relazione esercizio 2012 assemblea ordinaria

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relazione esercizio 2012 assemblea ordinaria
RELAZIONE ESERCIZIO 2012
ASSEMBLEA ORDINARIA
9 luglio 2013
FEDERAZIONE AZIENDE ITALIANE PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA
00184 ROMA VIA NAZIONALE 54 – Tel. +39 06 4880247 Fax +39 06 4827476 e-mail: [email protected] http://www.aiad.it
INDICE
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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INDUSTRIA ITALIANA PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA pag.
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I settori aeronautico ed elicotteristico ......................................................
Il settore dell’elettronica per la difesa e la sicurezza ...............................
Il settore spaziale ....................................................................................
Il settore navale .......................................................................................
Il settore terrestre ....................................................................................
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RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ DELLA FEDERAZIONE............................
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Rapporti e collaborazioni .........................................................................
Attività dei gruppi di lavoro.......................................................................
ELENCO FEDERATE
..................................................................................
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
L’INDUSTRIA ITALIANA PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA
E LA SICUREZZA
I SETTORI AERONAUTICO ED ELICOTTERISTICO
Il comparto industriale dell’ala fissa è incentrato sul settore aeronautico di
Finmeccanica, rappresentato da Alenia Aermacchi, società nata il 1° gennaio
2012 dalla fusione fra Alenia Aeronautica, Aermacchi e SIA. La nuova società
gestisce altresì le partecipazione in JVco e Consorzi, quali ATR, Eurofighter,
SCAC e SuperJet International. Alenia Aermacchi svolge sui mercati
internazionali un ruolo di primo piano in qualità di velivolista/integratore e
aerostrutturista con profili d’eccellenza nell’impiego dei materiali compositi, per
applicazioni civili e militari. L’azienda di Finmeccanica rappresenta inoltre la
capofila per numerose aziende dell’indotto, per larga parte riunite nei Distretti
Tecnologici regionali, che dal 2012 si sono a loro volta consociati attraverso il
Cluster Tecnologico Nazionale dell’Aerospazio.
Alenia Aermacchi, attraverso una presenza industriale distribuita fra Piemonte,
Lombardia, Campania e Puglia, dispone di un’ampia base manifatturiera con
distinte e complementari aree di eccellenza. Ha una consolidata esperienza come
partner di rilievo in collaborazioni militari, in Europa con Eurofighter, Tornado,
Neuron, ATR, e transatlantiche come le partecipazioni al programma civile JSF,
guidato da Lockheed Martin, ed a programmi commerciali con i principali
produttori a livello globale quali EADS (ATR), Boeing (B787), Airbus (A380),
Bombardier (C-Series), Sukhoi (SSJ100). Possiede competenze e capacità
progettuali e produttive per sviluppare, integrare, supportare - durante l’intero ciclo
di vita operativa con i relativi servizi logistici e di addestramento - velivoli militari
avanzati ad ala fissa pilotati e non pilotati, con qualificazioni di eccellenza per
segmenti quali i velivoli da difesa multiruolo, gli addestratori avanzati, i velivoli per
il trasporto tattico e per le missioni speciali come la sorveglianza marittima e la
Ricerca e Soccorso.
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La determinazione nello sviluppare capacità autonome e tecnologie/prodotti
proprietari ha aperto opportunità di esportazione con ricadute sull’indotto e
sull’economia del Paese e, in parallelo, ha permesso di ottenere quei
riconoscimenti necessari per partecipare come partner qualificato in programmi
internazionali di cooperazione; questo è accaduto anche nel 2012, anno
sicuramente impegnativo e difficile per la crisi economica strutturale, ma che non
ha mancato di portare i primi frutti dei notevoli sforzi intrapresi negli anni
precedenti per raggiungere e mantenere questi ruoli rilevanti.
Per quanto riguarda i prodotti proprietari, l’addestratore avanzato M-346 è stato
scelto per equipaggiare la Forza Aerea di Israele, un Paese tanto strategico
quanto esigente nel proporre requisiti sfidanti nei settori dell’Alta Tecnologia e, in
particolare nell’aeronautica per la difesa, che per la prima volta nella sua storia,
ha selezionato un velivolo non americano. L’ordine israeliano è andato ad
aggiungersi alle commesse già consolidate per la Forza Aerea di Singapore (altro
cliente dagli elevati requisiti tecnologici) e per l’Aeronautica Militare Italiana,
portando a 48 il numero complessivo degli ordinativi.
Altra notizia significativa, nel segmento militare è stata l’ordine del velivolo
multiruolo Eurofighter da parte dell’Oman, che rappresenta il settimo operatore
del velivolo ed il terzo cliente “export” (dopo Austria e Arabia Saudita).
Conferma da “best in class” anche per il C-27J Spartan, nel segmento medio dei
velivoli da trasporto tattico. All’ordine di 10 velivoli del Governo australiano, si
sono aggiunti nel secondo semestre 2 velivoli per un cliente africano (che ha
voluto rimanere undisclosid). Gli ordini complessivi hanno così raggiunto quota 91
velivoli (provenienti da 10 clienti diversi), confermando il posizionamento
competitivo raggiunto da Alenia Aermacchi nel settore.
Al centro dell’interesse e degli investimenti in ricerca e sviluppo di Alenia
Aermacchi vi è anche il settore degli UAV (Unmanned Aerial Vehicle): la società
aeronautica di Finmeccanica ha già realizzato autonomamente piattaforme non
pilotate sviluppate specificatamente come dimostratori di tecniche e tecnologie
innovative (Sky-X e Sky-Y) e partecipa a programmi di collaborazione
internazionale ed europea come il programma Neuron - che nel 2012 ha
effettuato il suo primo volo dalla base di Istres - propedeutici a evoluzioni e
sviluppi nel settore dei velivoli non pilotati avanzati per usi duali da sviluppare in
cooperazione.
Se il segmento militare e duale ha visto successi e conferme nel 2012, significativi
risultati sono apprezzabili anche nel settore civile. Nel 2012 è stato infatti
consegnato il 1.000 esemplare del velivolo regionale ATR 42/72 (prodotto
attraverso una Join Venture paritetica con EADS). Con oltre 1.200 aerei venduti,
operati da 180 compagnie aeree in 90 Paesi, l’ATR continua a dominare il
segmento commerciale di riferimento, dimostrando una longevità commerciale
fuori dal comune.
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Per l’A380 Alenia ha superato le 100 serie consegnate. L’azienda realizza circa il
5% della cellula e costituisce la più alta partecipazione al programma al di fuori
dei soci Airbus.
Di altro tenore la sfida rappresentata dal B787. Con circa 850 ordini, il velivolo
rappresenta una interessante opportunità di mercato nel segmento dei grandi
velivoli commerciali. L’impegno qui è di natura produttiva: conseguire entro l’inizio
del 2014 il rateo di 10 serie al mese.
I risultati della complessa ma positiva gestione dei programmi di Alenia Aermacchi
hanno avuto un riflesso evidente anche sul fronte dei risultati finanziari
dell’azienda: i bilanci 2012 si chiudono con indicatori economici in crescita o con
trend positivi praticamente per tutte le voci.
Per Alenia Aermacchi gli ordini sono cresciuti dell'8,6%, i ricavi dell'11,4%, il
fatturato del 12,5 % (superando il livello di 3 miliardi di €). Il portafoglio ordini
avanza dell'1,9% garantendo carichi di lavoro per circa tre anni. Il Mol passa da
quota 4,1 a 10,7, mentre l'Ebita passa dal dato negativo del 2011 (-3,8%) a un
positivo +3,5%. Gli investimenti complessivi sono passati da 314 milioni nell’anno
precedente a 388 milioni. In particolare, gli investimenti in innovazione e sviluppo
raggiungono i 200 milioni, rispetto all'impegno da 168 milioni del piano 2011.
L'area della motoristica aeronautica è saldamente presidiata da Avio, partner da
oltre cinquant’anni dei maggiori motoristi mondiali (General Electric, Rolls-Royce,
Pratt & Whitney e Snecma) nei principali programmi di motori per velivoli civili,
nonché membro dei consorzi internazionali di progettazione e produzione di
sistemi propulsivi per velivoli militari. Avio è inoltre attiva nella manutenzione,
riparazione e revisione di motori aeronautici militari per le Forze Armate italiane,
olandesi e brasiliane.
I ricavi di Avio sono in costante crescita e nel 2012 hanno raggiunto i 2,3 miliardi
di euro, registrando un +15% rispetto all'anno precedente.
Nel segmento civile, Avio è partner di General Electric nel motore GEnx, che
equipaggia nelle sue due versioni 1B e 2B rispettivamente il nuovo Boeing 787
Dreamliner e la variante 747-8 del celebre velivolo, con la responsabilità della
progettazione, sviluppo, produzione e supporto post vendita della trasmissione
comando accessori, incluso il sistema di lubrificazione, e della parte statorica
completa della turbina di bassa pressione, per una quota del programma pari al
12%.
Il 747-8 con il GEnx-2B è entrato in servizio a fine 2011 nella configurazione
cargo, con l’operatore Cargolux, mentre il 787 motorizzato GEnx è entrato in
servizio nella prima metà del 2012 con l’ operatore Japan Airlines. Questi eventi
hanno segnato l’inizio della vita commerciale dei due prodotti concepiti per
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rappresentare un salto generazionale in termini di prestazioni tecniche e di
esercizio per le aviolinee e comfort per i passeggeri.
Il segmento di mercato dei velivoli narrow body (a singolo corridoio) è rimasto
anche nel 2012 il segmento più rilevante dal punto di vista dei volumi di vendita di
tutto il comparto aeronautico civile ed ha registrato da un lato un aumento delle
consegne dei modelli attuali delle famiglie A320 (Airbus) e 737 (Boeing), passate
da circa 700 unità nel 2011 a quasi 900 come consuntivo 2012, e dall’altro ha
confermato il successo in termini di raccolta ordini dei nuovi modelli A320 NEO e
737 MAX, che hanno raggiunto a fine 2012 un portafoglio di oltre 2.000 velivoli.
Avio è presente con accordi di fornitura e collaborazione nei propulsori installati
sui narrow body attuali, motorizzati V2500 e CFM56 ed ha siglato nel corso del
2012 accordi di collaborazione con Pratt&Whitney e Snecma per la
partecipazione ai nuovi propulsori che saranno installati su A320 NEO e 737 MAX
(PW1100 e Leap).
La partecipazione Avio al programma PW1100 è incentrata su progettazione e
fornitura di componenti della trasmissione (sia di comando accessori sia di
potenza, in quest’ultimo caso limitatamente alla produzione su progetto
Pratt&Whitney) mentre nel Leap il ruolo Avio riguarda la progettazione e
produzione di componenti della Turbina di Bassa Pressione.
Nel 2012 Avio ha anche proseguito nelle attività di industrializzazione di
componenti della variante PW1500 della famiglia PW1000, variante destinata al
velivolo CSeries della canadese Bombardier, sulla base di un accordo di fornitura
stipulato a fine 2010. I componenti di responsabilità Avio nel PW1500
comprendono alcuni dei moduli più importanti del motore, quali il riduttore di
potenza (Fan Drive Gear System) e la struttura intermedia del propulsore (Mid
Turbine Frame), di cui Avio ha consegnato i primi prototipi nella seconda metà
dell’anno.
Parallelamente Avio ha proseguito nell’implementazione operativa degli accordi di
collaborazione a cui fanno riferimento le due joint venture stabilite con il colosso
locale AVIC, finalizzate rispettivamente allo sviluppo e produzione di trasmissioni
di potenza e combustori (questi ultimi, in particolare, finalizzati al progetto C919, il
primo narrow body interamente “made in China”).
Nell’area motoristica militare Avio è ben posizionata sulle principali piattaforme,
sia grazie a contratti già avviati nella produzione di serie, sia per la partecipazione
a nuovi programmi chiave. In entrambi i casi, l’impatto della riduzione del budget
della Difesa nei Paesi occidentali non sta avendo effetti significativi sul business
della Società.
Il programma a oggi più importante, l’EJ200, ha visto proseguire la produzione dei
motori che equipaggiano i velivoli Eurofighter Typhoon, per il quale, tra l'altro,
Avio fornisce anche la trasmissione comando accessori velivolo.
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E’ inoltre proseguito lo sviluppo del programma TP400, propulsore del motore del
velivolo da trasporto tattico o a lungo raggio Airbus A400M, che l’Italia non ha
supportato ma di cui Avio è comunque stata chiamata a fornire il modulo per la
trasmissione di potenza dal motore all'elica, in virtù dell'eccellenza del suo knowhow. Nel 2012 è stato certificato da EASA l'intero sistema propulsivo TP400
Nel corso del 2012 Avio ha investito circa 130 milioni di euro in Ricerca e
Sviluppo, pari a circa il 6% dei ricavi, allo scopo di mantenere e ove possibile
incrementare il proprio livello di competitività tecnologica. Intense sono le
collaborazioni di Avio con le Università Italiane e gli Enti Pubblici di Ricerca
articolate anche sottoforma di Laboratori pubblico-privati e Distretti Tecnologici.
Nel campo della propulsione tattica, Avio ricopre un importante ruolo nel
programma congiunto italo-francese Aster 30, un sistema missilistico ipersonico a
due stadi per la difesa aerea e missilistica. Avio è responsabile della
progettazione, sviluppo e produzione del booster. Il contratto attualmente in corso
prevede la produzione stabilizzata del motore sino al 2015.
Nell’area dell’ala rotante AgustaWestland continua a competere a livello globale
con altri 4 players mondiali, tre statunitensi ed uno europeo, in funzione della
propria competitività rafforzata da un costante flusso di investimenti nella Ricerca
e Sviluppo tesi sia a migliorare i prodotti esistenti sia allo sviluppo di nuovi e più
avanzati elicotteri.
La Società, impegnata in un settore ad elevata tecnologia in cui i prodotti finali
costituiscono gli indicatori di performance, deve la sua riconosciuta competitività
anche ad un insieme di competenze d’alto livello grazie alle quali è in grado di
gestire la progettazione dell’intero ciclo del sistema elicotteristico; possiede infatti
le competenze necessarie per procedere autonomamente alla definizione ed
all’integrazione dei sistemi avionici, dei sistemi computerizzati di controllo del volo
e di gestione della missione, nonché di tutte le tecnologie legate alle attività di
training.
AgustaWestland si avvantaggia di un network internazionale di joint-venture e
collaborazioni che le hanno consentito di penetrare nuovi mercati e di ampliare il
portafoglio prodotti. Questa strategia di espansione globale ha portato inoltre alla
crescita diretta della propria presenza industriale tramite acquisizioni, considerata
necessaria per rafforzare la competitività. AgustaWestland può contare su siti
produttivi, oltre che in Italia ed in UK, negli USA e in Polonia (acquisizione di
PZL-Swidnik finalizzata nel 2010), mentre è presente attraverso accordi industriali
e joint-ventures in Cina, Russia, India, Turchia, Giappone, Libia e UAE.
AgustaWestland ha proseguito inoltre l’espansione del proprio network di
customer support and service worldwide per garantire un’assistenza sempre più
efficace ai propri clienti.
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Nel 2012 AgustaWestland ha registrato ricavi pari a 4.243 milioni di euro, in
aumento del 7,7% rispetto al 2011. In aumento gli investimenti dei ricavi in attività
di ricerca e sviluppo passati a 504 milioni di euro (quasi il 12% dei ricavi totali),
con una crescita del 6,6% rispetto al 2011 in cui si erano attestati a 473 milioni di
euro. Ottimi i riscontri in termini di ordini dei nuovi prodotti, in particolare per
l’AW169 e l’AW189 che nel 2012 hanno raggiunto un totale di 98 unità per diverse
applicazioni operative tra cui Corporate/Vip, Oil&Gas e Ricerca e Soccorso. Il
portafoglio ordini si è attestato su valori tali da assicurare una copertura
equivalente a circa 2,5 anni di produzione.
Nel corso dell’anno i 5 prototipi dell’AW189, biturbina della classe 8 tonnellate,
hanno raggiunto le 800 ore di volo e la certificazione è attesa per il 2013. Il primo
prototipo dell’AW169, elicottero nella classe 4.5 tonnellate, ha effettuato il suo
primo volo nel Maggio 2012, il secondo prototipo in Luglio, mentre il terzo in
Novembre. Il primo volo del quarto prototipo è previsto per inizio 2013 mentre la
certificazione è attesa per il 2014. Nel 2012, rispettando le tempistiche
programmate, il primo AW139 assemblato in Russia ha effettuato il suo primo
volo. Prosegue lo sviluppo dell’AW609 mentre AgustaWestland è già impegnata
nello studio della nuova generazione di Tilt-Rotor attraverso il programma tiltwing
ERICA.
Questi nuovi velivoli sono destinati a rivoluzionare l’ala rotante grazie all’approccio
innovativo ed alla specificità di combinare i vantaggi propri dell’ala fissa in termini
di prestazioni e quelli tipici dell’ala rotante sul piano della flessibilità operativa.
L’azienda è inoltre attenta agli sviluppi del mercato USA sia in funzione del
mercato civile e parapubblico, sia per quanto riguarda le nuove gare annunciate
dall’Amministrazione statunitense quali: il Presidential Helicopter VXX, l’elicottero
per la ricerca e soccorso, per i quali è stato firmato un accordo con Northrop
Grumman per offrire l’AW101 e l’Army Armed Aerial Scout, per il quale si
prefigura la partecipazione attraverso la piattaforma AW169.
La società svolge anche il ruolo primario di “co-prime” all’interno del programma
europeo di ricerca “Clean Sky”, tra le cui priorità vi è lo sviluppo di soluzioni
tecnologiche all’avanguardia per la riduzione delle emissioni di rumore e per
favorire un impiego degli impianti propulsivi più efficiente e rispettoso
dell’ambiente. Avio ha la responsabilità di progetto e realizzazione della
trasmissione di potenza per il dimostratore motoristico Geared Turbofan e del
modulo turbina veloce con trasmissione per l’alternativa Open Rotor in ambito del
Sustainable Aircraft Green Engine (SAGE).
Nel campo della propulsione elicotteristica Avio sviluppa e produce modulo
trasmissione principale, modulo trasmissione accessori, turbina di bassa
pressione ed altri componenti strutturali, vantando un consolidato know-how e
buone prospettive di crescita.
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E’ continuata la produzione dei motori T6E1 destinati agli elicotteri NH90 per la
Marina e l’Esercito italiano ed è stata avviata la linea di produzione del motore
CT7-8E, prodotto interamente da Avio e fornito ad AgustaWestland per la
propulsione dell’elicottero AW101 CSAR.
E’ stato inoltre selezionato il motore CT7-2E1 della famiglia T700 della General
Electric, di cui Avio produce il 15% dei componenti, per la propulsione del nuovo
elicottero AgustaWestland AW189. Questi propulsori equipaggiano varie
piattaforme, tra le quali gli elicotteri AgustaWestland AW149, Sikorsky UH60
Black Hawk, Bell UH-1Y Venom, Bell Ah-1Z Viper e Boeing AH-64 Apache.
Si ricorda infine la partecipazione di Avio agli altri motori della famiglia CT7-8, che
equipaggiano gli elicotteri Sikorsky S-92A e CH148, con una quota pari al 40%
del programma.
IL SETTORE DELL’ELETTRONICA PER LA DIFESA E LA SICUREZZA
L’area dell’Elettronica per la Difesa e la Sicurezza conferma il suo ruolo di
presidio strategico per l’industria italiana e di centralità in un mercato mondiale in
evoluzione ed ampliamento di soluzioni avanzate con applicazioni duali anche in
settori contigui, che richiede capacità integrate realizzate essenzialmente da
Finmeccanica già con SELEX Sistemi Integrati, SELEX Galileo, SELEX Elsag in
Europa e DRS negli Stati Uniti. L’area Elettronica per la Difesa e Sicurezza
rappresenta il settore più ampio di Finmeccanica con 6 miliardi di € di ricavi. Con
l’obiettivo di razionalizzare le attività europee della Finmeccanica in quest’area è
stata decisa la fusione delle tre aziende Selex in un’unica società per consolidare
e rafforzare le capacità tecnologiche, produttive e industriali a fronte di una
domanda in continua evoluzione.
L’area elettronica include nel suo ambito anche il presidio dei sistemi di guerra
elettronica che viene assicurato dall’azienda Elettronica, che tramite l’impiego di
tecnologie e tecniche di elevato livello progettuale e realizzativo, consolida il suo
ruolo player di assoluto rilievo in una nicchia di mercato sempre più globalizzata e
importante per il Sistema Paese.
Le principali attività dell’area Elettronica Difesa e Sicurezza fanno riferimento a
sistemi integrati su architetture complesse e logiche “net-centric”, quali la
realizzazione di sistemi interoperabili in rete (Network Enabled Capability) per il
controllo del traffico aereo e la difesa aerea, navale e terrestre (sensori radar
avionici e terrestri, sistemi di comando e controllo), per teatri operativi (Battlefieldspace Digitisation), per la protezione delle forze fuori-area (“Force Protection” e
“Search and Rescue”). Allo stesso modo la crescente priorità di disporre di
capacità integrate risponde alle pressanti esigenze di Homeland Security,
articolata in “missions” quali il controllo dei confini e delle aree marittime,
protezione civile e gestione delle crisi e di grandi eventi, protezione di aree
portuali, aeroportuali ed infrastrutture critiche. Allo scopo vengono progettate ed
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utilizzate architetture modulari, sistemi di comando e controllo, sensoristica,
aeromobili non pilotati (UAS come Falco e Falco EVO), tutta la sensoristica e le
comunicazioni sicure per mezzi aerei, per mezzi terrestri ed unità navali sistemi
VTS per l’assistenza e la gestione del traffico marittimo.
Quest’anno è stato caratterizzato dal primo volo dell’aeromobile senza pilota
Falco EVO versione a maggiore autonomia del Falco, operativo in diverse
nazioni. Il Falco, che vola con il radar a scansione elettronica PicoSAR, ha anche
effettuato prove di volo con il radar a scansione meccanica Gabbiano, selezionato
anche dall’industria israeliana Elbit per equipaggiare i propri UAS Hermes 450 e
900.
Nell’anno SELEX Galileo, con il contributo di SELEX Elsag, ha firmato con
Northrop Grumman il contratto per il sistema di sorveglianza della NATO, NATO
AGS.
Finmeccanica opera inoltre nei sistemi integrati per la Difesa e Sicurezza
sviluppando tecnologie avanzate orientate al mercato ed integrando grandi
sistemi complessi per la Homeland Security.
Per prepararsi al futuro in questo tipico settore di “transformation” delle
tecnologie, dei requisiti e delle minacce, gli investimenti in ricerca e sviluppo del
sistema industriale nazionale sono finalizzati su tematiche sistemistiche e
tecnologiche rilevanti per i sistemi di difesa e sicurezza di prossima generazione e
relativa logistica, quali a titolo di esempio: lo sviluppo di sensori multifunzionali, di
sistemi di comunicazione modulari e flessibili basati sulle Software Defined Radio,
di antenne radar e di guerra elettronica “active phased array”, l’ulteriore
integrazione dei sensori IR, elettro-ottici e per il tiro con radar di scoperta a corto
raggio.
Nel corso dell’anno meritano evidenza anche le attività nazionali ed estere per i
sistemi di controllo del traffico aereo come lo spazio aereo italiano o il piano di
sorveglianza ADS-B, i sistemi di combattimento e relative integrazioni per unità
navali, le forniture per sistemi di controllo dei confini e di sorveglianza marittima
integrata, i sistemi di gestione del campo di battaglia (Forza NEC con il ruolo di
“Prime” contractor di SELEX Sistemi Integrati) e del territorio, i sistemi per la
protezione dagli ordigni esplosivi improvvisati (Counter IED) ed il Soldato Futuro.
Di natura trasversale per tutta la sistemistica per la difesa, merita una menzione il
crescente sviluppo dei sistemi per la difesa informatica (Cyber Security), in questo
settore è da ricordare l’acquisizione del contratto per SELEX Elsag con la
Northrop Grumman, quest’ultima in qualità di prime, per lo sviluppo di NCIRC, la
Computer Incident Response Capability per la NATO.
La rilevanza di questo settore si deduce anche dagli investimenti in Ricerca e
Sviluppo che nel 2012 si sono consolidati rispetto agli anni precedenti,
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sviluppando nuove tecnologie sia nel settore della radaristica che della sicurezza
informatica e della sistemistica integrata.
IL SETTORE SPAZIALE
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in concorso con il Ministero della Difesa italiano
(MoD), ha espresso una “politica spaziale nazionale”, particolarmente focalizzata,
nell'ultimo decennio, sul piano d’investimento per il segmento dell'Osservazione
della Terra dallo spazio. Il riferimento principale in tale dominio è stato lo sviluppo
della costellazione COSMO-SkyMED, basata sulla tecnologia SAR.
Ciò ha consentito di dotare il Paese di una infrastruttura satellitare per impieghi
duali che fornisce risultati eccellenti, sia per applicazioni civili che militari, e
consente di sviluppare collaborazioni internazionali di grande valore. In questo
ambito l'industria nazionale ha sviluppato tecnologie e competenze che la
pongono in una posizione primaria su scala mondiale sia per quanto attiene le
attività di Sistema e del Segmento di volo, sia per quanto attiene il Segmento di
Terra. La caratteristica duale del programma COSMO-SkyMed, progettato e
realizzato da Thales Alenia Space Italia (TAS-Italia), con il contributo della filiera
nazionale delle Piccole e Medie Imprese (PMI), per il segmento spaziale e da
Telespazio per quello di terra, ha dato all’Italia la opportunità di disporre di un
Sistema, unico al mondo, capace di soddisfare contemporaneamente, e senza
alcuna limitazione, sia le esigenze della Comunità scientifica e delle Istituzioni
Civili, sia quelle della Difesa e della Sicurezza Nazionale. In particolare, le attività
di programmazione, acquisizione e processamento dei dati per le applicazioni
civili sono gestite da e-Geos (società ASI/Telespazio) che può così assumere un
ruolo di leadership nel settore delle geospatial information, con un’offerta integrata
di contenuti, soluzioni applicative e servizi basati su dati radar ed ottici ad alta
risoluzione. Lo sviluppo di COSMO-SkyMed ha anche permesso e generato
fondamentali ricadute industriali in ambito export ed in ambito istituzionale
europeo. In particolare, in quest’ultimo, grazie all’esperienza maturata ed alle
tecnologie sviluppate sui programmi nazionali, TAS-Italia è stata selezionata
dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come “Prime Contractor” per il progetto e lo
sviluppo di entrambi i satelliti della prima missione SAR del Programma
GMES/Copernicus (Sentinel-1), programma il cui finanziamento è stato
confermato nell’ambito del Bilancio della Commissione Europea (EC) 2014-2020.
Allo stesso modo, in ambito export, TAS-Italia è stata selezionata dal KARI come
“Prime Contractor” del payload SAR del Programma coreano Kompsat-5.
Telespazio sta giocando un ruolo di assoluto rilievo nella realizzazione del ground
segment del programma GMES/Copernicus, in particolare i segmenti PDGS
(Payload Data Ground Segment) dei satelliti Sentinel-1, Sentinel-2 e Sentinel-3.
Parallelamente e-Geos sta giocando un ruolo importante in ambito UE come
“Prime” su tematiche di security, emergency e maritime surveillance e in ambito
ESA nel ricoprire con il centro di Matera un ruolo importante nell’architettura del
sistema di terra per GMES/Copernicus e per le missioni di Earth Explorer.
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Tutti e quattro i satelliti della costellazione COSMO-SkyMed sono operativi in
orbita dal 2010. L’ASI ed il Ministero della Difesa hanno deciso la continuazione
della costellazione COSMO; pertanto questi sistemi e tecnologie saranno
ulteriormente sviluppati e migliorati nelle prestazioni attraverso una seconda
generazione, per la quale TAS-Italia, in qualità di “Prime contractor”, ha già
sviluppato la Fase A (studio di fattibilità) e la Fase B (pre-sviluppi critici), terminata
a Febbraio 2012. Nel corso del 2013, l’ASI ha assegnato a TAS-Italia il contratto
per le successive fasi di sviluppo (C, D, E1) della nuova generazione,
sottoscrivendo l’attivazione della fase C1.
Il sistema COSMO Seconda Generazione consentirà di garantire la continuità
operativa dell’attuale servizio e, al contempo, di attuare un salto generazionale in
avanti in termini di funzionalità, prestazioni e vita operativa. In particolare, grazie
ai nuovi sviluppi tecnologici della piattaforma e del payload SAR, COSMO
Seconda Generazione offrirà nuove capacità multi-polarimetriche, un altissimo
livello di risoluzione per le applicazioni militari ed una geo-localizzazione dei
prodotti immagine a livello metrico. Ciò permetterà un allargamento dei servizi
applicativi ed un conseguente incremento del portafoglio prodotti a livello
nazionale così come permetterà un ulteriore rafforzamento delle attività export.
Sulla base di accordi intergovernativi tra Italia ed Israele, il Ministero della Difesa
ha assegnato a Telespazio il ruolo di prime contractor per la realizzazione del
sistema satellitare ottico ad alta risoluzione per l’osservazione della Terra
denominato OPSAT-3000. Telespazio sarà responsabile della fornitura dell’intero
sistema (in particolare il segmento di terra, la preparazione e l’esecuzione delle
operazioni e la logistica, i test in orbita e la messa in servizio).
In ambito internazionale Telespazio sta realizzando come “Prime” contractor il
sistema satellitare di osservazione della Terra Göktürk per il Ministero della Difesa
turco.
Gli investimenti nel settore dell’osservazione della Terra dovranno inoltre
sostenere anche altri settori, quali il completamento dello sviluppo di sensori
elettrottici iperspettrali, che sono complementari alle capacità dei sistemi radar sia
in applicazioni di tipo civile che militare. Ulteriori investimenti dovranno essere
finalizzati anche allo sviluppo di tecnologie e tecniche di miniaturizzazione e allo
sviluppo di antenne di nuova generazione, che offrono la possibilità di realizzare
satelliti e sensori più leggeri e a più basso costo, anche in termini di spese di
lancio e operazioni. Tali satelliti, dispiegati in costellazione ed in formazione,
focalizzati su circoscritte aree di interesse, permettono il monitoraggio - con rapidi
tempi di rivisita - di parametri e tematiche caratterizzanti l’area osservata. Un
ulteriore miglioramento delle tecnologie a microonde permetterà, infine, di
garantire una adeguata capacità di risposta ai temi a grande rilevanza mondiale
quali la Sicurezza e le Variazioni Climatiche.
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Tali tecnologie offrono, infatti, un valido supporto per la sicurezza relativa al
controllo del traffico marittimo e dei traffici illeciti e immigrazione clandestina, ed
inoltre nel settore dell’idrologia, dove, peraltro, l’Italia è già presente come capofila
dei centri specializzati EUMETSAT, sotto la guida dell’Ufficio Spazio Aereo e
Meteorologia dell’Aeronautica e con il supporto industriale di Telespazio.
Nell’area delle Telecomunicazioni Satellitari, la capacità sistemistica Italiana è
maturata fin dagli anni 80 - sia in ambito internazionale che in ambito nazionale con i programmi Olympus per ESA ed Italsat per ASI. Ulteriori significativi
investimenti all’inizio degli anni 90, con il programma Artemis ed il follow-on del
programma Italsat (Italsat 2), hanno consentito un posizionamento importante del
nostro Paese nelle tecnologie spaziali che si è ulteriormente consolidato con lo
sviluppo di sistemi per applicazioni commerciali e militari. Con il Programma
Sicral, l’industria spaziale si è qualificata quale centro di eccellenza delle missioni
end-to-end militari nel campo della gamma di frequenze UHF ed EHF; attività
queste che sono tuttora in corso con i servizi forniti sia dal Satellite SICRAL 1,
ancora operativo, che dal satellite SICRAL 1B, lanciato ad Aprile 2009. Dopo la
creazione della joint venture Thales Alenia Space, l’industria nazionale ha
finalizzato il contratto per la realizzazione del satellite SICRAL 2 (lancio previsto
entro il 2014) nel quadro di una collaborazione bilaterale per lo sviluppo
dell’infrastruttura spaziale tra il Ministero della Difesa (MoD) italiano e la Direction
Générale de l'Armement (DGA) francese. Sia per Sicral 1B che per Sicral 2,
Telespazio partecipa in qualità di co-finanziatore e cura l’erogazione dei servizi
forniti dal satellite SICRAL 1B, oggi, e di SICRAL 2, dopo il lancio, a fronte della
disponibilità di parte della capacità trasmissiva per la commercializzazione verso il
mercato Europeo e NATO. Avio ha realizzato il sistema propulsivo e di controllo
d’assetto che ha permesso il corretto posizionamento in orbita del satellite
SICRAL 1B e che ne continua a garantire mantenimento in posizione.
In maniera sinergica e complementare con il filone militare, in una collaborazione
fra le Agenzie Spaziali Francese ed Italiana, è in via di completamento il sistema
Athena/FIDUS in banda EHF/Ka che ha lo scopo di fornire servizi di TLC duali
istituzionali (lancio previsto entro il 2014). E’ stato avviato anche il contratto fra la
Difesa Italiana ed un Consorzio, guidato da SELEX ES, con Thales Alenia Space
Italia e Telespazio, per la realizzazione dell’infrastruttura di terra, terminali e
adattamento del Centro di Vigna di Valle, finalizzati alla gestione militare italiana
del sistema.
Con SICRAL2 e Athena/FIDUS l’industria italiana ha un ruolo significativo nella
realizzazione sia dei carichi utili che della piattaforma satellitare, basata,
quest’ultima, sulla filiera Spacebus 4000 (classe B) e nella prospettiva del
trasferimento tecnologico e della produzione della piattaforma dalla Francia
all’Italia.
L’ASI ha dichiarato di voler sviluppare una propria rete, collegata a quella del
MoD, per gestire le richieste di collegamenti satellitari del mondo istituzionale.
15
Nonostante tale obiettivo sia stato più volte confermato, l’ASI non ha ancora
potuto reperire i fondi per attivare il previsto supporto al trasferimento della
piattaforma, attualmente solo parzialmente effettuato con fondi industriali e del
MoD. La mancanza del supporto istituzionale previsto avrà una ricaduta negativa
sul mantenimento di tali competenze in Italia, quando la necessità di nuovi
sviluppi sta diventando sempre più impellente in un contesto internazionale dove
gli Stati Uniti ed i paesi emergenti stanno investendo in una nuova generazione di
prodotti satellitari.
La stessa mancanza di fondi ha inoltre rallentato il progetto SIGMA, nonostante il
forte interesse industriale Italiano. Tale progetto, indicato come progetto bandiera
da ASI, aveva in origine lo scopo di realizzare un sistema satellitare italiano per
servizi governativi, rafforzando sia le capacità manifatturiere sia la gestione dei
servizi satellitari dell’industria italiana nel mercato interno ed export.
Va rilevato infine che, in linea con gli obiettivi indicati, durante l’ultima Ministeriale,
ASI non ha aderito al prossimo programma dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
chiamato New Generation Platform per avviare gli sviluppi industriali degli
elementi fondamentali per le piattaforme Europee di prossima generazione.
Per quanto riguarda la Navigazione Satellitare, l’anno 2012 è stato caratterizzato
dal completamento in orbita della costellazione del sistema europeo Galileo
(finanziato da Commissione Europea ed ESA) nella sua configurazione In Orbit
Validation (IOV) costituita da quattro satelliti che faranno parte della costellazione
definitiva. I primi due satelliti sono stati integrati e provati da TAS-Italia nello
stabilimento di Roma.
Parallelamente sono in corso le attività relative alla Full Operational Capability
(FOC) di Galileo. Per TAS-Italia ciò riguarda i segmenti: WP1 System Engineering
Technical Assistance (SETA); WP2 GMS (Precision Timing Facility, PTF, e
Galileo Receivers Chain, GRC); WP4 Space Segment (Navigation Signal
Generator Units, NSGU, e Navigation Antenne, NAVANT).
A febbraio 2012 la Commissione Europea (EC) ha assegnato ad OHB il secondo
lotto di satelliti Galileo FOC (8 satelliti) con la partecipazione di TAS-Italia per la
realizzazione di ulteriori equipaggiamenti NSGU e NAVANT.
Il contributo di Telespazio al programma FOC riguarda il segmento WP6
Operations dove è “Prime” tramite la società Space Opal (JV Telespazio/DLR).
In tale contesto è importante sostenere e rafforzare, a livello nazionale, il ruolo di
Space Opal come operatore di tutta la costellazione Galileo. Infatti uno dei Centri
di Controllo della costellazione e della missione Galileo è stato realizzato da
Telespazio presso il Centro Spaziale del Fucino.
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Per quanto riguarda EGNOS (che assieme a Galileo fa parte del programma
europeo GNSS), TAS si è aggiudicata, con la partecipazione di Telespazio, uno
dei due studi di EGNOS V3, di cui la Fase Ax+ B1, iniziata nel 2012, si concluderà
entro settembre 2013; mentre la Fase Ax + B2 è prevista ad ottobre 2013. Sono
studi di ESA che servono a definire la prossima generazione di EGNOS come
sistema di “augmentation” multi costellazione includendo GPS e Galileo. TASItalia è coinvolta nello sviluppo dei sottosistemi RIMS, CCF, MES, MCF e M&C.
Telespazio partecipa come responsabile del WP operations per la definizione dei
nuovi concetti operativi di sistema.
Telespazio sta partecipando alla gara europea “EGNOS Service Provider” come
partner di ESSP per aggiudicarsi il contratto 2014-2021 per la gestione operativa
e l’erogazione dei servizi EGNOS.
Inoltre Telespazio è leader sui servizi downstream di EGNOS in ESA e in
EC/GSA (European GNSS Agency), in particolare sulle merci pericolose nei
progetti SCUTUM e Mentore e nei progetti internazionali per la cooperazione dei
paesi del Mediterraneo sul tema GNSS.
Il Programma GNSS Europeo sta per affrontare una fase di riorganizzazione a
partire dal 2014 quando diventerà operativo il nuovo regolamento EU ed il
programma beneficerà del nuovo budget multi annuale della EC. Come
sottolineato dalla EC/GSA la prossima fase comporterà un cambio del paradigma
della infrastruttura alla erogazione dei servizi, che ha caratterizzato EGNOS e
Galileo negli ultimi anni.
In questo contesto TAS-Italia intende consolidare il posizionamento sul Sistema
ed è pronta a sostenere un ruolo molto più forte rispetto a quello attuale nello
Space Segment. Nel secondo quadrimestre del 2013 l’ESA emetterà la gara per
la definizione e il disegno preliminare di Galileo Second Generation. In questo
contesto, TAS-Italia intende partecipare come Prime Contractor.
A breve la EC/GSA procederà con il procurement a gara del GNSS Service
Center previsto a Madrid, per il quale è previsto il confluire delle funzioni di
supporto agli utenti tanto di EGNOS che di Galileo. Anche in questo contesto
Telespazio intende avvalersi sia dell’esperienza acquisita in Galileo WP6
Operations, che delle attività svolte su EGNOS Services Provision, per
posizionarsi strategicamente su attività che vedono il segmento downstream di
EGNOS e quello di Galileo sempre più sovrapposti e sinergici.
In sinergia con il deployment dell’Infrastruttura GNSS è necessario dare continuità
ai programmi dell’ESA “GNSS Evolution” in modo da permettere all’industria
italiana un posizionamento di rilievo in questo settore strategico, in particolare per
TAS-Italia nello sviluppo europeo di “critical technologies” e per Telespazio come
leader nelle operations e servizi. Pertanto, il rifinanziamento nazionale della
Legge 10/2001 in materia di Navigazione Satellitare è necessario per il
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mantenimento degli obiettivi prefissati: finanziare lo sviluppo di key technologies;
sviluppare a livello nazionale i necessari elementi (enti, infrastrutture e procedure)
relativi al Public Regulated Service (il segnale di Galileo di previsto uso
Governativo a supporto delle esigenze di sicurezza) in modo da garantire un
posizionamento alla pari dell’industria nazionale nello scenario europeo e colmare
il gap esistente; completare lo sviluppo di elementi e soluzioni applicative
integrate (a supporto di cittadini disabili; per il monitoraggio delle coste e dei mari
- Mediterraneo - in sinergia con prodotti di EO; LBS per fruizione turistica e
gestione beni culturali; per la gestione delle emergenze per la Protezione Civile
italiana).
Nell’ambito dei programmi Europei e Nazionali sono state identificate le
applicazioni ed i relativi utenti.
Da un lato è necessario supportare l’industria nazionale nello sviluppo e nella
miniaturizzazione dei ricevitori e terminali utenti, dall’altro la natura trasversale
delle applicazioni legate alla navigazione consente di promuovere programmi
dove ne venga supportato l’ingresso, non solo in altri settori legati allo spazio, ma
anche nell’Aerospazio in senso ampio e nella Difesa. Le competenze acquisite
nell’ambito della sistemistica di navigazione, in particolare di sistemi “safety of life”
quali EGNOS e Galileo, hanno portato TAS-Italia a ricoprire un ruolo chiave nel
Programma dell’ESA Iris/ANTARES, relativo alle comunicazioni satellitari per
applicazioni ATM, le cui attività di Fase B sono in fase di conclusione (entro la
metà del 2014). Parallelamente, Telespazio è stata Prime di uno studio ESA
“Satellite System Operations Study” che definiva il servizio e il modello di
business, denominato SIRIO. Tuttavia, alla luce del mancato rifinanziamento del
Progetto nell’ultima Ministeriale della ESA (2012), è fondamentale che l’ASI
continui a supportare Iris mantenendo l’Italia come “major subscriber” del
Programma e TAS-Italia come Primo Contraente nell’ambito della prossima
Ministeriale (2014), per evitare di disperdere l’investimento pregresso e di
ridimensionare l’attuale posizionamento dell’industria nazionale in ambito
europeo.
TAS Italia e Telespazio continuano le proprie attività all’interno del programma
europeo SESAR.
Nell’area della Security, il programma Space Situational Awareness (SSA),
focalizzato sulla protezione delle infrastrutture spaziali dai rischi di origine
spaziale, si sta consolidando come programma “flagship” in ambito europeo; in
questo ambito Telespazio partecipa agli studi di definizione architetturale
complessiva del sistema ed è in particolare attiva nello studio per l’ESA finalizzato
alla progettazione del centro di controllo asteroidale, che sarà situato all'ESRIN di
Frascati. Inoltre Telespazio ha acquisito un’eccellenza nell’ambito delle attività di
collision warning ed avoidance svolte per esempio su Cosmo-SkyMed.
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Nel segmento dell’Esplorazione Umana, le decisioni prese durante la
Conferenza Europea a livello Ministeriale 2012 sono state caratterizzate da un
lato dal ri-confermare l’utilizzo della ISS almeno fino al 2020 e dall’altro di
supportare il programma NASA per la nuova capsula di esplorazione MPCV, con
un modulo di servizio definito ESM (European Service Module): quest’ultima
attività rientra come “Barter Element” tra ESA e NASA dopo l’interruzione del
programma ATV. Tali decisioni dovrebbero permettere a TAS-Italia di
capitalizzare ulteriormente le competenze e le capacità uniche di progettazione e
realizzazione di sistemi spaziali abitati maturate nel corso del programma di
sviluppo della ISS e dimostrate nelle missioni di successo che hanno visto i lanci
del modulo pressurizzato europeo Columbus, dei cargo europei ATV (nel 2012
lanciato con successo, con il nome di Edoardo Amaldi, il terzo dei 5 moduli
previsti), dei NODI, della Cupola, ed infine dei moduli logistici MPLM
(Multipurpose Pressurized Logistic Modules) e PMM (Permanent Multipurpose
Module) sviluppati da ASI per conto della NASA. Tali capacità consentiranno di
partecipare con ruoli chiave sia ai futuri programmi europei sia a quelli frutto di
cooperazioni internazionali nel campo del volo abitato e dell’esplorazione umana,
nonché a consolidare una posizione rilevante nelle attività di supporto
ingegneristico e logistico alla ISS nel quadro delle attività della società ALTEC.
Inoltre TAS-Italia si è inserita, a seguito del contratto assegnatole da Orbital
Sciences Corporation, per la realizzazione di 9 moduli pressurizzati per il
trasporto cargo alla ISS, nell’ambito dell’iniziative NASA di Commercial Resupply
Services: i primi lanci sono previsti per la seconda metà del 2013.
Proseguiranno, inoltre, le attività di preparazione tecnologica all’esplorazione
umana e robotica e l’utilizzo della ISS come test bed per l’esplorazione.
Nell’ambito dell’utilizzo della ISS, Telespazio è attiva nella fornitura di servizi di
operazione, acquisizione, trattamento e distribuzione dei dati per le missioni
scientifiche svolte all’interno della ISS con un ruolo sia ingegneristico che
operativo e scientifico; in questo modo Telespazio contribuisce alla valorizzazione
della ISS come piattaforma orbitante propedeutica all’esplorazione robotica ed
umana dello spazio, favorendone l’utilizzo come test bed di tecnologie e di nuovi
concetti operativi. In tale contesto è particolarmente rilevante il ruolo di
coordinatore svolto nel progetto Ulisse del VII programma quadro.
Nel segmento dell’Esplorazione Robotica, il 2012 ha rappresentato un momento
importante per il rilancio e la conferma del programma Exomars dopo le
incertezze di fine 2011, dovute alla rinuncia della NASA a supportare l’ESA per le
due missioni 2016 e 2018: la partnership tra ESA e Russian Space Agency
(accordo finalizzato a Marzo 2013), oltre al supporto dell’ASI, manifestatosi con
ulteriori finanziamenti, permetterà a Thales Alenia Space di mantenere il ruolo
capo-commessa con altri importanti soggetti industriali nazionali come
sottocontraenti. Da questa posizione di leadership in ambito europeo è
auspicabile per Thales Alenia Space e per l’industria nazionale di mantenere tale
19
ruolo anche per i futuri programmi post ExoMars, in particolare per la
preparazione di Mars Sample Return.
Nell’ambito dei Satelliti Scientifici, per permettere all’industria nazionale di
mantenere in futuro una posizione preminente, è fondamentale il ruolo dell’ASI sia
attraverso la promozione di un nuovo programma scientifico nazionale, sia con il
supporto alle future missioni scientifiche ESA del programma Cosmic Vision
2015-25 (M3/M4 ed L2/L3).
Tra le missioni già selezionate segnaliamo che Thales Alenia Space è candidata
come Prime per l’assegnazione del contratto di realizzazione dell’intero satellite
per la missione M2-Euclid, che avrà lo scopo di mappare la geometria, la
distribuzione e l’evoluzione dell’energia scura nell’Universo; in ambito nazionale
ricordiamo il contributo allo sviluppo di strumenti scientifici (quali il coronografo
METIS per Solar Orbiter in via di realizzazione) e delle tecnologie abilitanti (eg.
sistemi di metrologia laser, sistemi innovativi di propulsione).
Questi sviluppi potranno inoltre rafforzare la già molto attiva sinergia tra TAS-Italia
e le Università ed Istituti di ricerca nazionali, contribuendo a mantenere la ricerca
tecnologica in Italia su posizioni di eccellenza.
Telespazio supporta la definizione delle missioni scientifiche in ESTEC, gli
sviluppi infrastrutturali della rete delle stazioni “Deep Space” dell’Agenzia Spaziale
Europea e la loro gestione operativa.
Nell’ambito dell’area dei lanciatori il 2012 ha visto completarsi il cammino di
sviluppo e qualifica del piccolo lanciatore europeo VEGA che il 13 febbraio ha
effettuato con successo uno storico volo di qualifica rilasciando in orbita, con una
precisione sorprendente, il satellite italiano LARES, il satellite universitario italiano
ALMASat-1 e 7 piccoli cubesat di diverse università europee. Parallelamente è
iniziata la produzione dei lanciatori successivi, nell'ambito del programma VERTA
del'ESA, con lo scopo di favorire l'ingresso del lanciatore sul mercato e di renderlo
flessibile e qualificato per le diverse missioni per le quali è stato progettato. Il
programma VERTA prevede il lancio di 5 vettori, il primo dei quali è stato lanciato
a maggio del 2013, cogliendo un nuovo grandissimo successo. Grazie ai
finanziamenti messi a disposizione dall’ASI la Società ELV, costituita da Avio
(70%) e dalla stessa ASI (30%), Prime Contractor del programma VEGA, ha
realizzato e qualificato in volo il nuovo software di volo che ha sostituito quello di
origine francese utilizzato per il primo volo e non più disponibile a causa di una
interpretazione restrittiva delle regole di esportazione francesi. La concezione e lo
sviluppo di questo software, realizzato principalmente in Italia sotto la guida di
ELV e con il supporto di aziende come MBDA, CIRA e Telespazio, ha permesso
all’Italia di entrare nel ristretto club delle nazioni in grado di avere tutte le
competenze per accedere autonomamente allo Spazio.
Dopo una lunga fase preparatoria, studi di mercato e trade-off delle configurazioni
a propellente liquido e solido, a Novembre si è tenuta a Napoli la Conferenza
Ministeriale degli Stati Membri dell’ESA. Durante la Conferenza, che si è occupata
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principalmente di Lanciatori, sono state sottoscritte le prime fasi del programma di
sviluppo del futuro lanciatore “heavy” Ariane 6 e le prime fasi delle attività di
evoluzione del VEGA. Queste ultime hanno l’obiettivo principale di aumentarne le
prestazioni complessive, sostituendo l'attuale motore del primo stadio (P80,
motore da 80 tons di propellente solido) con un motore più “performante” da 120
tons di propellente e di iniziare la europeizzazione di alcuni componenti oggi
realizzati da Paesi non facenti parte dell'ESA (es. i serbatoi del 4° stadio). I fondi
messi a disposizione dall’Italia all’ESA per il settore lanciatori non saranno però
sufficienti a mantenere l'avanzamento tecnologico acquisito dalle aziende italiane
con lo sviluppo del VEGA. I ridotti finanziamenti infatti, soprattutto se confrontati
con gli impegni sottoscritti da Francia e Germania, non permetteranno ad Avio ed
alla controllata ELV di realizzare la totalità delle evoluzioni previste per il piccolo
lanciatore il cui scopo è di renderlo sempre più aderente alle necessità di un
mercato in grande crescita. Nello stesso tempo, nonostante le scelte tecnologiche
di Ariane 6 siano indirizzate ad utilizzare la propulsione a solido, garantendo
elevate sinergie con il Vega evoluzione, l'Italia rischia di trovarsi in una posizione
secondaria anche nel suo sviluppo.
Nell’ambito delle attività di produzione, Ariane 5, grazie al grado di affidabilità
raggiunto, continua il suo regolare cammino mantenendo il ruolo di riferimento
mondiale per il mercato commerciale dei satelliti per telecomunicazioni avendo
effettuato ben 7 lanci nell’anno 2012 e ben 55 lanci consecutivi senza failures.
Questo risultato positivo garantisce per ora il mantenimento della massima
cadenza produttiva, anche se l'evoluzione della massa dei satelliti sta iniziando a
rendere difficile la gestione dei lanci doppi che rappresenta la configurazione di
progetto del lanciatore Ariane 5.
Le analisi di mercato relative ai satelliti accessibili al lanciatore VEGA hanno
confermato nel corso del 2012 la tendenza ad un incremento costante delle
richieste, grazie alla possibilità anche per piccoli Paesi di poter accedere allo
Spazio a condizioni economiche favorevoli con satelliti di osservazioni della terra
di proprietà esclusiva. Tra tutti spicca il satellite vietnamita VNREDSat-1 il cui
lancio è stato realizzato con una precisione impressionante con il secondo volo
del VEGA nel maggio 2013. Il lancio di questo satellite civile ha inaugurato il
mercato commerciale per il piccolo lanciatore europeo. Nell’altro settore dei grossi
satelliti per telecomunicazioni il mercato continua ad essere previsto stabile per i
prossimi anni assicurando ad Ariane 5 le prospettive di un calendario di lanci pari
a quello degli anni appena trascorsi. Questo secondo successo consecutivo di
Vega, il primo ed unico lanciatore ESA a non aver avuto failures nei primi due voli,
è stato un segnale importante sulla capacità del vettore e sulla necessità di
continuare a realizzare investimenti che abbiano contemporaneamente grande
valenza produttiva ed elevato livello tecnologico, che hanno permesso all'Italia, fin
dagli albori dell’avventura spaziale, di avere un ruolo fondamentale nel disegno
delle strategie europee di accesso allo Spazio.
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Nell’ambito del programma VEGA, Telespazio coordina tra l’altro lo sviluppo del
FPS (Flight Program System) nazionale in collaborazione con AVIO stessa ed
MBDA. Telespazio è anche coinvolta nella realizzazione del sistema di controllo
a terra del lanciatore; è presente a Kourou con un gruppo di operatori a supporto
della gestione operativa del Centro Spaziale, in particolare telemetria,
localizzazione del lanciatore, pianificazione operativa, meteorologia e
telecomunicazioni. Telespazio ha operato tutti i lanci della famiglia Ariane.
Sempre nel mercato dei Lanciatori ESA, nell’ambito del programma FLPP e per il
segmento dei sistemi di rientro riutilizzabili, in particolare il dimostratore
tecnologico IXV (Intermediate Experimental Vehicle) vede TAS-Italia impegnata
nel completamento del veicolo e Telespazio coinvolta nella realizzazione del
segmento di terra ed a supporto delle operazioni. Il lancio di IXV è previsto per la
fine del 2014 dalla base di lancio di Kourou con il lanciatore VEGA. Va ricordato,
inoltre, che la Ministeriale ESA 2012 ha approvato l’avvio del programma Pride
ISV (Innovative Space Vehicle) Step 1, con il sostanziale sostegno dell’ASI:
l’obiettivo di questo secondo veicolo di rientro sarà quello di consolidare requisiti e
tecnologie di IXV nell’ottica di un futuro sistema autonomo Europeo di rientro da
orbite LEO riutilizzabile.
Nel 2012 il problema dei “debris” (rifiuti) spaziali è stato messo in cima alle
agende di molte agenzie spaziali che hanno avviato attività di studio: lo spazio si
presenta oggi affollato di oggetti con forte rischio di collisione in orbita o rientro a
terra non controllato (satelliti operativi e non, parti di lanciatori, ecc.). Nell’ambito
di questo settore aziende nazionali quali Avio e Thales Alenia Space hanno
iniziato studi di fattibilità per soluzioni tecnologiche il cui obiettivo sarà di
governare il deorbiting a fine missione dei satelliti o degli stadi dei lanciatori.
IL SETTORE NAVALE
Negli ultimi cinque anni i tagli alla Difesa si sono tradotti in una scrematura dei
programmi relativi al naviglio maggiore e nella conferma di quelli “meno
impegnativi” riconducibili a navi di minore valore unitario quali pattugliatori, navi
anfibie, navi ausiliarie.
Nel 2012 il mercato navale militare ha registrato un calo del 20% in termini di
valore rispetto all’anno precedente attestandosi intorno a euro 16 miliardi.
Oltre il 70% dei programmi è stato emesso “Paese su Paese”, ovvero dalle varie
marine a beneficio della cantieristica domestica.
Sul mercato navale militare stanno emergendo, e per alcune aree si stanno
consolidando, delle tendenze che rendono più complesse le logiche competitive.
In particolare i programmi non captive registrano un incremento della
competizione ed una crescente richiesta da parte dei Paesi acquirenti di
trasferimento di tecnologia o di costruzione in loco almeno di una parte delle
unità.
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Ciò comporta la necessità per i produttori stranieri di stipulare accordi con partner
locali, garantendo uno sviluppo della cantieristica domestica eventualmente
anche su produzioni civili a minore complessità, oltre ad una crescente domanda
di fornitura di attività complementari quali supporto logistico, addestramento
equipaggi e servizi di manutenzione after-sale.
Alla luce di queste tendenze, assume valenza strategica la Joint Venture Etihad
Ship Building (ESB) costituita tra Fincantieri, Al Fattan Ship Industries e Melara
Middle East che ha iniziato ufficialmente l’attività nel corso del 2012. L’area del
Medio Oriente si connota come un mercato in grado di offrire opportunità di
business sia in campo militare che civile e ESB oltre a proporsi come cantiere
navale di riferimento per la costruzione e manutenzione di unità navali di
piccole/medie dimensione, può diventare un hub logistico nella regione.
Nel corso del 2012 in Italia la Guardia di Finanza ha assegnato al Cantiere Navale
Vittoria la costruzione di nuovi pattugliatori, mentre presso lo stabilimento di
Castellammare di Stabia è stato varato a fine anno il pattugliatore “Luigi Dattilo”,
prima delle due unità multiruolo commissionate a Fincantieri dal Comando
Generale delle Capitanerie di Porto per la Guardia Costiera italiana.
Con riguardo al mercato statunitense continuano le affermazioni di Fincantieri
attraverso la controllata americana Fincantieri Marine Group. Nel corso del 2012
la società ha acquisito:
• l’ordine per la costruzione di ulteriori due unità LCS (Littoral Combat Ship) per
la US Navy;
• la commessa per 40 piccoli pattugliatori per la US Coast Guard nell’ambito del
programma pluriennale Responce Boats-Medium (RB-M). Tale programma
prevede la realizzazione di circa 250 unità, del valore complessivo di 600
milioni di dollari e con questo ordine il numero di imbarcazioni finora acquisite
sale a 166.
A livello competitivo si segnala una sempre maggiore presenza nelle gare
internazionali dei cantieri cinesi e coreani sia nel naviglio di supporto/logistico che
in quello armato.
È significativo che il Ministero della Difesa inglese abbia affidato al coreano
Daewoo Shipbuilding and Marine Engineering la progettazione e la costruzione
presso i cantieri in Sud Corea delle future navi ausiliarie rifornitrici di squadra
nell’ambito del programma MARS (Military Afloat Reach and Sustainability);
inoltre Daewoo sta offrendo anche per il programma norvegese relativo a
“logistics and support vessel”.
Nel campo dei sommergibili, i tedeschi di ThyssenKrupp Marine Systems hanno
dominato il comparto con l’acquisizione di commesse per la costruzione di battelli
sui mercati esteri (Israele, Egitto e la prosecuzione del programma in Corea del
Sud).
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La cantieristica europea è in sofferenza e alcuni operatori di primo livello quali
DCNS e Navantia stanno cercando di diversificare le attività ricercando
opportunità alternative anche in campo civile (i.e. energie rinnovabili).
Con lo scopo di migliorare il collocamento dei propri prodotti su mercati
internazionali le aziende leader nel settore stanno puntando fortemente sulle
metodologie di Life Cycle Management. La riduzione strutturale del Life Cycle
Cost delle flotte, ottenuta anche grazie ad un sempre maggiore coinvolgimento
dell’Industria nel supporto in vita delle unità navali (cooperazione Fincantieri –
Marina Militare Italiana), costituisce un parametro sempre più rilevante nella
determinazione del requisito della nave ed impattante nei processi decisionali
degli armatori.
Si ricordano inoltre le artiglierie navali ed il munizionamento a lunga gittata
(Vulcano-BER da 127mm) e guidato (Vulcano-GLR da 127 e 76mme Davide da
76mm) di OTO Melara, i sistemi subacquei (es. Blackshark, MU90) e le
contromisure di WASS, i sistemi elettronici (comando &, controllo, radar
multifunzionali per le FREMM, sensori di scoperta e tiro, combat management
systems) di Selex Sistemi Integrati, i sensori di sorveglianza passiva con integrata
la componente attiva di contromisura elettronica dell’Elettronica.
Nell’ambito delle attività di propulsione navale Avio partecipa attivamente allo
sviluppo, alla produzione ed alla manutenzione delle turbine aeroderivate LM2500
di General Electric, ad oggi installate sulla portaerei Cavour, sul
cacciatorpediniere Andrea Doria, sulle fregate Orizzonte e sulle FREMM.
Su queste ultime unità Seastema, Joint-venture tra Fincantieri e ABB, ha fornito
l’impianto di automazione dei sistemi di piattaforma in cui sono stati integrati
anche i dati del sistema di navigazione (Integrated Bridge System).
Sempre nell’ambito dei Sistemi di Controllo e Automazione Seastema ha
sviluppato il sistema di automazione per gli impianti di piattaforma dei pattugliatori
e della corvetta destinati agli EAU nonché gli ordini per Data Distribution Unit
(DDU) delle stesse unità.
Sono stati infine acquisiti anche i sistemi IPMS per la LHD algerina e per i
pattugliatori della Guardia Costiera Italiana.
Nell’ambito delle attività di propulsione navale Avio partecipa attivamente allo
sviluppo, alla produzione ed alla manutezione delle turbine aeroderivate LM2500
di General Electric, ad oggi installate sulla portaerei Cavour, sul
cacciatorpediniere Andrea Doria, sulle fregate Orizzonte e sulle FREMM.
Proprio nell’ambito del programma italo-francese FREMM, Avio è capo
commessa per la fornitura del sistema propulsivo basato sulla turbina
LM2500+G4 per le 22 Fregate commissionate da Francia, Italia e Marocco.
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Sempre nell’ambito della propulsione navale, Avio ha completato la consegna dei
moduli ausiliari destinati al sistema propulsivo della portaerei indiana ADS P71,
avviando una collaborazione con la società governativa indiana HAL.
Nell’ambito dei Sistemi di Controllo e Automazione applicati al settore navale,
Avio si è distinta nelle attività militari destinate all’esportazione, in particolare per
India e Spagna. Per la Marina Militare Indiana, sono terminate le attività per la
fornitura del sistema ACS (Auxiliary Control System) per la prima delle tre fregate
P15A. L’ordine per il sistema integrato di piattaforma IPMS (Integrated Platform
Management System) della portaerei P71 è diventato operativo e le attività di
progettazione hanno superato le prime design review. Per l’autopilota del
programma S80, sommergibile costruito da Navantia per la Marina Militare
Spagnola, sono state completate le prove di qualifica e consegnati il terzo sistema
e il simulatore. Per la Marina Militare Italiana, invece, sono in corso le attività di
produzione e risoluzione obsolescenze per i sistemi autopilota dei nuovi
sommergibili U212A ed é stato consegnato l'ammodernamento del sistema di
automazione del primo dei due cacciatorpediniere classe De La Penne e iniziate
le analoghe attività per i cacciamine classe Gaeta. Il simulatore del sommergibile
Sauro è stato ammodernato per garantire l’addestramento alla Marina Militare
presso la scuola addestramento sommergibili a Taranto.
IL SETTORE TERRESTRE
Le lessons learnt nelle operazioni per il ristabilimento ed il mantenimento della
pace hanno consolidato la centralità e l’importanza delle forze terrestri militari e
paramilitari in questi tipi di missione. L’Italia è tra i Paesi più attivi in Europa per
interventi di pace, vi partecipa con uomini, mezzi e strutture di primo livello, il che
ne ha fatto un partner riconosciuto, preparato ed affidabile, accrescendo la
visibilità ed il ruolo internazionale del nostro Paese.
Le forze di terra nazionali sono le più sollecitate in termini di interventi operativi
fuori area e nello stesso tempo, in proporzione, le meno supportate per quote di
bilancio ed iniziative politiche.
L’industria italiana del settore, che pur presenta capacità sistemistiche di
armamento con punte di eccellenza riconosciute a livello internazionale, risente
della carenza di nuovi e più consistenti programmi di innovazione rispetto ai
competitori esteri che beneficiano di mercati interni più ampi e di maggior
supporto politico nazionale per poter rispondere tempestivamente all’escalation e
al mutare delle tipologie della minaccia ed ai sempre crescenti impegni di peaceenforcing e peace-keeping richiesti alle forze terrestri, ma anche alla concorrenza
dei Paesi emergenti.
Altri Paesi in Europa stanno facendo fronte alle suddette criticità soprattutto
attraverso un riequilibrio delle quote di competenza. Analoghi interventi
migliorativi si rendono pertanto improrogabili anche in sede nazionale se si
25
vogliono consolidare i successi ad oggi ottenuti ed evitare un progressivo
scadimento rispetto alle capacità imposte alle forze terrestri dalle nuove sfide e
minacce.
La competitività sui mercati e l’eccellenza del prodotto nazionale a cui si è fatto
cenno più sopra, si è sviluppata nel contesto di uno stretto rapporto di partnership
tra Esercito Italiano, Amministrazione Difesa ed Industria, che ha consentito di
realizzare, già dai primi anni ’90, e come premessa basilare per la messa in
campo di mezzi e sistemi di concezione innovativa e competitivi sul mercato, una
profonda ristrutturazione del comparto industriale, con integrazione e snellimento
delle capacità produttive esistenti sul territorio.
E’ nata così la società Consortile IVECO-OTO MELARA (CIO), Champion
Nazionale per il settore, che raggruppa il top delle competenze nazionali nelle
produzioni meccaniche automotive nelle Torrette e nei sistemi d’arma, e che ha
consentito progressivamente lo sviluppo di una gamma di veicoli blindati da
combattimento e trasporto truppa ad elevate prestazioni ed altamente protetti.
Nell’ambito del CIO, oltre alle ormai consolidate piattaforme blindate Ariete,
Centauro e Dardo ricordiamo il VBM Freccia consegnato in anni recenti
all’Esercito italiano ed a quello spagnolo.
Nel corso del 2012 sono iniziate le attività relative allo sviluppo della Nuova Blindo
Centauro.
La consegna del primo prototipo è prevista per il 2014.
Il contratto di serie prevederà un primo lotto di 74 unità, per un valore di 571
milioni di €, nel quadro di un fabbisogno complessivo di circa 150 unità.
La Nuova Blindo Centauro è caratterizzata da maggiore potenza di fuoco (nuova
torretta OTO Melara da 120 mm) maggiore mobilità (nuovo propulsore IVECO da
720 cv) e da una più elevata protezione grazie ad uno scafo di nuova concezione.
Nel corso del 2012 è stato firmato il contratto per la fornitura della terza tranche di
VBM Freccia, per 64 unità ed un valore complessivo di 240 milioni di €.
Significativi sviluppi sono anche stati realizzati da OTO Melara nel segmento delle
torrette con i sistemi d’arma Hitrole, Hitfist e Hitfact utilizzate nelle missioni fuori
area.
In parallelo alle attività CIO, sempre in stretta partnership con la Forza Armata
nazionale e capitalizzando le esperienze dai teatri operativi più esposti, IVECO
DV ha progressivamente sviluppato negli anni, con un importante contributo di
investimenti in proprio, un’ampia gamma di veicoli protetti medi e leggeri ad alte
prestazioni per operazioni di peace-keeping.
In questo ambito, IVECO DV, attraverso lo sviluppo del veicolo LMV/VTLM LINCE
(Veicolo tattico leggero multiruolo per l’Esercito Italiano) ha saputo dare risposte
26
concrete alle nuove esigenze di alta protezione ed elevata mobilità, creando in
sostanza un nuovo segmento di mercato nel quale l’Italia si è posizionata a livello
di leader tecnologico e commerciale creando un vero e proprio standard di
riferimento europeo.
Il LMV/VTLM è stato venduto agli eserciti di dieci Paesi europei per più di 4000
unità.
Sulla base di questo successo e in un’ottica di soddisfare tempestivamente nuove
richieste per veicoli più pesanti e protetti, IVECO DV ha recentemente sviluppato
in collaborazione con l’azienda tedesca Krauss Maffei Wegmann il VTMM come
applicazione del concept e della tecnologia di prodotto del LMV ad un veicolo di
portata superiore (18-25 tons).
Nel 2012 sono iniziate le prime consegne degli autocarri tattici IVECO ASTRA su
telaio 4x4 e 8x8 e in varie configurazioni tra cui versione cassonato, scarrabile,
autogru e versione trattore. Il contratto firmato con l’Amministrazione Difesa
(Italia) prevede la fornitura di 168 autocarri per un valore di oltre 75 milioni di euro.
Gli autocarri sono equipaggiati con una cabina blindata di ultima generazione e di
alto livello di protezione balistica ed antimina, predisposizione per impianto radio e
disturbatori.
I primi esemplari di VTMM, in versione ambulanza, sono già stati consegnati nel
quadro di un contratto firmato con l’Amministrazione Difesa per complessivi 40
VTMM all’interno del progetto Route Clearance Package, per un valore totale di
120 mln €.
A conferma della competitività internazionale acquisita dalla nostra industria nel
settore terrestre, va inoltre ricordato il contratto Iveco con il governo brasiliano per
la fornitura di una nuova piattaforma di veicoli blindati ruotati (VBTP-MR).
Per questo programma è prevista una fornitura ventennale per 2044 unità di una
nuova famiglia di veicoli APC ruotati (che rimpiazzeranno i vecchi veicoli Urutu)
ed ha un valore di circa 2,5 miliardi di € e rappresenta quindi uno dei più
importanti accordi firmati da una industria italiana nel settore.
Nel 2012 sono iniziate le prime forniture secondo il programma prestabilito che
vede il completamento nel 2030.
Nel quadro del progetto sono terminate le attività relative allo costruzione di uno
Stabilimento a Sete Lagoas, destinato alla produzione dei nuovi VBTP, con un
investimento di 75 milioni di $.
Ultimo della famiglia in ordine di tempo il nuovo veicolo anfibio IVECO SuperAV
ad alte prestazioni di navigabilità, protezione e mobilità.
27
Nel dicembre 2012 – presso il poligono di Nettuno – si è effettuata la
presentazione del VBA.
Il nuovo anfibio Iveco SuperAV si unisce ad un’altra eccellenza tecnologica, la
Torretta HITFIST OWS 25/30 di OTO MELARA, dando così vita ad un prodotto, il
VBA, concepito sulla base dei desiderata della Landing Force Italiana e proprio
per tale motivo di grande interesse anche all’estero.
Per completare il quadro di gamma e di veicoli di supporto alle operazioni della
Forza armata nazionale non possiamo non menzionare IVECO – tra i leader
mondiali nel mercato dei veicoli industriali – che ha assicurato all’Italia un’ulteriore
posizione di leadership nel settore dei veicoli logistici e militarizzati, con prodotti
degli stabilimenti di Bolzano e Piacenza.
A conferma di questa leadership ricordiamo l’aggiudicazione ad Iveco di uno dei
più importanti contratti nel settore dei camion tattico-logistici, il cui tender –
emesso dalla Direzione Generale degli Armamenti del Ministero della Difesa
Francese – prevede la fornitura pluriennale di 2200 veicoli per complessivi oltre
800 milioni di €.
Al successo di queste realizzazioni, che come evidenziato hanno consentito
significative forniture anche in campo internazionale, ha certamente contribuito lo
sviluppo in ambito nazionale di aree tecnologiche di eccellenza di livello
internazionale nei principali sottosistemi e nelle tecnologie chiave di prodotto tra
cui: Power Trains e componenti meccanici, torrette ad elevate prestazioni e
multiruolo con completezza della gamma dei calibri (con posizioni di leadership
mondiale anche in campo navale), sistemi d’arma, sensori radar ed elettro-ottici,
armi leggere da difesa personale e da combattimento.
L’industria del settore ha inoltre perseguito un costante sviluppo delle tecnologie
per sistemi di propulsione, vetronica, controllo di stabilizzazione ed assetto di
piattaforma, nella robotica e nelle componenti funzionali per unmanned ground
vehicles, per sistemi di tiro polifunzionali ed innovativi (tra cui il sistema C-RAM
Porcupine e la torretta multiruolo DRACO specifici per la soddisfazione delle
sempre più esigenti necessità della protezione con capacità di proiezione della
forza) e per componenti di sistemi di trazione elettrica (moto-ruota e sistemi per il
controllo dell’energia elettrica di potenza).
Non sono inoltre mancate iniziative di sviluppo in aree di tecnologie emergenti
quali quelle per il soldato futuro, per la digitalizzazione delle componenti di
piattaforma e per l’interconnettività ed il networking con altri Centri di controllo,
Forze multinazionali e NATO.
Iniziative queste essenziali per poter far fronte come Paese alla continua
evoluzione della minaccia, alla crescente competizione internazionale ed alle
sfide imposte dalla ristrutturazione in corso nel settore della difesa a livello
europeo.
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Le attività CIO e quelle sviluppate in tempi successivi da IVECO nel campo dei
veicoli protetti multiruolo leggeri, medi e anfibi e nei veicoli tattici e logistici hanno
consentito la realizzazione di un comparto industriale nazionale con grande
ampiezza ed alta uniformità di gamma, standardizzazione di sottosistemi e
componenti e quindi la possibilità di consentire un basso costo sul ciclo vita ed un
supporto logistico efficiente e funzionale in grado di coprire sia i servizi di
manutenzione sia la gestione delle flotte.
Un insieme di caratteristiche ed un quadro imprenditoriale che rendono il
comparto terrestre italiano particolarmente attraente come partner nelle
collaborazioni internazionali in quanto in grado di offrire competenza, buoni
margini di flessibilità e continuità di business nonché un ruolo di riferimento per il
processo di consolidamento dell’industria della difesa europea ed opportunità di
partnership anche verso Paesi terzi, come evidenziato dal carnet di successi
commerciali e tecnologici in Europa e sul mercato globale.
Non si può tuttavia ipotizzare che l’onere per la continua ricerca delle tecnologie
per fronteggiare l’evoluzione della minaccia, debba passare solo per l’industria.
L’industria del comparto terrestre ha dimostrato di saper fare sistema. Ora ci si
aspetta che sia il Paese a fare altrettanto identificando attraverso un lavoro
comune che impegni Difesa ed Industria quelle piattaforme e quei sottosistemi
che rappresentano un qualificato e riconosciuto punto di forza del nostro Paese
proponendole poi e sostenendole nelle opportune sedi comunitarie,
transatlantiche e nel contesto internazionale in genere.
Particolare interesse e attenzione vengono dati anche al settore della Security.
Infatti, l’ampia copertura di capacità industriali nei sistemi tecnologici per la
veicolistica, nella robotica e nei velivoli tattici di sorveglianza senza pilota, sia a
livello civile sia militare, permettono alle aziende nazionali del settore di porsi in
modo del tutto naturale come attori, a livello europeo e globale, per lo sviluppo di
sistemi per la sicurezza dei cittadini, per la protezione delle infrastrutture e per la
mobilità.
Lo sviluppo di applicazioni duali, stanno già consentendo di supportare
attivamente le forze paramilitari, la protezione civile, i vigili del fuoco con mezzi
altamente specializzati e protetti per operare in situazioni di calamità naturali,
fronteggiare minacce terroristiche, intervenire rapidamente per l’evacuazione di
civili e consolidare zone di rischio.
In questa nuova area di sviluppo è importante che da parte governativa:
 sia ben riconosciuta la potenzialità offerta al Paese dalle eccellenze nazionali;
 sia favorito l’inserimento degli attori nazionali nei progetti finanziati a livello
europeo;
 sia mantenuto un adeguato equilibrio nel sostegno e nella valorizzazione dei
vari elementi che compongono i sistemi di sicurezza ed in particolare tra
29
piattaforme/mezzi operativi ed infrastrutture di comando e controllo e di
coordinamento.
30
RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ DELLA FEDERAZIONE
L’AIAD accoglie, ad oggi, oltre 130 imprese di tutte le dimensioni che vantano un
patrimonio occupazionale complessivo, dati al 31 dicembre 2012, di oltre 50.000
addetti e sviluppano un fatturato annuo di 14,5 miliardi di euro. Di questi numeri
Finmeccanica e le Società del Gruppo coprono circa l’80%; pur tuttavia, se
consideriamo i quadri associativi in termini unitari di impresa ben il 75% delle
aziende federate sono da considerarsi Piccole e Medie Imprese e oltre il 50%
occupano unitariamente meno di 100 addetti.
Mantiene stretti e costanti rapporti con quegli organi ed istituzioni che in campo
nazionale, europeo, NATO e/o nel mondo, svolgono attività d’interesse per
l’industria aerospaziale e della difesa. Nell’ambito di questi rapporti e nel rispetto
dei propri compiti istituzionali propone rapporti e documenti di indirizzo ai vari
dicasteri governativi e - direttamente o tramite l’Associazione europea a cui
aderisce - ad ogni altra organizzazione istituzionale estera, su temi ed attività
d’interesse e/o di potenziale riflesso sull’industria che essa rappresenta. Da ultimo
è stato elaborato il documento ”Verso una politica industriale per l’Aerospazio, la
Difesa e la Sicurezza”; scopo del documento è quello di fornire in modo semplice
e chiaro, adatto anche ai “non addetti ai lavori”, un quadro conciso ma esaustivo
dell’ambiente in cui s’inquadra l’attività del comparto industriale della Difesa con
un particolare accento sulla Ricerca e Sviluppo e sulle raccomandazioni
necessarie a mantenerne le eccellenze.
Con l’Amministrazione ed il Segretariato Generale della Difesa è ormai
consolidato uno stretto ed indispensabile rapporto di comunicazione e
collaborazione così come con gli altri Dicasteri quali, in maniera più ricorrente,
Affari Esteri, Sviluppo Economico, Istruzione Università e Ricerca oltre,
naturalmente, ai rapporti con Confindustria ed Enti e/o Istituzioni quali, tra gli altri,
ASI, CNR ed ENAC. Con l’ASI è stata in particolare sottoscritta una
“Convenzione” che ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo e la crescita delle PMI
spaziali nazionali.
La capacità di monitoraggio, coordinamento e promozione proprie della
Federazione hanno sostanzialmente permesso di consolidare una solida
immagine di autorevolezza, affidabilità e rispetto del proprio mandato istituzionale
che attira alla Federazione un numero sempre maggiore di imprese.
In ragione proprio di una sempre più ampia rappresentatività che la Federazione è
capace di garantire ed esprimere è maturata la partecipazione ai tavoli di
concertazione costituitisi nei bacini industriali principalmente caratterizzati dalla
presenza di imprese aerospaziali per l’istituzione di distretti “produttivi” e/o
“tecnologici” e sempre maggiore e fattiva è l’attività svolta in questo senso in
stretta collaborazione anche con le Autorità governative locali. La presenza
dell’AIAD in questi ambiti è tesa principalmente a favorire e promuovere anche il
31
dialogo tra i diversi distretti nella logica di stimolarne e valorizzarne le
complementarietà. All’AIAD è spettata infatti la regia per la costituzione del
“Cluster Tecnologico Nazionale per l’Aerospazio” del quale è uno dei Soci
Fondatori.
Intensa è naturalmente l’attività di sostegno all’internazionalizzazione attraverso la
partecipazione alle più importanti manifestazioni internazionali, coordinando e
aggregando in un’area comune le imprese nazionali, alle più importanti Business
Convention, per favorire l’offerta della nostra Supply Chain, e organizzando
missioni da/verso l’estero nell’ambito di accordi bilaterali di collaborazione con
altri Paesi.
Di seguito, suddivise per aree tematiche, le attività sviluppate dall’AIAD nell’arco
dell’anno comprendendo – tra esse – anche le attività dei gruppi specialistici di
lavoro.
RAPPORTI E COLLABORAZIONI
NATO
In ambito NIAG (NATO Industrial Advisory Group) l’attività della Delegazione
italiana, rafforzata dalla confermata presenza dell’ing. Raffaele Esposito nel ruolo
di “Honorary Chairman” è stata piuttosto intensa. Sia come partecipazione
all’offerta di pareri richiesti da Enti di alto livello come ATC, CNAD e NC3A, sia
come partecipazione industriale ai programmi di particolare urgenza richiesti dai
NATO Armament Groups.
Nel primo caso riveste particolare rilevanza l’organizzazione dello studio TADIC
per dibattere ed individuare le linee per una “Trans Atlantic Industrial
Cooperation”. Tale studio ha portato allo sviluppo, nell’anno seguente, della
successiva iniziativa del “Pooling & Sharing".
Nel secondo caso ai 12 studi di fattibilità richiesti hanno partecipato 13 aziende
italiane con un numero complessivo di circa 30 esperti, a volte in posizione di
Chairman.
Infine, per quanto riguarda la necessità di presidiare l’intero fronte tecnologico in
risposta alle nuove problematiche per la Difesa indotte dalla dinamica evoluzione
dello scenario in atto, particolare attenzione è stata rivolta all‘attività svolta nei
pannelli della NATO/RTO (Research and Technology Organization).
In vista di ciò il Gruppo di Lavoro RITEC ha istituito un attento osservatorio
permanente di quanto si svolge in tale ambito attraverso la diffusione dei
documenti tecnici prodotti e l’invito alla partecipazione agli studi ivi organizzati.
Di rilievo è stata anche la progressione dei rapporti di collaborazione NATO–EDA
soprattutto nel tentativo di evitare duplicazione di iniziative, rafforzare
l’interoperabilità, creare sinergie nel contesto del pooling and sharing.
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Analoga iniziativa di un più stretto dialogo tra NIAG e ASD Defence Commission
stenta a consolidarsi per via di una diversità istituzionale nei ruoli dei due
organismi: improntato alla lobby industriale quello di ASD, allo sviluppo capacitivo
e di interoperabilità attive il NIAG e questo, pur in un contesto che vede molti
membri dell’ASD Defence Commission far parte anche del NIAG. Una ragione più
profonda va probabilmente trovata nella difficoltà dei Paesi europei membri della
NATO a ricercare e raggiungere un più stretto rapporto interno e l’armonizzazione
di vedute e quindi nel non consolidamento di un effettivo e solido pilastro europeo
della NATO.
EUROPA
1) ASD
Il 2012 è stato caratterizzato da una significativa attività di ristrutturazione
nell’ambito della struttura organizzativa e di Governance in ragione sia della
crisi economica, la quale ha avuto un impatto significativo in alcuni Paesi
membri di ASD causando problemi finanziari, che allo stesso tempo, per la
necessità di soddisfare aspettative riguardanti gli obiettivi dell’Associazione
Europea.
A tale proposito ASD ha, nel corso del Board e Council di Aprile 2012, dato
mandato ad un gruppo di saggi, denominato wisemen group composto da
rappresentanti del Council, di produrre un rapporto preliminare basato
sull’analisi per l’efficientazione dell’Associazione (struttura organizzativa,
finanziamenti per i prossimi tre anni, staffing ecc.).
Il rapporto ha proposto un modello rivoluzionario con la diretta partecipazione
delle Aziende nel Council ed una nuova riorganizzazione a livello di
Governance al fine di rendere più snella ed efficiente la struttura.
Malgrado siano stati evidenziati i difetti di leadership oltre che di
organizzazione il Board ha comunque convenuto che ASD è il luogo e lo
strumento più opportuno per definire e diffondere la posizione del settore.
Al fine di accelerare il processo di ristrutturazione è stato costituito un nuovo
gruppo ristretto di wisemen con il compito di verificare lo statuto ed il
regolamento allo scopo di adattarlo con il nuovo livello di membership,
composto dalle aziende, da presentare al Board ed all’Assemblea Generale
2013.
Nel 2012 ASD ha visto un forte cambiamento anche a livello gestionale con le
dimissioni del Segretario Generale e la nomina di un nuovo Segretario ad
Interim al quale è stato dato mandato fino alla selezione del candidato
ottimale che avverrà nel corso del 2013 con la nuova ASD.
33
Ciò nonostante al fine di far fronte alle priorità europee con il programma H
2020, le attività delle Commissioni e Comitati ASD sono proseguite
regolarmente.
Attività Civile
Air Transport Commission
1. SESAR (Single European Sky ATM Research) Development: da Febbraio
a Settembre 2012, la Commissione Europea ha eseguito e concluso la
consultazione pubblica che definisce la governance ed il finanziamento
dei processi per la fase di sviluppo di SESAR. La Commissione Europea
ha proposto 3 livelli di governance ed ha identificato gli strumenti
principali per il suo sviluppo (aggiornato del Master Plan ATM) supportato
dai Stakeholder dell’Air Transport. ASD ha coordinato e partecipato alla
consultazione della Commissione attraverso l’organizzazione di un
workshop con la CE e ad un incontro con il Commissario Barnier, oltre
che fornire input alla relazione del Parlamento Europeo su SESAR alla
Commissione Trasporti. Le linee guida della Commissione Europea per lo
sviluppo di SESAR sono state emesse ad Ottobre e verificate dal Council
e dalla Commisione Europea per l’adozione entro metà 2013.
2. SINGLE EUROPEAN SKY (SES): sono proseguite le attività per
l’attuazione del Functional Airspace Blocks (FABs) che nella metà del
2012 aveva registrato un ritardo, rischiando di compromettere lo sviluppo
di SESAR nonché i finanziamenti da parte delle Istituzioni Europee per
ATM R&S in "SESAR II". Tuttavia le modalità e gli scopi di un “SESAR II”
sono ancora in discussione.
3. SESAR JU: il mandato SESAR JU terminerà nel 2016. Vi è un consenso
nell’ambito dell’industria, del SESAR JU dalla Commissione e dal
Parlamento di estenderlo nell’ambito di Horizon 2020. Lo sviluppo del
campo di applicazione di SESAR JU, la governance ed il livello di
finanziamenti saranno definiti sul bilancio europeo 2014-2020 e da
Horizon 2020.
R&T Commission
La nuova Strategic Research Agenda è stata emessa ufficialmente a
Settembre 2012, nel corso dell’Air Show di Berlino “ILA”. Sono seguiti in tutta
Europa l’organizzazione di eventi di divulgazione della SRIA di ACARE. Uno
di questi si è tenuto nel corso del Technology Forum durante la Convention
ASD tenutasi l’11 Ottobre a Lisbona, alla presenza di autorità governative,
media, Centri di ricerca ed Università. Tra gli obiettivi preposti per il 2012 vi è
quello della definizione del ruolo dei membri di ACARE per il prossimo futuro
34
e dell’integrazione della roadmap per i programmi di ricerca in Horizon 2020
in conformità con la SRIA. In Italia è stata presentata a Capua, presso il
CIRA, ad Ottobre 2012.
L’attività del Clean Sky Joint Technology Initivative per la definizione degli
obiettivi di Clean Sky 2 è proseguita anche per tutto il 2012. L’Associazione
europea ha fornito il proprio contributo a questo esercizio anche attraverso
attività di lobbying nel corso del processo legislativo a Bruxelles.
Una pietra miliare è stata raggiunta a marzo, quando il Technology Evaluator
(TE), una rete di simulazione che valuta le prestazioni delle tecnologie
sviluppate necessarie al raggiungimento degli obiettivi di ACARE, ha
completato la sua prima simulazione in scala reale ed effettuato la valutazione
dei progressi di Clean Sky a tutti e tre i livelli di valutazione (aerei, aeroporti e
ATS).
Tra le priorità ASD del 2013 il sostegno ai propri membri per una forte
partecipazione nella definizione di una iniziativa tecnologica congiunta Clean
Sky 2 e la sua attuazione nell'ambito di Horizon 2020, con una governance ed
un livello di finanziamento adeguati.
Security Commission
Come già nel 7 PQ la Security Research & Innovation sarà parte di H2020 per
la così detta “Challenge 6” (Societal + Security). A tale proposito i
rappresentanti nazionali degli organi della Security ASD hanno costituito la
ASD-wide Task Force 13 (TF-13) al fine di garantire un coordinamento in H
2020 per i messaggi e attività di lobbying. Nel corso del 2012, la Security
Commission si è focalizzata sulla verifica degli emendamenti Horizon 2020,
sugli strumenti finanziari, sulle regole di partecipazione semplificate specifiche
per il settore della Security.
Attività Difesa
Anche nel 2012 sono continuate le attività relative al monitoraggio dei
processi di recepimento delle direttive UE del pacchetto difesa da parte dei
Paesi membri, ed il proseguimento delle discussioni in materia di Offsets,
Security of Supply, Security of Information e Intellectual Property Rights.
Il perdurare della crisi, ha portato le Istituzioni europee e di conseguenza
l’ASD ad affrontare il tema della sostenibilità del settore difesa in Europa e di
possibili azioni di contenimento.
Sul fronte delle efficienze l’attenzione principale si è concentrata sulle
opportunità di più stretta collaborazione intra-europea, sia a livello governativo
che industriale.
35
Il concetto del “Pooling and Sharing” è stato visto da molti come un
importante strumento, ma poche sono state le iniziative concrete in quella
direzione, sia per le intrinseche difficoltà nel superare le specificità nazionali
sia per la mancanza di una politica comune europea in materia di
partecipazione alle operazioni fuori area.
Nella seconda metà dell’anno, a seguito dell’iniziativa Chicago Summit a cui è
stata invitata EDA, è stata rafforzata la collaborazione Nato EDA e sono state
identificate iniziative comuni più focalizzate nel contesto del Pooling and
Sharing e verso una presa di visione più concreta per quanto riguarda la
partecipazione della UE alla Nato Defense Initiative, pur sempre però
limitatamente al piano degli intenti più che a quello della definizione di
concrete azioni congiunte.
Di particolare rilievo, nel contesto delle attività associative di ASD quella dei
Sectoral Groups e tra queste, in particolare, il completamento degli studi di
settore e delle rispettive opportunità di sviluppi futuri per l’“AIR” ed il “LAND”
sia sul piano tecnologico sia su quello delle collaborazioni transnazionali.
Come considerazione riepilogativa ASD ha continuato ad evidenziare, nel
settore della difesa, con la sola eccezione dei su nominati sectorial groups,
una scarsa efficacia di aggregazione e carenze di funzionalità legate ad una
applicazione troppo dirigista delle linee guida dello statuto ed estrapolazioni
non coerenti con la realtà del quadro di riferimento.
AIAD si è comunque adoperata per evidenziare e cercare di risolvere queste
criticità anche attraverso più stretti rapporti e confronti con i delegati
governativi nazionali, su temi di particolare rilevanza per il settore, da
rapportare successivamente alle azioni delle strutture europee, compresa
ASD. In questo contesto l’azione avviata insieme ad altre associazioni per
portare ASD ad un riesame della sua struttura e modus operandi, ha portato
alla riorganizzazione che si risolverà entro ottobre 2013.
2) OCCAR (Organismo
d’Armamento)
di
Cooperazione
Congiunta
in
materia
L’OCCAR è un organismo a cui aderiscono sei Paesi (Belgio, Francia,
Germania, Italia, Regno Unito e Spagna) che punta a garantire un sempre più
stretto coordinamento delle pianificazioni nazionali nonché una gestione
unitaria del procurement e del management operativo per programmi di
interesse comune.
L’attività include anche programmi di R&T che abbiano come obiettivo finale
la realizzazione di dimostratori tecnologici/operativi.
L’Italia nel 2012 ha continuato la sua partecipazione ai programmi
FSAF/PAAMS, FREMM, ESSOR (European Secure SOftware defined Radio)
e MuSIS (Multinational Space based Imaging System - Federating Activities).
Quest’ultimo programma, che vede la partecipazione della Francia e
36
dell’Italia, fissa gli accordi per la gestione della fase preliminare di definizione
di un "Common Interoperability Layer" (CIL) per far dialogare le componenti
spaziali del MuSIS: CSO (Composante Spatiale Optique) and CSG (COSMO
Second Generation).
AIAD è stata costantemente impegnata a fornire supporto all’OCCAR
attraverso esperti aziendali in seno alle tre strutture istituzionali di interfaccia:

ODIG (OCCAR Defence Industry Group): agisce come organo di
Interfaccia verso OCCAR e di coordinamento per le industrie dei Paesi
aderenti nella definizione di strategie e linee d’azione comuni. La
presidenza di ODIG ruota in base alla nazionalità che presiede il Board of
Directors di OCCAR. L’Italia ha già tenuto due presidenze del Gruppo e
una supplenza richiesta da UK, non disponibile a seguire il suo ciclo di
competenza. Il prossimo turno di presidenza italiana sarà nel 2014.

OICP (OCCAR Industrial Contract Panel): partecipa allo sviluppo delle
normative contrattuali e delle guidelines da utilizzarsi nelle negoziazioni
dei futuri contratti con OCCAR. E’ stato avviato un processo di revisione
generale della normativa (OMP – OCCAR Management Procedures) per
gli aspetti contrattuali sulla base delle esperienze maturate nel corso dei
primi anni di gestione progetti. Continuano tuttavia a permanere aspetti
non pienamente condivisi tra le parti.

OILSP (OCCAR Industrial Logistic Support Panel): segue e tratta l’In
Service Support (ISS) e il Supporto Logistico Integrato (ILS). Il pannello fu
costituito nel 2008; la sua presidenza e rapporteur ruotano su base
biennale ma dalla sua costituzione, ambedue le cariche sono state
sempre riassegnate all’Italia. Nel corso del 2012 il Pannello ha completato
il suo mandato e supporto per la normalizzazione delle procedure di
riferimento per la gestione di programmi di sistemi per la difesa per l’intero
ciclo di vita consentendo così all’OCCAR di conglobare le attività ISS nel
più ampio segmento del Through Life Management (TLM) e
l’aggiornamento della OMP 6 (documento di base per la gestione dei
contratti) con l’inclusione dei paragrafi interessati all’inserimento
strutturato del catalogo di proposte e servizi OCCAR e delle procedure
disponibili in materia di Through Life Management e ISS ad uso degli Stati
membri e dei potenziali partecipanti a programmi OCCAR.
Durante il 2012 si è ulteriormente consolidata l’azione di cooperazione e
interscambio di pareri tra la rappresentanza nazionale in OILSP e il
delegato italiano allo ISSC - un gruppo di alto livello di delegati governativi
(One Star Group) per la supervisione delle attività ISS in OCCAR.
Il gruppo OILSP è attualmente in stand-by e pronto a riprendere le sue
attività nel contesto evolutivo delle iniziative strategiche ed operative di
OCCAR.
In considerazione del fatto che l’OCCAR e l’EDA hanno ruoli complementari
ma strettamente connessi, è stato avviato un processo di consolidamento tra
37
le due Agenzie che si è concretizzato il 27 luglio 2012 con la firma di un
Accordo Amministrativo (Administrative Arrangement) teso ad assicurare la
coerenza e la sinergia tra i rispettivi programmi.
In base all’accordo OCCAR e EDA collaboreranno per potenziare le capacità
di Difesa dell’Europa, per migliorare la cooperazione europea nel settore degli
armamenti e per sviluppare al meglio la “European Defence Technological
and Industrial Base (EDTIB).
Il Direttore pro-tempore dell’OCCAR Patrick Bellouard, oggi (28.02.2013)
sostituito da Tim Rowntree, ha espresso il convincimento che l’accordo sarà
in grado di offrire ai Paesi partecipanti un miglior ritorno in termini di efficacia
e di efficienza.
3) L.o.I. – Letter of Intent
Organizzazione a cui aderiscono i 6 Paesi europei (Francia, Germania, Italia,
Regno Unito, Spagna e Svezia) che dispongono dell’industria per la difesa più
sviluppata. L’Organizzazione - completata la fase iniziale di consolidamento di
un quadro normativo comune in materia di procurement, scambi di tecnologie
e di informazioni, criteri per l’esportazione - si è ora concentrata su temi di
carattere più “politico” orientati alla sicurezza e garanzie di fornitura in materia
di interscambi intracomunitari, alla condivisione di azioni comuni di programmi
di cooperazione tra i Paesi membri, alla revisione e contributi di pensiero per
le nuove direttive in materia di procurement e di proposte di ristrutturazione
della EDTIB europea avanzate dalla commissione UE.
L’AIAD, in conseguenza dell’accordo bilaterale FR-UK ha assunto nel 2012
un incisivo ruolo guida per fare sì che questo non costituisse elemento di
rottura nell’ambito del Framework Agreement stimolando una più ampia
condivisione di vedute e sollecitando ulteriori opportunità di cooperazione con
FR e D, trattative che si sono sviluppate nel corso del 2012 e continuano
anche nel 2013.
L’attività AIAD in LoI è continuata nel contesto della promozione di norme
condivise per la proprietà intellettuale, sicurezza delle informazioni, così da
consentirle di operare le opportune aggregazioni transnazionali, presupposto
indispensabile anche per un più misurato confronto con l’industria
d’oltreoceano.
E’ da evidenziare che il documento predisposto dal Sottocomitato 1 (Security
of Supply) sui Principi Contrattuali per la Prioritizzazione ha subito una battuta
di arresto per l’impossibilità, da parte della Francia, di riconoscere i relativi
costi addizionali. Le Nazioni pertanto hanno dovuto rivedere gli accordi fino ad
ora raggiunti.
L’attività dell’organizzazione è stata contraddistinta, anche attraverso
un’azione diretta della presidenza e segreteria generale AIAD e da una
rappresentanza di delegati industriali coinvolti nel loro quotidiano con queste
38
istituzioni, da un sempre più evidente rafforzamento dei rapporti con EDA al
fine della ricerca delle migliori soluzioni dei problemi legati ai sistemi aerei
futuri, al “security of supply”, al codice di condotta sugli offsets ed a quello
sulla prioritizzazione delle forniture, non tralasciando una specifica attenzione
alle tematiche afferenti alle PMI.
Particolare attenzione in questo contesto è stata data ai lavori della Defense
Task Force (DTF) della Commissione Europea per la definizione di proposte
di ristrutturazione della Base Industriale, fornendo, in stretta collaborazione
con le parti governative della presidenza del Consiglio e di Segredifesa,
contributi di pensiero e proposte costruttive a supporto e difesa del comparto
industriale nazionale.
E’ stata inoltre proposta la costituzione di un gruppo stabile industriale di
interfaccia verso la LoI per consentire dei rapporti più strutturati e più
armonizzati per la presentazione di proposte condivise in materia di strategie
industriali e di integrazione della DTIB europea in prospettiva dei lavori della
succitata DTF, ma ancor più in previsione della riunione del Council UE
Dicembre 2013 che verterà interamente su questi argomenti. Questo gruppo
di delegati industriali ha operato informalmente già nel 2012 e dovrebbe
trovare la sua istituzionalizzazione con il subentro della presidenza SP all’
ExCo LoI a luglio 2013.
4) EDA (European Defence Agency)
L’EDA è stata costituita nel 2004 ed è operativa da giugno 2005. Opera
attivamente come coordinatore e catalizzatore di varie iniziative europee in
materia di difesa e sviluppa un ruolo guida e di supporto verso i Paesi membri
nella definizione dei requisiti militari, delle capacità industriali e nelle attività di
ricerca tecnologica.
Per quanto riguarda i rapporti con l’industria, EDA non ha istituzionalizzato
una struttura specifica di riferimento e si relaziona in via informale
preferenziale con ASD. Periodicamente aggiorna le Associazioni per la Difesa
(NDIAs – National Defense Industrial Associations) dei rispettivi Stati membri.
Opera su quattro direzioni di programma:

Capabilities Directorate (Peter Round), ha il compito di sviluppare nuove
capacità di difesa attraverso l’armonizzazione dei requisiti militari dei Paesi
membri. Le aree di interesse coprono aree molteplici, dall’addestramento
allo sviluppo di nuovi concetti operativi. L’attività si esplica attraverso tre
aree di gestione:
 Knowledge (Command and Information);
 Engagement (Engage and Protection);
 Manoeuvre (Deploy and Sustain).
39

Research and Technology Directorate (Christian Bréant), nel campo della
ricerca si è consolidato l’ambiente di riferimento costituito da 12 aree
tecnologiche chiamate CapTech. All’interno di esse si stanno sviluppando
circa 60 progetti per un budget annuale di circa 150 MEuro costituito con
contributi volontari da parte degli Stati membri.
Nel corso dell’anno si sono portate avanti due iniziative di gran peso:
 la “Non-Dependance Strategic Issue”, cioè l’elencazione dei criteri per
assicurare l’indipendenza strategica europea e le aree in cui occorre
intervenire per realizzarla. Si tratta di individuare quali investimenti siano
necessari all’Europa per non dover dipendere da fornitori stranieri per la
disponibilità dei componenti, assiemi, prodotti necessari ai propri sistemi
di difesa onde assicurarne l’indipendenza strategica;
 la Strategic Research Agenda sviluppata all’interno delle singole
CapTech per definire ed indirizzare le future attività di ricerca. Il valore
aggiunto è dato dalla convergenza su temi specifici dei requisiti operativi
espressi dalla componente militare e delle capacità tecnologiche
evidenziate dalla componente industriale.

Armaments Directorate (Giampaolo Lillo), ha il compito di agevolare lo
sviluppo e l’acquisto congiunto degli equipaggiamenti della difesa in
Europa attraverso l’incremento della qualità e del numero dei programmi di
collaborazione al fine di migliorare e potenziare le capacità di difesa
dell’Europa.
In tale ottica mantiene uno stretto coordinamento con i Paesi membri a
livello politico e industriale.
Nel 2012, sono proseguiti i programmi già impostati negli anni precedenti:
 Unmanned Arial Vehicles;
 progetto NEC;
 software radio (ESSOR).
Nelle nuove iniziative intraprese nel 2012 si ricordano: lo studio per la
standardizzazione del munizionamento in Europa; la proposta di sviluppo di
tecnologie autonome UE (non ITAR) nel campo del munizionamento
intelligente e l’avvio di studi in campo anti IED e nell’area del “Road
Clearance”.
E’ stato avviato lo studio sull’analisi dei Future Land Systems, un
importante lavoro di analisi sviluppato in collaborazione tra delegati
governativi dei principali Paesi ed un consorzio di ditte operanti nel
contesto del LAND Sectoral Group di ASD (ELDIG) concluso nel 2012 e
che già dall’inizio del 2013 sta portando interessanti iniziative di progetti di
realizzazione di moduli standard UE a partire dall’Open System
Architecture e nel contesto dei sottosistemi di piattaforma;
40
 Industry and Market Directorate (Peter Scaruppe), in ambito Direzione
Industria e Mercato è stato sviluppato ulteriormente il rapporto con le
Associazioni nazionali dei Paesi membri (NDIA); uno strumento utile per
l’aggiornamento ed il confronto sulle tematiche di sviluppo dell’Agenzia.
Sono continuati i progressi nell’uso del portale per gli acquisti in area, art. 296,
mentre il portale per la supply chain continua a generare scarso entusiasmo
pur se si assiste nel complesso ad una crescita graduale.
Di particolare importanza il proseguimento dell’azione a supporto delle PMI, in
cooperazione con la Commissione Europea, sia sul fronte delle normative che
ne facilitano l’inserimento in programmi per la difesa, sia sul piano del
supporto all’informazione e di facilitazione al clustering.
In cooperazione con le Direzioni Capabilities e Armaments è proseguita
l’azione del “pooling and sharing”. Si tratta di un’importante azione per
promuovere programmi congiunti a livello europeo e per favorire la
condivisione di risorse nazionali a livello operazioni internazionali a guida UE.
I lavori proseguiranno con il consolidamento di procedure standard di
riferimento e l’avvio di progetti pilota. Tali iniziative includono una flotta
comune per il trasporto aero (A400M e C113), il rifornimento in volo e centri
comuni per l’addestramento al volo ed il supporto logistico per elicotteri, come
di seguito riportato.
Nel campo della standardizzazione è stato completato il recepimento delle
raccomandazioni dello studio ASD STAN e sono proseguiti gli sviluppi di
strumenti operativi quali il Catalogo UE delle “best practices” nella
standardizzazione (EHDP) (ricostituito negli ultimi giorni del 2012 come
“EDSTAR” nell’ambito di una joint venture EDA-CEN) ed il forum di
discussione per esperti (EDSIS). E’ stato inoltre costituito con sede in CEN lo
High level Stakeholder Group per la normazione in campo procurement per la
Difesa e per la gestione dell’EHDP/EDSTAR.
AIAD partecipa attivamente a queste iniziative, attraverso il GdL AIAD-STAN e
la rete di esperti industriali in esso costituito.
Di particolare importanza nel contesto EDA, l’iniziativa promossa in sede
Direzione Nazionale degli Armamenti per la definizione di una politica
nazionale per l’EDA e per la costituzione di un tavolo interministeriale di
coordinamento per la scelta delle priorità in materia di programmi di
cooperazione.
Sul piano dei presidi nazionali nella struttura EDA è di particolare rilievo la
conclusione del ciclo di vice presidenza italiana in concomitanza con
l’assunzione del ruolo di Chief Executive da parte della Francia e la presa in
carico dell’Italia del Direttorato Armamenti.
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COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI

SLOVENIA, è stato sottoscritto un Memorandum of Understanding con
l’omologa Associazione slovena firmato alla presenza dei Ministri della
Difesa al fine di favorire la collaborazione industriale tra le industrie dei
due Paesi. Successivamente a tale evento nel corso dell’anno si è tenuto
un incontro bilaterale al quale hanno partecipato 10 rappresentanti
industriali;

SERBIA, si sono svolti alcuni incontri con l’Addetto militare della Serbia
per definire un possibile accordo di collaborazione industriale;
PARTECIPAZIONE A CORSI
(a)
I.A.S.D. - Istituto Alti Studi per la Difesa: alla luce degli eccellenti risultati
ottenuti dall’esperimento della partecipazione di dirigenti industriali alle
Sessioni speciali dell’Istituto Alti Studi per la Difesa tenutesi nei
precedenti anni accademici, anche nell’anno accademico 2012/2013 la
Sessione dell’Istituto è stata aperta a rappresentanti dell’industria. Vi
hanno partecipato, per una durata di circa 8 mesi, 8 dirigenti di aziende
federate. La frequenza del corso si concretizza in un’opportunità di
approfondimento e di confronto con la controparte militare, sulle principali
tematiche attinenti alla difesa ed alla sicurezza nazionale, senza
tralasciare gli altri settori che permettono di accrescere l’integrazione e
l’osmosi tra realtà militare e società civile. L’AIAD, come di consueto, ha
coordinato la partecipazione industriale.
(b)
S.E.R.A. - Sessione Europea Responsabili di Armamento: come negli
anni precedenti, l’AIAD ha coordinato la partecipazione di due dirigenti
dell’industria alla S.E.R.A. organizzata dalla D.G.A. francese presso il
dipendente Centro Alti Studi dell’Armamento. Il corso, della durata di 4
settimane, è dedicato ai responsabili (governativi ed industriali) per le
questioni legate all’armamento nella cooperazione europea, avente lo
scopo di accrescere la consapevolezza dell’identità europea e delle varie
istituzioni ad essa collegate e di offrire l’opportunità di proficui scambi di
conoscenze ed opinioni fra gli addetti ai lavori.
(c)
OSDIFE: è stato sottoscritto un accordo con l’Osservatorio Sicurezza e
Difesa CBRN con lo scopo di collaborare nel campo della ricerca e della
formazione. Sono stati programmati due corsi da tenersi nel 2013, con la
partecipazione di testimonial aziendali.
(d)
STELMILIT – Scuola Telecomunicazioni Interforze: sono stati definiti nel
mese di giugno 2012 accordi con STELMILIT per consentire la
partecipazione di personale dell’industria ai corsi organizzati dalla Scuola.
Il pagamento delle spese di partecipazione sarà regolato da atti negoziali
di permuta da stipulare fra Scuola e Azienda partecipante.
42
ATTIVITA’ DEI GRUPPI DI LAVORO
Affari Finanziari ed Economici (ECOLEG)
Le attività del Gruppo sono state essenzialmente indirizzate al recepimento della
Direttiva europea sugli acquisti nel settore della difesa, con particolare riferimento
alla definizione di defence and security equipment, all’individuazione delle
esclusioni da apportare al campo di applicazione della Direttiva, alla percentuale
di subfornitura, alla sicurezza degli approvvigionamenti ed alla durata degli
accordi quadro.
Gli esperti industriali sono stati molto attivi nell’elaborare commenti e proposte di
modifica a salvaguardia degli interessi del settore.
Il recepimento della Direttiva Europea è stato posto in essere con il Decreto
Legislativo 15 novembre 2011, n. 208 “Disciplina dei contratti pubblici relativi ai
lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, in attuazione della
direttiva 2009/81/CE (11G0249)” pubblicato sulla GURI n. 292 del 16.12.2011.
Ad esso dovranno fare seguito due regolamenti per definire rispettivamente la
disciplina esecutiva ed attuativa delle disposizioni concernenti il materiale militare
ed il materiale sensibile.
Sulla nuova disciplina l’AIAD ha organizzato un seminario informativo, con la
partecipazione di circa 100 rappresentanti delle aziende federate invitando come
oratori esperti del mondo industriale e della Difesa.
Per quanto riguarda la nuova Direttiva del Segretariato Generale della Difesa
(Direttiva SGD-G-023 - Analisi dei costi industriali e congruità delle offerte nel
settore del procurement militare) l’AIAD, pur riconoscendo valido il principio della
variabilità del margine industriale introdotto dalla Direttiva stessa, ha avanzato
delle proposte di modifica ai criteri utilizzati per la determinazione di tale
parametro, in quanto gli stessi non erano ritenuti rappresentativi delle diverse
realtà industriali nazionali.
L’AIAD si era inoltre fatta promotrice verso la Difesa sulla indispensabilità di un
Regolamento Nazionale per prevedere, come raccomandato dallo stesso
Regolamento CE, l’esenzione per quei materiali necessari agli interessi della
Difesa. Va sottolineato che in base al principio “NO DATA NO MARKET”, se non
saranno comunicati all’Agenzia Europea i dati richiesti, non sarà possibile
importare e commercializzare la sostanza interessata. La necessità di ricorrere
all’esenzione, prevista dal Regolamento, è avvalorata dal fatto che nei 10 Paesi
Membri che hanno in essere una procedura nazionale, sono state individuate un
totale di 236 sostanze per le quali è stata concessa l’esenzione. Ad oggi in Italia è
stata predisposta una bozza del Regolamento nazionale, concordata dalla Difesa
con il Ministero della Salute, sulla quale AIAD ha espresso i propri commenti e si
è in attesa dell’emanazione della versione definitiva.
43
Politiche delle Esportazioni (POLES)
L’attività del Gruppo Politiche delle Esportazioni (POLES) si è sostanzialmente
sviluppata, come in passato, sulle problematiche applicative della Legge 185/90 e
relative direttive e circolari emesse dalla Pubblica Amministrazione.
L’approvazione del Decreto Legislativo 22 Giugno 2012 n.105, recante le
“Modifiche ed integrazioni alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante nuove norme
sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento,
in attuazione della direttiva 2009/43/CE, che semplifica le modalità e le condizioni
dei trasferimenti all'interno delle Comunità di prodotti per la difesa, come
modificata dalle direttive 2010/80/UE e 2012/10/UE per quanto riguarda l'elenco
di prodotti per la difesa (12G0133)”, ha rappresentato sicuramente la novità più
significativa per le aziende. In quest’ambito l’attività del POLES/AIAD si è
sviluppata principalmente sulle problematiche applicative di tale Decreto nelle
more dell’emanazione del relativo regolamento di attuazione.
Di sempre maggiore impatto, inoltre, sono state le tematiche collegate alla
movimentazione di materiali dual use, secondo la normativa comunitaria (Reg. CE
428/2009 e Reg. CE 423/2007) e quella nazionale (D. Lvo 9 Aprile 2003 n.96 e 14
Maggio 2009 n. 64).
A tenere viva l’attenzione della Federazione è stato anche il problema delle
Banche etiche che, professandosi “non armate”, hanno sospeso ogni transazione
di esportazione, pur se già disciplinata nel rispetto della Legge 185/90. In maniera
ricorrente l’AIAD ha rappresentato la propria preoccupazione per l’amplificarsi
delle conseguenze derivanti alle imprese.
Programma JSF
Nel corso del 2012 il GdL ha continuato a sviluppare in ambito AIAD, con il
supporto di Segredifesa, iniziative d’informazione, proposizione e di sollecitazione
verso le imprese italiane interessate, al fine di favorirne una maggiore
partecipazione al programma.
A tal fine sono state condotte diverse iniziative, a vari livelli, per dare maggiore
visibilità delle Aziende italiane e delle loro capacità industriali verso i “Prime”
Contractor (Lockheed Martin e Pratt&Whitney) e gli OEM (Original Equipment
Manufacturer) USA.
Ciò si è reso necessario nella considerazione che tali Aziende hanno, in alcuni
casi, un’oggettiva difficoltà nell’individuare tutte le realtà industriali italiane,
specialmente quelle meno conosciute nel panorama internazionale. Si è ritenuto
che il miglioramento dei canali di comunicazione possa costituire uno strumento
essenziale per identificare nuove opportunità e convogliarle verso le ditte
nazionali più qualificate e idonee. In particolare, il GdL di concerto con le aziende
intervenute nelle periodiche riunioni tenute in AIAD, ha provveduto a:
 consolidare l’elenco dei “centri di eccellenza” nazionali per render noto alla
Lockheed Martin (LM), Prime Contractor per il velivolo, ed alla ditta Pratt &
44
Whitney, Prime Contractor per il motore, le capacità dell’industria italiana nei
vari settori tecnologici;
 definire e presentare alla Lockheed Martin, attraverso il dettagliato documento
“F-35 Program Italian ALGS Industrial Participation Plan”, le proposte
dell’industria italiana per realizzare in Italia un’organizzazione idonea a
svolgere con efficacia ed economia le attività di Sustainment per il JSF
secondo il principio del “best value”;
 stimolare le industrie italiane ad iscriversi sia al SRNI (Servizio del Registro
Nazionale delle Imprese presso Segredifesa) sia all’Albo fornitori di LM e dei
suoi Partners (NG e BAe);
 organizzare video-conferenze ed incontri ciclici dell’industria italiana con
Segredifesa, i “Prime” Contractor e gli OEM USA al fine di standardizzare,
stimolare, facilitare e rendere più efficaci i canali di comunicazione;
 promuovere e sostenere il dialogo diretto tra le industrie italiane e statunitensi
per individuare opportunità di lavoro anche al di fuori del programma JSF;
 organizzare a Roma workshop formativi sulla normativa US ITAR per il
controllo armamenti e sulle regole FAR/DFAR dell’US DoD relative all’export ed
al procurement;
 acquisire visibilità sugli studi condotti da LM e sui parametri utilizzati per le
valutazioni di competitività, cercando di contrastare ciò che risulta
particolarmente penalizzante per le imprese italiane partecipanti al programma.
Con il coordinamento del GdL, 26 aziende AIAD hanno proceduto, nel corso del
2012, alla compilazione per Lockheed Martin (via Segredifesa) di un dettagliato
questionario (Information Gathering Questionnaires – IGQ) atto a censire le
capacità nazionali per le attività di Manutenzione, Riparazione, Revisione e
Aggiornamento (MRO&U) del velivolo (Airframe), Components, Support
Equipment e per la gestione delle necessarie attività di immagazzinamento.
Infine, grande impegno è stato profuso nel raccogliere, armonizzare e redigere un
quadro sintetico a proiezione quinquennale di esigenze di finanziamento
agevolato per i costi Non Ricorrenti necessari alle industrie italiane per potersi
proporre per le gare JSF in maniera competitiva. Sono state avviate numerose
azioni intese a veicolare tali richieste verso i Dicasteri competenti (Difesa e
Sviluppo Economico).
Dalle prime analisi fatte dal JSFPO i potenziali risparmi nella fase di Sustainment
per il programma possono essere enormi. Per questa ragione l’Ufficio di
programma ha convocato un “Industry Day” il 14 dicembre 2012 per dare
l’opportunità a tutte le ditte interessate di presentare le proprie “capabilities” su
quattro temi:
 Supply Chain Management (limitato a movimentazione, trasporti e
warehousing)
 Autonomic Logistics Information System (ALIS)
 Support Equipment
 Simulation Training Services
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Molte ditte AIAD hanno colto l’opportunità posta dall’Industry Day per presentarsi
ai responsabili dell’Ufficio di Programma JSF e per proporsi come Centri di
Eccellenza nelle varie aree. Gli sviluppi dell’iniziativa sono attesi nel 2013.
Nell’ambito delle iniziative per rendere il comparto industriale italiano più
competitivo, la DPJSF ha deciso di finanziare alcuni Studi di Fattibilità per
valutare i costi non ricorrenti da sostenere per avere un ruolo attivo nella fase
MRO&U. Nel corso del 2012 le ditte che partecipano al GdL hanno dato il proprio
contributo alla DPJSF per la definizione di uno Statement Of Objective (SOO) per
le attività di MRO&U relative ai Componenti Velivolo, Support Equipment, Trainer
e Warehousing. Lo Studio di Fattibilità dovrebbe iniziare nel corso del 2013 e sarà
assegnato alla LM con il supporto/coinvolgimento delle Aziende AIAD e DPJSF.
Attività Promozionali
Anche nel 2012 è proseguita l’intensa attività di coordinamento a sostegno della
partecipazione italiana alle manifestazioni internazionali che, nel corso dell’anno,
ha riguardato: DEFEXPO (India, New Delhi); DSA (Malesia, Kuala Lumpur);
SOFEX JORDAN (Giordania, Amman); EUROSATORY (Francia, Parigi);
FARNBOROUGH (Inghilterra, Londra); MSPO (Polonia, Kielce); ILA (Germania,
Berlino); EURONAVAL (Francia, Parigi).
Ricerca e Tecnologia
Lo strumento che all’interno della nostra organizzazione esegue un attento
monitoraggio di quanto avviene sull’intero fronte tecnologico è il Gruppo di Lavoro
RITEC (Ricerca Tecnologica). Nato come punto di riferimento per la sola ricerca
militare, ha visto mano mano estendersi il suo raggio d’interesse, data la sempre
maggiore interrelazione tra tematiche (Difesa e Sicurezza) e ambiti (EDA e
Commissione).
Il Gruppo di lavoro RITEC riscuote un notevole interesse: vi partecipano infatti più
di 40 rappresentanti per circa il 30% delle Aziende Associate. Il Gruppo si
riunisce 5 volte l’anno.
Nel corso dell’anno sono state istituite delle finestre su tutte le aree di ricerca:
nazionali (ACARE, SERIT, Spin-It, PNRM), europee (EDA e ASD), internazionali
(NATO/RTO e NATO/NIAG). In più si é formalizzata l’interfaccia con SGD - V Rep
attraverso la presenza costante di un rappresentante alle riunioni del Gruppo.
Il Gruppo agisce in due modi:
 come veicolo d’informazione per tutte le Aziende, in particolare le PMI, di
quanto avviene nel campo della ricerca dando indicazioni sulle relative
modalità di partecipazione;
 come agente primario per la determinazione dei criteri di partecipazione per i
progetti da presentare in campo EDA/Direzione R&D. Onde seguire con
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maggiore attenzione questa attività, il RITEC ha costituito un sottogruppo adhoc costituito da una rete di Aziende interessate alle diverse aree tematiche
facenti capo a dei Focal Point che si collegano all’interno dei Gruppi EDA con i
nostri rappresentanti nazionali e riportano al RITEC.
Forse l’aspetto più significativo dell’attività del RITEC, soprattutto in questo
momento di contrazione dei budget con conseguente maggiore attenzione al
rapporto costi /benefici, è quello di mettere a disposizione di tutti i partecipanti una
serie di tavoli con leggi diverse, diverse modalità di finanziamento, diverse
collocazioni rispetto alla ricerca pura o a fatti applicativi, diversi ambiti
(nazionale/internazionale, USA/Eu), in modo da consentire ogni volta la scelta
della soluzione più mirata.
Il risultato di queste diverse opzioni è un maggior interesse verso attività
remunerate (PNRM o EDA) o, poco remunerate ma più vicine alle applicazioni
(NATO/NIAG), lasciando il ruolo di quelle non finanziate (NATO/STO) allo studio
di nuove tecnologie o all’esame dei risultati di complesse prove operative.
E’ altresì proseguita l’attività di ACARE-Italia, l’Advisory Group nato con l’intento
sia di favorire lo sviluppo di una strategia settoriale aeronautica mirata al
conseguimento di una maggiore incisività ed autorevolezza del sistema nazionale
di R&ST negli ambiti europeo ed internazionale e sia per garantire un’azione di
raccordo tra gli obiettivi nazionali e quelli individuati dalla piattaforma tecnologica
aeronautica europea (ACARE Europa) della quale ACARE Italia è l’espressione
nazionale.
L'obiettivo di ACARE Italia è sostanzialmente quello di intraprendere ogni azione
necessaria a favorire un approccio sinergico, coordinato e coerente, di tutti i
soggetti coinvolti con lo scopo di definire una proposta condivisa in materia di
Ricerca e Sviluppo Tecnologico (R&ST) nel settore aeronautico, considerandone
oltre alle ricadute sull’efficienza e qualità del sistema del trasporto aereo nel suo
complesso, anche la rilevanza sociale, il valore economico ed il contributo al
benessere ed alla sicurezza del Paese.
Parimenti, sono state inoltre avviate le attività di SPIN-It, Piattaforma Tecnologica
“Space Innovation in Italy”, con la partecipazione e l’adesione delle principali
imprese, università e centri di ricerca italiani e con il sostegno delle istituzioni
nazionali interessate. La costituzione della Piattaforma è stata promossa
dall’AIAD con il concorso delle altre Federazioni e Associazioni di settore (ASAS e
CSIT), per promuovere l’innovazione tecnologica e rafforzare la presenza italiana
nell’ambito della Ricerca applicata al Settore Spazio, nel contesto europeo e
internazionale.
La Piattaforma tecnologica italiana per lo Spazio si ispira al modello delle ETP
(European Technology Platform) come delineate dalla Commissione europea.
Essa si configura come “struttura aggregativa organizzata” che riunisce tutti gli
operatori italiani industriali, scientifici e istituzionali, per il perseguimento di
specifici obiettivi in tema di innovazione e sviluppo, con particolare attenzione alla
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promozione delle competenze e degli interessi italiani in Europa ed alla
valorizzazione dei diversi Attori (Grande industria, PMI, Università e Ricerca,
Distretti) e delle loro possibili sinergie.
La Piattaforma opera prioritariamente per una ottimale rappresentanza del
Sistema Italia nel quadro della Ricerca Europea avendo cura di: identificare le
priorità per il Sistema Italia; scegliere la strategia per conseguirle; valorizzare
multidisciplinarietà e cooperazioni trasversali con altre aree/settori di ricerca;
recepire ed individuare progetti da valorizzare come Sistema Italia; proporre
modalità operative per la gestione dei Progetti.
Questi gli obiettivi:
1) favorire - con particolare riferimento ai Programmi Europei di Ricerca e
Sviluppo (EC, ESA, EDA) - la definizione di una strategia di settore mirata al
conseguimento di una maggiore incisività ed autorevolezza del sistema
nazionale di R&ST in ambito europeo ed internazionale;
2) promuovere un’azione di raccordo tra gli obiettivi nazionali in tema di Spazio
con quelli individuati da analoghe Piattaforme a livello nazionale ed europeo;
3) svolgere, al contempo, un'azione di indirizzo e sensibilizzazione del Sistema
Industriale e della Ricerca verso le priorità individuate.
Queste le azioni attraverso le quali perseguirne il conseguimento:
1) essere la sede di discussione e confronto degli indirizzi strategici di tutti gli
stake-holders del Sistema Spazio italiano per la costruzione di una strategia
coordinata di settore, anche individuando per ciascun ambito tematico o
“dominio” (Navigazione, Osservazione, Esplorazione, Telecomunicazioni,
Tecnologie abilitanti condivise con altri settori industriali) e per ogni eventuale
contributo trasversale tra i domini, gli obiettivi specifici condivisi dai diversi
attori;
2) contribuire alla definizione del Piano Nazionale della Ricerca (PNR), nonché
di analoghi Piani regionali e locali, in linea con la Vision italiana e le priorità
identificate dall'Agenzia Spaziale Italiana;
3) promuovere il coordinamento tra i vari attori nazionali per la partecipazione
alle iniziative europee nel campo della ricerca nel settore Spazio a supporto
degli obiettivi nazionali di sviluppo, ove necessario elaborando linee guida e
ponendo in atto azioni volte ad aumentare la probabilità di successo;
4) favorire, anche tramite l'organizzazione di iniziative o eventi, l'attenzione delle
istituzioni e dell’opinione pubblica, svolgendo le necessarie azioni di
sensibilizzazione utili per richiamare le risorse, le competenze ed i mezzi
finanziari necessari allo sviluppo ed alla innovazione tecnologica del Settore
Spazio e nei settori in cui la tecnologia aerospaziale svolge un ruolo
significativo.
48
Significativa e intensa, infine, l’attività dell’AIAD ai fini della costituzione, a
Settembre 2012, del Cluster Tecnologico Nazionale per l’Aerospazio (CTNA).
Il 30 Maggio il MIUR ha emesso un Bando con l’obiettivo di favorire la nascita e lo
sviluppo di pochi grandi Cluster nazionali, ovvero aggregazioni di Imprese,
Università, Enti pubblici o privati di Ricerca, Distretti Tecnologici già esistenti ed
altri soggetti, capaci di attivare ampia partecipazione e convergenza con gli
obiettivi di Horizon 2020, in un limitato numero di aree tecnologiche considerate
strategiche; tra queste, naturalmente, l’Aerospazio.
Il 25 settembre u.s., in tempo utile per soddisfare i termini del Bando, si è
costituito il Cluster Nazionale che, all’atto costitutivo, raggruppava i Distretti
aerospaziali di Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia che da soli
rappresentano circa l’80% del fatturato nazionale del settore; successivamente si
sono aggiunti i distretti Umbro e dell’Emilia-Romagna. Del CTNA, unitamente
all’AIAD ed alle cinque realtà distrettuali più importanti, sono Soci Fondatori l’ASI
(Agenzia Spaziale Italiana), il CNR, Finmeccanica ed Avio.
Il Cluster Nazionale si è dotato di un piano strategico che racchiude una pluralità
di competenze, programmi ed interessi. In questa logica sono già state proposte e
autorizzate dal MIUR quattro distinte iniziative di ricerca e sviluppo che
coinvolgono competenze distribuite in diverse aree territoriali del Paese. La loro
attuazione concorrerà a favorire un efficace posizionamento di nuovi prodotti
dell’impresa aerospaziale sul mercato internazionale. Trattasi di nuove tecnologie
per lo sviluppo di convertiplani; di UAV ed addestratori di nuova generazione, di
motoristica ecocompatibile e per l’osservazione della terra ed esplorazioni
spaziali.
Il Cluster ha la sua sede presso l’AIAD che ne gestisce anche la Segreteria
Generale.
Piccola e Media Impresa
Anche quest’anno le azioni della Federazione a sostegno delle proprie PMI, che
coprono in termini unitari il 75% dei quadri associativi, sono state sostanzialmente
indirizzate a: 1) favorirne un processo sempre più spinto d’integrazione con la
grande impresa nazionale; 2) articolarne in maniera più efficace l’offerta nei
riguardi dei committenti esteri; 3) promuovere la nascita di un sistema satellitare
industriale altamente specializzato e competitivo.
A tal fine, in ambito nazionale, sono stati istituiti nel corso del 2012 due tavoli di
dialogo sia con la grande committenza (Finmeccanica) che con la Pubblica
Amministrazione (Segretariato Generale della Difesa). Obiettivi: discutere
congiuntamente le problematiche che impediscono alle PMI di affermare e
mantenere viva la propria capacità competitiva oltreché individuare e favorire
percorsi di medio e lungo periodo che - sulla base del fabbisogno sia della
Grande Impresa che della Pubblica Committenza - consentano alle PMI di meglio
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indirizzare la propria progettualità e le proprie capacità in termini di Ricerca ed
Innovazione. Nell’ambito degli stessi tavoli e più in generale nell’ambito dell’intero
consesso delle PMI sono stati altresì esplorati e favoriti processi di aggregazione
nel rispetto di idee progettuali capaci di impiegare e valorizzare in maniera
collettiva le specifiche eccellenze.
E’ inoltre da evidenziare, coordinata dall’AIAD, la significativa partecipazione alle
Business Convention dedicate all’incontro tra la domanda e l’offerta che ha fatto
registrare anche nel 2012 una significativa crescita di partecipazione e d’interesse
della Supply Chain nazionale: AEROSPACE & DEFENSE SUPPLIER SUMMIT
(USA, Seattle); AEROSPACE & DEFENCE MEETINGS (Spagna, Siviglia) e
AEROMART TOULOUSE (Francia, Tolosa) dove, come già per l’edizione 2010,
l’Italia – con oltre 80 imprese presenti – è risultato il Paese più rappresentato
dopo la Francia che ospita l’evento.
Attività Spaziali
Sono proseguite le attività già in itinere con l’ASI (l’Agenzia Spaziale Italiana)
nell’ambito della “Convenzione per il supporto alla politica industriale ai fini dello
sviluppo e della crescita delle PMI spaziali nazionali”, sottoscritta all’inizio del
2010.
Anche durante questa terza annualità ci si è dedicati ai 14 Pacchi di Lavoro (WP)
concordati all’avvio della Convenzione.
Per quanto concerne, in particolare, la promozione del sistema italiano nelle
manifestazioni internazionali l’attività, coordinata dall’AIAD, di questo terzo anno,
ha riguardato FIDAE (Cile, Santiago del Cile), FARNBOROUGH (Inghilterra,
Londra) e JAPAN AEROSPACE (Giappone, Nagoya).
Le attività sviluppate nel quadro della Convenzione si sono fortemente intrecciate
con quelle dell'altro importante progetto avviato in Confindustria dall’AIAD, di
concerto anche con l’ASAS (Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le
Tecnologie ICT per lo Spazio), capace di raccogliere l’interesse e l’impegno di
tutte le più significative imprese italiane nel campo delle attività spaziali e che si
pone, in estrema sintesi, gli obiettivi di:
1) individuare priorità condivise da parte delle diverse componenti imprenditoriali
del settore;
2) evidenziare a livello istituzionale le istanze e priorità del sistema industriale,
quale contributo alla definizione delle Politiche nazionali per lo Spazio e per
orientare verso scelte favorevoli all’Italia le decisioni a livello europeo ed
internazionale.
Il primo passo per il perseguimento di tali obiettivi è stato individuato nella
costituzione di un Tavolo denominato “Sistema Spazio Italia”, sede di confronto
tra le rappresentanze del settore e le imprese loro associate che nel corso del
2012 ha consolidato, attraverso i lavori di Gruppi dedicati in funzione delle
50
specifiche tematiche di interesse, un documento strategico che è stato oggetto di
diversi incontri con la Presidenza del Consiglio.
Aeronavigabilità e Controllo del Traffico Aereo
E’ proseguita con l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) l’attività preventiva di
consultazione relativa all’emissione/revisione della Normativa Tecnica di
riferimento.
Si è sviluppata inoltre la prospettiva di una fattiva collaborazione a salvaguardia
degli impatti derivanti all’industria nazionale dalla recente approvazione in ambito
europeo della Comunicazione della Commissione Europea dal titolo “Agenda for
sustainable future in general and business aviation”. Il progetto approvato
individua infatti alcuni aspetti su cui la Commissione Europea, in cooperazione
con gli Stati Membri, deve attuare specifiche iniziative quali: regolamentazione
proporzionata al settore; capacità aeroportuale e dello spazio aereo e loro
disponibilità al settore; ricerca e sviluppo industriale; accesso al mercato
mondiale; salvaguardia dell’ambiente. Al fine di mettere in atto quanto approvato
dal Consiglio, tenendo conto delle esigenze aziendali, l’ENAC (Ente Nazionale
per l’Aviazione Civile) ha chiesto di poter predisporre, in analogia con iniziative
similari intraprese da altri Stati europei, un piano strategico nazionale per il settore
da inoltrare agli Organi di Governo per la relativa adozione.
Qualità e Standardizzazione
Nel 2012 è stato costituito il Gruppo di lavoro AIAD STAN per lo sviluppo e il
coordinamento delle iniziative industriali in materia di normazione. Elemento di
rilievo in questo contesto il consolidamento di una rete di esperti per il presidio e
l’interscambio di informazioni tra i vari gruppi di normazione nazionali ed
internazionali e per la partecipazione a nuovi gruppi di lavoro per la definizione di
nuove norme nell’ambito di settori tecnologici emergenti.
AIAD STAN è rappresentata insieme a UNI-Unavia e Segredifesa nel Comitato
Tecnico Misto CTM per l’armonizzazione in sede nazionale dei requisiti di
formazione, per il procurement e per la gestione dei programmi di interesse
nazionale, nonché per il presidio e la rappresentanza di interessi nazionali nei
comitati europei di aggiornamento della normazione CEN-Cenelec, EDA MSG,
EDSATAR e JMC.
Anche nel 2012, attraverso UNAVIA, è stato monitorato il processo di
normazione, sia verso UNI (nella veste di Ente Federato per l'Aerospazio), sia
verso ASD-STAN (nella veste di Focal Point nazionale), e sia infine verso gli altri
Contesti normativi (NATO; IAQG; ISO/TC 20; ISO/TC 176; ISO/IEC JTC 1/SC 7;
ECSS; RTCA; CEN/TC 274; etc.), con il contributo ed il supporto del Comitato di
Normazione e delle relative Commissioni Tecniche.
Da evidenziare inoltre la sinergia ed armonizzazione, nell'ambito del Dominio
Tecnologico "Qualità", tra le varie normative esistenti, nei diversi Contesti
51
normativi (ISO, ISO/IEC, IAQG/ASD-STAN/SAE, RTCA, NATO, EASA, etc.),
relative ai requisiti dei "Quality Management Systems" (sia in generale per i
Sistemi Integrati che in particolare per il Software). Tale sinergia ed
armonizzazione può essere infatti validamente perseguita tramite efficaci "liaison"
rese particolarmente più agili e più funzionali dalla costituzione di AIAD STAN e
cogliendo l'opportunità delle revisioni (pianificate od in corso) nei vari Contesti
Normativi.
Certificazione Sistemi Qualità – CBMC
L’AIAD ha organizzato nel corso dell’anno numerosi eventi, distribuiti su tutto il
territorio nazionale al fine di diffondere una necessaria informativa e richiamare
l’attenzione sull’opportunità per le imprese aerospaziali di certificare il proprio
Sistema di Gestione della Qualità nel rispetto dello standard EN9100 “Aerospace
series - Quality Management Systems - Requirements”.
Nel rispetto dei compiti attribuitigli dagli accordi internazionali ha presenziato con
funzioni di “controllo” ad alcune visite ispettive presso le imprese nazionali ed è
stata soggetta, a sua volta, nel mese di ottobre, all’Audit di verifica risoltosi con
successo, dell’Associazione Europea (ASD).
Attraverso la Commissione ad hoc ha inoltre provveduto all’autenticazione di altri
Valutatori.
Formazione
E’ proseguita al riguardo l’attività di UNAVIA - l’Associazione Nazionale per la
Normazione e la Formazione nel settore Aeronautico - della quale AIAD è Socio
unitamente ad UNI, al Ministero dello Sviluppo Economico, ad Armaereo ed
all’ENAC - braccio operativo del piano di formazione proposto dall’AIAD.
Anche nel 2012 i corsi sono stati il prodotto di percorsi suggeriti dalle Aziende e/o
proposti da UNAVIA e molto spesso sono stati tarati sulle necessità aziendali;
hanno rappresentato la soluzione a esigenze formative necessarie a supportare
l’attività lavorativa ed hanno avuto impatto significativo sia sulle conoscenze sia
sul modus operandi abituale dei discenti.
Statistica
Sono stati predisposti, come di consueto, attraverso le indagini condotte presso le
aziende associate, i quadri statistici relativi all’andamento dei maggiori indicatori
economici.
52
FEDERATE *
Aziende Settore Aerospazio e Difesa:
AEREA S.p.A.
20156 MILANO
Via Cefalonia, 18
Tel. 02-334831 Fax 02-33402676
AVIO S.p.A.
10040 RIVALTA DI TORINO (TO)
Via I Maggio, 99
Tel. 011-0082111 Fax 011-0082000
AERO SEKUR S.p.A.
04011 APRILIA (LT)
Via delle Valli
Tel. 06-920161 Fax 06-92727165
BERETTA S.p.A.
(Fabbrica d’Armi Pietro Beretta)
25063 GARDONE VALTROMPIA (BS)
Via P. Beretta, 18 - C.P. 160
Tel. 030-83411 Fax 030-8341355
AGUSTAWESTLAND
21017 CASCINA COSTA (VA)
Via G. Agusta, 520
Tel. 0331-229111 Fax 0331-229605
BIMAL TESTING MACHINES S.r.l.
06135 Ponte Valleceppi (PG)
Via A. Monni, 18
Tel. 075-592171 Fax 075-5921740
ALENIA AERMACCHI S.p.A.
21040 VENEGONO SUPERIORE (VA)
Via Ing. P. Foresio, 1
Tel. 0331-813111 Fax 0331-827595
BMC S.r.l.
40059 MEDICINA (BO)
Via Roslè, 115
Tel. 051-6971511 Fax 051-852659
ARGOL DEFENCE S.r.l.
15030 CONIOLO (AL)
S.S. Casale-Torino, 8
Tel. 0142-3301 Fax 0142-330112
BONETTI AIRCRAFT SUPPORTS S.p.A.
16149 GENOVA
Via De Marini, 1 – Torre WTC
Tel. 010-23501 Fax 010-2350200
A.R.I.S. S.p.A.
10040 LOMBARDORE (TO)
Strada Cascina Bertola, 10
Tel. 011-9956150 Fax 011-9956205
CALZONI S.r.l.
40012 CALDERARA DI RENO (BO)
Via A. De Gasperi, 7
Tel. 051-41377 Fax 051-4137555
A.R.M. Aircraft Repair & Maintenance S.p.A.
80011 ACERRA (NA)
Contrada Pagliarone – Zona ASI
Tel. 081-5992062 Fax 081-7899802
CECOM S.r.l.
00012 GUIDONIA MONTECELIO (RM)
Via Tiburtina, Km. 18,700
Tel. 0774-355777 Fax 0774-355800
ASE S.p.A.
20010 S.GIORGIO SU LEGNANO (MI)
Via Verdi, 33/35
Tel. 0331-402216 Fax 0331-404550
CENTRO COSTRUZIONI S.r.l. Unipersonale
03012 ANAGNI (FR)
Località Paduni snc
Tel. 0775-769591 Fax 0775-779814
_________________________________________
* Elenco aggiornato a Giugno 2013
53
CHIARLONE OFFICINE S.r.l.
12040 CORNELIANO D’ALBA (CN)
Loc. Vendole, 1
Tel. 0173-619268 Fax 0173-619059
ECA SINDEL S.r.l.
16153 GENOVA
Via Buccari, 29
Tel. 010-6018828 Fax 010-6049840
CIMA S.p.A.
40055 VILLANOVA DI CASTENASO (BO)
Via Fratelli Cairoli, 8
Tel. 051-6032511 Fax 051-6053292
ECOR Research S.p.A.
36015 SCHIO (VI)
Via Friuli, 11
Tel. 0445-576063 Fax 0445-576264
CIRA Centro Italiano Ricerche Aerospaziali
ELECTRONICS AEROSPACE S.r.l.
81100 CASERTA
Via Appia Antica, 177
Tel. 0823-422081 Fax 0823-452496
S.c.p.A.
81043 CAPUA (CE)
Via Maiorise s.n.c.
Tel. 0823-623111 Fax 0823-622024
C.M.D. Costruzioni Motori Diesel S.p.A.
81020 SAN NICOLA LA STRADA (CE)
Via Antonio Pacinotti, 2
Tel. 0823-424055 Fax 0823-452103
ELETTRONICA S.p.A.
00131 ROMA
Via Tiburtina Valeria Km. 13,700
Tel. 06-41541 Fax 06-4154923
COMER CALO’ S.r.l.
72100 BRINDISI
V.le Arno, 46
Tel. 0831-571912 Fax 0831-540168
ENGINEERING
INGEGNERIA INFORMATICA S.p.A.
00185 ROMA
Via S. Martino della Battaglia, 56
Tel. 06-492011
CONSORZIO S3LOG
00156 ROMA
Via Tiburtina, 1020
Tel. 06-88206111 Fax 06-88204735
ENGITECH S.r.l.
80034 MARIGLIANO (NA)
Via Vittorio Veneto, 26
Tel. 081-3296876 Fax 081-8440621
COVER TECHNOLOGY S.r.l.
25080 SERLE (BS)
Via Caplà, 3
Tel. 030-6908111 Fax 030-6910390
EUROCONTROL S.p.A.
16155 GENOVA
Via Varenna, 52
Tel. 010-422511 Fax 010-6990001
C.S.M. Centro Sviluppo Materiali S.p.A.
00129 ROMA
Via di Castel Romano, 100/2
Tel. 06-50551 Fax 06-5050250
EUROPEA MICROFUSIONI
AEROSPAZIALI S.p.A.
83040 MORRA DE SANCTIS (AV)
Zona Industriale ASI
Tel. 0827-438211 Fax 0827-25984
CURTI COSTRUZIONI
MECCANICHE S.p.A.
48014 CASTEL BOLOGNESE (RA)
Via Emilia Ponente, 750
Tel. 0546-656065 Fax 0546-656202
FINCANTIERI
Cantieri Navali Italiani S.p.A.
34121 TRIESTE
Via Genova, 1
Tel. 040-3193111 Fax 040-3192305
54
FINMECCANICA S.p.A.
00195 ROMA
Piazza Monte Grappa, 4
Tel. 06-324731 Fax 06-3208621
I.L.M. Industria Lavorazioni Meccaniche S.r.l.
04011 APRILIA (LT)
Via A. Vacchi, 24/26
Tel. 06-9276435 Fax 06-9276103
FIOCCHI MUNIZIONI S.p.A.
23900 LECCO
Via Santa Barbara, 4
Tel. 0341-473111 Fax 0341-473203
ING. NADDEO & C.
Impianti Industriali S.r.l.
84018 SCAFATI (SA)
Via G. Di Vittorio, 10
Tel. 081-8598456 Fax 081-8598458
FLEXIDER S.r.l.
10156 TORINO
C.so Romania, 501/24
Tel. 011-2627111 Fax 011-2620904
INNSE-BERARDI S.p.A.
25126 BRESCIA
Via Eritrea, 20/I
Tel. 030-3792260 Fax 030-3792279
FUCINE UMBRE S.r.l.
05100 TERNI
Via del Sersimone, 22
Tel. 0744-300002 Fax 0744-303624
INSIS S.p.A.
19136 LA SPEZIA
Via delle Pianazze, 74
Tel. 0187-980965 Fax 0187-981251
GELCO S.p.A.
01100 VITERBO
Strada Poggino, 45 D/E
Tel. 0761-354321-5 Fax 0761-354482
INTERCONSULTING S.r.l.
00131 ROMA
Via Adriano Olivetti, 24/26
Tel. 06-41204467 Fax 06-41228120
GEM ELETTRONICA S.r.l.
63039 S. BENEDETTO DEL TRONTO (AP)
Via Amerigo Vespucci, 9
Tel. 0735-59051 Fax 0735-590540
INTERMARINE S.p.A.
19038 SARZANA (SP)
Via Alta – Loc. Ca’ del Sale
Tel. 0187-6171 Fax 0187-674249
GEMELLI S.p.A.
20010 CANEGRATE (MI)
Via Piave, 18
Tel. 0331-402943 Fax 0331-747890
ISSELNORD S.r.l.
19020 FOLLO (SP)
Via Trieste, 4
Tel. 0187-941414 Fax 0187-941420
G.M.A. Generale Meccatronica Applic. S.r.l.
80014 GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA)
V.le delle Ferrovie dello Stato, 20
Tel. 081-8198611 Fax 081-8182411
ITALIANA PONTI RADIO S.r.l.
21100 VARESE
Via Cà Bassa, 67
Tel. 0332-331417 Fax 0332-333550
IDS Ingegneria dei Sistemi S.p.A.
56121 PISA
Via Enrica Calabresi, 24
Tel. 050-31241 Fax 050-3124201
IVECO-OTO MELARA S.c.r.l.
00197 ROMA
Via A. Bertoloni, 55
Tel. 06-3722803 Fax 06-37350266
IES S.r.l.
00048 NETTUNO (Roma)
Via Cisterna, 107
Tel. 06-9858563 Fax 06-233222995
KAYSER ITALIA S.r.l.
57128 LIVORNO
Via di Popogna, 501
Tel. 0586-5621 Fax 0586-562222
55
LAER S.r.l.
82011 AIROLA (BN)
Via Caracciano, 5
Tel. 0823-951650 Fax 0823-950234
METAL SUD S.r.l.
81021 ARIENZO (CE)
Via Nazionale Appia - Loc. Crisci
Tel. 0823-805397 Fax 0823-805089
LARIMART S.p.A.
00168 ROMA
Via di Torrevecchia, 12
Tel. 06-303431 Fax 06-30343386
MOREGGIA & C. S.r.l.
10139 TORINO
Via Borgone, 25
Tel. 011-4028411 Fax 011-4028436
LEAT S.p.A.
00148 ROMA
Via Fosso della Magliana, 34F
Tel. 06-6555599 Fax 06-65678386
N.M.C. Nuovo Mollificio Campano S.r.l.
80023 CAIVANO (NA)
Zona A.S.I. – Loc. Pascarola
Tel. 081-8349144 Fax 081-8349208
L.M.A. S.r.l.
10044 PIANEZZA (TO)
Via Vercelli, 6
Tel. 011-9672053 Fax 011-9673051
NORD OVEST S.p.A.
12100 CUNEO
Via della Motorizzazione, 21
Tel. 0171-415600 Fax 0171-1865144
LOGIC Sistemi Avionici S.p.A.
20060 CASSINA DE’ PECCHI (MI)
Via G. Galilei, 5
Tel. 02-959061 Fax 02-95906390
NORTHROP GRUMMAN ITALIA S.p.A.
00040 POMEZIA (Roma)
Via Pontina Km. 27,800
Tel. 06-911921 Fax 06-91192290
MAKO SHARK S.r.l.
23843 DOLZAGO (LC)
Via Montecuccoli, 16
Tel. 0341-451392 Fax 0341-451394
NT MAJOCCHI S.r.l.
22031 ALBAVILLA (CO)
Via Padre P. Meroni, 3
Tel. 031-6268211 Fax 031-6268250
MAXFON CAMPANIA S.r.l.
81100 CASERTA
Via del Redentore, 10
Tel. 0823-1766565 Fax 0823-1766710
OFFICINE MECCANICHE DAL ZOTTO
S.r.l. Unipersonale
36011 ARSIERO (VI)
Via Grumolo, 10
Tel. 0445-740641 Fax 0445-742287
MBDA ITALIA S.p.A.
00131 ROMA
Via Carciano 4-50, 60-70
Tel. 06-87711 Fax 06-87714060
OMA S.p.A.
06034 FOLIGNO (PG)
Via Cagliari, 20
Tel. 0742-34751 Fax 0742-67620
MECAER AVIATION GROUP S.p.A.
28021 BORGOMANERO (NO)
Via per Arona, 46
Tel. 0322-837173 Fax 0322-837155
OMA di Arseni Davide
Ditta Individuale
72023 MESAGNE (BR)
Via F. Franco snc - Z.I. - Lotto 26 - CP 81
Tel. 0831-777545 Fax 0831-771140
MERLETTI S.r.l.
21010 ARSAGO SEPRIO (VA)
Via Carducci, 8
Tel. 0331-769577 Fax 0331-768414
OMA SUD Off.Mecc.Aerosp.del Sud S.p.A.
81043 CAPUA (CE)
Via Marra – Loc. Silvagni
Tel. 0823-627611 Fax 0823-627650
56
ORIZZONTE Sistemi Navali S.p.A.
16129 GENOVA
V.le Brigata Bisagno, 45R
Tel. 010-9817111 Fax 010-9817989
RHEINMETALL ITALIA S.p.A.
00131 ROMA
Via Affile, 102
Tel. 06-436111 Fax 06-4130830
O.V.S. VILLELLA S.r.l.
21018 SESTO CALENDE (VA)
Via dello Sport, 26/28
Tel. 0331-922380 Fax 0331-924734
RWM ITALIA S.p.A.
25016 GHEDI (BS)
Via Industriale, 8/d
Tel. 030-90431 Fax 030-9050907
PEC ITALIA S.r.l.
57013 ROSIGNANO SOLVAY (LI)
Via Guido Rossa, 20 – CP 122
Tel. 0586-793500 Fax 0586-764684
SAIMA AVANDERO S.p.A.
20096 LIMITO DI PIOLTELLO (MI)
Via Dante Alighieri, 134
Tel. 02-921341 Fax 02-9267304
PIAGGIO AERO INDUSTRIES S.p.A.
16154 GENOVA SESTRI
Via Cibrario, 4
Tel. 010-64811 Fax 010-6481309
SECONDO MONA S.p.A.
21019 SOMMA LOMBARDO (VA)
Via C. del Prete, 1
Tel. 0331-756111 Fax 0331-252334
PIETRO ROSA TBM S.r.l.
33085 MANIAGO (PN)
Via Petrarca, 7
Tel. 0427-71503 Fax 0427-71771
SELEX ES S.p.A.
00131 ROMA
Via Tiburtina, Km. 12,400
Tel. 06-41501 Fax 06-4131436
POMPE GARBARINO S.p.A.
15011 ACQUI TERME (AL)
Via Marenco, 44
Tel. 0144-388671 Fax 0144-55260
SELT S.r.l.
20020 ARESE (MI)
V.le Industrie, 13/22
Tel. 02-93582446 Fax 02-93581849
PRESTEL AVIO S.r.l.
12064 LA MORRA (CN)
Loc. Batasiolo, 85/A
Tel. 0173-500302 Fax 0173-509759
SICAMB S.p.A.
04010 LATINA
Via Eschido - Zona Aeroporto
Tel. 0773-6541 Fax 0773-654200
PROCESSI SPECIALI S.r.l.
72100 BRINDISI
Via O.M. Corbino, 35
Tel. 0831-548417 Fax 0831-1702005
SIMAV S.p.A.
00139 ROMA
Via della Bufalotta, 374/E
Tel. 06-87255201 Fax 06-87255272
REV-AVIATION S.p.A.
10034 CHIVASSO (TO)
Via Simone Gribaudo, 50
Tel. 011-9196282 Fax 011-9190948
S.I.ME. Società Industria Meccanica S.r.l.
28021 BORGOMANERO (NO)
Via Arona, 81/83
Tel. 0322-81625 Fax 0322-072016
REVOIND INDUSTRIALE S.r.l.
67063 ORICOLA (AQ)
Località Casale Marcangeli, 13
Tel. 0863-997003 Fax 0863-420338
SISTEMI SOFTWARE INTEGRATI S.p.A.
00131 ROMA
Via Tiburtina, 1238
Tel. 099-4701347 Fax 099-4701777
57
S.I.T.T.I. S.p.A.
20131 MILANO
Via G.B. Brocchi, 24
Tel. 02-2507121 Fax 02-2501622
TELESPAZIO S.p.A.
00156 ROMA
Via Tiburtina, 965
Tel. 06-40791 Fax 06-40796040
SNAP-ON TOOLS ITALIA S.r.l.
20092 CINISELLO BALSAMO (MI)
Via Bizet, 43/45
Tel. 02-66045370 Fax 02-61297815
THALES ALENIA SPACE ITALIA S.p.A.
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