thuja occidentalis
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THUJA OCCIDENTALIS L’OMEOPATIA DI HPV E OLTRE materiale didattico riservato 1 Cedro bianco o arbor vitae La thuja occidentalis è un albero la cui lavorazione, al pari del cedro rosso, è stata messa in relazione con fenomeni allergici, tra cui l’asma. La prevalenza di asma, tra i lavoratori, nei vari studi osservazionali, è sempre piuttosto alta e riguarda persone che, in precedenza, non ne avevano sofferto. Analogia per la stimolazione, sia che si consideri il cedro bianco (thuja occidentalis), oppure il cedro rosso (thuja plicata) materiale didattico riservato Effetto primario allergico La ipersensibilità, non dipendendo dal potenziale allergenico, è una proprietà intrinseca della thuja. È in grado di provocare sintomi allergici, senza alcuna evidenza di una risposta IgE-mediata. Anche quando la thuja induce dermatiti da contatto, l’esposizione è comunque alle polveri inalate; L’agente causale della sintomatologia allergica risiede nell’acido plicatico, presente soprattutto nel cedro rosso, ma molto rappresentato anche nel cedro bianco materiale didattico riservato Danni attinici La thuja occidentalis contiene una sottofrazione polisaccaridica ad alto peso molecolare, in grado di agire sulle cellule stromali del midollo, proteggendole dai danni radioattivi. Oltre alla protezione sulla cellularità, anche i livelli di GPT e fosfatasi alcalina nel fegato mostrano una significativa riduzione, nei topi irradiati e trattati con estratto alcoolico di thuja occidentalis materiale didattico riservato Thujone Presente in diverse piante, come l’assenzio, è in grado di esercitare effetti importanti sul SNC. Tali azioni farmacologiche sono dovute a una diretta inibizione dei recettori GABA-A, del tutto analoga a quella esercitata dalla picrotossina. Alterazioni comportamentali simili alla schizofrenia sono state indotte mediante infusione di picrotossina nella amigdala basolaterale di topi, ossia la regione più coinvolta in questo tipo di psicosi. materiale didattico riservato Il segnale GABAergico coinvolge recettori ionotropici e metabotropici GABA: neurotramettitore inibitorio presenza di alte concentrazioni di GABA e dell'enzima deputato alla sua sintesi, la glutammato decarbossilasi (GAD) in preparati sinaptici del SNC (sinaptosomi). liberazione selettiva di GABA sia spontanea che evocata da stimolazione nervosa (rilascio Ca 2+ dipendente); esistenza di siti di legame specifici che mediano iperpolarizzazione postsinaptica; presenza nei sinaptosomi di un sistema di ricaptazione (uptake) ad alta affinità Localizzazione Nei vertebrati la maggior parte di questo aminoacido è confinata nel SNC: cervello e midollo spinale. Le massime concentrazioni si trovano nella substantia nigra, globo pallido, ipotalamo, corpi quadrigemini, corteccia cerebrale, cervelletto, ippocampo. Il GABA è presente anche nelle cellule gliali dove uno specifico sistema di uptake e di catabolismo contribuisce all'allontanamento di questo aminoacido dallo spazio sinaptico. materiale didattico riservato terminale sinaptico che libera GABA su recettori postsinaptici e una cellula gliale. materiale didattico riservato Sintesi di GABA Il GABA si forma per decarbossilazione dell'acido glutammico Questa reazione è catalizzata dalla GAD (Glutamico Acido Decarbossilasi), enzima altamente specifico che ha come cofattore il piridossal‑fosfato (PLP o Vit B6 (*)) ed è inibito da diversi antagonisti del piridossal‑fosfato, come isoniazide, tiosemicarbazide, ecc che bloccano il gruppo aldeidico della Vit B6 sotto forma di derivati idrazonici: R-CH=O + H2N-NH-R' → R-CH=N-NH-R’ materiale didattico riservato Metabolismo del GABA Il GABA viene degradato dall'enzima GABA-a- chetoglutaricotransaminasi (GABA‑T) che lo deammina a semialdeide succinica. Questa è ossidata ad acido succinico ad opera di una semialdeide-succinico-deidrogenasi NAD-dipendente e infine entra a far parte del ciclo di Krebs del’acido citrico]. Il gruppo amminico viene trasferito dalla GABA-T ad una molecola di a-chetoglutarato per formare l'acido glutammico che viene riutilizzato per la sintesi di nuovo GABA. materiale didattico riservato GABAA Il recettore GABAA è un recettore-canale permeabile agli ioni cloro. Poiché il cloro è l'unico ione permeante attraverso il recettore GABAA, la sua attivazione «fissa» il potenziale di membrana a quello d'equilibrio del che normalmente è di ca. -70 mV. L'attivazione di questo recettore riduce quindi l'eccitabilità cellulare. materiale didattico riservato GABAA Sito di legame per il GABA, per i farmaci GABA m i m et i c i ( m u s c i m o l o ) e GA B A - a n t a g o n i st i (bicucullina). Sito di legame per le benzodiazepine ed altre molecole benzodiazepino-mimetiche (ciclopirroloni, imidazopiridine, triazolopiridine, b-carboline, ecc.). Sito di legame per i barbiturici e il loro antagonista, la picrotossina e siti di legame per alcuni derivati organofosforici quali il t-butilbiciclofosfotionato materiale didattico riservato materiale didattico riservato GABAA I recettori GABAA sono caratterizzati da una elevata sensibilità alla bicucullina e al muscimolo, rispettivamente antagonista selettivo e agonista selettivo ad alta affinità per il sito di legame del GABA, e contengono siti specifici di legame per le benzodiazepine ed i barbiturici che ne modulano la funzione. I recettori GABAB sono attivati selettivamente dal derivato del GABA, b-p-clorofenil-GABA (baclofen) e al contrario dei recettori GABAA sono insensibili alla bicucullina e al muscimolo. materiale didattico riservato GABAB sono attivati in modo stereospecifico dal GABA e dal b- p-clorofenil-GABA o baclofen il cui (-)-isomero ha la stessa potenza del GABA, mentre il (+)-isomero è 100 volte meno attivo non sono modulati dalle benzodiazepine e dai barbiturici non sono funzionalmente associati al canale allo ione eloro. materiale didattico riservato GABAB materiale didattico riservato Effetto epilettogeno Numerose osservazioni confermano la possibilità di una azione epilettogena, dovuta alla assunzione di olio, in assenza di altre cause accertate. In un bambino di 7 mesi, peraltro in buona salute, l’assunzione della preparazione omeopatica di thuja ha determinato la comparsa di convulsioni tonico-cloniche ripetute, in un quadro elettroencefalografico e radiologico (RMN cerebrale) del tutto normale, le quali sono scomparse a seguito della sospensione del trattamento. materiale didattico riservato Neurotossicità cumulativa È stato anche dimostrato un effetto cumulativo per dosi ponderali subcliniche di olio essenziale nei ratti. La cui neurotossicità è stata evidenziata con la comparsa di convulsioni tonico-cloniche. Tali convulsioni possono essere associate ad alterazioni elettroencefalografiche. materiale didattico riservato Sperimentazione pura Pur essendo stato studiato nell’ambito degli effetti dell’assenzio, il thujone, essendo presente anche nella thuja, può fornire valide informazioni sull’azione dell’arbor vitae. La somministrazione di alte concentrazioni di thujone in alcool ha dimostrato importanti conseguenze sull’attenzione in 25 individui sani, insieme a un’aumentata reattività ansiosa agli stimoli, correlata a un effetto antagonista sui recettori A del GABA materiale didattico riservato Hahnemann e HPV Hahnemann considera la thuja come il rimedio specifico dei condilomi, in base alla somiglianza dei sintomi indotti dalla sperimentazione pura. Numerose osservazioni hanno dimostrato la presenza di una tipizzazione specifica dei papilloma virus, rispetto alla formazione dei condilomi. Lo stesso Hahnemann considerava questa malattia, come una infezione contagiosa e persistente, distinguendola dalla ulcera venerea e dalla blenorragia. materiale didattico riservato Ceppi virali HPV Gli HPV 6 e 11 sono considerati responsabili delle verruche genitali, mentre altri (16, 18, 31, 33, 39, 58 e 59, tra i più conosciuti) sono associati alla insorgenza di carcinomi della cervice uterina. La specificità dei ceppi virali 6 e 11, riguardo alla thuja, ci permette di estrapolare diverse condizioni patologiche correlate. materiale didattico riservato Clinica di HPV Le infezioni da HPV sono le più comuni malattie sessualmente trasmesse, tanto da coinvolgere circa l’80% della popolazione. I ceppi 16 e 18 sono responsabili del 70% delle forme di carcinoma cervicale ed extracervicale (pene, esofago, laringe, orofaringe), mentre 6 e 11 sono associati al 90% delle lesioni benigne, soprattutto condilomi e papillomi delle vie respiratorie materiale didattico riservato Papillomatosi indotti nel cane La somministrazione di papillomavirus nei cani, provoca la sviluppo di papillomi all’interno della bocca, 6 settimane dopo la somministrazione, per poi regredire nell’arco di 10 settimane. In alcuni di questi soggetti, la somministrazione contemporanea di 2-4 mg/kg al giorno di prednisone ha comportato la diffusione dei papillomi sulla superficie della lingua e dell’epiglottide, mantenendoli per 26 settimane, probabilmente per la immunosoppressione indotta dal cortisone materiale didattico riservato Evoluzione dei papillomi Lasciata a se stessa, la papillomatosi tende a diffondersi nelle vie respiratorie, con lesioni che ingrandiscono, al punto da comportare rischi di infezioni sovrapposte, tali da mettere in pericolo la sopravvivenza dei bambini colpiti. Ciò si verifica soprattutto per la inadeguatezza delle terapie, sia mediche, sia chirurgiche. L’infezione d HPV ha un ruolo importante nella patogenesi della malattia, in associazione a fattori predisponenti di tipo immunogenetica materiale didattico riservato Laringe normale Posizione anatomica • In alto • Neonato: C 1 • 6 mesi: C 3 • Adulto: C 5-6 • Anteriore Trachea normale Nasofaringe normale Ipertrofia delle adenoidi Papillomatosi respiratoria From Bad to Worse Papillomi e HLA È stato studiato un campione di 60 pazienti, mettendolo a confronto con 554 controlli sani. La suscettibilità maggiore è stata riscontrata con HLA DR3 (DRB1 *0301) in 33 dei 60 malati, di cui 3 (i più gravi, come evoluzione e diffusione dei papillomi) hanno mostrato una omozigosi per l’allele 03 (DRB1 *0303). Ciò si verifica soprattutto in associazione al DQ2 (DQB1 *0202 in omozigosi) e in presenza di HPV. materiale didattico riservato Forma lieve Forma severa Ruolo del sistema immunitario Immunità cellulo-mediata Immunità umorale TH2 Cell TH1 Cell CD 8 T-cell (CD28) B7 Ifn-γ,, IL-2 T-cell receptor (MHC Classe I) Epitelio infettato IL-4, IL-10 MHC Classe II con proteina virale APC Sintomi dei papillomi La papillomatosi respiratoria ricorrente è una delle più frequenti cause di raucedine, specialmente in età pediatrica. Oltre alla disfonia, lo stridore, dapprima inspiratorio e poi bifasico, è il sintomo più comune. Meno frequenti, ma altrettanto importanti sono la tosse cronica, le polmoniti ricorrenti, i disturbi del’accrescimento, la dispnea, la disfagia e il distress respiratorio acuto, specialmente nella prima infanzia. materiale didattico riservato Trasmissione e gravità L’insorgenza precoce dei papillomi è correlata a una evoluzione più aggressiva della malattia, tale da richiedere, in molti casi, l’intervento chirurgico, il quale peraltro non elimina del tutto il disturbo, vista la possibilità di recidive, che a volte coinvolgono strutture extra-respiratorie. Si ritiene che la trasmissione del virus sia verticale, durante il passaggio del bambino nel canale da parto. materiale didattico riservato Papillomatosi laringea Recurrent respiratory papillomatosis (RRP) è una malattia di origine virale, associata a lesioni esofitiche delle vie respiratorie. HPV Ceppi 6 e sopra+u+o 11 100 differen2 ceppi di HPV Istologia Proiezioni di epitelio squamoso stratificato non ceratinizzato, con un centro connettivale vascolarizzato Giunzioni di epitelio ciliato e squamoso HPV 6/11 in altri siti Nei bambini e nei ragazzi più grandi, una localizzazione a livello delle tonsille e delle adenoidi è stata recentemente dimostrata con la presenza di Dna virale, amplificato con PCR (polymerase chain reaction). HPV 6 è stato identificato nell’8,5% dei campioni di tessuto tonsillare e adenoideo ipertrofico, prelevato da soggetti compresi fra 2 e 14 anni. materiale didattico riservato Orecchio e HPV È stato esaminato un gruppo di 53 pazienti, 39 con otite cronica media granulomatosa, 7 con colesteatoma, 6 con neoplasie maligne dell’orecchio medio, 1 con neoplasia benigna dell’orecchio esterno. Gruppo di controllo di 5 pazienti, di cui 4 con otosclerosi e 1 con perforazione timpanica traumatica. Nel primo gruppo di 53, il 41,5% positivo al Dna. HPV 6 e 11 nel 70% dei casi di colesteatoma e nel 25,6% dei casi di otite media granulomatosa; HPV16 e 18 in tutti i casi di neoplasia maligna materiale didattico riservato Riepilogo del quadro di thuja Disturbi dell’attenzione Colesteatoma, otite media granulomatosa Condilomi, displasia del collo dell’utero (non HPV 16 e 18) Gonorrea (non blenorragia) Allergie: rinite, rino-congiuntivite, asma, dermatite PRR: disfonia, stridor, respirazione stertorosa, tosse cronica, dispnea, disfagia Inibizione recettori GABA-A (schizofrenia, ansia, epilessia) materiale didattico riservato Disturbi dell’attenzione 9. Lento nel connettere e lento nel parlare; deve cercare le parole mentre parla (dopo 3 giorni) 19. Gli sembra di avere la testa vuota, quando si siede e cammina (dopo 6,5 ore) 622. Distrazione, disposizione al disordine, e tendenza a fare prima una cosa e poi un’altra (dopo 6 ore) materiale didattico riservato Disturbi dell’orecchio 99. Scampanellio nelle orecchie (dopo 1 ora) 100. Rumori nelle orecchie, come una stufa che tira (dopo 1 ora) 102. Sensazione di crampo nel padiglione auricolare destro (dopo 4,5 ore) 106. Dolenzia lancinante nel meato acustico destro (dopo 5 ore) materiale didattico riservato Disturbi dell’orecchio 101. Nella parte inferiore del padiglione auricolare, una tensione come se un nodo fosse stretto verso il basso (dopo 6 ore) 105. Forte pugnalata, come qualcosa conficcato nel lato destro delle fauci, che rapidamente si sposta nell’orecchio, e aprendo o chiudendo la bocca provoca una sensazione nell’orecchio, come se comunque ci fosse un foro in esso, attraverso il quale l’aria poteva penetrare (dopo 6,5 ore) materiale didattico riservato Condilomi 358. Trafitture nei condilomi dell’ano, specie quando cammina 311. Sensazione di prurito solleticante, tra il prepuzio ed il glande (dopo ½ ora) 349. Butteri vaiolosi all’interno del prepuzio, con una depressione al centro, che essudano materia; dolenti solo quando vengono toccate (dopo 16 giorni) 350. Qualche rossa escrescenza liscia, con una sensazione solleticante, dietro il glande, sotto il prepuzio, che dura dieci giorni (dopo 22 giorni) materiale didattico riservato Gonorrea 352. Umidità del glande, balanorrea (dopo 8 giorni) 315. Fitte violente nel glande, vicino l’uretra, che sono sempre accompagnate da urgenza alla minzione; le urine, poi, sgocciolano via soltanto; durante questa emissione, le fitte sono qualche volta molto forti, qualche volt a comunque, esse vanno via completamente; ma l’urgenza alla minzione dura fino a che la lancinazione non scompare del tutto (dopo 7 ore e ¼) materiale didattico riservato Conseguenze della gonorrea 327. Mentre siede e cammina, un dolore pressivo nei testicoli, come contusi, aumentato camminando (dopo 2 ore) 328. Ripetute fitte acute nel testicolo sinistro (dopo 7 ore) 312. Molte fitte brucianti nel glande (dopo 8 ore) 316. Fitte brucianti frequenti nel pene, che si estendono ai testicoli ed alla regione ombelicale, molto forti sedendo, che scompaiono camminando, e ritornano quando si siede di nuovo (dopo 24 ore) materiale didattico riservato Conseguenze della gonorrea 342. Dolore crampoide nei genitali femminili, verso l’alto, nell’ipogastrio (dopo 10 ore) 337. Gonfiore di entrambe le grandi labbra, dove c’è soltanto un dolore bruciante, camminando o al tatto (dopo 15 giorni) materiale didattico riservato Allergie 371. Frequente secrezione da coriza (dopo 2 ore) 369. Coriza ostruttiva, che all’aperto cambia in secrezione, con gli starnuti (dopo 10 ore) 372. Raucedine e coriza fluente (verso sera) (dopo 11 ore) 96. L’occhio sinistro lacrima, camminando all’aperto (dopo 9 giorni) materiale didattico riservato Allergie 517. Prurito voluttuoso sul lato interno del dorso del piede destro (dopo 1 ora) 533. Prurito voluttuoso sotto la pianta del piede destro, vicino l’alluce (dopo 10,5 ore) 540. Prurito come punture di insetto sul corpo, il dorso, le braccia e le gambe, specie la sera e la notte materiale didattico riservato Papillomatosi 378. Un dolore lancinante sul lato sinistro della trachea, appena sotto il laringe, aggravata dalla deglutizione (dopo 3,5 ore) 372. Raucedine coriza fluente (verso sera) (dopo 11 ore) 376. Tosse la mattina, alzandosi, come stimolata dall’aver mangiato cose acri (dopo 25 ore) 368. Coriza ostruttiva, senza starnuti, con muco nelle fauci che lo costringe a raschiare, senza staccare nulla (dopo 26 ore) materiale didattico riservato Papillomatosi 375. Forte coriza, con tosse notturna (dopo 13 giorni) 377. Dolore lancinante in trachea, nella regione dell’apice della gola, tirando il respiro, per due giorni 381. Oppressione toracica, come se qualcosa vi stesse crescendo (dopo qualche ora) 575. Una visione ansiosa come un sogno, andando a dormire; sente qualche colpo sordo nel lato sx, si sveglia e ha fame d’aria (dopo 18 ore) materiale didattico riservato Inibizione GABA-A 395. Respirazione difficile, costretta, con grande sete di acqua e molta ansia 550. Accesso: camminando all’aperto, malessere, come da intossicazione, e instabilità; venne calore sul viso, sudore e ansietà; poteva respirare appena; gambe così pesanti, che egli barcollò (per un ora) (dopo 20 ore) 575. Una visione ansiosa come un sogno, andando a dormire; sente qualche colpo sordo nel lato sx, si sveglia e ha fame d’aria (dopo 18 ore) materiale didattico riservato Inoltre… psoriasi epidermodisplasia verruciforme tiroidite autoimmune malattia demielinizzante linfadenopatia danni attinici (midollo, fegato)? materiale didattico riservato SYCOSIS Malattia dei condilomi Etimo greco più aderente alla realtà clinica Malattia infettiva cronica, dovuta a un agente specifico Differenza con la mentagra, conosciuta come follicolite della barba Uso della thuja come farmaco specifico materiale didattico riservato Descrizione di Hahnemann La sicosi è più rara di psora e sifilide Determina rare complicazioni (retrazioni tendinee, soprattutto ai muscoli flessori) L’uso improprio del mercurio provoca la comparsa di verruche in altre parti del corpo La thuja è lo specifico, cui va alternato l’uso di ac. nitrico nei casi inveterati e soppressi materiale didattico riservato Ipotesi di Hahnemann I condilomi non sono conseguenti alla sifilide (come si credeva ai suoi tempi) Sono di origine infettiva specifica, distinta anche dalla blenorragia Hahnemann parla di una gonorrea (intesa secondo l’etimo, ossia secrezione delle gonadi), la quale accompagna la comparsa delle verruche (ossia spermatorrea e leucorrea, da non confondere con la blenorragia) materiale didattico riservato RETRAZIONI TENDINEE 441. Frequente dolore paralizzante nel mezzo dei muscoli del braccio sinistro, a riposo ed in movimento (dopo 1 ora e 1/4) 470. Forte pressione crampoide sulla mano sinistra, tra il 5° ed il 4° dito, nel loro lato interno, con una sensazione di calore in tutte le dita di questa mano, mentre il metacarpo sinistro e tutta la mano destra erano completamente gelati (dopo 2,5 ore) 456. Una lacerazione lancinante sul lato interno dell’avambraccio sinistro, dalla mano verso l’articolazione del gomito (dopo 3,5 ore) 463. Un dolore lancinante e bruciante, appena sopra il polso sinistro (dopo 6 ore) 455. Sul lato esterno dell’avambraccio destro, occasionalmente, una fitta lacerante (dopo 3,5 ore) 447. Sensazione di paralisi nelle braccia, come se avessero sollevato un peso troppo grande (dopo 8 ore) 469. Lancinazione dietro l’articolazione mediana del dito medio, come se vi fosse stata conficcata una spina, più dolente flettendo le dita (dopo 16 ore) materiale didattico riservato Vaiolo e thuja 489. Pustole dall’aspetto di un vero vaiolo, sul ginocchio; suppurano, non prudono e scompaiono in diciotto ore 57. Eruzione di foruncoli tra le sopracciglia, con materia all’apice, che prude qualche volta (dopo 6 ore) 119. Eruzione di pustole su tutto il viso (dopo 17 ore) 122. Una pustola rossa nella depressione dietro l’ala sinistra del naso, ripiena di un fluido acquoso che qualche volta prude (dopo 6 ore) materiale didattico riservato Vaiolo e thuja 136. Pustola pruriginosa sul bordo del labbro superiore, vicino al centro (dopo 6 ore) 137. Pustole rosse sopra il labbro, che sanguinano se vengono grattate (dopo 36 ore) 146. Pustole pruriginose sul mento (dopo 5 giorni) 349. Butteri vaiolosi all’interno del prepuzio, con una depressione al centro, che essudano materia; dolenti solo quando vengono toccate (dopo 16 giorni) materiale didattico riservato Molti esempi L’oftalmia cronica è stata curata dall’innesto del vaccino (vaiolo induce flogosi oculare Il vaccino guarisce eruzioni, per la presenza di agenti patogeni in grado di produrre lesioni simili Anche il gonfiore al braccio dovuto a paresi Il vaiolo produce sordità e asma (quindi guarisce tali affezioni) §46 Anche orchiti dissenteria GUARIGIONI OTTENUTE DALL’INNESTO DEL VAIOLO, PER INDUZIONE DI DISTURBI SIMILI materiale didattico riservato VAIOLO E THUJA 489. Pustole dall’aspetto di un vero vaiolo, sul ginocchio; suppurano, non prudono e scompaiono in diciotto ore 86. Dolenzia continua negli occhi, per due o tre giorni (a proposito di oftalmia cronica) 540. Prurito come punture di insetto sul corpo, il dorso, le braccia e le gambe, specie la sera e la notte (a proposito di eruzioni cutanee) 327. Mentre siede e cammina, un dolore pressivo nei testicoli, come contusi, aumentato camminando (dopo 2 ore); 328. Ripetute fitte acute nel testicolo sinistro (dopo 7 ore) (a proposito di orchite) LA THUJA È OMEOPATICA AL VACCINO, MA NON ALLE ALTRE IMMUNIZZAZIONI materiale didattico riservato V volume, 2° edizione, 1826 (Le foglie verdi della Thuja occidentalis sono dapprima pestate a una fine poltiglia per loro stesse, poi mescolate con due terzi del loro peso in alcool, e quindi estratto il succo). Alcun serio uso medicinale è stato fatto, in Europa, prima d’ora, di questa pianta. In accordo a Boerhaave, il suo distillato acquoso è stato trovato utile nelle malattie idropiche. In accordo a Kalm, viene impiegata volgarmente, nel Nord America, come un rimedio esterno in alcuni dolori indefiniti degli arti materiale didattico riservato Hahnemann … il succo di thuja deve essere utile in modo specifico in quella malattia orribile, che insorge dal coito impuro, la condilomatosi, quando non sia complicata da altri miasmi. E per una ragione simile cura, con molta certezza, quella cattiva forma di gonorrea, che risulta dal coito impuro, quando anch’essa non sia complicata da altri miasmi. materiale didattico riservato Uso della thuja Ho impiegato la decilionesima diluizione del succo, nella dose di una piccolissima porzione di una goccia, anche nei casi peggiori. La durata d’azione, anche delle dosi più piccole, è vicina alla tre settimane. materiale didattico riservato Peso alla testa 41. Pesantezza nella testa come se un peso premesse il cervello verso l’interno (dopo 1,5 ore) 42. Sensazione di peso nella testa, specialmente nell’occipite, aggravato da ogni movimento (dopo ½ ora) 43. Pesantezza di test a, con malumore e indisposizione a parlare (dopo 3 ore) 9. Lento nel connettere e lento nel parlare; deve cercare le parole mentre parla (dopo 3 giorni) materiale didattico riservato Fitte alla testa 47 Fitta simile ad una scossa attraverso tutta la testa, che si lascia dietro una sensazione dolente (dopo 1 ora) 49. Cefalea, come se la testa fosse compressa da fuori, con un battito come gemente ed una lancinazione sulle tempie; i dolori sono rimossi dalla pressione esterna e piegandosi indietro, ma ritornano piegandosi in avanti (dopo 4 ore) 52. Forti fitte esternamente, sulla regione temporale sinistra (dopo 8, 12 ore) materiale didattico riservato Nuca 65. Sensazione come avesse la nuca a pezzi (dopo 8 ore) 66. Tensione sulla cute della nuca, muovendo la testa (dopo 16 ore) 67. Sensazione di rigidità nella nuca e sul lato sinistro del collo, in alto verso l’orecchio, perfino quando è a riposo, che non impedisce il movimento del collo in ogni direzione (il dolore da rigidità non era aumentato con il movimento del collo) (dopo 2 ore e 1/4) 68. Un dolore pressivo e tirante dal basso verso l’alto, sul lato destro del collo, anche a riposo (dopo 2 ore) materiale didattico riservato Dolore agli occhi 69. Dolore lacerante sul sopracciglio sinistro, che scompare dopo averlo toccato (dopo 11 ore) 71. Una considerevole dolenzia sopra l’occhio sinistro, esternamente (dopo 3 ore e ¼) 86. Dolenzia continua negli occhi, per due o tre giorni 89. Ogni tanto una violenta fitta acuta, profondamente, nell’angolo interno (dopo 2 ore) 91. Una dolenzia nell’angolo esterno dell’occhio sinistro (dopo 9 giorni) materiale didattico riservato Inoltre… 73. Miopia 112. Dolore fastidioso nel processo zigomatico sinistro, diminuito dal tatto (dopo 7, 29 ore) materiale didattico riservato Naso 127. Epistassi ogni giorni, due o tre volte 128. Soffia spesso sangue dal naso 129. Al mattino, dopo essersi alzato dal letto, sangue dal naso averlo soffiato dolcemente, per due giorni 130. Epistassi, specialmente quando si riscalda (dopo 70 ore) materiale didattico riservato Mioclonie? 134. Senso di contrazione nel labbro superiore, vicino la commissura della bocca materiale didattico riservato Addome 247. Dolori taglienti nell’ipogastrio. (dopo ½ ora e 9 ore) 254. Emissione di aria, senza odore (dopo ½ ora) 259. Evacuazioni ordinarie, diverse volte (dopo 13, 16 ore) 261. Feci soffici per diverse mattine di seguito 262. Feci soffici, per diverse volte (dopo 2, 10, 12, 14, ore) materiale didattico riservato Apparto urinario 279. Grande emissione di urine; si deve alzare spesso di notte per urinare (dopo 12 ore) 281. Frequente urgenza alla minzione ed emissione di urine senza dolore (dopo 1 ora e 3/4) 282. Emissione di urine copiosa (dopo 20 ore) 283. Deve urinare spesso e molto (dopo 4 ore e ¼) 285. Urine come acqua, ma dopo essere stato a lungo tempo nella stazione eretta, c’è qualche nubecola materiale didattico riservato Polluzione 358. Trafitture nei condilomi dell’ano, camminando 311. Sensazione di prurito solleticante, tra il prepuzio ed il glande (dopo ½ ora) 349. Butteri vaiolosi all’interno del prepuzio, con una depressione al centro, che essudano materia; dolenti solo quando vengono toccate (dopo 16 giorni) 350. Qualche rossa escrescenza liscia, con una sensazione solleticante, dietro il glande, sotto il prepuzio, che dura dieci giorni (dopo 22 giorni) materiale didattico riservato Dolori tiranti alla colonna 410. Dolore tirante nel dorso, sedendo 415. Dolenzie tiranti nella regione lombare sinistra (dopo ½ ora) 418. Stiramento nel sacro 419. Sedendo, stiramento dolente nell’osso sacro, coccige e cosce, che non gli permette di stare in piedi diritto dopo essere stato a lungo seduto (dopo 4 ore) materiale didattico riservato Effetti neuro-muscolari 435. Il braccio si contrae involontariamente di giorno 441. Frequente dolore paralizzante nel mezzo dei muscoli del braccio sinistro, a riposo ed in movimento (dopo 1 ora e ¼) 471. Formicolio nelle tre dita centrali della mano sx, come se si fossero addormentate (dopo 14 ore) 507. Debolezza della gamba sinistra, sedendo, che camminando si tramutava in una sensazione tagliente nei muscoli del polpaccio, e in seguito, sedendo, tornava, a scatti (dopo 3 ore) materiale didattico riservato Prurito 517. Prurito voluttuoso sul lato interno del dorso del piede destro (dopo 1 ora) 533. Prurito voluttuoso sotto la pianta del piede destro, vicino l’alluce (dopo 10,5 ore) 540. Prurito come punture di insetto sul corpo, il dorso, le braccia e le gambe, specie la sera e la notte materiale didattico riservato Sonno e sogni 564. Sonno agitato, con sogni (dopo 68 ore) 565. Sonno agitato, con sudorazione inodore (dopo 48 ore) 572. Insonnia, la notte, con grande agitazione e freddo del corpo; quando si addormentò, per un istante, sognò uomini morti materiale didattico riservato Brividi 597. Alla (minima) esposizione del corpo all’aria calda rabbrividisce ovunque, con o senza pelle d’oca, mentre le mani ed il viso erano caldi (dopo 1 ora e 3/4) 598. Brividi diffusi durante una (leggera) esposizione del corpo all’aria calda, con o senza pelle d’oca, mentre le mani ed il viso erano caldi (dopo 1 ora e 3/4) 600. Rigor, con molti sbadigli; l’aria calda gli sembra fredda, ed il sole non sembra avere la forza di scaldarlo (dopo 3 ore) materiale didattico riservato Calore 609. Vampate di calore al viso, senza sete, ma le mani ed il resto del corpo erano soltanto caldi (dopo ½ ora) 611. Persistente calore a tutto il viso, senza alterazione del colorito e senza sete, punte delle dita fredde, mano tiepida, il resto del corpo caldo (dopo 3/4 d’ora) 612. Calore bruciante al viso che non produce arrossamento o sudorazione, con mani gelate; il corpo è moderatamente caldo (dopo 2 ore) 617. Calore con sete, senza brividi e attività mentale (dopo 1, 4 ore) materiale didattico riservato Alcuni effetti mentali 628. Prolungata riflessione, su argomenti di poca importanza 627. Contrariato, quando le cose non vanno secondo le sue volontà 621. Disposizione irrequieta per molti giorni; ogni cosa lo disturba e gli risulta sgradevole materiale didattico riservato Bibliografia Malo JL, et al. Prevalence of occupational asthma among workers exposed to eastern white cedar. Am J Respir Crit Care Med 1994 Dec; 150(6 Pt 1): 1697-701. Guerin B, et al. 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