Diocesi di Acerra XXX Convegno Ecclesiale “Maestro dove abiti? La

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Diocesi di Acerra XXX Convegno Ecclesiale “Maestro dove abiti? La
Diocesi di Acerra
XXX Convegno Ecclesiale
“Maestro dove abiti? La Diocesi di Acerra dinanzi alla sfida educativa”
III giorno – Domenica 19 Settembre 2010
Don Valentino Bulgarelli
ANNUNCIO E CATECHESI PER LA VITA CRISTIANA
Lettera della Commissione episcopale per dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi
SNODI e SFIDE per l’evangelizzazione e la catechesi oggi
-schema1. Premessa
- La Chiesa italiana e l’avvicinamento al decennio dedicato all’educazione.
- Il Rinnovamento della catechesi: strumento prezioso di attuazione del Concilio Vaticano II
- La lettera della Commissione episcopale per un bilancio e un rilancio dell’evangelizzazione
2. Una provocazione per la riflettere
Il percorso dell’apostolo Tommaso: dalla sequela radicale (Gv 11,16) alla graduale presa di
distanza (Gv 14,5), alla regressione (Gv 20,25) alla confessione di fede (Gv 20,28).
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Con quale cristianesimo è possibile vivere nella contemporaneità che sovente si
autocomprende come post-cristiana? Un acuto testimone della vorticosità della nostra epoca,
I. Mancini, ha sostenuto con forza l’idea che né un cristianesimo della presenza,
preoccupato solo del peso politico e della visibilità organizzativa e culturale, né un
cristianesimo della mediazione, possono rispondere alla logica della disgregazione dei nuovi
Areopaghi che continuano a perpetrare il disormeggio della storia quale avventura poetica ed
etica degna di nota. Solo un cristianesimo radicale è in grado di riflettere l’infinita
differenza qualitativa che appartiene al Dio che si rivela in Gesù Cristo.
In tale prospettiva, il cristianesimo deve proporsi come buona notizia di un inizio nuovo e
assoluto miracolo dell’impossibile dentro le normali possibilità dell’uomo e vero cortocircuito
in una cultura abituata all’idea di un deus minime deus pro nobis.
Dovendo ulteriormente individuare i campi di una riflessione teologica nella post- modernità, si
possono indicare alcuni nodi decisivi.
a. La ripresa della questione di Dio, e in particolare in quella prospettiva del mistero rivelata
in Gesù Cristo, che è la novità della Trinità.
b. L’affermazione della centralità dell’uomo contro le sottili strategie di un suo
depotenziamento e di una lenta agonia.
c. Qualificare l’ecclesiologia di comunione che esprime nella sua concretezza storica la
forma del dialogo tra la Trinità e l’umanità. E su questa lunghezza d’onda che si inscrive la
profeticità della Chiesa , in grado di testimoniare quella qualità dell’esistenza che va oltre la
logica del desiderio, anche se configura il desiderio come ricerca di comunione, di amicizia,
di affettività condivisa. In altre parole, la comunità credente non può non testimoniare il
significato della diversità evangelica della religione.
Sintesi – DIO – UOMO – CHIESA: da qui deve ripartire uno slancio evangelizzante e catechistico
rinnovato. Tale prospettiva permette il recupero più vero della fede e dell’atto di fede
3. Piste per verificare e rilanciare l’agire
“Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me”. (Ap 3,20)
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Il terzo capitolo della lettera indica alcune vie: la persona al centro, la comunità credente, gli
adulti, l’IC, il messaggio cristiano incarnato, fede e ragione, un rinnovamento pedagogico…
Richiamo alcuni punti decisivi:
o Le azioni evangelizzanti: Preparazione evangelica (testimonianza), Primo annuncio
(cuore dell’atto di fede), IC (introduzione alla vita cristiana), la catechesi
(approfondimento e rilettura dell’esperienza credente)
o Parola di Dio e vita (ambiti di vita)
o Recupero dell’istanza educativa della catechesi (GE 4)
o Rinnovata dimensione pedagogica (differenziare, la narrazione, il simbolo…)
o Una comunità di adulti credenti che manifestano un volto di chiesa attraente.
4. Conclusione
a. riaprire la questione antropologica
- Da dove potrà venire un nuovo slancio? dall'abitare da credenti il senso dell'umano, e da una
riflessione che sia articolazione di questo abitare. Questa ipotesi, d'altra parte, si collega con il farsi
strada, sul piano culturale ed ecclesiale, di una questione antropologica o, addirittura, di una
emergenza antropologica.
- È come se si chiedesse uno spostamento di baricentro; non tanto percorsi che abbiano, come
obiettivo ultimo, l'esperienza-conoscenza della fede, ma percorsi di crescita in umanità, che
permettano di sperimentare la fede come risorsa di vera umanità.
- Occorre rispondere ad una sfida di oggi: saper abitare il terreno dell'umano e del suo senso e,
d'altra parte, continuando ad abitare questo terreno, testimoniare come la Rivelazione sia, e proprio
in rapporto al senso e alla dignità dell'umano, risorsa imprescindibile e inesauribile. Si vede come,
anche qui, il problema ultimo non sia di raccordo tra la visione umana e quella cristiana; la partita si
gioca tutta sul versante dell'umano: del senso, della verità, della dignità dell'umano.
b. Le direzioni di una nuova riflessione sul senso della vita
L’evangelizzazione e la catechesi devono potere rendere ragione del Dio che cerca ogni uomo e
donna e li chiama alla responsabilità verso Lui, se stessi e l’altro o altri che incrociano nel proprio
divenire. Il percorso potrebbe essere così espresso:
a) dal progetto alla chiamata;
b) dalla libertà (o autenticità) alla responsabilità (e al riceversi);
c) dalla ricerca al sentirsi ricercati.