Berlusconi incalza Monti
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Berlusconi incalza Monti
Il caso Cinque Stelle Roma per Gabriella Ferri Storia di passione “Parlamentarie” piene di ombre, epurazioni come se piovesse: ma che cosa sta succedendo nel partito? La risposta nel volume “Un Grillo qualunque”. Oggi l’inaugurazione a Roma, presente il sindaco Alemanno, del Centro culturale “Gabriella Ferri”, dedicato alla celebre artista romana. Spettacoli e animazione fino a sera. In uscita l’opera prima di Donatella Corridore, che racconta la vita del nonno Ruggero Bondìa, pioniere in Libia. Un viaggio fisico e catartico dell’autrice. Adriano Scianca pagina 4 Valerio Pugi pagina 6 Alessio Di Mauro LA FRASE DEL GIORNO CON IL PDL «Esprimo il costante, forte impegno delle istituzioni per una rapida soluzione della vicenda dei marò» d’Italia Giorgio Napolitano ANNO LX N.274 pagina 8 SPED. IN A.P. - DL 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 ART. 1, COM. 1, DCB) ROMA mercoledì sabato 15/12/2012 31/10/11 1 EURO WWW.SECOLODITALIA.IT ENNESIMO RINVIO DELLA SENTENZA SUI DUE MILITARI SEQUESTRATI DALLE AUTORITÀ DEL KERALA Con voi. Con loro. Comunque vada Marò: ulteriore schiaffo all’Italia Marcello de Angelis hiunque mi legga, anche per cogliermi in fallo e criticarmi, mi rende onore. Penso a quelle migliaia di persone che passano le giornate a scrivere velenosi insulti su blog e siti altrui per illudersi di essere ascoltati. Io invece sono fortunato. Se il prossimo solstizio – come sostiene la profezia maya – finisse il mondo, non avrei molti rammarichi. La vita mi ha dato molte soddisfazioni e anche l’esperienza di questo anno e mezzo come direttore del Secolo, in cui la vicinanza dei lettori e soprattutto di chi ha lavorato con me per salvare questa storica testata è stata meravigliosa. Nella comunità politica della quale ho fatto parte ormai per 40 anni (mi sono iscritto con mio fratello al Msi a 13 anni) sembra essere arrivata di nuovo a un punto di snodo che comporterà forse scelte distinte. Nel rispetto di ognuno, questo mi provocherà dipiacere, perché allenterà alcuni legami, anche se non minerà le amicizie. Non ho condiviso buona parte delle scelte che questa comunità si è trovata a fare in questi decenni, eppure non ho voluto o forse potuto allontanarmi mai dal corso del suo fluire. In disaccordo, in dissenso, brontolando, ma senza mai potermene distaccare. Come non si cambia il nome di famiglia. Come non si può diventare altro da sé, nemmeno se ci si costringe a cambiare nome. Mi manca ogni persona che ho incrociato in questo lungo cammino e che ho perduto. Anche quelli che si sono perduti da soli, anche quelli che si sono perduti persino a se stessi. Morti e vivi, amici diventati nemici, chi mi ha tradito e chi si è sentito tradito da me. Chi ho amato e chi ha smesso di amarmi. Serberò tutti nel cuore. Comunque vada. Palazzo Chigi esprime delusione e rammarico, definendo la decisione “incomprensibile”. Il governo sembra aver finalmente esaurito la pazienza e arriva a ventilare la possibilità di un ritiro dell’Italia dalle missioni di pace e antipirateria C PAGINA 6 Antonio Pannullo Elezioni Dopo l’endorsement del Ppe, il mondo politico in attesa che il Professore sciolga la riserva Berlusconi incalza Monti Il presidente del Pdl al premier: «Candidati alla testa dei moderati». Ma il Pd gli dà l’altolà Girolamo Fragalà L’intervista Giovanardi: «Cucchi vittima di negligenze, sbaglia chi mi accusa di non essere un buon cristiano». pagina 6 oi attendiamo la decisione di Mario Monti. Io per ora resto in campo». L’offerta su un piatto d’argento della leadership di un vasto rassemblement di moderati lascia il premier ancora sulle sue. «Noi stiamo attendendo le sue decisioni». È un Silvio Berlusconi a tutto tondo quello che ieri dal Tg di “Studio Aperto” ha ribadito alcuni punti chiave del dibattito politico di questi giorni, dal “dopo-Vespa” a Bruxelles. «Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto al professor Monti di essere riferimento dei moderati con al centro il Pdl», ha ribadito in riferimento al vertice del Partito popolare europeo svoltosi giovedì. «Spero che Monti sciolga la riserva e accetti la mia offerta». Dal Professore, impegnato ancora ieri nella capitale belga, è arrivata però anche l’ennesima risposta interlocutoria. Da Massimo D’Alema arriva l’altolà: «Monti non deve candidarsi. Non si può presentare contro chi lo ha sostenuto». «N Ambrosioni e Trotta pagine 2 e 4 Sondaggio Swg Si inverte il trend negativo. Cala Grillo Pdl fuori dal tunnel: +3% in sette giorni l Pdl in sette giorni è risalito al 16,5%, con un balzo del +2,7%. Invece, il valore aggiunto di Monti in una coalizione di moderati, che ovviamente inciderebbe anche sugli esiti del voto degli altri partiti, sarebbe pari solo il 6% dei consensi in più rispetto a una coalizione di centro formata da Udc, Fli e Verso la Ter- I za Repubblica, che raggiungerebbe quindi il 15,1% condizionando, ma non spostando, l’asse dell’equilibrio tra le altre forze politiche in campo. Senza Monti candidato, la stessa formazione raccoglierebbe il 9,3%. Un po’ poco per aspirare a governare l’Italia. Priscilla Del Ninno pagina 3 Conti Il debito pubblico con i “tecnici” ha toccato il suo record, superando la soglia dei duemila miliardi pagina 5 Se la sinistra vuole insegnare la religione al Papa... endete dunque ciò che è di Cesare a Cesare, e ciò che è di Dio a Dio». Una lettura del Vangelo farebbe bene a credenti e non credenti ed eviterebbe di scivolare in errori e paradossi incredibili, tanto da giungere alla pretesa di insegnare il cattolicesimo al Papa. Il no di Ratzinger ai tentativi di rendere il matrimonio tra un uomo e una donna equivalente all’unione tra gay non è certo una novità, è stato ribadito tante volte dai Pontefici e dalle strutture «R vaticane, con precisi riferimenti religiosi. Ma stavolta, forse perché si avvicinano le elezioni e tutto fa brodo, c’è stata una rivolta. Con la pretesa, appunto, di insegnare la storia e la religione al Papa. Vendola gli ha ricordato il verso di una preghiera («Signore, salvami dall’imperizia di chi salva i princìpi e uccide le persone»), la Concia ha fatto riferimento alle Crociate, Nencini ha parlato di Santa Inquisizione, Ferrero di «anatema barbarico», sono fioccate accuse di omofobia. Particolari le parole della Concia: «Sicuramente questa è una di quelle uscite abbiamo capito, ce l’hanno detto in tutte le salse, non c’è bisogno di ripeterlo: Monti è bello e buono, Berlusconi è brutto e cattivo. Poiché è brutto e cattivo, non deve parlare. E se parla, i giornali non devono titolare su di lui (come ha imposto Bersani). La Merkel non lo vuole in mezzo ai piedi, ha detto Antonio Martino, «perché non si allinea, non scatta sull’attenti e non ubbidisce». Bene, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma sarebbe anche ora di finirla, specie dall’estero, anche per questione di stile. Basta fare un giro sul web per rendersene conto, gli italiani si sentono offesi nella loro dignità e nella loro intelligenza, non hanno bisogno di essere imboccati come bambini. Dopo Daul, Schulz, Westervelle, la Cancelliera, Schaeuble, nelle ultime ore a mettere il becco in casa nostra sono stati altri “autorevoli” esponenti. Tra gli altri, François Hollande (la cui luna di miele con i francesi è durata sì e no qualche settimana) che ha sparato contro il Cav: «Non ha prospettive concrete di tornare a Palazzo Chigi». Per non parlare del premier lussemburghese Jean Claude Juncker: «Ho chiaramente detto, in presenza del signor Berlusconi, che ne ha preso atto con tutto il piacere che potete immaginare, che ero riconoscente per quello che Monti ha fatto in Italia». Molto elegante. E questi sono solo due esempi. L’unico che si è distinto è stato Mariano Rajoy: «Bisogna rispettare le decisioni che prenderà il popolo italiano». Un concetto elementare, quello espresso dal premier spagnolo. Che in molti fingono di non capire. Ecco, se i vari Schulz e i vari Hollande prendessero esempio da Rajoy ne guadagnerebbero in credibilità. E in educazione. L’ Il caso Il Papa ribadisce il no alle unioni gay. E parte la “crociata” delle truppe Pd-Sel Giorgio Sigona La Merkel & C. stiano un po’ zitti. Almeno per rispetto degli italiani che va contro qualsiasi messaggio cristiano». E l’ha detto parlando di «propaganda becera sulle persone». Nessuno è omofobo, sarebbe una follia il solo pensare di esserlo. Figuriamoci se lo è il Papa. Il piano politico, però, è diverso da quello religioso: Ratzinger parla ai fedeli, i parlamentari agli elettori. E se non si vogliono ingerenze del Vaticano in politica, bisogna avere l’accortezza di non invadere il campo religioso, arrivando al punto di accusare il Papa di omofobia. Si calmino tutti, da Vendola alla Concia. E diano a Dio quel che è di Dio. SEQUESTRATI DA 301 GIORNI 2 Secolo primo piano DISINFORMAZIONE I punti chiave Secondo il titolo di giovedì di “Repubblica” la Merkel avrebbe detto: «Se c’è lui, al Ppe, non vado io». E invece lei c’era... ANTIEUROPEISMO, MA QUANDO MAI? ALLE URNE CON OTTIMISMO Il Pdl, da sempre, chiede più Europa, più unità monetaria, una sola difesa. Basta rintracciare le mie frasi 15/12/2012 sabato GIUSTIZIA Se sarò alla guida del partito potremmo riprenderci i voti di quegli elettori delusi che non sono andati ad altri. La Corte Costituzionale non è un organismo sopra le parti ma è un organismo politico della sinistra Berlusconi dà l’ultimatum al professore «Se non ti canditi, guido io i moderati» Ma Monti parla di San Francesco... Antonella Ambrosioni Centristi in difficoltà oi attendiamo la decisione di Mario Monti. Io per ora resto in campo». L’offerta su un piatto d’argento della leadership di un vasto rassemblement di moderati lascia il premier ancora sulle sue. «Noi stiamo attendendo le sue decisioni». È un Silvio Berlusconi a tutto tondo quello che ieri dal Telegiornale di “Studio Aperto” ha ribadito alcuni punti chiave del dibattito politico di questi giorni, dal “dopo-Vespa” a Bruxelles. «Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto al professor Monti di essere riferimento dei moderati con al centro il Pdl», ha ribadito in riferimento al vertice del Partito popolare europeo svoltosi giovedì. «N L’offerta «Spero che Monti sciolga la riserva e accetti la mia offerta», precisa il Cavaliere. «Con lui potremmo davvero mettere insieme tutti i moderati che, come sappiamo, sono da sempre la maggioranza del Paese e potremmo vincere le prossime elezioni battendo la sinistra di Vendola e di Bersani». All’indomani del meeting del Ppe di Bruxelles, al quale entrambi erano presenti, Silvio Berlusconi e Mario Monti sono tornati a parlare di Italia, Europa e degli eventuali scenari che prefigurerebbero un’eventuale loro candidatura politica. Risposte evasive Dal Professore, impegnato ancora ieri nella capitale belga, è arrivata però anche l’ennesima risposta interlocutoria. Glissa sul suo futuro politico, anche se a questo punto, la “palla” sta a lui e non potrà sottrarsi a lungo da una decisione ultima. «Le persone esprimono auspici», ha precsato Monti . «Non mi sembra né possibile né opportuno per me entrare in questo momento su questo tema che riguarda gli elettori italiani e l’offerta che ci sarà o non ci sarà di partiti o personalità in occasione delle prossime elezioni», ha risposto Monti a chi, in conferenza stampa al termine del summit Ue di Bruxelles, gli chiedeva ancora ieri un commento sul sostanziale endorsement al suo operato arrivato dai leader europei. «Le pressioni del Ppe e di Angela Merkel per una sua permanenza in politica», ha spiegato ancora Monti, non devono comunque stupire perché sono la normale conseguenza della globalizzazione. Occorre “sdrammatizzare l’interesse dall’estero alle vicende politiche italiane”», ha osservato. Del resto, considera, «anche noi, come tutti nel mondo, diciamo la nostra su chi sarà il prossimo Presidente Usa», in quanto anche da questo puno di vista «l’interesse si è globalizzato». “Prognosi riservata” Se Mario Monti non dovesse accettare l’offerta del Pdl, toccherebbe a Silvio Berlusconi correre per Palazzo Chigi. Per Monti comunque una cosa è certa: «Qualsiasi cosa io faccia in futuro» sarà nel segno dell’Europa, e del ruolo che l’Italia ha in Europa. «Nella misura in cui parlerò e scriverò – ha aggiunto Monti - sarà difficile che io eluda i temi europei, che mi interessano molto e sui quali mi sono intrattenuto per tutta la mia vita professionale». Non si sbilancia, non scopre le carte. La prognosi rimane “riservata” e passa ad altri argomenti quando sul sito dei francescani cerca di innalzarsi su alte vette spirituali scomodando addirittura San Francesco...«che è anche per il nostro tempo un messaggio di speranza e un monito: non servirsi degli altri, ma servire gli altri, non anteporre l’interesse di parte al bene comune, pensare e agire non per il proprio vantaggio ma per il futuro della comunità». Il riferimento al poverello d’Assisi potrebbe apparire quasi una provocazione in questo momento. Berlusconi, poi, è tornato a smentire anche ieri quello che era stato definito un clima di ostilità Casini: «È come se un Ufo atterrasse a Montecitorio» Al capo dell’Udc sembra impossibile l’ipotesi, lanciata da Silvio Berlusconi, di una federazione dei moderati guidata da Mario Monti. Un’ipotesi che certamente crea difficoltà alla politica attendista e ondivaga dello schieramento di Casini. E alle accuse del leader del Pdl di aver diviso i moderati dice: «Non gli rispondo più». Non sa più che inventarsi per strappare qualche titolo. Dopo l’intervento da Vespa aveva definito il Cavaliere «in stato confusionale». E ieri ne ha trovata una buona...scomodando la fantascienza. A Casini la prospettiva su cui ruota il dibattito politico di questi giorni –una lista Monti-Berlusconi alle prossime politiche– non gli suggerisce altro che una battuta, una boutade. Come se ce e fosse bisogno in un momento delicato per la stabilità del quadro politico. «È come se mi dite che un ufo atterra su piazza Montecitorio». Una osservazione acidula che probabilmente risente delle stilettate riservategli ieri a “Studio Aperto” da Berlusconi, che ha accusato i centristi di aver badato in questi anni solo ai loro interesse di parte mettendo in secondo piano gli interessi del Paese. Casini preferisce rifugiarsi in calcio d’angolo e non risponde nel merito degli argomenti, come lui stesso ammette. «Non gli rispondo più», replica il leader centrista. «Mi sono stancato di uno che cambia idea continuamente, non riesco a stare dietro a tutte le sue giravolte. Dei suoi attacchi mi farò una ragione, del resto non si può andare d’accordo con tutti nella vita». nei suoi confronti in sede europea. «Sono stato coccolato: è la pura verità. Siamo tutti amici, sono legato da amicizie con ognuno di loro. Non sono stato processato, non c’è niente di più falso», ha ripetuto il Cavaliere che lamenta la mala informazione sulla situazione riportata in Europa «da alcuni giornali italiani secondo i quali io, addirittura, avrei iniziato una campagna anti-europea. Ma il Pdl, da sempre, chiede semmai più Europa, più unità monetario, una sola politica della difesa. Basterebbe - ha concluso Berlusconi - solo un piccolo sforzo per rintracciare le mie dichiarazioni» sull’Europa. A tal proposito ha portato come esempio il titolo di giovedì di “Repubblica” secondo il quale la Merkel avrebbe detto che «se c’è lui, al Ppe non vado io. E invece ieri c’era...». Come nel 2008 Sicuro si sé ha aggiunto: «Se io sarò alla guida del mio partito - dice ancora - potremmo riprenderci tutti i voti del 2008, i voti di quegli elettori delusi che sono ancora lì e non sono andati in altri partiti. A loro ci rivolgiamo e siamo convinti che i moderati non faranno mai prevalere la sinistra». Critiche pesanti sono andate ai rappresentanti del nuovo Centro: «Prendano delle decisioni nell’interesse del Paese», finora «hanno prevalso gli interessi dei piccoli leader e non gli interessi generali. Un grave errore. Per questi motivi aggiunge Berlusconi- finora è fallita quella grande aggregazione di tutte le forze moderate che è sempre esistita nel nostro Paese dal 1948 ad oggi e che è l’unico modo per sopravanzare la sinistra e per vincere le elezioni». Tremonti Berlusconi in quattro giorni ha indicato nel governo tecnico il male assoluto e poi il bene assoluto: è difficile da capire. L’agenda Monti è l’agenda di un’agenzia di pompe funebri. Il rigore non è tutto. «Mai critiche personali, ma alle politiche fiscali» A chi chiede lumi sulla contraddizione tra l’ offerta di candidatura a Monti e il ritiro della fiducia al governo, Berlusconi spiega: niente di personale. «Da noi non sono mai arrivate critiche a Monti personalmente. Noi non abbiamo fatto delle critiche personali a Monti Anzi ricordo che Alfano nell’ultimo intervento in Aula gli ha ribadito la nostra stima. Le critiche fatte sono andate ad una politica del governo dei tecnici per esempio la politica fiscale, si vedrà che gli indicatori sono tutti peggiorati quindi le nostre critiche sono fondate», ha messo in evidenza Berlusconi. Le critiche al governo dei tecnici sono state mirate alla pesante politica fiscale imposta dall’Europa» e per la necessità di una «politica di rilancio e sviluppo». Giustizia Nell’intervento al telegioranale di “Studio Aperto” ha affrontato anche il tema della giustizia. «. C’è bisogno che gli italiani siano consapevoli che per cambiare la politica del nostro Paese devono concentrare i voti e non li devono frazionare», sostiene. 15/12/2012 sabato primo piano Secolo Il premier Monti al vertice Ppe di Bruxelles 3 Elezioni Gli scenari possibili Matteoli: «Siamo in netto recupero, sempre meglio se si candida Silvio» ppelli sul web. Raccolte di firme on line. Dissertazioni sui blog e sondaggi di settore: la discesa in campo del Professore alimenta il tam tam elettorale e mette in fermento la rete, disegnando un ritratto a tinte vivide del popolo votante. Ma è soprattutto sul fronte parlamentare che i protagonisti della scena politica animano il dibattito, che di ora in ora si arricchisce di dichiarazioni programmatiche, commenti, scenari possibili e previsioni future: e il coro delle voci in campo boccia sonoramente la new entry elettorale di Monti. «Se sarà candidato Berlusconi o Alfano sarò lieto di essere al loro fianco. Altre avventure non mi interessano e non le considero utili all’Italia e ho, dunque, il dovere di dire che per quanto mi riguarda mi fermo qui». Questa la dichiarazione rilasciata ieri dall’esponente del Pdl Gianfranco Rotondi, che poi ha anche aggiunto: «Se altri amici sono interessati a passare dai casting di Forza Italia del ’94 alle selezioni di Toniato, non posso che augurargli buon viaggio e buona fortuna. Quanto alla possibile avventura del professor Monti, non si può che sottoscrivere l’intervista di Massimo D’Alema (rilasciata al Corriere della sera ndr) almeno per quanto riguarda il dovere di Monti di rimanere fuori dalla contesa». Una bocciatura, quella sancita da Gianfranco Rotondi, a cui hanno fatto eco le parole di un altro esponente del Pdl, Sandro Bondi, che commentando la new entry elettorale di Mario Monti si è interrogato sul «come si possa essere soddisfatti della possibile candidatura del professor Monti alla guida di un nuovo centrodestra. Lasceremmo uno spazio illimitato proprio alla Lega, che potrebbe accaparrarsi facilmente delle nostre ragioni e dei nostri programmi, a favore di una scelta dettata e imposta dall’esterno, proprio come dall’esterno venne imposta alla guida del governo. In questa ipotesi – ha quindi chiosato Bondi – il Pdl perderebbe la sua più profonda ragion d’essere, che consiste nel dare vita ad un movimento politico liberale e riformista di massa, lontano dalle tecnocrazie prive di coscienza sociale». Spostando invece l’asse sull’ex premier, il senatore del Pdl Altero Matteoli ha dichiarato: «Ora capisco il nervosismo della sinistra e del centro che attaccano Berlusconi che ha solo manifestato interesse ad una ricandidatura. I sondaggi danno il Pdl in netta crescita e i suoi elettori stanno ritornando. Figuriamoci cosa accadrà nei prossimi giorni se l’intento di Berlusconi si tradurrà effettivamente in una candidatura». A Il centrodestra Per la prima volta si inverte un trend negativo. Cala Grillo, riscontri insignificanti per il movimento di De Magistris e Ingroia Pdl fuori dal tunnel: + 3% in 7 giorni Effetto-Berlusconi nei sondaggi. E Monti, senza il sostegno del Popolo della libertà, non va oltre il 15% dei voti Priscilla Del Ninno e è certo che la matematica non è un’opinione, è pur vero che è tendenza ormai diffusa valutare le scelte future sulla base dei numeri che traducono in termini percentuali le preferenze del bacino dei votanti, per fare calcoli elettorali, strategie programmatiche e lanciare prospettive politiche. E queste strane alchimie mediatiche stavolta, dopo tanti mesi, premiano il Pdl e il centrodestra, che risale nei sondaggi ed esce dal “coma” politico nel quale era precipitato. Merito di chi? Provate a immaginare. «Sembra che il mio ritorno in campo abbia già prodotto un effetto positivo. Non lo dico io, ma il sondaggio della Swg, che non è certo della mia parte politica, ci assegna quasi tre punti in più rispetto ad una settimana fa. Un’accelerazione che lo stesso sondaggista spiega con l’effetto “B”, ossia con il ritorno di Berlusconi sulla scena politica negli ultimi giorni». È proprio il diretto interessato, l’ex premier intervistato da “Studio Aperto”, a sottolineare l’impennata dell’indice di gradimento popolare registrata dal Pdl, facendo riferimento ai dati emersi dall’indagine demoscopica per le elezioni del 2013 realizzata da Swg per la trasmissione “Agorà”. Il Cavaliere, dunque, prende atto con soddisfazione che il Pdl in sette giorni è risalito al 16,5%, con un balzo del +2,7%. Nelle rilevazioni continua a salire il Pd, che, guadagnando quasi un punto percentuale in una settimana (+0,8%), si conferma primo partito con il 31,1 percento; perde invece più di mezzo punto percentuale il Movimento 5 Stelle (-0,7%), che segue i democratici con il 19 percento. Il partito di Beppe Grillo, che dopo le tensioni in- S terne che hanno portato all’addio forzato di alcuni esponenti di rilievo del Movimento, e a seguito dei dubbi e delle recriminazioni feroci scatenate dalle critiche alle regole per le parlamentarie, registra così per la prima volta un calo di popolarità. In salita invece la Lega Nord (+0,4%), mentre perdono consenso l’Idv (-0,6%) e Verso la Terza Repubblica (0,7%). Anche Roberto Weber, presidente di Swg, spiega “l’improvvisa accelerazione del Pdl con la presenza forte di Berlusconi sulla scena politica negli ultimi giorni”. Ma l’ingresso del Cavaliere nell’agone politico, secondo Weber, sta incidendo anche sull’equilibrio tra le altre forze politiche alle prossime elezioni: «Anche gli andamenti degli altri partiti sarebbero smossi da questo risultato». Magra figura, invece, per il debutto nei sondaggi del Movimento Arancione di De Magistris e Ingroia, che parte con lo 0,5%. Incerti, delusi, moderati allo sbaraglio e teorici del non voto – un nutritissimo popolo di possibili elettori – sono il target più ambito, rappresentando ascissa e ordinata di riferimento di un’ideale diagramma politico-elettorale, e incarnando il possibile ago della bilancia che segna orientamento e oscillazioni delle NAPOLITANO FINALMENTE L’HA DETTO «Nessun rischio dal voto» Forse per rispondere in maniera cauta e indiretta alle ingerenze europee sulle elezioni italiane, ieri finalmente ha chiarito che “il ricambio alla guida delle istituzioni è tratto fisiologico del buongoverno e della vita politica democratica”. «È essenziale che si svolga pacificamente, nel rispetto dei diritti dei cittadini e in uno spirito di trasparenza, di servizio allo Stato e di certezza del diritto», ha concluso il presidente della Repubblica, concludendo il suo intervento al Quirinale in occasione della presentazione degli auguri di fine anno del Corpo diplomatico. preferenze di voto. Ma con chi stare e quale candidato sostenere per opporsi al fronte del centrosinistra? Tra convenienze e tornaconti, aspettative disattese e ottimistiche previsioni, avventurandosi nell’impervio terreno delle intenzioni di voto, il sondaggio Swg prova a spingersi anche oltre, producendo altri responsi indicativi relativi allo scacchiere in fieri delle coalizioni. Per esempio, notizie illuminanti arrivano dalle rilevazioni che riguardano il candidato dell’Europa, quelli che tutti i poteri forti e deboli vorrebbero in sella senza fare i conti con gli elettori. E allora, secondo l’indagine il valore aggiunto di Monti in una coalizione di moderati, che ovviamente inciderebbe anche sugli esiti del voto degli altri partiti, riuscirebbe a raccogliere solo il 6% dei consensi in più rispetto ad una coalizione di centro formata da Udc, Fli e Verso la Terza Repubblica, che raggiungerebbe quindi il 15,1% condizionando, ma non spostando, l’asse dell’equilibrio tra le altre forze politiche in campo. Senza Monti candidato, la stessa formazione raccoglierebbe il 9,3%. Un po’ poco per aspirare a governare l’Italia. Ovviamente con l’approssimarsi della data delle elezioni e l’animarsi del dibattito politico sempre più persone si schierano da una parte o dall’altra, segnando con nette linee di demarcazione la linea di confine dell’orientamento elettorale. A conti fatti, il sondaggio sulle elezioni politiche 2013 segnala infatti la drastica riduzione del numero degli astenuti e della quota di indecisi, oggi al 35% rispetto al 43% della settimana scorsa, segno che il popolo votante assume di giorno in giorno connotati più marcati e un carattere sempre meno incline alla non partecipazione. Il centrodestra Le inziative di “Italia Popolare” e le “Primarie delle idee” Col professore o senza, domenica di parla di Pdl arà una domenica di idee e partecipazioni quella di domani, a Roma, per il Pdl, che cerca la sua strada politica attraverso l’organizzazione di eventi che potrebbero sfociare nella realizzazione di nuove formazioni politiche all’interno del centrodestra. Al Teatro Olimpico, alle 10, sarà lanciato il movimento “Italia Popolare”, che si richiama al Ppe e che unisce l’ala più filo-montiana dentro il Pdl. Con Gianni Alemanno e la sua Nuova Italia, ci saranno la fondazione Alcide De Gasperi presieduta da Frattini e poi le realtà Capitani Coraggiosi (Andrea Augello), Costruiamo il futuro (Maurizio Lupi), Europa Civiltà (Roberto Formigoni), Fare Italia (Adolfo Urso e Andrea Ronchi), l’Occidentale-Magna Carta di S LE DUE VOCI SULL’EUROPA Alemanno e Meloni «Non è l’Europa che deve decidere chi deve essere il premier italiano. Dobbiamo farlo noi con un processo democratico, mi auguro che tutti possano contribuire ad un processo di aggregazione del centrodestra nel quale sono convinto che Monti possa avere un ruolo di grande importanza», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito alla scelta di un leader per il centrodestra alle prossime elezioni. Giorgia Meloni ha invece scelto un tweet per ironizzare sugli aiuti europei sul fronte del credito. «La Ue ha deciso che il fondo “salva Stati” potrà ricapitalizzare le banche in difficoltà? E allora chiamiamolo salva banchè!». Gaetano Quagliariello, Rete Italia, Riformismo e Libertà di Fabrizio Cicchitto. Un’iniziativa apertamente volta a offrire un “bagaglio di esperienza politica a Monti qualora decidesse di guidare uno schieramente chiaramente e nettamente alternativo alla sinistra”, dice Barbara Saltamartini, vicepresidente dei deputati Pdl vicina al sindaco di Roma. Anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fa- brizio Cicchitto, dà la sua lettura dell’evento di domenica, al quale parteciperà. «L’iniziativa del presidente Berlusconi sgombra il campo da ogni equivoco: il Pdl nella sua unità è impegnato a contrapporre alla sinistra una larga aggregazione di moderati che si richiamano al Ppe. Questa scelta politica è stata fatta autonomamente dal Pdl ed espressa attraverso il suo presidente Silvio Berlusconi, il suo segretario Angelino Alfano e condivisa da lar- Aspettando una domenica di idee e partecipazione ghissima parte del partito e si estrinseca nell’indicare il presidente Monti», spiega Cicchitto, che aggiunge: «ll convegno di domenica Roma di fondazioni culturali vicine al Pdl, per quello che ci riguarda, non vuol dire la nascita di una cosiddetta corrente “montiana” ma il proseguimento di un lavoro e di un confronto politico e culturale fra laici e cattolici svoltosi prima in Forza Italia e poi nel Pdl», spiega ancora Cicchitto. In questo quadro, puntualizza Cicchitto, «per quello che ci riguarda, respingiamo nel modo più netto interpretazioni di tipo scissionista o correntizia del convegno che costituiscono, del resto, le inevitabili strumentalizzazioni mediatiche di ogni iniziativa che si sviluppi in momenti di cosi alta tensione politica». Il profilo montiano del Pdl non scalda invece Giorgia Meloni che alla stessa ora all’Auditorium della Conciliazione marcherà la distanza da chi già prova “nostalgia” per i tecnici. Scottata dall’annullamento delle primarie, Meloni si gioca tutto sul rinnovamento, anche generazionale. Con lei, alle “Primarie delle idee” ci sarà Guido Crosetto (altra anima critica del partito), i “gabbiani” di Fabio Rampelli e forse il leader dei Formattatori Alessandro Cattaneo. Non si esclude qualche intervento a sorpresa. Procede già da qualche giorno, invece, l’operazione che sponsorizza il coordinatore Pdl ,Ignazio La Russa, “Centrodestra nazionale”, con al suo fianco, Maurizio Gasparri. Ma rispetto all’ipotesi di creare una lista esterna e federata col Pdl, nessuna decisione è stata ancora presa. La componente Italia protagonista, infatti, ancora non è decisa a fare il grande passo verso la nascita del “Centrodestra nazionale”, che ricorda anche nel simbolo la vecchia Alleanza nazionale. Ogni decisione sembra rinviata a lunedì o martedì. Resta fuori dalla mischia, Altero Matteoli, che non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di uscire dal Pdl. primo piano 4 IN BREVE Grillo: «Folle tenere le elezioni a febbraio» «Se cade un po’ di neve le città si paralizzano. L’idea di tenere le elezioni a febbraio è apparentemente folle e avviene per la prima volta nella storia della Repubblica, ma invece è un colpo di genio della Cancellieri, di Rigor Montis e di Napolitano». Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Il Professore si riguardi... «Monti sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia travolgere dagli spasimi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini» Il sito del Pd ironizza: Merkel, ricordati di Rivera Alemanno e Gramazio al Fatebenefratelli Iniziativa di D’Alessandro (Pdl) per Sallusti Se Angela Merkel «scende in campo in trasferta» per chiedere a Mario Monti di candidarsi si ricordi di Tardelli, Balotelli, Rivera e Grosso, e tutte le punizioni ricevute dalla Germania ai Campionati mondiali di calcio. È questo l’ironico commento contenuto nel Doodle del sito internet del Pd, dopo il vertice del Ppe. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno accompagnato dal senatore Domenico Gramazio ha visitato la direzione generale del Fatebenefratelli Isola Tiberina. Alemanno ha detto che «questo territorio non potrebbe fare a meno di questa struttura. Senza il Fatebenefratelli questa aerea sarebbe scoperta. Iniziativa di Luca D’Alessandro, deputato del Pdl sul caso Sallusti: al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà inviata una lettera di solidarietà al giornalista con le firme dei parlamentari che hanno deciso di condividere l’appello. Finora D’Alessandro ha ricevuto l’adesione di 170 parlamentari. 15/12/2012 sabato Intervista al Corriere della Sera Il centrosinistra inizia ad avere paura che gli sfugga la vittoria annunciata D’Alema infilza Monti, il mandante è Bersani Il Pd teme la candidatura del premier e gli fa la morale: «Non si presenti contro chi lo ha sostenuto». È una velata minaccia che passa per il Colle... Giovanni Trotta er il Pd torna il grande terrore del 1994. In questo senso: ora come allora, la vittoria era annunciata, e sfuggì sotto il naso alla “gioiosa macchina da guerra” inopitamente. Di qui forse l’ingiustificata aggressività e incarognimento che da allora in poi ha caratterizzato i rapporti tra maggioranza e opposizione. Allora chi tolse la torta dal posto della sinistra si chiamava Belrusconi, domani si potrebbe chiamare Mario Monti. Le cose si sono messe infatti in un modo tale che a febbraio si potrebbe ripetere lo choc del 1994, e sarebbe un colpo dal quale il centrosinistra potrebbe non riprendersi mai più. È per questo che stanno scendendo in campo metaforici carri armati come Massimo D’Alema, che in un’intervista al Corriere della Sera lo dice chiaro e tondo: «Monti non deve candidarsi». E di qui discendono tutte le argomentazioni contenute nell’interessante intervista del quotidiano milanese al nostro ex presidente del Consiglio, secondo il quale Mario Monti «sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia travolgere dagli spasimi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini», afferma infatti D’Alema che ovviamente quanto recisamente nega che ci sia da parte del Pd una sorta di paura di fronte ad una candidatura così autorevole. «Trovo solo che sarebbe illogico - argomenta D’Alema - e in qualche modo moralmente discutibile che Mario Monti scenda in campo contro la principale forza politica che lo ha voluto e lo ha sostenuto nell’opera politica di risanamento. Avendo grande stima di lui, spero che non lo farà. Ad ogni modo, non si può andare avanti con questa incertezza sul suo futuro: è meglio che chiarisca al più presto». L’intervista si fa più incalzante e D’Alema non si tira certo indietro: «Sarebbe meglio se Monti preservasse la sua figura di super partes al servizio della Repubblica e la conservasse Il leader del Pd Pierluigi Bersani alla Camera con Massimo D’Alema P Il libro REAZIONI BIPARTISAN NON PREVEDIBILI... Baffino scatena un vespaio Napoli (Pdl): è solo una corsa per il potere Ranieri (Pd): Una forzatura politica violenta Numerose le reazioni all’intervista di D’Alema al Corriere, reazioni rigorosamente bipartisan. «L’intervista dell’on. D’Alema al Corriere della Sera è una pagina deplorevole della lotta politica. Non posso dire un segno dei tempi, perché il tempo di D’Alema è lo stesso di sempre, scandito dall’uso strumentale delle alleanze per consentire alla sua parte politica di prendere il potere. Il comunismo è nelle fibre più intime di D’Alema e gli impone di adulare l’alleato di turno salvo liquidarlo quando non è più funzionale agli interessi della sua parte politica», dice Osvaldo Napoli del Pdl, che continua: «Definire “moralmente discutibile” l’eventuale candidatura di Mario Monti alle prossime elezioni è un’espressione tipicamente comunista con cui si punta a denigrare e delegittimare il futuro, potenziale avversario. D’Alema ritiene che Monti possa essere utile al Paese soltanto se “chiamato” da qualcuno provvisto di consenso, ma lo ritiene privo del diritto di elettorato passivo. D’Alema afferma che candidando si Monti perderebbe la sua terzietà e la sua credibilità. Chiedo io a D’Alema: e se Monti sceglierà di non candidarsi non avrà ugualmente perso la sua terzietà avendo ascoltato il consiglio interessato di D’Alema?». Diversa l’opinione di Umberto Ranieri del Pd: «D’Alema sembra aver perso il senso della misura definendo, nella sua intervista, “moralmente discutibile che Mario Monti scenda in campo”. Una forzatura politica violenta, incomprensibile da ogni punto di vista», sostiene l’esponente del Pd e presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa. E aggiunge: «Non credo che, nelle scelte politiche del senatore Monti, a prevalere possa essere un calcolo legato all’asta delle poltrone. Il presidente del Consiglio ha dimostrato di muoversi unicamente in funzione degli interessi del Paese: la maggioranza degli italiani è convinta che continuerà ad ispirare a questo principio le sue scelte e i suoi comportamenti. Di qui - conclude - il credito che egli riscuote in Italia e all’estero». Adriano Scianca arlamentarie” piene di ombre, “ P epurazioni come se piovesse: ma che sta succedendo nel partito- Il Grillo furioso che ha mangiato voti a sinistra col populismo non-partito di Beppe Grillo? Dinamiche tipiche del “populismo digitale”, spiega Giuliano Santoro, giornalista che per Castelvecchi Rx ha da poco pubblicato “Un Grillo qualunque” (pp. 176, ¤ 16). Il saggio ci fa entrare nel cuore delle contraddizioni del grillismo, un movimento in cui il capo e gli elettori fanno tendenzialmente riferimento a un qualunquismo arrabbiato e “di destra” ma che vedono frapporsi fra loro il cuscinetto di militanti tendenzialmente “di sinistra”, succhiati a Idv, Popolo Viola, lettori del “Fatto” e fan di Travaglio. Grillo, insomma, mette il dito nella piaga di tutti e due i poli, mette alla prova sia il Pdl che il Pd. Il saggio in questione, tuttavia, esorcizza la faccenda e si limita solo a fornire il anche per il futuro prossimo». Con in cambio l’offerta del Quirinale? «Qui - replica l’ex premier - stiamo parlando del futuro del Paese e delle istituzioni, non stiamo all’asta delle poltrone. Come ha detto Bersani, la personalità di Monti è utile al Paese e non gli chiediamo di tornare alla Bocconi». Tra le righe sicapisce che in qualche modo il leader del Pd Pierluigi Bersani ha mandato avanti il capo del Copasir per costringere Monti e altri a uscire allo scoperto al più presto, per evitare che ancora una volta il Pd rimanga a bocca asciutta. Mandato il messaggio, si passa ad altro: parlando delle pluricelebrate primarie, D’Alema confessa: «Ero perplesso sullo svolgimento di quelle primarie, ma ammetto che ha avuto ragione Bersani che invece ci ha creduto con forza e ha avuto coraggio». Parla anche di Matteo Renzi: «Bisognerà tenerne conto. Lui sostiene che continuerà a fare il sindaco, ma io non vedrei nulla di male se entrasse in un futuro governo». Solo di passaggio, notiamo che sia Bersani sia D’Alema parlano già come se avessero stravinto le elezioni politiche. Ma andiamo avanti. Conferma “libretto delle istruzioni” a una sinistra presa in contropiede dal comico genovese. Grillo non ha forse indetto i primi V-Day a Bologna e Torino, in una sorta di sfida ai feudi rossi? Non ha scaricato De Magistris e snobbato Pisapia? Aver tentato una rivoluzione, quale che sia, senza intrupparsi nel Cln delle autorità morali conclamate è lesa maestà: si deve fare di tutto per accollare Grillo alla destra. E infatti l’unico grillino “buono” del libro è quello che in Val di Susa ha scelto la santa alleanza elettorale con la sinistra in nome della crociata No Tav. Del resto “la Giuseppa”, com’era chiamato il comico fra gli amici di vecchia data, non era forse cresciuto nella Genova degli anni Sessanta tenendosi però ben lontano dai camalli e dal loro modo di praticare la democrazia con i ganci da portuale? E fra i suoi primi maestri, anziché qualche energumeno con la maglietta a strisce, non figura forse Antonio Ricci, il situazionista autore Dellai: non c’è scontro «Non vedo possibilità di scontro tra Monti e il Pd con la candidatura del premier». Ad affermarlo è il presidente della Provincia di Trento e promotore del movimento “Verso la terza Repubblica”, Lorenzo Dellai, a proposito dell’intervista a D’Alema.«Mag ari - aggiunge - ci sarà una campagna elettorale concorrenziale , ma i problemi attuali del Paese vedranno consigliata, anzi necessaria, una collaborazione nei fatti». di Striscia la Notizia che Santoro, sulla scorta di Gad Lerner, considera “il Dante Alighieri del berlusconismo”? Da qui comincia la demolizione, pezzo dopo pezzo, del mito di Beppe Grillo, che da outsider politicamente sfuggente diventa l’ennesima incarnazione di ciò che Eco chiamava Ur-Fascismo. Santoro vuole individuare gli snodi concettuali cruciali del discorso grillino, quelli che egli, rifacendosi alla psicologia cognitiva, chiama con l’espressione inglese “frame”. Insomma, dei luoghi comuni, degli aggiustamenti linguistici che semplificano la realtà a scopi propagandistici. Un po’ tormentoni alla Striscia («È lui o non è lui?») un po’ «idee senza parole» alla Furio Jesi, il germanista dottissimo ma completamente paranoico i cui deliri godono ancora di gran credito a sinistra (di sfuggita: Jesi riprende l’espressione da Spengler, ma questo Santoro nel libro non lo dice). Ovviamente, in tutta questa che non si candiderà?, chiede il “Corriere”. «Ci mancherebbe. Ho dato la mia parola» afferma, ricordando che «non sono disoccupato», visto che presiede “ItalianiEuropei”, è capo della “Foundation of European progressive studies” e fa parte dei vertici del Pse. Ma se arrivasse una chiamata per responsabilità istituzionali in Italia? «Se arriverà, valuterò la chiamata...», conclude l’ex premier ed ex ministro degli Esteri ai tempi del Kosovo. aturalmente, l’assist era troppo ghiotto perché lo stesso premier non fosse immediatamente interpellato: così, ai giornalisti chew a Bruxelles gli chiedvano cosa ne pensasse dell’intervista del Corrierone, Mario Monti ha seraficamente replicato: «I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto e alle quali ho chiesto consigli più volte in passato, li prendo sempre in considerazione». Il premier (dimissionario) però puntualizza: «Non ho letto l’intervista e non ritengo opportuno entrare oggi nell’argomento». Cosa che obiettivamente non sembra verosimilissima, mentre è comprensibile la poca voglia di entrare in aegomento. bella spiegazione, appare chiaro come per l’autore solo la destra si esprima attraverso frame, mentre si dà a intendere che la sinistra parli un linguaggio perfettamente trasparente a se stesso e consapevole. Eppure sono i proprio i progressisti, tramite l’infernale trappola del politicamente corretto, ad aver inventato il meccanismo con il quale, rinominando i fatti in modo più carino, ci si illude di cambiarne i connotati. Poco importa: l’introduzione di questo concetto permette a Santoro di decostruire il linguaggio grillino come discorso conservatore e para-berlusconiano. La parte più convincente del libro è invece quella che analizza con buona lucidità d’analisi e poca ideologia le ragioni del boom 5 Stelle. Uso sapiente del computer, si dice. Macché. Dopo essersi atteggiato ad antitecnologico, Grillo si è a un certo punto innamorato del web dopo aver fatto conoscenza con il misterioso Gianroberto Chiesa Polemica con la sinistra No alle coppie gay, ribadisce il Pontefice. E Vendola non ci sta l Papa si schiera in difesa della famiglia e contro i matrimoni gay e scatena la sinistra radicale, che su questo tema rischia di andare in conflitto con il Pd di Bersani già dal giorno dopo le elezioni. Ma è un copione già visto, solo che stavolta c’è il Pontefice di mezzo, al quale viene contestato di difendere la famiglia tradizionale, di tuonare contro l’aborto e l’eutanasia, pensate un po’. «La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale», si legge nel messaggio del Papa per la XVI Giornata mondiale della pace (che si celebra il prossimo gennaio) dal titolo: «Beati gli operatori di pace». «Questi principi - aggiunge ancora il Pontefice nel testo - non sono verità di fede, nè sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa». «Essi - si legge nel messaggio - sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità». «Perciò - si precisa - è anche un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia». Il primo a reagire polemicamente è Nichi Vendola, che si chiede: «L’omofobia è una fabbrica di intolleranza e di violenza. Perchè far finta di nulla? Perchè chiudersi a riccio nella difesa dei propri dogmi? Non siamo chiamati a costruire quella convivialità delle differenze che ci educa alla pace e alla libertà?», mentre Paola Concia, quella del Pontefice, è solo “propaganda becera”. I Casaleggio. Il suo rapporto con il web è tuttora quello del sessantenne a cui hanno appena spiegato come accendere il pc. E infatti il suo uso di internet è parecchio “antico”. Tanto per cominciare continua a utilizzare il blog come strumento privilegiato nell’era in cui esso è stato messo in crisi dai social network. Ma persino del blog Grillo fa un uso primitivo, del tutto verticistico, ignaro della rivoluzione 2.0. I dati del suo sito, del resto, raccontano di un grande exploit iniziale ma di una crescita ormai stabilizzatasi su numeri che di per sé non fanno tremare alcun assetto di potere. I voti che arrivano nell’urna non vengono dal blog, dai MeetUp e da tutta quella fuffa “partecipativa”. Insomma, Grillo ha successo perché le massaie lo vedono alla sera al Tg mentre manda a quel paese i politici. Che a loro volta dovrebbero cominciare a interessarsi del fenomeno, senza schematismi e facili esorcismi. 15/12/2012 sabato primo piano IN BREVE Ok a nuove risorse per gli ammortizzatori Via libera alle nuove risorse per gli ammortizzatori in deroga, pari a circa 900 milioni, che si vanno a sommare ai fondi già esistenti pari a 800 milioni. Lo prevede l’emendamento al ddl stabilità, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. In totale le risorse saranno 1,7 miliardi. 1 I numeri Secolo Feste a casa: meno partenze Sempre meno italiani potranno permettersi una vacanza in occasione del Natale. Rispetto all’anno scorso, secondo le stime dell’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, c’è un vero a proprio crollo delle partenze pari al 20%. La passività nelle casse dello Stato è aumentata a dismisura dal “ribaltone” 2 Supervisione banche, soddisfatto Almunia Rajoy: non abbiamo bisogno degli aiuti Ue L’Italia al 16esimo posto per l’ecoinnovazione L’accordo per la supervisione unica bancaria «è una vittoria chiaramente europea», che aiuterà a superare la crisi ed evitare che torni a prodursi. Lo ha assicurato il vicepresidente della Commissione Europea e commissario per la concorrenza, Joaquin Almunia. La Spagna «a oggi» non ha bisogno di chiedere l’assistenza finanziaria dell’Europa. Lo ha ribadito il premier spagnolo Mariano Rajoy ribadendo che una richiesta ci sarà «solo se è necessario per difendere gli interessi generali spagnoli». L’ecoinnovazione è uno dei principale drivers dello sviluppo sostenibile. L’Italia però è al sedicesimo posto nell’Europa a 27. Lo rileva il Rapporto “Green economy”, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Enea. Ad ottobre le entrate tributarie sono di 29,6 miliardi contro i 22,5 di settembre 3 L’amministrazione centrale è quella più in rosso con un buco di 1.907,242 euro Tasse L’allarme dei cattolici La critica MAURO CUTRUFO «Il debito pubblico è un cancro che sta divorando il Paese. Sono necessarie misure per disinnescare la spirale perversa tassazionerecessioneinteressi». Crisi I dati del supplemento “Finanza pubblica” al bollettino statistico della Banca d’Italia Debito alle stelle: altro record di Monti N Le entrate tributarie A tutto ciò si aggiunge che nel mese di ottobre le entrate tributarie sono ammontate a 29,6 miliardi contro i 22,5 miliardi del mese precedente. A fronte di dati disastrosi il ministro dell’Economia Vittorio Grilli a New York mostra un cauto ottimismo: l’Italia corre ancora rischi ma «nella seconda metà del 2013 ci aspettiamo che i numeri CRISI E CONSUMI Mercato dell’auto In Europa le immatricolazioni sono crollate del 10,1% La politica del rigore penalizza anche il mercato dell’auto. In Europa a novembre, dopo un mese di pausa, torna il calo a due cifre. Il mercato dell’auto il mese scorso nei 27 Paesi Ue più quelli Efta è sceso del 10,1 per cento a 965.918 vetture, contro 1.074.591 di un anno fa. Lo comunica l’Acea, l’Associazione che riunisce i costruttori di auto presenti in Europa e guidata dall’ad Fiat, Sergio Marchionne. Ad ottobre le nuove immatricolazioni erano scese del 4,6 per cento. Nei primi undici mesi del 2012 il calo del mercato europeo è stato del 7,2 per cento a 11.690.109 unità. Tra i cinque principali mercati dell’auto in Europa, Spagna, Italia e Francia a novembre sono quelli più depressi, rispettivamente con flessioni del 20,3 per cento a 48.155 unità, del 20,1 per cento a 106.491 e del 19,2 per cento a 144.602. In ribasso anche le vendite in Germania (-3,5 per cento a 259.846), mentre la Gran Bretagna è l’unico dei “top five” in controtendenza: +11,3 per cento a 149.191 unità. La Gran Bretagna è anche l’unico dei cinque Paesi a chiudere in progresso il consuntivo annuo degli undici mesi (+5,4 per cento a 1.921.052 unità), mentre la Germania chiude in ribasso dell’1,7 (a 2.878.173), la Francia del 13,8 (a 1.738.446), la Spagna del 12,6 (a 648.392) e l’Italia, fanalino di coda, del 19,7 (a 1.314.868). Secondo il Centro Studi Promotor l’andamento del mercato nelle nazioni che hanno adottato la moneta unica «è in netto contrasto con quanto avviene nel resto del mondo, in cui il bilancio 2012 è decisamente positivo con crescite, nel consuntivo a fine ottobre, del 36,1 in Giappone, del 13,9 negli Stati Uniti, del 13 in Russia, dell’11,6 in India, del 7,3 in Brasile e del 3,6 in Cina». stato per 32 anni in catena di montaggio – dice l’operaio, 3 figli e una moglie disoccupata – non avevo i requisiti anagrafici e contributivi per il prepensionamento e così non sono rientrato tra i cosiddetti esodati. Non ho familiari o parenti che possono aiutarmi, tra rate del mutuo e bollette di luce, acqua e gas è difficile andare avanti con 900 euro di cassa integrazione. Abbiamo ridotto i consumi al lumicino, anche per i miei ragazzi, che studiano è dura, purtroppo dobbiamo rinunciare a tutto». Mentre per i 2146 lavoratori della newco Fabbrica Italia Pomigliano, quello di quest’anno sarà un Natale da ricordare: 500 euro in più in busta paga, ma anche la consapevolezza di dover tornare in fabbrica soltanto il prossimo 7 gennaio. Resteranno fermi per due settimane di nuova cassa integrazione. Il premio in denaro comunicato dall’azienda, riguarda il riconoscimento della medaglia Silver per il World Class Ma- nufacturing, che prevede un premio di 200 euro, e la vittoria dello stabilimento nella competizione internazionale “Lean Production”, per la quale l’azienda ha stanziato il premio aggiuntivo di 300 euro, e per il quale l’azienda aveva anche acquistato una pagina pubblicitaria su alcuni quotidiani nazionali per ringraziare i propri dipendenti. In uscita dallo stabilimento automobilistico campano dove si produce la nuova Panda, gli operai non hanno saputo trattenere la gioia: «Sfido chiunque a non essere felice – afferma Antonio, 45 anni, da 18 in fabbrica – soprattutto perchè quest’anno è stato difficile, abbiamo dovuto riaffrontare la cassa integrazione, nonostante la produzione di una nuova vettura. Ma almeno possiamo tornare a casa e dire alle nostre mogli che questo Natale ci sarà qualche soldo in più». La gioia dei lavoratori è palpabile, ed in tanti sottolineano che è un «bel riconoscimento per il lavoro svolto finora». Le amministrazioni centrali A essere sempre più indebitate sono le amministrazioni centrali, mentre cala il passivo degli enti locali. Il debito non consolidato delle amministrazioni centrali raggiunge a ottobre i 1.907,242 miliardi dai 1.887,071 miliardi di settembre. Quello delle amministrazioni locali scende a 134,205 miliardi (da 134,551 miliardi). In particolare, quello delle Regioni e Province autonome cala a 40.523 milioni (da 40.680 milioni), quello dei Comuni a 50.051 milioni (da 50.251 milioni), mentre quello delle Province sale a 9.115 milioni (da 9.095 milioni). In alto la Banca d’Italia. Sotto, carrelli vuoti miglioreranno». E intanto Fitch conferma il suo rating “A-”, seppure con outlook negativo. Un dato ottenuto, secondo l’agenzia, grazie al risanamento dei conti e all’avanzamento delle riforme strutturali «in linea con le attese». Brunetta: da noi nessuna tassa Una situazione drammatica che ormai è sotto gli occhi di tutti. «Il debito pubblico record? Grilli era il direttore generale del Teso- ro ai tempi del nostro governo. Solo che ora il ministro Grilli ha approntato misure di aumento della pressione fiscale di tre punti, lo dice anche Banca d’Italia e si intesta, evidentemente, il record – ha affermato l’ex ministro e deputato del Pdl Renato Brunetta – Noi non l’avevamo fatto, non avevamo aumentato la pressione fiscale, questo governo l’ha aumentata. Questa è una delle ragioni di maggiore critica che noi rivolgiamo al governo Occupazione E a Pomigliano nuova cassa integrazione L’ad del Lingotto Fiat di Termini Imerese, Natale magro per gli operai on ci saranno tavole imbandite a festa per Natale nelle case degli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese, e sotto l’albero pochi regali. Un anno fa il Lingotto ha dismesso definitivamente la fabbrica, dove produceva la Lancia Ypsilon e da gennaio 2200 tute blu, tra lavoratori diretti della Fiat e dell’indotto, sono in cassa integrazione per cessazione attività, mentre ancora stenta a decollare il progetto di riqualificazione del polo industriale. «Ho due bambini piccoli – racconta Vincenzo Polizzi, 38 anni, operaio della Ergom – Mia moglie è disoccupata. Faremo loro dei regali modesti, spendendo poco 10, al massimo 15 euro: per fortuna nella loro letterina a Babbo Natale non hanno fatto richie- N Marchionne Uno stabilimento Fiat ste eccessive. Per proteggerli, non abbiamo raccontato nulla della mia vicenda lavorativa sanno soltanto che non lavoro per adesso – continua – Percepisco 1100 euro di cassa integrazione e arrivare a fine mese è dura. Abbiamo difficoltà a pagare le bollette». Andrea Ingrassia ha 43 anni anche lui lavorava per una ditta del- l’indotto, la Lear, che per Fiat produceva sedili. «Sarà un Natale tristissimo, ancora più di quello del 2011 – dice l’operaio, che per 22 anni ha lavorato in catena di montaggio – L’anno scorso avevamo una speranza: credevamo che partisse il progetto della Dr Motor oggi non abbiamo nè certezze nè prospettive sul nostro futuro, an- che quell’ipotesi è tramontata, viviamo alla giornata. Rispetto ad altri colleghi, però, sono fortunato – aggiunge – per fortuna mia moglie ha un’occupazione stabile, altrimenti con 830 euro di cassa integrazione non sapremmo come vivere». Luciano Ricotta ha 54 anni, e per una vita ha lavorato in Fiat. «Sono La paura allontana gli investitori dall’Italia Gli investitori esteri non vengono in Italia perché «hanno pausa». Lo afferma l’ad di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, sottolineando che non vengono, fra gli altri motivi, anche per la «burocrazia e e per un sistema giudiziario che non capiscono». Marchionne ha anche sottolineato che il mercato italiano dell’auto sarà «in ripresa nel 2013, non nel primo trimestre. Molto si risolverà con le elezioni». Poi commentando i dati sull’andamento delle vendite di Fiat ha osservato: «Il mercato italiano è quello che ha più peso per noi e di questo paghiamo il prezzo in termini di media». Giovanna Taormina Critiche dei consumatori Preoccupati i consumatori, che criticano la politica del rigore adottata dall’esecutivo dei “tecnici”. Per Confesercenti «si sta innescando una spirale di declino per l’intero Paese, da evitare assolutamente. In caso contrario, il debito pubblico diventerà il totem a cui dovremo continuare a sacrificare tutte le nostre risorse». Adusbef e Federconsumatori calcolano che da metà novembre 2011, quando cioè è entrato in carica l’esecutivo, fino ad ottobre 2012 il debito pubblico è aumentato di 102,304 miliardi, con un aumento mensile di 9,2 miliardi. Ben più di quanto è aumentato nei due precedenti governi. dei tecnici, cioè quella di aver prodotto una spaventosa recessione. Ci avevano detto che noi avevamo portato l’Italia sull’orlo del baratro, a me il baratro sembra di viverlo in queste ore, in questi giorni». Désirée Ragazzi Imu, scuole paritarie nel caos. I genitori: «Il governo chiarisca» necessario che il governo chiarisca i parametri che prevedono l’esenzione dall’Imu per le scuole non statali che, in caso contrario, sono costrette a mettere in discussione la continuità d’esercizio». Lo ha dichiarato il presidente di Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) Roberto Gontero, che parla di «caos» e di decreto «iniquo e fumoso». «In un sistema di istruzione a quasi monopolio di Stato, come è ancora, purtroppo, quello italiano, le scuole paritarie non esercitano – ha spiegato Gontero nessun tipo di concorrenza nei confronti di quelle statali. Anzi, data l’esiguità dei finanziamenti, gli istituti privati si trovano in una posizione di svantaggio economico rispetto alle scuole statali. Inoltre – ha sottolineato – il testo del provvedimento prevede l’esenzione dall’Imu per le scuole paritarie nel caso in cui “i corrispettivi (le rette) sono tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio”. Ma non si precisa di quale frazione si tratti, generando una condizione di confusione tra i gestori. Infatti, le rette, non coprendo la totalità delle spese d’esercizio, costituiscono comunque una “frazione” delle spese stesse. Ci troviamo di fronte, quindi – ha proseguito Gontero – a una condizione che, ancora una volta, penalizza il diritto di libertà di scelta educativa dei genitori e l’effettiva parità scolastica. L’imposizione dell’Imu alle scuole paritarie, infatti, fa retrocedere il sistema scolastico italiano rispetto a quanto avviene negli altri Stati europei, dove adeguati piani di finanziamento alle scuole non statali garantiscono la libera concorrenza nel settore dell’istruzione. Inoltre mette i genitori che devono iscrivere i figli a gennaio in una situazione di totale incertezza. Auspichiamo – ha concluso – che il governo recepisca le istanze delle scuole paritarie, facendo chiarezza una volta per tutte sul provvedimento, così da evitare il pagamento di un’imposta che mette in seria discussione la sostenibilità della continuità formativa di numerosi istituti». Sfonda la soglia dei duemila miliardi l’anno, non è mai stato così alto. Un fardello che pesa su ciascun italiano per più di 33mila euro on solo una pressione fiscale enorme, famiglie sempre più povere e nessun crescita, il governo Monti lascia agli italiani anche un’altra pesante eredità: il record storico del debito pubblico. Tutti gli indicatori economici dall’Istat, al Centro studi di Confindustria a Bankitalia certificano che l’Italia è in caduta libera e in forte recessione. L’ultima conferma è arrivata dal supplemento “Finanza pubblica” al bollettino statistico della Banca d’Italia secondo il quale il debito pubblico italiano sfonda quota duemila miliardi di euro, a ottobre si attesta a 2.014 Brunetta: «Grilli s’intesta miliardi, l’ennesimo insuccesso. in valore assoluto Il governo tecnico ha prodotto la recessione» ilpiùlivello alto di sempre: a fine settembre era arrivato a quota 1.995 miliardi. Solo nel corso del 2012 l’indebitamento del nostro Paese è cresciuto di oltre 71 miliardi e di oltre 102 miliardi dall’inizio del governo Monti. Un fardello che pesa su ciascun italiano per più di 33mila euro a testa, neonati compresi. 5 «È attualità politica 6 Secolo Umiliazione Nota di protesta L’India rinvia la sentenza sui marò: schiaffo al governo italiano Antonio Pannullo uesto è il risultato della politica attendista e svogliata del governo italiano sui nostri marò, altro che prestigio internazionale. Ieri, a tre mesi dalla conclusione del dibattimento, la Corte Suprema indiana ha posticipato la sentenza sui ricorsi presentati dall’Italia sui due marò. Palazzo Chigi giudica la decisione incomprensibile. Inve- Q ce è comprensibilissima: solo il Pdl in questi 300 giorni ha fatto sentire la sua voce per la liberazione dei nostri fucilieri di Marina accusati ingiustamente dell’omicidio di due pescatori, campagna portata avanti tra l’indifferenza quando non il fastidio del nostro governo tecnico in tutt’altre faccende affaccendato. E il risultato è un’ennesima umiliazione per l’Italia e la sua classe dirigente, che in dieci mesi non è stata capace di esigere da Nuova Delhi, con cui intratteniamo intensi rapporti commerciali e culturali, un chiarimento sulla sorte dei nostri marò impegnati in missione internazionale anti-pirateria. E ora arrivano le lacrime di coccodrillo nella nota, questa tempestiva, del governo: «Il governo italiano esprime forte delusione e profondo rammarico per il posticipo (...) della sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall’Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da più di nove mesi». Prosegue Palazzo Chigi: «Il Governo italiano, forte delle proprie argomentazioni fondate sul diritto internazionale, ribadisce la propria ferma posizione a fronte delle procedure giudiziarie indiane. Posizione condivisa dalle istituzioni internazionali (...) pre- 15/12/2012 sabato occupate per le conseguenze negative che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull’impegno internazionale nella lotta contro la pirateria in alto mare e nelle missioni di pace all’estero. Il differimento della pronuncia della Corte Suprema non appare assolutamente comprensibile agli occhi delle istituzioni e dell’opinione pubblica italiane e provoca forte preoccupazione». Regione Lombardia L’inchiesta Quaranta indagati per le spese “allegre” dei gruppi politici Fabrizio Ghera Roma La nuova struttura, situata nel Municipio V tra via delle Cave di Pietralata e via Gabriele Galantara, nasce dopo l’intervento di ristrutturazione di un immobile degli anni ’70 Nasce il centro culturale “Gabriella Ferri” Alemanno oggi all’inaugurazione fra animazioni e laboratori per bambini, una mostra, un concorso e uno spettacolo musicale turali antisismiche adeguate ad un edificio da destinare ad attività pubbliche socioculturali. l sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Il centro occupa la superficie complessiva di inaugura stamani il nuovo centro cultura- 1.189 mq. le “Gabriella Ferri”, nato nell’ambito di «E’ questo un ulteriore intervento dell’Ammiuno specifico programma europeo destinato nistrazione comunale nella periferia – ha dialla diffusione e produzione culturale. L’aper- chiarato l’assessore Ghera – è il terzo centro tura del centro arricchisce il progetto da tem- inaugurato in poco tempo, a breve ce ne sarà po avviato dal dipartimento Politiche di ri- un quarto a Torre Maura. A differenza del pasqualificazione delle periferie di Roma Capita- sato, questi centri non sono gestiti da un’asle per la realizzazione di una rete di centri cul- sociazione in particolare, ma direttamente turali nelle aree periferiche della città. Altri dalla Zemeta e quindi dal Comune. Ciò siluoghi analoghi svolgono già con successo le gnifica che qualunque cittadino può usuloro molteplici attività, come l’“Elsa Moran- fruirne per presentare un libro o allestire una te” all’Eur Laurentino 38 e l’“Aldo Fabrizi” a mostra: basta prenotarsi. In questo modo i San Basilio. La nuova centri diventano davstruttura, situata nel vero aperti a tutti». Municipio V tra via Oltre al sindaco, ci saranno gli assessori L’inaugurazione predelle Cave di Pietra- Fabrizio Ghera e Dino Gasperini, il vede una serata d’eclata e via Gabriele figlio e la sorella dell’artista cezione, a partire dalGalantara, nasce dole 16,30, con Villagpo l’intervento di ristrutturazione di un im- gio Natalizio, animazioni e laboratori per mobile degli anni ’70, fortemente danneggia- bambini e una mostra espositiva; alle 17 la feto e in stato di abbandono, oggi attrezzato e sta continua con i saluti istituzionali, un adibito a spazio polifunzionale. Il centro omaggio a Gabriella Ferri e, a seguire, il brincomprende all’interno due spazi a pianta disi natalizio. Alle 21 prima serata del concoraperta per attività sociali e culturali, in cui sa- so “Tradizione della canzone romana”, spetrà possibile allestire mostre e sale lettura e or- tacolo musicale condotto da Ennio Abbonganizzare laboratori per bambini. Sempre in danza e Roberta Murzilli. Presenti all’inauguquest’area sono previsti gli ambienti di servi- razione, oltre ad Alemanno, l’assessore ai Lazio e un piccolo locale ad uso ufficio. Lo spa- vori pubblici e alle Periferie Fabrizio Ghera, zio esterno ospiterà le attività collettive al- l’assessore alle Politiche culturali e Centro stol’aperto ed è in parte pavimentato con mas- rico Dino Gasperini, il presidente del Municiselli in calcestruzzo, in parte adibito a zona pio V, Ivano Caradonna, il figlio di Gabriella verde. La struttura è stata realizzata dall’asses- Ferri, Seva Borzak, la sorella Maria Teresa, sorato ai Lavori pubblici e alle Periferie di Ro- nonché nipoti e parenti della celebre cantanma Capitale. I lavori di consolidamento sono te romana. stati effettuati adottando caratteristiche strut- Gabriella Ferri non è stata mai dimenticata da Valerio Pugi I TESTAMENTO La sua voce Fra jazz, tango e flamenco Il suo testamento spirituale è rintracciabile nella lunga raccolta di ritmi jazz, tango e flamenco, con incedere interpretativo e voce struggente che ricordano da vicino Amália Rodrigues (“Coimbra”), Paolo Conte, Luigi Tenco, Ennio Morricone. Nel 2007 una sua canzone, “Remedios”, venne usata come colonna sonora del film “Saturno contro”, e venne inserita nell’album pubblicato nel marzo 2007 “Saturno contro soundtrack”. Roma e la targa dedicata all’artista e installata su volere del sindaco Gianni Alemanno e di Alessandro Cochi ne è un esempio. A Testaccio, nel cuore della Capitale, quartiere dove Gabriella è nata e cresciuta, la targa recita “Qui è nata Gabriella Ferri, grande interprete della canzone italiana” per poi aggiungere una frase tratta da un suo grande successo “Anche tu così presente, così solo nella mia mente, tu che sempre mi amerai”. In occasione del settantesimo anniversario della nascita l’artista venne omaggiata con una serie di eventi, fra cui la rassegna intitolata “Nata da Roma” nella casa circondariale femminile di Rebibbia riservato alle detenute e agli operatori penitenziari. All’appuntamento partecipò anche il delegato allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Cochi, che si fece promotore anche dell’installazione della targa. «Questo viaggio emozionale – affermò Cochi nell’occasione – ha il merito di far rivivere una delle voci più belle e famose della canzone popolare romana. Testaccina di nascita e di origine, Gabriella Ferri è stata un’interprete unica nel suo genere, soprattutto per il ruolo di “Mamma Roma”, ereditato dalla Magnani, capace di incarnare perfettamente lo spirito popolare della città eterna, portando l’autentica romanità ben oltre i confini nazionali». Nata e cresciuta nel rione romano di Testaccio, poi trasferitasi in via Etruria a San Giovanni, Gabriella Ferri smise ben presto di studiare a causa di un incidente. I primi spettacoli si basarono sul repertorio tradizionale della canzone romanesca (come “Barcarolo romano”) e sui canti da osteria (come “La società dei magnaccioni”). Dopo gli anni passati a Milano, tornò a Roma alla fine del 1966 e approdò al Bagaglino di Roma, di cui divenne la cantante ufficiale; qui conobbe Piero Pintucci, che diventò un suo collaboratore musicale abituale, e incise un 45 giri nel 1968 per la Arc, “È scesa ormai la sera” (il lato b di questo singolo, “Ti regalo gli occhi miei”, raggiunse i vertici delle classifiche in Sudamerica). Gabriella Ferri fece qualche sporadica apparizione col suo repertorio della tradizione romanesca al Folkstudio di Roma. Nel corso degli anni il suo fisico, da magro e sottile che era, si andò via via irrobustendo e questo nuovo aspetto fece parlare di lei come di una “mamma Roma” che teneva testa (in Tv in una trasmissione che divenne culto, più volte trasmessa) a Claudio Villa: stornellando, i due si dissero le cose peggiori e Gabriella ne escì come l’erede di un genere romanesco che non era solo voce, ma anche aspetto. È così che si appropriò delle canzoni, vecchie o nuove non importa, che le dessero la possibilità di costruire dei veri e propri numeri, quasi delle «macchiette», nelle quali però non c’era imitazione dei vecchi artisti napoletani ma il filtro di una personalità esuberante e irrefrenabile: così “Dove sta Zazà?”, che nel dopoguerra era stata il simbolo dell’Italia dissolta (“Dove sta Zazà/Uh Madonna mia”), tornava a essere nella sua interpretazione un brano intriso di perfidia e di amarezza, e così era per “Ciccio Formaggio”, vecchio brano cantato da vecchio brano cantato da Nino Taranto. Negli anni ‘70 aumentarono le sue apparizioni in televisione, nel 1976 partecipò al film “Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa”. Rientrata in Italia dopo un periodo in Usa, incise nel 1987 la sigla del varietà televisivo “Biberon”. Dopo la perizia Il senatore del Pdl ribadisce la sua tesi che stava bene... Quello che io so è che la sua vita era profondamente segnata dalla droga, lui aveva avuto 17 ricoveri prima di quello fatale, era un multiconsumatore di droghe; insomma, a mio avviso, era su un piano inclinato molto pericoloso, per questo dico che andava aiutato, andava curato. Giovanardi: Cucchi vittima di negligenze Antonio Pannullo aso Cucchi: il giorno dopo le perizie del laboratorio Labanof di Milano, giunte dopo sette mesi, si fa strada un po’ di chiarezza su un fatto di cronaca drammatico, la morte in ospedale dei giovane Stefano Cucchi, fatto che ha provocato una serie di feroci polemiche che hanno coinvolto anche l’allora sottosegretario con delega alle Politiche antidroga Carlo Giovanardi. In pratica, la perizia sostiene che il giovane morì per mancanza di alimentazione e non perché fu ammazzato di botte in carcere, tesi che una certa sinistra italiana sposò aprioristicamente prima ancora che si svolgesse un minimo di indagine o di perizia. C na quarantina di consiglieri regionali lombardi sono indagati in un’inchiesta della Procura di Milano sull’utilizzo dei rimborsi dei gruppi consiliari. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e condotta dalla Gdf milanese, vede al momento indagati consiglieri del Pdl e della Lega Nord, fra cui i capigruppo in Regione Lombardia Paolo Valentini e Stefano Galli. La Finanza avrebbe accertato un utilizzo illecito dei rimborsi regionali. In particolare l’indagine riguarderebbe spese fatte al di fuori dell’attività politica con soldi pubblici. Lo scorso 10 ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su ordine del procuratore aggiunto Robledo e dei pm Filippini e D’Alessio, erano andati in Regione Lombardia con un decreto di esibizione di documenti e avevano acquisito i rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di Pdl e Lega dal 2008 al marzo del 2011. Sul decreto in quella occasione erano indicati i nomi di tre indagati per peculato e truffa aggravata: il leghista ed ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, già indagato in un’altra inchiesta per corruzione; l’ex vicepresidente del Consiglio regionale ed ex assessore Franco Nicoli Cristiani (Pdl), anche lui accusato di corruzione in un’altra inchiesta; e l’ex assessore regionale Massimo Buscemi del Pdl. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, da quanto si è saputo, sono finite soprattutto le spese di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei due gruppi consiliari, e in particolare i finanzieri avrebbero accertato spese, per cene e viaggi, illecite. Tra gli oggetti acquistati con soldi pubblici, finiti sotto la lente della Procura, ci sono anche munizioni da caccia per 750 euro che sarebbero stati acquistate da un consigliere lombardo leghista. Alcuni consiglieri lombardi, inoltre, avrebbero speso soldi pubblici per degustazioni, cocktail e acquisti di carne in macelleria, per pranzi in ristoranti di lusso milanesi, come “A Riccione” e “Berti”, ma anche al “Mc Donald’s”, oltre a videogiochi. Alcuni consiglieri avrebbero usato i soldi pubblici per prendere ogni mattina cappuccino e brioche al bar. {r.c.} U «A differenza del passato, questi centri non sono gestiti da un’associazione in particolare, ma direttamente dalla Zemeta e quindi dal Comune. Ciò significa che qualunque cittadino può usufruirne per presentare un libro o allestire una mostra: basta prenotarsi. In questo modo i centri diventano davvero aperti a tutti». Il processo si aprirà tra pochi giorni davanti alla Corte d’Assise, con imputati sei medici, tre infermieri e tre agenti penitenziari, ai quali ultimi però non è contestato l’omicidio colposo. La stessa perizia infatti non chiarisce se le lesioni siano risultato di un pestaggio o di una caduta accidentale. Secondo “il Fatto Quotidiano”, Stefano Cucchi durante il ricovero ripeteva di essere caduto per le scale. Dopo il fermo, nell’ottobre 2009, fu portato a Regina Coeli, ma il medico si accorse che stava male e fu trasferito all’ospedale “Sandro Pertini”. Dopo sei giorni morì. All’ingresso pesava 52 chili, l’ultimo giorno 38. Per la perizia non è possibile stabilire se sia stato picchiato, ma in ogni caso, ferma restando la gravità della cosa, quelle contusioni non hanno contribuito alla morte. Senatore Giovanardi, lei è stato accusato di essere poco cristiano per quello che ha detto su Stefano Cucchi... Ma cosa ho detto? Io ho detto quel che ho sostenuto sempre, e la perizia conforta le mie tesi. Oggi ribadisco che Cucchi è sta- to vittima della negligenza di medici che non si sono resi conto della gravità delle sue condizioni e che lo hanno lasciato morire di fame e di sete. Lui era una persona in quel momento incapace di gestirsi e aveva bisogno di essere curato. Di essere aiutato. Eppure dicono che faceva una vita assolutamente regolare, Carlo Giovanardi, nel 2009 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per le Politiche antidroga Lei era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga... Sì, e proprio in questa mia veste ho potuto conoscere in modo approfondito le problematiche di questa dipendenza. Muccioli, don Gelmini, don Mazzi, tutti mi hanno insegnato che la tossicodipendenza rovina quando non uccide. E da loro ho imparato anche un’altra cosa, che purtroppo nella politica politicante di oggi viene strumentalizzata. Che cosa? Che nelle comunità di recupero si utilizza sempre un linguaggio diretto, franco, direi ruvido. Ho sentito con le mie orecchie questi grandi operatori, che ho citato un attimo fa, rivolgersi anche con una certa durezza ai ragazzi ospiti delle strutture. Ma li mettevano in guardia, li avvertivano, insomma li proteggevano. Per questo, ai tempi della mia carica, ho fatto svolgere un’intensa propaganda tesa a prevenire, a educare, a informare, nelle scuole e altrove. Se qualche volta sono stato troppo franco, dicendo che la droga è pericolosa e che può condurre alla morte, non vedo cosa ho detto di trascendentale. Se poi qualcuno vuole strumentalizzare o mistificare per guadagnare una manciata di consensi, è affar suo. Io preferisco proteggere i giovani. Vorrei dire un’ultima cosa: ci sono tre guardie carcerarie e le loro famiglie che stanno vivendo un incubo: ma ancora oggi non si sa se abbiano fatto qualcosa di illegale o meno. Ecco, io condanno coloro che li hanno pregiudicati in nome di una faziosità ideologica. 15/12/2012 sabato lettere Con l’Imu mi hanno “espropriato” la casa Apprendo che grazie all’Imu applicata su un appartamento che ho concesso in locazione mi ritrovo di fatto espropriato dell’immobile da parte dello Stato. La somma delle imposte sul reddito derivante da locazione, della rendita catastale e dell’Imu sono superiori a quanto percepisco grazie agli affitti. E posso ritenermi fortunato perché l’inquilino paga regolarmente. In queste condizioni tutto il reddito viene confiscato, e anzi per colmare i versamenti richiesti devo anche attingere ai miei risparmi che nel frattempo si stanno assottigliando sempre più. Mario Rossi Perché sulla Littizzetto nessuno è intervenuto? Secolo [email protected],[email protected],[email protected] IL PDL NEGLI ENTI LOCALI Mugnai: la Asl 10 di Firenze rivuole i buoni assegnati ai celiaci Ai fiorentini affetti da celiachia in questi giorni stanno arrivando a casa raccomandate con cui la Asl 10 richiede i buoni rilasciati per l’acquisto dei prodotti senza glutine. Come mai? Perché la Regione dovrebbe rimodularne la consistenza, e allora intanto – anche se la delibera non c’è ancora – la Asl di Firenze ha pensato di avvantaggiarsi nel richiederli indietro. Ma è l’unica o ci sono altre Asl che stanno facendo questo? E quali sono gli accordi tra Regione Toscana e Associazione dei celiaci? Quale l’ammontare della spesa regionale a favore di questi cittadini nell’ultimo triennio? Eccole qui le domande su cui, appreso quanto accade a Firenze, il vicepresidente della commissione Sanità, Stefano Mugnai (Pdl), ha deciso di interrogare la Giunta di centrosinistra. L’atto è stato sottoscritto anche dai consiglieri fiorentini del Pdl: Giovanni Donzelli, Stefa- Devo forse scandalizzarmi se una certa Litizzetto ha pronunciato la parola proibita in fascia protetta senza ricorrere alle sue innumerevoli metafore? Nessuno è intervenuto. Eppure di tempo per rimediare alla sparata della Luciana ce n’era. Il programma non va in onda in diretta. Viene registrato nella giornata e in quanto tale eventuali sbracamenti possono essere tagliati a dovere o coperti con il classico beep. I dirigenti Rai non si indignino, avevano i nia Fuscagni (portavoce dell’opposizione), Paolo Marcheschi, Nicola Nascosti e Tommaso Villa. «E’ notizia di questi giorni – scrivono gli esponenti del Pdl – che il Dipartimento del farmaco della Asl 10 di Firenze abbia inviato una raccomandata ai pazienti celiaci per richiedere i buoni-contributo per l’acquisto di prodotti senza glutine, indicando quindici giorni di tempo per restituire il buono, pari a circa 240 euro per le donne e 60 euro per gli uomini. I buoni come contributo per l’acquisto di prodotti senza glutine sono di 130 euro mensili, ma da gennaio la Regione dovrebbe rimodularli al fabbisogno calorico portandoli a 110 euro per le donne e 125 per gli uomini». Al momento, però, la Giunta regionale non ha ancora approvato la delibera dove si ritoccherebbero al ribasso i buoni spesa: «Quindi, da articoli apparsi sulla stampa, è emerso che la Giunta stessa si sia contrariata del comportamento della Asl 10», notano Mugnai e i suoi colleghi. «La richiesta di restituzione della Asl 10 – riflettono poi – potrebbe essere fatta anche dalle altre undici aziende sanitarie». Per questo ritengono «opportuno verificare quale sia il coordinamento in materia di buoni spesa per celiaci tra la Giunta e le Asl e quali potrebbero essere i provvedimenti regionali per incidere sulla riduzione dei costi dei prodotti per celiaci». mezzi per porre rimedio alla sparata della Littizzetto, lo avrebbero certamente fatto se al posto di quella parola forte le fosse scappata una bestemmia. Osvaldo Stano Tanti strumentalizzano il dibattito sull’Europa Berlusconi non odia l’Europa e nemmeno il Pdl la odia; egli ripudia semplicemente l’idea e non credo che la cosa sia incondivisibile anche sul piano democratico, che se alcune potenze dominanti europee debbano determinare la nostra vita economica e i nostri sforzi che spesso restano anche disattesi, credo che la cosa possa anche non andar bene per molti. Essere antieuropeo è un’altra cosa, ma certo quando si devono intendere le cose con molta superficialità strumentale, si può dire tutto di tutto Bruno Russo Sul Cav c’è l’invidia delle persone mediocri All’indomani dell’aggressione subita in piazza Duomo a Milano, l’entourage di Silvio Berlusconi pubblicò il libro “L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio”. Ebbene, se il più amatoodiato dagli italiani si fosse dato alla ricerca dell’essere, avrebbe scoperto che i sentimenti dell’odio e dell’invidia albergano nella quasi totalità degli esseri umani. I detrattori di Silvio non hanno iniziato a odiarlo per le sue idee politiche, bensì muovendo da banali premesse: perché lui ha successo e io no?; perché lui è diventato il presidente del consiglio e io no?; perché lui è molto amato della donne ed io no?; in parole semplici: perché lui sì e io no? Interrogativi che nei mediocri si traducono in invidia e odio. Gianni Toffali La manipolazione tattica dello spread Non posso dire che lo spread sia un imbroglio. Di certo si tratta di una manipolazione ben congegnata da chi ricopre il doppio ruolo di giudice e beneficiario del giudizio. Si tratta di un deja-vu, sono frequenti le situazioni dove si fatica a capire da che parte stia l’arbitro. In maniera del tutto analoga appare evidente che i soggetti giudicanti e coloro che grazie alla speculazione traggono beneficio dalle pagelle siano tifosi che appartengono alla stessa curva, stessi ultras. Andrea Bucci È morta a Roma Viviana Scarpini Dopo una breve ma inesorabile malattia è morta a Roma, lasciando un grande vuoto, Viviana Scarpini, sorella della nostra amica Claudia. Aveva appena 47 anni e lascia il marito e due bimbi. I funerali si terranno oggi nella Chiesa di San’Agnese alle ore 9. A Claudia e ai familiari giungano le condoglianze del Secolo d’Italia. APPUNTAMENTI La manifestazione “Le primarie delle idee” Roma Fino al 22 dicembre Roma Domani 16, alle 10 Il Museo nazionale preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, piazza Marconi 14 (Eur), propone per il mese di dicembre alcuni appuntamenti per condurre il pubblico alla scoperta della cultura e della civiltà dei Maya. Prenotazioni al numero telefonico 065917319. All’Auditorium della Conciliazione, via della Conciliazione 4, a Roma, si terrà la manifestazione promossa da Giorgia Meloni e Guido Crosetto “Le primarie delle idee”. Parteciperanno numerosi esponenti della politica, della cultura e del terzo settore. Convegno dell’Ugl: “La famiglia oltre la crisi” I valori di ieri per il nostro futuro Formello Sabato 22, alle 16 Presso la sala Grande di Palazzo Chigi, a Formello, piazza San Lorenzo 3, si terrà il convegno “I valori di ieri per la Formello di domani”. esposizione 171 presepi, che rispondono a canoni diversi: dal presepio storicoregionale (i classici del ’600 e ’700 napoletano , del ’700 e dell’800 ligure, dell’800 romano), a quello di “fantasia”, dove l’estro dei presepisti trasforma la banalità di oggetti e materie del vivere quotidiano in una originale rappresentazione del sacro. Una mostra quindi particolare, non a caso indicata dal New York Times tra le sei cose da visitare al mondo nel periodo di Natale. L’Esposizione Internazionale 100 Presepi è aperta tutti i giorni anche i Torna l’esposizione dei “100 Presepi” Roma Fino al 6 gennaio Quest’anno ricorre il 37° anniversario per l’Esposizione Internazionale 100 Presepi, che resterà aperta fino al 6 gennaio nelle sale del Bramante a piazza del Popolo. In Roma Lunedì 17, alle 11 IL LEONE IMBIANCATO DEL DUOMO DI MILANO “La famiglia oltre la crisi. Dieci obiettivi per tante buone pratiche”, questo il titolo del documento programmatico a cura del dipartimento della Famiglia, politiche dei diritti e delle pari opportunità dell’Ugl che sarà presentato lunedì 17, presso la sala conferenze Ugl in via Margutta 19, a Roma. Alla conferenza stampa sarà presente Giovanni Centrella, Loretta Civili e Maria Teresa Roghi. Roma Dopo la mezzanotte Grande concerto gratuito la notte di Capodanno a Roma con tre protagonisti indiscussi della musica italiana. Pino Daniele, Mario Biondi e il rapper J-Ax si alternano sul palco allestito ai Fori Imperiali per festeggiare insieme ai romani l’arrivo del 2013. Dopo il brindisi di mezzanotte e lo spettacolo dei fuochi d’artificio, la festa continua con il vj set di Dimensione Suono Roma: suoni, immagini ed animazione fino a notte fonda. Roma Fino al 7 aprile 2013 Roma Fino a domenica 16 Alla scoperta dei Maya: Museo Pigorini Brindisi di Capodanno a viale dei Fori Imperiali Canova in mostra: “Il segno della gloria” Va in scena “Del mio sangue” La rappresentazione di “Del mio sangue”, drammaturgia fisica di Giovanni Franci, per la regia di Marianna Galloni, auto regia Marco Aquilanti, con Alessia Di Francescantonio e Valerio Di Benedetto si terrà in via Luca Della Robbia 47, a Roma, tutti i giorni alle ore 21 e la domenica alle 18.30. festivi (compreso 8 dicembre, Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania) dalle ore 9,30 alle 20 fino al 6 gennaio 2013. causa del maltempo e della neve al nord, anche all’aeroporto A di Fiumicino sono stati cancellati diversi voli in partenza e in arrivo. d’Italia Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi In particolare sono stati soppressi alcuni collegamenti in partenza per Milano Linate. Nella foto: uno dei leoni che adorna la statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo, a Milano, imbiancata dalla neve che sta cadendo da giovedì sera su tutta la Lombardia. Quotidiano di Alleanza Nazionale GIORNALE MURALE REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N. 16225 DEL 23/2/76 Redazione Via della Scrofa 43 - 00186 Roma tel. 06/6889921 fax 06/6861598 - mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 fax 06/68817204 - mail: [email protected] Abbonamenti e diffusione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68899237 fax 06/6871594 mail: [email protected] Il Museo di Roma Palazzo Braschi ospita fino al 7 aprile, un’esposizione di opere di Pietro Canova “Il segno della gloria. Disegni, dipinti e sculture”. La mostra è dedicata in particolare allo studio del disegno canoviano, per raccontare la nascita delle idee che, già nei primi tratti dell’artista, annunciano i suoi capolavori. I disegni sono accompagnati da 15 acqueforti delle opere realizzate, 6 modelli originali in gesso, 4 tempere, un dipinto ad olio, due terracotte e due marmi. È così possibile visualizzare il passaggio dalla fase ideativa alla realizzazione dell’opera. Editore SECOLO D’ITALIA SRL Fondatore Franz Turchi Tipografie: Soc. Tipografico Ed. Capitolina Spa Via G. Peroni, 280 Roma Monza Stampa srl Via Buonarroti, 153 Monza PRIMO AL BOTTEGHINO “Lo Hobbit”: polemiche sugli animali o Hobbit" primo al debutto, ma senza strafare. 642.571 euro con la media copia di 1.015 euro per il Tolkien firmato Peter Jackson, e sul podio troviamo anche i due competitor più attesi per il botteghino delle feste: 226.206 euro (media copia 442) per “Tutto tutto niente niente" di Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese; 104.033 euro (241) per “Colpi di fulmine" di Neri Parenti, con Christian De Sica e Lillo & Greg. “Lo Hobbit" beneficia del prezzo del biglietto maggiorato per le proiezioni in 3D, ma sconta la durata monstre (172’), ovvero meno proiezioni, e il primo spettacolo saltato per le copie in high frame rate 3D, causa consegna dei codici di sblocco del film fuori tempo massimo. In ogni caso, cinque settimane fa, ovvero giovedì 14 novembre, l’ultimo capitolo di “Twilight, Breaking Dawn - Parte 2" aveva incassato 2,2 milioni di euro: miglior debutto del 2012, da cui “Lo Hobbit" rimane molto lontano. Per tornare agli incassi di giovedì, le altre due new entry, l’animazione “Sammy 2 La grande fuga" e “La parte degli angeli" di Ken Loach, non vanno oltre, rispettivamente, la nona e la tredicesima posizione. Ma contro “Lo Hobbit" è scesa in campo la Lega antivisezione (Lav), che si è unita alle associazioni animaliste statunitensi American Humane Association e People for Ethical Treatmen of Animals nel denunciare la morte di 27 animali durante le riprese del film. Secondo la American Humane Association, responsabile del controllo e del benessere degli animali sui set cinematografici e televisivi, i decessi accertati e i ferimenti degli animali coinvolti non si sarebbero verificati direttamente sul set, bensì nell’allevamento in cui gli animali erano detenuti durante le riprese del film, a causa della cattiva gestione e dell’inadeguatezza del luogo. «È incredibile che il regista Peter Jackson abbia voluto utilizzare animali veri invece di ricorrere agli effetti speciali – afferma l’associazione animalista – Se il film fosse stato realizzato in Italia invece che in Nuova Zelanda, sarebbero scattate le sanzioni, compreso il carcere, per la morte degli animali, così come previsto dal Codice penale. Gli animali non scelgono di fare gli attori e il minimo che le società di produzione possono fare è garantire la loro incolumità durante tutta la durata delle riprese». “L Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Conc. Pubblicità: Minimega Pubblicità Lungotevere delle navi, 30 00196 Roma tel 06/32696311 fax 06/32609641 [email protected] 7 Distributore esclusivo per l’Italia: Parrini & C. Via di S.Cornelia 9 00060 Formello (Rm) - tel. 0690778.1 Abbonamento cartaceo annuo per l’Italia 150,00 euro da versare sul c/c postale 92203058 Regime Sovvenzionato Sped. Abb. Postale DL 353/2003 (Conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 DCB Roma La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990 n. 250 8 Secolo 15/12/2012 sabato Dal mondo Una storia d’amore, di viaggi e di passione STRAGE IN SCUOLA USA Diverse persone, fra cui alcuni bambini, sono rimaste uccise in una sparatoria ieri mattina in una scuola del Connecticut in Usa. Pure il killer è morto. “SOLO”: NO PROCESSO IN GB Non verrà processato in Gran Bretagna l’hacker Gary McKinnon, detto “Solo”, accusato di aver violato il sistema militare del governo Usa. PONTE AEREO PER IL DARFUR Un ponte aereo per garantire cura e assistenza a un gruppo di bambini di Nyala, sud Darfur, gravemente malati. È il progetto di Italians for Darfur. APPELLO ONU PER LA SIRIA Mercoledì prossimo verrà lanciato un appello speciale dell’Onu per raccogliere aiuti internazionali a favore della popolazione siriana. In uscita l’opera prima di Donatella Corridore, che racconta la vita del nonno Ruggero Bondìa, pioniere in Libia in quello spirituale, l’ “esploratore” Bondìa si trova in Libia esattamente per la stessa ragione che anima il maresciallo dell’aria Balbo. Entrambi sono lì per una ragione d’amore di patria. Una ragione così diversa e così uguale. Non a caso il titolare dell’Agenzia marittima italiana si sente ideologicamente vicinissimo al governatore di Libia, alla sua avversione nei confronti della legge razziale e alla sua politica d’integrazione tra popolazione locale e coloni. La storia che ci racconta la Corridone, però, non si ferma in terra africana. Il viaggio continua e sempre attraverso il mare – che “non è amico di nessuno”, come diceva il nonno alla piccola Donatella – Bondìa raggiungerà l’India e quindi il Tibet. Ma stavolta non sarà un viaggio piacevole. Siamo nel 1940 e il fondatore dell’Agenzia marittima, arruolatosi nell’esercito italiano con il grado di ufficiale, viene catturato dagli inglesi e imprigionato nelle terre fredde e lontane alle pendici dell’Himalaya. È il dramma della prigionia di guerra che dura sei lunghi anni. Bondìa ne uscirà vivo e, dopo essere tornato per un breve periodo in Sicilia, si arrenderà ancora al richiamo della sua vera casa, la Libia, dove ad aspettarlo troverà la sua “famiglia”: Malika, fedele governante, e Kamil, un bimbo (diventato ormai uomo) che prima della guerra Bondìa Un passato fatto di altre aveva salvato da tappe: tra Sicilia e morte certa. Sono anni gioiosi Africa, fra tempeste che rivivono nei private e pubbliche ricordi dell’autrice e che animano le pagine del libro con immagini straordinarie come le spettacolari qitar (carovane) dei cammelli; le pietre trasparenti lavorate dagli artigiani berberi; i veli colorati dei Tuareg. La piccola Donatella è spesso a Bengasi con il nonno, Malika e Kamil. Sembra proprio che quella amorevole famiglia “di fatto” sia destinata a non dividersi mai più, ma purtroppo non sarà così: nel 1969 arriva il colpo di stato di Gheddafi e la separazione sarà drammatica. Sanguinosa. Forse è il capitolo in cui il racconto dell’autrice si fa più empatico e sofferto. Ogni frase diventa un pugno nello stomaco. Ogni parola un macigno. Si chiude con la “Stella del Sud” - l’imbarcazione di Bondìa con la quale questo straordinario viaggio era iniziato che salpa per l’ennesima volta verso la Sicilia. Stavolta però è una fuga dolorosissima che segue a una separazione struggente. A bordo ci sono solo il nonno e sua nipote abbracciati stretti stretti nel buio, sotto la solita coperta di stelle che quella notte, però, sembrano spente. Arriveranno in Sicilia e da lì la piccola Corridore partirà alla volta di Roma dove, con i suoi genitori, si stabilirà definitivamente. Per dimenticare. Per continuare a vivere. Il viaggio va ancora avanti, ma noi dobbiamo fermarci qui. Quello che possiamo dire è che c’è un lieto fine e tutto sommato non poteva che essere così: in fondo ogni storia d’amore - anche quella più sfortunata - è una storia lieta, e a noi non resta che viverla con coraggio. Fino alla fine, comunque vada. Alessio Di Mauro Alessio Di Mauro el divenire perpetuo dell’esistenza umana c’è forse un’unica certezza inamovibile. Un istinto forte al quale non ci si può sottrarre. Qualcosa di molto profondo, presente in ogni epoca e ad ogni latitudine, su cui nulla sembrano potere le vicende della quotidianità che si agitano in superficie. Stiamo parlando di quello che, per effetto del processo di semplificazione linguistica imposto dalla modernità, Il titolo siamo abituati a chiamare sbrigativamente amore. del Nell’antica Grecia la terminologia utilizzata per romanzo definire questa nostra preziosa essenza era è “Mare decisamente più specifica: si parlava di Agape per vecchio” significare amore incondizionato per qualcuno o e uscirà qualcosa. L’amore corrisposto si chiamava Anteros. il mese Pothos era il desiderio e il sogno. Storge l’amore prossimo, d’appartenenza, come quello tra consanguinei. edito Ecco, “Mare vecchio” – l’opera prima di Donatella da Viator Corridore, pubblicata da Viator e in uscita a gennaio in libreria – ci racconta una magnifica e struggente storia d’amore. Amore inteso in tutte quelle classicheggianti declinazioni. Una storia che poi è la vera straordinaria storia dell’autrice, della sua infanzia e della sua vita. “Mare vecchio” in fondo, proprio come ogni storia d’amore, è un viaggio. Per essere più precisi è il viaggio fisico e catartico dell’autrice sulle tracce delle sue origini d’italiana di Libia, nel solco di un passato fatto di altri viaggi: tra la Sicilia e l’Africa; tra le tempeste private della propria famiglia e quelle pubbliche di un Paese, come quello libico, attraversato dalle vicende drammatiche della seconda guerra mondiale prima e del colpo di stato di Gheddafi poi. Un viaggio che si spinge fino alla rivolta della Il viaggio fisico e Primavera Araba catartico dell’autrice sulle che in tempi più recenti ha tracce delle sue origini portato alla d’italiana di Libia capitolazione del sanguinoso Raìs. La storia ruota tutta attorno a un uomo straordinario e alle sue gesta. Si tratta di Ruggero Bondìa, un possidente siciliano nonno dell’autrice - che, disinteressato delle sue proprietà, s’innamora perdutamente del mare e di quel pezzo d’Africa a sud della sua Sicilia. Un amore così grande che lo porterà presto a considerare il territorio libico la sua vera patria e a fondare, proprio lì a Bengasi, l’Agenzia marittima italiana di trasporti, sdoganamenti e spedizioni che diventerà la più importante di tutto il Mediterraneo. È la passione per la propria terra - elettiva o d’origine che sia - la prima delle forme d’amore che fanno da sfondo e in qualche modo determinano tutte le vicende raccontate nella storia. In “Mare vecchio” l’amore così autentico e puro che Bondìa nutre per la “sua” Libia - coi suoi colori, il suo deserto e i suoi uomini blu - si specchia in quello che Italo Balbo e i suoi camerati provano nei confronti della “loro” Italia fascista che in quegli anni reclama un “posto al sole”. Del resto, se è vero – come insegna il barone Julius Evola quando scrive “la mia patria è l’Idea” – che i confini della patria possono essere cercati non solo nell’orizzonte geografico, ma anche N Costituzione La seconda giornata il 22 dicembre. Ultime manifestazioni pro e contro Morsi ELEZIONI Oggi gli egiziani votano per il referendum ono circa 51 milioni gli elettori chiamati alle urne per il referendum sulla Costituzione in Egitto. La consultazione elettorale si terrà in due “tranche”, la prima oggi in dieci regioni o città come Il Cairo, Alessandria e Aswan, la seconda il 22 dicembre nelle rimanenti diciassette regioni, inclusa Giza, che fa parte della Grande Cairo. Gli egiziani all’estero stanno già votando da mercoledì. In tutto i seggi elettorali saranno oltre 13.000. L’estensione su due giorni delle votazioni si è resa necessaria per la protesta dei magistrati, molti dei quali hanno aderito all’appello per boicottare le urne lanciato dalle associazioni dei giudici per protestare contro il decreto del 22 novembre S con quale il presidente Mohamed Morsi si dava “super poteri” a discapito della magistratura. I magistrati presenti ai seggi oggi – ha fatto sapere la commissione elettorale – saranno settemila. Si vota dalle 8 del mattino alle 19, le 18 in Italia, e gli elettori potranno esprimere il loro voto solo nella circoscrizione di appartenenza. L’appuntamento elettorale rischia di essere occasione di nuove violenze. Anche ieri ci sono stati tafferugli ad Alessandria fra chi appoggia la Costituzione e chi è contrario. L’esercito è pronto a schierare 120.000 soldati e seimila blindati per garantire la sicurezza ai seggi, affiancandosi ad altrettanti agenti di polizia. In campo oltre 700 ambulan- ze. I risultati ufficiali, inclusi quelli per gli egiziani all’estero, sono attesi dopo la seconda tornata del 22, forse fra il 23 e il 24 dicembre. Non è escluso però che partiti e attivisti diffondano già i risultati ufficiosi a partire dalla prima tornata di voto odierno. La Costituzione in 235 articoli è stata approvata in una notte dall’Assemblea costituente, contestata dalle opposizioni laiche e liberali perché dominata dai movimenti islamici. La campagna per il sì, sostenuta dai Fratelli Musulmani e buona parte dei movimenti salafiti, punta sulla necessità della stabilità politica. Il no, guidato dal Fronte di Salvezza Nazionale, che riunisce i principali movimenti di opposi- Giappone Seggi elettorali in Egitto zione egiziani, sostiene che questa Costituzione non garantisce i diritti civili e può portare ad uno Stato islamico. Per entrambi gli schieramenti si tratta sostanzialmente di un sì o un no anche al presidente Mohamed Morsi. Ultime manifestazioni con- trapposte dei sostenitori e degli oppositori della Costituzione: i Fratelli Musulmani e i salafiti hanno radunato migliaia di supporter davanti alla moschea di Rabaa Al Adawiya nel quartiere di Nasr City al Cairo a sostegno della «legittimità democratica» e del Liberaldemocratici in pole position Il Giappone potrebbe tornare ad essere governato dal Partito Liberaldemocrati co (Ldp). Alla vigilia delle elezioni di domani, le prime dopo l’incidente di Fukushima, i sondaggi premiano il partito dell’ex premier Shinzo Abe che potrebbe conquistare quasi 300 dei 480 seggi della Camera bassa. presidente Mohamed Morsi. Le opposizioni hanno indetto quattro cortei che da vari punti della capitale hanno raggiunto il palazzo presidenziale di Ittahadeya per ribadire il loro no alla Costituzione, sostenendo che non è di tutti gli egiziani ma solo dei Fratelli Musulmani. Su piazza Tahrir, ancora presidiata dal sit in delle opposizioni, si sono organizzati piccoli gruppi che discutono se votare no o boicottare le urne. Papa Tawadros II della Chiesa copto-ortodossa ha fatto appello a tutti gli egiziani ad andare a votare. I cittadini devono esercitare i loro diritti ed esprimere le proprie opinioni, ha detto il Papa, eletto poco più di un mese fa, in una dichiarazione diffusa dall’agenzia Mena. Le tre Chiese cristiane d’Egitto – copta, cattolica ed evangelista – si sono schierate per la partecipazione al referendum.