LKEURO FRA IL MITO DI PROMETEO E QUELLO DI PETER PAN

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LKEURO FRA IL MITO DI PROMETEO E QUELLO DI PETER PAN
forum economia
luglio 2012
di Gianluigi Longhi
L’euro fra il mito di
Prometeo e quello
I
banchieri centrali
devono essere ormai
consapevoli del fatto
che, dopo cinque anni
di crisi e di azioni ripetute di
stimolo monetario l’economia
mondiale sia ancora in una
fase stagnante. Ci si dovrebbe
domandare per quale motivo
non siamo nuovamente in una
fase espansiva di crescita
e provare ad analizzare il
fenomeno.
Le teorie economiche ritengono che il mercato sia un
campo da gioco equo, pacifico
e neutrale . In realtà gli operatori economici e finanziari
perseguono politiche dettate
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da logiche conflittuali e da
istinti di supremazia. Nessuno agisce economicamente
per perdere ed ognuno cerca
di acquisire tutti i vantaggi
possibili.
Lo stesso vale per i gruppi
sociali, le industrie e le economie nazionali: tutti vogliono avere e mantenere. La
presenza nel mercato di una
pluralità di attori impone
l’obbligo di battersi e di impegnarsi costantemente: nel
lungo periodo - infatti - non si
ottiene niente per niente. Ne
discende che lo scambio, cioè
il commercio tra gli uomini
inteso sia come commercio
C’è
come
una
percezione
del duello
come struttura nascosta
dei fenomeni
sociali ogni
volta che
si parla di
scambio
mercantile che finanziario,
implichi la percezione del
duello come struttura nascosta
dei fenomeni sociali.
Lo scambio commerciale e
finanziario è quindi equivalente alla guerra, non vi sono
distinzioni tra queste due
attività basate sul duello, sulla
sfida, sull’azione conseguente
di risposta di un soggetto sia
sociale che economico ad un
evento o azione provocato da
altri che lo coinvolge.
La moneta costituisce a tal
proposito un mezzo neutro
dello scambio: l’effetto valutativo del baratto viene neutralizzato. Lo scambio viene
“La decisioni delle armi, in tutte le
grandi e piccole
operazioni di guerra, rappresenta ciò
che nel commercio
rappresenta il denaro contante. Per
quanto remote o
rare possano essere
le liquidazioni non
potranno mai mancare”, scriveva
Carl von Clausewitz.
di Peter Pan
regolato con un prezzo ed i
due contraenti sono entrambi
soddisfatti.
espressione del duello, è una
guerra temibile, ma incruenta.
Carl von Clausewitz nel suo
La moneta è un mezzo neutro dello scambio
Montesquieu riteneva che il
commercio è ciò che permette
di evitare i conflitti armati. La
teoria del “doux commerce”
dell’illustre filosofo francese
fin dalla fine della seconda
guerra mondiale è stata alla
base delle politiche economiche monetarie espansive
degli stati sovrani e delle banche centrali per neutralizzare i
rischi conflittuali.
Il commercio quindi, come
trattato “ Della Guerra “ riteneva comunque che lo scambio è esso stesso una guerra:
«La decisione delle armi,
in tutte le grandi e piccole
operazioni di guerra, rappresenta ciò che nel commercio
rappresenta il denaro contante. Per quanto remote o rare
possano essere le liquidazioni
dei conti, esse non potranno
mai mancare».
Pagamento in contanti e
Si nota
una
certa
tendenza
a posticipare l’esito
decisionale
ad un tempo
futuro quando il compito
decisionale
è troppo
difficile
Gianluigi
Longhi,
presidente
dell’I.C.O.E.,
Istituto economico di ricerca fiducia dei consumatori.
battaglie decisive sono
equivalenti. In un certo senso
il commercio è una guerra
continua, ma di intensità più
attenuata. E come la politica
attenua i conflitti postergando
il duello, così la regolazione
differita dei debiti posterga la
regolazione in denaro contante, la battaglia decisiva.
In questo senso una delle
possibili strategie decisionali
adottate dagli individui, quando il compito decisionale è
troppo difficile e conflittuale,
è quella del rinvio della decisione ad un tempo futuro. La
tendenza a posticipare l’esito
decisionale può dipendere
dalla difficoltà nel valutare
tutte le alternative e nell’operare i confronti degli effetti
positivi e negativi che le
caratterizzano, dall’incertezza
che deriva dallo scegliere tra
opzioni che posseggono caratteristiche diverse ma comunque attraenti o rilevanti, e dal
conflitto che questo origina.
La tendenza a non risolvere
immediatamente il problema
e a differire la decisone è
stata oggetto di analisi nella
finanza comportamentale .
In molti casi è stato osservato che nella scelta tra due
alternative, entrambe attraenti
per almeno un effetto positivo
, gli individui sono portati
ad intraprendere una strategia d’azione che li spinge
a sospendere la decisione e
a rinviarla ad un momento
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forum economia
futuro in cui la valutazione
di nuove alternative potrebbe
indurli a risolvere la condizione di conflitto.
La creazione della moneta, le
istituzioni bancarie, i pagamenti differiti, il credito sono
quindi elementi essenziali di
questa civiltà per trattenere la
violenza, il conflitto.
Questa teoria evidenzia che è
una legge conflittuale quella
che regola segretamente i
rapporti umani.
Come ricorda C. von Clausewitz, comunque «le liquidazioni dei conti non potranno mai mancare» ed il duello
prendendo il sopravvento
determinerà un vincitore ed
un vinto.
Il fenomeno è evidente in
questi giorni, l’ indebitamento elevato di alcuni stati
europei e la loro difficoltà
nell’onorare i propri impegni
ha determinato una crisi della
moneta unica, dell’euro. I vari
risparmiatori sia privati che
istituzionali tendono al disinvestimento perché ognuno
“vuole verificare il proprio
credito” , trasforma quindi un
titolo di debito in contanti ed
in alcuni casi converte i propri euro in altre valute quali
il dollaro ed il franco svizze-
ro. Si sgretola il tempo ed il
differimento diventa sempre
più il presente. Se il fenomeno
accelera il destino dell’euro
così come fino ad oggi è stato
concepito è segnato.
I vari incontri dei governanti
europei sono volti a ridare fiducia alle istituzioni nazionali
e sovranazionali, al sistema
bancario nel suo complesso,
alla certezza del credito e del
risparmio, alla sospensione e
alla postergazione dei riscatti
dei fondi ed hanno un effetto
placebo e giustificabile a livello antropologico: essi sono
correttivi che dilazionano i
rapporti, evitando una loro
degenerazione.
Contestualmente non si può
non evidenziare un altro
fenomeno, la ricerca di un
colpevole, un capro espiatorio, anche come gruppo
sociale o nazionale. Inizia ad
affiorare una opinione pubblica nei paesi europei gravati dai debiti e da politiche
deflattive necessarie al loro
contenimento che identifica
nella Germania e nel suo
cancelliere Angela Merkel i
responsabili di questa situazione : essi non vogliono fare
gli Eurobond che in sintesi
sarebbero la mutualizzazione
luglio 2012
dei debiti europei a carico
della Germania. Opinione
pubblica che dopo anni di
benessere - come ricorda
Geminello Alvi nel suo libro
“Il secolo Americano” - è
ipnotizzata dalla sua felicità
economicizzata e dal mito di
Peter Pan e del suo mondo
immaginario di Never Land
ove la crescita è continua.
Il desiderio dell’uomo di essere liberato dal lavoro fisico è il
sogno di ogni civiltà una
volta raggiunto il benessere
economico e sociale. La storia
si ripete. Oggi, la finanza e la
moneta sono nuovamente il
novello Prometeo che ruba il
fuoco agli dei per donarlo agli
uomini pensando di affrancarli dal loro status di miseria e
fatica.
Il mito, scritto dagli uomini
per gli uomini, chiosa che gli
dèi punirono Prometeo, e una
volta incatenato, un’aquila
ogni giorno gli ricordava che
la vita di un Titano e a maggiorragione quella di un uomo
non è quella di un Dio. ■
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