2005 CIS Editore© 2005 CIS Editore © 2005 CIS Editore

Transcript

2005 CIS Editore© 2005 CIS Editore © 2005 CIS Editore
scheda
Pillole
di educazione sanitaria
per cittadini-consumatori
7
Smettere di fumare
Domanda
Quali sono le strategie migliori per un fumatore che vuole smettere
di fumare e guadagnare molti anni di vita (in buona salute)?
Il supporto del medico integrato con terapia nicotinica sostitutiva
combinata e/o con bupropione (o nortriptilina) è di efficacia provata
e aumenta di circa 3 volte le probabilità di successo di chi vuole smettere.
Risposta
Fonte principale: Istituto Superiore di Sanità (ISS). Guida pratica “Smettere di fumare…” e linee guida cliniche per promuovere
la cessazione dell’abitudine al fumo. Osservatorio Fumo Alcol e Droga (OSSFAD) 2003 www.iss.it
Informazioni per chi
non ha provato a smettere…
Carico globale di morte e diffusione del fumo
©
20
05
C
IS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito
che il fumo, come l’ipertensione, è la maggior causa di
morte nei Paesi sviluppati. Nei Paesi in via di sviluppo è
superato solo da ipertensione e carenza di cibo. Rispetto
alle altre cause di mortalità, però, quella da fumo cresce più
in fretta: l’OMS calcolava 5 milioni di morti l’anno nel 2000,
destinati a salire a 9 milioni all’anno nel 2020: più di tutti i
morti nei campi di sterminio nella seconda guerra mondiale. Il paragone aiuta a comprendere quanto sia sottovalutato il drammatico problema del fumo.
In Italia fuma quasi il 29% degli uomini e più del 20% delle
donne (Doxa 2006), con percentuali ancora maggiori tra i
ventenni. In italia i fumatori sono 2,5 milioni in meno
rispetto a 5 anni fa, soprattutto grazie all’ultima legge.
Inoltre più di metà dei bambini è esposta al fumo passivo
dei familiari, che è addirittura associato a un maggior
rischio di tumore al polmone da adulti nei bimbi esposti
più ore al giorno (studio EPIC 2005). Tutto ciò causa un
Comportamento
riguardo al fumo
Chi:
non ha mai fumato
fuma fino alla morte
smette a 30 anni
smette a 35 anni
smette a 40 anni
smette a 45 anni
smette a 50 anni
smette a 55 anni
smette a 60 anni
smette a 65 anni
Anni di vita
che guadagna chi smette
Maschi
10,5
10
9
9
7,1
6
4,8
3
2
Femmine
8,9
7,7
7,2
5,6
3,7
Da: Doll e Peto, BMJ 2004 (solo maschi)
integrato con Taylor, Am J Pub Health 2002 (maschi e femmine)
©2
005
CIS
Ed
ito
re
carico di malattie e disabilità che non ha eguali con alcun
altro fattore di rischio.
Quanta vita recupera chi smette?
L’aspettativa di vita in relazione al fumo è stata calcolata
in due grandi studi prospettici che hanno seguito
34.000 medici britannici per 50 anni e quasi 900.000
adulti negli USA, con risultati molto coerenti fra loro
(tabella). Questi studi hanno dimostrato che muore a
causa del fumo 1 fumatore su 2 che fumi in media 16
sigarette al giorno o poco più; con un numero maggiore di
sigarette la probabilità di morte da fumo è più alta. La tabella, però, contiene anche un messaggio positivo: non è mai
troppo tardi per smettere! Infatti a qualsiasi età la cessazione dal fumo dà enormi benefici, superiori a quasi tutti
gli altri possibili interventi preventivi su persone sane (per
esempio, per una donna a rischio intermedio, l’aspettativa di
vita aumenta di circa 90 giorni con un pap test ogni 3 anni dai
20 a più di 70 anni, ma, se il pap test è annuale, il guadagno
aggiuntivo è di sole 9 ore). Con la maggior parte degli interventi preventivi proposti a livello di popolazione la vita media
si allunga solo di poche settimane o pochi giorni.
Anche in soggetti già ammalati la cessazione dal fumo è molto
efficace: in un’analisi combinata di 20 studi prospettici su malati di cuore (Critchley, JAMA 2003; 290: 86) la mortalità totale si
è ridotta del 36% in chi ha smesso (ma c’è riuscito meno del
40% dei fumatori) rispetto a chi ha continuato.
Al confronto, la mortalità si è ridotta del 23% con l’uso di
farmaci contro l’ipertensione e quasi nella stessa misura
con farmaci anticolesterolo come le statine, e del 15% con
aspirina. Un recente studio di alta qualità durato 15 anni ha
mostrato che la mortalità si dimezza nei soggetti con bronchite cronica che riescono a smettere.
Le carte del rischio
L’ISS ha messo a punto le carte italiane del rischio cardiovascolare (www.cuore.iss.it), della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e del tumore al polmone (http://progetti.iss.it/ofad/index.php – figura), che permettono di misurare
il rischio globale di ciascuno e motivano a cambiare stile di
© 2006 CIS Editore S.r.l. Via San Siro 1 – 20149 Milano – Tel. 02 4694542 – Fax 02 48193584 – www.ciseditore.it. DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Berrino. PROGETTO
GRAFICO: Barbara Capozzi, Yvonne Cosi. STAMPA: Romagna grafica, Cusano Milanino (MI). REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano n. 110 del 21/02/2006. Sped in abb. post. DL
24/12/2003 n. 353 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 1 - DCB Milano - Pubblicazione mensile - ISSN 1828-0374 - Abbonamento annuo € 6,90 - Una copia € 1,20.
C I S
EDITORE
affrontate come si fa con
tutte le riacutizzazioni: intensificando la terapia.
Smettere non è solo questione di volontà, ma anche di
buona organizzazione e di
avere i supporti giusti, come
un manuale di autoaiuto, il
sostegno competente del
proprio medico, del telefono
verde o di un programma
personalizzato via internet,
dei familiari e farmaci efficaci. Se questi supporti si
usano in combinazione, le
probabilità di riuscita aumentano molto. Chi anche così
non ha avuto successo,
ricordi che gli studi dimostrano un fatto incoraggiante:
ogni nuovo tentativo fa fare
un passo avanti e rende più
probabile il successo definitivo. La prossima volta ce la
potrà fare!
© 2005
CIS Edi
tore
© 2005 CIS Editore
vita, facendo toccare con mano
come il rischio si può ridurre eliminando il fumo o altri fattori critici.
Bronchite cronica ostruttiva
nei maschi italiani
Validi aiuti per smettere
Il 90% dei fumatori cerca di
smettere senza alcun aiuto e
ciò aumenta gli insuccessi.
Dopo una revisione sistematica dei migliori studi scientifici
l’ISS formula preziose raccomandazioni per l’intervento clinico minimo (“delle 5 A”) di
efficacia provata e attuabile in
pochi minuti nel corso di qualunque visita da parte del
medico (o di personale infermieristico addestrato). Sul sito
c’è anche la Guida pratica di
autoaiuto “Smettere di fumare”, che ogni fumatore può
leggere, compilare e personalizzare, meglio se abbinandola
all’aiuto del medico. L’ISS ha
anche attivato il Telefono Verde
contro il fumo 800 554088.
Farmaci efficaci
C’è un grave sottoutilizzo di supporti farmacologici contro il
fumo: solo l’8% di chi ha provato a smettere li ha usati. Le linee
guida ISS raccomandano farmaci efficaci per chi fuma più di
10 sigarette al giorno o ha una forte dipendenza. Ma è ragionevole offrirli anche a chi, pur fumando meno, fatica a smettere con le proprie forze. Come prima scelta le linee guida indicano il bupropione (che aumenta di 2 volte le probabilità di successo) e i sostituti della nicotina (che raddoppiano il successo
o anche di più se usati in combinazione). Tra questi suggeriscono il cerotto per chi cerca di evitare i sintomi d’astinenza; e inalatori o gomme o compresse, secondo le preferenze individuali,
per chi cerca di dominare il desiderio compulsivo di fumare. Le
linee guida segnalano che l’associazione di cerotti (per tutti)
con inalatori o gomme o compresse di nicotina (scelti secondo
le preferenze individuali) è quasi 2 volte più efficace rispetto all’uso di un solo prodotto. Anche il bupropione associato alla terapia con nicotina è nettamente più efficace di quest’ultima da
sola; però l’ISS ritiene che non ci siano ancora abbastanza
prove per indicarne l’uso combinato (che darebbe maggior
rischio di crisi ipertensive). Una recente revisione dei migliori
studi mostra che anche la nortriptilina è efficace quanto il
bupropione nella cessazione del fumo. In entrambi i casi
occorre la prescrizione medica, ma la nortriptilina, indicata per
chi è anche depresso, è pagata dal SSN.
Nel 2007 sarà prescrivibile anche la vareniclina, in grado di
aumentare di oltre 3 volte i successi a un anno di distanza.
… e per chi ha provato
a smettere senza successo
L’OMS dichiara la dipendenza da fumo una malattia cronica recidivante. Dunque le recidive (comuni in questa come
in altre malattie croniche) non vanno vissute come fallimenti, ma
Tendenze e novità
I cerotti alla nicotina e il bupropione sembrano sicuri anche
dopo infarto: persino in chi non smette può esser già un risultato ridurre le sigarette, che oltre alla nicotina contengono
monossido di carbonio e tante altre sostanze tossiche, oltre al
catrame, che è la causa del cancro.
Se una donna in gravidanza non smette di fumare senza farmaci, un cerotto alla nicotina è più sicuro che fumare: in un
studio di buona qualità su 250 fumatrici gravide, quelle con
cerotto hanno avuto neonati con 2 etti di peso medio in più.
La durata ottimale dei trattamenti è in discussione: vari esperti pensano oggi che 3-6 mesi siano il minimo e che molti casi
richiedano un anno o terapie più lunghe.
Qualcuno osserverà che l’obiettivo finale del trattamento è la cessazione, non di sostituire il fumo con farmaci alla nicotina.
Ma ciò vale in genere anche per colesterolo o pressione alti ecc.,
dove l’obiettivo dovrebbe essere la correzione dello stile di vita.
In queste patologie, però, se i pazienti non accettano o non
riescono ad attuare cambiamenti di comportamento risolutivi, la
medicina considera appropriati trattamenti di durata addirittura
illimitata.
Dunque si possono aumentare i limiti di tempo
assegnati a cure con farmaci antifumo, nei casi in
cui consentono una riduzione o un’astensione
dal fumo che il paziente non riesce a mantenere se i trattamenti sono interrotti.
Infine, un frequente consumo di cavoli, broccoli e cibi ricchi di
estrogeni vegetali riduce il rischio di cancro al polmone, sia in chi
fuma, sia in tutti gli altri.
Dr. Alberto Donzelli
esperto di sanità pubblica
Riferimenti bibliografici saranno forniti su specifiche richieste
([email protected]).
marzo 2005
ristampa aggiornata, dicembre 2006