nordcorea, kim jong-un e` il nuovo monarca

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nordcorea, kim jong-un e` il nuovo monarca
NORDCOREA, KIM JONG-UN E’ IL NUOVO MONARCA
Venerdì 05 Giugno 2009 01:07
di Giuseppe Zaccagni
Festa in famiglia nel palazzo reale di Pyongyang. Mentre il cielo azzurro della bella penisola
coreana si tinge del rosso fuoco sparato dalle bocche dei missili e mentre i funghetti atomici si
stagliano tra le nuvole, il grande leader Kim Jong-Il celebra la transizione osteggiando tutta
l’arroganza imperiale del suo potere. Affida a suo figlio di 26 anni - Kim Jong-Un - lo scettro
della dinastia. E così sarà questo giovane a gestire l’unico sistema stalinian-confuciano del
mondo. La biografia di questo nuovo capo del Nord non è, ovviamente, ampia. Terzogenito, è
nato dalla relazione tra il leader e la ballerina di origine giapponese, Ko Yong Hi, morta nel
2004. I servizi segreti di Seul, secondo i quali la designazione sarebbe avvenuta il 28 maggio,
mettono in evidenza che il padre “caro leader”, pesantemente debilitato dall’ictus che lo colpì
nei mesi scorsi ha accelerato la transizione anche con una serie di “effetti-bomba” (i recenti test
missilistici) come un modo per tranquillizzare l’esercito, il suo baluardo, e compattare le élites
dietro di lui. Quelle élites alle quali avrebbe chiesto di manifestare piena lealtà alla nuova
guida. Di Kim Jong-Un si sa comunque poco, se non che è un giovane poliglotta (parla
francese, inglese e tedesco), cresciuto in un prestigioso collegio di Berna e che come deputato
ha fatto il suo ingresso all’Assemblea del Popolo lo scorso marzo. Risulta, infine, che a
Pyongyang, negli ambienti della nomenklatura il nuovo “Kim” è già chiamato da tutti
Comandante Kim e che i cittadini nord coreani stanno imparando una lunga serie di canzoni in
sua lode.
Ci si avvia quindi verso una nuova gestione del paese, ma già le linee portanti del corso
politico e militare sembrano segnate. Perché resta fortissima l’impronta di Kim padre. Si dovrà
comunque attendere il vero trapasso di poteri e si dice che avverrà a poco a poco, ma che è già
stato ampiamente sofferto. Negli ambienti delle diplomazie asiatiche si ritiene che la
concomitanza fra la nomina del nuovo leader e i test atomici e missilistici (se ne annunciano
nuovi di media gittata, a ridosso del confine occidentale delle acque territoriali con il Nord, nel
mar Giallo) serva a saldare l'immagine del ragazzo nelle forze armate, che restano la spina
dorsale del regime.
Rafforzarlo agli occhi dei generali sembra quindi un passaggio indispensabile. E stando ad
uno specialista cinese - Zhang Liangui, docente nella Scuola centrale del Partito comunista Kim Jong-il vorrebbe ora risolvere molte pendenze per evitare di lasciare al figlio questioni
aperte e fare del Nord Corea una potenza nucleare: affinare l'arsenale balistico e rettificare a
proprio vantaggio la frontiera marittima con la Corea del Sud. Tutto ciò, tra l’altro, spiegherebbe
il gran movimento segnalato intorno alle basi missilistiche nordcoreane e l'alta probabilità che
siano imminenti nuovi test (anche nucleari).
Quanto alla realtà della situazione interna coreana si sa che si vive in maniera difficile e che il
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livello di povertà aumenta. I problemi sono epocali. Tutto avviene mentre il consiglio di
sicurezza dell’Onu vive in uno stato di allarme. Stessa situazione per quanto riguarda l’UE che
si è allineata nel condannare il comportamento dei vertici nordcoreani, arrivando a definirlo
come “irresponsabile” e a giustificare future reazioni anche molto ferme.
Dopo la condanna scontata degli Usa e dell’Unione Europea, si attende sempre di conoscere
nel dettaglio le posizioni della Cina nei confronti di un alleato di vecchia data. Pechino però si è
dichiarato contrario ai test nucleari di Pyongyang e ha accusato la Corea di avere ignorato ogni
obiezione della comunità internazionale. Seri problemi anche nel sud della penisola dove il
governo di Seul potrebbe dare il via ad una politica di riarmo massiccio – spregiudicata ed
ambiziosa al pari di quella di Pyongyang - dando origine ad una possibile spirale militaristica
che potrebbe coinvolgere molte aree asiatiche costringendole a nuove drastiche e nervose
reazioni.
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