REGOLAMENTO CENTRI PROVINCIALI PER L`ISTRUZIONE DEGLI
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REGOLAMENTO CENTRI PROVINCIALI PER L`ISTRUZIONE DEGLI
REGOLAMENTO CENTRI PROVINCIALI PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI Il Regolamento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 2 ottobre ma non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a causa di alcuni rilievi fatti dalla Corte dei Conti. Nuove istituzione scolastiche specifiche per gli adulti Il testo prevede che, a partire dall’anno scolastico 2013/14, siano istituite anche nel nostro paese istituzioni scolastiche autonome (con dirigente scolastico e dotazione organica) specificamente dedicate all’istruzione degli adulti e finalizzate a conseguire: - titoli di studio conclusivi del primo ciclo, - certificazioni attestanti le competenze di base connesse all’obbligo di istruzio ne e dell'apprendimento della lingua italiana (L2), - diplomi di scuola secondaria superiore di istruzione tecnica, professionale e artistica i cui corsi però rimarranno "incardinati" nelle istituzioni scolastiche che li ospitano. I Centri per l'Istruzione degli Adulti operano su base provinciale – ne saranno istituiti 128 tenendo conto delle aree metropolitane – e organizzano i loro servizi formativi attraverso accordi di rete. Apposite reti istituite sul territorio dovranno farsi carico di avvicinare il più possibile l'offerta formativa alle realtà dove le persone vivono e lavorano e dovranno interloquire con Enti Locali, forze sociali e con le altre istituzioni scolastiche, a partire dalla relazione costruttiva tra i Centri e i Corsi Serali. Ai Centri per l'Istruzione degli Adulti possono iscriversi tutti gli adulti che, a partire dai 16 anni (da 15 solo a seguito di accordi specifici tra regioni e uffici scolastici regionali, nei limiti dell’organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze), non hanno assolto all’obbligo di istruzione, coloro che intendono conseguire un titolo di scuola secondaria di secondo grado e gli adulti stranieri per seguire percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, con il rilascio della relativa certificazione necessaria per l’ingresso nel mondo del lavoro. I centri possono ampliare l’offerta formativa, nell’ambito della loro autonomia e nei limiti delle risorse allo scopo disponibili e delle dotazioni organiche assegnate, nel rispetto delle competenze delle regioni e degli enti locali in materia e nel quadro di accordi con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle regioni. Assetto didattico I percorsi di istruzione degli adulti sono riorganizzati in: • percorsi di primo livello articolati in due periodi didattici così strutturati: o primo periodo didattico finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo (400 ore incrementate di ulteriori 200 ore per chi non ha la licenza elementare e che sono utilizzabili per l’alfabetizzazione in lingua italiana degli adulti stranieri); o secondo periodo didattico finalizzato al conseguimento della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione; • percorsi di secondo livello di istruzione tecnica e professionale articolati in tre periodi didattici, così strutturati: o primo periodo didattico finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione al secondo biennio dei percorsi degli istituti tecnici o professionali (orario complessivo pari al 70 per cento di quello degli istituti tecnici o professionali per l’area di istruzione generale); o secondo periodo didattico finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione all’ultimo anno dei percorsi degli istituti tecnici o professionali (orario complessivo pari al 70 per cento di quello degli istituti tecnici o professionali con riferimento all’area di istruzione generale e alle singole aree di indirizzo); o terzo periodo didattico finalizzato all’acquisizione del diploma di istruzione tecnica o professionale. I percorsi di secondo livello sono realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica, rimanendo in esse incardinati. Nei limiti delle risorse disponibili potranno essere attivati anche percorsi liceali. Seguirà un decreto ministeriale per rendere sostenibili, per lo studente, i carichi orari attraverso: • il riconoscimento dei crediti comunque acquisiti per l’ammissione ai percorsi del tipo e del livello richiesto; • la personalizzazione del percorso di studio che lo studente può completare anche nell’anno scolastico successivo; • la fruizione a distanza di una parte del percorso previsto, di regola, per non più del 20 per cento del corrispondente monte ore complessivo; • la realizzazione di attività di accoglienza e di orientamento, finalizzate alla definizione del Patto formativo individuale, per non più del 10 per cento del corrispondente monte ore complessivo del percorso. Assetto organizzativo I percorsi di istruzione per adulti si riferiscono al profili educativi, culturali e professionali e alle indicazioni nazionali del sistema educativo. Sono progettati per unità di apprendimento (insieme autonomamente significativo di conoscenze, abilità e competenze cui ci si deve riferire per il riconoscimento dei crediti), sono realizzati per gruppi di livello relativi ai periodi didattici e sono organizzati in modo da consentire la personalizzazione del percorso, sulla base di un Patto formativo individuale definito previo riconoscimento dei saperi e delle competenze formali, informali e non formali posseduti dall’adulto. Ai fini dell’ammissione al periodo didattico cui l’adulto chiede di accedere avendone titolo, i centri costituiscono commissioni di insegnanti per la definizione del Patto formativo individuale. I percorsi, progettati per unità di apprendimento, rendono necessaria la certificazione conclusiva di ciascuna unità, che metta in evidenza i saperi e le competenze acquisite, e il riferimento all’articolazione dei periodi didattici, con l’indicazione del periodo didattico al quale l’adulto ha diritto all’ammissione. Gli organi collegiali dei centri sono adattati alla realtà specifica, sostituendo, ad esempio, la rappresentanza dei genitori con quella degli studenti. Dotazioni organiche La dotazione organica dei centri ha carattere funzionale ed è definita con riferimento alla serie storica degli alunni scrutinati, in relazione ai percorsi di primo livello e ai percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana. È previsto un rapporto non superiore a 10 docenti ogni 160 studenti. Per i percorsi di secondo livello si terrà conto che i rispettivi quadri orari sono pari al 70 per cento di quelli previsti dai corrispondenti ordinamenti e si farà riferimento alla serie storica degli alunni scrutinati, di quelli ammessi agli esami finali, nonché di quelli che hanno conseguito una certificazione relativa ai saperi e alle competenze previsti per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Disciplina transitoria Il nuovo assetto si realizza in modo graduale entro l’anno scolastico 2014/15 senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica. L’istituzione dei centri avviene esclusivamente in presenza di una corrispondente riduzione di ulteriori autonomie scolastiche. Sono fatti salvi i centri già istituiti per l’anno scolastico 2009/2010. Il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida ed è accompagnato da misure nazionali di sistema per l’aggiornamento dei dirigenti, dei docenti e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario dei centri. La versione finale del Regolamento, dopo le diverse riscritture, è molto lontana dalla necessaria svolta strategica nell’educazione degli adulti, alla base del comma 632 della L.296/06, per far conseguire livelli più elevati di istruzione alla popolazione adulta: sono costituite istituzioni scolastiche specifiche per adulti dotate di autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, ma l’obiettivo di riorganizzazione delle strutture esistenti (Centri Territoriali Permanenti e Corsi Serali) è colto solo parzialmente perché i corsi serali rimangono incardinati nelle istituzioni scolastiche presso cui funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica. Le Linee Guida dovranno, quindi, il più possibile riprendere l’obiettivo di creare un sistema scolastico dell’età adulta, sostenendo l’unitarietà degli interventi attraverso, innanzi tutto, la progettazione e la cooperazione dei docenti. Inoltre il Regolamento non prevede la possibilità di interventi di alfabetizzazione funzionale, nonostante il rischio alfabetico sia sempre più una vera e propria emergenza. Secondo le rilevazioni OCSE sulle competenze alfabetiche, risulta che nel nostro paese quasi un terzo della popolazione tra i 18 ed i 45 anni è al limite dell’analfabetismo, pur trattandosi di persone che hanno completato il primo ciclo di istruzione. Occorrono quindi interventi di manutenzione/potenziamento delle competenze di base e di acquisizione di saperi e competenze connessi all’attuale obbligo di istruzione da certificare e da poter spendere per la prosecuzione degli studi. Anche in questo caso dovranno essere le Linee Guida organizzando le attività didattiche di primo livello secondo periodo in unità di apprendimento singolarmente certificate. La soluzione trovata per i percorsi di secondo livello, finalizzati al diploma di secondaria superiore, è una semplice “riduzione” del 30 per cento dei normali percorsi scolastici, mentre le migliori sperimentazioni in corso attuano modelli di intervento che prevedono percorsi che favoriscono, nei tempi e nelle modalità, la partecipazione degli allievi adulti e la conciliazione di studio, lavoro ed esigenze di vita. Non si tratta solo di ridurre gli orari ma di innovazioni strutturali, metodologiche e didattiche per rispondere ai bisogni di chi decide di impegnarsi in un percorso di apprendimento in età adulta. Una prospettiva diversa può venire dalla realizzazione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente (art. 4 legge 92/2012 e Intesta Stato Regioni) nell’ambito delle quali sostenere le esperienze innovative e potenziare ruolo e funzione dei nuovi Centri d’Istruzione degli Adulti mediante la programmazione territoriale integrata e il supporto dei servizi di certificazione delle competenze, l’orientamento e l’analisi dei fabbisogni. L’attribuzione ai Centri di organici funzionali, in particolare, è indispensabile per un’offerta formativa caratterizzata da ampia flessibilità, pluralità di percorsi e tipologie di utenza, mentre anche nel Regolamento approvato prevalgono logiche restrittive e rigide nella definizione degli organici e dei tempi scolastici. In particolare occorre garantire gli interventi di alfabetizzazione funzionale sulle competenze di cittadinanza, i corsi di orientamento civico e di insegnamento dell'italiano per gli immigrati; modelli flessibili di intreccio con la secondaria superiore basati sull'orientamento e il riconoscimento delle competenze in ingresso. Il passaggio al nuovo ordinamento sarà definito da Linee Guida. A tale elaborazione vengono affidati aspetti di cruciale importanza quali: l'articolazione del monte ore complessivo (quadri orari), il riconoscimento dei crediti comunque acquisiti, la personalizzazione del percorso di studio, la fruizione a distanza di una parte del percorso previsto, le attività di accoglienza e orientamento finalizzate alla definizione del “Patto formativo individuale”. E' necessaria l'apertura di un tavolo di confronto con il Governo e con le Regioni sul processo attuativo su tutta la partita dell’apprendimento permanente: Rete dei Servizi Territoriali, Centri Provinciali di Istruzione degli Adulti, Sistema Pubblico Nazionale di Certificazione delle Competenze.