Memorie disperse e immagini ritrovate: fotografie di
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Memorie disperse e immagini ritrovate: fotografie di
Memorie disperse e immagini ritrovate: fotografie di famiglia e comunità a Siena a cura di Anna Di Castro "Ricorda i giorni antichi, considerate gli anni di generazione in generazione, interroga tuo padre e te lo narrerà, i tuoi anziani e te lo diranno." (Deuteronomio 32,7) Vecchie foto giacciono chiuse nei cassetti, accantonate in soffitta in attesa di un lampo di luce. Ci commuoviamo nel riscoprirle? Ci rammentano da sole qualcosa o hanno bisogno di una voce che le accompagni? Nelle foto di famiglia in particolare si lascia la traccia dell’essere appartenuti a quel mondo particolare, a quella famiglia: c’è il ribadire di far parte di una data comunità, di una data storia, di un dato processo. Le immagini che presentiamo, un piccolo nucleo di ristampe di fotografie provenienti da collezioni private e dall’archivio della Comunità ebraica di Siena, attraversano diverse generazioni di uomini e donne che hanno animato questa piccola comunità ebraica. Nuclei familiari diversi le cui tracce e memorie sono spesso affidate alla presenza di una foto ritrovata, da osservare e interrogare. Scrive Roland Barthes nel libro “La camera chiara. Nota sulla fotografia”: “La Fotografia non rimmemora il passato (in una foto non c’è niente di proustiano). L’effetto che essa produce su di me non è quello di restituire ciò che è abolito (dal tempo, dalla distanza) ma di attestare che ciò che vedo è effettivamente stato. Ora, questo è un effetto propriamente scandaloso. Sempre, la Fotografia mi stupisce, ed è uno stupore che dura e si rinnova inesauribilmente”. Se ogni fotografia è un certificato di presenza, le immagini ritrovate rappresentano ciò che è stato.