Le cronache degli INCONTRI REGIONALI

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Le cronache degli INCONTRI REGIONALI
G I O R N ATA P E R L A R I C E R C A S U L C A N C R O
Padova
NORD
Friuli-Venezia Giulia, Liguria,
Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto
Adige, Veneto
Marche
Genova
Genova
Andrea Bacigalupo
A. O. Universitaria San Martino, Genova
Paolo Bruzzi
Istituto Nazionale per la Ricerca sul
Cancro, Genova
Lorenzo Moretta
Istituto Scientifico Giannina Gaslini,
Genova
Mario Paternostro
Giornalista
Giulio Sommariva
Accademia Ligustica di Belle Arti,
Genova
La crisi economica si fa sentire
anche in laboratorio, come dimostrano i dati presentati nel corso
della giornata che l’emittente televisiva ligure Primocanale ha interamente dedicato alla ricerca sul
cancro. Nel corso degli incontri è emerso infatti che i fondi per la
ricerca in Liguria sono diminuiti del 20 per cento. Eppure i risultati
non mancano: Andrea Bacigalupo, dell’Azienda ospedaliera universitaria San Martino di Genova ha illustrato, per esempio, i passi
avanti nella radioterapia del midollo osseo ottenuti grazie alle nuove
tecnologie introdotte dalla ricerca scientifica che ancora una volta si
è trasformata in cura. Da qui l’invito dei medici e dei ricercatori liguri a rinnovare il proprio sostegno ad AIRC e alla ricerca.
Marche
Padova
Alberto Amadori
Istituto Oncologico del Veneto, Padova
Silvia Ferri
Presidente Fondazione March
Donato Nitti
Università di Padova
Nicla Panciera
giornalista scientifica
Giovanni Pizzolo
Policlinico G.B. Rossi, Università di Verona
La Giornata per la ricerca sul
cancro in Veneto si è svolta nella
raffinata cornice della Sala Rossini dello storico Caffè Pedrocchi di
Padova, un punto di riferimento
per studenti, intellettuali e accademici padovani sin dalla prima
metà dell’Ottocento. “Niente più ‘male incurabile’ che in passato non
si poteva nemmeno nominare” hanno detto i ricercatori presenti
all’incontro. Tra qualche anno, infatti, avere un tumore sarà come
avere il diabete, una malattia cronica da non sottovalutare, ma con
la quale si può convivere bene: ne è convinto Alberto Amadori, direttore scientifico dell’Istituto oncologico del Veneto che ha preso parte
all’incontro padovano. “La strada è lunga” ha detto “ma i mezzi per
affrontare il viaggio ci sono e si chiamano, per esempio, indagini
genetiche e farmaci intelligenti”. Per portarlo a termine è importante che la gente e le istituzioni credano nella ricerca e la sostengano
con ogni mezzo, anche perché le moderne tecnologie hanno aperto
finestre molto promettenti sulla cura. Ne sono un esempio le indagini genetiche e lo studio dei microarray che permettono di capire il
grado di aggressività della malattia e di conseguenza anche la
migliore terapia da utilizzare. Al termine dell’incontro padovano, l’intervento di Silvia Ferri, presidente della Fondazione March, ha reso
ancora più evidente lo stretto legame tra scienza e arte: con immagini ed esempi tratti dal mondo dell’arte sono stati infatti messi in
luce alcuni dei punti in comune tra ricercatore e artista, come, per
esempio, la curiosità e l’intraprendenza. Del resto anche lo spirito
che anima la Fondazione March rispecchia quello di AIRC: nasce
infatti per promuovere la ricerca artistica indipendente e un sistema
che favorisca lo sviluppo di una creatività libera da condizionamenti e dalle leggi del mercato, così come AIRC cerca di garantire ai
ricercatori una distribuzione meritocratica dei fondi e l’indipendenza
dei giovani scienziati.
Aosta
Dall’incontro AIRC della Valle d’Aosta, svoltosi presso il Salone
delle Manifestazioni del Palazzo regionale di Aosta, arrivano risultati
molto incoraggianti che testimoniano il successo del programma di
prevenzione e screening sul tumore del seno che, in circa 10 anni,
ha portato le donne della Valle a livelli di guarigione tra i più alti d’Europa. L’incontro valdostano è stato aperto dal presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Alberto Cerise con la presentazione di alcuni dati relativi al sostegno che AIRC garantisce da sempre
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Aosta
alla ricerca sul cancro e Marche
Paolo
Beck Peccoz
ai traguardi raggiunti.
Università degli Studi di Milano
Livio Trusolino, dell’Isti- Carla Boccaccio
tuto di Candiolo (Torino), Istituto Ricerca e Cura del Cancro, Candiolo (Torino)
Marco Jaccond
ha ricordato lo stretto critico d’arte
legame tra laboratorio e Luciano Sblendorio
Ospedale Regionale di Aosta
cura, particolarmente Livio Trusolino
evidente nel centro pie- Istituto Ricerca e Cura del Cancro, Candiolo (Torino)
montese in cui lavora,
dove sono stati scoperti geni coinvolti nella comparsa dei tumori e
anche farmaci in grado di interferire con la loro espressione. L’artista
e critico d’arte valdostano Marco Jaccond ha ricordato al pubblico
l’importanza della creatività e dell’indipendenza nel suo lavoro, elementi che lo accomunano a quello degli scienziati.
Rovereto (Trento)
Rovereto
Francesca Bacci
storica dell’arte e ricercatrice
Gios Bernardi
Fondazione Pezcoller, Trento
Vincenzo Bronte
Istituto Oncologico del Veneto,
Padova
Enrico Franco
Corriere del Trentino
Enzo Galligioni
Ospedale Santa Chiara, Trento
Gabriella Sozzi
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Il MART – Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto –
ha accolto, grazie alla disponibilità di
Gabriella Belli, l’incontro dei ricercatori
AIRC in Trentino-Alto Adige dove si è
parlato anche del rapporto tra arte e
scienza. “Ho la fortuna di lavorare a
stretto contatto sia col mondo dell’arte
sia con quello della scienza” ha raccontato Francesca Bacci, storico dell’arte presso il CIMEC (Centro interdipartimentale Mente/Cervello di Rovereto), dove porta avanti un progetto di ricerca sulle modalità con cui il nostro cervello percepisce il
prodotto artistico. “La creatività dell’artista e dello scienziato si nutre
innanzitutto di forti competenze. È questo che permette il cosiddetto
pensiero non convergente, finalizzato all’identificazione di vie nuove
per la risoluzione dei problemi. Artisti e scienziati sono caratterizzati da
un buon coordinamento tra la parte del cervello che produce le idee
creative e la parte razionale, che seleziona l’idea più promettente”.
Che l’innovazione sia importante lo conferma anche Gabriella
Sozzi dell’Istituto tumori di Milano. “Oggi si cerca di colpire la singola cellula o di scatenare il sistema immunitario contro il tumore
con un approccio molto diverso da quello usato in passato, quando si agiva in modo aggressivo contro l’intero organismo”.
Trieste
Marche
Trieste
Del Sal
In occasione della Giannino
Consorzio Interuniversitario di Biotecnologie, Trieste
Giornata per la ricerca Piergiorgio Modena
di Riferimento Oncologico, Aviano
sul cancro, scienza e Centro
Carmine Pinto
arte si sono incontrate Az. Osp. Universitaria, Trieste
Zaccolo
presso la Sala Audito- Elisabetta
giornalista RAI
rium del Museo Rivoltella di Trieste in un incontro al quale hanno preso parte anche
‘Bonnie e Clyde’. L’appuntamento triestino è stata un’occasione
per fare il punto sullo stato delle ricerche del settore che vengono
portate avanti con successo anche in molti laboratori del Friuli-
24 Fondamentale gennaio 2010
Venezia Giulia. Ovviamente in questo caso Bonnie e Clyde non sono
i due celebri malviventi, ma una coppia di proteine (NOTCH1 e
PIN1, vedi anche l’articolo in questo numero di Fondamentale a
pag. 4) studiate nei laboratori del Consorzio interuniversitario di
biotecnologie di Trieste e così soprannominate da Giannino Del Sal,
responsabile dell’Unità operativa di oncologia molecolare dell’istituto triestino. “Sono proteine capaci di mandare alla deriva le cellule sane” ha detto il ricercatore “e proprio contro di loro si stanno
studiando nuovi farmaci”.
Torino
Marche
Torino
Gabriele Beccaria
Ha fatto da cornice La Stampa
all’incontro la GAM, Gal- Marco Carminati
critico d’arte e giornalista de Il Sole 24 Ore
leria d’arte moderna, Angelo Di Leo
messa a disposizione Ospedale Misericordia e Dolce di Prato
Silvia Giordano
dalla sua presidente Istituto Ricerca e Cura del Cancro, Candiolo
Giovanna Cattaneo Inci- Pier Giuseppe Pelicci
Istituto Europeo di Oncologia, Milano
sa. Pier Giuseppe Pelicci
ha ricordato come l’origine del cancro debba essere ricercata nelle
cellule staminali tumorali che restano annidate nel nostro organismo
anche per anni prima di trasformarsi dietro lo stimolo di fattori esterni, primo tra tutti l’obesità, seguita da alcol, fumo e virus. Angelo Di
Leo ha raccontato la storia della proteina HER2, che ha condotto a
grandi risultati nella lotta contro il cancro, mentre Silvia Giordano si è
soffermata sull’importanza della terapia selettiva e personalizzata rappresentata dalla ‘pallottola perfetta’, sogno di ogni ricercatore. Marco
Carminati, critico d’arte e giornalista del Sole 24 ore, ha sottolineato
l’importanza della contaminazione dell’arte in tutte le altre discipline e
si è soffermato su opere grandiose del passato come il Giudizio universale di Rogier van der Weyden e gli affreschi dell’Ospedale Santa
Maria della Scala di Siena, realizzati per
luoghi destinati al ricovero e
alla malattia.
CENTRO
Abruzzo-Molise, Emilia Romagna,
Lazio, Marche, Toscana, Umbria
Civitanova Marche (Macerata)
anche al letto del paziente. Marched
Mauro
Sono questi alcuni dei principa- artista Brattini
li obiettivi di AIRC rilanciati nel Stefano Cascinu
Politecnica delle Marche, Ancona
corso dell’incontro marchigiano Università
Carlo Gambacorti-Passerini
che ha avuto luogo nella Sala Università di Milano Bicocca
Mencoboni
Consiliare del Municipio di Civi- Marco
consigliere Comitato Marche AIRC
tanova Marche e al quale ha Mario Scartozzi
preso parte anche il pittore e Università Politecnica delle Marche, Ancona
scultore Mauro Brattini. “Arte e
scienza sono due modi diversi di raccontare il mondo ma accomunati dall’applicazione di un metodo. In questo sono molto
vicini” ha detto l’artista. I ricercatori presenti all’incontro hanno
poi illustrato alcuni dei progetti portati avanti nei loro laboratori, come quello sulle cellule staminali del tubo gastro-intestinale seguito da Mario Scartozzi dell’Università Politecnica delle
Marche che mira a distruggere le cellule malate, ma anche
quelle staminali che sono pronte a sostituirle per sostenere la
malattia.
Formia (Latina)
Civitanova Marche (Macerata)
Una rete di comunicazione efficace tra i centri che si occupano di cancro che permetta di condividere le nuove scoperte e
di aggiornare continuamente le terapie e un rapporto sempre
più stretto tra medico e ricercatore per far sì che le soluzioni
nate in laboratorio possano essere trasferite velocemente
Marche
Formia (Latina)
Chiara Gabellini
Istituto Tumori Regina Elena, Roma
Esmeralda Grasso
speaker televisiva
Orsola Mileti
curatrice e storica dell’arte
Giampaolo Tortora
Università di Napoli
Nella sala Ribaud del Comune
di Formia si è svolto uno degli
incontri organizzati da AIRC nel
Lazio al quale ha preso parte in
qualità di rappresentante del
mondo artistico Orsola Mileti, curatrice e storica dell’arte. Giampaolo Tortora dell’Università Federico II di
Napoli e Chiara Gabellini dell’Istituto Regina Elena di Roma, i due
ricercatori che hanno partecipato all’appuntamento di Formia, hanno
ricordato alcuni dei risultati ottenuti con la rivoluzione culturale e tecnologica che ha coinvolto la ricerca negli ultimi anni, come per esempio, i farmaci intelligenti. I ricercatori hanno anche sottolineato che
una delle principali sfide che attende gli scienziati e i medici che oggi
si dedicano alla lotta contro il cancro è la terapia personalizzata, che
si basa sulle caratteristiche del singolo paziente per permettere un
uso sempre più mirato dei farmaci.
Chieti
Marche
Chieti
Paolo Castignani
Rete8
Renato Mariani-Costantini
Università di Chieti
Antonio Moschetta
Consorzio Mario Negri Sud, Chieti
Enrico Ricevuto
Università dell’Aquila
Cristiano Simone
Consorzio Mario Negri Sud, Chieti
L’Istituto tecnico commerciale
Ferdinando Galiani ha ospitato
l’incontro abruzzese per la Giornata per la ricerca sul cancro che ha
visto la partecipazione di Mario
Moschetta e Cristiano Simone, due
ricercatori dell’Istituto Mario Negri
Sud di Santa Maria Imbaro (Chieti), vero fiore all’occhiello della ricerca oncologica in Abruzzo. I due ricercatori hanno ribadito soprattutto
l’importanza dell’applicazione delle nuove tecnologie al fine di ottenere una ricerca sempre più efficace e di ridurne i tempi, per velocizzare il percorso che parte dal laboratorio e arriva alla cura per il
paziente.
Fondamentale gennaio 2010 25
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Firenze
Marche
Firenze
Cristina Acidini
sovrintendente Polo Museale Fiorentino
Cosima Baldari
Università di Siena
Laura Biganzoli
Ospedale Misericordia e Dolce, Prato
Paola Romagnani
Centro Eccellenza DENOTE, Università di Firenze
Pierandrea Vanni
La Nazione
L’incontro organizzato
nel capoluogo toscano da
AIRC ha avuto luogo a
Palazzo Pitti, cornice ideale per mettere in risalto lo
stretto legame che unisce
arte e scienza. Della connessione tra i due mondi ha parlato in apertura di giornata Cristina Acidini, sovrintendente del Polo Museale Fiorentino: “Per secoli l’arte è stata al servizio della scienza” ha detto “e la
rappresentazione artistica era necessaria per comprendere la struttura
del nostro organismo. In seguito la scienza ha permesso di migliorare
le tecniche di rappresentazione e di restauro delle opere d’arte”. L’appuntamento fiorentino è stato inoltre l’occasione per presentare un
importante lavoro che i ricercatori dell’ospedale Misericordia e Dolce di
Prato stanno portando avanti anche grazie all’aiuto di AIRC. Lo studio si
concentra su una proteina fondamentale per riparare il DNA in caso di
danno.“Stiamo studiando dei farmaci che agiscono proprio contro questa proteina bloccandola e impedendo la riparazione delle cellule tumorali. Così il tumore, in particolare quello della mammella, dell’ovaio e
della prostata, si restringe o smette di crescere” ha spiegato Laura
Biganzoli, una delle ricercatrici dell’ospedale pratese. In chiusura dell’incontro, Paola Romagnani, del centro di eccellenza DENOTE dell’Università di Firenze, ha ricordato che per portare avanti la grande sfida
contro il cancro è fondamentale non smettere mai di farsi domande.
Assisi (Perugia)
Marche
Assisi (Perugia)
Alvaro Fiorucci
TG3
Cristina Mecucci
Università di Perugia
Sylvie Ménard
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Bianca Pedace
storica dell’arte contemporanea
Il DNA è il principale protagonista della ricerca oncologica
moderna e il DNA mutato è il vero
tallone d’Achille del tumore. È
quanto hanno sottolineato i partecipanti all’incontro organizzato da
AIRC nella Sala della Conciliazione del Municipio di Assisi. “La ricerca
ci ha insegnato che le cellule tumorali si possono uccidere colpendo
il DNA malato” ha detto Cristina Mecucci, dell’Università di Perugia,
“e ha reso disponibili nuovi strumenti per la diagnosi e la terapia”.
Sylvie Ménard, dell’Istituto nazionale tumori di Milano, ha descritto
invece il tumore come “una follia incontrollata delle cellule del nostro
organismo” che può essere favorita da uno stile di vita sbagliato.
26 Fondamentale gennaio 2010
Pisa
Marche
Pisa
Aldo Pinchera
Università di Pisa
Ivan Theimer
artista
Dall’incontro organizzato da AIRC presso il Palazzo della Sapienza di Pisa è
emerso chiaramente come i ricercatori abbiano oggi obiettivi nuovi
rispetto al passato: non basta studiare in generale ‘i tumori’, ma è
necessario andare più a fondo analizzando le specificità del singolo
tumore, il suo tipo e sottotipo e i meccanismi molecolari che ne
governano la comparsa e la crescita. “Il nostro obiettivo principale è
individuare i meccanismi che producono la proliferazione dei tumori
e tra essi quello più aggredibile, il cavallo di Troia attraverso il quale
far penetrare nella cellula maligna il farmaco che la eliminerà” ha
spiegato Aldo Pinchera, endocrinologo dell’Università di Pisa. E lo slogan ‘capire per guarire’ è perfetto per rappresentare questo nuovo
atteggiamento che induce ad adattare la terapia al singolo caso, sempre ricordando che occuparsi di cancro oggi non significa solo
aumentare la durata della vita di chi si imbatte in questa malattia ma
anche, e soprattutto, migliorarne la qualità.
Bologna
Marche
Bologna
Emilio Bombardieri
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Silvia Evangelisti
direttore artistico Fiera Bologna Art First
Pier-Luigi Lollini
Università di Bologna
Pierluigi Masini
Il Resto del Carlino
Francesco Perrone
Istituto Tumori Fondazione Pascale, Napoli
Prevenzione e nuovi
strumenti per una diagnosi sempre più precoce e precisa al centro
dell’incontro con i ricercatori svoltosi presso il
MAMBo, il Museo d’arte
moderna di Bologna. Il cancro del polmone, per esempio, è un tumore difficile da curare, ma potenzialmente facile da prevenire dal
momento che nel 90 per cento dei casi è legato al fumo di sigaretta, come ha spiegato Pier-Luigi Lollini. Il ricercatore, figlio di un critico d’arte, ha illustrato la sua presentazione con immagini artistiche particolarmente appropriate, commentate poi dal direttore artistico della Fiera di Bologna Art First Silvia Evangelisti che ha dimostrato così che non c’è ricercatore senza passione e visionarietà,
come non c’è artista senza metodo e tecnica. Nel corso dell’incontro, Franceso Perrone, della Fondazione Pascale di Napoli, ha sottolineato la bellezza e l’emozione, per un ricercatore, di vivere questi
anni: nell’ultimo decennio tante scoperte sono diventate farmaci e
quindi possibilità di cura, senza eliminare i successi del passato, ma
combinando vecchie e nuove terapie.
LA RICERCA CONTINUA
Arcavacata di Rende (Cosenza)
SUD E ISOLE
Basilicata, Calabria, Campania,
Puglia, Sardegna, Sicilia
Arcavacata di Rende (Cosenza)
La ricerca è già diventata Marche
Gregorio
Corigliano
cura per molte patologie tumo- TGR Calabria
rali che sono oggi più curabili Paolo Ghia
Vita e Salute, Istituto S. Raffaele, Milano
grazie alle nuove terapie in Università
Fortunato Morabito
grado di garantire anche una Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza
migliore qualità della vita dei
malati. È una delle riflessioni emerse dall’incontro svoltosi nell’aula
magna dell’Università degli Studi della Calabria ad Arcavacata di
Rende, in provincia di Cosenza. “Bisogna procedere verso terapie
sempre più personalizzate” ha detto Fortunato Morabito primario di
ematologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza che ha un obiettivo ambizioso: poter garantire ai pazienti della provincia
calabrese le stesse cure presenti nel resto d’Europa.
Crotone
Matera
Marche
Matera
Renato Cantore
TGR Basilicata
Michele D’Elia
storico dell’arte
Vincenzo Fusco
Osp.Oncologico Reg., Rionero in Vulture
Mimmo Sammartino
Gazzetta Mezzogiorno di Basilicata
Gabriella Zupi
Istituto Tumori Regina Elena, Roma
Il Palazzo della Prefettura ha
aperto le porte per accogliere l’incontro organizzato da AIRC a
Matera nel quale i ricercatori
hanno spiegato il significato dello
slogan “capire per guarire”, scelto
per la Giornata per la ricerca sul
cancro. “Prima di agire occorre capire se la malattia è guaribile completamente o solo curabile, per riuscire ad arginarne gli effetti e, se
ha punti deboli, per scegliere le terapie più efficaci” ha affermato
Gabriella Zupi, dell’Istituto tumori Regina Elena di Roma. La ricerca
oggi può fare davvero questo, grazie anche alla presenza sul territorio della Basilicata di istituti specializzati dove vengono messe in pratica le scoperte che arrivano dai laboratori.
Marche
Crotone
Matteo Cosenza
Il Quotidiano della Calabria
Maria Grazia Daidone
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Emanuela Di Salle
Università di Catanzaro Magna Graecia
Maria Luisa Mingrone
Presidente Tribunale di Crotone
Dalla Sala
Provinciale
dell’Istituto
Sandro
Pertini di
Crotone, i
ricercatori AIRC si sono rivolti soprattutto ai giovani, consapevoli del fatto
che un’informazione corretta e precisa sui tumori può consentire ai ragazzi di comprendere l’importanza della
prevenzione ed evitare, di conseguenza,
stili di vita e comportamenti scorretti.
Hanno preso parte all’appuntamento calabrese Maria Grazia Daidone dell’Istituto tumori di
Milano, che ha illustrato i passi avanti compiuti dalla
ricerca oncologica, ed Emanuela Di Salle, dell’Università
Magna Graecia di Catanzaro che, parlando del lavoro portato avanti
nel suo laboratorio, ha confermato il ruolo di tutto rispetto della Calabria nel panorama oncologico italiano.
Milazzo (Messina)
Marche
Milazzo
Giuseppe Altavilla
Az. Ospedaliera Universitaria
Policl. G. Martino, Messina
Francesco Nuccio
ANSA Palermo
Antonio Presti
Presidente Fondazione Fiumara d’Arte
Licia Rivoltini
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Giorgio Stassi
Università di Palermo
Seguendo il tema scientifico della
giornata – sintetizzato nella frase
“capire per guarire” – in Sicilia è stato
fatto il punto sui risultati ottenuti nella
ricerca contro il cancro. Dalla Sala Consiliare del comune di Milazzo, Giorgio
Stassi, dell’Istituto di fisiopatologia cellulare e molecolare dell’Università di
Palermo ha parlato, per esempio, di “un approccio rivoluzionario nella
ricerca sul cancro”: le cellule staminali. Come ha spiegato il ricercatore, queste sono responsabili dello sviluppo del tumore e rappresentano ottimi bersagli per i nuovi farmaci intelligenti di cui ha parlato anche
Giuseppe Altavilla del Policlinico di Messina. All’incontro siciliano ha
preso parte anche Licia Rivoltini, tornata in Italia dopo anni di ricerca
all’estero e che oggi si occupa di vaccini contro il cancro all’Istituto
nazionale tumori di Milano.
GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO
Cagliari
Marche
Cagliari
Francesco Birocchi
TGR Sardegna
Cristiana Collu
storica dell’arte, direttore Museo MAN - Nuoro
Amedeo Columbano
Università di Cagliari
Pietro Gabriele
Osp. Oncologico A. Businco, Cagliari
Nicola Normanno
Istituto Nazionale Tumori Pascale, Napoli
L’arma più efficace
nella lotta contro i
tumori è la ricerca, sia
quella clinica, sia
quella di base. Ne è
convinto
Amedeo
Columbano, uno dei
ricercatori che hanno preso parte all’incontro organizzato da
AIRC presso l’aula magna del liceo classico Dettori del capoluogo sardo. Gli sforzi e l’entusiamo dei ricercatori si scontrano
però con un problema che in Italia è molto evidente: la mancanza di fondi. “Le risorse economiche in campo sono poche”
ha affermato Columbano “e praticamente ogni anno dobbiamo
fare i conti con un calo dei finanziamenti statali”. E senza il giusto sostegno economico è difficile per gli scienziati continuare
nel loro prezioso lavoro.
Sassari
Sassari
Sassari
Diego Calvisi
Università di Sassari
Rosa Maria Pascale
Università di Sassari
Francesco Pinna
giornalista La Nuova Sardegna
I ricercatori riuniti nell’aula
magna della facoltà di Medicina
e chirurgia dell’Università di
Sassari in occasione della Giornata per la ricerca sul cancro hanno sottolineato come curare i
tumori oggi sia un’impresa meno ardua che in passato grazie
agli enormi progressi della ricerca come, per esempio, l’aumento delle possibilità di fare diagnosi precoce e la capacità di
individuare con estrema precisione il tipo di cancro di fronte al
quale ci si trova. Il lavoro dei ricercatori, però, richiede un grande sostegno da parte delle istituzioni anche dal punto di vista
economico. “Nelle loro 12 ore di lavoro giornaliere i ricercatori
bruciano sicuramente più passione che fondi pubblici” ha affermato Rosa Maria Pascale che all’Università di Sassari si occupa di studiare dal punto di vista molecolare il tumore del fegato, molto diffuso in Sardegna.
Napoli
Bari
Sassari
Bari
Piero Angela
Giornalista scientifico
Addolorata M. Luce Coluccia
ISUFI, Lecce
Costantino Foschini
Giornalista RAI
Francesco Lo Coco
Università Tor Vergata, Roma
Vito Racanelli
Università di Bari
Mariano Rocchi
Università di Bari
Angelo Vacca
Università di Bari
La meravigliosa cornice del
rinato Teatro Petruzzelli di Bari
ha ospitato l’incontro organizzato da AIRC in Puglia al quale
hanno partecipato cinque ospiti
impegnati nella clinica, nella
ricerca e nella formazione:
Angelo Vacca, Mariano Rocchi e
Vito Racanelli dell’Università di
Bari, Francesco Lo Coco dell’Università Tor Vergata di Roma e Addolorata M. Luce Coluccia
dell’ISUFI di Lecce. Durante l’incontro è apparso chiaro che
sostenere la ricerca sul cancro rappresenta la reale opportunità di cambiare la prognosi di questa malattia, ma per raggiungere l’ambizioso traguardo serve una figura nuova, il medico
clinico-ricercatore, capace di tradurre in realtà concrete le scoperte effettuate dietro al bancone e di portare in laboratorio i
bisogni del malato. “Servono menti e soldi per continuare su
questa via che negli ultimi 40 anni ha già permesso di trasferire molte scoperte alla cura dei pazienti” ha detto il giornalista
scientifico Piero Angela, moderatore dell’incontro.
Sassari
Napoli
Enrico Avvedimento
Università di Napoli Federico II
Fortunato Ciardiello
II Università di Napoli
Maurizio De Giovanni
Scrittore
Elena Tamborini
Istituto Nazionale Tumori di Milano
“La Campania è all’avanguardia nella ricerca, anche in
quella oncologica” ha affermato
Giancarlo Vecchio dell’Università Federico II di Napoli sulla
base dei dati presentati nel
capoluogo campano in occasione della Giornata per la ricerca
sul cancro. Nel 2008, infatti, AIRC ha finanziato ben 37 progetti nella regione, con un investimento di 2,5 milioni di euro.
All’incontro hanno preso parte anche Fortunato Ciardiello della
Seconda Università di Napoli, Enrico Avvedimento dell’Università di Napoli Federico II ed Elena Tamborini dell’Istituto nazionale tumori di Milano. I ricercatori hanno descritto i progressi
28 Fondamentale gennaio 2010
compiuti in questi anni nella ricerca oncologica, le prospettive
e le necessità per il futuro. “Dobbiamo fare in modo che le
ricerche di laboratorio e il lavoro negli ospedali possano integrarsi meglio perché l’obiettivo comune è la lotta contro il cancro” ha spiegato la ricercatrice milanese. “È questo lo spirito
che anima alcune delle nuove iniziative promosse da AIRC,
come il bando finanziato coi proventi del 5 per mille”.
Michele Mirabella e Piero Angela