, Clarissa, Ben Haj Ali JihaneBent Mohamed, Sara, Giulia, Dario, Alessia, Irene, Anna, Claudia, Sara, Vanessa, Noemi,
Valentina, Elena, Sara, Iris, Simone, Valentina. Selene, Jennifer, Claudia, Nicole, Giada
2ASU: Valeria, Martina, Samanta, Chiara, Gabriele, Marta, Annalisa, Alice, Angelica, Marco, Elettra, Maria, Beatrice, Valeria, Giulia,
Giulia, Debora, Christian, Valeria
2BSU: Carolina, Alessia, Alice, Cristina, Emily, Ilaria, Nicole, Cristina, Margherita, Valentina, Francesca, Sara, Marco, Martina, Laura,
Eleonora, Stephanie, Davide, Maila, Simone, Margherita, Gaia
2CSU: Martina, Nicoletta, Giulia, Giulia, Rebecca, Silvia, Chiara, Elena, Miriam, Sara, Elisa, Ilaria, Giulia, Alessia, Arianna, Fabiana,
Silvia, Eleonora
SCIENZE ECONOMICO SOCIALE
1AES: Sarah, Federica, Veronica, Carolina, Aurora, Stefania, Sharon, Serena, Francesca, Francesca, Sonia, Giulia, Federica, Chiara,
Francesca, Selene, Priscilla, Michela, Giorgia, Elisa, Natascia, Sharon, Martina, Sarah, Ledina, Lucrezia
1BES: Manuela, Irene, Jennifer, Nikolaus, Jessica, Chiara, Letizia, Sara, Emily, Sara, Patrizia, Sharen, Matilde, Marica, Gloria, Alessia, Stefania, Ismael, Deborah, Sara, Maria Teresa, Elisa, Martina, Greta, Marco
1CES: Ermanna, Jenny, Lucia, Erika, Daniele, Clarissa, Veronica, Alexandra, Francesco, Cristina, Ilenia, Chiara, Fabjola, Fabiana,
Carlotta, Alessia, Giorgia, Giulia, Marianna, Fabiana, Emma, Stephanie, Federico, Dana, Nicholas, Daysi
1DCES:Enrica, Giorgia, Sofia, Alessia, Silvia, Sabrina, Samantha, Giulia, Emanuela, Giulia, Alice, Barbara, Giada, Federica, Erika,
Gabriella, Marta, Giulia, Karen, Francesca, Stefania, Chiara, Laura, Luna, Lucia, Eleonora, Alessia
2AES:Sara, Viviana, Paola, Francesca, Serena, Sanu, Veronica, Simona, Sofia, Elena, Miriana, Chiara, Alina, Jessica, Elisa, Sara, Stefania, Elisa, Cristina, Alessandro, Simona, Giulia, Mara, Matteo, Giada
2BES: Giada, Antonio, Rebecca, Gloria, Sabrina, Elisa, Gaia, Giorgia, Gregorio, Martina, Michela, Alessandro, Alessandra. Davide,
Andrea, Patrizia, Martino, Alina, Riccardo, Sara, Giorgia, Giulia, Elena,
2CES: Alberto, Jessica, Francesca, Matteo, Martina, Veronica, Alice, Francesca, Desiree’, Rebecca, Ilaria, Sarah, Francesca, Elisa,
Sara, Giorgia, Daniele, Alessandro, Gaia, Matteo, Martina, Tea
2DES: Martina, Vittoria, Sara, Pietro, Riccardo, Elena, Alessandro, Roberta, Ciro, Noemi, Lisa, Diana, Meritxell, Jessica, Ilaria,
Marco, Marta, Alice, Giorgia, Chiara, Sharon, Dumitru
20
I nomi più diffusi del Porporato
Nomi comuni femminili: Giulia (62), Chiara (58),
Francesca (53), Sara (50), Martina (38), Alessia (35),
Valentina (30), Ilaria (29), Federica (26), Alessandra
(24), Stefania (21), Alice (22)
Nomi comuni maschili: Alessandro (17), Andrea (16),
Francesco (11), Lorenzo (10), Davide (11), Matteo (9),
Gabriele (8), Marco (8)
Nomi unici: Aurelian, Mathia, Guimares, Elisea, Mikail,
Meriam, Gaetano, Susanna, Cristiano, Delia, Ariane,
Nevio, Ludwig, Claudiu, Jolanda, Tecla, Ottavia, Maveric, Viluta, Megi, Viktoriia, Andreea, Gianina, Monia,
Alexandrina, Centaine, Gjyljana, Ornella, Elettra, Luna,
Malin, Mariaserena, Gaja, Stephan, Elisabeth, Xhensila,
Astrid, Jonatha, Nicla, Dayana, Samira, Devis, Kevin,
Tamara, Cabrera, Nicoleta, Graziella, Zoltan, Adeide,
Jacopo, Gregorio, Gerarda, Kristina, Natasha, Mihaela,
Adina, Giacomo, Doralice, Anita, Amedeo, Vincenzo,
Giovanni, Marcello, Tommaso, Emanuele, Diego, Maria
Teresa, Mirro, Dennis, Samuele, Meritxell, Dumitru,
Ciro, Sanu, Daysi, Fabjola, Jenny, Ermanna, Alexandra,
Karen, Gemma, Emma, Omar, Liliana, Naomi, Rosy,
Susan, Marc, Althea, Adelaide, Genny, Coraline. Erich,
Michelle, Patrizio, Julie, Eliana, Ismael, Isabelle, Erminda, Rossana, Giusi, Vivien, Mary, Emilio, Renato, Daniel, Laila, Krizia, Dalila, Linda, Guglielmo, Rocco,
Christopher, Tatiana, Morgana, Adriana, Martino,
Nancy
I rappresentanti d’istituto, segue da pag. 20
Mi sembra un programma abbastanza ricco e,
soprattutto, mirato al coinvolgimento degli studenti.
Solo una pecca: la mancanza di opposizione. Per
quanto la Lista 33 possa essere (sembrare, dato che
per il momento non abbiamo ancora toccato nulla
con mano) ben organizzata, attiva, addirittura
efficace, si sente la mancanza di altre opinioni. Ci
sarà qualcuno che non la pensa come loro? Sono
forse stati eletti per mancanza di alternative? Si può
fare di meglio? Almeno per quest'anno credo che le
risposte a queste domande rimarranno in sospeso, in
attesa di nuovi progetti per l'anno prossimo nel
quale, ricordo, non ci sarà neanche più uno dei
rappresentanti 2011/ 2012, e qualcun altro dovrà
farsi avanti.
Concluderei con una citazione del grande G.G.:
“Libertà è partecipazione”.
Se c'è bisogno di spiegare, per me significa questo:
se tenete alla vostra libertà (di pensiero, azione,
espressione) partecipate. A scuola ne avete la
possibilità, coglietela è fondamentale capire che la
scuola siamo noi, è per noi, è un posto che vale la
pena di vivere non solo per le ore di studio, ma
anche oltre il mero impegno scolastico.
Impegniamoci per fare in modo che il nostro liceo
diventi un bel luogo da vivere, un luogo di
confronto, divertimento e reale cultura.
Lettere alla redazione
Counselling e riorentamento
Anche quest’anno sarà in funzione nella scuola lo
sportello di “Counselling e riorientamento” gestito dal
prof. Giulio Ameglio.
Lo scopo di questo sportello è duplice: fornire un aiuto
agli studenti che incontrano difficoltà scolastiche di vario
tipo (nello studio, nelle relazioni, ecc.) e affrontare le
situazioni in cui si potrebbe ipotizzare un cambio di
indirizzo o di scuola.
Non si tratta di un intervento di tipo psicologico, ma di una
occasione di ascolto e di aiuto nella riflessione per
affrontare tali situazioni di difficoltà con le proprie risorse.
Lo sportello è attivo il lunedì dalle 9.20 alle 10.20, il
mercoledì dalle 13.45 alle 14.45 e il venerdì dalle 10.20
alle 11.20. I colloqui si svolgono nella saletta presso
l’aula insegnanti della sede. Per accedere ai colloqui è
necessario prenotarsi presso i bidelli all’ingresso della
sede centrale o rivolgersi direttamente al prof. Ameglio.
Naturalmente per accedere ai colloqui durante l’orario
scolastico, è necessario chiedere il permesso al docente
presente in classe in quel momento.
Prima del primo giorno di scuola
Ho deciso di fare qualcosa di diverso, dal solito articolo sul primo
giorno di scuola: parlerò … del prima.
Vi ricordate quando eravate voi, (delle attuali II, III, IV, V) e non
noi, a essere i primini? Ora immaginate noi piccoli e sperduti
ragazzini, appena usciti dalla terza media, con le più insensate e
spaventose fantasie su come sarebbero state le superiori del tipo:
insegnanti crudeli e che ti regalano un due ogni volta che dici qualcosa, compagni che si comportano come alieni e che sembra vogliano
mangiarti ogni volta che gli rivolgi la parola. Oppure con altrettante
stupide idee, ma, tutto tranne che negative come: Professori stupendi
che danno solo voti dall’ otto in su e compagni super simpatici che
sembrano tutti potenziali migliori amici.
In parole povere immaginavamo tutto fuorché la realtà, ma di questo ce ne accorgevamo (o forse questo vale solo per me) soltanto la
sera prima; quando in preda all’ansia spendevamo tutta la ricarica di
dieci euro per inviare un milione di messaggini d’auguri, che andavano dai più poetici e lunghi tre chilometri del tipo “ Non so come sarà il
liceo, ma …” ai più schietti “buon primo giorno di scuola”, in cui a
volte le amiche e gli amici ci rassicuravano e dicevano che sarebbe
andato tutto bene. Dopo o prima della corsa agli SMS, noi ragazze ci
perdevano in una lunga e precisissima ideazione dell’look quasi come
se avessimo dovuto affrontare una sfilata (che poi, l’indomani, sarebbe
passata del tutto inosservata). Infine sfiniti tutti noi ragazze e ragazzi
ci addormentavamo pieni d’ansia e con la certezza che avremmo
dormito poco. Mi resta solo una cosa importante da dire: ci siamo tutti
preoccupati inutilmente! Perché Il Liceo Porporato (a parte i tanti
compiti e le tante pagine da studiare) è veramente una scuola
fantastica! Abbiamo trovato compagni simpatici, prof strani, altri severi, altri ancora ma tutti simpatici, attività extrascolastiche tra le più
belle e divertenti che vanno dal teatro allo sport (anche se non penso
siano in molti a voler restare a scuola oltre le lezioni), il tutto in un
istituto bellissimo.
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