Folati e cancro alla prostata Secondo una revisione inglese, è

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Folati e cancro alla prostata Secondo una revisione inglese, è
Folati e cancro alla prostata
Secondo una revisione inglese, è probabile che vi sia un’associazione positiva
tra i livelli plasmatici di folati e vitamina B12 e il rischio di cancro alla
prostata.
I meccanismi ipotizzati per collegare il metabolismo della B12 e dei folati con il cancro,
sono stati già osservati in cellule tumorali della prostata. Tuttavia, studi epidemiologici
sul rischio di cancro alla prostata, sulla base di apporti alimentari, e livelli ematici di
folati e vitamina B12, hanno dato risultati contraddittori.
In una meta-analisi, le concentrazioni circolanti di vitamina B12 (7 studi, OR = 1.10,
95% CI 1.01, 1.19, P = 0.002) e negli studi di coorte, i folati (5 studi, OR = 1.18,
95% CI 1.00, 1.40 p = 0.02) sono stati positivamente associati ad un aumento del
rischio di cancro alla prostata. L'omocisteina non è stata associata con il rischio di
cancro alla prostata (quattro studi, OR = 0.91, 95% CI 0,69, 1,19, p = 0.5).
In una meta-analisi dei polimorfismi del pattern metilati-folato MTR 2756A>G (8 studi,
OR = 1.06, 95% CI 1.00, 1.12, P = 0.06) e SHMT1 1420C> T (2 studi, OR = 1.11,
95% CI 1.00, 1.22, P = 0.05) sono risultati positivamente associati a rischio di cancro
alla prostata. Non ci sono stati effetti dovuti ad altri polimorfismi, tra MTHFR 677C> T
(12 studi, OR = 1.04, 95% CI 0.97, 1.12, p = 0.3).
Con questi dati, gli autori della meta-analisi non ritengono di escludere del tutto
l’ipotizzata relazione positiva tra i folati circolanti e il rischio di cancro alla prostata.
Viene infine proposta anche la fortificazione obbligatoria di alcuni alimenti di consumo
comune con la B12, come già avviene, in alcuni Paesi, per i folati.
Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23724740
Adv Clin Chem. 2013;60:1-63