La comunicazione della fede attraverso l`arte.
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La comunicazione della fede attraverso l`arte.
LA PAROLA, L’IMMAGINE, LA FEDE LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE ATTRAVERSO L’ARTE “Gli artisti di ogni tempo hanno offerto alla contemplazione e allo stupore dei fedeli i fatti salienti del mistero della salvezza, presentandoli nello splendore del colore e nella perfezione della bellezza. È un indizio questo, di come oggi più che mai, nella civiltà dell’immagine, l’immagine sacra possa esprimere molto di più della stessa parola, dal momento che è oltremodo efficace il suo dinamismo di comunicazione e di trasmissione del messaggio evangelico”. (Joseph Ratzinger ‘Introduzione al catechismo della Chiesa cattolica) Immagine e parola si illuminano a vicenda. Le immagini, con la loro bellezza, sono annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità, mostrando la suprema armonia tra buono e bello, tra ‘via veritatis’ e ‘via pulchritudinis’. La via della bellezza, che si coniuga con la via del vero e del bene, è particolarmente significativa per l’approccio al mistero. L’uso delle immagini sacre non è una novità. Molto tempo prima che esistessero i catechismi scritti, la Chiesa si è sistematicamente servita dell’arte per comunicare i contenuti della fede. Paolo nella Lettera ai Colossesi definisce Cristo stesso immagine, icona dell’invisibile Padre: il Verbo si è fatto carne perché noi potessimo vedere. Tutto il NT insiste su questo contenuto primariamente visivo. Le parole raccontano qualcosa che le persone hanno visto: ‘Chi vede me vede il Padre’. Nel corso dei secoli l’arte ha assunto un ruolo sempre più importante nella Chiesa. Le immagini sono una catechesi per il popolo, poiché gli rendono chiaro ciò che altrimenti rimarrebbe oscuro e spingono a imitare ciò che è bene e a respingere ciò che è male. Dopo il Niceno II (787) fu dato vigore all’uso delle immagini come forma di catechesi popolare e come mezzo per decorare gli spazi ecclesiali con affreschi e sculture. Il Concilio Niceno II si fonda suo mistero dell’Incarnazione. Fino al III sec. l’arte cristiana non mostra rappresentazioni figurative, ma fa ricorso al grafismo simbolico. Il passaggio da questo tipo di simbolismo alla rappresentazione di Dio in forme sensibili è dato dalla presa di coscienza della centralità dell’Incarnazione. Prende avvio la grande stagione dell’arte, che non è fine a se stessa, ma ha uno scopo formativo (deve far pregare, far crescere nella fede) CATECHESI E ARTE L’arte cristiana mette il credente a contatto con la Parola di Dio in maniera diretta. lo stesso Gesù incentra il suo insegnamento sulla pedagogia del ‘vedere’: “Osservate i gigli del campo…”(Mt.6,28). E dal vedere nasce la fede: “Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio” (Lc.23,47). 1 Scaturita dalle radici della Rivelazione, l’arte cristiana non è arte per l’arte, ma ha un ben preciso scopo religioso:rendere visibile l’invisibile: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv.14,6-9); “Chi vede me, vede colui che mi ha mandato” (Gv.12,45) Nella nostra epoca dominata dal visuale si tratta di riscoprire, accanto al Libro ispirato, il valore educativo e formativo del ‘libro visivo’, che è l’arte. Fin dai primi secoli del cristianesimo era considerata quale ‘iconografia scritturistica’, materiale prezioso da leggere e da comprendere. Dal visibile all’invisibile. Il ricorso all’arte è quanto mai proficuo nella catechesi (ci si pone nell’orbita dell’attenzione che la Chiesa italiana pone oggi alla valorizzazione del patrimonio artistico). La catechesi si avvale dell’arte come espressione della comunione di fede nel tempo in quanto stabilisce una continuità di espressione a partire dai primi secoli. Mettendo i bambini/ragazzi a contatto con il concreto delle cose visibili li si attiva nella curiosità. L’arte visiva è capace, a volte meglio della parola scritta, di rendere visibile, tangibile e ‘abitabile’ il mistero rivelato nella vita di Cristo e della Chiesa.. E’ capace di suscitare tanti perché, legati ai simboli che ormai sono troppo lontani dalla nostra cultura, ma che spiegati aprono vasti orizzonti culturali. Cosa vuol dire ‘valorizzare l’arte’ nel processo dell’ Iniziazione cristiana? o Imparare a contemplare il Volto di Cristo e penetrarne il mistero lasciandosi coinvolgere in un’esperienza religiosa che emerge dal dato estetico. o Fare silenzio, contemplare, essere attenti a cogliere la voce dell’arte, perché anch’essa fa risuonare la Parola L’opera d’arte, dunque, non è un sussidio, ma è un testo per una vera esperienza religiosa. Metodo di lettura Nella catechesi l’accostamento all’opera d’arte non sarà certo fatto nell’ottica della storia dell’arte, ma vanno considerati quegli atteggiamenti, quei colori, quei segni che per la loro spiccata valenza simbolica sono portatori di un messaggio. Rapporto Bibbia e arte - la Bibbia come inesauribile fonte di arte - saper leggere l’arte con la Bibbia - saper leggere la Bibbia con l’arte L’analisi dell’opera si può fare secondo il metodo di Panofsky, che prevede: a) descrizione pre-iconografica Consiste nell’individuazione degli elementi raffigurati; ad es.: oggetti, colori, animali, piante, persone, utensili, forme, ecc.. (un bambino, non Gesù 2 Bambino.; un giovane con le ali, non un angelo; una colomba, non lo Spirito Santo, ecc..) b) analisi iconografica Appoggiandosi alle fonti letterarie riconoscere il soggetto evocato da quegli elementi (non una nascita, ma la nascita di Gesù; non una cena, ma l’Ultima Cena, ecc.) c) interpretazione iconologia Poiché ogni forma esprime particolari valori simbolici, individuare non solo il significato intrinseco, ma anche il mutare dell’universo simbolico in relazione alle diverse situazioni storico-culturali (periodi storici, aree geografiche, evoluzione teologica, ecc..). L’arte cristiana va intesa come testo-documento. o Il testo – arte si pone nell’universo del simbolo, che ha come sua caratteristica quella di ‘far pensare’, ossia non svela immediatamente il suo significato, ma si lascia scoprire Questo significa aprire uno spazio alla parola dei bambini/ragazzi che confrontandosi con ciò che vedono, cominciano a dar parola a quanto è rappresentato. o Il testo – arte va correttamente interpretato. Obiettivi Con la consapevolezza che l’arte è un testo complesso non perché difficile, ma perchè racchiude una molteplicità di elementi riconducibili a vari aspetti del dato cristiano, per accostare correttamente il testo-arte è indispensabile: - individuare opere d’arte cristiana Occorre sempre puntare su documenti artistici esemplari e tipici. La semplicità ed essenzialità delle linee sarà proporzionata all’età. (es. natività con i personaggi principali oppure arricchita di altri elementi simbolici). Vanno proposte espressioni artistiche di diversa complessità a seconda della loro età e delle loro capacità cognitive, sapendo, però, che ogni espressione dell’arte cristiana è un testo che può essere letto, compreso e interpretato a vari livelli. - leggere e confrontare le opere con i relativi testi biblici o gli altri documenti della tradizione cristiana - riconoscere nelle opere d’arte i temi del Credo dei cristiani - riconoscere in opere d’arte affini gli elementi simbolici ricorrenti - utilizzare i segni-simboli dell’arte cristiana per rivisualizzare il messaggio evangelico 3 Indicazioni metodologiche - Presentazione e osservazione dell’opera d’arte Si sollecitano i bambini/ragazzi a guardare con attenzione tutti gli elementi presenti nell’opera proposta ed elencarli. - Passaggio dalla descrizione dell’opera all’interpretazione simbolica Si sollecitano i bambini/ragazzi a scoprire che tutti gli elementi presenti nell’opera corrispondono a un preciso intento comunicativo e a tentarne l’interpretazione; si provocano interrogativi mirati a formulare ipotesi di significato da convalidare alla luce delle varie fonti, in particolare della Bibbia, per scoprire gli elementi di significato di cui è portatore il testo-arte. - Riespressione dei contenuti trasmessi dall’opera d’arte mediante la produzione dei bambini/ragazzi Verifica delle conoscenze acquisite in seguito alla lettura e comprensione dell’opera d’arte, che nasce sempre da un’idea biblico-teologica, che si materializza in personaggi, forme, colori, volumi, oggetti, spazi, ecc..I bambini/ ragazzi sono invitati ad una produzione individuale e/o di gruppo in un processo di reinterpretazione e rielaborazione come in una “bottega d’arte”. Contenuti della catechesi Gli eventi e i personaggi dell’A e del N.T. più raffigurati e lo stile sviluppato per la loro raffigurazione corrispondono alle esigenze della comunità credente nei diversi momenti e luoghi della sua storia. La liturgia in modo particolare ha determinato la scelta dei soggetti biblici: l’iconografia cristiana si concentra infatti attorno ai testi relativi ai periodi forti dell’anno liturgico Natale e Pasqua. Anche quando il soggetto non è strettamente biblico, come nell’Assunzione e nell’Incoronazione o nell’Immacolata, gli elementi iconografici spesso portano ai testi biblici adoperati nella liturgia per esplicitare il senso dell’evento: es. Ap.12 o il Cantico dei Cantici. La Madonna col bambino fra Santi, esempio molto diffuso in tutta l’arte cristiana dal medioevo in poi, si rifà alle immagini letterarie dell’Ufficio della Beata Vergine Maria. L’edificio-chiesa svela il mistero dell’essere di Dio tra il suo popolo La Chiesa è mistero e i simboli lo esprimono. Come i mosaici e gli affreschi anche le pietre parlano di fede e racchiudono nel loro simbolismo la verità profonda della fede delle generazioni che hanno segnato due millenni di cristianesimo. Gli innumerevoli 4 edifici sacri eretti nel corso dei secoli sono ancora oggi segno visibile e straordinario di fede delle comunità cristiane. Perché il linguaggio delle pietre possa ancora risuonare bisogna imparare a comprenderlo. Ogni realtà, infatti, può essere capita solo se ci si mette in ascolto di quanto vuole dire, solo se la si rispetta per quello che è. L’osservazione attenta di tutti gli elementi che strutturano l’edificio sacro consente di risalire alle motivazioni religiose della loro presenza. Ai cristiani del terzo millennio spetta, dunque, coprire il linguaggio delle pietre alla luce del testo biblico e della tradizione cristiana. Le splendide costruzioni che nel corso dei secoli hanno arricchito le città d’Italia e d’Europa racchiudono un segreto: la Chiesa è il Tempio di Dio che raduna la famiglia di dio nell’unità del Padre, Figlio e Spirito Santo. L’edificio-chiesa nel processo di iniziazione cristiana Valorizza l’edificio e i suoi elementi simbolici per iniziare i bambini/ragazzi al senso dell’appartenenza ecclesiale favorisce una vera esperienza di fede. Il Credo cristiano viene reso visibile nei segni liturgici. Lo stesso rituale della consacrazione delle chiese si richiama ai fondamenti teologici del loro simbolismo. E’ bene una visita guidata della chiesa con i fanciulli, per esaminare il significato di ogni elemento. Percorrendo la chiesa dall’esterno all’interno si incontrano tutti i temi significativi della vita cristiana. - porta: la porta è Cristo - fonte battesimale: luogo della nuova nascita in Cristo - navata: esprime il cammino - mosaici e pitture: visualizzano il mistero della salvezza - vetrate: lasciano filtrare la luce, simbolo del Trascendente - presbiterio: luogo in cui è visibile Cristo-sacerdote - ambone: luogo (mensa) della Parola - altare: mensa eucaristica - sede del celebrante: Cristo-sacerdote guida l’assemblea - tabernacolo: presenza sempre viva di Cristo in mezzo a noi I valori artistici presenti nelle chiese o custoditi nelle sacrestie sono quindi testimonianza di fede e cultura. A loro modo servono la storia di una comunità e quindi devono essere tutelati e conservati. Il Museo di una chiesa, però, non può essere il cimitero dei tesori artistici della cultura religiosa di una comunità. Fare catechesi con l’arte è indubbiamente impegnativo, richiede conoscenze corrette e profonde da parte dei catechisti, entusiasmo per entusiasmare i bambini/ragazzi. Ma ne vale la pena. 5 • Bisogna credere nella funzione educativa dell’arte nella catechesi • Non bisogna pensare che con l’arte si risolvono tutti i problemi della catechesi (es. maggiore disciplina o attenzione); non facciamo lo stesso errore che si fece ani fa con l’uso delle diapositive o dei filmini! Non possono essere sostitutivi del normale incontro di catechesi! • Non pensiamo di sapere tutto di iconografia e iconologia dopo aver fatto qualche lezione e con quelle poche nozioni pretendere di interpretare tutte le immagini! 6