Il welfare aziendale sempre più centrale nelle politiche di gestione

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Il welfare aziendale sempre più centrale nelle politiche di gestione
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Giovedì 06 agosto 2015
Welfare Aziendale
Le migliori esperienze di welfare aziendale.
GIOVEDÌ, 6 AGOSTO 2015
Il welfare aziendale sempre più centrale nelle
politiche di gestione delle risorsa umane
Lo conferma il rapporto Welfare 2015 a cura di OD&M Consulting, società di Gi Group.
Il rapporto Welfare 2015 a cura
di OD&M Consulting (società di Gi
Group) si basa su una web
survey che ha coinvolto 112
aziende e 300 lavoratori
appartenenti a diverse tipologie
di aziende. Lo studio ha
permesso di rilevare cosa
pensano le aziende che stanno
valutando l’adozione di un piano
di welfare aziendale e quelle,
invece, che lo hanno già
implementato. La scelta di concentrare l’analisi sia sulle aziende che sui lavoratori ha
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permesso di ottenere una valutazione da entrambi i punti di vista, e quindi di ricavare un
giudizio e una percezione più completa e articolata.
Il welfare aziendale, con il quale si intendono tutte le iniziative e i servizi che l’azienda mette
in atto per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e dei loro familiari, dall’assistenza
sanitaria alla necessità di cura dei figli e dei genitori anziani e non autosufficienti,
dall’accesso al credito, al tempo libero al sostegno al potere di acquisiti con buoni spesa e
così via, si basa su un duplice vantaggio per l’azienda e per il dipendente.
Il primo vantaggio consiste nella convinzione che, se una persona vive meglio le sue giornate
“Facendo il bene dei
propri dipendenti,
l’azienda cresce e
aumenta la sua
competitività”
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azienda e dipendenti
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sul posto di lavoro, migliora il clima aziendale, di conseguenza aumenta la produttività
generale dell’azienda. Il secondo vantaggio, invece, attiene alle specifiche agevolazioni fiscali
previste dal Testo Unico delle Imposte dei Redditi per le iniziative di welfare aziendale
predisposte sia in termini volontari dall’azienda che tramite accordi sindacali.
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di contenere i costi (lordi) del personale in una prospettiva di contenimento generale dei
costi. Il panel della ricerca di OD&M Consultig è variegato e comprende aziende di diverso
livello dimensionale: grandi imprese (41%), media imprese (37,5%) e piccole imprese
(21,4%), nel 60% dei casi di tratta di multinazionali. Oltre la metà (56,3%) sono imprese
dell’industria e delle costruzioni, le restanti sono imprese del commercio e sei servizi. La
maggior parte dei dipendenti coinvolti lavora nelle imprese di grandi dimensioni (43,1%) o
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Il welfare aziendale è sempre di più una delle leve centrali delle politiche retributive e di Total
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medi dimensioni (34,9%). Sono prevalentemente uomini e appartengono, in prevalenza, alla
farcia di età compresa tra i 35 e i 50 anni.
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La Svezia sta cercando
proprio te, che aspetti?
Offerte di lavoro per tutti
Dalla ricerca emergono diverse conferma sulla diffusione del welfare aziendale in Italia e sulla
sua composizione. L’implementazione di un piano di welfare cresce in relazione alla
dimensione aziendale. E’ presente nel 69,2% delle grandi aziende, nel 60% di quelle medie e
solo nel 21,7% in quelle di piccole dimensioni. Un dato basso, quest’ultimo, ma da non
sottovalutare. Le aziende che si muovono su scala globale, inoltre, come le multinazionali
hanno una maggiore consapevolezza e cultura di welfare presente nel 60% delle aziende
multinazionali rispetto al 45% di quelle non multinazionali. Dal punto di vista della percezione
dei dipendenti, invece, è ancora alta la percentuale di coloro che pensano che i piani di
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trasferirsi in Germania.
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c’è: basta andare in
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welfare vengono adottati dalle aziende soprattutto come opportunità di contenimento dei
costi piuttosto che come volontà dell’azienda di prendersi cura dei propri bisogni. Tuttavia, il
voto di soddisfazione espresso dai lavoratori sui piani di welfare aziendale è comunque
positivo: 6,6 in una scala da 1 a 10.
L’implementazione di un piano di welfare è fatto di diversi passaggi: si parte dall’analisi dei
bisogni reali dei dipendenti, si passa poi alla progettazione e implementazione dei piano, al
monitoraggio sui risultati raggiunti e soprattutto alla fase di comunicazione dei benefici
previsti ai dipendenti. L’anali della ricerca si concentra su tutte le fasi indicate.
Rispetto al primo step il 52,7% delle aziende ha fatto ricorso ad una survey/focus group e il
49,1% ha effettuato un’analisi sociodemografica (dall’indagine, emerge come una delle
criticità più evidenti è proprio nella capacità di individuare gli effettivi bisogni dei propri
dipendenti); 8 aziende su 10 di quelle che hanno implementato un piano di welfare
usufruiscono delle agevolazioni fiscali previste dal TUIR; le aziende che dichiarano di aver
inserito il piano di Welfare nella contrattazione integrativa di secondo livello sono il 38,2%, in
crescita rispetto al 2014 (29,9%). I servizi di welfare maggiormente offerti, e qui siamo nella
fase di progettazione e implementazione sono quelli relativi alla ristorazione, come buoni
spesa e ticket restaurant (89,1%), alla gestione del tempo e la conciliazione dei tempi vitalavoro come part-time, banche ore, telelavoro (78%), alla forme di assistenza sanitaria e
previdenziale come le assicurazione integrative e la copertura di spese mediche (74,5%), i
servizi legati alle attività scolastiche e di baby sitting come i nidi aziendali, i voucher e i
contributi per le tasse scolastiche (40%) e servizi vari di sostegno alla maternità con buoni e
iniziative di tipo integrativo (29%). Il 10% delle aziende partecipanti alla survey mette a
disposizione più di 1000 euro come valore minimo per dipendente.
Fondamentale, infine, comunicare in modo efficace il piano welfare ai dipendenti. La giusta
percezione dei dipendenti delle finalità del piano è una variabile decisiva. Il livello di
soddisfazione dei lavoratori aumenta, infatti, dove la finalità percepita è quella di prendersi
cura dei dipendenti, mentre decresce quando la finalità percepita è il contenimenti dei costi.
In questo senso due risultano gli strumenti di comunicazioni più efficaci: un manuale di
gestione del piano e incontri ad hoc con i dipendenti.
Dall’indagine emerge un panel generalizzato di bisogni maggiormente rispondenti alle esigenze dei dipendenti:
l’area dell’assistenza sanitaria, previdenziale e sociale più in generale;
servizi di sostegno al poter d’acquisto come buoni spesa, ticket restaurante, convenzioni;
mobilità: buono carburante, agevolazioni/rimborsi per spese di trasporto;
Gestione del tempo: flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro negli orari di entrata e
uscita, ricorso al part-time, telelavoro e così via.
di Michele Moretta
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Tags: benessere dipendenti, clima aziendale, OD&M Consulting, retribuzione, retribuzione in natura,
TotalReward, Welfare 2015, welfare aziendale