malati “esperti”e medici “in-curanti”.

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malati “esperti”e medici “in-curanti”.
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MALATI “ESPERTI”E MEDICI “IN-CURANTI”.
Sono un “malato esperto”. E’ una definizione un po’ bizzarra, lo so. L’ho presa in prestito da
un infermiere che la prima notte di ricovero in un centro oncologico mi disse: “Lei non è un
malato esperto”solo perché mi rifiutavo di prendere una pillola senza essere informato sulla sua
natura.
Mi sono ammalato di cancro molto tempo addietro, la diagnosi risale a dieci anni fa. L’ultima
metastasi mi ha salutato ormai tre anni fa e da allora mi sento guarito, o sano come può essere
sana una persona di 54 anni che vive su questo pianeta.
Su questa mia vicenda ho scritto due libri.
Il primo si chiama “La formula di Rene Caisse”dove trasmetto l’informazione che forse ha
contribuito più di ogni altra alla mia guarigione.
Si tratta di una tisana degli indiani pellerossa Ojibwa del Canada che indirettamente svelarono
una ricetta contro il cancro, a base di erbe, ad una infermiera chiamata appunto Rene Caisse.
La storia comincia agli inizi del 900 e arriva fino ai giorni nostri con vicende alterne che passano
dall’autorizzazione da parte del governo canadese ad aprire una clinica per la cura del cancro
dove Rene somministrava ai malati la tisana, fino alla sua chiusura, dopo 8 anni.
Rene Caisse era una no-global antesignana, non mai ha voluto rivelare la sua ricetta, per paura
che le case farmaceutiche se ne impossessassero e la usassero per ricavarne profitto o la facessero
sparire per sempre, solo alla sua morte se ne troverà la ricetta…
Questa sua testardaggine a non rivelare la ricetta nasce un processo dove 450 persone dichiarano
che sono stati guariti dalla tisana. Poi scende l’oblio completo fino al secondo dopoguerra
quando un medico americano di fama, il dottor Brush, riscopre Rene e la sua ricetta e ne
diventa un propagandatore ed uno sperimentatore. Il dottor Brush arriverà a dichiarare che la
tisana era uno dei rimedi più efficaci al mondo per la cura del cancro.
Io sono entrato in contatto con la tisana durante i miei primi cicli di chemioterapia.
Ludovico
Guarneri
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Soffrivo degli effetti collaterali tipici della chemio: astenia, nausea, insonnia, stipsi, mancanza
del tatto, dell’olfatto, debolezza sessuale, vertigini e via dicendo.
Cominciando a prenderla ripresi lentamente a riprendermi e verificai che la tisana mi aveva
anche difeso dai danni che normalmente accompagnano la fine di terapie così forti. Diventai
prima un entusiasta propagandatore e poi, di fronte alla disonestà e cattiva fede di certi erboristi,
cominciai ad importare e distribuire quella che considero la ricetta migliore fra le tante che in
buona o in cattiva fede vengono vendute sul mercato: Caisse Formula. Una tisana composta di
7 erbe, preparata da un grande erborista canadese; Rick De Silva.
Rick ha raccolto direttamente la ricetta da un uomo medicina Ojibwa incontrato nel nord del
Canada durante una escursione alla ricerca di erbe medicinali.
Di queste vicende parlo nel mio primo libro, scritto ormai 7 anni fa e giunto alla quinta edizione
con quasi 30 mila copie vendute e altrettante fotocopiate. Il libro contiene anche una serie di
testimonianze di persone che hanno ricevuto vantaggi dall’uso di Caisse Formula e un decalogo
di comportamento per i malati di cancro che insegna loro a difendersi da quei medici che
definisco “in-curanti”.
Nel mio secondo libro racconto invece la mia storia. Il titolo è un po’ lungo:
“La cosa piu’ stupefacente al mondo - Avventure di un malato esperto”.
Tiziano Terzani che nel suo “Un altro giro di giostra”ha fatto un percorso parallelo e simile
al mio, mi ha onorato con la prefazione che è anche il suo ultimo scritto pubblicato in vita.
Nello scorso maggio 2005 Il libro è stato oggetto, insieme a quello di Terzani, di una lezione
universitaria alla facoltà di medicina di Firenze sul rapporto fra medico e paziente.
Nel mio lungo cammino verso la guarigione ho dovuto affrontare molti medici in-curanti e
altrettanti medici curanti ed attenti. Ho voluto fare un percorso che aiutasse a far capire al
malato che si affaccia per la prima volta al tunnel della diagnosi di tumore, che l’affidarsi al
primo medico che si incontra può essere assai pericoloso almeno che non si sia dotati di una
fortuna incredibile. La realtà sanitaria italiana è molto complessa.
Da quando le USL sono diventate ASL le cose sono molto cambiate. Le Unità sanitarie sono
diventate aziende sanitarie e la parola azienda richiama quella volontà di produzione di denaro
che è alla base della nostra società il cui scopo principale è l’aumento del PIL; il prodotto
interno lordo. L’acquisizione di un nuovo paziente e le cure che ne seguono sono il reddito
dell’Azienda sanitaria. La perdita del paziente diventa la perdita di un reddito.
Ludovico
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Questa crea concorrenza fra ospedali. La prima cosa che un paziente oncologico si sentirà dire
è: “inutile che vada ad informarsi in un altro istituto perché le cure del cancro sono uguali in
tutto il mondo. Ci sono i protocolli, uguali dappertutto”.
Questa è una affermazione non veritiera e potrete verificare dalla lettura del mio secondo libro
che è stato proprio il cambiare di istituto a salvarmi la vita. Questo mio comportamento ha
dato luogo a delle vendette da parte dei miei medici “in-curanti”che mi hanno poi costretto ad
abbandonare quello che nel libro io chiamo “l’Ospedalone”.
Non è un libro triste come potrebbe sembrare, è anche una ironica riflessione sulla nostra
impermanenza. La cosa più stupefacente al mondo è il fatto che nonostante noi tutti vediamo
morire migliaia di persone ogni giorno; pensiamo che non ci riguarda, che la morte non ci
toccherà mai. Ma quando sopravviviamo ad un incidente gravissimo o ad una malattia che
lascia poca speranza, ecco che diventiamo più coscienti o perlomeno abbiamo una chance per
trasformarci. Io quella chance non me la sono lasciata scappare e sto dedicando parte della mia
vita ad ascoltare i malati di cancro e i loro problemi. Lo faccio non da medico ma da malato
esperto.
Ascolto storie diverse molte di queste mi parlano di medici in-curanti e fra questi non escluderei
quelli cosiddetti “alternativi”.
A volte questi improvvisati guaritori “tuttologi”individuano una causa di intossicazione e la
generalizzano, ne fanno un dogma, la causa di tutti i mali.
Le onde dei telefonini, le radiazioni dei computer, lo stress, le radiazioni atomiche, la carne
rossa, le uova, il latte e i formaggi sono tutti possibili cause di malattia e degenerazione, sono
d’accordo. Non si può però consigliare ad una malata di cancro al seno, prima ancora che
operarsi e togliersi il tumore di dosso, di andare dal dentista a togliersi le amalgama delle
otturazioni perché si considerano causa dello scatenarsi del tumore.
Oppure di non fare chemioterapia per non intossicarsi. Se è vero che la malattia è un lento
processo che parte dall’anima, per arrivare alla mente e poi manifestarsi nel corpo, è anche vero
che quando è manifesta nel corpo va curata con tutti i mezzi a nostra disposizione, sia allopatici
che naturali. La medicina non è una scienza esatta, in ciascuna delle sue molteplici scuole.
Il medico deve considerare la propria responsabilità nell’aver scelto quella professione, il cui
mandato è quello di assistere e curare sempre e guarire… qualche volta. Il paziente da parte sua
deve prendere in mano la cloche dell’aereo che sta precipitando e non aspettarsi che qualcuno
lo faccia per suo conto.
Ludovico
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Questo è il messaggio dei miei libri, mi considero uno scrittore “per forza”perché credo
profondamente che quello che non è dato è perso come dice il Budda, per cui ho sentito il
dovere di comunicare ad altri quello che avevo imparato nei miei studi e nei miei tanti viaggi.
Sono un laico ma credo profondamente che in realtà siamo tutti fatti delle stesse cellule e
fondamentalmente non c’è divisione fra di noi, quello che facciamo agli altri ci torna indietro,
nel bene come nel male.
Allora i medici in-curanti dovrebbero fare maggior attenzione, anche per proprio futuro
vantaggio e i malati prendere sul serio la propria forza interiore.
Ludovico Guarneri.
Per maggiori informazioni:
www.caisse.it – [email protected]
Tel. 055 8395388
La cosa più stupefacente al mondo e La Formula di Rene Caisse sono pubblicati da:
Anima Edizioni – Milano
Tel. 02 878422
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