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FTA Morning View
lunedì 18 luglio 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Per il Dow quarta seduta di fila sui massimi. Terza ottava in rialzo per Wall Street
Wall Street ha chiuso l’ultima seduta dell’ottava intorno alla parità, ma questo non ha impedito al Dow Jones
Industrial Average di mettere a segno la quarta sessione consecutiva ai massimi di sempre, pareggiando i conti con
l’S&P 500, che tale record l’aveva siglato già giovedì. Complessivamente, comunque, si tratta della terza ottava
consecutiva di guadagni per Wall Street. Il Dow ha chiuso venerdì in progresso dello 0,05% (10,14 punti l’incremento),
al nuovo record storico di 18.516,55 punti e con un apprezzamento del 2% nell’intera ottava. Sostanzialmente
invariato anche l’S&P che perde però lo 0,09% (2,01 punti) a 2,161,74 punti (con il suo massimo fermo quindi ai
2.163,75 punti segnati giovedì), ma guadagna l’1,5% nell’arco delle cinque sedute. In negativo anche il Nasdaq che
perde parimenti lo 0,09% (4,47 punti) a 5.029,59 punti consolidandosi comunque sopra soglia 5.000 (e per un
guadagno dell’1,5% nell’ottava) e restando intorno ai massimi da inizio anno.
Sul fronte macroeconomico, diversi i dati diffusi venerdì che hanno fornito un’indicazione contrastante nel complesso.
Scende nettamente l’indice della fiducia dei consumatori stilato dalla University of Michigan in scia alla Brexit, ma
produzione industriale e vendite retail si sono rivelate migliori rispetto alle attese. Un sondaggio condotto
dall’American Association of Individual Investors ha mostrato che nella settimana allo scorso 13 luglio, la tendenza era
per il 36,99% rialzista e per il 24,4% ribassista (38,7% neutrale).
Tra i singoli titoli, sul podio al Dow sono tre colossi industriali come Caterpillar, General Electric e Boeing, mentre
Goldman Sachs perde lo 0,55% nella seconda peggiore performance dell’indice delle blue chip Usa. E per il big di Wall
Street il declino da inizio anno è del 10,3% nella peggiore performance tra i 30 membri del Dow. Perde terreno anche
Citigroup, che segna una flessione dello 0,27% dopo avere presentato risultati trimestrali segnati dal declino del 17%
dei profitti ma complessivamente migliori rispetto alle attese del mercato. Vola invece Herbalife (+9,92% il guadagno,
che da inizio anno sale al 21,69%) dopo che l’azienda californiana ha raggiunto un accordo con la Federal Trade
Commission (Ftc, autorità Usa che si occupa di difesa dei consumatori e di vigilanza sulla concorrenza), che prevede il
pagamento di 200 milioni di dollari di risarcimento e una radicale trasformazione delle sue attività per evitare di
essere etichettata come azienda “piramidale”.
MERCATI ASIATICI
Mercati asiatici positivi. Tokyo chiusa per festività
Dopo la seduta sostanzialmente piatta per Wall Street venerdì (solo il Dow Jones ha chiuso in positivo, segnando la
quarta sessione consecutiva ai massimi di sempre), alla riapertura dei mercati in Asia l’impatto del tentato colpo di
Stato in Turchia è già stato metabolizzato. Tokyo rimane chiusa per la celebrazione dell’Umi no Hi (il Giorno
dell’oceano), mentre lo yen, che sull’onda dell’emozione si era rafforzato nei confronti del dollaro, perde ancora oltre
mezzo punto percentuale, dopo essersi deprezzato di più del 4% settimana scorsa anche grazie al nuovo piano di
stimolo promesso dal premier Shinzo Abe, rafforzato dalla vittoria alle recenti elezioni. Ma la corsa ai beni-rifugio, sui
timori di una destabilizzazione dell’area mediorientale, dura poco e l’oro si deprezza di circa lo 0,80% (è comunque in
progresso di oltre il 25% da inizio 2016). Anche la lira turca, dopo avere perso quasi il 5% venerdì, si apprezza di oltre il
2% sul dollaro. L’indice Msci Asia Pacific, Giappone escluso, è in modesto progresso, ma continua a muoversi intorno ai
massimi di quasi nove mesi segnati nella precedente ottava. In positivo anche la piazza di Seoul: il Kospi guadagna
infatti lo 0,19% al termine delle contrattazioni.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è poco mosso, mentre il rame perde quasi mezzo punto percentuale a Londra,
proseguendo il declino iniziato venerdì. Lo stagno si deprezza di oltre l’1% dopo essere balzato ai massimi di quattro
mesi nella precedente ottava, mentre il nichel è in significativo recupero. Il risultato è un generalizzato declino per i
titoli minerari a Sydney, a fronte di una seduta positiva per i petroliferi e, soprattutto, per i bancari. L’S&P/ASX 200
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segna un progresso dello 0,53% al termine degli scambi. A circa un’ora dalla chiusura, i mercati della Cina
continentale si muovono in altalena intorno alla parità. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi sono in declino
marginale, mentre è intorno allo 0,20% la perdita dello Shenzhen Composite. A Hong Kong l’Hang Seng è invece in
crescita di circa lo 0,40% (più moderato il guadagno dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento
nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in progresso di circa lo 0,10%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in verde: Eurostoxx 50 +0,2%, DAX +0,2%, CAC 40 +0,2%, FTSE 100 +0,3%. Le
chiusure dei principali indici europei della seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,28%, Francoforte (DAX) -0,01%, Parigi
(CAC 40) -0,30%, Londra (FTSE 100) +0,22%, Milano (FTSE Mib) -0,29%.
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,2 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall
Street: S&P 500 -0,09%, Nasdaq Composite -0,09%, Dow Jones Industrial +0,05%.
Tokyo oggi è rimasta chiusa per festività. Borse cinesi poco mosse: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen al
momento cede lo 0,1%, a Hong Kong l'Hang Seng segna +0,4% circa.
Euro in recupero dal minimo della serata di venerdì a 1,1025. EUR/USD al momento tratta a 1,1060 circa.
Bund Future in recupero dal minimo da fine giugno toccato venerdì pomeriggio a 165,95. Il contratto settembre 2016
segna 166,37 punti contro i 166,05 alle 17:30 della seduta precedente e i 166,09 della chiusura alle 22:00.
Petrolio stabile. Il future sul Brent viene scambiato a 47,75 $/barile, quello sul WTI a 46,65 $/barile circa.
Oro in calo dal picco a 1339,35 $/oncia toccato venerdì sera. I prezzi al momento segnano 1329 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Lunedì 18 Luglio 2016
GIA Mercati chiusi per festività;
03:30 CINA Indice prezzi abitazioni giu;
16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare residenziale) lug;
22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) mag.
HEADLINES
Cina: yuan scivola ai minimi dal novembre 2010 nei confronti del dollaro Usa
Lo yuan ha toccato i minimi dal novembre 2010 sul dollaro Usa a quota 6,6998 per poi recuperare, restando
comunque in moderato declino nei confronti della divisa americana. Dietro alla flessione il calo del numero di città in
cui sono cresciuti i prezzi delle case in giugno. La People’s Bank of China ha tagliato ai minimi dal 2010 il fixing sul
dollaro, rafforzatosi nei confronti delle altre valute venerdì in scia al fallito colpo di Stato in Turchia.
Cina: accelera al 7,3% annuo la crescita dei prezzi delle case in giugno
Nono mese consecutivo di progresso per i prezzi delle case nelle maggiori città della Cina, dopo una striscia negativa
che era durata 14 mesi. Continuano quindi a rafforzarsi anche in giugno i segnali di una stabilizzazione del mercato
immobiliare, grazie anche a incentivi come la riduzione delle tasse e i requisiti in termini di acconto iniziale. Secondo
quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica cinese, i prezzi medi delle nuove abitazioni sono cresciuti lo
scorso mese del 7,3% su base annua rispetto al 6,9% registrato in maggio (6,2% in aprile). Rallenta invece dallo 0,9%
allo 0,8% la crescita sequenziale dei prezzi delle case. Complessivamente i prezzi della case sono cresciuti
mensilmente in 55 delle 70 città monitorate, contro le 60 di maggio. Su base annuale, invece, l'incremento si è
registrato in 57 città contro le 50 di maggio.
Turchia: maggiore declino in otto anni per la lira dopo il colpo di Stato
La valuta della Turchia venerdì è crollata del 4,6% nei confronti del dollaro Usa, in quello che è stato il peggiore sell-off
dal 2008, in scia al tentato colpo di Stato. Secondo Emad Mostaque, strategist di Ecstrat intervistato da Bloomberg,
alla riapertura dei mercati lunedì potrebbe toccare il 20% il crollo della Borsa di Istanbul.
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Gran Bretagna: per i retailer maggiore declino di presenze da inizio 2014
Secondo quanto riporta il British Retail Consortium in giugno la grande distribuzione britannica ha registrato il più
netto declino del cosiddetto footfall (il numero di consumatori che entrano nei negozi) dal febbraio 2014. I dati
elaborati insieme a Springboard evidenziano infatti un calo del 2,8% su base annua, contro il progresso dello 0,3%
registrato in maggio. Il footfall nei centri commerciali è calato dell’1% in giugno (dopo il progresso dell’1% di maggio),
in quella che è invece la peggiore performance dal novembre 2013.
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