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2 MARZO 2015 31 MOTORI A RUOTE LIBERE [ LA RASSEGNA ] Motodays, Roma capitale delle due ruote DAL 5 ALL’8 NEGLI STAND DELLA FIERA TUTTE LE ULTIME NOVITÀ DEL SETTORE SPAZIO ANCHE AI MODELLI D’EPOCA E AL CUSTOM. CIRCA 30 MILA METRI QUADRATI DEDICATI ALLE PROVE E ALLE ESIBIZIONI DEI CAMPIONI Vincenzo Borgomeo «N on penso che la moto sia solo un pezzo di ferro, anzi penso che abbia un’anima perché una cosa così bella non può non avere un’anima». Se la pensate come Valentino Rossi, dal 5 all’8 marzo l’appuntamento obbligatorio è alla Fiera di Roma per Motodays, ormai un classico per gli appassionati delle due ruote. Un “classico” perché questa manifestazione viaggia spedita su una media di 150 mila presenze l’anno, un piccolo record per un evento motoristico che non si svolge nel nord Italia. E possiamo parlare di “evento” anche per la presenza ufficiale delle principali case costruttrici di moto e di accessori: oltre 52.000 i metri quadri a disposizione di espositori e visitatori nelle aree interne, mentre all’esterno 30.000 mq saranno dedicati alle prove delle novità e altri 25.000 mq agli show e le esibizioni. Spazio anche al custom, con Kromature, al turismo, con Days on The Road, allo show, con Entertainment, alle novità elettriche, con la Green Area e alle prove gratuite delle novità del mercato, con la Riding Experience. Confermati anche gli incontri con i piloti e con i Vip appassionati del mondo delle due ruote che non mancheranno di far visita ai padiglioni di Fiera Roma nei giorni di Motodays. E poi, ancora, sarà forte la presenza delle istituzioni, che organizzeranno eventi per i visitatori di Motodays e in particolare sulla sicurezza stradale per gli studenti delle scuole medie e superiori. Da segnalare in particolare il protetto della Polizia Stradale che parteciperà ai “giorni della moto” con un corner dedicato alla sicurezza stradale — predisposto all’interno del padiglione 3 — gestito direttamente dagli operatori della Polizia Stradale che illustreranno al pubblico — con filmati, fotografie e dimostrazioni — le regole da seguire su strada per una guida in totale sicurezza. Gli operatori saranno a disposizione dei visitatori per prove gratuite con l’etilometro e con simulatori della guida in stato di ebbrezza o alterazioni da stupefacenti. Le giornate di giovedì 5 e venerdì 6 saranno dedicate a lezioni di educazione stradale agli studenti. La Polizia Stradale sarà inoltre protagonista di interventi in area palco nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 marzo dedicati alla sicurezza stradale che spazieranno dalla guida in ambito urbano ed extraurbano, ai dispositivi di protezione del motociclista, sino ad arrivare ai pericoli connessi all’assunzione di alcol o droghe alla guida. Esibizioni e show con le moto animeranno le tre giornate di Motodays, in programma da giovedì a domenica alla nuova Fiera di Roma © RIPRODUZIONE RISERVATA I segreti del fenomeno Dacia, l’unica low cost FUORI GIRI Valerio Berruti LA MARCA ROMENA DI RENAULT È CRESCIUTA NEL 2014 DEL 23,8% IN EUROPA E DEL 42 IN ITALIA “SU QUESTE VETTURE C’È TUTTO MA NULLA DI SUPERFLUO”, DICE BERNARD CHRETIEN, NUMERO UNO DELLA CASA NEL NOSTRO PAESE. LA FORMULA? “ZERO SCONTI, 3 ANNI DI GARANZIA E ASSISTENZA DI QUALITÀ ELEVATA” SE L’ECOLOGIA DÀ LA SCOSSA AL MERCATO DELL’AUTO Tommaso Tommasi Roma è un universo low cost che attrae sempre più il consumatore di ogni latitudine. Per spendere poco viaggiando in aereo, per acquistare un abito, per fare la spesa, per andare in vacanza, per avere un telefonino ormai le proposte abbondano e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma se si cerca il low cost nel mondo dell’auto emerge una sola marca, la Dacia, proprietà al 99,4% di Renault. Come mai? «Il progetto che ha permesso di creare un prodotto da offrire al prezzo più basso possibile è frutto di una filosofia aziendale e di un piano di fattibilità che ha tenuto conto sin dalla fase iniziale della progettazione della disponibilità di una vasta gamma di componenti già presenti in Renault e in Nissan», spiega Bernard Chrètien, che di Renault Italia è il direttore generale, aggiungendo che quel che serve c’è tutto, ma nulla di superfluo è stato inserito sulle vetture Dacia, perché tutto ha un costo incidendo sul prezzo finale. La filosofia industriale che ha guidato i progettisti ha tenuto nella massima considerazione un design funzionale e le economie di scala conseguenti all’uso condiviso di componentistica, mentre sul fronte più propriamente commerciale la formula è zero sconti, 3 anni di garanzia, assistenza di qualità elevata, certezza di remunerazione dei Concessionari: «I nostri dealer – dice Chrètien - hanno compreso perfettamente l’importanza di trasmettere al cliente la caratteristiche del Dna di Dacia basato sulla generosità dell’offerta e sull’affidabilità dei prodotti». Nato nel 1966 ma strutturato come lo conosciamo oggi solo da poco più di dieci anni, la marca romena – sulla spinta degli investimenti fatti dal gruppo Renault - si è costruito una solidissima fama proponendo ad un pubblico sempre più numeroso alcuni modelli particolarmente riusciti, che hanno saputo coniugare l’attrazione per prodotti tecnicamente inappuntabili all’irresistibile richiamo del prezzo più contenuto rispetto a quello della concorrenza diretta. Il tutto, senza affondare le radici nel risparmio a tutti i costi, ma puntando sulla razionalità a tal punto che, almeno in Italia, l’85% delle vetture C’ a ripresa del mercato automobilistico quest’anno coinvolgerà anche il settore delle elettriche. O almeno così si dice nell’ultima analisi di Frost & Sullivan dove viene ipotizzata una vendita di quasi 500 mila vettura a emissioni zero, con Europa e Cina in crescita maggiore rispetto agli altri mercati. Non si tratta ancora di numeri consistenti in mercato globale che viaggia verso i cento milioni di veicoli prodotti ma rappresenta un bel salto in avanti. Soprattutto se si considera che questa cifra entro il 2020 dovrebbe aumentare fino a 10 milioni grazie anche ai modelli Fuel Cell alimentati a idrogeno, a cui le case automobilistiche stanno lavorando e che per lr loro caratteristiche, possono risultare competitivi fin da subito rispetto ai veicoli tradizionali. Dunque l’attesa scossa sta per arrivare ma non è certo tutto oro quel luccica. Perché non si tratta di un risveglio improvviso della coscienza ecologica dei costruttori. O almeno non solo. Questi ultimi, infatti, cominciano ad essere sotto pressione perché entro il 2020 la loro gamma di veicoli, per evitare multe salatissime previste dai regolamenti Ue, dovrà raggiungere un valore medio di emissioni di CO2 pari a 95 g/km. Quindi sono alla ricerca forsennata di alimentazioni alternative proprio per abbassare gli attuali livelli di emissioni. La soluzione sarà un mix di tecnologie per ridurre al minimo gli impatti dei motori termici ma è evidente fin da ora che l’elettrificazione è ormai un trend inarrestabile. L’unico che sta veramente rimettendo in gioco l’automobile. L vendute hanno dotazioni più elevate rispetto alle versioni base, con una gamma che parte dai 7.900 euro della Sandero Ambiance 1.2 benzina per arrivare ai 19.000 euro della Duster Prestige 4x4 1.5 diesel da 110 Cv, Alcune altre cifre, per comprendere meglio il fenomeno: nel mondo a tutto il gennaio 2015 circolavano 3.293.932 Dacia (180.000 solo in Italia) , lo scorso anno le vendite mondiali sono state 511.465, in crescita del 19%, in Europa il targato è stato di 361.516 unità (+23,8%) e in Italia le immatricolazioni hanno raggiunto le 39.945 unità (+42%). I due modelli più diffusi sono la Sandero che ha toccato già le 168.109 vendite e la Duster, che ne ha totalizzate 160.467. Le Dacia sono oggi vendute in 44 Paesi, mentre i centri produttivi sono quattro: il principale in Romania, a Pitesti, gli altri in Marocco a Tangeri e a Casablanca e in India a Chennai. E c’è anche un centro ricerche a Tisu, sempre in Romania. Per tenere alta l’attenzione sulla gamma Dacia, a Firenze nei giorni scorsi sono state presentate da Renault Italia due ulteriori versioni Stepway su base del monovolume Lodgy (motori benzina da 115 Cv e diesel da 110 Cv, prezzi a partire da 14.900 euro) e del multispazio Dokker (motori benzina da 115 Cv e diesel da 90 Cv, prezzi a partire da 14.800 euro) che vanno ad arricchire l’offerta delle Dacia nelle versioni crossover che già conta sulla Sandero Stepway, proposta che rappresenta il 54% di tutte le Sandero vendute nel 2014 in Italia. Tutto ciò detto, resta da capire come mai nessun’altra casa costruttrice ha espresso una strategia così concreta (e vincente) nel settore low cost: «Non saprei proprio cosa rispondere – riflette Chrètien – visto che il Gruppo Renault con Dacia ha dimostrato che si può fare». Ed è proprio dall’Alleanza RenaultNissan che è arrivata la prima e per ora unica reazione: La casa giapponese nel luglio del 2013 ha tirato fuori dal cassetto un marchio di sua proprietà, la Datsun, con il preciso scopo di ripetere in Russia, India, Indonesia e Sud Africa l’indovinata formula che ha dato vita al successo non solo europeo della Dacia. © RIPRODUZIONE RISERVATA [ LA CURIOSITÀ ] Non solo Udinese. Così la Dacia alimenta il motore dello sport Idea Dacia, sponsor dell’Udinese Calcio: per aiutare gli sport cosiddetti "minori" con la forza del calcio in alcune giornate di campionato, la squadra ospiterà sul proprio terreno di gioco un altro sport, hockey, rugby o tiro con l’arco. Ma forse badminton o softball. O addirittura football americano. Battezzata “Dacia Sponsor Day - The Split”, l’iniziativa nasce in collaborazione con la squadra friulana e con il patrocinio del Coni, per dare un importante contributo nel premiare quell’Italia sportiva forse poco conosciuta ma che, con spirito di sacrificio e dedizione quotidiana, si distingue nella propria disciplina. Oltre ai tesserati Figc, sono infatti 3.400.000 gli atleti di federazioni nazionali e discipline associate al Coni che militano in oltre 50.000 società sportive e che alimentano il motore dello sport italiano. La Dacia Lodgy (sopra), monovolume in versione Stepway e (sotto) la Duster, il fuoristrada della casa romena che quest’anno in Italia ha raddoppiato le vendite © RIPRODUZIONE RISERVATA