a colori - Infoteca

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a colori - Infoteca
inchiesta
Amore
a colori
Testo: Enrico Casale
Foto: Marilisa Cosello
e Alessandro Stellari
I
l vecchio adagio «Moglie e buoi
dei paesi tuoi» sembra aver perso
attualità. Complice la globalizzazione, che porta molti italiani a lavorare
e a studiare all’estero, e l’immigrazione,
che ha fatto arrivare e continua a far
arrivare in Italia sempre più stranieri, nel
nostro Paese il numero delle coppie miste (cioè formate da un partner italiano
e da uno straniero) è in forte e costante
aumento. Secondo le statistiche dell’Istat
(Il matrimonio in Italia, un’istituzione
34 Popoli dicembre 2008
In Italia, le unioni miste stanno aumentando.
Non sempre le convivenze sono semplici e
i contrasti culturali diventano talvolta insanabili.
Ma nella maggior parte dei casi si trasformano
in un laboratorio in cui tradizioni diverse
si incontrano diventando una ricchezza
per la famiglia e per la società
in mutamento, 2007), rielaborate dalla
Caritas Migrantes (Dossier statistico immigrazione, 2008), nel decennio 19962006 il numero dei matrimoni misti è
cresciuto del 143%, passando dai 9.875
del 1996 ai 24.020 celebrati dieci anni
dopo, pari al 9,8% del totale dei matrimoni celebrati nel 2006.
«Questi dati - avverte Gaia Peruzzi, sociologa, autrice del libro Amori possibili.
Le coppie miste nella provincia italiana
(Franco Angeli, 2008) - si riferiscono
ai matrimoni, non alle coppie. Non
esistono infatti statistiche ufficiali sulle
convivenze. Ma, siccome le convivenze
in Italia sono in aumento, gli studiosi
identità - differenza
unioni in cui il coniuge straniero prende
la cittadinanza italiana e quindi sparisce
dalle statistiche come straniero. Quindi,
paradossalmente, quando le coppie tendono a diventare più stabili, spariscono
dalle statistiche».
del fenomeno presumono che questo
incremento riguardi anche le coppie con
un partner straniero. Peraltro, va detto
che nelle mie analisi le coppie miste
dimostrano una maggiore propensione
al matrimonio rispetto alle coppie italiane». Secondo una stima, i matrimoni
misti sarebbero complessivamente circa
300mila, a questi dovrebbero essere
aggiunte le convivenze che si stima
siano tra le 200 e le 300mila. Le coppie
miste in Italia sarebbero quindi in totale tra 500 e 600mila. «Anche questo
dato - aggiunge Gaia Peruzzi - è però
sottostimato. Infatti non tiene conto
dei matrimoni “invisibili” cioè di quelle
FENOMENO AL MASCHILE
Analizzando più in profondità il fenomeno, si può osservare come, su quattro
matrimoni misti, tre sono formati da un
uomo italiano e una donna straniera e
solo uno da una donna italiana e un
uomo straniero. «Questo dato - osserva la sociologa Barbara Ghiringhelli,
responsabile del Consultorio famiglie
interetniche della diocesi di Milano può essere spiegato tenendo presente
due fenomeni diversi. Anzitutto in Italia
da sempre l’uomo è più libero di scegliersi la compagna di quanto lo sia la
donna di scegliersi il compagno. Questo
è ancora più vero quando ci si trova di
fronte a un potenziale partner straniero.
In secondo luogo, è molto importante
la correlazione tra matrimoni misti e
la composizione della comunità degli
immigrati. In Italia ci sono comunità di
stranieri composte prevalentemente da
uomini (per esempio Marocco, Tunisia
ed Egitto) e altre comunità di stranieri
prevalentemente femminili (per esempio
Ucraina, Ecuador, Colombia, ecc.). Quelle femminili hanno elementi di comunanza maggiore, in termini di cultura,
religione e tradizioni, agli italiani».
A favore degli uomini italiani gioca
anche la maggiore facilità con la quale
è possibile incontrare le donne straniere. Queste solitamente lavorano come
domestiche, badanti, infermiere. Sono
presenti cioè in luoghi più quotidiani:
abitazioni private, ambulatori, case di
cura, ecc. Per la donna italiana invece è
più difficile incontrare un uomo egiziano, tunisino, albanese o rumeno perché
è raro che frequentino gli stessi ambienti. «I luoghi degli incontri sono molto
diversi - spiega Gaia Peruzzi -, però
ci sono ricorrenze. Alcuni partner mi
hanno raccontato di essersi incontrati al
bar, in associazioni e reti interculturali,
nelle case dove lei faceva la badante o
l’infermiera. A pensarci bene i luoghi in
cui le future coppie miste si conoscono
sono quelli più aperti agli immigrati e in
LA SCHEDA
• Sono circa 300mila le coppie miste sposa-
te in Italia.
stima che le unioni di fatto in cui un
convivente è straniero siano tra 200 e
300mila.
• Prevale il rito civile: nell’88% delle nozze
in cui lo sposo è italiano, nel 79% delle unio ni in cui la sposa è italiana.
• Nel 2005 sono state pronunciate nei tribu nali italiani 7.536 sentenze di separa zione riguardanti coppie miste, con un incre mento del 76,7% rispetto al 2000.
• Le mogli straniere provengono per il 49% dei
casi dall’Europa dell’Est e per il 21% dall’America latina.
• I mariti stranieri provengono per il 23% dei
casi dal Nord Africa e per il 22% dall’Europa
dell’Est.
• Il 10% delle unioni miste è formato da un
partner cristiano e uno musulmano.
• Si
inchiesta
cui la società italiana è disposta a farsi
permeare. Si pensi per esempio alla casa
in cui lavora la badante straniera. È vero
che è un posto di lavoro, ma è atipico
perché è uno dei pochi ai quali la donna
straniera può accedere».
IDENTIKIT DI COPPIA
In passato esistevano solo due tipi di
coppie miste: quelle composte da persone
benestanti, cosmopolite che, viaggiando
all’estero per piacere o per lavoro, trovavano un partner simile a loro; oppure,
all’opposto, quelle
Nel decennio
composte da per1996-2006
sone che apparteil numero
nevano alle aree
dei matrimoni
del disagio sociamisti è
le che si incontravano in luoghi
cresciuto del
di marginalità: la
143%, passando
strada, le associadai 9.875
zioni di aiuto, ecc.
del 1996
Oggi invece si sta
ai 24.020
affermando una
del 2006
fascia di coppie
«normali», cioè di unioni composte da
impiegati, operai, infermieri, insegnanti, ecc. «Le indagini sociologiche sulla
materia - spiega Barbara Ghiringhelli
- indicano la nascita di un “polo mediano” di persone che conducono una vita
“comune” e svolgono professioni normali. Nonostante questo però non sono
scomparse le due tradizionali tipologie
di coppie».
Tra le coppie italiane e le coppie miste
c’è un elemento di profonda diversità:
la differenza di età tra i coniugi. Nella
metà delle coppie miste lo sposo ha
almeno dieci anni in più della sposa (nel
caso di coppie formate da italiani questa
percentuale è del 15%) e i casi in cui la
sposa italiana ha almeno 10 anni più del
marito straniero sono il 15% (10 volte
più frequenti di quanto avviene tra coniugi italiani). Come mette in evidenza il
Dossier statistico immigrazione, nel caso
delle coppie con marito italiano e moglie
straniera, al momento del matrimonio lo
sposo ha mediamente 41 anni e la sposa
33 (nelle coppie italiane l’età media è di
34 anni per lui e 31 per lei), viceversa,
36 Popoli dicembre 2008
quando un’italiana sposa uno straniero,
lei in media ha 33 anni e lui 32.
Oltre a essere più giovani, i coniugi
stranieri sono solitamente anche più
istruiti e hanno titoli di studio superiori a quelli del partner italiano. Tra
le coppie con moglie italiana e marito
straniero, nell’82% dei casi l’uomo ha
una formazione più elevata. «Se uno
straniero porta con sé il “peso” di una
cittadinanza svantaggiata - spiega Gaia
Peruzzi - per accedere al “mercato”
matrimoniale italiano deve controbilanciarlo con doti favorevoli e appetibili.
La giovane età e il maggior livello di
istruzione spesso vengono considerati
come buoni contrappesi».
Spesso queste diversità di istruzione e di
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Matrimoni per cittadinanza degli sposi
e macroregione (per 100 matrimoni)
età nascondono unioni di convenienza religione è un terreno «scivoloso». Per
basate più sulla necessità dello straniero molte coppie non è un problema per(uomo o donna) di avere una fonte ché uno dei due partner (spesso quello
economica certa, accasandosi con un italiano) si dichiara non religioso o non
italiano o un’italiana più anziani e meno praticante. Però, anche in questi casi,
colti, che non su autentici sentimenti. quando si apre una crisi coniugale, la
Nei casi più estremi sono addirittura fede può «tornare a galla». «Mi è capitacoperture per truffe della malavita che to - ricorda Gaia Peruzzi - di conoscere
lucra sulle concessioni di cittadinanza un maghrebino musulmano, ma quasi
agli stranieri. Ma questa è un’altra storia, indifferente alla sua religione. Eppure
che compete alle forze di polizia e che quando ha divorziato ha preteso che la
rappresenta comunque una nicchia.
figlia fosse educata secondo i più rigidi
Le coppie miste sono un autentico la- canoni islamici. Secondo me era un
boratorio di integrazione. Gli altri luo- modo per riaffermare il suo essere arabo
ghi di integrazione - scuola, fabbriche, e islamico in contrasto con la moglie
uffici, ecc. - sono spazi pubblici. La italiana e cristiana».
famiglia è l’unico della sfera privata in
cui culture, tradizioni e religioni diverse DIVORZI IN AUMENTO
possono venire a contatto e «mesco- Altro elemento di possibile crisi è il
larsi». «Sono convinta - osserva Gaia ruolo dei coniugi nell’ambito della copPeruzzi - che non ci sia integrazione pia. Spesso le donne italiane accusano
senza matrimoni misti. Non c’è inte- le famiglie di origine dei loro partner
grazione profonda quanto quella che si di avere una visione antiquata della
realizza in una sfera così intima qual è donna. La stessa accusa viene rivolta
il matrimonio, nel quale la persona si ai propri coniugi dalle donne straniere
mette completamente in gioco». Questa sposate con uomini italiani più anziani.
integrazione personale però va costruita Ciò che è interessante è che le liti in
giorno per giorno, superando ostacoli questo campo sfociano sempre nell’acche le coppie con entrambi i coniugi cusa: «È colpa della tua cultura».
italiani non devono affrontare. Secondo Anche la gestione del denaro è delicata.
recenti studi, tra i principali motivi di I soldi possono essere fonte di tensione.
difficoltà per le coppie miste ci sono In questo campo conta molto l’atteggiala lingua, la concezione del ruolo della mento del partner straniero, solitamente
donna, l’educazione dei figli e il cibo. il più svantaggiato. Molte donne stra«In realtà - continua la sociologa -, la niere chiedono di lavorare per potersi
lingua e il cibo non sono gravi motivi di sentire indipendenti. Spesso però, pur
attrito. Anzi credo siano terreno di speri- non contribuendo con proprie entrate,
mentazione, conoscenza e
pretendono di gestire il
avvicinamento. Ho notato Le coppie
budget familiare. Molte di
invece che le tensioni più miste sposate
queste donne poi voglioimportanti arrivano dalla sarebbero
no inviare i soldi ai loro
sfera religiosa, dal ruolo circa 300mila;
familiari rimasti in patria.
della donna, dalla gestione a queste
Ciò diventa un problema
del denaro e dal timore che dovrebbero
quando le rimesse vanno
il coniuge lasci l’Italia». La essere aggiunte
a un ex partner con il
le convivenze
che si stima
siano
200-300mila
quale il rapporto non si è chiuso oppure, per gli uomini di fede islamica, alla
seconda o alla terza moglie.
L’ultimo motivo di tensione è il timore
che il partner straniero possa tornarsene
in patria. Se in ogni coppia c’è il timore
della separazione, nelle unioni miste
questo timore è accompagnato sempre
dalla paura che il partner lasci l’Italia
e che, oltre a interrompersi definitivamente i rapporti, si possano creare problemi per l’educazione dei figli.
Queste difficoltà creano nella coppia
un’instabilità che talvolta sfocia nella separazione o nel divorzio. Secondo il rapporto
Istat, Evoluzione Oltre a
e nuove tendenze essere
dell’instabilità co- più giovani,
niugale, nel 2000 solitamente
le separazioni di i coniugi
coppie miste so- stranieri
no state 4.266 (il sono anche
5,9% del totale più istruiti
delle coppie miste) rispetto
e i divorzi 1.940 al partner
(5,2%). Nel 2005 italiano
tali dati sono cresciuti fino ad arrivare rispettivamente a
7.536 (9,2% del totale) e 2.883 (6,1%).
Se in Italia le separazioni e i divorzi
sono in generale aumento (nel decennio 1996-2006 sono cresciuti rispettivamente del 39,7% e del 51,4%), per
le coppie miste questo incremento è
ancora superiore: rispettivamente del
76,7% e del 48,6%. «Queste difficoltà
non devono spaventare - conclude
Barbara Ghiringhelli -. Non è uno slogan dire che la diversità può essere una
ricchezza, ma solo se questa diversità è
conosciuta e ben gestita può diventare
un dono prezioso per la famiglia e per
la società sia in termini di capacità di
dialogo, sia di accoglienza dell’altro».
dicembre 2008 Popoli 37
inchiesta
La sfida
possibile
S
posare una persona di nazionalità diversa dalla propria è una
sfida appassionante, ma impegnativa,
sotto molti punti di vista. Le testimonianze di italiani e stranieri sono
concordi: un matrimonio misto (o una
convivenza)
è
Le difficoltà
qualcosa di posipossono iniziare
tivo e arricchendurante
te, ma non facile. Ogni aspetto
il fidanzamento
della vita comuo subito dopo
ne passa sempre
il matrimonio,
al vaglio di due
quando i partner
culture diverse,
si trovano
talvolta molto
subissati
diverse, con indi obblighi
terpretazioni che
burocratici
possono differire
moltissimo. Con il rischio di incrinare il rapporto o comunque renderlo
complesso.
IL FIDANZAMENTO
Le difficoltà possono iniziare durante il fidanzamento o subito dopo il
matrimonio, quando i due partner si
trovano subissati di obblighi burocratici da adempiere per mettere in regola
l’unione. Questa difficoltà nell’ottenere
i documenti necessari fa sì che spesso
quel lavoro di approfondimento personale dedicato alla ricerca degli equilibri
della coppia venga trascurato. Michele,
44 anni, di Torino, sposato con Maria,
cubana, ricorda quel periodo come un
incubo: «Per sposarci non abbiamo avuto problemi, ma dopo il matrimonio la
burocrazia ci ha travolto. Per risiedere
all’estero, i cubani che lavorano o hanno
lavorato in un ministero devono chiedere a questo un permesso speciale. Mia
moglie aveva lavorato per il dicastero
della Salute e quindi aveva bisogno di
quella autorizzazione. Averla non è stato uno scherzo. È stata addirittura nove
mesi a Cuba senza poter rientrare».
38 Popoli dicembre 2008
Il periodo del fidanzamento è anche quando mia mamma ha saputo che mi
il momento in cui il partner straniero ero fidanzata con un giapponese si è
conosce la famiglia di quello italiano. un po’ spaventata, più che altro perché
In questa fase si concentrano paure, temeva che mi trasferissi in Giappone.
diffidenze, pregiudizi. I timori sono so- In ogni caso con i miei ho parlato
prattutto nelle famiglie delle ragazze spesso del mio fidanzamento. Loro mi
italiane che si sposano con stranieri. «La dicevano che ero libera di sposarmi con
mia famiglia ha accettato bene mio ma- chi volevo, ma dovevo essere cosciente
rito - spiega Chiara Teresa,
delle differenze culturali
31 anni, milanese, sposata «Mio marito è
e di ciò che queste comcon Ichiro, giapponese -. senegalese,
portano».
La nostra storia è matu- con lui mi trovo
«Io mi trovo benissimo
rata negli anni e quindi i bene, ma è
con mio marito e non lo
miei genitori hanno avu- faticoso dover
cambierei mai - spiega
to tempo per abituarsi. Se “tradurre”
Giovanna, 41 anni, sicidevo essere sincera, però, ogni aspetto
liana, sposata con Idrissa,
della vita
quotidiana
da una cultura
a un’altra»
senegalese -, però è faticoso dover “tradurre” ogni aspetto della vita quotidiana
da una cultura a un’altra. Tra noi non
esiste alcun punto di riferimento culturale comune. Un esempio banale: se
io gli parlo di Calimero, lui mi guarda
perplesso e chiede a cosa mi riferisco.
Devo spiegargli tutto: dai cartoni animati alla politica, dallo sport alla storia.
E lo stesso ovviamente deve fare lui con
me». Queste differenze culturali a volte
richiedono notevoli sforzi. «Uno degli
aspetti che dividono me e mio marito
è la concezione del lavoro - continua
Chiara Teresa -. Io sono avvocato e sono
abituata a non avere orari. Ma la mia
dedizione al lavoro non è nulla in confronto alla sua. Lui,prima delle 22-22,30
non torna mai a casa. E io, pur essendo
ben predisposta, faccio fatica ad accettare questa situazione. Questa dedizione
è iscritta nel suo dna e non potrò mai
cancellarla, al limite potrò trovare una
mediazione».
LA VITA DI COPPIA
Le difficoltà, naturalmente, non sono
un’esclusiva dei coniugi italiani, ma
interessano anche quelli stranieri. «Le
difficoltà esistono, è inutile negarlo,
però non sono insormontabili - sdrammatizza Mohamed, 72 anni, somalo,
sposato, da 16 anni con Carla -. Con la
buona volontà e un po’ di intelligenza
si supera tutto. Mia moglie da buona
piemontese è una buongustaia. Pensi ai
salti mortali che ha dovuto compiere ai
fornelli per evitare di cucinare piatti con
la carne di maiale che io, da musulmano, non mangio!»
Anche i figli potrebbero diventare (non
sempre però) un elemento di criticità
nella coppia perché entrambi i partner
istintivamente riversano su di essi le
proprie aspettative e abitudini culturali.
«In una coppia mista - spiega Barbara
Ghiringhelli -, questa dinamica può essere dirompente se prima non si è fatto
un percorso che ha permesso di capire
come affrontare questo problema. Se se
ne parla prima, quando nasce un figlio
non crolla il mondo, ma ci si mette in
una situazione di dialogo e confronto».
«Io - spiega Mohamed - mi sono sposato con la mia attuale moglie dopo un
precedente matrimonio dal quale avevo
avuto tre figli. Anche mia moglie aveva
due figli dal suo precedente matrimonio.
La nostra è diventata una grande famiglia allargata che si è amalgamata benissimo. Non ci sono mai stati problemi
e i momenti di difficoltà, che pure non
sono mancati, ci hanno unito di più».
Un ruolo negativo può essere giocato
dalla diversità di religione. «Qualcuno
dice che per una europea sposare un
musulmano africano sia problematico.
Non credo sia così - nega Giovanna -.
Posso dire che i senegalesi sono persone
molto aperte sui principali aspetti della
vita quotidiana: il rispetto della persona,
la cura dei figli, la divisione dei compiti,
ecc. Con questo non intendo dire che
tutte le donne occidentali siano preparate per sposarsi con
un senegalese. Ma «Sposare una
dico che è possi- persona straniera
bile instaurare un è un arricchimento
incredibile.
rapporto serio».
Tante difficoltà Ti porta
non possono sco- a conoscere
raggiare le unioni abitudini,
miste? «Io credo tradizioni
di no - conclude e modi di
Chiara Teresa -. leggere la vita
Sposare una per- diversi dai tuoi»
sona di una cultura diversa è un arricchimento incredibile. Ti porta a conoscere abitudini
diverse, tradizioni diverse, diversi modi
di leggere la vita. E questo è entusiasmante. Certo, una coppia che dice solo
che è fantastico essere diversi e non
prende in considerazione le difficoltà,
forse non ha capito tutto».
FENOMENO IN CRESCITA
Matrimoni per tipologia di coppia