reazioni chimiche equilibrio
Transcript
reazioni chimiche equilibrio
Le Reazioni Chimiche Equazioni Chimiche e Reazioni Chimiche - il simbolismo delle reazioni chimiche - il bilanciamento delle equazioni chimiche - le soluzioni - reagente limitante/eccesso - le concentrazioni Equilibrio Chimico in soluzione Reazioni degli Acidi e delle Basi Reazioni di Precipitazione Reazioni Redox Equazioni e Reazioni Chimiche LEGGE DELLA CONSERVAZIONE DI MASSA Gli atomi non si possono né creare né distruggere, ma possono subire processi chimici. Tra reagenti e prodotti deve esserci lo stesso numero di atomi di ogni elemento EQUAZIONE CHIMICA bilanciata 2Na + 2H2O → 2NaOH + 1H2 COEFFICIENTI STECHIOMETRICI 2Na(s) + 2H2O(l) → 2NaOH(aq) + H2(g) SIMBOLI DI STATO Il Bilanciamento delle Reazioni ESEMPIO: reazione della fotosintesi clorofilliana CO2(g) + H2O(l) + E → O2(g) + C6H12O6(s) 1. Cominciare bilanciando gli atomi dell’elemento presente nel minor numero di sostanze. 6CO2(g) + H2O(l) + E → O2(g) + C6H12O6(s) MAI ALTERARE I PEDICI DELLE FORMULE. 2. Bilanciare come ultimo l’atomo dell’elemento che compare nel maggior numero di formule. Se ci sono coefficienti frazionari, si moltiplica 6CO2(g) + 6H2O(l) + E → O2(g) + C6H12O6(s) l’intera equazione per un fattore numerico. 6CO2(g) + 6H2O(l) + E → 6O2(g) + C6H12O6(s) 18 Gli ioni poliatomici superano spesso la reazione intatti e possono essere bilanciati come entità individuali. Le Soluzioni Una SOLUZIONE è una classe speciale di miscele omogenee costituita da un SOLUTO, ciò che è sciolto (presente in minor quantità), e un SOLVENTE, ciò che scioglie (presente in maggior quantità). SOSTANZA SOLUBILE: è in grado di sciogliersi in un determinato solvente. IONI INSOLUBILE: non è in grado di sciogliersi in un determinato solvente in maniera apprezzabile. MOLECOLE Chiamiamo SOLUZIONE ELETTROLITICA una soluzione in grado di condurre l’elettricità, quindi contenente ioni. Solvente: Componente predominante Soluto: Componento presente in quantità minori Soluto B Soluto A Soluto C Solvente Le Soluzioni Elettrolitiche SOLUZIONE ELETTROLITICA è una soluzione in grado di condurre l’elettricità, quindi contenente ioni. + Cl- - - + DISSOCIAZIONE Na+ H2O + Na+ H+ + Cl- - + Cl + - H + + - - H2O + - - + IONIZZAZIONE + - - + Cl- Tipi di soluzioni ● ● ● Solvente liquido e soluto solido es. acqua + sale Solvente liquido e soluto liquido es. acqua + alcool Solvente liquido e soluto gassoso es. acqua e anidride carbonica LAVORARE CON LE SOLUZIONI DENSITA‘ : massa per unità di volume massa m d= = volume V Nel SI (sistema internazionale) l'unità base per la massa è il chilogrammo (Kg). Spesso in chimica si usano dei sottomultipli (in genere il grammo). Per il volume l'unità nel SI è il metro cubo (m3) che però è molto scomodo per l'uso di laboratorio. Si usa quindi il litro: litro (L)= 1 dm3= 10-3 m3 A sua volta il litro si può dividere in sottomultipli: 1 mL= 10-3 L = 1 cm3= 10-6 m3 Esempio massa m d= = volume V Mentre massa e volume sono proprietà estensive (= dipendono dalla quantità di materia considerata), la densità è una proprietà intensiva (= è indipendente dalla quantità di materia). Problema: In un esperimento occorrono 43,7 g di alcool isopropilico. Sapendo che la densità dell’alcool isopropilico è 0,785 g/ml, quale volume di alcool bisogna usare? Dalla definizione di densità abbiamo: m 43,7 g V= = = 55,7 ml d 0,785 g/ml SOLUZIONI E CONCENTRAZIONE MOLARE Quando sciogliamo una sostanza in un liquido chiamiamo SOLUTO la sostanza e SOLVENTE il liquido. La miscela omogenea risultante è nota come SOLUZIONE. Con CONCENTRAZIONE si intende la quantità di soluto sciolta in una quantità standard di soluzione (o solvente). La CONCENTRAZIONE MOLARE è definita come moli di soluto per litro di soluzione moli soluto mol Molarità (M) = ≡ litri soluzione L Es.: Una soluzione di NH3 0,15 M contiene 0,15 moli di NH3 in un litro di soluzione Es.: Per preparare una soluzione 0,5 M di NaCl bisogna porre 0,5 moli di NaCl in un pallone tarato di un litro e quindi aggiungere acqua fino al volume di un litro. Le Soluzioni DETERMINAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE 1. MOLARITÀ, M [mol∙L-1] M= numero moli SOLUTO (mol) volume SOLUZIONE (L) 2. MOLALITÀ, m [mol ∙kg-1] m= numero moli SOLUTO (mol) m assa SOLVENTE (kg) 4. FRAZIONE MOLARE, X moli SOLUTO (mol) moli (SOLUTO + SOLVENTE) (mol) moli SOLVENTE (mol) X(SOLVENTE) = moli (SOLUTO+ SOLVENTE) (mol) X(SOLUTO) = 3. PERCENTUALE PESO/PESO (%w/w) e VOLUME/VOLUME (%v/v) %( m / m ) = m assa SOLUTO (kg) × 100 m assa (SOLUTO + SOLVENTE) (kg) X (SOLUTO ) + X (SOLVENTE ) = 1 %( v / v ) = volume SOLUTO (L) × 100 volume (SOLUTO + SOLVENTE) (L) Come si prepara una soluzione: Per preparare una soluzione 0,5 M di K2CrO4 bisogna porre 0,5 moli di K2CrO4 in un pallone tarato di un litro e quindi aggiungere acqua fino al volume di un litro. Percento in peso NaCl al 2% (p/p) Dire che una soluzione acquosa di NaCl è al 2% in peso significa che in 100 g della soluzione ci sono 2 g di NaCl (e 98 di acqua). 2 g NaCl + 98 g H2O Percento in peso NaCl allo 0.9% (p/p (p/p) La soluzione fisiologica di NaCl ha una concentrazione dello 0.9% in peso. Questo significa che in 1 kg di soluzione sono contenuti 9 g di NaCl. 0,9 g NaCl + 99,1 g H2O Percento in peso Saccarosio al 10% (p/p (p/p) In 1 kg di una soluzione acquosa di saccarosio al 10% sono contenuti 100 g di saccarosio. 10 g saccarosio + 90 g H2O Frazione molare (esempio) esempio) Una soluzione è costituita da 36 g di acqua e 64 g di metanolo a) 36 g di acqua (PM 18) corrispondono a 2 moli di acqua b) 64 g di metanolo (PM 32) corrispondono a 2 moli dell’alcol La frazione molare dell’acqua si calcola come segue: x H2O = 2 2+2 = 0.5 Frazione molare (esempio) esempio) Una soluzione è costituita da 18 g di glucosio e 18 g di fruttosio dissolti in 1800 g di acqua. a) 18 g di glucosio (PM 180) corrispondono a 0.1 moli dello zucchero b) 18 g di fruttosio (PM 180) corrispondono a 0.1 moli dello zucchero b) 1800 g di acqua (PM 18) corrispondono a 100 moli di acqua La frazione molare del glucosio si calcola come segue: xglucosio = 0.1 0.1 + 0.1 + 100 = 0.000998 REAGENTE LIMITANTE Può capitare che i reagenti siano combinati in quantità diverse dalle proporzioni molari date dall'equazione chimica. In tal caso solo UNO dei reagenti – il REAGENTE LIMITANTE– si consuma completamente mentre parte dell'altro reagente – il REAGENTE IN ECCESSO – rimane inalterato. Esempio: assemblaggio fascicoli un fascicolo è costituito da: 5 fogli gialli 3 fogli azzurri 2 fogli rosa Analogia con la reazione: 5 A + 3 B + 2 C → P Consideriamo la reazione 2 H2 (g) + O2(g) → 2 H2O(g) Supponiamo di far reagire 1 mole di H2 e 1 mole di O2. Si considerano le moli di H2O che si possono ottenere da partire da ciascuno dei reagenti come se l'altro fosse quello in eccesso 2 mol H 2 O Moli di H2O ottenute da H2= 1 mol H 2 × = 1 mol H 2 O 2 mol H 2 2 mol H 2 O = 2 mol H 2 O Moli di H2O ottenute da O2= 1 mol O 2 × 1 mol O 2 H2 è il reagente limitante: una volta prodotta una mole di H2O la reazione si ferma e rimane ossigeno in eccesso. La quantità di ossigeno che rimane è quella corrispondente alla differenza tra le moli di H2O ipotetiche e quelle realmente ottenute: 2 moli H2O – 1 mole H2O = 1 mole H2O E poi trasformate con gli appropriati coefficienti stechiometrici: 1 mol O 2 1 mol H 2 O di differenza × = 0,5 mol O 2 2 mol H 2 O Si può anche calcolare il numero di moli di ossigeno che hanno reagito 1 mol O 2 1 mol H 2 O formate × = 0,5 mol O 2 2 mol H 2 O NORMALITA’ N= N. equivalenti di soluto Volume di soluzione ● La normalità (oggi abolita nel SI e dalla IUPAC) è una delle misure della concentrazione del soluto in una soluzione e indica il numero di equivalenti di un soluto disciolti in un litro di soluzione. Dove neq è il numero di equivalenti e V è il volume Il numero di equivalenti corrisponde a: ● n. eq.= massa della sostanza in grammi / massa equivalente Il peso equivalente corrisponde a: ● m. eq.= peso molecolare / valenza operativa La valenza operativa (VO) varia a seconda del soluto in questione: per gli acidi: VO = numero di ioni H+ rilasciati per gli ossidi: VO = numero della valenza per i sali: VO = numero di cariche (+) o (-) per gli idrossidi: VO = numero di ioni OH- rilasciati USO DELLA NORMALITA’ ● ● È molto utile esprimere le concentrazioni di soluto in termini di normalità Nelle titolazioni si usa applicare, relativamente ai reagenti, la relazione N1V1 = N2V2 ● Oggigiorno l'uso della normalità, come unità di concentrazione, tende ad essere abbandonato. Sopravvive nell'ambito delle titolazioni redox, dove risulta di comoda applicazione pratica. RELAZIONE TRA NORMALITA’ e MOLARITA’ ● ● Qualora si conosca la molarità di una soluzione per calcolare la normalità si può applicare la seguente formula: N= M·VO Qualora si conosca invece la normalità e si voglia ricavare la molarità ovviamente si applica la stessa formula risolvendola con la M incognita: M= N/VO HCl + NaOH NaCl + H2O H2SO4 + 2 NaOH Na2SO4 + 2H2O H3PO4 + 3 NaOH Na3PO4 + 3H2O 1 mole di H2SO4 contiene 2 equivalenti dell’acido 1 mole di H3PO4 contiene 3 equivalenti dell’acido HCl + NaOH HCl NaCl + H2O H2SO4 + 2 NaOH Na2SO4 + 2H2O H3PO4 + 3 NaOH Na3PO4 + 3H2O PM = PE = 36.5 H2SO4 PM = 98 PE = 49 H3PO4 PM = 98 PE = 32,66 Diluizione Un processo molto comune in chimica è la diluizione. Si prende un volume noto di soluzione, e si aggiunge altro solvente (sempre in quantità nota), in modo da ottenere una soluzione più diluita. • Qual è la relazione tra la concentrazione M1 prima della diluizione e la concentrazione M2 dopo la diluizione? • Bisogna considerare che il numero di moli di soluto rimane invariato, per cui: • n1 = n2 e quindi: • M1·V1 = M2·V2 • Diluizione Normalmente questa espressione ci serve a calcolare: la molarità finale di una soluzione dopo una diluizione (incognita M2); la quantità di solvente da aggiungere per ottenere una certa molarità finale (incognita V2, che però è il volume totale, non quello da aggiungere!). Anche quando si mescolano due soluzioni, il volume del solvente varia, e bisogna calcolare le nuove concentrazioni molari. M2= M1·V1/V2 V2= M1·V1/M2 L’EQUILIBRIO CHIMICO EQUILIBRIO CHIMICO 2 NO(g) ⇄ N2O2(g 2(g) Quando due reagenti si incontrano, prima ancora che si formi un qualche prodotto, la loro velocità di reazione è in parte determinata dalle loro concentrazioni iniziali. A mano a mano che i prodotti della reazione si accumulano, la concentrazione dei reagenti diminuisce e così pure la velocità di reazione. Contemporaneamente alcuni dei prodotti cominciano a compiere la reazione inversa che porta alla formazione dei reagenti. 2 NO(g) → N2O2(g 2(g) N2O2 (g (g) → 2 NO(g) vdiretta = kdiretta [NO]2 vinversa = kinversa [N2O2] Il processo prosegue fino a quando non si raggiunge uno stato di equilibrio dinamico in cui le velocità della reazioni diretta ed inversa si eguagliano e le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti divengono costanti all’equilibrio vdiretta = vinversa [N 2O2 ] k diretta = =K 2 [NO] k inversa costante di equilibrio L’equilibrio chimico è una condizione dinamica Situazione iniziale NO2 [N2 O4] Keq = 2 [NO2 ] Situazione all’equilibrio NO2 N2O4 Statisticamente avremo 2 molecole di NO2 e 4 di N2O4 Caratteristiche dell’equilibrio 1. Non mostra evidenze macroscopiche di cambiamento 2. Viene raggiunto attraverso processi termodinamici spontanei 3. Mostra un bilanciamento dinamico tra processi diretti e inversi 4. È indipendente dalla direzione seguita per raggiungerlo Reazione di formazione di NH3 N2 +3H2 2NH3 2 NH 3 ] [ K eq = 3 [ N 2 ][ H 2 ] IMPORTANTE: -> le concentrazioni molari nell’espressione della Keq sono quelle all’equilibrio, e NON quelle iniziali -> la Keq è costante se T rimane costante CALCOLO della Kc H2 (g) + I2 (g) 2 HI (g) H2 (g) I2 (g) HI (g) Concentrazioni iniziali 0.0175 0.0175 0 Variazioni delle concentrazioni nel raggiungimento dell’equilibrio -0.0138 -0.0138 +0.0276 Concentrazioni all’equilibrio 0.0037 0.0037 0.0276 [ HI]2 [H2][I2] = (0.0276)2 = 56 (0.0037)(0.0037) Costante di equilibrio e pressioni parziali Nelle reazioni in fase gassosa le concentrazioni possono essere espresse in termini di pressione parziale Concentrazione molare e pressione parziale sono prorzionali secondo la legge dei Gas ideali PV = nRT Da cui la costante di equilibrio può essere espressa in termini di pressioni parziali: Kp 3 Equilibrio in fase gassosa 2NO2 [ NO2 ] = N2O4 n NO2 [ N 2 O4 ] = = V n N 2 O4 V N 2 O4 ] [ K eq = 2 [ NO2 ] PNO2 RT PN 2 O4 = RT Kp = PN 2O4 PNO 2 2 Kp esprime l’equilibrio chimico in funzione delle pressione parziali dei vari componenti del sistema Confronto tra Kc e Kp aA +bB cC + dD c d C ] [D] [ K eq = a b [ A] [ B ] K p = K eq ( RT ) c + d − a −b Dove: ∆n = c + d – a - b Se ∆n = 0 Kp = Kc Equilibrio eterogeneo CaCO3 Solido (grigio) CaO CaCO3 CaO + CO2 Solido (bianco) gas CO2 ][CaO ] [ K eq = [CaCO3 ] K eq = [CO2 ] K p = PCO 2 Calcoli sull'equilibrio chimico La costante di equilibrio ci permette di prevedere: la composizione di una miscela all'equilibrio per qualsiasi composizione di partenza. il modo in cui cambia la composizione al cambiare delle condizioni (pressione, temperatura e proporzioni in cui sono presenti i reagenti). Condizioni Iniziali definite Nella decomposizione di una sostanza (HI) [H2] = [I2] = x Se C è la conc. Iniziale di HI, all’equilibrio [HI] = C – 2x Nota la Kc Kc = x2 / (C-2x)2 Kc = 0.022 (a 783 K) Il principio di Le Chatelier ● ● ● Sia data una miscela di reazione all’equilibrio. I parametri che determinano la condizione di equilibrio sono T, P e le concentrazioni delle varie specie. Quando si cambia uno di questi parametri, il sistema evolverà per raggiungere un nuovo stato di equilibrio che si oppone alla modifica apportata. Variazione delle condizioni Principio di Le Chatelier: ● Un cambiamento in un qualsiasi fattore responsabile della condizione di equilibrio di un sistema indurrà una trasformazione tale da ridurre o contrastare l’effetto della perturbazione. Variazioni di: ● Concentrazione ● Temperatura ● Pressione Effetto dell’ dell’aggiunta di un reagente Kc = [C]c[D]d/[A]a[B]b ● Se si aumenta la concentrazione di un reagente (e la T rimane costante)la reazione procederà verso destra fino a ristabilire concentrazioni tali da soddisfare la Kc. ● Effetto opposto se si introduce un prodotto nella miscela di reazione. Effetto dell’aggiunta dell aggiunta di reagenti Estere + H2O acido +alcol ● All’aggiunta di estere o acqua ● All’aggiunta di acido o alcol • Kc è indipendente da variazioni delle singole concentrazioni • Prima e dopo aggiunta di reagente le condizioni devono soddisfare l’equilibrio Effetto della pressione PCl5(g) ● ● ● PCl3(g) + Cl2(g) Se si aumenta la P, la miscela all’equilibrio cambia composizione e diminuisce il numero totale di molecole allo stato gassoso presenti nel recipiente. Per questa reazione quindi l’equilibrio si sposta a sinistra. Non c’è effetto della P se non c’è variazione nel numero di molecole durante la reazione. Effetto della pressione N2(g) + 3H2(g) ● ● 2NH3(g) Un aumento della pressione fa diminuire il n. di molecole di gas In un gas l’aumento aumento della pressione è accompagnato dalla diminuzione del volume e aumento della concentrazione. concentrazione. Dipendenza dell’equilibrio dalla temperatura Se la reazione è endotermica un aumento della temperatura sposta a destra (verso i prodotti) l’equilibrio e la Keq aumenta. Se una reazione è esotermica un aumento della temperatura sposta a sinistra (verso i reagenti) l’equilibrio e la Keq diminuisce. Tale comportamento comune alla maggior parte delle reazioni può essere spiegato immaginando il calore come una reagente. A + cal A B B + cal Reazione endotermica Reazione esotermica A + cal + cal A B B + cal + cal Aspetti quantitativi La costante di equilibrio può variare in modo sostanziale in funzione della temperatura per variazione della velocità della reazione diretta ed inversa N2 + 3 H2 2NH3 Kc=6.8x105 a 25 °C C E’ una reazione Esotermica N2 + O2 2NO Kc=40 a 400 °C Kc=10-30 a 25 °C C E’ una reazione Endotermica Kc=10-1 a 2000 °C Processore chimico catalitico industriale ad alte P e T favorisce le reazioni di sintesi (processo Haber-Bosh) Conclusioni ● ● ● ● L’equilibrio chimico è dinamico La costante di equilibrio definisce i rapporti tra le concentrazioni (o pressioni) dei reagenti e prodotti all’equilibrio. Il suo valore indica la direzione della reazione. Dipende dalla reazione, pressione e temperatura. I calcoli permettono di stabilire la variazione dalle condizioni iniziali.