Il welfare aziendale sempre più centrale nelle politiche di gestione
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Il welfare aziendale sempre più centrale nelle politiche di gestione
Data KONGNEWS.IT (WEB2) 06-08-2015 Pagina Foglio 1 / 2 Chi siamo · Contatti · Newsletter · Pubblicità · Cambio vita Storie vincenti Notizie Utili Lavori Improbabili Lavorare all’estero Focus Lavoro Temporaneo Pausa Caffè L’urlo di Kong Kong FLASH Giovedì 06 agosto 2015 Welfare Aziendale Le migliori esperienze di welfare aziendale. GIOVEDÌ, 6 AGOSTO 2015 Il welfare aziendale sempre più centrale nelle politiche di gestione delle risorsa umane Lo conferma il rapporto Welfare 2015 a cura di OD&M Consulting, società di Gi Group. Il rapporto Welfare 2015 a cura di OD&M Consulting (società di Gi Group) si basa su una web survey che ha coinvolto 112 aziende e 300 lavoratori appartenenti a diverse tipologie di aziende. Lo studio ha permesso di rilevare cosa pensano le aziende che stanno valutando l’adozione di un piano di welfare aziendale e quelle, invece, che lo hanno già implementato. La scelta di concentrare l’analisi sia sulle aziende che sui lavoratori ha Articoli correlati Micron crede nel welfare aziendale perché aiuta i dipendenti a vivere meglio in azienda Il benessere dei propri dipendenti è nel DNA di General Electric permesso di ottenere una valutazione da entrambi i punti di vista, e quindi di ricavare un giudizio e una percezione più completa e articolata. Il welfare aziendale, con il quale si intendono tutte le iniziative e i servizi che l’azienda mette in atto per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e dei loro familiari, dall’assistenza sanitaria alla necessità di cura dei figli e dei genitori anziani e non autosufficienti, dall’accesso al credito, al tempo libero al sostegno al potere di acquisiti con buoni spesa e così via, si basa su un duplice vantaggio per l’azienda e per il dipendente. Il primo vantaggio consiste nella convinzione che, se una persona vive meglio le sue giornate “Facendo il bene dei propri dipendenti, l’azienda cresce e aumenta la sua competitività” Il welfare aziendale in Cisco Italia: una scelta che crea benessere per azienda e dipendenti Dove vorresti lavorare? sul posto di lavoro, migliora il clima aziendale, di conseguenza aumenta la produttività generale dell’azienda. Il secondo vantaggio, invece, attiene alle specifiche agevolazioni fiscali previste dal Testo Unico delle Imposte dei Redditi per le iniziative di welfare aziendale predisposte sia in termini volontari dall’azienda che tramite accordi sindacali. Articoli più letti di contenere i costi (lordi) del personale in una prospettiva di contenimento generale dei costi. Il panel della ricerca di OD&M Consultig è variegato e comprende aziende di diverso livello dimensionale: grandi imprese (41%), media imprese (37,5%) e piccole imprese (21,4%), nel 60% dei casi di tratta di multinazionali. Oltre la metà (56,3%) sono imprese dell’industria e delle costruzioni, le restanti sono imprese del commercio e sei servizi. La maggior parte dei dipendenti coinvolti lavora nelle imprese di grandi dimensioni (43,1%) o OD&M Consulting Lavorare a Dubai: stipendi alti, benefits e tante opportunità La Polizia Svizzera ricerca personale straniero Codice abbonamento: Reward nella gestione dei dipendenti in un’ottica di motivazione e ascolto. Permette, inoltre, 073860 Il welfare aziendale è sempre di più una delle leve centrali delle politiche retributive e di Total KONGNEWS.IT (WEB2) Data Foglio medi dimensioni (34,9%). Sono prevalentemente uomini e appartengono, in prevalenza, alla farcia di età compresa tra i 35 e i 50 anni. 06-08-2015 Pagina 2 / 2 La Svezia sta cercando proprio te, che aspetti? Offerte di lavoro per tutti Dalla ricerca emergono diverse conferma sulla diffusione del welfare aziendale in Italia e sulla sua composizione. L’implementazione di un piano di welfare cresce in relazione alla dimensione aziendale. E’ presente nel 69,2% delle grandi aziende, nel 60% di quelle medie e solo nel 21,7% in quelle di piccole dimensioni. Un dato basso, quest’ultimo, ma da non sottovalutare. Le aziende che si muovono su scala globale, inoltre, come le multinazionali hanno una maggiore consapevolezza e cultura di welfare presente nel 60% delle aziende multinazionali rispetto al 45% di quelle non multinazionali. Dal punto di vista della percezione dei dipendenti, invece, è ancora alta la percentuale di coloro che pensano che i piani di Il lavoro c’è, ma bisogna trasferirsi in Germania. State preparando le valigie? Il lavoro per i giovani c’è: basta andare in campagna welfare vengono adottati dalle aziende soprattutto come opportunità di contenimento dei costi piuttosto che come volontà dell’azienda di prendersi cura dei propri bisogni. Tuttavia, il voto di soddisfazione espresso dai lavoratori sui piani di welfare aziendale è comunque positivo: 6,6 in una scala da 1 a 10. L’implementazione di un piano di welfare è fatto di diversi passaggi: si parte dall’analisi dei bisogni reali dei dipendenti, si passa poi alla progettazione e implementazione dei piano, al monitoraggio sui risultati raggiunti e soprattutto alla fase di comunicazione dei benefici previsti ai dipendenti. L’anali della ricerca si concentra su tutte le fasi indicate. Rispetto al primo step il 52,7% delle aziende ha fatto ricorso ad una survey/focus group e il 49,1% ha effettuato un’analisi sociodemografica (dall’indagine, emerge come una delle criticità più evidenti è proprio nella capacità di individuare gli effettivi bisogni dei propri dipendenti); 8 aziende su 10 di quelle che hanno implementato un piano di welfare usufruiscono delle agevolazioni fiscali previste dal TUIR; le aziende che dichiarano di aver inserito il piano di Welfare nella contrattazione integrativa di secondo livello sono il 38,2%, in crescita rispetto al 2014 (29,9%). I servizi di welfare maggiormente offerti, e qui siamo nella fase di progettazione e implementazione sono quelli relativi alla ristorazione, come buoni spesa e ticket restaurant (89,1%), alla gestione del tempo e la conciliazione dei tempi vitalavoro come part-time, banche ore, telelavoro (78%), alla forme di assistenza sanitaria e previdenziale come le assicurazione integrative e la copertura di spese mediche (74,5%), i servizi legati alle attività scolastiche e di baby sitting come i nidi aziendali, i voucher e i contributi per le tasse scolastiche (40%) e servizi vari di sostegno alla maternità con buoni e iniziative di tipo integrativo (29%). Il 10% delle aziende partecipanti alla survey mette a disposizione più di 1000 euro come valore minimo per dipendente. Fondamentale, infine, comunicare in modo efficace il piano welfare ai dipendenti. La giusta percezione dei dipendenti delle finalità del piano è una variabile decisiva. Il livello di soddisfazione dei lavoratori aumenta, infatti, dove la finalità percepita è quella di prendersi cura dei dipendenti, mentre decresce quando la finalità percepita è il contenimenti dei costi. In questo senso due risultano gli strumenti di comunicazioni più efficaci: un manuale di gestione del piano e incontri ad hoc con i dipendenti. Dall’indagine emerge un panel generalizzato di bisogni maggiormente rispondenti alle esigenze dei dipendenti: l’area dell’assistenza sanitaria, previdenziale e sociale più in generale; servizi di sostegno al poter d’acquisto come buoni spesa, ticket restaurante, convenzioni; mobilità: buono carburante, agevolazioni/rimborsi per spese di trasporto; Gestione del tempo: flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro negli orari di entrata e uscita, ricorso al part-time, telelavoro e così via. di Michele Moretta Non sono presenti commenti per questo articolo. 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