comunicato stampa - Museo Civico "Carlo Verri"
Transcript
comunicato stampa - Museo Civico "Carlo Verri"
Bambole che passione! Un angolo del Museo biassonese all'Università Popolare di Milano. Il 17 aprile, presso la sede di via Terraggio 1, verrà inaugurata la mostra Bambole che passione!Bambole antiche, inquietanti, leziose ed eleganti grazie alla partnership con il Museo Carlo Verri. BIASSONO – Continua la fortunata collaborazione tra l'Università Popolare di Milano e il Museo Civico Carlo Verri. In questo caso il soldalizio riguarda l'allestimento di una piccola mostra che ripercorre la storia e i significati attribuiti, nel corso dei secoli, alle bambole. Di argilla, legno, cera, stoffa, cartapesta, porcellana fino ad arrivare ai moderni impasti sintetici, questi manufatti sono da sempre considerate fedeli compagne in miniatura. Le bambole hanno una storia molto antica che risale a migliaia di anni fa: nel lontano passato venivano create ed utilizzate esclusivamente per alcuni riti particolari o impiegate nel corso dei vari sacrifici che i sacerdoti offrivano alle divinità per ottenerne i favori. Eppure già nel 2000 a.C. si trovano nelle tombe dei bimbi egiziani le prime bambole giocattolo in legno. Nel 1370 a.C. vengono rinvenute anche bambole in cera o in stoffa. Nelle tombe di Greci e Romani si trovano anche in argilla, avorio, cera, oro. Si hanno citazioni anche in epoche successive, da prima del 1000 al XV secolo, a fino ad allora esse vengono vendute solo nei loro paesi di origine. Solo dal XVI secolo il loro commercio si diffonde in tutta Europa. Uno dei ruoli della bambola più conosciuti è sicuramente legato al gioco e all'educazione delle più piccole di casa. Nel vicino e lontano passato, infatti, tra ceti più o meno abbienti, il ruolo della donna è stato a lungo quello di moglie, madre e "padrona di casa". Fin da bambine quindi le "piccole donne" venivano indirizzate verso il loro futuro con giocattoli adeguati. Se alla monaca di Monza del Manzoni vennero affidati manufatti vestiti da suora per spingerla ad una "vocazione" religiosa, per la maggior parte delle bimbe il gioco per eccellenza era costituito da una bambola, a cui venivano abbinati oggetti di cucina, vestiti e piccoli mobili, sia che esse fossero delle semplici contadine o delle gran signore. Ciò che contava era il messaggio trasmesso: ogni bambina e futura donna avrebbe trovato la propria completa realizzazione entro le mura domestiche. Oggi sono Barbie e Cicciobello ad essere sinonimi per eccellenza di bambola per bambini. Presenti sul mercato dagli anni Cinquanta, si sono evoluti secondo i costumi sociali e resistono ancora oggi al predominio della tecnologia. La mostra sarà aperta ai soli soci dell'Università Popolare. Informazioni e foto dell'allestimento saranno disponibili sul sito del Museo Civico Carlo Verri. Museo Civico Carlo Verri - Biassono (MB), via S. Martino 1, 20853 www.museobiassono.it – [email protected]