Franco Signoracci

Transcript

Franco Signoracci
Franco Signoracci
Karol
La vita di Giovanni Paolo II
Illustrazioni di Lucia Signoracci
1
La porta del tempo
è
la sera di sabato 19 agosto, nell’anno 2000.
Un elicottero bianco attraversa il cielo di Roma ed è un punto che brilla su uno splendido tramonto, sereno, velato di nubi
all’orizzonte.
L’elicottero atterra sull’immensa piana di Tor Vergata, alla
periferia della città. Ne scende lentamente un uomo anziano,
vestito di bianco. Sale su un’auto scoperta e imbocca un lungo
viale, che taglia la piana. Inizia ad attraversare il mare che lo
attende: mani che si alzano, applaudono, salutano, sventolano
bandiere, cantano, gridano la loro gioia. È un mare di giovani,
sterminato, che fluttua e ondeggia di felicità: nel caldo, nell’emozione, nella forza di stare assieme dentro un grande abbraccio,
attorno a quest’uomo anziano, che li ha chiamati da ogni parte
della terra per ascoltare la Parola e vivere assieme l’Anno Santo
del 2000.
Assieme entreranno nella Porta che salva.
Sono due milioni i giovani che hanno invaso Roma. La città
eterna, appesantita di bellezza e di storia, non ha mai vissuto
un’invasione così piena di vita e letizia. E guarda stupita.
-5-
Sono due milioni, provenienti da centosessantatré Paesi diversi. Le lingue sono una babele, eppure ci si capisce benissimo.
Un coro intona Jesus Christ you are my life e la musica e il canto
attraversano la spianata come le onde quel mare.
L’uomo vestito di bianco scende dall’auto: gli si avvicinano
cinque giovani, in rappresentanza dei cinque diversi continenti.
Una ragazza gli prende la mano e la stringe, come stringerebbe
suo padre; dall’altra parte un ragazzo; infine tutti e sei si prendono per mano e avanzano. Giunti di fronte a un’immensa porta
bianca, si fermano per un istante e sollevano lo sguardo. Sopra
la porta una statua di Cristo, con le braccia spalancate e quasi il
petto, il cuore spalancati ad abbracciare tutti noi, poveri uomini,
servi inutili e assetati di speranza.
L’uomo anziano si stacca per un attimo dalla catena di mani
e benedice, con un ampio gesto; poi, tutti assieme, varcano la
porta. È il Giubileo dei giovani.
Ora l’uomo parla con i suoi cinque compagni di cammino,
scherza con loro, li accarezza e li saluta. Qui non esiste la folla,
qui ci sono solo persone: due milioni di singole persone, amate
e accarezzate una a una.
Sull’auto aperta raggiunge l’altare al centro della spianata.
Come un vento potente il canto e il saluto dei giovani lo raggiungono e il suo volto sofferente si distende, si rasserena, sorride con
la purezza di un bambino.
Che cosa pensa? Che cosa prova dentro di sé in questo
momento quell’uomo debole e stanco, forte e incrollabile, che
-6-
sembra trarre nuova linfa da questa immersione nel mare di
giovani?
Forse ricorda quel secondo inatteso conclave, nell’ottobre
del lontano 1978, quando i cardinali erano tornati a Roma in
fretta per eleggere il nuovo Papa, poiché il precedente pontefice,
Giovanni Paolo I, era morto improvvisamente dopo soli trentatré
giorni di pontificato.
Forse ricorda come tra i cardinali fosse iniziato a circolare il
suo nome – ricorda quella mattina, quando, nei corridoi del palazzo, aveva incrociato il cardinale belga Maximilien de Fustenberg:
si erano salutati ed entrambi avevano riso, perché tenevano tra
le mani una brocca per prendere l’acqua, poiché le loro stanze
erano senza lavandino.
– Magister adest et vocat te – aveva detto Maximilien sorridendo.
Poi, più serio, guardando negli occhi Karol, aveva ripetuto la
frase del Vangelo:
– Il Maestro è qui e ti chiama.
Forse ricorda l’inquietudine che aveva provato, quando si
era reso conto che oramai erano molti i cardinali che lo volevano
Papa. Si era recato allora, durante una pausa del conclave, nella
stanza del cardinale Wyszyński, arcivescovo di Varsavia, primate
di Polonia: quell’uomo duro e forte, che sembrava intagliato nel
legno di quercia e incarnava la resistenza della fede e del popolo
polacco contro uno spietato regime che lo opprimeva.
– Ho timore – aveva mormorato Karol, come un figlio di
fronte al padre. – Che cosa devo fare?
-8-
Indice
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
La porta del tempo
Le mani del padre
Le porte del buio
Sacerdote, vescovo
La croce di Nowa Uta
La porta della Cappella Sistina
La Chiesa non ha paura!
Le porte del mondo
Una mano che uccide
Una mano che salva
La parola e il cammino
Il cammino e il dolore
Molte voci, una pace
La porta santa
Le porte di Gerusalemme
Il Vangelo, il vento
Ringraziamenti
pag 5
» 13
» 21
» 29
» 35
» 43
» 51
» 57
» 65
» 73
» 81
» 89
» 97
» 105
» 113
» 119
» 123