lettera immigrazione eritrea e somala
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lettera immigrazione eritrea e somala
LIDU Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo ONLUS Membro della Fédération Internationale des Ligues des Droits de l’Homme Il Presidente Ai Sig.ri Ministri degli Affari Esteri On. FRANCO FRATTINI Palazzo della Farnesina, Roma e degli Interni On. ROBERTO MARONI Palazzo del Viminale, Roma Onorevoli Ministri, con riferimento alla politica dell’emigrazione in genere, ed in particolare di respingimento dell’immigrazione clandestina, la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo non può non segnalare la particolarissima condizione rappresentata dall’immigrazione somala, eritrea ed etiope, che non può che costituire un imprescindibile fatto di coscienza per la Nazione. Infatti la Somalia Italiana fu, dal 1889 al 1905, un protettorato e poi una colonia dal 1905, occupata da parte dell’Impero Britannico nel corso della seconda guerra mondiale e sottoposta al suo protettorato fino al 1949-1950, da quell’anno e fino al 1960 fu di nuovo sotto l’Amministrazione italiana, come fiduciaria per conto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. La storia della Somalia quale stato indipendente riprese a partire dal 1960, ma di fatto le carenze della struttura statuale interna, che ne caratterizzano le vicende odierne, sono addebitabili all’amministrazione italiana sotto un profilo storico e morale. Stesso dicasi per l’Eritrea, che fu la prima colonia del Regno d'Italia in Africa, la Colonia primogenita, come fu anche chiamata perché sorta dall’acquisto del porto di Assab, presso l’entrata meridionale del Mar Rosso, da parte di una compagnia italiana per cessione di un sultano locale, nel 1870, e per l’Etiopia, che entrò in contatto coll’Italia quando l’espansione della colonia Eritrea verso l’interno portò al conflitto coll’Impero etiope del negus Menelik II, ed alla tragica battaglia di Adua del 1896, quando l’esercito abissino sconfisse la giovane potenza coloniale, e l’Italia e l’Etiopia firmarono il trattato di Uccialli, che sancì le relazioni fra le due Nazioni fino all’inizio della nuova espansione coloniale italiana culminata coll’attacco del 3 Ottobre 1935, senza dichiarazione di guerra, all’Impero etiope, ed all’entrata del generale Pietro Badoglio ad Addis Abeba il 5 Maggio 1936 ed all’annessione dell’Etiopia all’Impero dell’Africa Orientale Italiana. Per quanto sopra, i cittadini Somali, Eritrei ed Etiopi non possono essere considerati estranei alla nostra comunità nazionale, ma dei nostri fratelli verso i quali siamo in debito di non avere saputo portare quella «libertà d’azione e di pensiero» propagandata in una celebre canzone, ma tutt’altro. Per questo, Onorevoli ministri, la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo considera un’infamia morale ogni singolo respingimento d’un immigrato somalo, eritreo od etiope, e riterrebbe doveroso anzi che lo Stato Italiano istituisse un canale preferenziale per l’immigrazione da questi Stati e consentisse una regolarizzazione istantanea per gli immigrati irregolari o per chi sia colto nel tentativo d’entrare in una Patria che è anche sua senza i documenti formalisticamente in regola. A ciò sarebbe oltremodo auspicabile, naturalmente, s’aggiungesse una generosa politica di cooperazione allo sviluppo degli Stati dell’Africa Orientale, per trasformare quelle antiche vicende in una occasione di affratellamento internazionale per il bene ed il progresso dei popoli. Con dovuti sensi di rispetto Il Presidente On. Alfredo Arpaia -----------------------------------------------------Piazza Ara Coeli, 12 – 00186 ROMA Tel. 06/6784168 Fax 06/69200949 [email protected] www.liduonlus.org