02-05-2013 LE BASI DELLA FOTOGRAFIA DIGITALE
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02-05-2013 LE BASI DELLA FOTOGRAFIA DIGITALE
Le basi della fotografia digitale (di Simone Maffei) HI-LUX LABORATORIO ODONTOTECNICO di Martello Francesco Via Modena, 191/A – 44122 Ferrara – Italy – Tel 0532771296 – Cell 3483919876 www.hiluxsoluzionidentali.it - [email protected] CCIAA 36269 – REA 131569 – R.I. FE53469 – INPS 18888681YK – INAIL 1879690/40 P.IVA 01101830386 – C.F. MRTFNC64T15E974I – REG.MIN.SALUTE ITCA01026556 HI-LUX Pagina 1 02/05/2013 La fotografia digitale applicata al dentale non si differenzia in modo sostanziale dalla fotografia digitale “tradizionale” in quanto, a parte le scenografie che sono spesso ripetitive e quindi facilitate, le regole di base per ottenere foto ad alto effetto sono uguali. Per effettuare belle foto bisogna innanzitutto conoscere come è composta la luce e come si comporta davanti ad un’immagine a colori l’occhio umano ed il sensore della nostra macchina fotografica, ovvero l’occhio elettronico. La luce La luce è composta da tre lunghezze diverse. Un’immagine può infatti essere scomposta, attraverso filtri o altre tecniche, in questi colori base che miscelati tra loro danno quasi tutto lo spettro dei colori visibili, con l’eccezione delle porpore. Più specificatamente i tre colori principali corrispondono a forme d’onda (radiazioni luminose) di periodo fissato, quali: Rosso, con una lunghezza d’onda di 700nm Verde, con una lunghezza d’onda di 546,1 nm Blu, con una lunghezza d’onda di 455,8 nm L’RGB è un modello additivo: unendo i tre colori con la loro intensità massima si ottiene il bianco (tutta la luce viene riflessa). La combinazione delle coppie di colori dà il ciano, il magenta ed il giallo. L’occhio – il sensore biologico Nel nostro occhio ci sono coni sensibili al rosso, coni sensibili al verde e coni sensibili al blu, queste cellule sono in grado di convertire i fotoni che le colpiscono in impulsi elettrici nervosi che passano per il nervo ottico fino ad arrivare al cervello, le combinazioni di gradazione tra rosso, verde e blu si miscelano e creano nel cervello la sensazione dei colori. Analogamente nelle Reflex digitali, i coni ed i bastoncelli sono rappresentati dai pixel del sensore, i quali sono sensibili ai tre colori RGB. Quello che nel nostro occhio è la Retina, nella Reflex digitale è rappresentato dal sensore, così come l’iride è rappresentato dal diaframma e la cornea ed il cristallino sono rappresentati dalle lenti. Metodo di costruzione delle immagini Il cervello utilizza tre informazioni provenienti dalla retina per la costruzione dell’immagine: luminosità, temperatura e tinta. Schema di funzionamento della macchina reflex digitale La superficie del sensore è formata da milioni di minuscoli sensori disposti secondo una griglia regolare, questi effettuano la conversione da intensità luminosa (fotoni che colpiscono) in elettroni (carica elettrica), ogni singolo microsensore sarà in grado di fornire in uscita una carica elettrica proporzionale alla qualità di fotoni che lo hanno colpito. La carica generata dai microsensore viene poi convertita da un apposito circuito di conversione analogico-digitale in un valore numerico, l’insieme dei valori forniti dai microsensore viene elaborato dal microprocessore della fotocamera e costituisce l’informazione necessaria alla ricostruzione dell’immagine catturata. Il sensore è assolutamente indifferente alla lunghezza d’onda dei fotoni (ovvero a ciò che la vista umana interpreta come colore) ma si limita a considerarne il numero. Questo significa che il sensore è cieco ai colori e registra tutto in bianco e nero! Tutti i computer ed i dispositivi digitali quindi non vedono i colori ma solo il bianco e nero e quello che vedo colore sul monitor è frutto dell’elaborazione della scheda video. Per rendere sensibili ad una particolare lunghezza d’onda i microsensore, davanti ad essi viene posto un filtro che lasci passare solo le lunghezze d’onda volute, davanti ad ogni microsensore viene posto uno strato trasparente e colorato in rosso o verde o blu, questi filtri vengono disposti secondo uno speciale schema (in inglese pattern) a scacchiera. Il più utilizzato è il cosiddetto schema di Bayer. Un’immagine a colori è il risultato della composizione di tre immagini, una che ha registrato i toni rossi, una i verdi ed una i blu. Ogni immagine prende il nome di CANALE: canale del rosso, canale del verde, canale del blu = RGB (red, green, blue). Con l’applicazione del filtro Bayer ogni microsensore registra un terzo delle informazioni necessarie alla definizione esatta del colore, ovvero solo uno dei tre colori primari, i dati mancanti vengono calcolati per interpolazione cioè “inventati” con un algoritmo di DEMOSAICIZZAZIONE. I dati mancanti vengono dedotti da un algoritmo di calcolo più o meno complesso, che prende in considerazione i valori registrati dai microsensore adiacenti per effettuare una stima, ma il processo non è esente da errori. Questi errori sono l’origine in alcuni HI-LUX Pagina 2 02/05/2013 casi di strani artefatti di colore e di altri effetti indesiderati, la cosiddetta aberrazione cromatica, il risultato è nella maggior parte dei casi soddisfacente, anche se in situazioni particolari come SCARSA LUCE, OGGETTI RIFLETTENTI o MOLTO LUMINOSI, i difetti sono molto evidenti. L’aberrazione cromatica può poi essere corretta attraverso l’utilizzo di appositi software in fase di post-produzione. Concetti chiave nella fotografia odontoiatrica digitale 1. Colore È fondamentale, per quello che riguarda la fotografia odontoiatrica, impostare la fotocamera con un corretto bilanciamento del bianco per poter visionare a monitor una situazione più reale possibile per quello che riguarda il colore registrato dal sensore, tutte le reflex in commercio danno questa possibilità. Scattando la maggior parte delle fotografie odontoiatrico con l’utilizzo del flash, bisogna impostare la fotocamera con un bilanciamento del bianco a 5560°K che è la tempera della luce neutra. 2. Messa a fuoco È ovviamente molto importante per una buona documentazione fotografica la messa a fuoco, che può essere manuale o automatica. Se vogliamo tenere lo stesso taglio dell’immagine durante una documentazione fotografica di un caso clinico, dovremmo mettere la messa a fuoco manuale e scattare tutte le foto alla stessa distanza focale per avere tutte le immagini con lo stesso taglio. 3. Profondità di campo La profondità di campo è regolata da tre fattori: lunghezza focale, profondità di campo ed apertura. Una bassa profondità di campo può essere tuttavia utile come strumento di espressione artistica. Per la ripresa di piccoli oggetti si utilizzano le lenti macro, che sono disponibili con diverse lunghezze focali. Per le foto sul banco tipo Still-Life una lente macro tra 50 e 60mm è utile per l’incremento della profondità di campo che queste lenti hanno naturalmente. Però non sono adatte per l’uso intraorale poiché la distanza del soggetto (denti e labbra) è troppo vicina a causa della lunghezza focale corta. Per questo le lenti maggiormente utilizzate per foto intraorali sono il 105mm Nikon od il 100mm Canon. 4. Inquadratura Possiamo intervenire sull’inquadratura, oltre che attraverso ciò che vediamo dal mirino della fotocamera e quindi con l’inclinazione della macchina fotografica rispetto al soggetto, anche attraverso il ritaglio dell’immagine in post-produzione. Il ritaglio dell’immagine viene fatto attraverso un software di post-produzione fotografica (es. aperture apple) e permette di restringere il campo dell’inquadramento della fotografia aumentando l’effetto zoom, è per questo importante utilizzare una macchina fotografica con una buona risoluzione, poiché ogni volta che ritaglio l’immagine perdo definizione. L’inclinazione dello scatto fotografico è molto importante, poiché solo le correzioni sull’asse X-Y si possono correggere attraverso l’utilizzo di un software, mentre errori di inclinazione sul piano X-Z e Z-Y non permettono nessuna correzione digitale. 5. Luce Parlando di luce in fotografia, parliamo forse delal cosa più importante per ottenere una buona foto, abbiamo visto come le varie impostazioni della macchina fotografica possono influenzare sull’esito di una buona fotografia, ma la luce, intesa come qualità e quantità è fondamentale. Parlando di qualità della luce ci riferiamo ovviamente al tipo di flash che andremo ad utilizzare per le nostre fotografie. Parlando di fotografia intraorale, possiamo utilizzare due tipologie di flash, uno chiamato anulare ed uno chiamato twin flash. Il flash anulare è indicato particolarmente per fotografie di chirurgia, per i settori posteriori e per la documentazione di passaggi tecnici tramite l’uso di specchi occlusali, poiché genera una luce senza ombre, crea immagini piuttosto piatte. Il twin flash dona una maggiore profondità dell’immagine, è quindi adatto per ottenere immagini estetiche ed anche per la presa del colore, inoltre può essere usato in combinazione con dei Bouncer ottenendo così una luce indiretta diffusa e morbida, per delle foto artistiche con un effetto vellutato. Parlando di quantità della luce, abbiamo a disposizione una serie di parametri che ci permettono di agire sulla quantità di luce che colpisce il sensore, aumentandola o diminuendola; vediamo questi fattori, che nell’insieme vengono chiamati triangolo dell’esposizione: − apertura del diaframma: si riferisce alla quantità di luce che attraversa le lenti dell’obiettivo ed entra nella fotocamera al momento dello scatto; si misura con valori chiamati “F-Stop”; ogni aumento dell’apertura del diaframma (diminuzione del numero) aumenta di due volte la quantità di luce che colpisce la pellicola, inoltre regola anche l’angolo del cono di luce che HI-LUX Pagina 3 02/05/2013 − − − entra nella fotocamera ed è per questo motivo che variando l’apertura si può influenzare la profondità del campo. sensibilità del sensore: comunemente chiamato ISO nelle fotocamera a pellicola, dove indicava la sensibilità della pellicola; anche qui è regolato da un numero, dove 100 solitamente è la sensibilità minima, che è quella che maggiormente ci interessa per la fotografia odontoiatrica, in quanto è quella che garantisce la migliore qualità d’immagine; infatti aumentando il numero di ISO, aumenta anche quel disturbo chiamato “rumore” che è rimovibile tramite software a scapito di una perdita di qualità dell’immagine. velocità dell’otturatore: regola la quantità di luce che imprime il sensore, però anche questa per la macro fotografia intraorale è limitata, in quanto tenendo una velocità troppo bassa si rischia il micromosso. potenza del flash: ovvero il numero guida, ovviamente per la fotografia intraorale e per il ritratto in studio, è obbligatorio l’uso del flash. Calibrazione del monitor Per visualizzare correttamente i colori registrati dalla macchina fotografica è necessario eseguire periodicamente la calibrazione dello schermo del computer. I sistemi più utilizzati prevedono un sensore da applicare allo schermo prima di avviare il software, e dopo aver eseguito la calibrazione verrà salvato ed utilizzato il nuovo profilo colore. In questo modo avremo una corrispondenza cromatica molto precisa tra quello che la macchina registra sul sensore e quello che vedremo a monitor. Beauty photography Altro campo della fotografia che interessa chi documenta casi clinici nel settore odontoiatrico, è il ritratto. Il ritratto eseguito solitamente all’interno dello studio dentistico, è tutto sommato abbastanza semplice da ottenere, ci sono alcune regole base da seguire e poi basta semplicemente un pizzico di fantasia. Per quello che riguarda l’obiettivo, solitamente ci si affida a un 85mm ad ottica fissa, ma può andare bene anche lo stesso 100mm macro che già siamo abituati ad utilizzare. Le luci da utilizzare sono abbastanza semplici, in quanto è sufficiente una luce che serve ad illuminare lo sfondo, Softbox oppure Flash è a nostra discrezione, una o due luci (generalmente Softbox o Beauty Flash) per illuminare frontalmente o di lato il soggetto. L’inquadratura, è una cosa che si deve imparare attraverso l’allenamento, per primo bisogna riempire sempre il fotogramma specialmente sopra la testa, così non si sbaglia mai; secondo, costruire una composizione bilanciata. È molto importante instaurare con il soggetto un rapporto di fiducia e stima, per non metterlo in imbarazzo e rischiare di compromettere l’espressività del soggetto. Bisogna quindi parlargli e guidarlo in modo deciso ma senza creare situazioni di imbarazzo che ci farebbero perdere la naturalezza espressiva che ci occorre. Ottenere una bella fotografia è un cocktail di tecnica, tecnologia, conoscenza e soprattutto fantasia… ricordatevi sempre che non c’è macchina fotografica migliore dell’occhio umano, il pulsante di scatto è sempre comandato dal cervello, ed è vero che artisti si nasce, ma esperti si diventa provando e riprovando! HI-LUX Pagina 4 02/05/2013