Berlusconi incalza Monti

Transcript

Berlusconi incalza Monti
Il caso Cinque Stelle
Roma per Gabriella Ferri
Storia di passione
“Parlamentarie” piene di
ombre, epurazioni come
se piovesse: ma che cosa
sta succedendo nel partito?
La risposta nel volume
“Un Grillo qualunque”.
Oggi l’inaugurazione a Roma,
presente il sindaco Alemanno,
del Centro culturale “Gabriella
Ferri”, dedicato alla celebre
artista romana. Spettacoli e
animazione fino a sera.
In uscita l’opera prima
di Donatella Corridore, che
racconta la vita del nonno
Ruggero Bondìa, pioniere in
Libia. Un viaggio fisico e
catartico dell’autrice.
Adriano Scianca
pagina 4
Valerio Pugi
pagina 6
Alessio Di Mauro
LA FRASE DEL GIORNO
CON IL PDL
«Esprimo il costante,
forte impegno delle
istituzioni per una
rapida soluzione della
vicenda dei marò»
d’Italia
Giorgio Napolitano
ANNO LX N.274
pagina 8
SPED. IN A.P. - DL 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 ART. 1, COM. 1, DCB) ROMA
mercoledì
sabato 15/12/2012
31/10/11 1 EURO
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ENNESIMO RINVIO DELLA SENTENZA SUI DUE MILITARI SEQUESTRATI DALLE AUTORITÀ DEL KERALA
Con voi.
Con loro.
Comunque vada
Marò: ulteriore schiaffo all’Italia
Marcello de Angelis
hiunque mi legga,
anche per cogliermi in fallo e criticarmi, mi rende onore.
Penso a quelle migliaia
di persone che passano
le giornate a scrivere velenosi insulti su blog e siti altrui per illudersi di
essere ascoltati. Io invece
sono fortunato. Se il
prossimo solstizio – come sostiene la profezia
maya – finisse il mondo,
non avrei molti rammarichi. La vita mi ha dato
molte soddisfazioni e
anche l’esperienza di
questo anno e mezzo come direttore del Secolo,
in cui la vicinanza dei
lettori e soprattutto di
chi ha lavorato con me
per salvare questa storica
testata è stata meravigliosa. Nella comunità politica della quale ho fatto
parte ormai per 40 anni
(mi sono iscritto con
mio fratello al Msi a 13
anni) sembra essere arrivata di nuovo a un punto di snodo che comporterà forse scelte distinte.
Nel rispetto di ognuno,
questo mi provocherà
dipiacere, perché allenterà alcuni legami, anche
se non minerà le amicizie. Non ho condiviso
buona parte delle scelte
che questa comunità si è
trovata a fare in questi
decenni, eppure non ho
voluto o forse potuto allontanarmi mai dal corso del suo fluire. In disaccordo, in dissenso,
brontolando, ma senza
mai potermene distaccare. Come non si cambia
il nome di famiglia. Come non si può diventare
altro da sé, nemmeno se
ci si costringe a cambiare
nome. Mi manca ogni
persona che ho incrociato in questo lungo cammino e che ho perduto.
Anche quelli che si sono
perduti da soli, anche
quelli che si sono perduti persino a se stessi.
Morti e vivi, amici diventati nemici, chi mi ha tradito e chi si è sentito tradito da me. Chi ho amato e chi ha smesso di
amarmi. Serberò tutti nel
cuore. Comunque vada.
Palazzo Chigi esprime delusione
e rammarico, definendo
la decisione “incomprensibile”.
Il governo sembra aver finalmente
esaurito la pazienza
e arriva a ventilare la possibilità
di un ritiro dell’Italia
dalle missioni di pace
e antipirateria
C
PAGINA 6 Antonio Pannullo
Elezioni Dopo l’endorsement del Ppe, il mondo politico in attesa che il Professore sciolga la riserva
Berlusconi incalza Monti
Il presidente del Pdl al premier: «Candidati alla testa dei moderati». Ma il Pd gli dà l’altolà
Girolamo Fragalà
L’intervista
Giovanardi:
«Cucchi vittima
di negligenze,
sbaglia chi mi
accusa di non
essere un buon
cristiano».
pagina 6
oi attendiamo la decisione di Mario
Monti. Io per ora resto in campo». L’offerta su un
piatto d’argento della leadership
di un vasto rassemblement di
moderati lascia il premier ancora
sulle sue. «Noi stiamo attendendo le sue decisioni». È un Silvio
Berlusconi a tutto tondo quello
che ieri dal Tg di “Studio Aperto”
ha ribadito alcuni punti chiave
del dibattito politico di questi
giorni, dal “dopo-Vespa” a Bruxelles. «Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto al professor
Monti di essere riferimento dei
moderati con al centro il Pdl», ha
ribadito in riferimento al vertice
del Partito popolare europeo
svoltosi giovedì. «Spero che Monti sciolga la riserva e accetti la mia
offerta». Dal Professore, impegnato ancora ieri nella capitale
belga, è arrivata però anche l’ennesima risposta interlocutoria.
Da Massimo D’Alema arriva l’altolà: «Monti non deve candidarsi.
Non si può presentare contro chi
lo ha sostenuto».
«N
Ambrosioni e Trotta
pagine 2 e 4
Sondaggio Swg Si inverte il trend negativo. Cala Grillo
Pdl fuori dal tunnel:
+3% in sette giorni
l Pdl in sette giorni è risalito al
16,5%, con un balzo del
+2,7%. Invece, il valore aggiunto di Monti in una coalizione di moderati, che ovviamente
inciderebbe anche sugli esiti del
voto degli altri partiti, sarebbe pari solo il 6% dei consensi in più rispetto a una coalizione di centro
formata da Udc, Fli e Verso la Ter-
I
za Repubblica, che raggiungerebbe quindi il 15,1% condizionando, ma non spostando, l’asse dell’equilibrio tra le altre forze politiche in campo. Senza Monti candidato, la stessa formazione raccoglierebbe il 9,3%. Un po’ poco
per aspirare a governare l’Italia.
Priscilla Del Ninno
pagina 3
Conti
Il debito
pubblico
con i “tecnici”
ha toccato
il suo record,
superando
la soglia
dei duemila
miliardi
pagina 5
Se la sinistra vuole insegnare la religione al Papa...
endete dunque ciò che è di
Cesare a Cesare, e ciò che
è di Dio a Dio». Una lettura del Vangelo farebbe bene a credenti e non credenti ed eviterebbe di
scivolare in errori e paradossi incredibili, tanto da giungere alla pretesa di
insegnare il cattolicesimo al Papa. Il
no di Ratzinger ai tentativi di rendere
il matrimonio tra un uomo e una donna equivalente all’unione tra gay non
è certo una novità, è stato ribadito tante volte dai Pontefici e dalle strutture
«R
vaticane, con precisi riferimenti religiosi. Ma stavolta, forse perché si avvicinano le elezioni e tutto fa brodo, c’è
stata una rivolta. Con la pretesa, appunto, di insegnare la storia e la religione al Papa. Vendola gli ha ricordato il verso di una preghiera («Signore,
salvami dall’imperizia di chi salva i
princìpi e uccide le persone»), la Concia ha fatto riferimento alle Crociate,
Nencini ha parlato di Santa Inquisizione, Ferrero di «anatema barbarico»,
sono fioccate accuse di omofobia. Particolari le parole della Concia: «Sicuramente questa è una di quelle uscite
abbiamo capito, ce
l’hanno detto in tutte le
salse, non c’è bisogno di
ripeterlo: Monti è bello e buono,
Berlusconi è brutto e cattivo.
Poiché è brutto e cattivo, non
deve parlare. E se parla, i giornali non devono titolare su di lui
(come ha imposto Bersani). La
Merkel non lo vuole in mezzo ai
piedi, ha detto Antonio Martino,
«perché non si allinea, non scatta sull’attenti e non ubbidisce».
Bene, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma sarebbe anche ora di finirla, specie dall’estero, anche per questione di
stile. Basta fare un giro sul web
per rendersene conto, gli italiani
si sentono offesi nella loro dignità e nella loro intelligenza,
non hanno bisogno di essere
imboccati come bambini. Dopo
Daul, Schulz, Westervelle, la
Cancelliera, Schaeuble, nelle ultime ore a mettere il becco in casa nostra sono stati altri “autorevoli” esponenti. Tra gli altri,
François Hollande (la cui luna
di miele con i francesi è durata sì
e no qualche settimana) che ha
sparato contro il Cav: «Non ha
prospettive concrete di tornare a
Palazzo Chigi». Per non parlare
del premier lussemburghese Jean Claude Juncker: «Ho chiaramente detto, in presenza del signor Berlusconi, che ne ha preso
atto con tutto il piacere che potete immaginare, che ero riconoscente per quello che Monti ha
fatto in Italia». Molto elegante. E
questi sono solo due esempi.
L’unico che si è distinto è stato
Mariano Rajoy: «Bisogna rispettare le decisioni che prenderà il
popolo italiano». Un concetto
elementare, quello espresso dal
premier spagnolo. Che in molti
fingono di non capire. Ecco, se i
vari Schulz e i vari Hollande
prendessero esempio da Rajoy
ne guadagnerebbero in credibilità. E in educazione.
L’
Il caso Il Papa ribadisce il no alle unioni gay. E parte la “crociata” delle truppe Pd-Sel
Giorgio Sigona
La Merkel & C.
stiano un po’ zitti.
Almeno per rispetto
degli italiani
che va contro qualsiasi messaggio cristiano». E l’ha detto parlando di «propaganda becera sulle persone». Nessuno è omofobo, sarebbe una follia il solo pensare di esserlo. Figuriamoci se lo
è il Papa. Il piano politico, però, è diverso da quello religioso: Ratzinger
parla ai fedeli, i parlamentari agli elettori. E se non si vogliono ingerenze del
Vaticano in politica, bisogna avere
l’accortezza di non invadere il campo
religioso, arrivando al punto di accusare il Papa di omofobia. Si calmino
tutti, da Vendola alla Concia. E diano
a Dio quel che è di Dio.
SEQUESTRATI DA 301 GIORNI
2 Secolo
primo piano
DISINFORMAZIONE
I punti chiave
Secondo il titolo
di giovedì di
“Repubblica”
la Merkel avrebbe
detto: «Se c’è lui, al
Ppe, non vado io».
E invece lei c’era...
ANTIEUROPEISMO, MA QUANDO MAI?
ALLE URNE CON OTTIMISMO
Il Pdl, da sempre,
chiede più
Europa, più unità
monetaria, una
sola difesa. Basta
rintracciare
le mie frasi
15/12/2012
sabato
GIUSTIZIA
Se sarò alla guida
del partito
potremmo
riprenderci i voti
di quegli elettori
delusi che non sono
andati ad altri.
La Corte
Costituzionale
non è un
organismo sopra
le parti ma è un
organismo politico
della sinistra
Berlusconi
dà l’ultimatum
al professore
«Se non ti canditi, guido io i moderati»
Ma Monti parla di San Francesco...
Antonella Ambrosioni
Centristi in difficoltà
oi attendiamo la decisione di Mario
Monti. Io per ora resto in campo».
L’offerta su un piatto d’argento della
leadership di un vasto rassemblement di
moderati lascia il premier ancora sulle sue. «Noi
stiamo attendendo le sue decisioni».
È un Silvio Berlusconi a tutto tondo quello che
ieri dal Telegiornale di “Studio Aperto” ha
ribadito alcuni punti chiave del dibattito politico
di questi giorni, dal “dopo-Vespa” a Bruxelles.
«Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto
al professor Monti di essere riferimento dei
moderati con al centro il Pdl», ha ribadito in
riferimento al vertice del Partito popolare
europeo svoltosi giovedì.
«N
L’offerta
«Spero che Monti sciolga la riserva e accetti la
mia offerta», precisa il Cavaliere. «Con lui
potremmo davvero mettere insieme tutti i
moderati che, come sappiamo, sono da sempre
la maggioranza del Paese e potremmo vincere le
prossime elezioni battendo la sinistra di Vendola
e di Bersani».
All’indomani del meeting del Ppe di Bruxelles, al
quale entrambi erano presenti, Silvio Berlusconi
e Mario Monti sono tornati a parlare di Italia,
Europa e degli eventuali scenari che
prefigurerebbero un’eventuale loro candidatura
politica.
Risposte evasive
Dal Professore, impegnato ancora ieri nella
capitale belga, è arrivata però anche l’ennesima
risposta interlocutoria. Glissa sul suo futuro
politico, anche se a questo punto, la “palla” sta a
lui e non potrà sottrarsi a lungo da una
decisione ultima. «Le persone esprimono
auspici», ha precsato Monti . «Non mi sembra
né possibile né opportuno per me entrare in
questo momento su questo tema che riguarda
gli elettori italiani e l’offerta che ci sarà o non ci
sarà di partiti o personalità in occasione delle
prossime elezioni», ha risposto Monti a chi, in
conferenza stampa al termine del summit Ue di
Bruxelles, gli chiedeva ancora ieri un commento
sul sostanziale endorsement al suo operato
arrivato dai leader europei.
«Le pressioni del Ppe e di Angela Merkel per una
sua permanenza in politica», ha spiegato ancora
Monti, non devono comunque stupire perché
sono la normale conseguenza della
globalizzazione. Occorre “sdrammatizzare
l’interesse dall’estero alle vicende politiche
italiane”», ha osservato. Del resto, considera,
«anche noi, come tutti nel mondo, diciamo la
nostra su chi sarà il prossimo Presidente Usa», in
quanto anche da questo puno di vista
«l’interesse si è globalizzato».
“Prognosi riservata”
Se Mario Monti non dovesse accettare l’offerta
del Pdl, toccherebbe a Silvio Berlusconi correre
per Palazzo Chigi. Per Monti comunque una
cosa è certa: «Qualsiasi cosa io faccia in futuro»
sarà nel segno dell’Europa, e del ruolo che
l’Italia ha in Europa. «Nella misura in cui parlerò
e scriverò – ha aggiunto Monti - sarà difficile che
io eluda i temi europei, che mi interessano
molto e sui quali mi sono intrattenuto per tutta
la mia vita professionale». Non si sbilancia, non
scopre le carte. La prognosi rimane “riservata” e
passa ad altri argomenti quando sul sito dei
francescani cerca di innalzarsi su alte vette
spirituali scomodando addirittura San
Francesco...«che è anche per il nostro tempo un
messaggio di speranza e un monito: non servirsi
degli altri, ma servire gli altri, non anteporre
l’interesse di parte al bene comune, pensare e
agire non per il proprio vantaggio ma per il
futuro della comunità». Il riferimento al
poverello d’Assisi potrebbe apparire quasi una
provocazione in questo momento.
Berlusconi, poi, è tornato a smentire anche ieri
quello che era stato definito un clima di ostilità
Casini: «È come se
un Ufo atterrasse
a Montecitorio»
Al capo dell’Udc sembra
impossibile
l’ipotesi,
lanciata da Silvio Berlusconi, di una federazione dei moderati guidata
da Mario Monti. Un’ipotesi che certamente crea
difficoltà alla politica attendista e ondivaga dello schieramento di Casini. E alle accuse del leader del Pdl di aver diviso i moderati dice: «Non
gli rispondo più». Non
sa più che inventarsi per
strappare qualche titolo.
Dopo l’intervento da Vespa aveva definito il Cavaliere «in stato confusionale». E ieri ne ha
trovata una buona...scomodando la fantascienza.
A Casini la prospettiva
su cui ruota il dibattito
politico di questi giorni
–una lista Monti-Berlusconi alle prossime politiche– non gli suggerisce
altro che una battuta,
una boutade. Come se
ce e fosse bisogno in un
momento delicato per la
stabilità del quadro politico.
«È come se mi dite che
un ufo atterra su piazza
Montecitorio». Una osservazione acidula che
probabilmente risente
delle stilettate riservategli ieri a “Studio Aperto”
da Berlusconi, che ha
accusato i centristi di
aver badato in questi
anni solo ai loro interesse di parte mettendo in
secondo piano gli interessi del Paese. Casini
preferisce rifugiarsi in
calcio d’angolo e non risponde nel merito degli
argomenti, come lui
stesso ammette. «Non
gli rispondo più», replica il leader centrista.
«Mi sono stancato di
uno che cambia idea
continuamente, non riesco a stare dietro a tutte le sue giravolte. Dei
suoi attacchi mi farò una
ragione, del resto non si
può andare d’accordo
con tutti nella vita».
nei suoi confronti in sede europea. «Sono stato
coccolato: è la pura verità. Siamo tutti amici,
sono legato da amicizie con ognuno di loro.
Non sono stato processato, non c’è niente di più
falso», ha ripetuto il Cavaliere che lamenta la
mala informazione sulla situazione riportata in
Europa «da alcuni giornali italiani secondo i
quali io, addirittura, avrei iniziato una
campagna anti-europea. Ma il Pdl, da sempre,
chiede semmai più Europa, più unità monetario,
una sola politica della difesa. Basterebbe - ha
concluso Berlusconi - solo un piccolo sforzo per
rintracciare le mie dichiarazioni» sull’Europa.
A tal proposito ha portato come esempio il
titolo di giovedì di “Repubblica” secondo il
quale la Merkel avrebbe detto che «se c’è lui, al
Ppe non vado io. E invece ieri c’era...».
Come nel 2008
Sicuro si sé ha aggiunto: «Se io sarò alla guida
del mio partito - dice ancora - potremmo
riprenderci tutti i voti del 2008, i voti di quegli
elettori delusi che sono ancora lì e non sono
andati in altri partiti. A loro ci rivolgiamo e
siamo convinti che i moderati non faranno mai
prevalere la sinistra».
Critiche pesanti sono andate ai rappresentanti
del nuovo Centro: «Prendano delle decisioni
nell’interesse del Paese», finora «hanno prevalso
gli interessi dei piccoli leader e non gli interessi
generali. Un grave errore. Per questi motivi aggiunge Berlusconi- finora è fallita quella
grande aggregazione di tutte le forze
moderate che è sempre esistita nel nostro
Paese dal 1948 ad oggi e che è l’unico modo
per sopravanzare la sinistra e per vincere le
elezioni».
Tremonti
Berlusconi in
quattro giorni
ha indicato nel
governo tecnico
il male assoluto
e poi il bene
assoluto:
è difficile
da capire.
L’agenda Monti
è l’agenda di
un’agenzia di
pompe funebri.
Il rigore non
è tutto.
«Mai critiche personali, ma alle politiche fiscali»
A chi chiede lumi sulla contraddizione tra l’
offerta di candidatura a Monti e il ritiro della
fiducia al governo, Berlusconi spiega: niente di
personale. «Da noi non sono mai arrivate
critiche a Monti personalmente. Noi non
abbiamo fatto delle critiche personali a Monti
Anzi ricordo che Alfano nell’ultimo intervento
in Aula gli ha ribadito la nostra stima. Le critiche
fatte sono andate ad una politica del governo
dei tecnici per esempio la politica fiscale, si
vedrà che gli indicatori sono tutti peggiorati
quindi le nostre critiche sono fondate», ha
messo in evidenza Berlusconi. Le critiche al
governo dei tecnici sono state mirate alla
pesante politica fiscale imposta dall’Europa» e
per la necessità di una «politica di rilancio e
sviluppo».
Giustizia
Nell’intervento al telegioranale di “Studio
Aperto” ha affrontato anche il tema della
giustizia. «. C’è bisogno che gli italiani siano
consapevoli che per cambiare la politica del
nostro Paese devono concentrare i voti e non li
devono frazionare», sostiene.
15/12/2012
sabato
primo piano
Secolo
Il premier Monti
al vertice Ppe
di Bruxelles
3
Elezioni Gli scenari possibili
Matteoli: «Siamo in netto
recupero, sempre meglio
se si candida Silvio»
ppelli sul web. Raccolte di
firme on line. Dissertazioni sui blog e sondaggi di
settore: la discesa in campo del
Professore alimenta il tam tam
elettorale e mette in fermento la
rete, disegnando un ritratto a
tinte vivide del popolo votante.
Ma è soprattutto sul fronte parlamentare che i protagonisti della scena politica animano il dibattito, che di ora in ora si arricchisce di dichiarazioni programmatiche, commenti, scenari possibili e previsioni future: e il coro
delle voci in campo boccia sonoramente la new entry elettorale di Monti.
«Se sarà candidato Berlusconi o
Alfano sarò lieto di essere al loro
fianco. Altre avventure non mi
interessano e non le considero
utili all’Italia e ho, dunque, il dovere di dire che per quanto mi riguarda mi fermo qui». Questa la
dichiarazione rilasciata ieri dall’esponente del Pdl Gianfranco
Rotondi, che poi ha anche aggiunto: «Se altri amici sono interessati a passare dai casting di
Forza Italia del ’94 alle selezioni
di Toniato, non posso che augurargli buon viaggio e buona fortuna. Quanto alla possibile avventura del professor Monti,
non si può che sottoscrivere l’intervista di Massimo D’Alema (rilasciata al Corriere della sera
ndr) almeno per quanto riguarda il dovere di Monti di rimanere fuori
dalla contesa». Una
bocciatura, quella
sancita da Gianfranco Rotondi, a cui
hanno fatto eco le
parole di un altro
esponente del Pdl,
Sandro Bondi, che
commentando la
new entry elettorale
di Mario Monti si è
interrogato sul «come si possa
essere soddisfatti della possibile
candidatura del professor Monti alla guida di un nuovo centrodestra. Lasceremmo uno spazio
illimitato proprio alla Lega, che
potrebbe accaparrarsi facilmente delle nostre ragioni e dei nostri programmi, a favore di una
scelta dettata e imposta dall’esterno, proprio come dall’esterno venne imposta alla guida del governo. In questa ipotesi – ha quindi chiosato Bondi –
il Pdl perderebbe la sua più profonda ragion d’essere, che consiste nel dare vita ad un movimento politico liberale e riformista di massa, lontano dalle
tecnocrazie prive di coscienza
sociale».
Spostando invece l’asse sull’ex
premier, il senatore del Pdl Altero Matteoli ha dichiarato: «Ora
capisco il nervosismo della sinistra e del centro che attaccano
Berlusconi che ha solo manifestato interesse ad una ricandidatura. I sondaggi danno il Pdl in
netta crescita e i suoi elettori
stanno ritornando. Figuriamoci
cosa accadrà nei prossimi giorni
se l’intento di Berlusconi si tradurrà effettivamente in una candidatura».
A
Il centrodestra Per la prima volta si inverte un trend negativo. Cala Grillo, riscontri insignificanti per il movimento di De Magistris e Ingroia
Pdl fuori dal tunnel: + 3% in 7 giorni
Effetto-Berlusconi nei sondaggi. E Monti, senza il sostegno del Popolo della libertà, non va oltre il 15% dei voti
Priscilla Del Ninno
e è certo che la matematica non è
un’opinione, è pur vero che è tendenza ormai diffusa valutare le scelte future sulla base dei numeri che traducono in termini percentuali le preferenze del bacino dei votanti, per fare calcoli elettorali, strategie programmatiche
e lanciare prospettive politiche. E queste
strane alchimie mediatiche stavolta, dopo tanti mesi, premiano il Pdl e il centrodestra, che risale nei sondaggi ed esce
dal “coma” politico nel quale era precipitato. Merito di chi? Provate a immaginare. «Sembra che il mio ritorno in campo abbia già prodotto un effetto positivo. Non lo dico io, ma il sondaggio della Swg, che non è certo della mia parte
politica, ci assegna quasi tre punti in più
rispetto ad una settimana fa. Un’accelerazione che lo stesso sondaggista spiega
con l’effetto “B”, ossia con il ritorno di
Berlusconi sulla scena politica negli ultimi giorni». È proprio il diretto interessato, l’ex premier intervistato da “Studio
Aperto”, a sottolineare l’impennata dell’indice di gradimento popolare registrata dal Pdl, facendo riferimento ai dati
emersi dall’indagine demoscopica per le
elezioni del 2013 realizzata da Swg per la
trasmissione “Agorà”. Il Cavaliere, dunque, prende atto con soddisfazione che
il Pdl in sette giorni è risalito al 16,5%,
con un balzo del +2,7%. Nelle rilevazioni continua a salire il Pd, che, guadagnando quasi un punto percentuale in
una settimana (+0,8%), si conferma primo partito con il 31,1 percento; perde invece più di mezzo punto percentuale il
Movimento 5 Stelle (-0,7%), che segue i
democratici con il 19 percento. Il partito
di Beppe Grillo, che dopo le tensioni in-
S
terne che hanno portato all’addio forzato di alcuni esponenti di rilievo del Movimento, e a seguito dei dubbi e delle recriminazioni feroci scatenate dalle critiche alle regole per le parlamentarie, registra così per la prima volta un calo di popolarità. In salita invece la Lega Nord
(+0,4%), mentre perdono consenso l’Idv
(-0,6%) e Verso la Terza Repubblica (0,7%). Anche Roberto Weber, presidente di Swg, spiega “l’improvvisa accelerazione del Pdl con la presenza forte di
Berlusconi sulla
scena politica negli
ultimi giorni”. Ma
l’ingresso del Cavaliere nell’agone
politico, secondo
Weber, sta incidendo anche sull’equilibrio tra le
altre forze politiche alle prossime
elezioni: «Anche
gli andamenti degli altri partiti sarebbero smossi da
questo risultato».
Magra figura, invece, per il debutto
nei sondaggi del
Movimento Arancione di De Magistris e Ingroia, che
parte con lo 0,5%.
Incerti, delusi, moderati allo sbaraglio e
teorici del non voto – un nutritissimo
popolo di possibili elettori – sono il target più ambito, rappresentando ascissa e
ordinata di riferimento di un’ideale diagramma politico-elettorale, e incarnando il possibile ago della bilancia che segna orientamento e oscillazioni delle
NAPOLITANO FINALMENTE L’HA DETTO
«Nessun rischio dal voto»
Forse per rispondere in maniera cauta e
indiretta alle ingerenze europee sulle
elezioni italiane, ieri finalmente ha chiarito
che “il ricambio alla guida delle istituzioni
è tratto fisiologico del buongoverno e
della vita politica democratica”. «È
essenziale che si svolga pacificamente,
nel rispetto dei diritti dei cittadini e in uno
spirito di trasparenza, di servizio allo
Stato e di certezza del diritto», ha
concluso il presidente della Repubblica,
concludendo il suo intervento al Quirinale
in occasione della presentazione degli
auguri di fine anno del Corpo diplomatico.
preferenze di voto. Ma con chi stare e
quale candidato sostenere per opporsi al
fronte del centrosinistra? Tra convenienze e tornaconti, aspettative disattese e ottimistiche previsioni, avventurandosi
nell’impervio terreno delle intenzioni di
voto, il sondaggio Swg prova a spingersi
anche oltre, producendo altri responsi
indicativi relativi allo scacchiere in fieri
delle coalizioni. Per esempio, notizie illuminanti arrivano dalle rilevazioni che
riguardano il candidato dell’Europa,
quelli che tutti i poteri forti e deboli vorrebbero in sella senza fare i conti con gli
elettori. E allora, secondo l’indagine il
valore aggiunto di Monti in una coalizione di moderati, che ovviamente inciderebbe anche sugli esiti del voto degli
altri partiti, riuscirebbe a raccogliere solo il 6% dei consensi in più rispetto ad
una coalizione di centro formata da Udc,
Fli e Verso la Terza Repubblica, che raggiungerebbe quindi il 15,1% condizionando, ma non spostando, l’asse dell’equilibrio tra le altre forze politiche in
campo. Senza Monti candidato, la stessa
formazione raccoglierebbe il 9,3%. Un
po’ poco per aspirare a governare l’Italia.
Ovviamente con l’approssimarsi della
data delle elezioni e l’animarsi del dibattito politico sempre più persone si schierano da una parte o dall’altra, segnando
con nette linee di demarcazione la linea
di confine dell’orientamento elettorale.
A conti fatti, il sondaggio sulle elezioni
politiche 2013 segnala infatti la drastica
riduzione del numero degli astenuti e
della quota di indecisi, oggi al 35% rispetto al 43% della settimana scorsa, segno che il popolo votante assume di
giorno in giorno connotati più marcati e
un carattere sempre meno incline alla
non partecipazione.
Il centrodestra Le inziative di “Italia Popolare” e le “Primarie delle idee”
Col professore o senza,
domenica di parla di Pdl
arà una domenica di idee e
partecipazioni quella di
domani, a Roma, per il Pdl,
che cerca la sua strada politica attraverso l’organizzazione di
eventi che potrebbero sfociare
nella realizzazione di nuove formazioni politiche all’interno del
centrodestra. Al Teatro Olimpico, alle 10, sarà lanciato il movimento “Italia Popolare”, che si
richiama al Ppe e che unisce l’ala
più filo-montiana dentro il Pdl.
Con Gianni Alemanno e la sua
Nuova Italia, ci saranno la fondazione Alcide De Gasperi presieduta da Frattini e poi le realtà
Capitani Coraggiosi (Andrea
Augello), Costruiamo il futuro
(Maurizio Lupi), Europa Civiltà
(Roberto Formigoni), Fare Italia
(Adolfo Urso e Andrea Ronchi),
l’Occidentale-Magna Carta di
S
LE DUE VOCI SULL’EUROPA
Alemanno e Meloni
«Non è l’Europa che deve
decidere chi deve essere il
premier italiano. Dobbiamo farlo
noi con un processo democratico,
mi auguro che tutti possano
contribuire ad un processo di
aggregazione del centrodestra nel quale
sono convinto che Monti possa avere un
ruolo di grande importanza», ha detto il
sindaco di Roma Gianni
Alemanno in merito alla scelta di
un leader per il centrodestra alle
prossime elezioni. Giorgia Meloni
ha invece scelto un tweet per
ironizzare sugli aiuti europei sul fronte
del credito. «La Ue ha deciso che il fondo
“salva Stati” potrà ricapitalizzare le
banche in difficoltà? E allora chiamiamolo
salva banchè!».
Gaetano Quagliariello, Rete Italia,
Riformismo e Libertà di Fabrizio
Cicchitto. Un’iniziativa apertamente volta a offrire un “bagaglio di esperienza politica a
Monti qualora decidesse di guidare uno schieramente chiaramente e nettamente alternativo
alla sinistra”, dice
Barbara Saltamartini, vicepresidente dei deputati Pdl vicina al
sindaco di Roma. Anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fa-
brizio Cicchitto, dà la sua lettura
dell’evento di domenica, al quale parteciperà. «L’iniziativa del
presidente Berlusconi sgombra il
campo da ogni equivoco: il Pdl
nella sua unità è impegnato a
contrapporre alla sinistra una
larga aggregazione di moderati
che si richiamano al Ppe. Questa
scelta politica è stata fatta autonomamente dal Pdl ed espressa
attraverso il suo presidente Silvio
Berlusconi, il suo segretario Angelino Alfano e condivisa da lar-
Aspettando
una domenica
di idee e
partecipazione
ghissima parte del partito e si
estrinseca nell’indicare il presidente Monti», spiega Cicchitto,
che aggiunge: «ll convegno di
domenica Roma di fondazioni
culturali vicine al Pdl, per quello
che ci riguarda, non vuol dire la
nascita di una cosiddetta corrente “montiana” ma il proseguimento di un lavoro e di un confronto politico e culturale fra laici e cattolici svoltosi prima in
Forza Italia e poi nel Pdl», spiega
ancora Cicchitto. In questo quadro, puntualizza Cicchitto, «per
quello che ci riguarda, respingiamo nel modo più netto interpretazioni di tipo scissionista o
correntizia del convegno che costituiscono, del resto, le inevitabili strumentalizzazioni mediatiche di ogni iniziativa che si sviluppi in momenti di cosi alta
tensione politica».
Il profilo montiano del Pdl non
scalda invece Giorgia Meloni che
alla stessa ora all’Auditorium
della Conciliazione marcherà la
distanza da chi già prova “nostalgia” per i tecnici. Scottata dall’annullamento delle primarie,
Meloni si gioca tutto sul rinnovamento, anche generazionale.
Con lei, alle “Primarie delle
idee” ci sarà Guido Crosetto (altra anima critica del partito), i
“gabbiani” di Fabio Rampelli e
forse il leader dei Formattatori
Alessandro Cattaneo. Non si
esclude qualche intervento a sorpresa. Procede già da qualche
giorno, invece, l’operazione che
sponsorizza il coordinatore Pdl
,Ignazio La Russa, “Centrodestra
nazionale”, con al suo fianco,
Maurizio
Gasparri. Ma rispetto all’ipotesi
di creare una lista esterna e federata col Pdl, nessuna decisione è
stata ancora presa.
La componente Italia protagonista, infatti, ancora non è decisa
a fare il grande passo verso la nascita del “Centrodestra nazionale”, che ricorda anche nel simbolo la vecchia Alleanza nazionale. Ogni decisione sembra rinviata a lunedì o martedì. Resta
fuori dalla mischia, Altero Matteoli, che non ha mai preso
in considerazione l’ipotesi di
uscire dal Pdl.
primo piano
4
IN BREVE
Grillo: «Folle tenere
le elezioni a febbraio»
«Se cade un po’ di neve le città si
paralizzano. L’idea di tenere le
elezioni a febbraio è apparentemente
folle e avviene per la prima volta
nella storia della Repubblica, ma
invece è un colpo di genio della
Cancellieri, di Rigor Montis e di
Napolitano». Lo scrive Beppe Grillo
sul suo blog.
Il Professore
si riguardi...
«Monti sta logorando
la sua immagine.
Preservi se stesso,
sia utile al Paese,
non si faccia travolgere
dagli spasimi
di una crisi politica
sempre più convulsa
e sconcertante
per i cittadini»
Il sito del Pd ironizza:
Merkel, ricordati di Rivera
Alemanno e Gramazio
al Fatebenefratelli
Iniziativa di D’Alessandro
(Pdl) per Sallusti
Se Angela Merkel «scende in campo in
trasferta» per chiedere a Mario Monti
di candidarsi si ricordi di Tardelli,
Balotelli, Rivera e Grosso, e tutte le
punizioni ricevute dalla Germania ai
Campionati mondiali di calcio. È
questo l’ironico commento contenuto
nel Doodle del sito internet del Pd,
dopo il vertice del Ppe.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno
accompagnato dal senatore Domenico
Gramazio ha visitato la direzione
generale del Fatebenefratelli Isola
Tiberina. Alemanno ha detto che
«questo territorio non potrebbe fare a
meno di questa struttura. Senza il
Fatebenefratelli questa aerea sarebbe
scoperta.
Iniziativa di Luca D’Alessandro,
deputato del Pdl sul caso Sallusti: al
presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano sarà inviata una lettera
di solidarietà al giornalista con le
firme dei parlamentari che hanno
deciso di condividere l’appello.
Finora D’Alessandro ha ricevuto
l’adesione di 170 parlamentari.
15/12/2012
sabato
Intervista al Corriere della Sera Il centrosinistra inizia ad avere paura che gli sfugga la vittoria annunciata
D’Alema infilza Monti, il mandante è Bersani
Il Pd teme la candidatura del premier e gli fa la morale: «Non si presenti contro chi lo ha sostenuto». È una velata minaccia che passa per il Colle...
Giovanni Trotta
er il Pd torna il grande
terrore del 1994. In questo senso: ora come allora, la vittoria era annunciata, e
sfuggì sotto il naso alla “gioiosa macchina da guerra” inopitamente. Di qui forse l’ingiustificata aggressività e incarognimento che da allora in poi
ha caratterizzato i rapporti tra
maggioranza e opposizione.
Allora chi tolse la torta dal posto della sinistra si chiamava
Belrusconi, domani si potrebbe chiamare Mario Monti. Le
cose si sono messe infatti in un
modo tale che a febbraio si potrebbe ripetere lo choc del
1994, e sarebbe un colpo dal
quale il centrosinistra potrebbe non riprendersi mai più. È
per questo che stanno scendendo in campo metaforici
carri armati come Massimo
D’Alema, che in un’intervista
al Corriere della Sera lo dice
chiaro e tondo: «Monti non
deve candidarsi».
E di qui discendono tutte le argomentazioni contenute nell’interessante intervista del
quotidiano milanese al nostro
ex presidente del Consiglio, secondo il quale Mario Monti
«sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile
al Paese, non si faccia travolgere dagli spasimi di una crisi politica sempre più convulsa e
sconcertante per i cittadini», afferma infatti D’Alema che ovviamente quanto recisamente
nega che ci sia da parte del Pd
una sorta di paura di fronte ad
una candidatura così autorevole. «Trovo solo che sarebbe illogico - argomenta D’Alema - e
in qualche modo moralmente
discutibile che Mario Monti
scenda in campo contro la
principale forza politica che lo
ha voluto e lo ha sostenuto
nell’opera politica di risanamento. Avendo grande stima
di lui, spero che non lo farà.
Ad ogni modo, non si può andare avanti con questa incertezza sul suo futuro: è meglio
che chiarisca al più presto».
L’intervista si fa più incalzante
e D’Alema non si tira certo indietro: «Sarebbe meglio se
Monti preservasse la sua figura
di super partes al servizio della
Repubblica e la conservasse
Il leader
del Pd
Pierluigi
Bersani
alla
Camera
con
Massimo
D’Alema
P
Il libro
REAZIONI BIPARTISAN NON PREVEDIBILI...
Baffino scatena un vespaio
Napoli (Pdl): è solo una corsa per il potere
Ranieri (Pd): Una forzatura politica violenta
Numerose le reazioni all’intervista di D’Alema al
Corriere, reazioni rigorosamente bipartisan. «L’intervista
dell’on. D’Alema al Corriere della Sera è una pagina
deplorevole della lotta politica. Non posso dire un
segno dei tempi, perché il tempo di D’Alema è lo stesso
di sempre, scandito dall’uso strumentale delle alleanze
per consentire alla sua parte politica di prendere il
potere. Il comunismo è nelle fibre più intime di D’Alema
e gli impone di adulare l’alleato di turno salvo liquidarlo
quando non è più funzionale agli interessi della sua
parte politica», dice Osvaldo Napoli del Pdl, che
continua: «Definire “moralmente discutibile” l’eventuale
candidatura di Mario Monti alle prossime elezioni è
un’espressione tipicamente comunista con cui si punta
a denigrare e delegittimare il futuro, potenziale
avversario. D’Alema ritiene che Monti possa essere utile
al Paese soltanto se “chiamato” da qualcuno provvisto
di consenso, ma lo ritiene privo del diritto di elettorato
passivo. D’Alema afferma che candidando si Monti
perderebbe la sua terzietà e la sua credibilità. Chiedo io
a D’Alema: e se Monti sceglierà di non candidarsi non
avrà ugualmente perso la sua terzietà avendo ascoltato
il consiglio interessato di D’Alema?». Diversa l’opinione
di Umberto Ranieri del Pd: «D’Alema sembra aver perso
il senso della misura definendo, nella sua intervista,
“moralmente discutibile che Mario Monti scenda in
campo”. Una forzatura politica violenta,
incomprensibile da ogni punto di vista», sostiene
l’esponente del Pd e presidente della Fondazione
Mezzogiorno Europa. E aggiunge: «Non credo che, nelle
scelte politiche del senatore Monti, a prevalere possa
essere un calcolo legato all’asta delle poltrone. Il
presidente del Consiglio ha dimostrato di muoversi
unicamente in funzione degli interessi del Paese: la
maggioranza degli italiani è convinta che continuerà ad
ispirare a questo principio le sue scelte e i suoi
comportamenti. Di qui - conclude - il credito che egli
riscuote in Italia e all’estero».
Adriano Scianca
arlamentarie” piene di ombre,
“
P
epurazioni come se piovesse:
ma che sta succedendo nel partito-
Il Grillo furioso
che ha mangiato
voti a sinistra
col populismo
non-partito di Beppe Grillo?
Dinamiche tipiche del “populismo
digitale”, spiega Giuliano Santoro,
giornalista che per Castelvecchi Rx
ha da poco pubblicato “Un Grillo
qualunque” (pp. 176, ¤ 16). Il saggio
ci fa entrare nel cuore delle
contraddizioni del grillismo, un
movimento in cui il capo e gli
elettori fanno tendenzialmente
riferimento a un qualunquismo
arrabbiato e “di destra” ma che
vedono frapporsi fra loro il
cuscinetto di militanti
tendenzialmente “di sinistra”,
succhiati a Idv, Popolo Viola, lettori
del “Fatto” e fan di Travaglio. Grillo,
insomma, mette il dito nella piaga di
tutti e due i poli, mette alla prova sia
il Pdl che il Pd. Il saggio in
questione, tuttavia, esorcizza la
faccenda e si limita solo a fornire il
anche per il futuro prossimo».
Con in cambio l’offerta del
Quirinale? «Qui - replica l’ex
premier - stiamo parlando del
futuro del Paese e delle istituzioni, non stiamo all’asta delle
poltrone. Come ha detto Bersani, la personalità di Monti è
utile al Paese e non gli chiediamo di tornare alla Bocconi».
Tra le righe sicapisce che in
qualche modo il leader del Pd
Pierluigi Bersani ha mandato
avanti il capo del Copasir per
costringere Monti e altri a uscire allo scoperto al più presto,
per evitare che ancora una volta il Pd rimanga a bocca asciutta.
Mandato il messaggio, si passa
ad altro: parlando delle pluricelebrate primarie, D’Alema
confessa: «Ero perplesso sullo
svolgimento di quelle primarie, ma ammetto che ha avuto
ragione Bersani che invece ci
ha creduto con forza e ha avuto coraggio». Parla anche di
Matteo Renzi: «Bisognerà tenerne conto. Lui sostiene che
continuerà a fare il sindaco,
ma io non vedrei nulla di male
se entrasse in un futuro governo». Solo di passaggio, notiamo che sia Bersani sia D’Alema
parlano già come se avessero
stravinto le elezioni politiche.
Ma andiamo avanti. Conferma
“libretto delle istruzioni” a una
sinistra presa in contropiede dal
comico genovese. Grillo non ha
forse indetto i primi V-Day a Bologna
e Torino, in una sorta di sfida ai
feudi rossi? Non ha scaricato De
Magistris e snobbato Pisapia? Aver
tentato una rivoluzione, quale che
sia, senza intrupparsi nel Cln delle
autorità morali conclamate è lesa
maestà: si deve fare di tutto per
accollare Grillo alla destra. E infatti
l’unico grillino “buono” del libro è
quello che in Val di Susa ha scelto la
santa alleanza elettorale con la
sinistra in nome della crociata No
Tav. Del resto “la Giuseppa”, com’era
chiamato il comico fra gli amici di
vecchia data, non era forse cresciuto
nella Genova degli anni Sessanta
tenendosi però ben lontano dai
camalli e dal loro modo di praticare
la democrazia con i ganci da
portuale? E fra i suoi primi maestri,
anziché qualche energumeno con la
maglietta a strisce, non figura forse
Antonio Ricci, il situazionista autore
Dellai: non c’è scontro
«Non vedo
possibilità di
scontro tra
Monti e il Pd
con la
candidatura
del premier».
Ad affermarlo
è il presidente
della Provincia
di Trento e
promotore del
movimento
“Verso la terza
Repubblica”,
Lorenzo Dellai,
a proposito
dell’intervista
a
D’Alema.«Mag
ari - aggiunge
- ci sarà una
campagna
elettorale
concorrenziale
, ma i
problemi
attuali del
Paese
vedranno
consigliata,
anzi
necessaria,
una
collaborazione
nei fatti».
di Striscia la Notizia che Santoro,
sulla scorta di Gad Lerner, considera
“il Dante Alighieri del
berlusconismo”? Da qui comincia la
demolizione, pezzo dopo pezzo, del
mito di Beppe Grillo, che da outsider
politicamente sfuggente diventa
l’ennesima incarnazione di ciò che
Eco chiamava Ur-Fascismo. Santoro
vuole individuare gli snodi
concettuali cruciali del discorso
grillino, quelli che egli, rifacendosi
alla psicologia cognitiva, chiama con
l’espressione inglese “frame”.
Insomma, dei luoghi comuni, degli
aggiustamenti linguistici che
semplificano la realtà a scopi
propagandistici. Un po’ tormentoni
alla Striscia («È lui o non è lui?») un
po’ «idee senza parole» alla Furio
Jesi, il germanista dottissimo ma
completamente paranoico i cui deliri
godono ancora di gran credito a
sinistra (di sfuggita: Jesi riprende
l’espressione da Spengler, ma
questo Santoro nel libro non lo
dice). Ovviamente, in tutta questa
che non si candiderà?, chiede
il “Corriere”. «Ci mancherebbe.
Ho dato la mia parola» afferma, ricordando che «non sono
disoccupato», visto che presiede “ItalianiEuropei”, è capo
della “Foundation of European progressive studies” e fa
parte dei vertici del Pse. Ma se
arrivasse una chiamata per responsabilità istituzionali in
Italia? «Se arriverà, valuterò la
chiamata...», conclude l’ex premier ed ex ministro degli Esteri ai tempi del Kosovo.
aturalmente, l’assist era troppo
ghiotto perché lo stesso premier non fosse immediatamente interpellato: così, ai
giornalisti chew a Bruxelles gli
chiedvano cosa ne pensasse
dell’intervista del Corrierone,
Mario Monti ha seraficamente
replicato: «I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto e alle quali ho chiesto consigli più volte in passato, li
prendo sempre in considerazione». Il premier (dimissionario) però puntualizza: «Non
ho letto l’intervista e non ritengo opportuno entrare oggi
nell’argomento». Cosa che
obiettivamente non sembra
verosimilissima, mentre è
comprensibile la poca voglia
di entrare in aegomento.
bella spiegazione, appare chiaro
come per l’autore solo la destra si
esprima attraverso frame, mentre si
dà a intendere che la sinistra parli
un linguaggio perfettamente
trasparente a se stesso e
consapevole. Eppure sono i proprio i
progressisti, tramite l’infernale
trappola del politicamente corretto,
ad aver inventato il meccanismo con
il quale, rinominando i fatti in modo
più carino, ci si illude di cambiarne i
connotati. Poco importa:
l’introduzione di questo concetto
permette a Santoro di decostruire il
linguaggio grillino come discorso
conservatore e para-berlusconiano.
La parte più convincente del libro è
invece quella che analizza con
buona lucidità d’analisi e poca
ideologia le ragioni del boom 5
Stelle. Uso sapiente del computer, si
dice. Macché. Dopo essersi
atteggiato ad antitecnologico, Grillo
si è a un certo punto innamorato del
web dopo aver fatto conoscenza
con il misterioso Gianroberto
Chiesa Polemica con la sinistra
No alle coppie gay,
ribadisce il Pontefice.
E Vendola non ci sta
l Papa si schiera in difesa della famiglia e contro i matrimoni gay e scatena la sinistra
radicale, che su questo tema rischia di andare in conflitto con
il Pd di Bersani già dal giorno
dopo le elezioni. Ma è un copione già visto, solo che stavolta c’è
il Pontefice di mezzo, al quale
viene contestato di difendere la
famiglia tradizionale, di tuonare
contro l’aborto e l’eutanasia,
pensate un po’. «La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale
unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse
di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla
sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il
suo insostituibile ruolo sociale»,
si legge nel messaggio del Papa
per la XVI Giornata mondiale
della pace (che si celebra il prossimo gennaio) dal titolo: «Beati
gli operatori di pace». «Questi
principi - aggiunge ancora il
Pontefice nel testo - non sono
verità di fede, nè sono solo una
derivazione del diritto alla libertà religiosa». «Essi - si legge nel
messaggio - sono inscritti nella
natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità».
«Perciò - si precisa - è anche
un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della
giustizia riconoscano il diritto
all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti
di leggi e misure governative che
attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia».
Il primo a reagire polemicamente è Nichi Vendola, che si chiede:
«L’omofobia è una fabbrica di
intolleranza e di violenza. Perchè far finta di nulla? Perchè
chiudersi a riccio nella difesa dei
propri dogmi? Non siamo chiamati a costruire quella convivialità delle differenze che ci educa
alla pace e alla libertà?», mentre
Paola Concia, quella del Pontefice, è solo “propaganda becera”.
I
Casaleggio. Il suo rapporto con il
web è tuttora quello del
sessantenne a cui hanno appena
spiegato come accendere il pc. E
infatti il suo uso di internet è
parecchio “antico”. Tanto per
cominciare continua a utilizzare il
blog come strumento privilegiato
nell’era in cui esso è stato messo in
crisi dai social network. Ma persino
del blog Grillo fa un uso primitivo,
del tutto verticistico, ignaro della
rivoluzione 2.0. I dati del suo sito,
del resto, raccontano di un grande
exploit iniziale ma di una crescita
ormai stabilizzatasi su numeri che di
per sé non fanno tremare alcun
assetto di potere. I voti che arrivano
nell’urna non vengono dal blog, dai
MeetUp e da tutta quella fuffa
“partecipativa”. Insomma, Grillo ha
successo perché le massaie lo
vedono alla sera al Tg mentre
manda a quel paese i politici. Che a
loro volta dovrebbero cominciare a
interessarsi del fenomeno, senza
schematismi e facili esorcismi.
15/12/2012
sabato
primo piano
IN BREVE
Ok a nuove risorse
per gli ammortizzatori
Via libera alle nuove risorse per
gli ammortizzatori in deroga, pari
a circa 900 milioni, che si vanno
a sommare ai fondi già esistenti
pari a 800 milioni. Lo prevede
l’emendamento al ddl stabilità,
approvato dalla commissione
Bilancio del Senato. In totale le
risorse saranno 1,7 miliardi.
1
I numeri
Secolo
Feste a casa:
meno partenze
Sempre meno italiani
potranno permettersi
una vacanza in occasione
del Natale. Rispetto
all’anno scorso, secondo
le stime dell’Osservatorio
nazionale della
Federconsumatori, c’è un
vero a proprio crollo delle
partenze pari al 20%.
La passività
nelle casse
dello Stato
è aumentata
a dismisura
dal “ribaltone”
2
Supervisione banche,
soddisfatto Almunia
Rajoy: non abbiamo
bisogno degli aiuti Ue
L’Italia al 16esimo posto
per l’ecoinnovazione
L’accordo per la supervisione
unica bancaria «è una vittoria
chiaramente europea», che
aiuterà a superare la crisi ed
evitare che torni a prodursi. Lo
ha assicurato il vicepresidente
della Commissione Europea e
commissario per la
concorrenza, Joaquin Almunia.
La Spagna «a oggi» non ha
bisogno di chiedere
l’assistenza finanziaria
dell’Europa. Lo ha ribadito il
premier spagnolo Mariano
Rajoy ribadendo che una
richiesta ci sarà «solo se è
necessario per difendere gli
interessi generali spagnoli».
L’ecoinnovazione è uno dei
principale drivers dello
sviluppo sostenibile. L’Italia
però è al sedicesimo posto
nell’Europa a 27. Lo rileva il
Rapporto “Green economy”,
realizzato dalla Fondazione per
lo Sviluppo Sostenibile e
dall’Enea.
Ad ottobre
le entrate
tributarie sono
di 29,6 miliardi
contro i 22,5
di settembre
3
L’amministrazione
centrale è
quella più
in rosso con
un buco di
1.907,242 euro
Tasse L’allarme dei cattolici
La critica
MAURO CUTRUFO
«Il debito
pubblico è un
cancro che sta
divorando il
Paese. Sono
necessarie
misure per
disinnescare la
spirale perversa
tassazionerecessioneinteressi».
Crisi I dati del supplemento “Finanza pubblica” al bollettino statistico della Banca d’Italia
Debito alle stelle:
altro record di Monti
N
Le entrate tributarie
A tutto ciò si aggiunge che nel
mese di ottobre le entrate tributarie sono ammontate a 29,6
miliardi contro i 22,5 miliardi
del mese precedente. A fronte di
dati disastrosi il ministro dell’Economia Vittorio Grilli a New
York mostra un cauto ottimismo: l’Italia corre ancora rischi
ma «nella seconda metà del
2013 ci aspettiamo che i numeri
CRISI E CONSUMI
Mercato dell’auto
In Europa le immatricolazioni
sono crollate del 10,1%
La politica del rigore penalizza anche il
mercato dell’auto. In Europa a novembre,
dopo un mese di pausa, torna il calo a
due cifre. Il mercato dell’auto il mese
scorso nei 27 Paesi Ue più quelli Efta è
sceso del 10,1 per cento a 965.918 vetture,
contro 1.074.591 di un anno fa. Lo
comunica l’Acea, l’Associazione che
riunisce i costruttori di auto presenti in
Europa e guidata dall’ad Fiat, Sergio
Marchionne. Ad ottobre le nuove
immatricolazioni erano scese del 4,6 per
cento. Nei primi undici mesi del 2012 il
calo del mercato europeo è stato del 7,2
per cento a 11.690.109 unità. Tra i cinque
principali mercati dell’auto in Europa,
Spagna, Italia e Francia a novembre sono
quelli più depressi, rispettivamente con
flessioni del 20,3 per cento a 48.155 unità,
del 20,1 per cento a 106.491 e del 19,2 per
cento a 144.602. In ribasso anche le
vendite in Germania (-3,5 per cento a
259.846), mentre la Gran Bretagna è
l’unico dei “top five” in controtendenza:
+11,3 per cento a 149.191 unità. La Gran
Bretagna è anche l’unico dei cinque Paesi
a chiudere in progresso il consuntivo
annuo degli undici mesi (+5,4 per cento a
1.921.052 unità), mentre la Germania
chiude in ribasso dell’1,7 (a 2.878.173), la
Francia del 13,8 (a 1.738.446), la Spagna
del 12,6 (a 648.392) e l’Italia, fanalino di
coda, del 19,7 (a 1.314.868). Secondo il
Centro Studi Promotor l’andamento del
mercato nelle nazioni che hanno adottato
la moneta unica «è in netto contrasto con
quanto avviene nel resto del mondo, in
cui il bilancio 2012 è decisamente positivo
con crescite, nel consuntivo a fine ottobre,
del 36,1 in Giappone, del 13,9 negli Stati
Uniti, del 13 in Russia, dell’11,6 in India, del
7,3 in Brasile e del 3,6 in Cina».
stato per 32 anni in catena di
montaggio – dice l’operaio, 3 figli
e una moglie disoccupata – non
avevo i requisiti anagrafici e contributivi per il prepensionamento
e così non sono rientrato tra i cosiddetti esodati. Non ho familiari
o parenti che possono aiutarmi,
tra rate del mutuo e bollette di luce, acqua e gas è difficile andare
avanti con 900 euro di cassa integrazione. Abbiamo ridotto i consumi al lumicino, anche per i miei
ragazzi, che studiano è dura, purtroppo dobbiamo rinunciare a
tutto».
Mentre per i 2146 lavoratori della
newco Fabbrica Italia Pomigliano, quello di quest’anno sarà un
Natale da ricordare: 500 euro in
più in busta paga, ma anche la
consapevolezza di dover tornare
in fabbrica soltanto il prossimo 7
gennaio. Resteranno fermi per
due settimane di nuova cassa integrazione. Il premio in denaro
comunicato dall’azienda, riguarda il riconoscimento della medaglia Silver per il World Class Ma-
nufacturing, che prevede un premio di 200 euro, e la vittoria dello
stabilimento nella competizione
internazionale “Lean Production”, per la quale l’azienda ha
stanziato il premio aggiuntivo di
300 euro, e per il quale l’azienda
aveva anche acquistato una pagina pubblicitaria su alcuni quotidiani nazionali per ringraziare i
propri dipendenti. In uscita dallo
stabilimento automobilistico
campano dove si produce la nuova Panda, gli operai non hanno
saputo trattenere la gioia: «Sfido
chiunque a non essere felice – afferma Antonio, 45 anni, da 18 in
fabbrica – soprattutto perchè quest’anno è stato difficile, abbiamo
dovuto riaffrontare la cassa integrazione, nonostante la produzione di una nuova vettura. Ma almeno possiamo tornare a casa e
dire alle nostre mogli che questo
Natale ci sarà qualche soldo in
più». La gioia dei lavoratori è palpabile, ed in tanti sottolineano
che è un «bel riconoscimento per
il lavoro svolto finora».
Le amministrazioni centrali
A essere sempre più indebitate
sono le amministrazioni centrali, mentre cala il passivo degli
enti locali. Il debito non consolidato delle amministrazioni
centrali raggiunge a ottobre i
1.907,242
miliardi
dai
1.887,071 miliardi di settembre.
Quello delle amministrazioni
locali scende a 134,205 miliardi
(da 134,551 miliardi). In particolare, quello delle Regioni e
Province autonome cala a
40.523 milioni (da 40.680 milioni), quello dei Comuni a
50.051 milioni (da 50.251 milioni), mentre quello delle Province sale a 9.115 milioni (da
9.095 milioni).
In alto
la Banca
d’Italia.
Sotto,
carrelli
vuoti
miglioreranno». E intanto Fitch
conferma il suo rating “A-”, seppure con outlook negativo. Un
dato ottenuto, secondo l’agenzia, grazie al risanamento dei
conti e all’avanzamento delle riforme strutturali «in linea con le
attese».
Brunetta: da noi nessuna tassa
Una situazione drammatica che
ormai è sotto gli occhi di tutti. «Il
debito pubblico record? Grilli
era il direttore generale del Teso-
ro ai tempi del nostro governo.
Solo che ora il ministro Grilli ha
approntato misure di aumento
della pressione fiscale di tre punti, lo dice anche Banca d’Italia e
si intesta, evidentemente, il record – ha affermato l’ex ministro
e deputato del Pdl Renato Brunetta – Noi non l’avevamo fatto,
non avevamo aumentato la
pressione fiscale, questo governo
l’ha aumentata. Questa è una
delle ragioni di maggiore critica
che noi rivolgiamo al governo
Occupazione E a Pomigliano nuova cassa integrazione
L’ad del Lingotto
Fiat di Termini Imerese,
Natale magro per gli operai
on ci saranno tavole imbandite a festa per Natale
nelle case degli operai
della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese, e sotto l’albero pochi
regali. Un anno fa il Lingotto ha
dismesso definitivamente la fabbrica, dove produceva la Lancia
Ypsilon e da gennaio 2200 tute
blu, tra lavoratori diretti della Fiat
e dell’indotto, sono in cassa integrazione per cessazione attività,
mentre ancora stenta a decollare
il progetto di riqualificazione del
polo industriale.
«Ho due bambini piccoli – racconta Vincenzo Polizzi, 38 anni,
operaio della Ergom – Mia moglie è disoccupata. Faremo loro
dei regali modesti, spendendo
poco 10, al massimo 15 euro: per
fortuna nella loro letterina a Babbo Natale non hanno fatto richie-
N
Marchionne
Uno stabilimento
Fiat
ste eccessive. Per proteggerli, non
abbiamo raccontato nulla della
mia vicenda lavorativa sanno soltanto che non lavoro per adesso –
continua – Percepisco 1100 euro
di cassa integrazione e arrivare a
fine mese è dura. Abbiamo difficoltà a pagare le bollette».
Andrea Ingrassia ha 43 anni anche lui lavorava per una ditta del-
l’indotto, la Lear, che per Fiat produceva sedili. «Sarà un Natale tristissimo, ancora più di quello del
2011 – dice l’operaio, che per 22
anni ha lavorato in catena di
montaggio – L’anno scorso avevamo una speranza: credevamo che
partisse il progetto della Dr Motor
oggi non abbiamo nè certezze nè
prospettive sul nostro futuro, an-
che quell’ipotesi è tramontata, viviamo alla giornata. Rispetto ad
altri colleghi, però, sono fortunato – aggiunge – per fortuna mia
moglie ha un’occupazione stabile, altrimenti con 830 euro di cassa integrazione non sapremmo
come vivere».
Luciano Ricotta ha 54 anni, e per
una vita ha lavorato in Fiat. «Sono
La paura allontana
gli investitori dall’Italia
Gli investitori esteri non
vengono in Italia perché
«hanno pausa». Lo afferma
l’ad di Fiat e Chrysler, Sergio
Marchionne, sottolineando
che non vengono, fra gli
altri motivi, anche per la
«burocrazia e e per un
sistema giudiziario che non
capiscono». Marchionne ha
anche sottolineato che il
mercato italiano dell’auto
sarà «in ripresa nel 2013,
non nel primo trimestre.
Molto si risolverà con le
elezioni». Poi
commentando i dati
sull’andamento delle
vendite di Fiat ha osservato:
«Il mercato italiano è quello
che ha più peso per noi e di
questo paghiamo il prezzo
in termini di media».
Giovanna Taormina
Critiche dei consumatori
Preoccupati i consumatori, che
criticano la politica del rigore
adottata dall’esecutivo dei “tecnici”. Per Confesercenti «si sta innescando una spirale di declino
per l’intero Paese, da evitare assolutamente. In caso contrario,
il debito pubblico diventerà il
totem a cui dovremo continuare a sacrificare tutte le nostre risorse». Adusbef e Federconsumatori calcolano che da metà
novembre 2011, quando cioè è
entrato in carica l’esecutivo, fino
ad ottobre 2012 il debito pubblico è aumentato di 102,304
miliardi, con un aumento mensile di 9,2 miliardi. Ben più di
quanto è aumentato nei due
precedenti governi.
dei tecnici, cioè quella di aver
prodotto una spaventosa recessione. Ci avevano detto che noi
avevamo portato l’Italia sull’orlo del baratro, a me il baratro
sembra di viverlo in queste ore,
in questi giorni».
Désirée Ragazzi
Imu, scuole paritarie
nel caos. I genitori:
«Il governo chiarisca»
necessario che il governo chiarisca i parametri che prevedono l’esenzione dall’Imu per le
scuole non statali che, in caso
contrario, sono costrette a
mettere in discussione la continuità d’esercizio». Lo ha dichiarato il presidente di Agesc
(Associazione genitori scuole
cattoliche) Roberto Gontero,
che parla di «caos» e di decreto
«iniquo e fumoso».
«In un sistema di istruzione a
quasi monopolio di Stato, come è ancora, purtroppo, quello italiano, le scuole paritarie
non esercitano – ha spiegato
Gontero nessun tipo di concorrenza nei confronti di quelle statali. Anzi, data l’esiguità
dei finanziamenti, gli istituti
privati si trovano in una posizione di svantaggio economico rispetto alle scuole statali.
Inoltre – ha sottolineato – il
testo del provvedimento prevede l’esenzione dall’Imu per
le scuole paritarie nel caso in
cui “i corrispettivi (le rette) sono tali da coprire solamente
una frazione del costo effettivo del servizio”. Ma non si precisa di quale frazione si tratti,
generando una condizione di
confusione tra i gestori. Infatti, le rette, non coprendo la totalità delle spese d’esercizio,
costituiscono comunque una
“frazione” delle spese stesse.
Ci troviamo di fronte, quindi
– ha proseguito Gontero – a
una condizione che, ancora
una volta, penalizza il diritto
di libertà di scelta educativa
dei genitori e l’effettiva parità
scolastica. L’imposizione dell’Imu alle scuole paritarie, infatti, fa retrocedere il sistema
scolastico italiano rispetto a
quanto avviene negli altri Stati europei, dove adeguati piani di finanziamento alle scuole non statali garantiscono la
libera concorrenza nel settore
dell’istruzione. Inoltre mette i
genitori che devono iscrivere i
figli a gennaio in una situazione di totale incertezza. Auspichiamo – ha concluso – che il
governo recepisca le istanze
delle scuole paritarie, facendo
chiarezza una volta per tutte
sul provvedimento, così da
evitare il pagamento di un’imposta che mette in seria discussione la sostenibilità della
continuità formativa di numerosi istituti».
Sfonda la soglia dei duemila miliardi l’anno, non è mai stato così alto.
Un fardello che pesa su ciascun italiano per più di 33mila euro
on solo una pressione
fiscale enorme, famiglie
sempre più povere e
nessun crescita, il governo Monti lascia agli italiani anche un’altra pesante eredità: il record storico del debito pubblico. Tutti gli
indicatori economici dall’Istat,
al Centro studi di Confindustria
a Bankitalia certificano che l’Italia è in caduta libera e in forte recessione. L’ultima conferma è arrivata dal supplemento “Finanza pubblica” al bollettino statistico della Banca d’Italia secondo il quale il debito pubblico
italiano sfonda quota duemila
miliardi di euro, a ottobre si attesta a
2.014
Brunetta: «Grilli s’intesta miliardi,
l’ennesimo insuccesso.
in valore
assoluto
Il governo tecnico
ha prodotto la recessione» ilpiùlivello
alto
di sempre: a fine settembre era
arrivato a quota 1.995 miliardi.
Solo nel corso del 2012 l’indebitamento del nostro Paese è cresciuto di oltre 71 miliardi e di oltre 102 miliardi dall’inizio del
governo Monti. Un fardello che
pesa su ciascun italiano per più
di 33mila euro a testa, neonati
compresi.
5
«È
attualità politica
6 Secolo
Umiliazione Nota di protesta
L’India rinvia
la sentenza
sui marò: schiaffo
al governo italiano
Antonio Pannullo
uesto è il risultato della politica
attendista e svogliata del governo italiano sui nostri marò, altro che prestigio internazionale. Ieri, a tre
mesi dalla conclusione del dibattimento, la Corte Suprema indiana ha posticipato la sentenza sui ricorsi presentati dall’Italia sui due marò. Palazzo Chigi giudica la decisione incomprensibile. Inve-
Q
ce è comprensibilissima: solo il Pdl in
questi 300 giorni ha fatto sentire la sua
voce per la liberazione dei nostri fucilieri di Marina accusati ingiustamente
dell’omicidio di due pescatori, campagna portata avanti tra l’indifferenza
quando non il fastidio del nostro governo tecnico in tutt’altre faccende affaccendato. E il risultato è un’ennesima umiliazione per l’Italia e la sua classe dirigente,
che in dieci mesi non è stata capace di
esigere da Nuova Delhi, con cui intratteniamo intensi rapporti commerciali e
culturali, un chiarimento sulla sorte dei
nostri marò impegnati in missione internazionale anti-pirateria. E ora arrivano le lacrime di coccodrillo nella nota,
questa tempestiva, del governo: «Il governo italiano esprime forte delusione e
profondo rammarico per il posticipo (...)
della sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall’Italia in
difesa della giurisdizione nazionale e
della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone, trattenuti in India da
più di nove mesi». Prosegue Palazzo Chigi: «Il Governo italiano, forte delle proprie argomentazioni fondate sul diritto
internazionale, ribadisce la propria ferma posizione a fronte delle procedure
giudiziarie indiane. Posizione condivisa
dalle istituzioni internazionali (...) pre-
15/12/2012
sabato
occupate per le conseguenze negative
che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull’impegno internazionale
nella lotta contro la pirateria in alto mare e nelle missioni di pace all’estero. Il differimento della pronuncia della Corte
Suprema non appare assolutamente
comprensibile agli occhi delle istituzioni e dell’opinione pubblica italiane e
provoca forte preoccupazione».
Regione Lombardia L’inchiesta
Quaranta indagati
per le spese “allegre”
dei gruppi politici
Fabrizio Ghera
Roma La nuova struttura, situata nel Municipio V tra via delle Cave di Pietralata e via Gabriele Galantara, nasce dopo l’intervento di ristrutturazione di un immobile degli anni ’70
Nasce il centro culturale “Gabriella Ferri”
Alemanno oggi all’inaugurazione fra animazioni e laboratori per bambini, una mostra, un concorso e uno spettacolo musicale
turali antisismiche adeguate ad un edificio da
destinare ad attività pubbliche socioculturali.
l sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Il centro occupa la superficie complessiva di
inaugura stamani il nuovo centro cultura- 1.189 mq.
le “Gabriella Ferri”, nato nell’ambito di «E’ questo un ulteriore intervento dell’Ammiuno specifico programma europeo destinato nistrazione comunale nella periferia – ha dialla diffusione e produzione culturale. L’aper- chiarato l’assessore Ghera – è il terzo centro
tura del centro arricchisce il progetto da tem- inaugurato in poco tempo, a breve ce ne sarà
po avviato dal dipartimento Politiche di ri- un quarto a Torre Maura. A differenza del pasqualificazione delle periferie di Roma Capita- sato, questi centri non sono gestiti da un’asle per la realizzazione di una rete di centri cul- sociazione in particolare, ma direttamente
turali nelle aree periferiche della città. Altri dalla Zemeta e quindi dal Comune. Ciò siluoghi analoghi svolgono già con successo le gnifica che qualunque cittadino può usuloro molteplici attività, come l’“Elsa Moran- fruirne per presentare un libro o allestire una
te” all’Eur Laurentino 38 e l’“Aldo Fabrizi” a mostra: basta prenotarsi. In questo modo i
San Basilio. La nuova
centri diventano davstruttura, situata nel
vero aperti a tutti».
Municipio V tra via Oltre al sindaco, ci saranno gli assessori L’inaugurazione predelle Cave di Pietra- Fabrizio Ghera e Dino Gasperini, il
vede una serata d’eclata e via Gabriele figlio e la sorella dell’artista
cezione, a partire dalGalantara, nasce dole 16,30, con Villagpo l’intervento di ristrutturazione di un im- gio Natalizio, animazioni e laboratori per
mobile degli anni ’70, fortemente danneggia- bambini e una mostra espositiva; alle 17 la feto e in stato di abbandono, oggi attrezzato e sta continua con i saluti istituzionali, un
adibito a spazio polifunzionale. Il centro omaggio a Gabriella Ferri e, a seguire, il brincomprende all’interno due spazi a pianta disi natalizio. Alle 21 prima serata del concoraperta per attività sociali e culturali, in cui sa- so “Tradizione della canzone romana”, spetrà possibile allestire mostre e sale lettura e or- tacolo musicale condotto da Ennio Abbonganizzare laboratori per bambini. Sempre in danza e Roberta Murzilli. Presenti all’inauguquest’area sono previsti gli ambienti di servi- razione, oltre ad Alemanno, l’assessore ai Lazio e un piccolo locale ad uso ufficio. Lo spa- vori pubblici e alle Periferie Fabrizio Ghera,
zio esterno ospiterà le attività collettive al- l’assessore alle Politiche culturali e Centro stol’aperto ed è in parte pavimentato con mas- rico Dino Gasperini, il presidente del Municiselli in calcestruzzo, in parte adibito a zona pio V, Ivano Caradonna, il figlio di Gabriella
verde. La struttura è stata realizzata dall’asses- Ferri, Seva Borzak, la sorella Maria Teresa,
sorato ai Lavori pubblici e alle Periferie di Ro- nonché nipoti e parenti della celebre cantanma Capitale. I lavori di consolidamento sono te romana.
stati effettuati adottando caratteristiche strut- Gabriella Ferri non è stata mai dimenticata da
Valerio Pugi
I
TESTAMENTO
La sua voce
Fra jazz, tango
e flamenco
Il suo testamento
spirituale è
rintracciabile
nella lunga
raccolta di ritmi
jazz, tango e
flamenco, con
incedere
interpretativo e
voce struggente
che ricordano da
vicino Amália
Rodrigues
(“Coimbra”),
Paolo Conte,
Luigi Tenco,
Ennio Morricone.
Nel 2007 una
sua canzone,
“Remedios”,
venne usata
come colonna
sonora del film
“Saturno
contro”, e venne
inserita
nell’album
pubblicato nel
marzo 2007
“Saturno contro
soundtrack”.
Roma e la targa dedicata all’artista e installata
su volere del sindaco Gianni Alemanno e di
Alessandro Cochi ne è un esempio. A Testaccio, nel cuore della Capitale, quartiere dove
Gabriella è nata e cresciuta, la targa recita “Qui
è nata Gabriella Ferri, grande interprete della
canzone italiana” per poi aggiungere una frase tratta da un suo grande successo “Anche tu
così presente, così solo nella mia mente, tu
che sempre mi amerai”. In occasione del settantesimo anniversario della nascita l’artista
venne omaggiata con una serie di eventi, fra
cui la rassegna intitolata “Nata da Roma” nella casa circondariale femminile di Rebibbia
riservato alle detenute e agli operatori penitenziari. All’appuntamento partecipò anche il
delegato allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Cochi, che si fece promotore anche
dell’installazione della targa. «Questo viaggio
emozionale – affermò Cochi nell’occasione –
ha il merito di far rivivere una delle voci più
belle e famose della canzone popolare romana. Testaccina di nascita e di origine, Gabriella Ferri è stata un’interprete unica nel suo genere, soprattutto per il ruolo di “Mamma Roma”, ereditato dalla Magnani, capace di incarnare perfettamente lo spirito popolare della città eterna, portando l’autentica romanità
ben oltre i confini nazionali».
Nata e cresciuta nel rione romano di Testaccio, poi trasferitasi in via Etruria a San Giovanni, Gabriella Ferri smise ben presto di studiare a causa di un incidente. I primi spettacoli si basarono sul repertorio tradizionale
della canzone romanesca (come “Barcarolo
romano”) e sui canti da osteria (come “La società dei magnaccioni”). Dopo gli anni passati a Milano, tornò a Roma alla fine del 1966 e
approdò al Bagaglino di Roma, di cui divenne
la cantante ufficiale; qui conobbe Piero Pintucci, che diventò un suo collaboratore musicale abituale, e incise un 45 giri nel 1968 per la
Arc, “È scesa ormai la sera” (il lato b di questo
singolo, “Ti regalo gli occhi miei”, raggiunse i
vertici delle classifiche in Sudamerica). Gabriella Ferri fece qualche sporadica apparizione col suo repertorio della tradizione romanesca al Folkstudio di Roma.
Nel corso degli anni il suo fisico, da magro e
sottile che era, si andò via via irrobustendo e
questo nuovo aspetto fece parlare di lei come
di una “mamma Roma” che teneva testa (in
Tv in una trasmissione che divenne culto, più
volte trasmessa) a Claudio Villa: stornellando, i due si dissero le cose peggiori e Gabriella ne escì come l’erede di un genere romanesco che non era solo voce, ma anche aspetto.
È così che si appropriò delle canzoni, vecchie
o nuove non importa, che le dessero la possibilità di costruire dei veri e propri numeri,
quasi delle «macchiette», nelle quali però non
c’era imitazione dei vecchi artisti napoletani
ma il filtro di una personalità esuberante e irrefrenabile: così “Dove sta Zazà?”, che nel dopoguerra era stata il simbolo dell’Italia dissolta (“Dove sta Zazà/Uh Madonna mia”), tornava a essere nella sua interpretazione un brano intriso di perfidia e di amarezza, e così era
per “Ciccio Formaggio”, vecchio brano cantato da vecchio brano cantato da Nino Taranto.
Negli anni ‘70 aumentarono le sue apparizioni in televisione, nel 1976 partecipò al film
“Remo e Romolo - Storia di due figli di una
lupa”. Rientrata in Italia dopo un periodo in
Usa, incise nel 1987 la sigla del varietà televisivo “Biberon”.
Dopo la perizia Il senatore del Pdl ribadisce la sua tesi
che stava bene...
Quello che io so è che la sua vita
era profondamente segnata dalla droga, lui aveva avuto 17 ricoveri prima di quello fatale, era un
multiconsumatore di droghe;
insomma, a mio avviso, era su
un piano inclinato molto pericoloso, per questo dico che andava aiutato, andava curato.
Giovanardi: Cucchi
vittima di negligenze
Antonio Pannullo
aso Cucchi: il giorno dopo le perizie del laboratorio Labanof di Milano,
giunte dopo sette mesi, si fa strada un po’ di chiarezza su un fatto
di cronaca drammatico, la morte
in ospedale dei giovane Stefano
Cucchi, fatto che ha provocato
una serie di feroci polemiche che
hanno coinvolto anche l’allora
sottosegretario con delega alle
Politiche antidroga Carlo Giovanardi. In pratica, la perizia sostiene che il giovane morì per mancanza di alimentazione e non
perché fu ammazzato di botte in
carcere, tesi che una certa sinistra
italiana sposò aprioristicamente
prima ancora che si svolgesse un
minimo di indagine o di perizia.
C
na quarantina di consiglieri regionali lombardi sono indagati in
un’inchiesta della Procura di
Milano sull’utilizzo dei rimborsi dei gruppi consiliari. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e condotta dalla
Gdf milanese, vede al momento indagati consiglieri del Pdl e
della Lega Nord, fra cui i capigruppo in Regione Lombardia
Paolo Valentini e Stefano Galli.
La Finanza avrebbe accertato
un utilizzo illecito dei rimborsi regionali. In particolare l’indagine riguarderebbe spese fatte al di fuori dell’attività politica con soldi pubblici.
Lo scorso 10 ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su ordine del procuratore
aggiunto Robledo e dei pm Filippini e D’Alessio, erano andati in Regione Lombardia con
un decreto di esibizione di documenti e avevano acquisito i
rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di Pdl e Lega dal
2008 al marzo del 2011. Sul decreto in quella occasione erano
indicati i nomi di tre indagati
per peculato e truffa aggravata:
il leghista ed ex presidente del
Consiglio regionale, Davide
Boni, già indagato in un’altra
inchiesta per corruzione; l’ex
vicepresidente del Consiglio regionale ed ex assessore Franco
Nicoli Cristiani (Pdl), anche lui
accusato di corruzione in un’altra inchiesta; e l’ex assessore regionale Massimo Buscemi del
Pdl. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, da
quanto si è saputo, sono finite
soprattutto le spese di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei due gruppi
consiliari, e in particolare i finanzieri avrebbero accertato
spese, per cene e viaggi, illecite.
Tra gli oggetti acquistati con
soldi pubblici, finiti sotto la
lente della Procura, ci sono anche munizioni da caccia per
750 euro che sarebbero stati acquistate da un consigliere lombardo leghista. Alcuni consiglieri lombardi, inoltre, avrebbero speso soldi pubblici per
degustazioni, cocktail e acquisti di carne in macelleria, per
pranzi in ristoranti di lusso milanesi, come “A Riccione” e
“Berti”, ma anche al “Mc Donald’s”, oltre a videogiochi. Alcuni consiglieri avrebbero usato i soldi pubblici per prendere
ogni mattina cappuccino e
brioche al bar.
{r.c.}
U
«A differenza del
passato, questi
centri non sono
gestiti da
un’associazione in
particolare, ma
direttamente dalla
Zemeta e quindi dal
Comune. Ciò
significa che
qualunque cittadino
può usufruirne per
presentare un libro o
allestire una mostra:
basta prenotarsi. In
questo modo i centri
diventano davvero
aperti a tutti».
Il processo si aprirà tra pochi
giorni davanti alla Corte d’Assise,
con imputati sei medici, tre infermieri e tre agenti penitenziari, ai
quali ultimi però non è contestato l’omicidio colposo. La stessa
perizia infatti non chiarisce se le
lesioni siano risultato di un pestaggio o di una caduta accidentale. Secondo “il Fatto Quotidiano”, Stefano Cucchi durante il ricovero ripeteva di essere caduto
per le scale. Dopo il fermo, nell’ottobre 2009, fu portato a Regina Coeli, ma il medico si accorse
che stava male e fu trasferito all’ospedale “Sandro Pertini”. Dopo sei giorni morì. All’ingresso
pesava 52 chili, l’ultimo giorno
38. Per la perizia non è possibile
stabilire se sia stato picchiato, ma
in ogni caso, ferma restando la
gravità della cosa, quelle contusioni non hanno contribuito alla
morte.
Senatore Giovanardi, lei è stato
accusato di essere poco cristiano per quello che ha detto su
Stefano Cucchi...
Ma cosa ho detto? Io ho detto
quel che ho sostenuto sempre, e
la perizia conforta le mie tesi.
Oggi ribadisco che Cucchi è sta-
to vittima della negligenza di
medici che non si sono resi conto della gravità delle sue condizioni e che lo hanno lasciato
morire di fame e di sete. Lui era
una persona in quel momento
incapace di gestirsi e aveva bisogno di essere curato. Di essere
aiutato.
Eppure dicono che faceva una
vita assolutamente regolare,
Carlo Giovanardi, nel 2009
sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio con delega
per le Politiche antidroga
Lei era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga...
Sì, e proprio in questa mia veste
ho potuto conoscere in modo
approfondito le problematiche
di questa dipendenza. Muccioli,
don Gelmini, don Mazzi, tutti
mi hanno insegnato che la tossicodipendenza rovina quando
non uccide. E da loro ho imparato anche un’altra cosa, che purtroppo nella politica politicante
di oggi viene strumentalizzata.
Che cosa?
Che nelle comunità di recupero
si utilizza sempre un linguaggio
diretto, franco, direi ruvido. Ho
sentito con le mie orecchie questi grandi operatori, che ho citato un attimo fa, rivolgersi anche
con una certa durezza ai ragazzi
ospiti delle strutture. Ma li mettevano in guardia, li avvertivano, insomma li proteggevano.
Per questo, ai tempi della mia
carica, ho fatto svolgere un’intensa propaganda tesa a prevenire, a educare, a informare, nelle scuole e altrove. Se qualche
volta sono stato troppo franco,
dicendo che la droga è pericolosa e che può condurre alla morte, non vedo cosa ho detto di
trascendentale. Se poi qualcuno
vuole strumentalizzare o mistificare per guadagnare una manciata di consensi, è affar suo. Io
preferisco proteggere i giovani.
Vorrei dire un’ultima cosa: ci sono tre guardie carcerarie e le loro famiglie che stanno vivendo
un incubo: ma ancora oggi non
si sa se abbiano fatto qualcosa
di illegale o meno. Ecco, io condanno coloro che li hanno pregiudicati in nome di una faziosità ideologica.
15/12/2012
sabato
lettere
Con l’Imu mi hanno
“espropriato” la casa
Apprendo che grazie all’Imu
applicata su un appartamento
che ho concesso in locazione
mi ritrovo di fatto espropriato
dell’immobile da parte dello
Stato. La somma delle
imposte sul reddito derivante
da locazione, della rendita
catastale e dell’Imu sono
superiori a quanto percepisco
grazie agli affitti. E posso
ritenermi fortunato perché
l’inquilino paga regolarmente.
In queste condizioni tutto il
reddito viene confiscato, e
anzi per colmare i versamenti
richiesti devo anche attingere
ai miei risparmi che nel
frattempo si stanno
assottigliando sempre più.
Mario Rossi
Perché sulla Littizzetto
nessuno è intervenuto?
Secolo
[email protected],[email protected],[email protected]
IL PDL NEGLI ENTI LOCALI
Mugnai: la Asl 10 di Firenze rivuole i buoni assegnati ai celiaci
Ai fiorentini affetti da celiachia in questi
giorni stanno arrivando a casa raccomandate con cui la Asl 10 richiede i buoni rilasciati per l’acquisto dei prodotti senza
glutine. Come mai? Perché la Regione dovrebbe rimodularne la consistenza, e allora intanto – anche se la delibera non c’è
ancora – la Asl di Firenze ha pensato di
avvantaggiarsi nel richiederli indietro. Ma
è l’unica o ci sono altre Asl che stanno facendo questo? E quali sono gli accordi tra
Regione Toscana e Associazione dei celiaci? Quale l’ammontare della spesa regionale a favore di questi cittadini nell’ultimo triennio? Eccole qui le domande su
cui, appreso quanto accade a Firenze, il vicepresidente della commissione Sanità,
Stefano Mugnai (Pdl), ha deciso di interrogare la Giunta di centrosinistra. L’atto è
stato sottoscritto anche dai consiglieri fiorentini del Pdl: Giovanni Donzelli, Stefa-
Devo forse scandalizzarmi se
una certa Litizzetto ha
pronunciato la parola proibita
in fascia protetta senza
ricorrere alle sue
innumerevoli metafore?
Nessuno è intervenuto.
Eppure di tempo per
rimediare alla sparata della
Luciana ce n’era. Il
programma non va in onda
in diretta. Viene registrato
nella giornata e in quanto tale
eventuali sbracamenti
possono essere tagliati a
dovere o coperti con il
classico beep. I dirigenti Rai
non si indignino, avevano i
nia Fuscagni (portavoce dell’opposizione), Paolo Marcheschi, Nicola Nascosti e Tommaso Villa. «E’ notizia di questi giorni – scrivono gli esponenti del Pdl – che il Dipartimento del farmaco della Asl 10 di Firenze abbia inviato una raccomandata ai pazienti
celiaci per richiedere i buoni-contributo per l’acquisto di prodotti senza glutine, indicando quindici giorni di tempo per restituire il buono, pari a circa 240 euro per le donne e 60 euro per gli
uomini. I buoni come contributo per l’acquisto di prodotti senza
glutine sono di 130 euro mensili, ma da gennaio la Regione dovrebbe rimodularli al fabbisogno calorico portandoli a 110 euro
per le donne e 125 per gli uomini». Al momento, però, la Giunta regionale non ha ancora approvato la delibera dove si ritoccherebbero al ribasso i buoni spesa: «Quindi, da articoli apparsi
sulla stampa, è emerso che la Giunta stessa si sia contrariata del
comportamento della Asl 10», notano Mugnai e i suoi colleghi.
«La richiesta di restituzione della Asl 10 – riflettono poi – potrebbe essere fatta anche dalle altre undici aziende sanitarie». Per questo ritengono «opportuno verificare quale sia il coordinamento
in materia di buoni spesa per celiaci tra la Giunta e le Asl e quali
potrebbero essere i provvedimenti regionali per incidere sulla riduzione dei costi dei prodotti per celiaci».
mezzi per porre rimedio alla
sparata della Littizzetto, lo
avrebbero certamente fatto se
al posto di quella parola forte
le fosse scappata una
bestemmia.
Osvaldo Stano
Tanti strumentalizzano
il dibattito sull’Europa
Berlusconi non odia l’Europa
e nemmeno il Pdl la odia; egli
ripudia semplicemente l’idea
e non credo che la cosa sia
incondivisibile anche sul
piano democratico, che se
alcune potenze dominanti
europee debbano determinare
la nostra vita economica e i
nostri sforzi che spesso
restano anche disattesi, credo
che la cosa possa anche non
andar bene per molti. Essere
antieuropeo è un’altra cosa,
ma certo quando si devono
intendere le cose con molta
superficialità strumentale, si
può dire tutto di tutto
Bruno Russo
Sul Cav c’è l’invidia
delle persone mediocri
All’indomani dell’aggressione
subita in piazza Duomo a
Milano, l’entourage di Silvio
Berlusconi pubblicò il libro
“L’amore vince sempre
sull’invidia e sull’odio”.
Ebbene, se il più amatoodiato dagli italiani si fosse
dato alla ricerca dell’essere,
avrebbe scoperto che i
sentimenti dell’odio e
dell’invidia albergano nella
quasi totalità degli esseri
umani. I detrattori di Silvio
non hanno iniziato a odiarlo
per le sue idee politiche, bensì
muovendo da banali
premesse: perché lui ha
successo e io no?; perché lui è
diventato il presidente del
consiglio e io no?; perché lui
è molto amato della donne
ed io no?; in parole semplici:
perché lui sì e io no?
Interrogativi che nei mediocri
si traducono in invidia e odio.
Gianni Toffali
La manipolazione
tattica dello spread
Non posso dire che lo spread
sia un imbroglio. Di certo si
tratta di una manipolazione
ben congegnata da chi ricopre
il doppio ruolo di giudice e
beneficiario del giudizio. Si
tratta di un deja-vu, sono
frequenti le situazioni dove si
fatica a capire da che parte
stia l’arbitro. In maniera del
tutto analoga appare evidente
che i soggetti giudicanti e
coloro che grazie alla
speculazione traggono
beneficio dalle pagelle siano
tifosi che appartengono alla
stessa curva, stessi ultras.
Andrea Bucci
È morta a Roma
Viviana Scarpini
Dopo una breve ma
inesorabile malattia è morta a
Roma, lasciando un grande
vuoto, Viviana Scarpini,
sorella della nostra amica
Claudia. Aveva appena 47
anni e lascia il marito e due
bimbi. I funerali si terranno
oggi nella Chiesa di
San’Agnese alle ore 9. A
Claudia e ai familiari
giungano le condoglianze del
Secolo d’Italia.
APPUNTAMENTI
La manifestazione
“Le primarie delle idee”
Roma
Fino al 22 dicembre
Roma
Domani 16, alle 10
Il Museo nazionale
preistorico etnografico “Luigi
Pigorini”, piazza Marconi 14
(Eur), propone per il mese
di dicembre alcuni
appuntamenti per condurre
il pubblico alla scoperta
della cultura e della civiltà
dei Maya. Prenotazioni al
numero telefonico 065917319.
All’Auditorium della
Conciliazione, via della
Conciliazione 4, a Roma, si
terrà la manifestazione
promossa da Giorgia Meloni e
Guido Crosetto “Le primarie
delle idee”. Parteciperanno
numerosi esponenti della
politica, della cultura e del
terzo settore.
Convegno dell’Ugl:
“La famiglia oltre la
crisi”
I valori di ieri
per il nostro futuro
Formello
Sabato 22, alle 16
Presso la sala Grande di
Palazzo Chigi, a Formello,
piazza San Lorenzo 3, si
terrà il convegno “I valori di
ieri per la Formello di
domani”.
esposizione 171 presepi, che
rispondono a canoni diversi:
dal presepio storicoregionale (i classici del ’600
e ’700 napoletano , del ’700
e dell’800 ligure, dell’800
romano), a quello di
“fantasia”, dove l’estro dei
presepisti trasforma la
banalità di oggetti e materie
del vivere quotidiano in una
originale rappresentazione
del sacro. Una mostra quindi
particolare, non a caso
indicata dal New York Times
tra le sei cose da visitare al
mondo nel periodo di
Natale. L’Esposizione
Internazionale 100 Presepi è
aperta tutti i giorni anche i
Torna l’esposizione
dei “100 Presepi”
Roma
Fino al 6 gennaio
Quest’anno ricorre il 37°
anniversario per
l’Esposizione Internazionale
100 Presepi, che resterà
aperta fino al 6 gennaio
nelle sale del Bramante a
piazza del Popolo. In
Roma
Lunedì 17, alle 11
IL LEONE IMBIANCATO DEL DUOMO DI MILANO
“La famiglia oltre la crisi. Dieci
obiettivi per tante buone
pratiche”, questo il titolo del
documento programmatico a
cura del dipartimento della
Famiglia, politiche dei diritti e
delle pari opportunità dell’Ugl
che sarà presentato lunedì 17,
presso la sala conferenze Ugl
in via Margutta 19, a Roma.
Alla conferenza stampa sarà
presente Giovanni Centrella,
Loretta Civili e Maria Teresa
Roghi.
Roma
Dopo la mezzanotte
Grande concerto gratuito la
notte di Capodanno a Roma
con tre protagonisti
indiscussi della musica
italiana. Pino Daniele, Mario
Biondi e il rapper J-Ax si
alternano sul palco allestito
ai Fori Imperiali per
festeggiare insieme ai romani
l’arrivo del 2013. Dopo il
brindisi di mezzanotte e lo
spettacolo dei fuochi
d’artificio, la festa continua
con il vj set di Dimensione
Suono Roma: suoni,
immagini ed animazione fino
a notte fonda.
Roma
Fino al 7 aprile 2013
Roma
Fino a domenica 16
Alla scoperta dei Maya:
Museo Pigorini
Brindisi di Capodanno
a viale dei Fori Imperiali
Canova in mostra:
“Il segno della gloria”
Va in scena
“Del mio sangue”
La rappresentazione di “Del
mio sangue”, drammaturgia
fisica di Giovanni Franci, per
la regia di Marianna Galloni,
auto regia Marco Aquilanti,
con Alessia Di
Francescantonio e Valerio Di
Benedetto si terrà in via
Luca Della Robbia 47, a
Roma, tutti i giorni alle ore
21 e la domenica alle 18.30.
festivi (compreso 8
dicembre, Natale, Santo
Stefano, Capodanno ed
Epifania) dalle ore 9,30 alle
20 fino al 6 gennaio 2013.
causa del maltempo e della
neve al nord, anche all’aeroporto
A
di Fiumicino sono stati cancellati
diversi voli in partenza e in arrivo.
d’Italia
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
In particolare sono stati soppressi
alcuni collegamenti in partenza per
Milano Linate. Nella foto: uno dei
leoni che adorna la statua di
Vittorio Emanuele II in piazza del
Duomo, a Milano, imbiancata dalla
neve che sta cadendo da giovedì
sera su tutta la Lombardia.
Quotidiano di Alleanza Nazionale
GIORNALE MURALE
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA
N. 16225 DEL 23/2/76
Redazione Via della Scrofa 43 - 00186 Roma tel. 06/6889921
fax 06/6861598 - mail: [email protected]
Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171
fax 06/68817204 - mail: [email protected]
Abbonamenti e diffusione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma
tel. 06/68899237 fax 06/6871594 mail: [email protected]
Il Museo di Roma Palazzo
Braschi ospita fino al 7
aprile, un’esposizione di
opere di Pietro Canova “Il
segno della gloria. Disegni,
dipinti e sculture”. La
mostra è dedicata in
particolare allo studio del
disegno canoviano, per
raccontare la nascita delle
idee che, già nei primi tratti
dell’artista, annunciano i
suoi capolavori. I disegni
sono accompagnati da 15
acqueforti delle opere
realizzate, 6 modelli originali
in gesso, 4 tempere, un
dipinto ad olio, due
terracotte e due marmi. È
così possibile visualizzare il
passaggio dalla fase
ideativa alla realizzazione
dell’opera.
Editore
SECOLO D’ITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
Tipografie:
Soc. Tipografico
Ed. Capitolina Spa
Via G. Peroni, 280
Roma
Monza Stampa srl
Via Buonarroti, 153
Monza
PRIMO AL BOTTEGHINO
“Lo Hobbit”:
polemiche
sugli animali
o Hobbit" primo
al debutto, ma
senza strafare.
642.571 euro con la media
copia di 1.015 euro per il
Tolkien firmato Peter
Jackson, e sul podio
troviamo anche i due
competitor più attesi per il
botteghino delle feste:
226.206 euro (media
copia 442) per “Tutto
tutto niente niente" di
Giulio Manfredonia, con
Antonio Albanese; 104.033
euro (241) per “Colpi di
fulmine" di Neri Parenti,
con Christian De Sica e
Lillo & Greg. “Lo Hobbit"
beneficia del prezzo del
biglietto maggiorato per le
proiezioni in 3D, ma
sconta la durata monstre
(172’), ovvero meno
proiezioni, e il primo
spettacolo saltato per le
copie in high frame rate
3D, causa consegna dei
codici di sblocco del film
fuori tempo massimo. In
ogni caso, cinque
settimane fa, ovvero
giovedì 14 novembre,
l’ultimo capitolo di
“Twilight, Breaking Dawn
- Parte 2" aveva incassato
2,2 milioni di euro:
miglior debutto del 2012,
da cui “Lo Hobbit" rimane
molto lontano. Per tornare
agli incassi di giovedì, le
altre due new entry,
l’animazione “Sammy 2 La grande fuga" e “La
parte degli angeli" di Ken
Loach, non vanno oltre,
rispettivamente, la nona e
la tredicesima posizione.
Ma contro “Lo Hobbit" è
scesa in campo la Lega
antivisezione (Lav), che si
è unita alle associazioni
animaliste statunitensi
American Humane
Association e People for
Ethical Treatmen of
Animals nel denunciare la
morte di 27 animali
durante le riprese del film.
Secondo la American
Humane Association,
responsabile del controllo
e del benessere degli
animali sui set
cinematografici e
televisivi, i decessi
accertati e i ferimenti degli
animali coinvolti non si
sarebbero verificati
direttamente sul set, bensì
nell’allevamento in cui gli
animali erano detenuti
durante le riprese del film,
a causa della cattiva
gestione e
dell’inadeguatezza del
luogo. «È incredibile che il
regista Peter Jackson abbia
voluto utilizzare animali
veri invece di ricorrere agli
effetti speciali – afferma
l’associazione animalista –
Se il film fosse stato
realizzato in Italia invece
che in Nuova Zelanda,
sarebbero scattate le
sanzioni, compreso il
carcere, per la morte degli
animali, così come
previsto dal Codice
penale. Gli animali non
scelgono di fare gli attori e
il minimo che le società di
produzione possono fare è
garantire la loro
incolumità durante tutta la
durata delle riprese».
“L
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
Conc. Pubblicità:
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Lungotevere
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Abb. Postale DL 353/2003
(Conv. in L.27/02/2004 n.46)
art. 1 comma 1 DCB Roma
La testata fruisce dei contributi
statali diretti di cui alla Legge
7 agosto 1990 n. 250
8 Secolo
15/12/2012
sabato
Dal
mondo
Una storia d’amore, di viaggi e di passione
STRAGE IN SCUOLA USA
Diverse persone, fra cui alcuni
bambini, sono rimaste uccise in
una sparatoria ieri mattina in
una scuola del Connecticut in
Usa. Pure il killer è morto.
“SOLO”: NO PROCESSO IN GB
Non verrà processato in Gran
Bretagna l’hacker Gary
McKinnon, detto “Solo”,
accusato di aver violato il
sistema militare del governo Usa.
PONTE AEREO PER IL DARFUR
Un ponte aereo per garantire
cura e assistenza a un gruppo
di bambini di Nyala, sud Darfur,
gravemente malati. È il
progetto di Italians for Darfur.
APPELLO ONU PER LA SIRIA
Mercoledì prossimo verrà
lanciato un appello speciale
dell’Onu per raccogliere aiuti
internazionali a favore della
popolazione siriana.
In uscita l’opera prima di Donatella Corridore, che racconta la vita del nonno Ruggero Bondìa, pioniere in Libia
in quello spirituale, l’ “esploratore” Bondìa si trova in
Libia esattamente per la stessa ragione che
anima il maresciallo dell’aria
Balbo. Entrambi sono lì per una
ragione d’amore di patria. Una
ragione così diversa e così uguale.
Non a caso il titolare dell’Agenzia
marittima italiana si sente
ideologicamente vicinissimo al
governatore di Libia, alla sua
avversione nei confronti della legge
razziale e alla sua politica
d’integrazione tra popolazione
locale e coloni.
La storia che ci racconta la
Corridone, però, non si ferma in
terra africana. Il viaggio continua e
sempre attraverso il mare – che “non
è amico di nessuno”, come diceva il
nonno alla piccola Donatella –
Bondìa raggiungerà l’India e quindi il
Tibet. Ma stavolta non sarà un viaggio
piacevole. Siamo nel 1940 e il
fondatore dell’Agenzia marittima,
arruolatosi nell’esercito italiano con il
grado di ufficiale, viene catturato dagli
inglesi e imprigionato nelle terre fredde
e lontane alle pendici dell’Himalaya. È il
dramma della prigionia di guerra che
dura sei lunghi anni. Bondìa ne uscirà
vivo e, dopo essere tornato per un breve
periodo in Sicilia, si arrenderà ancora al
richiamo della sua vera casa, la Libia,
dove ad aspettarlo troverà la sua
“famiglia”: Malika, fedele governante, e
Kamil, un bimbo (diventato ormai uomo)
che prima della
guerra Bondìa
Un passato fatto di altre
aveva salvato da
tappe: tra Sicilia e
morte certa.
Sono anni gioiosi Africa, fra tempeste
che rivivono nei
private e pubbliche
ricordi dell’autrice
e che animano le pagine del libro con
immagini straordinarie come le spettacolari
qitar (carovane) dei cammelli; le pietre
trasparenti lavorate dagli artigiani berberi; i
veli colorati dei Tuareg.
La piccola Donatella è spesso a Bengasi con il
nonno, Malika e Kamil. Sembra proprio che
quella amorevole famiglia “di fatto” sia
destinata a non dividersi mai più, ma
purtroppo non sarà così: nel 1969 arriva il
colpo di stato di Gheddafi e la separazione sarà
drammatica. Sanguinosa. Forse è il capitolo in
cui il racconto dell’autrice si fa più empatico e
sofferto. Ogni frase diventa un pugno nello
stomaco. Ogni parola un macigno. Si chiude con
la “Stella del Sud” - l’imbarcazione di Bondìa con
la quale questo straordinario viaggio era iniziato che salpa per l’ennesima volta verso la Sicilia.
Stavolta però è una fuga dolorosissima che segue a
una separazione struggente. A bordo ci sono solo
il nonno e sua nipote abbracciati stretti stretti nel
buio, sotto la solita coperta di stelle che quella
notte, però, sembrano spente. Arriveranno in Sicilia
e da lì la piccola Corridore partirà alla volta di
Roma dove, con i suoi genitori, si stabilirà
definitivamente. Per dimenticare. Per continuare a
vivere. Il viaggio va ancora avanti, ma noi dobbiamo
fermarci qui. Quello che possiamo dire è che c’è un
lieto fine e tutto sommato non poteva che essere
così: in fondo ogni storia d’amore - anche quella più
sfortunata - è una storia lieta, e a noi non resta che
viverla con coraggio. Fino alla fine, comunque vada.
Alessio Di Mauro
Alessio Di Mauro
el divenire perpetuo dell’esistenza umana c’è
forse un’unica certezza inamovibile. Un istinto
forte al quale non ci si può sottrarre. Qualcosa
di molto profondo, presente in ogni epoca e ad ogni
latitudine, su cui nulla sembrano potere le vicende
della quotidianità che si agitano in superficie. Stiamo
parlando di quello che, per effetto del processo di
semplificazione linguistica imposto dalla modernità,
Il titolo
siamo abituati a chiamare sbrigativamente amore.
del
Nell’antica Grecia la terminologia utilizzata per
romanzo definire questa nostra preziosa essenza era
è “Mare
decisamente più specifica: si parlava di Agape per
vecchio” significare amore incondizionato per qualcuno o
e uscirà
qualcosa. L’amore corrisposto si chiamava Anteros.
il mese
Pothos era il desiderio e il sogno. Storge l’amore
prossimo, d’appartenenza, come quello tra consanguinei.
edito
Ecco, “Mare vecchio” – l’opera prima di Donatella
da Viator Corridore, pubblicata da Viator e in uscita a
gennaio in libreria – ci racconta una magnifica e
struggente storia d’amore. Amore inteso in tutte
quelle classicheggianti declinazioni. Una storia
che poi è la vera straordinaria storia dell’autrice,
della sua infanzia e della sua vita.
“Mare vecchio” in fondo, proprio come ogni
storia d’amore, è un viaggio. Per essere più
precisi è il viaggio fisico e catartico dell’autrice
sulle tracce delle sue origini d’italiana di
Libia, nel solco di un passato fatto di altri
viaggi: tra la Sicilia e l’Africa; tra le tempeste
private della propria famiglia e quelle
pubbliche di un Paese, come quello libico,
attraversato dalle vicende drammatiche
della seconda guerra mondiale prima e del
colpo di stato di Gheddafi poi. Un viaggio
che si spinge fino
alla rivolta della
Il viaggio fisico e
Primavera Araba
catartico dell’autrice sulle che in tempi più
recenti ha
tracce delle sue origini
portato alla
d’italiana di Libia
capitolazione
del sanguinoso Raìs.
La storia ruota tutta attorno a un uomo
straordinario e alle sue gesta. Si tratta di
Ruggero Bondìa, un possidente siciliano nonno dell’autrice - che, disinteressato
delle sue proprietà, s’innamora
perdutamente del mare e di quel pezzo
d’Africa a sud della sua Sicilia. Un amore
così grande che lo porterà presto a
considerare il territorio libico la sua vera
patria e a fondare, proprio lì a Bengasi,
l’Agenzia marittima italiana di trasporti,
sdoganamenti e spedizioni che
diventerà la più importante di tutto il
Mediterraneo. È la passione per la
propria terra - elettiva o d’origine che
sia - la prima delle forme d’amore che
fanno da sfondo e in qualche modo
determinano tutte le vicende
raccontate nella storia. In “Mare
vecchio” l’amore così autentico e
puro che Bondìa nutre per la “sua”
Libia - coi suoi colori, il suo deserto
e i suoi uomini blu - si specchia in
quello che Italo Balbo e i suoi
camerati provano nei confronti
della “loro” Italia fascista che in
quegli anni reclama un “posto al
sole”. Del resto, se è vero – come
insegna il barone Julius Evola
quando scrive “la mia patria è
l’Idea” – che i confini della patria
possono essere cercati non solo
nell’orizzonte geografico, ma anche
N
Costituzione La seconda giornata il 22 dicembre. Ultime manifestazioni pro e contro Morsi
ELEZIONI
Oggi gli egiziani votano per il referendum
ono circa 51 milioni gli
elettori chiamati alle urne per il referendum sulla Costituzione in Egitto. La
consultazione elettorale si terrà in due “tranche”, la prima
oggi in dieci regioni o città come Il Cairo, Alessandria e
Aswan, la seconda il 22 dicembre nelle rimanenti diciassette regioni, inclusa Giza,
che fa parte della Grande Cairo. Gli egiziani all’estero stanno già votando da mercoledì.
In tutto i seggi elettorali saranno oltre 13.000. L’estensione su due giorni delle votazioni si è resa necessaria per la
protesta dei magistrati, molti
dei quali hanno aderito all’appello per boicottare le urne lanciato dalle associazioni
dei giudici per protestare contro il decreto del 22 novembre
S
con quale il presidente Mohamed Morsi si dava “super poteri” a discapito della magistratura. I magistrati presenti
ai seggi oggi – ha fatto sapere
la commissione elettorale –
saranno settemila. Si vota dalle 8 del mattino alle 19, le 18
in Italia, e gli elettori potranno esprimere il loro voto solo
nella circoscrizione di appartenenza.
L’appuntamento elettorale rischia di essere occasione di
nuove violenze. Anche ieri ci
sono stati tafferugli ad Alessandria fra chi appoggia la
Costituzione e chi è contrario.
L’esercito è pronto a schierare
120.000 soldati e seimila
blindati per garantire la sicurezza ai seggi, affiancandosi
ad altrettanti agenti di polizia.
In campo oltre 700 ambulan-
ze.
I risultati ufficiali, inclusi
quelli per gli egiziani all’estero, sono attesi dopo la seconda tornata del 22, forse fra il
23 e il 24 dicembre. Non è
escluso però che partiti e attivisti diffondano già i risultati
ufficiosi a partire dalla prima
tornata di voto odierno. La
Costituzione in 235 articoli è
stata approvata in una notte
dall’Assemblea costituente,
contestata dalle opposizioni
laiche e liberali perché dominata dai movimenti islamici.
La campagna per il sì, sostenuta dai Fratelli Musulmani e
buona parte dei movimenti
salafiti, punta sulla necessità
della stabilità politica. Il no,
guidato dal Fronte di Salvezza
Nazionale, che riunisce i principali movimenti di opposi-
Giappone
Seggi
elettorali
in Egitto
zione egiziani, sostiene che
questa Costituzione non garantisce i diritti civili e può
portare ad uno Stato islamico.
Per entrambi gli schieramenti
si tratta sostanzialmente di un
sì o un no anche al presidente
Mohamed Morsi.
Ultime manifestazioni con-
trapposte dei sostenitori e degli oppositori della Costituzione: i Fratelli Musulmani e i
salafiti hanno radunato migliaia di supporter davanti alla moschea di Rabaa Al Adawiya nel quartiere di Nasr City
al Cairo a sostegno della «legittimità democratica» e del
Liberaldemocratici
in pole position
Il Giappone
potrebbe tornare
ad essere
governato dal
Partito
Liberaldemocrati
co (Ldp). Alla
vigilia delle
elezioni di
domani, le prime
dopo l’incidente
di Fukushima, i
sondaggi
premiano il
partito dell’ex
premier Shinzo
Abe che
potrebbe
conquistare
quasi 300 dei
480 seggi della
Camera bassa.
presidente Mohamed Morsi.
Le opposizioni hanno indetto
quattro cortei che da vari punti della capitale hanno raggiunto il palazzo presidenziale di Ittahadeya per ribadire il
loro no alla Costituzione, sostenendo che non è di tutti gli
egiziani ma solo dei Fratelli
Musulmani.
Su piazza Tahrir, ancora presidiata dal sit in delle opposizioni, si sono organizzati piccoli gruppi che discutono se
votare no o boicottare le urne.
Papa Tawadros II della Chiesa
copto-ortodossa ha fatto appello a tutti gli egiziani ad andare a votare. I cittadini devono esercitare i loro diritti ed
esprimere le proprie opinioni,
ha detto il Papa, eletto poco
più di un mese fa, in una dichiarazione diffusa dall’agenzia Mena. Le tre Chiese cristiane d’Egitto – copta, cattolica
ed evangelista – si sono schierate per la partecipazione al
referendum.