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Congresso Panathlon Club Rapallo
“Sport e alimentazione,
binomio indispensabile per la salute del futuro”
23 maggio 2014
Luca SPIGNO
- nato a Genova il 1/12/62
- laurea in Medicina e Chirurgia il 22 luglio 1987 (110/110)
- specializzazione in Chirurgia Generale il 3 luglio 1992 (50/50)
- specializzazione in Scienza dell'Alimentazione e Dietoterapia il 2 luglio 1996 (50/50)
- corso di specializzazione in "Organizzazione e Gestione dei Servizi Sanitari" nel 1997
- Corso di alta formazione in materie igienico-organizzative nel 2009
- dal 1994 Vice-Direttore Sanitario della Casa di Cura Villa Montallegro S.p.A., con sede in Genova, Via Montezovetto
27, coordinatore del blocco operatorio e responsabile sanitario per la Qualità
- dal 1998 medico convenzionato per la Medicina Generale - A.U.S.L. 3 Genovese
- dal 1998 al 2001 Direttore-Sanitario della Residenza Protetta Villa BETANIA S.a.S., con sede in Pieve Ligure (GE), Via
Roma 23
- ha collaborato con l’ente di certificazione URS a verifiche ispettive di strutture sanitarie e centri diagnostici ai fini di
rilascio della certificazione di qualità ISO 9001:2000
- dal 2008 è Direttore Sanitario del poliambulatorio PiùKinesi in Carignano, sito in Genova, Via Corsica 2
- Consulente nutrizionista delle seguenti Società Sportive: PRO RECCO pallanuoto dal 2004; GENOA C.F.C. dal 2008;
ENTELLA CALCIO dal 2013
- sta curando l’alimentazione dell’equipaggio del Galeone di Genova che parteciperà alla 59° regata storica delle
Repubbliche Marinare, nel giugno 2014
- è stato medico sociale della Società RARI NANTES Sori di pallanuoto dal 1998 al 2004.
- è stato Medico Sociale della Società Sportiva NERVI di pallanuoto per le squadre maschile e femminile, militanti
entrambe nel campionato nazionale di A1 nelle stagioni 2009/2010 e 2010/2011 e della squadra maschile nella
stagione 2012-2013
- è stato Medico Sociale della Società Pro Recco di pallanuoto per la squadra maschile campione d’Italia nel
campionato nazionale di A1 nella stagione 2011/2012
- Consulente per la chirurgia Generale e la nutrizione della Società Sportiva Spezia Calcio nella stagione 2011-2012
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Alimentazione e sport
Esistono importanti legami tra alimentazione e sport. Nel corso degli ultimi due decenni è stata attribuita una
importanza sempre maggiore alla dieta dello sportivo e periodicamente vengono studiati innovativi schemi alimentari
nel tentativo di migliorare le prestazioni degli atleti.
In realtà non esiste uno schema alimentare valido per tutti. Ogni individuo ha proprie esigenze nutrizionali legate alla
struttura corporea, al metabolismo basale (cioè al consumo energetico a riposo) e al tipo di attività che svolge.
Le necessità alimentari dell’atleta sono in funzione del tipo di sport praticato, del grado di impegno agonistico, del
numero di sedute settimanali e delle ore giornaliere di allenamento.
Nella corsa, ad esempio, Il dispendio energetico, contrariamente a quanto di possa pensare, non è in funzione né della
velocità, né del tempo di allenamento, ma è proporzionale al peso dell’atleta e alla distanza percorsa. Una semplice
formula da seguire è quella che considera un consumo calorico di una caloria per ogni kilogrammo di peso per ogni
kilometro percorso. Secondo questa formula un individuo di 70 kg (p) che corre per 10 km (d) avrà un consumo
calorico (C) di 700 calorie: C=pd. A questi parametri andrebbe aggiunta una costante, l’efficienza della corsa, che
varia da individuo a individuo, e dipende dal modo di correre. Un atleta con una buona efficienza della corsa avrà un
dispendio energetico inferiore a un dilettante che, a parità di kilometri percorsi fatica di più e di conseguenza spende
maggior energie. Questa costante varia anche in funzione dei fattori ambientali (la corsa in salita fa spendere più
energie di quella in discesa), dell’allenamento (un corridore allenato spende meno di uno in scarsa forma fisica),
dell’abbigliamento (peso e elasticità della scarpa, tipo di indumenti utilizzati).
Nel nuoto possiamo empiricamente applicare la stessa formula della corsa, moltiplicata per quattro: un kilometro di
nuoto ha quindi un dispendio energetico equivalente a 4 di corsa.
Nel ciclismo Il dispendio energetico dipende invece dal mezzo utilizzato (la mountain bike fa consumare più calorie
della bici da strada), dalla distanza percorsa e dalla velocità mantenuta.
Negli sport anaerobici, quali ad esempio l’allenamento in palestra, il consumo calorico è modesto: sollevare 125 kg
comporta un dispendio energetico pari a una caloria!
Solo sulla base del consumo energetico dell’atleta, quindi, è possibile determinare il fabbisogno alimentare.
Innanzitutto è fondamentale chiarire che un eccessivo apporto di proteine non è utile a migliorare le prestazioni. Il
soggetto con attività sedentaria necessita di un apporto proteico di 1 gr di proteine per Kg di peso. Un atleta richiede
mediamente un apporto proteico che può arrivare al doppio di questa razione. Questo quantitativo proteico è più che
sufficiente ad assicurare un adeguato turnover delle proteine muscolari (inevitabilmente durante lo sforzo fisico i
nostri muscoli “perdono” proteine) e a fornire un adeguata integrazione energetica. Se si superano queste dosi il
nostro organismo demolisce le proteine assunte in eccesso e produce scorie azotate che vengono smaltite di reni, che
possono venire danneggiati da questo eccesso di “rifiuti organici”.
Altrettanto importante è il ruolo dei carboidrati nell’alimentazione dello sportivo. Gli zuccheri complessi ( e in
particolare il glicogeno) sono il principale carburante dei muscoli. Durante l’attività sportiva i muscoli utilizzano il
glicogeno immagazzinato durante il riposo; una volta esaurito il glicogeno muscolare il nostro organismo mette in
circolo la piccola scorta immagazzinata nel fegato e successivamente inizia a produrre energia mediante l’ossidazione
dei grassi contenuti, come riserva, nel tessuto adiposo.
Una corretta alimentazione prevede pertanto una dieta che comprenda tutti e tre i gruppi di macronutrienti:
carboidrati, proteine e lipidi. I regimi alimentari consigliati per lo sportivo non si discostano significativamente rispetto
a quelli del soggetto normale: 45-60% di carboidrati ( prevalentemente derivati da pane, cerali, pasta e frutta), 15-20
% di proteine (carne, pesce, latticini), 25-30% di grassi (di cui non più di 10% di grassi saturi – burro e grassi animali).
Un elemento fondamentale nell’alimentazione dell’atleta è l’acqua. Questo liquido svolge una serie di funzioni
fondamentali per il nostro organismo: mantiene il volume circolante (e quindi regola la pressione sanguigna), serve a
trasportare le sostanze nutritizie ai vari organi, mantiene costante la temperatura corporea, è il mezzo con cui
vengono eliminate le scorie(urina). Durante l’attività fisica tutte queste attività vengono sottoposte a stress. In
particolare l’esercizio fisico determina aumento della temperatura che viene compensata mediante un aumento della
sudorazione: mediamente si perdono 10 ml di liquidi ogni minuto di attività fisica. È pertanto buona norma reintegrare
le perdite idriche durante l’esercizio fisico.
Un accenno infine sugli integratori. Le maltodestrine sono sostanze che derivano dall’idrolisi (vale a dire dalla
digestione) degli amidi, i quali a loro volta sono zuccheri complessi contenuti, ad esempio nel pane e nella pasta. Sono
indicate come integratori nello sport di lunga durata (oltre i 50’) anche se in soggetti predisposti possono provocare
effetti indesiderati a livello gastrointestinale quali crampi, nausea e diarrea.
Gli aminoacidi sono i mattoni con cui sono fatte le proteine e quindi i muscoli. In condizioni normali non sono utilizzati
a scopo energetico, ma solo plastico, cioè servono a costruire e rimpiazzare le fibre muscolari andate perdute.
Tuttavia in condizioni di sforzo estremo, per rimpiazzare le perdite di glicogeno muscolare, gli aminoacidi sono
utilizzati anche a scopo energetico. Particolarmente interessanti nell’integrazione sportiva sono 3 aminoacidi, che per
la loro formula chimica sono detti ramificati (BCAA): la leucina,l’isoleucina e la valina. Questi tre aminoacidi sono
utilizzati dal fegato nei processi metabolici e a scopo energetico. L’assunzione di BCAA diminuisce la distruzione
muscolare durante lo sforzo fisico e quindi il dolore muscolare tardivo (DOMS). Esistono studi che dimostrano una
riduzione del CPK (che è l’indice di distruzione muscolare) dopo esercizio fisico prolungato se si assumono BCAA e
carboidrati, rispetto alla semplice assunzione di carboidrati. Un’altra attività interessante svolta dai BCAA è quella
relativa alla fatica: l’assunzione di aminoacidi ramificati in corso di attività sportiva determina una minore produzione
di serotonina,il neurotrasmettitore che fa percepire la fatica al nostro cervello.
La glutammina è l’aminoacido più rappresentato nei muscoli. Dopo intenso sforzo fisico il tasso plasmatico di
glutammina diminuisce fino al 40%. L’integrazione di glutammina aiuta a prevenire il DOMS (dolore muscolare
tardivo), l’immunodepressione e i microtraumi muscolari.
La creatina, sostanza presente quasi esclusivamente nel muscolo (95% di tutta quella contenuta nel corpo umano), è
assunta con la dieta (la parola creatina deriva dal greco CREON-carne) e sintetizzata a livello epatico . E’ noto che
questa sostanza non determina miglioramento delle performance aerobiche, ma può dare un miglioramento delle
prestazioni negli sport di breve durata (in cui è richiesta la “forza esplosiva”); determina, inoltre, un aumento della
massa muscolare di variabile da 0,5 a 1,5 Kg, soprattutto dovuto all’aumento del contenuto di acqua all’interno del
muscolo (dato non favorevole in quanto possibile causa di lesioni muscolari).
Le vitamine, infine, sono sostanze introdotte con la dieta che agiscono come bioregolatori di processi metabolici e
hanno funzione antiossidante cioè prevengono la formazione di radicali liberi, sostanze nocive che si formano durante
lo stress e lo sforzo fisico intenso: non c’è evidenza che gli atleti abbiano bisogno di dosi supplementari di vitamine in
quanto nella dieta (frutta e verdura in particolare)sono contenute tutte quelle di cui abbiamo bisogno.