La Riforma dello Stato
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La Riforma dello Stato
La Riforma dello Stato b) Ammodernamento (1888-1890). L'esperimento politico di Crispi Crispi Dal 1885 l'ormai anziano Francesco Crispi (nato nel 1818) si afferma come ultima figura forte in un contesto molto trasformistico. Crispi, al contrario degli altri protagonisti politici ha un disegno chiaro: rafforzamento del potere esecutivo e del primo ministro (ipotesi del cancellierato tedesco) incremento dell'autonomia locale e rafforzamento del sistema dei controlli adozione di primi provvedimenti di welfare. Siamo alla vigilia della trasformazione dell'apparato statale. Crispi A capo dei seguenti governi: - agosto 1887 marzo 1889 - marzo 1889 febbraio 1891 - febbraio 1891 maggio 1892 - dicembre 1893 giugno 1894 - giugno 1894 5 giugno 1896 Crispi In due soli anni riesce a far approvare dal Parlamento un numero incredibile di provvedimenti legislativi che riorganizzano profondamente lo Stato. E' il prototipo del leader che cerca di governare “nonostante” il Parlamento instabile. Il primo ciclo di riforme viene approvato grazie alla sensazione di “disorientamento” del Parlamento. Legge 12 febbraio 1888. Legge 12 febbraio 1888. Crea i sottosegretari e affida al governo la discrezionalità di istituire o sopprimere i Ministeri. Scopo è affermare l'autonomia dell'esecutivo dal legislativo Il primo nuovo Ministero ad essere istituto è quello delle Poste (1889), staccato e reso autonomo dai LLPP. L. 22 Dicembre 1888 L., 22 Dicembre 1888, sulla sanità pubblica. Obbliga comuni e province a fornire prestazioni sanitarie minime. Crea il medico condotto comunale e il medico provinciale. Hanno compiti di prevenzione, igiene. Sono consulenti dei sindaci e del prefetto e possono ordinare provvedimeti di igiene. E' fatta così bene che diviene un esempio in Europa L. 30 Dicembre 1888 Legge comunale e provinciale: adegua l'elettorato locale a quello nazionale. Rende il sindaco elettivo nei comuni con più di 10.000 abitanti. Crea un doppio binario di controlli sui comuni: abolito il controllo della deputazione provinciale, non più presieduta dal prefetto, instaura: a) Controllo di legittimità e formale: al Prefetto b) Controllo di merito: ad un nuovo organo tecnico, la Giunta Provinciale Amministrativa (GPA), formata da esperti nominati dal Consiglio Provinciale e dal Prefetto, presieduta dal Prefetto. Il sistema viene parzialmente modificato nel 1970. L. 31 marzo 1889 L. 31 marzo 1889, Riforma il Consiglio di Stato, cui attribuisce poteri giurisdizionali nella cause dei cittadini contro i poteri pubblici. L. 15 luglio 1890 L. 15 luglio 1890. Riforma il sistema dell'assistenza pubblica. Dà ai comuni gli strumenti per coordinare (ed eventualmente espropriare) le Opere pie private che erogano prestazioni assistenziali sul territorio (sono alcune decine di migliaia). E' un passo essenziale verso la publicizzazione dell'assistenza. Crispi E' il prototipo del leader che cerca di governare “nonostante” il Parlamento instabile. Il primo ciclo di riforme viene approvato grazie alla sensazione di “disorientamento” del Parlamento. Nel gennaio 1891 il governo Crispi è costretto alle dimissioni su un contrasto di politica finanziaria, che si maschera da diatriba personale (v. Astuto p. 135) Fallisce il tentativo di un ricambio generazionale e di politica complessiva con la nomina di Giovanni Giolitti, travolto dallo scandalo della Banca Romana. Crispi si appoggia al Re, cerca con una politica colonialista di ottenere consenso e compattare il Parlamento dietro di sè. Alternative politico-istituzionali Dopo la sua caduta la classe politica e il Re sono davanti ad una alternativa: Svolta conservatrice, che riduca le prerogative del Parlamento, il “Torniamo allo Statuto” di Sonnino (1897) e ripristino di una prassi parlamentare tradizionale, con tutti i vantaggi e svantaggi ormai ben noti.