Le funzioni di gestione dell`impresa: la gestione della produzione e

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Le funzioni di gestione dell`impresa: la gestione della produzione e
Economia e gestione delle imprese II - OGS
Economia e gestione delle imprese II - OGS
Le funzioni di gestione dell’impresa:
la gestione della produzione
e la logistica industriale
dott. Matteo Rossi
La funzione produzione
La produzione assume caratteristiche differenti da
impresa a impresa, in funzione di due fattori:
• le caratteristiche dell’impianto,
• il processo operativo.
La funzione produzione assume rilevanza diversa nel caso
della produzione di beni o della realizzazione di servizi.
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La produzione …
… riguarda il complesso di operazioni mediante il quale le
risorse acquisite dall’impresa (materie prime, semilavorati,
ecc.) sono trasformati in prodotti da immettere sul
mercato.
Dallo studio del marketing è emerso che i prodotti
dipendono dall’analisi della domanda, il che
presupporrebbe una subordinazione della produzione
rispetto al marketing.
Questo atteggiamento è da considerarsi errato poiché le
scelte produttive giocano un ruolo determinante ai fini della
redditività aziendale.
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I rapporti con le altre funzioni aziendali
Esiste una stretta correlazione fra la produzione e le altre
funzioni aziendali. In particolare con:
• la funzione di approvvigionamento,
• la funzione commerciale,
• la funzione finanziaria.
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Dalla produzione al sistema operativo
La produzione si svolge secondo cicli che debbono
essere coordinati nella fase di reperimento degli input,
di trasformazione e di ottenimento degli output.
Il sistema operativo, pertanto, è costituito da:
• logistica in entrata,
• processo di lavorazione,
• logistica in uscita.
Il raccordo tra queste attività comporta un abbattimento
dei costi e, in generale, di migliorare il time-to-market. 5
Il processo di pianificazione della produzione
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I rapporti tra strategia competitiva e
strategia di produzione
Alla produzione può essere conferito un ruolo di neutralità,
quando deve allinearsi al progresso dei competitori, o un
ruolo attivo, quando l’impresa (puntando sulle caratteristiche
intrinseche dei prodotti) deve conseguire un vantaggio
competitivo rispetto alle altre aziende.
Sul piano strategico le principali scelte di produzione
riguardano:
• la determinazione del mix e delle quantità di produzione,
• la progettazione dell’impianto,
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• la logistica.
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La tipologia di sistemi produttivi
Propedeutico all’esame delle scelte di produzione è
l’individuazione delle differenti tipologie di processo
produttivo.
E’ possibile distinguere quattro tipi di lavorazione:
• produzione di beni per unità distinte,
• produzione di massa differenziata,
• produzione di massa standardizzata,
• produzione omogenea continua.
La classificazione si basa sulla ripetitività delle fasi
lavorative e sull’uniformità dei prodotti.
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Produzione di beni per unità distinte
La produzione di beni per unità distinte presenta le
seguenti caratteristiche:
• avviene sulla base di specifiche richieste del
committente,
• le attrezzature sono meno specializzate ed il personale è
più versatile,
• ogni commessa richiede la programmazione del ciclo di
lavoro ed il suo controllo,
• si adatta a prodotti di valore considerevole.
Esempi di tale sistema produttivo si hanno nella
cantieristica, nella costruzione di dighe, nella produzione di
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auto fuoriserie.
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Produzione di massa
La produzione di beni di massa standardizzata è comune
nelle situazioni in cui è possibile sfruttare a fondo le
economie di scala.
La produzione di beni di massa è differenziata allorquando
data l’eterogeneità del mercato, è possibile individuare
diversi strati di consumatori.
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Produzione omogenea continua
La produzione omogenea continua presenta le seguenti
caratteristiche:
• continuità e indifferenziazione dei prodotti posti in
essere,
• processi continui ed automatizzati,
• varietà dell’output pressoché nulla.
Esempi di tale sistema produttivo si hanno nel settore
petrolchimico, del cemento e dell’acciaio.
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Organizzazione della produzione
Tipo di produzione
Caratteristiche del ciclo
Modalità di gestione del
processo operativo
Beni per unità
distinte
Intermittente
Laboratorio o job shop
Prodotti di massa
differenziata
Intermittente o
continuo
Produzione a lotti
Prodotti di massa
standardizzata
Continuo
Produzione in linea
Prodotti omogenei
Continuo
Produzione a flusso
continuo o di processo
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Altre problematiche in materia di produzione
Spesso le imprese suddividono la loro produzione fra più
stabilimenti. Quando ciò avviene, nasce il problema di
scegliere il modello di suddivisione dei cicli o delle linee di
produzione.
I modelli adottabili sono:
• di ripetizione, quando ogni centro produttivo lavora gli
stessi prodotti,
• di parcellizzazione, quando ogni impianto svolge una certa
parte del processo di fabbricazione,
• di specializzazione, quando ogni impianto produce un
particolare tipo di prodotto.
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Definizione di logistica
Complesso di tutte le attività volte all’organizzazione
ed al coordinamento dello spostamento di uomini,
materiali e mezzi ai fini militari.
Attività di trasporto e di magazzinaggio, all'interno
di un'azienda.
Attività in grado di assicurare il prodotto giusto, al
posto giusto, nel momento giusto, al cliente giusto,
al costo giusto.
Council of Logistics Management
Il processo di pianificazione, implementazione e
controllo dell’efficiente ed efficace flusso e
stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti
finiti e delle relative informazioni dal punto di
origine al punto di consumo con lo scopo di
soddisfare le esigenze dei clienti.
A.I. Log (1978)
Logistica aziendale è l’insieme delle attività
organizzative, gestionali e strategiche che
governano nell’azienda i flussi dei materiali (e
delle relative informazioni) dalle origini, presso i
fornitori, fino alla consegna dei prodotti finiti ai
clienti e al servizio post vendita.
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Il processo logistico
Approvvigionamento
Trasformazione
Distribuzione fisica
IMPRESA INDUSTRIALE
Fornitore
Magazzino
materie
Stabilimento
Magazzino
prodotti finiti
Flusso fisico dei materiali
Cliente
Flusso delle informazioni
Gli obiettivi della logistica
• Minimizzazione dei livelli di scorte
• Massimizzazione del livello di servizio alla clientela
La funzione di approvvigionamento
E’ il processo di acquisto e di gestione delle scorte dei
materiali diretti all’alimentazione dei cicli di lavorazione.
OBIETTIVO
assicurare
l’economicità
della gestione
degli acquisti
preservare la
continuità
dei cicli di
lavorazione
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L’organizzazione della funzione di
approvvigionamento
I contenuti e i confini della funzione di
approvvigionamento vengono ad essere determinati da:
1. scelte di strategia complessiva (make or buy, grado di
integrazione verticale)
2. dalle caratteristiche dei cicli di produzione (maggiore
importanza nel caso di produzioni stagionali in cui non si
può correre il rischio di fermata dell’impianto)
3. dalle caratteristiche dei mercati di rifornimento (forti
oscillazioni dei prezzi, crisi di produzione imprevedibili).
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L’importanza di gestire le scorte
• Nell’attività di produzione industriale è normale la
formazione di scorte di magazzino per la continuità dei
processi di lavorazione. E’, però, importante anche
contenere la quantità di materiale e merci
immagazzinate.
• Esiste una contrapposizione tra il livello di sicurezza da
rispettare nell’alimentazione dei processi produttivi e la
costosità del fenomeno di accumulo delle giacenze.
Le diverse tecniche di gestione
• A flusso (flow control): parte dalla programmazione
della produzione e, sulla base delle relazioni che
esistono tra il prodotto e i suoi componenti, determina
il fabbisogno di questi ultimi proprio a partire dalle
quantità di produzione programmate per il periodo
futuro
• A stock (stock control): presuppone il ripristino del
magazzino di materiali, ogni volta che lo stesso
raggiunge un certo livello di svuotamento, oppure ogni
volta che è passato un certo periodo di tempo definito
Le diverse tecniche di gestione
Tecniche stock control:
- tecnica delle scorte separate,
- tecnica del ciclo di ordinazione.
Tecniche flow control:
- Material Requirments Planning,
- Just in time
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Il metodo delle scorte separate
Esistono due problematiche:
- determinazione del livello di riordino,
- determinazione del lotto economico di
acquisto.
Il livello di riordino rappresenta la
quantità a cui bisogna far partire la
procedura di riapprovvigionamento.
Il livello di riordino
Rappresenta la quantità a cui bisogna far partire la
procedura di riapprovvigionamento. Esso dipende dal
tempo guida ossia dal periodo occorrente per ottenere
la merce ordinata, e deriva dalla somma di tre tempi:
1.
2.
3.
il tempo necessario per spiccare l’ordine,
il tempo occorrente per l’arrivo delle merci,
il tempo necessario per la messa a disposizione della
merce.
Il livello di riordino è calcolato moltiplicando le unità di
tempo occorrenti per l’approvvigionamento per il
consumo nell’unità di tempo.
Esercizio
La XY s.r.l. è una azienda che opera da 30 anni nel
settore dell’abbigliamento. La società è rinomata per
l’originalità dei capi, in particolare dei cappotti. La
produzione mensile è di 21.000 capi ed il tempo di
approvvigionamento è di 20 giorni. Tenendo conto che
per un capotto ci voglio 3,5 metri di stoffa, calcolare il
livello di riordino per l’azienda in metri di tessuto?
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Soluzione
Per poter calcolare il livello di riordino dell’azienda è
opportuno calcolare, dapprima, la quantità di capotti
prodotti in un giorno:
21.000/30 = 700 (capotti al giorno)
La produzione giornaliera è pari a 700. Successivamente è
necessario calcolare i metri di stoffa necessari per produrre i
700 cappotti al giorno. Sapendo che per un capo sono
necessari 3,5 metri di stoffa, avremo:
700X3,5 = 2.450
I metri di stoffa giornalieri necessari per la produzione dei
cappotti sono 2.450. conoscendo che il lead time (tempo di
approvvigionamento) è pari a 20 giorni, basta moltiplicare il
fabbisogno giornaliero per il tempo di approvvigionamento e
si otterrà il livello di riordino:
Livello di riordino = 2.450X20 = 49.000
Il lotto economico di acquisto
E’ la determinazione della quantità ottimale da
riacquistare nel tempo. Per quantità ottimale è inteso
il lotto che consente di minimizzare il costo
complessivo della gestione della scorta
Questo costo è dato da due costi parziali:
a) il costo di mantenimento dello stock,
b) il costo di ordinazione.
Il calcolo del LEA
I due costi sono esprimibili in termini analitici:
F = fabbisogno complessivo della merce nell’unità di
tempo.
Q = quantità da acquistare di volta in volta.
a = costo di acquisto di un’unità di merce.
c = costo unitario di conservazione (espresso in
percentuale).
k = costo di una ordinazione.
Q = √(2FK)/(ac)
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Esercizio
La Rocco Baiocco s.p.a. è un'azienda che produce 12500
vestiti da donna all'anno. Ogni vestito richiede 2,2 metri
di stoffa ed il costo medio della stoffa è di 6,25 euro al
metro. Se per ogni ordinativo il costo fisso è di 212,75
euro ed il costo di mantenimento è pari al 7,5% della
merce in magazzino, qual è il lotto economico di
acquisto della Rocco Baiocco?
Soluzione
Per poter calcolare il lotto economico di acquisto è
necessario determinare (F) ossia il fabbisogno
complessivo di merce nell’unità di tempo:
F = 12.500*2,2 (fabbisogno in metri di stoffa) =
27.500.
Gli altri valori sono già disponibili. In particolare
avremo:
K = € 212,75;
c = 7,5% ossia 0,075;
a = € 6,25.
Pertanto il lotto economico di acquisto (LEA) è pari a:
LEA = √(2*27500*212,75)/(0,075*6,25) =
√11701250/0,46875 = 4996,27
L’indice di rotazione mensile
Il tasso di rotazione rappresenta la principale valutazione di
efficienza sulle scorte.
Il controllo sulle scorte si rende necessario poiché esse
rappresentano un immobilizzo rilevante di capitale, che necessita di
essere ridotto per dare maggiore elasticità alla situazione finanziaria.
L’indice è dato dal rapporto fra il materiale uscito dal magazzino in
una certa unità di tempo e la giacenza media presente, nella stessa
unità di tempo, in magazzino:
Ir = (Ut/Gm)
dove:
Ir = indice di rotazione.
Ut = uscita di materiali nel tempo t.
Gm = giacenza media nel tempo t.
Gm = R0 + ∑ (Ri-1 + Ei – Ui)
n+1
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ESEMPIO 3
Mesi
Entrate di mmpp
Uscita di prodotti
31.12.2003
1.350
01.2004
02.2004
2.550
03.2004
04.2004
2.600
05.2004
06.2004
2.950
07.2004
08.2004
2.200
09.2004
10.2004
Rimanenze
2.800
11.2004
12.2004
3.200
TOTALE
15.800
1.200
150
1.350
1.350
1.250
100
1.400
1.300
1.200
100
1.300
1.750
1.250
500
1.250
1.450
1.150
300
1.100
2.000
1.300
700
1.400
2.500
Soluzione
Per poter procede al calcolo dell’indice di rotazione mensile è
necessario calcolare le uscite per l’anno 2004. La sommatoria
è pari a 15.150.
U2004= 15.150
E’ necessario, successivamente calcolare la giacenza media
data dal rapporto tra la sommatoria delle rimanenze ed il
divisore fisso (n+1).
Rimanenze2004= 13.550
Nel nostro caso (n+1) è pari a 13, dato dalla somma fra i 12
mesi dell’anno 2004 e del fattore 1.
La giacenza media è data dal rapporto fra Rimanenze2004 e
n+1, ossia
Giacenza2004 = 13.550/13 = 1.042
Soluzione
L’indice di rotazione (mensile, nel nostro caso) è pari
al rapporto fra le Uscite dei prodotti e la giacenza
media:
Ir= 15.150/1.042 = 14,54
Il magazzino si rinnova 14,54 volte l’anno che,
espresso in numeri di giorni è circa pari a 25.
Per calcolare il numero di gironi in cui si rinnova il
magazzino è necessario rapportare il numero di giorni
presenti in un anno (365) per il numero di volte che
si è rinnovato il magazzino in un anno (nel nostro
caso, 14,54):
365/14,54 = 25 giorni circa
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