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FTA Morning View
venerdì 8 aprile 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiude in ribasso
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in decisa flessione. Il Dow Jones ha perso lo 0,98%, l'S&P 500
l'1,2% e il Nasdaq Composite l'1,47%. Male soprattutto il settore bancario e quello petrolifero.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 2 aprile si sono attestate a 267 mila unità,
inferiori alle attese (270 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (276 mila unità). Il numero totale di persone
che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 2,191 milioni, superiore ai 2,173 milioni attesi.
Sul fronte societario Bed Bath & Beyond +0,33%. Il retailer di prodotti per la casa ha presentato una trimestrale
migliore rispetto alle attese ed ha annunciato il primo dividendo trimestrale (12,5 centesimi di dollaro). Nel suo quarto
trimestre il gruppo ha registrato profitti netti in calo da 321,1 a 303,5 milioni di dollari. L’utile per azione è però
cresciuto da 1,80 a 1,91 dollari, a fronte di ricavi in progresso del 2,4% a 3,42 miliardi. Il consensus di FactSet era per
1,80 dollari di utile e 3,39 miliardi di ricavi.
Rite Aid -0,55%. La catena drugstore ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione adjusted di 0,07 dollari per
azione, un centesimo in più delle attese. Inferiore al consensus invece il giro d'affari, cresciuto a 8,27 miliardi di dollari
da 6,85 miliardi. In calo, a sorpresa, le vendite a parità di perimetro (-0,6%). Gli analisti avevano previsto ricavi a 8,4
miliardi e un incremento delle vendite a parità di perimetro dell'1,8%.
Verizon -2,84%. Bernstein e Jefferies hanno tagliato il rating sul titolo del gigante delle telecomunicazioni
rispettivamente a market perform (da outperform) e a hold (da buy).
MERCATI ASIATICI
L’Asia chiude l’ottava in perdita. Solo Tokyo recupera grazie allo yen
L’ottava si chiude in negativo per i mercati dell’Asia con la sola piazza di Tokyo che tira un sospiro di sollievo pur
avviandosi verso una perdita intorno al 3% nell’intera settimana. Lo yen segna un declino e torna ai minimi
dall’ottobre 2014 sul dollaro dopo essersi mosso nell’ottava intorno ai massimi di undici anni e mezzo e l’azionario ne
beneficia. In intraday l’indice Topix sfiora un progresso del 2% ma i guadagni si riducono in chiusura: il Nikkei 225
limita il suo progresso allo 0,49% ma è comunque di un confortante 1,35% l’apprezzamento del Topix. Sul fronte
macroeconomico, l’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato che nel mese di marzo l’indice della fiducia dei
consumatori in Giappone è cresciuto a 41,7 punti dai 40,1 punti registrati in febbraio (42,5 in gennaio), livello più
basso dai 39,5 punti segnati nel gennaio 2015. Il dato, sotto alla soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo
dal marzo 2006, si confronta con i 40,5 punti del consensus. Giovedì, invece, Fitch Ratings aveva confermato il rating
sul credito sovrano del Giappone ad A mantenendone anche anche l’outlook stabile, sottolineando che nella fase
attuale rischi ribassisti e spinte rialziste si equivalgono. Seduta invece sostanzialmente piatta per Seoul, con il Kospi
segna un declino dello 0,09% al termine degli scambi.
Complessivamente la seduta rimane negativa per la regione, come testimoniato dalla perdita di circa mezzo punto
percentuale (quasi del 2% il declino nell’intera ottava) per l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, nonostante un
nuovo progresso superiore all’1% per i corsi del petrolio (il greggio si è apprezzato di oltre il 3% nell’ottava) su
indicatori macroeconomici positivi in arrivo da Usa e Germania. Sempre in tema di materie prime, il rame segna invece
la frenata più brusca in oltre sei mesi: è di quasi il 3% il suo deprezzamento ai minimi delle ultime sei settimane. A
trascinare al ribasso il metallo rosso timori sul possibile riversamento delle riserve cinesi, vicine al record storico, sui
mercati globali. Scenario contrastato per le commodity che non condiziona particolarmente i titoli del settore a
Sydney: l’S&P/ASX 200 perde lo 0,56% a causa soprattutto del comparto finanziario. Peggiori le performance delle
piazze cinesi. Avvicinandosi alla chiusura, infatti, è ampiamente superiore all’1% la perdita di Shanghai Composite e
Shanghai Shenzhen Csi 300, mentre è lievemente inferiore il declino dello Shenzhen Composite. A Hong Kong, l’Hang
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Seng scivola di circa lo 0,60% (fa peggio l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia
britannica per la Corporate China, in flessione intorno allo 0,90%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in verde: Eurostoxx 50 +0,5%, DAX +0,6%, CAC 40 +0,5%, FTSE 100 +0,5%. Le
chiusure dei principali indici europei della seduta precedente: Eurostoxx 50 -1,46%, Francoforte (DAX) -0,98%, Parigi
(CAC 40) -0,90%, Londra (FTSE 100) -0,40%, Milano (FTSE Mib) -2,45%.
Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dello 0,4% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall
Street: S&P 500 -1,20%, Nasdaq Composite -1,47%, Dow Jones Industrial -0,98%.
Tokyo in rialzo con il Nikkei 225 a +0,46%. Deboli le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen al momento
segna -0,9% circa, mentre a Hong Kong l'indice Hang Seng al momento cede lo 0,8% circa.
Euro in arretramento dal massimo da ottobre a 1,1454 toccato ieri mattina contro dollaro. EUR/USD al momento
oscilla in area 1,1365.
Future obbligazionari eurozona in calo. Il Bund future segna 164,27 punti dai 164,41 delle 17:30 della seduta
precedente, ed è in ribasso dello 0,09% rispetto alla chiusura delle 22:00.
Petrolio vicino ai massimi di ieri. Il future sul Brent segna 40 $/barile circa, quello sul WTI circa 38 $/barile.
Oro poco sotto i massimi a 1245 $/oncia raggiunti ieri pomeriggio. I prezzi al momento oscillano in area 1238 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Venerdì 8 Aprile 2016
01:50 GIA Saldo partite correnti Feb;
07:00 GIA Indice fiducia consumatori Mar;
08:00 GER Saldo bilancia commerciale Feb;
08:00 GIA Indice Economy Watchers Mar;
08:45 FRA Produzione industriale Feb;
10:30 GB Produzione industriale Feb;
10:30 GB Produzione manifatturiera Feb;
10:30 GB Saldo bilancia commerciale Feb;
16:00 USA Scorte e vendite all'ingrosso Feb.
HEADLINES
Olanda: produzione industriale rallenta la crescita all’1,7% in febbraio
Rallenta la crescita della produzione industrale in Olanda, che segna comunque il sesto mese consecutivo
d’incremento. Secondo quanto comunicato dal Centraal Bureau voor de Statistiek (Cbs, l’Ufficio centrale di statistica
olandese), infatti, in febbraio l’output medio giornaliero dell’industria manifatturiera olandese ha registrato un
progresso dell’1,7% contro il 2,8% segnato in gennaio (e il 2,1% di dicembre). Il dato è invariato su base mensile
rettificata stagionalmente dopo la crescita dello 0,4% di gennaio.
Giappone: balzo del 63,7% per il surplus delle partite correnti in febbraio
Il ministero delle Finanze nipponico ha comunicato che il surplus delle partite correnti è cresciuto in febbraio del
63,7% su base annua e più che quadruplicato rispetto ai 520,8 miliardi di gennaio a quota 2.434 miliardi di yen. Le
attese degli economisti erano per una lettura a 2.011 miliardi di yen. Si tratta del ventesimo mese consecutivo in
surplus.
Giappone: indice fiducia dei consumatori cresce oltre le attese in marzo
L'Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato che nel mese di marzo l’indice della fiducia dei consumatori in
Giappone è cresciuto a 41,7 punti dai 40,1 punti registrati in febbraio (42,5 in gennaio), livello più basso dai 39,5 punti
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segnati nel gennaio 2015. Il dato, sotto alla soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo dal marzo 2006, si
confronta con i 40,5 punti del consensus.
Wto taglia dal 3,9% al 2,8% la stima di crescita globale del commercio nel 2016
La World Trade Organization (Wto) ha peggiorato le stime di crescite del commercio globale nel 2016 a causa delle
incertezze che frenano la domanda. La previsione è di un progresso del 2,8% come nel 2014 e 2015 contro il 3,9%
della precedente stima (3,6% è invece l’outlook per il 2017). Per la Wto, il Pil globale è atteso in progresso del 2,4%
quest’anno e del 2,7% nel 2017.
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