madonnina duo
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madonnina duo
https://vimeo.com/137249112 Non hai potuto guardare questa volta e qualcosa è davvero successo dietro la tenda blu. Allora guardavamo tutti ma non capivamo niente scappati e senza mangiare avevamo fame e ogni cosa ci sembrava lunga Non posso davvero tenerli aperti sono troppo grandi le cose da prendersi e gli occhi si rompono a rinunciare dico troppe parole r Adesso dormo, è la volta buona, durante il tuffo e poi ho bevuto l'acqua e non per sbaglio perché non capivo niente, e neanche per sogno posso sperare di dirtelo chi sei o di toccare la sua faccia di un bambino d'oro e poi soffocarlo e comprimerlo con il terrore di farlo a r Decidilo dove lo vuoi questo grandissimo peso (non è davvero questa la prima cosa che hanno detto ma noi lo abbiamo scoperto mentre ci mettevano il grembiulino) r Tutte le prime scuse tutte le soste vuote tutti semafori cose schifose città dove vivo gente che passa sopra non esiste nessuno le fronde di cose che non sono alberi La tua volta definitiva che poi passa del tutto che non ti penseranno mai più non sarai più di loro e non c'è impedimento e le cose sono pure e saltano addosso e dentro e tu fai le cose dentro che non devi più uscire sei nel tuo sangue che non ha goccioline pure. r Non capisco niente quando vedo le strisce delle cose rotte. confidenza con tutto e non c'è bisogno tanto è secco il tempio e tu non hai occhi di una cosa giusta, hai occhi che spaccano e mi dicono che io rimango e allora io rimango. r Delle volte sembra solo le prime volte di caccia, sembra una caccia sembra che noi cadiamo che cediamo al muro e ci schiacciano contro abbiamo vinto le piccole fette di ori e bronzi che brillavano poco perché brillavano poco ma io non ho mai detto niente non confessavo mai perché loro sembravano duri sembravano altro e io mi dicevo va bene almeno con me io posso dirlo non ci entrano di più non piovano sopra e io sono riparata perché ho saputo altre cose che quando brillano devo tuffarmi da sola tutte le volte r Facciamoci coraggio ha detto prima di entrare ma solo perché doveva entrare e anche le volte prima sapeva di essere sul punto di uno spicchio che si separa e tanti spicchi che perdono memoria del frutto e non possono più qualsiasi cosa fosse stata dentro quella buccia e solo il mio sapore era nella mia bocca ma davvero in quel momento che io dicevo TU Veramente dovrei rallentare e farmi capace, non così non deve volare per cadere, vuole solo soffi o cose carine che poi si vogliono ricordare per sentirsi meglio. Io avevo solo rotto la testa ma non era mia, era preziosa e poi aveva i suoi capelli lunghissimi e drittissimi che avevano anche l'elettricità e una bocca che fumava sigarette e voleva solo patatine fritte. Questo era come un racconto della mia giovinezza, è bellissimo che adesso posso anche impazzire perché l'ho fatto di non essere più quella cosa perfettamente in fiore. Lo faccio sempre, così: che vedo che brilli e allora voglio vedere che brilli continuamente fino a diventare cieca. Perché poi mi piace il buio e non vedere il disordine della mia stanza. r Non era questo il filo di piombo era quello della prima porta cristallina, che non è mai aperta e a volte tu puoi entrare se rompe una delle sue facce che continuano a crescere perché sono vive. Allora è comparso il piccolo animale, il cucciolo che non poteva volare e non doveva crescere. Ma anche le scale portano sempre lì e anche se non vuoi. Io non sapevo correre e faccio finta anche di essere il serpente. r Noi abbiamo deciso di rompere le siepi ma anche di curarle e poi abbiamo detto è sempre tutto pronto basta che segui me e poi me e poi io ti guardo abbiamo tutto un castello perché non siamo normali potete lasciarci anche i vostri cagnolini se ve ne andate ma basta che andate. Anche noi poi torniamo là, dove si vive e tutto non è questo rimbombo ma solo ricette. La stessa ricetta per ognuno dei giorni ma la devi leggere sempre e macchiare con tutto di te che si perde nell'unico foglio possibile. NON IMPARO NIENTE Poi siamo qui per un po' e stracciamo la ricetta del giorno prima, di quando non eravamo qui e non avevamo il castello e neanche una stanza di pietre, solamente noi persi e ciechi e senza sotterranei dove bruciare quell'unico foglio. r Vanno bene anche le soglie di quelli che entrano senza sentirli , che tu sei proprio nella stanza e devi fare tutto ma senza nessuno perché devi lasciare tutti fuori ma qualcuno entra perché la doccia non era fredda allora mi rilasso mi lascio stare le braccia al loro posto anche se vedo trafficare le sue mani sul tavolo e vorrei dirmi che vorrei essere altrove perché voglio una stanza vuota e senza mani ma poi non è vero, quasi piango quando esci e sono una persona che non conosco, lo detesto questo non dirò mai che mi piaceva sapere di tutto quello che non volevo e piagnucolare era giocare alle buche profonde che non potrai mai affondarci davvero se sai avere piedi. Dovrebbero insegnarci questo: le ombre si sono preparate di nascosto, poi noi muoviamo tutto credendoci svegliati dalla notte del sogno terribile (quando morivamo perché pioveva e le finestre non le aveva chiuse nessuno) ma sono invadente? Sono un'egoista perché non ti accompagno ma invece mi nascondo qui sperando di rimanerci nelle sedie della stanza che sono solo per me perché se non racconto tutto adesso poi quando tornerò a casa potrò solo piangere e le mie mani saranno pigre, saranno pigre tutte le cose che ho e allora dirò che io non ho niente ma dicevo soprattutto le mani E non c'è niente che sia peggio di loro, vorrei già punirle, vorrei implorarle, le scongiuro con tutta la mia voglia di gelati e di fare i bagni nel mare senza entrare solo guardarlo sbattersi ai miei piedi per ore e allora come potrebbero farmi questo? r Sogno una rosa che appassisce bene, si affloscia leggermente dal suo centro, i petali che ricadono, spinti debolmente da una forza invisibile. La rosa è dietro un vetro, è il vetro della nostra finestra. Sono in piedi sul balcone e guardo la rosa attraverso il vetro quando inizia a piovere (e piove davvero, c'è il rumore della pioggia, è forte e so di non potermi bagnare, è insopportabilmente piacevole). Guardo le gocce d'acqua, si infrangono obliquamente sul vetro che mi separa da lei. Il rumore della pioggia accompagna la voce della cantante lirica, abita qui di fronte: è il terzo giorno che mi sveglia e mi aiuta a ricordare cose che avevo dimenticato e che mi fanno così bene, ed è strano svegliarsi per voler sentire meglio la sua voce e quello che mi dice, perché io non voglio svegliarmi mai, non ho mai voluto svegliarmi, non lo avrei mai fatto. Nel letto di fronte dorme una ragazza che non ci ha mai dormito qui, io non vedo abbastanza perché non ho gli occhiali ma quando si muove intuisco i suoi capelli ondulati e quando si gira sul fianco produce il suono di minuscoli sonagli, questo la rende bella e mi fa pensare di conoscere il suo viso, di poterla indovinare. Dev'essere proprio lei. r LETTERA Io ti proibisco: di guardare oltre la pelle più morbida che hai, di non vederti il collo, la schiena piegata, le costole contate e le piegature invisibili che sono sempre pronte ti proibisco di temere le parole di quella strega e tutte le parole che tu pronunci credendoti lei e credendo di ucciderti: non ti uccideranno, perché fanno solo male e mai abbastanza per lei. Tu non lo sopporti questo, dicevi “no ma io amo tutto” e poi non lo sopporti questo vuoi chiudere gli occhi e che sia bastato, che le parole abbiano tutto quel potere che diventa gigantesco più del passo. Tu vuoi solo dormire, immaginare le sue braccia come una sosta che salverà ogni cosa che stava per caderti. Poi smette anche questa voce fortunatamente. r