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Transcript

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Mirafiori
MirafioriSud
Sud
riflessioni
Nuovo vicario zonale a Mirafiori-Lingotto
Perché niente sacerdozio alle donne
È il tempo della semina «In persona Christi»
Valorizzare il ruolo dei laici nella Chiesa
per la collaborazione tra le parrocchie
C’è un grande smarrimento attorno noi,
smarrimento di fronte ad un mondo che ci sta
portando laddove non vorremmo essere portati
o che contiene in sé elementi di tale novità da
non permetterci di riconoscere con chiarezza
orizzonti e prospettive nuove. Smarrimento e
incertezza, noi cristiani, li condividiamo con gli
uomini e le donne del nostro tempo, in quanto
cittadini del mondo, come ogni essere umano.
Questa incertezza, tuttavia, per noi cristiani
tocca anche il cammino della Chiesa, ricco di
scenari nuovi in un mondo che cambia e continua a cambiare, che non può più essere letto
con criteri che andavano bene anche solo alcuni anni fa.
Lo svuotamento progressivo delle nostre
chiese, la fatica nel seguire e, a volte, capire i
giovani, la fragilità di tante famiglie, la difficoltà a fare scelte di vita coraggiose e definitive,
la difficoltà a trovare persone disposte a dare
volontariamente e in modo continuativo del
tempo per la propria comunità e a servizio degli
altri, la scarsità numerica dei preti arrivata ad un
punto tale che è ormai la norma osservare comunità guidate da preti avanti negli anni o comunità per le quali la sostituzione del parroco
richiede tempi di attesa molto lunghi. Una
realtà, questa, vissuta in questi mesi dalla comunità parrocchiale di San Marco che, ad ottobre,
accoglie il nuovo parroco, in sostituzione del
caro don Emilio Regis, sofferente in ospedale,
dopo molti anni donati generosamente e fedelmente a questa comunità. Questi sentimenti, di
fronte ad un futuro che si apre a scenari inediti,
sono presenti anche in me, quando penso alla
mia comunità cristiana, alla Chiesa e alla realtà
della zona Mirafiori-Lingotto, della quale dal
mese di giugno sono diventato vicario.
Eppure questa situazione di incertezza, ricca
di incognite, porta in sé anche una grande sfida
e grandi opportunità per il futuro. Può essere
portatrice di novità molto grandi e importanti:
può finalmente spezzare tante rigidità, durez-
ze, steccati, per aprire il nostro sguardo alla
realtà più vasta della chiesa, che va ben al di là
delle nostre parrocchie e dei nostri confini, piccoli o grandi che siano. Può portare anche a
forme nuove di collaborazione tra parrocchie,
ad una, non più procrastinabile, riscoperta dei
laici come soggetti attivi della chiesa.
Si può veramente sperare ed è motivato il
farlo, perché lo Spirito Santo continua a sostenere la sua Chiesa e perché, molte volte, periodi della storia della chiesa, vissuti dai cristiani
del tempo come momenti di grande angoscia,
si sono poi rivelati tempi provvidenziali, portatori di cambiamenti positivi e necessari per la
vita della chiesa.
Probabilmente siamo nel tempo della semina; è faticoso seminare e forse non riusciremo a
vederne neppure i frutti, ma non è stato forse
questo lo stile di Gesù? Lui, Figlio di Dio, è venuto in mezzo a noi per condividere, con tutto
se stesso, la nostra umanità, ma il mondo non si
curò minimamente di Lui e Gesù fu crocifisso e
sepolto. Il suo messaggio di Amore fu rifiutato
da un mondo assetato di potere, efficienza e dominio. Ma ecco che Gesù non rimane sulla croce e risorge. Si manifesta ad alcuni amici che
hanno occhi per vedere, orecchi per udire e
cuore per comprendere... e da quel giorno molti più cuori possono aprirsi alla pace, speranza
e gioia del Vangelo.
È un tempo in cui dobbiamo riscoprire un
rapporto forte con il Signore, ridare spazio a
Lui, dobbiamo ritornare a guardare a Dio e a
respirare in Lui. Questo cammino è possibile
soltanto se tanti uomini e donne (preti, religiosi
o laici che siano) sono pronti a scommettere la
loro vita sulla promessa di Gesù: «Io sono con
voi tutti giorni, fino alla fine del mondo».
Mi auguro davvero che insieme si possa contribuire a costruire questo cammino per la nostra realtà zonale e per tutta la Chiesa!
Buon anno e buon cammino a tutti!
don Gianmarco
Chi celebra i sacramenti occorre che sia uomo
come lo era Gesù
L’ultimo e più evidente caso
è proprio di questa estate. Il 29
giugno un ex-vescovo, sospeso
dalle sue funzioni e fondatore
di una comunità scismatica (e
quindi separata dalla Chiesa
cattolica), ha «tentato» (perché
ciò che lui ha celebrato, pur essendo per lui un sacramento,
non poteva essere tale e quindi
viene definito solo un attentato
sacramento) di ordinare prete 7
donne, che il 5 agosto sono state scomunicate.
Anche in questo caso, le
donne-prete vengono usate
con facilità dalla stampa come
strumento per accusare di
«chiusura» la Chiesa, e questo
Papa in particolare.
Ma non si tratta di una chiusura solo di questo papato, né
tanto meno di una Chiesa retrograda che non sa rispondere
alle esigenze nuove delle donne di oggi.
Nel nostro secolo la questione venne affrontata già da Paolo
VI quando nel 1975 la Comunità Anglicana iniziò il confronto sulla possibilità dell’ordinazione sacerdotale alle donne.
In quel momento, alcuni discorsi e lettere del Papa ed una
dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede
(intitolata Inter insigniores)
riassunsero tutta la riflessione e
con chiarezza affermarono che
la Chiesa non ha il potere di ammettere le donne al sacerdozio.
Quali i motivi, ribaditi ancora nel 1996 da Giovanni Paolo
Don Guido Fiandino e don Giacomo Lanzetti
Due nuovi vescovi ausiliari
per la diocesi torinese
La Chiesa Torinese ha due nuovi Vescovi, sono don Guido
Fiandino e don Giacomo Lanzetti nominati dal Papa Vescovi
ausiliari del Card. Severino Poletto.
La suggestiva celebrazione liturgica dell’ordinazione episcopale è avvenuta in duomo sabato 20 luglio e vi hanno assistito oltre ai vescovi piemontesi e alle autorità cittadine
centinaia di persone.
Ecco un breve cenno delle loro vite:
Don Guido Fiandino:
è nato a Savigliano il 12/1/1941. Entrato nel seminario minore di Giaveno nel 1952 prosegue gli studi fino al 1964 anno in cui viene ordinato sacerdote.
Fino al 1970 è animatore dei teologi nel seminario maggiore di Rivoli. Dal 1970 al 1990 è presso la parrocchia di
San Francesco in Piossasco, prima come vicario e poi come
parroco. Dal 1990 al 2000 è stato parroco di Santa Maria della Stella di Rivoli. Nel 2000 è nominato Provicario Generale
dell’Arcidiocesi e dal 2001 è Vicario Generale (insieme con
don Lanzetti)
Don Giacomo Lanzetti:
È nato a Carmagnola nel 1942, inizia gli studi in seminario
nel 1953 ed è ordinato sacerdote nel 1966.
Dal 1967 al 1969 è viceparroco a Santena e dal 1969 al
1975 è inviato come viceparroco presso la parrocchia Madonna Divina Provvidenza in Torino.
Nel 1975 riceve dal Card. Pellegrino l’incarico di fondare
una nuova parrocchia dedicata a San Benedetto Abate e costruirne la nuova chiesa e le opere parrocchiali.
Nel 1994 è nominato assistente diocesano dell’Azione
Cattolica e nel 2000 è vicario episcopale per la città di Torino. A luglio del 2001 è nominato Vicario Generale (con don
Fiandino).
Che cosa significano due nuovi vescovi per la nostra Diocesi è stato espresso dalle parole pronunziate durante l’omelia dal card. Arcivescovo Severino Poletto.
«L’ordinazione episcopale di mons. Fiandino e di mons.
Lanzetti è un evento di grazia che non riguarda solo le loro
persone ma tutta la nostra realtà ecclesiale.
Il brano degli Atti degli Apostoli (At 13, 1-3) che abbiamo
ascoltato, ci aiuta a comprendere come un Vescovo venga
I nuovi Vescovi ausiliari con il card. Poletto
scelto da Dio per svolgere nella Chiesa un ministero ben determinato e come da quel momento si debba sentire «riservato» esclusivamente per il Signore donando a Lui e alla
causa del suo regno ogni fibra della propria persona ed ogni
respiro della propria esistenza.
Il cardinale ha poi proseguito con una riflessione sulla pagina del Vangelo di Marco (Mc 3, 13-19).
«La creazione da parte di Gesù del gruppo dei dodici Apostoli ci può aiutare ad evidenziare con grande chiarezza il
cammino spirituale di un vescovo all’interno di una comunità cristiana e i punti fondamentali dell’impegno spirituale
e pastorale di un Vescovo:
stare con Gesù, cioè vivere in comunione profonda con lui
e attraverso di lui col Padre nello Spirito; sentirsi inviati dal
Signore nel mondo per annunciare il suo Vangelo; ed infine
vi è dato anche il potere di cacciare i demoni, cioè di evidenziare in voi stessi ed in tutte le persone che avvicinate il grande abisso e l’incolmabile contrapposizione che c’è tra la proposta di vita che Gesù ci presenta e gli inganni che, anche oggi, il demonio continua a tendere a tanti cristiani». Mons. Poletto ha così concluso: «Il Signore vi ha scelti e per «rendere
presente in mezzo ai credenti il Signore Gesù» (Cf LG 21).
II con la Lettera Apostolica
Ordinatio sacerdotalis?
Prima di tutto la scelta storica di Gesù. Certo, egli volle
diverse donne tra i suoi discepoli e l’annuncio della risurrezione fu affidato proprio alle
donne. Ma la scelta dei Dodici, coloro che poi avrebbero
guidato la Chiesa e alla cui fede facciamo riferimento, fu rivolta solo a uomini (Mc 3, 1319 e paralleli).
Non possiamo accusare Gesù né di maschilismo né tanto
meno di essere succube della
mentalità del suo tempo, proprio leggendo con attenzione il
suo libero e profondo rapporto
con le donne.
Ma la realtà è che nei Dodici
non scelse né le donne né tanto
meno sua madre, che noi veneriamo Immacolata e di gran
lunga superiore agli Apostoli
(e a noi poveri preti...).
Un secondo elemento è la tradizione della Chiesa lungo i secoli. Alcuni testi antichi, tra cui
tre passi del Nuovo Testamento
(Rm 16, 1-2; 1 Tim 3, 11; 5, 9)
fanno riferimento esplicito alle
diaconesse, ma è difficile sapere
se fosse prevista una celebrazione di ordinazione, o se ad esse
fosse affidato solo un incarico
«ufficiale», incarico importante,
ma di servizio alla comunità e
non di comando (come invece
oggi si vuole intendere il sacerdozio alle donne...). Mai tali diaconesse furono ammesse alla
celebrazione dell’Eucarestia.
Proprio il riferimento all’Eucarestia apporta un elemento
«antropologico» a tale divieto.
Il sacerdote agisce in persona
Christi (per semplificare, come
se fosse Gesù stesso) nella celebrazione dei sacramenti, pronunciando le stesse parole e rifacendo gli stessi gesti di Gesù.
Perché sia tale, occorre che il
sacerdote sia uomo come lo era
Gesù, che scelse di incarnarsi
come maschio, valorizzando al
massimo proprio la maternità di
Maria, che gli diede un corpo.
Ultimo elemento, non da poco, è che il sacerdozio nella
Chiesa non è mai un diritto, né
per gli uomini né tanto meno per
le donne che lo userebbero solo
come arma per affermare la propria uguaglianza: ma si è preti
per dono e non per conquista...
Se si intende il sacerdozio come servizio e come dono, allora
si capisce ciò che i documenti
concludono: la Chiesa non ha il
potere di dare il sacerdozio alle
donne, perché il sacerdozio non
è proprietà né della Chiesa, né
delle mode, né delle esigenze
dei tempi, né rientra nel «rispetto delle pari opportunità»...
In conclusione, il Papa afferma che tale dottrina, pur non essendo verità di fede (e quindi
apparentemente modificabile...), è da ritenersi come verità
definitiva (e quindi non più modificabile, a meno che si scopra
che da sempre la Chiesa si sia
sbagliata su questo punto...!!).
L’essere maschio diventa così
un elemento essenziale per l’ordinazione sacerdotale senza cui
tale ordinazione è inesistente.
Dunque, una Chiesa retrograda e maschilista?
Non mi sembra che i motivi
teologici e storici portati dal Papa siano fondati sul maschilismo. Soprattutto, il sacerdozio
alle donne non rappresenterebbe un passo avanti per la Chiesa
ma un profondo tradimento
della sua realtà più profonda.
Significherebbe affermare
che per avere un potere nella
Chiesa è necessario essere preti, e che davvero abbiamo perso per sempre le parole di Gesù: «fra voi però non è così; chi
vuol esser grande tra voi si farà
vostro servitore» (Mc 10, 43).
Valorizzare la ricchezza del
mondo femminile significa trovare strade nuove per far crescere il valore del servizio, per
Don Sandro Giraudo
(segue a pag. 8)
Missione diocesana
«fanciulli e ragazzi»
1) Accompagnare i/le ragazzi/e a conoscere Gesù come il
miglior amico e ad innamorarsi di Lui attraverso incontri di
gruppo che li coinvolgano sia come mente (dimensione intellettiva) che come cuore (dimensione affettiva) e come
mani (dimensione operativa e di servizio). Luoghi privilegiati: gruppo catechistico e Eucaristia domenicale.
2) Condurre i ragazzi verso l’esperienza concreta della dimensione socio-caritativa (attenzione ai più poveri, favorire la
pace e la giustizia) a cominciare dall’integrazione di ragazzi disabili. Luoghi privilegiati: gruppo, famiglia, scuola e quartiere.
3) Coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede dei
figli. Genitori sia vicini che lontani. L’iniziazione cristiana è
un’occasione da non perdere per evangelizzare i genitori.
Nel prossimo numero incontri, attività e date che interesseranno la nostra zona pastorale.
Mirafiori
MirafioriSud
Sud
problemi e dibattiti
3
I diritti dei bambini nel mondo La salute a Torino
Approvata la nuova legge a salvaguardia della vita dei bambini Dove si vive meglio si vive di più
Gon la legge n. 46 del
2002 la Repubblica italiana
ha ratificato i protocolli di
New York alla Convenzione
dei diritti dei fanciulli. Gli
Stati che vi hanno aderito
hanno accettato di vietare la
vendita di bambini, la prostituzione di bambini e la pornografia con bambini; mentre, per quanto concerne le
guerre, non si è potuti andare
oltre all’impegno di vigilare
affinché i membri delle forze armate di età inferiore ai
18 anni non partecipino direttamente alle ostilità.
In concreto, l’impegno degli Stati aderenti è quello di
far inserire nel proprio diritto penale i seguenti reati: il
fatto di offrire, consegnare o
accettare un bambino allo
scopo di sfruttarlo a fini ses-
suali o di trasferirne gli organi per fini di lucro; il fatto di
ottenere indebitamente, in
qualità di intermediario, il
consenso all’adozione di un
bambino in violazione delle
leggi internazionali; il fatto
di offrire, ottenere, procurare o fornire un bambino a fini di prostituzione; il fatto di
produrre, distribuire, diffondere, importare, esportare,
offrire, vendere o detenere
materiale pornografico rappresentante bambini. Inoltre, per quanto concerne l’uso di bambini in guerra, gli
Stati si sono impegnati a vigilare affinché le persone di
età inferiore a 18 anni non
siano oggetto di un arruolamento obbligatorio nelle loro forze armate; in particolare, gli Stati che autorizzano
(segue da pag. 1)
Eutanasia
vita anche contro la volontà del
singolo individuo. Tutelare il
diritto alla vita significa tutelare la vita stessa e non il diritto
sulla vita, quasi che essa fosse
di proprietà di ciascuno di noi.
Quindi lo Stato non può legittimare né il suicidio, né l’omicidio del consenziente.
D’altra parte, la Corte europea
riconosce che lo Stato ha l’obbligo di assicurare cure e servizi idonei a rendere meno penosa la sofferenza e più dignitosa l’esperienza della malattia. La Corte ha anche ritenuto
che la Convenzione europea
dei diritti dell’uomo riconosce
invece ai singoli il diritto di
autodeterminarsi, anche mediante scelte che siano pericolose o dannose per la propria
salute. Quindi, ciascun individuo può rifiutare un trattamento sanitario che gli allungherebbe la vita o gli limiterebbe
le sofferenze, e lo Stato non
potrebbe impedirglielo. In tal
caso si parla di «eutanasia passiva», ben diversa dall’eutanasia «attiva» di chi voglia accelerare la propria morte con
l’aiuto di un’altra persona.
Ma allora non c’è discriminazione tra chi, essendo nelle
condizioni fisiche di farlo, si
suicida e chi, pur volendo, non
(segue da pag. 1)
può fisicamente farlo se non
con l’aiuto di un altro? Anche
su tale punto la Corte europea
ritiene che non si possano differenziare giuridicamente le
due ipotesi, senza compromettere la protezione della vita:
come si distingue tra le persone che sono in grado di suicidarsi senza aiuto e quelle che
non ne sono capaci? E ancora,
le persone devono essere in
grado solo fisicamente o anche
psichicamente di suicidarsi?
Invero, a noi cattolici (e forse anche a qualche altro milione di persone) lo straordinario
Giovanni Paolo II sta dimostrando il valore della sofferenza e ci sta offrendo non solo un
esempio, ma un aiuto concreto
per sostenerci e darci conforto
nelle nostre grandi o piccole
disperazioni quotidiane; e così
il dolore fisico o morale, che
pure ci accompagna e che pure
vorremmo allontanare da noi,
non è più l’oggetto principale
delle nostre preoccupazioni e
che ci mette timore: il male vero è un altro, cioè il peccato,
l’allontanamento da Dio.
Lo sfruttamento dei bambini, nelle forme più diverse, è
un peccato contro il Creatore
l’arruolamento volontario
nelle loro forze armate nazionali a persone con meno
di 18 anni, devono assicurare almeno le seguenti condizioni: che l’arruolamento sia
effettivamente volontario;
che l’arruolamento abbia
luogo con il consenso illuminato dei genitori dell’interessato; che gli arruolati siano esaurientemente informati dei doveri inerenti al
servizio militare; che essi
forniscano una prova affidabile della loro età prima di
essere ammessi al servizio
militare.
Indubbiamente la ratifica
di tali accordi costituisce
per l’umanità un passo
avanti verso ideali di giustizia. I mass-media nazionali
n.s.
Nuovo codice della strada in pillole
La patente a punti
sura diversa a seconda della
gravità; ad esempio, chi guida superando di oltre 40 km/h
il limite massimo oppure guida sotto l’influenza dell’alcool si vedrà sottrarre dieci
punti; a chi attraversa l’incrocio con semaforo rosso saranno sottratti quattro punti; a
chi supera di oltre 10 km/h il
limite di velocità saranno decurtati due punti (quindi basterà viaggiare a 61 km/h in
città!).
Come si inverte questo inesorabile procedere verso lo zero assoluto e quindi verso il ritiro della patente? Se per tre
anni consecutivi il titolare della patente non avrà commesso
altre infrazioni punite con la
sospensione della patente o
con la sottrazione di punti
(cioè le infrazioni più gravi), i
Signore Gesù Cristo,
punti torneranno automaticacustodisci questi giovani nel tuo amore.
mente a venti. Sarà anche posFa’ che odano la tua voce
sibile frequentare dei corsi di
e credano a ciò che tu dici,
aggiornamento presso autopoiché tu solo hai parole di vita eterna.
scuole in modo da recuperare
Insegna loro come professare la propria fede,
sei punti.
come donare il proprio amore,
Dicevamo che questa nocome comunicare la propria speranza agli altri.
vità
della patente a punti ha in
Rendili testimoni convincenti del tuo Vangelo,
sé il pregio di essere estremain un mondo che ha tanto bisogno
mente giusta, perché è uguale
della tua grazia che salva.
per tutti evitando che le pene
Fa’ di loro il nuovo popolo delle Beatitudini,
pecuniarie siano sottovalutate
perché siano sale della terra e luce del mondo
da alcuni automobilisti più
all’inizio del terzo millennio cristiano.
danarosi. Speriamo che tale
Maria, Madre della Chiesa, proteggi e guida
novità sia utile a ridurre il nuquesti giovani uomini e giovani donne
mero di feriti gravi e di morti
del ventunesimo secolo.
sulle strade, che poi è lo scoTienili tutti stretti al tuo materno cuore. Amen.
po di questa innovazione che
dovrebbe renderci un po’ più
Giovanni Paolo II attenti e disciplinati nella gui(testo dell’omelia alla S. Messa di chiusura da, evitando le situazioni di
della Giornata della Gioventù 2002) pericolo.
Tra le numerose novità del
nuovo codice della strada, di
cui alcune le abbiamo già
provate in anteprima, a partire dal prossimo anno avremo
la patente a punti, che forse è
la più interessante innovazione, importante per i principi di uguaglianza che incorpora.
Prima vediamo di che si
g.c. tratta. Ognuno riceverà venti
punti sulla propria patente;
tale punteggio verrà diminui1
Sentenza del 29 aprile 2002 to ad ogni grave infrazione
su ricorso n. 2346/02.
del codice della strada, in mi-
La santità non è questione di età
le vostre speranze. Anche se
sono vissuto fra molte tenebre,
sotto duri regimi totalitari, ho
visto abbastanza per essere
convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà,
nessuna paura è così grande da
poter soffocare completamente la speranza che zampilla
eterna nel cuore dei giovani.
Voi siete la nostra speranza,
i giovani sono la nostra speranza. Non lasciate che quella
speranza muoia! Scommettete
la vostra vita su di essa! Noi
non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la
somma dell’amore del Padre
per noi e della nostra reale capacità di divenire l’immagine
del Figlio suo
Concludo con una preghiera.
non hanno dato rilievo a tale
notizia, nonostante la sua
importanza, perché non è in
sintonia con quel clima di
terrore, sangue e violenza
che ci fanno vivere i telegiornali, ma anzi va in senso contrario.
Eppure la diffusione di
questa notizia comporterebbe un sostegno notevole per
le persone che nelle organizzazioni internazionali e
nazionali sono state assegnate al compito di vigilare
sulla concreta attuazione di
questo impegno.
Parlarne forse salverebbe
centinaia di bambini, mentre ogni giorno di silenzio
ne lascia decine in più in
mano a sfruttatori disumani.
Il 21 e 22 Giugno l’Amministrazione Comunale ha organizzato, per la prima volta negli ultimi anni, la Conferenza della Città sulla Salute a Torino.
Nell’occasione è stata presentata la ricerca sullo stato di
salute della Città predisposta da alcuni ricercatori dell’Università di Torino.
Dalla ricerca emergono chiaramente la geografia ed i
luoghi della salute a Torino con la conferma di un dato di
conoscenza comune: si gode di una salute migliore là dove le condizioni di vita sono più elevate.
Colpisce quanto più vera risulti quest’affermazione in
alcuni dei quartieri popolari della nostra città.
La speranza di vita media di un uomo adulto risulta diversa a seconda della Circoscrizione di residenza anche di
quattro anni.
Tra i fattori di rischio che possono minare la qualità
della vita sono elencati: l’inquinamento, la povertà di risorse urbana come l’arredo, i trasporti, i servizi, l’insicurezza, la scarsa coesione sociale, la difficoltà di integrazione, etc.
Dal punto di vista della mortalità assoluta sono i quartieri più anziani (S. Salvario, Crocetta, Cenisia, Vanchiglia, Nizza, S. Rita e Mirafiori Nord) che presentano i numeri più elevati di decessi.
Se si confronta invece la mortalità a parità di età la situazione è molto diversificata.
Le zone borghesi e del ceto medio della collina e dell’asse centro-sud-ovest presentano gli indici di mortalità
più bassi, mentre sono gli ormai ex o quasi quartieri operai a Nord del corso della Dora e Mirafiori Sud, insieme al
centro cittadino, a presentare gli indici di mortalità più
elevati.
In particolare la Circoscrizione II, luogo di insediamento per eccellenza del ceto medio cittadino, presenta i più
bassi indici di mortalità per tutte le cause di morte per entrambi i sessi.
In posizione nettamente sfavorevole si presentano le
Circoscrizioni V e VII, in particolare Madonna di Campagna e Lucento Vallette (V Circoscrizione), Aurora e Vanchiglia (VII Circoscrizione). Il quartiere Aurora presenta,
a parità di età, gli indici di mortalità più elevati della Città,
in particolare per le cause di morte legate al disagio (abuso di alcool, violenza, overdose, aids, etc.) con un eccesso
del 21% rispetto ai dati medi della città.
Cosa trarre da questi dati, qui riassunti sinteticamente,
da parte di chi amministra una Circoscrizione?
In primo luogo la necessità di valorizzare l’integrazione
la cooperazione tra i servizi sociali e sanitari nella progettazione e nella gestione degli interventi territoriali.
Con questo spirito la Circoscrizione 10 già dal 1998 ha
stipulato un protocollo d’intesa, in particolare sulla salute
mentale, con il Distretto 10 dell’A.S.L. 1 che, in collaborazione con il privato sociale, ha portato all’apertura del
Centro Stampa di via Negarville ed all’esperienza del laboratorio di piccola manutenzione del verde.
La costruzione poi dei bilanci circoscrizionali, ed a
monte il riparto dei fondi comunali tra i diversi quartieri,
non deve prescindere dalla disuguaglianza tra territori,
che richiedono una differenziazione delle politiche della
salute e delle risorse dedicate all’interno della città.
L’impegno è, che già nella costruzione del bilancio
2003, accanto ai criteri tradizionalmente impiegati nel riparto dei fondi (popolazione residente, superficie, spesa
storica) siano considerati quei criteri sociali già richiamati nello Statuto vigente della Città di Torino, ma che ad oggi non hanno avuto una concreta applicazione.
Maurizio Trombotto
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Mirafiori
MirafioriSud
Sud
attualità
CAMPI ESTIVI ZONALI
Evviva, siamo riusciti... E adesso...
a fare i campi insieme come si va avanti?
Sì, il progetto del Centro di
Pastorale Giovanile dei campi
estivi «interparrocchiali» è
andato in porto con buoni risultati che ci fanno ben sperare per il futuro.
Naturalmente non vogliamo fare su queste pagine una
verifica minuziosa campo per
campo, ma possiamo dire di
essere soddisfatti ed anche un
po’ esaltati, perché no?
Nel mese di luglio con un
leggero sfioramento in agosto
si sono svolti cinque campi
per la fascia giovanissimi, che
hanno coinvolto più di 120 ragazzi tra i 14 e i 21 anni. A
quattro campi su cinque ha
partecipato più di una parrocchia: al campo dei cresimati
siamo arrivati a quattro parrocchie presenti!
Possiamo dire che, dopo le
difficoltà iniziali a capire il
senso della proposta e con i fisiologici intoppi di percorso
che aiutano a crescere, abbiamo gustato che è bello ed arricchente lavorare insieme. In
qualche modo, abbiamo sperimentato il significato della
«condivisione».
Qualche parrocchia ha messo a disposizione la sua esperienza e i gruppi giovanili già
avviati, facendo da nucleo
portante
dell’esperienza.
Qualcuno ha messo a disposizione i propri animatori (fosse anche solo uno) e i cuochi,
in alcuni casi anche in campi
in cui non c’erano ragazzi appartenenti alla propria parrocchia. Molte persone hanno
dato una mano negli aspetti
logistici e così via.
E parallelamente qualcuno
ha anche dovuto rinunciare a
qualcosa per il bene di tutti.
Ma possiamo dire che il poco o tanto che ognuno ha potuto donare alla fine è diventato ricchezza per tutti ed è rimasto un bel ricordo nel cuore
dei ragazzi e degli animatori
assieme al desiderio comune
di rifare questa esperienza e di
migliorare ancora il prossimo
anno.
Quasi quaranta persone tra
giovani, preti, suora e novizia sono state coinvolte come
«educatori» nei campi estivi
del Centro e globalmente c’è
stato un buon lavoro di preparazione e di senso di responsabilità da parte degli
animatori delle parrocchie:
senz’altro questo è uno degli
aspetti positivi emersi dall’esperienza.
Non ci illudiamo di essere
«arrivati» e siamo coscienti
dei nostri limiti, ma possiamo
goderci questa soddisfazione
(non è peccato!) e pensare che
per il progetto del Centro di
Pastorale Giovanile è stata
posta una buona base. E per il
futuro ci stiamo attrezzando
per essere sempre più capaci
di educare e far conoscere Gesù Cristo.
In particolare mi sembra veramente necessario arrivare ad
uno stile educativo comune tra
tutti gli animatori coinvolti nel
Centro in cui esplicitamente si
condividano i medesimi valori,
si offra ai ragazzi una valida testimonianza di fede e un aiuto
significativo al loro itinerario
di crescita umana e cristiana.
Ecco i giovanissimi del primo campo zonale
Tengo particolarmente ad
esprimere una parola di ringraziamento verso tutti coloro che hanno collaborato
in vario modo alla realizzazione del progetto dei campi
estivi.
Inizio con il ringraziare i
parroci che hanno capito e
hanno creduto all’importanza
di questa esperienza, facendo
anche la fatica di superare
qualche resistenza legata alla
«novità» della proposta.
Grazie agli animatori che
hanno «costruito» il cammino
educativo e che hanno accompagnato il cammino dei ragazzi nella settimana di campo adattandosi anche a modi e
stili diversi di «vivere» il
campo.
Grazie ai cuochi che ci
hanno rimpinzati e a volte viziati con le loro delizie, ma
soprattutto che hanno vissuto
con intensità e dedizione il
loro impegno, donando a tutti
una bella testimonianza di
servizio.
Grazie a tutti coloro che
hanno «sostenuto» l’esperienza dei campi curandone gli
aspetti logistici (spesa, iscrizioni, pullman, ecc.): un servizio molte volte poco «visibile» ma indispensabile e delicato.
Grazie a chi ha preparato e
fatto arrivare in montagna
frutta e verdura fresca e conserve genuine.
Grazie a tutti di cuore... anche a nome dei ragazzi!
Polisportiva Mirafiori
Vuoi divertirti?
Vuoi giocare a calcio?
Vieni alla Polisportiva Mirafiori e potrai far
parte di una delle nostre squadre e... potrai
imitare i campioni della tua squadra.
La Polisportiva Mirafiori organizza
la Scuola Calcio «Gaetano Scirea»
per i ragazzi delle leve:
1987-1988-1989-1990
1991-1992-1993-1994
Le iscrizioni si ricevono
presso la segreteria
Dal Lunedì al Sabato
dalle ore 17,00 alle ore 18,30
Via Monteponi 16 – Torino
tel. 011 3970013
L’esperienza dei campi estivi ha dato una prima risposta
concreta al progetto del Centro
di Pastorale Giovanile. Sull’onda di questa esperienza
positiva il cammino prosegue
ora con la realizzazione di alcuni progetti messi in cantiere
già dal maggio scorso.
Nell’area
giovanissimi
(14-18 anni) si cercherà di lavorare su percorsi educativi
comuni.
In pratica gli animatori che
svolgono servizio su una stessa fascia di età programmeranno insieme il cammino dei
propri gruppi, cammino che
poi sarà realizzato nelle singole parrocchie con alcuni momenti forti vissuti a livello interparrocchiale (es. ritiri, esercizi spirituali, scuola di preghiera). In quest’ottica gli
animatori che hanno già lavorato insieme per preparare i
campi saranno avvantaggiati
dalla sintonia costruita e dall’aver conosciuto anche i ragazzi delle altre parrocchie.
L’esperienza positiva dei
campi ha sottolineato ancora
una volta quanto sia importante la formazione degli educatori che svolgono servizio
con gli adolescenti. Proprio
per questo nei mesi di settembre-ottobre si svolgerà un
corso di formazione per educatori di gruppi giovanissimi:
anche questa è una novità che
si propone di aiutare chi svolge questo servizio e di colmare un «vuoto» di proposta formativa che si avvertiva già da
anni.
Nell’area giovani ci saranno due itinerari formativi.
Uno per la fascia 19-25 anni, che abbiamo chiamato
«giovani junior», e uno per la
fascia 25-35 chiamata «giova-
ni senior». Il cammino proposto dal Centro prevede dei momenti di incontro-confronto su
un tema specifico per ogni fascia di età, gli esercizi spirituali a novembre e il ritiro all’inizio di quaresima.
Per la fascia junior gli incontri saranno tendenzialmente svolti nella propria parrocchia lungo il tempo ordinario
dell’anno liturgico. Mentre in
Avvento e in Quaresima ogni
gruppo potrà seguire un cammino a carattere più spirituale
(es. incontri di preghiera) nella
propria parrocchia o seguendo
altri cammini (es. gruppi di
preghiera in comunità religiose o scuola di preghiera del Seminario minore).
Per la fascia «senior» gli incontri saranno a carattere interparrocchiale e a scadenza
mensile, per lasciare ai singoli
gruppi parrocchiali di incontrarsi (se lo desiderano) nella
propria comunità con altri temi o approfondimenti.
Come si può notare ci sono
parecchie cose che bollono in
pentola: speriamo di portarle
tutte a compimento e di trovare la strada giusta, magari a
tentoni e senza avere la paura
di sbagliare.
A tutti buon anno pastorale!
doncorrado
Un libro per capire
Sembra ormai diventato
impossibile non sentir parlare in qualunque trasmissione televisiva o reportage
giornalistico di globalizzazione, ma quanti hanno veramente un’idea di che cosa significhi questo termine
ormai inflazionato?
Si tratta di un semplice
slogan, di un paradiso inevitabile, di un inferno annunciato?
A queste domande cerca
di rispondere Alessandro
Baricco in un breve saggio, apparso recentemente, dal titolo «NEXT: piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che
verrà». Nell’introduzione
l’autore ammette di essersi seriamente posto il problema di che cosa sia effettivamente la globalizzazione solo dopo essersi
trovato di fronte ai drammatici eventi di Genova e
di non pretendere in nessun caso di aver trovato
una risposta esaustiva, donandoci invece degli
spunti per suscitare qualche riflessione.
È davvero molto difficile
sintetizzare in queste poche righe la ricchezza degli
argomenti che Baricco riesce a produrre per scardinare tutti i più abusati preconcetti esistenti su questo
fenomeno; sta di fatto che,
dopo una veloce cavalcata
tra Omero e Beethoven, tra
le scarpe della Nike e il
consumo della Coca-Cola
in India, ognuno di noi si
troverà costretto a riconsiderare molti dei suoi pregiudizi e, piacciano o meno
le conclusioni a cui perviene l’autore, a riesaminare
sotto una luce diversa il
proprio approccio all’iper-
mercato del consumismo
occidentale.
Alessandro
Baricco,
NEXT: piccolo libro sulla
globalizzazione e sul mondo
che verrà, Feltrinelli, Milano, Euro 6,00, pagg. 90.
Roberto Fidango
Pasticceria produzione propria
Si prenotano torte con foto personalizzate di calciatori,
cantanti o attori preferiti. Servizio a domicilio
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Mirafiori
MirafioriSud
Sud
quartiere
Ambiente a Mirafiori Sud:
parchi e qualità dell’aria
Significativi sono gli interventi ambientali che l’amministrazione comunale ha messo in cantiere per il territorio della
Circoscrizione 10. Prima della pausa estiva, la giunta comunale ha approvato due progetti preliminari particolarmente
importanti: la riqualificazione del parco Colonnetti ed il recupero ambientale e la sistemazione a parco pubblico della
sponda sinistra del Sangone (nel tratto tra corso Unione Sovietica e via Artom).
L’area di interesse del primo riguarda una superficie di circa 35 ettari e comprende una serie di interventi che caratterizzano il parco Colonnetti come filtro tra la zona densamente edificata del quartiere E13 a Mirafiori Sud e Basse Lingotto con quella naturale delle sponde del vicino torrente Sangone, salvaguardandone ed arricchendone gli aspetti
naturalistici più interessanti e caratteristici, e sanando situazioni di degrado ambientale che con gli anni hanno snaturato
il parco facendolo oggetto di utilizzi impropri e discariche
abusive. Gli interventi principali insistono nella rimodellazione del terreno, nell’integrazione del patrimonio vegetale
esistente oltre alla creazione di tre specchi d’acqua e di un
canale, di un’area giochi, di un’area pic-nic, di percorsi didattico, naturalistico, storico e ginnico. L’inserimento di tale
area nel contesto del Programma di Riqualificazione Urbana
di via Artom rappresenta per il parco una grande opportunità
per esprimere al meglio le sue potenzialità di spazio verde di
svago e di divertimento, a servizio non solo dei residenti, ma
di tutti i cittadini.
Il secondo progetto rientra nel programma «Torino Città
d’Acque» e riveste grande importanza in quanto potrà consentire la riqualificazione del tratto di sponda sinistra del torrente Sangone, compreso tra corso Unione Sovietica ed il
nuovo ponte realizzato sull’asse di via Artom. L’intervento
inizierà con un primo lotto che include tutte le aree di proprietà della Città già disponibili per la realizzazione del parco. In questo caso, l’interpellanza che ho presentato il 18 dicembre 2001 è stata utile, di concerto con l’impegno della
Circoscrizione, a far ripartire la progettazione, ferma dal giugno 1999.
Sempre con lo strumento dell’interpellanza, facendomi
portavoce delle preoccupazioni espresse dai cittadini riguardo l’inquinamento atmosferico legato alla presenza
dello stabilimento FIAT S.p.A. ed al traffico veicolare, ho
sollecitato l’amministrazione comunale ad avviare un monitoraggio della qualità dell’aria a Mirafiori sud, poiché
non esiste nel territorio della nostra Circoscrizione una centralina fissa di rilevazione (la più vicina è al parco Di Vittorio). Il sito individuato per il posizionamento del Laboratorio Mobile è risultato il cortile della Circoscrizione 10 sul
lato est di corso Unione Sovietica (tra strada comunale di
Mirafiori e via Farinelli). La prima campagna è stata condotta nel periodo dal 27 marzo 2002 al 30 aprile 2002; seguirà una seconda campagna di monitoraggio, in un periodo caratterizzato da condizioni meteoclimatiche differenti
al fine di ottenere un quadro il più possibile completo. I risultati delle rilevazioni configurano una situazione in linea
con il resto della città. Gli inquinanti monitorati (biossido
di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, particolati
sospesi, composti organici volatili, idrocarburi policlinici
aromatici) sono sempre rimasti al di sotto dei livelli di attenzione. Nella valutazione dei valori medi durante le diverse ore del giorno, per la maggior parte di questi inquinanti, si assiste ad un picco (seppur sempre ampiamente al
di sotto dei livelli di attenzione) fra le sette e le otto del mattino, a dimostrazione che la causa principale di inquinamento risulta essere il traffico veicolare.
Viaggio nella storia del nostro quartiere
Echi di vita contadina
I luoghi simbolo di Mirafiori, ai tempi della trattoria del
signor Antonio erano: il
Pantheon, la chiesa di San
Barnaba, il cimitero e poi, naturalmente, il piccolo borgo.
Una parte fondamentale della
vita per la gente di qui era rappresentata dalle cascine. Mirafiori era costituita da poche
case raggruppate in mezzo a
grandi distese di campi che
andavano fino al quartiere
Lingotto. I prati erano punteggiati dai cascinali e dalle poche case che iniziavano a sorgere. Nel corso dei secoli nobili e ricchi si erano spartiti le
terre intorno al torrente Sangone, quindi i nuovi proprietari terrieri iniziarono a costruire le cascine per i loro
contadini e per riporre i prodotti. I vecchi del borgo ne ricordano alcune famose come
la «Colomba « e la «Meina «
che fino al 1953 occupavano
il terreno che va da Corso
Traiano a Via Vigliani. È incredibile guardare la cartina
toponomastica e vedere la distesa di verde che va da Corso
Unione Sovietica a corso Tazzoli fino alla strada per Orbassano. Altre due le cascine famose in quest’area: la «Manta», persa nelle campagne vicino al futuro Corso
Orbassano e la «Nuova».
Questa forse è quella che si ricorda maggiormente perché
venne data in dono alla Bela
Rosin. In una bellissima posizione, tra la bealera Grugliasca e la bealera del Re, andava
dal numero civico 502 al 500
dell’attuale Corso Unione Sovietica. Rimase proprietà dei
discendenti della Contessa di
Mirafiori fino agli anni ’30,
negli anni ’70 venne demolita. Quasi all’ombra di queste
costruzioni importanti perché
di nobili «origini», ce n’erano
altre, ben più modeste, ma
molto più utili ed accessibili
agli abitanti del luogo. Ecco
allora nei racconti riecheggiare i nomi Venere, Guino, Scarafia, tutti proprietari di cascine.
Il signor Antonio si serviva
abitualmente da loro per procurarsi latte e formaggi vari.
Anche le mamme, al calar
della sera, mandavano i figli
a comperare il latte appena
munto, che oltre alla colazione doveva a volte servire anche per la cena. I «cassinè»
avevano molto lavoro da fare.
Queste attività destavano
la curiosità dei ragazzi che
abitavano nelle vicinanze.
C’era da falciare l’erba per
farne foraggio per le mucche
e le pecore durante l’inverno,
il grano da mietere per poterne ricavare la farina per il pane, il mais da sgranare per ottenere la farina per la polenta. La falciatura avveniva a
mano con grande fatica, l’erba si lasciava seccare e con i
carri agricoli portata nei fienili. Il grano richiedeva un
lavoro più accurato. Dopo
essere stato falciato veniva
legato a mo’ di fascine. Con
queste i contadini formavano
i covoni, che erano vere e
proprie costruzioni, in quanto le fascine venivano accatastate una sopra l’altra in
modo scientifico affinché la
spiga non si rovinasse.
Che divertimento però, per
i ragazzi, fare a gara a chi riusciva a scavalcarne di più e
quante fughe rincorsi dal contadino che vedeva in pericolo
il suo lavoro. E d’estate poi,
prima della mietitura, che forza camminare in mezzo al
grano maturo per catturare le
lucciole. Non mancava neanche il rito della transumanza e
allora tutti a seguire i preparativi per la partenza che generalmente avveniva nel mese
di maggio preferibilmente di
notte. Il passaggio del bestiame veniva annunciato dall’abbaiare dei cani e dal suono dei campanacci appesi al
collo delle mucche. Il ritorno
solitamente avveniva a settembre e portava con sé la curiosità di vedere e toccare
nuovi nati della mandria e del
gregge. Le cascine ospitavano più nuclei familiari che
condividevano la stessa vita.
Momenti di vita che includevano anche gli abitanti del
borgo: ad esempio la trebbiatura. Chi voleva andava a dare una mano sull’aia, e la
conclusione del lavoro segnava l’inizio di una festa
spontanea dove si mangiava
e si beveva in allegria.
L’unica rimasta a Mirafiori
è la cascina «Balbo», in strada del Castello di Mirafiori.
Un tempo i suoi appezzamenti di terreno arrivavano fino in
prossimità di Via Artom, con
campi coltivati a mais foraggio e grano. Ora hanno lasciato il posto a case e strade. Costeggiando il muro di cinta
della cascina in strada del Castello, si intravedono animali
che gironzolano nel prato cintato vicino alla chiesa della
Visitazione. Chi ha un po’ di
immaginazione può sentire
gli echi di un passato faticoso, greve, ma a suo modo
gioioso ed irripetibile.
Donatella e Renato
L’Associazione Arcobaleno è a Mirafiori Sud
Da vicino nessuno è normale
Da alcuni anni l’Associazione Arcobaleno, sostenuta da operatori sociali della Cooperativa «Progetto Muret», opera a Torino, sul territorio di Mirafiori
Sud con il Centro di Salute Mentale e con il contributo della Compagnia San Paolo.
L’Associazione si avvale, inoltre del contributo
della Circoscrizione 10 e della collaborazione dei
Servizi Sociali.
Monica Cerutti
L’Associazione Arcobaleno, nell’ambito del proConsigliera Comunale getto «Osservatorio per le abilità lavorative e l’integrazione sociale – Progetto Il Solco», organizza
gruppi di persone che utilizzano i servizi psichiatrici ed i servizi sociali di zona per mettere in atto interventi di miglioramento o manutenzione dell’arredo urbano, preventivamente concordati con la
Circoscrizione.
Inoltre l’Associazione ha organizzato numerose
sezione soci di Mirafiori Sud
iniziative di sensibilizzazione degli abitanti del
quartiere, allo scopo di eliminare il pregiudizio nei
Via Negarville, 8/28
confronti della malattia mentale, nell’intento di ri(secondo piano)
durre il danno nei confronti di chi soffre di disturbi
10135 Torino
psichici e aumentare la coesione sociale e la seretel-fax 011.3471135
nità dei cittadini.
Le relazioni, che nel corso di questi anni, l’[email protected]
ciazione ha instaurato con numerosi soggetti ha reso possibile l’allestimento, nel corso dello scorso
aperta
anno, di una roulotte, situata nella zona adiacente
dal lunedì al venerdì
alla Parrocchia San Luca e al Giardino «Fred BuscagIione», che è diventata un punto di riferimento
h. 10-12 / 15-17
sul territorio per tutti i cittadini interessati per avere
lunedì mattina chiuso
informazioni ed esprimere il loro punto di vista sul-
Associazione
Arcobaleno
7
le diverse iniziative, nonché sede del progetto
«...One Step...», dove si intervistavano i cittadini
del quartiere sugli aspetti critici del territorio dal loro punto di osservazione.
E... due!
Al momento di andare in
stampa è giunta inattesa la
notizia che un incendio la
notte del 21/9 ha distrutto
la seconda roulotte che
l’Associazione Arcobaleno aveva «caparbiamente», dopo un anno dall’incendio della prima arcoroulotte, risistemato nel
piazzale a fianco al giardino Fred Buscaglione in
Piazza Roveda.
Davanti ai resti bruciacchiati di quella che doveva
essere la sede esterna e visibile dell’Associazione
Arcobaleno i presenti si
sono chiesti quali potessero essere le motivazioni
per cui qualcuno si era presa la briga di accendere un
altro falò.
Tante le congetture, nes-
suna certezza.
La «cattiveria» del gesto
si commenta da sola.
Chiunque ha acceso quel
fuoco ha soltanto distrutto
un mezzo che serviva per
esserci, per dire «venite,
conosciamoci, parliamoci» non ha però distrutto la
speranza di chi lavora affinché chi soffre di disturbi
psichici possa, attraverso
la presenza e l’amicizia
della gente del quartiere,
avere una vita migliore.
Mentre esprimiamo all’Associazione Arcobaleno il dispiacere per quanto
accaduto vogliamo far loro
sentire tutto l’incoraggiamento a proseguire, nonostante tutto, sereni sul loro
cammino con la certezza
che il quartiere è con loro.
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Mirafiori
MirafioriSud
Sud
quartiere
NOTIZIE DALLA CIRCOSCRIZIONE 10
BOCCIOFILA
La Bocciola «Vecchio Borgo
Mirafiori» presieduta dal Sig.
Grossi Giacomo, in seguito a
delibera del Consiglio Comunale ha ottenuto l’assegnazione
della gestione per 5 anni dell’area sportiva di proprietà del comune sita tra Strada Comunale
Mirafiori e Via Coggiola. Verranno costruiti dei campi da
bocce coperti a disposizione
dei Cittadini di Mirafiori Sud.
È una cosa estremamente positiva in quanto questa periferia
si arricchisce di un altro centro
di aggregazione. Non si capisce perché alcuni gruppi consiliari, dell’opposizione non abbiano espresso voto favorevole.
BALLACHE TI FABENE
La Sala Culturale Polivalente di Via Negarville con delibera Consiliare viene assegnata in gestione all’associazione
«Ballando in Quartiere» presidente Prisco.
Detta associazione svolge
un’intensa attività a favore di
coloro che desiderano ballare, il
cui programma è stato chiamato «Balla che ti fa bene». Si può
danzare il giovedì, il sabato e la
domenica, con musica dal vivo.
Il Presidente della Circoscrizione deve riferire ogni anno
sulle attività di pubblico interesse realizzate presso la sala con il
patrocinio della Circoscrizione.
CHISSÀ?
Il cantiere presso l’ospedale
Vittorio Valletta di Via Farinelli
dovrebbe concludere i lavori di
ristrutturazione nella prossima
primavera. Dopo la consegna
dei locali si procederà alla sistemazione dell’attrezzatura.
Vedremo finalmente funzionare tutti i piani dell’enorme
struttura rimasta abbandonata
per decenni. L’attuale centro
ASL di Via Farinelli si sposterà presso il nuovo ospedale,
speriamo definitivamente.
PROLUNGAMENTO TRASPORTI
Lunedì 16 settembre è stata
una data importante per il territorio della Circoscrizione 10
Mirafiori Sud che sarà interessato da una piccola rivoluzione del locale sistema di trasporto pubblico.
Sono state prolungate due li-
za proveniente sia da Borgaretto (Beinasco) che da corso
U. Sovietica di raggiungere la
stazione del Lingotto con un
unico mezzo pubblico.
Lo spostamento del capolinea del bus 34 determinerà,
con il nuovo Capolinea della
SOGGIORNI ESTIVI
I soggiorni estivi per gli anziani anche quest’anno si sono
conclusi. Quasi tutti i nostri anziani sono rimasti soddisfatti
del trattamento ricevuto, solo
un gruppo di circa 40 persone
ospite di un albergo di Riserba,
in Romagna, hanno di che lamentarsi. A sentir loro sono
stati trattati come i parenti poveri che pretendono di mangiar
bene e non come ospiti rispettabili a tutti gli effetti.
Nella scelta degli alberghi si
chiede al Comune di prestare
molta attenzione soprattutto a
che l’albergatore usi le buone
maniere.
CENTRO PER L’IMPIEGO nee di bus: la Linea 1 sino a via Linea 1 e con il transito sulla
In Circoscrizione prossimo
ottobre andrà in funzione, in
via sperimentale, una sede decentrata dei servizi per l’impiego. Ne dà assicurazione il
coordinatore alla II commissione, il quale ha pure il compito di curare la divulgazione
delle notizie riguardanti questa
importante iniziativa. L’ufficio
chiamato «Centro per l’impiego» dovrebbe svolgere le attività che svolge il vecchio ufficio di Collocamento, ma con
metodi e attrezzature più moderne e rispondenti ai tempi.
Malapenna
La città di Torino
acquista alloggi
Bando pubblico di Concorso, promosso dalla Città
di Torino per l’acquisto di
unità immobiliari da assegnare in locazione permanente secondo le finalità
dell’edilizia residenziale
pubblica
Il Comune di Torino acquista alloggi singoli e loro
pertinenze siti nell’ambito di
complessi immobiliari privati. Tale operazione si colloca
all’interno dei progetti di riqualificazione urbana promossi dalla Città.
Il Comune ricerca alloggi
la cui superficie potrà variare
da un minimo di 45 mq ad un massimo di 110 mq; il prezzo dell’alloggio valutato dal Comune, ai sensi dell’art. 13 della legge 30
aprile 1999, n. 136, non potrà superare L. 2.825.000 (1.458,99 euro) al mq di superficie commerciale.
Quanti desiderano la copia del bando e della modulistica potranno:
• ritirarla direttamente presso il Settore Convenzioni e Contratti – via Palazzo di Città, 20 – Torino (5° piano) d.ssa
Daniela Mosca tel. 011.4422938/011.4423254 o presso le sedi circoscrizionali della Città;
• consultarla su Internet, presso il sito del Comune di Torino:
http/www.comune.torino.it/bandi/bacquisti
• ritirarla direttamente presso il CICSENE, via Borgosesia 30 – 10145 Torino
o richiederla tramite telefono, fax, emai tel. 011.7412435 fax 011.7710964
Il CICSENE svolge in tale ambito attività di informazione e divulgazione del
bando su tutto il territorio cittadino.
Artom (dall’attuale capolinea
in piazza Bengasi) e la Linea 41
sino alla stazione ferroviaria del
Lingotto (l’attuale capolinea è
in piazzale Caio Mario); inoltre
modificato il capolinea della
Linea 34 che si attesterà nelle
immediate vicinanze della biblioteca Cesare Pavese di via
Candiolo e sarà prolungata la
tratta urbana della Linea 35 in
via Sestriere (Moncalieri) quasi
all’incrocio con la via Palli.
Gli interventi sopradescritti
consentono un notevole miglioramento dei collegamenti
del quartiere Basse Lingotto
nei confronti della zona ospedaliera di Torino (Linea 1)
rafforzano i collegamenti sull’asse di corso U. Sovietica
consentendo al bacino di uten-
via Artom del bus 14, una nuova area di possibile interscambio tra linee che, con diversi
percorsi, attraversano da Nord
a Sud la Città giungendo, nel
caso del bus 14, sino al Centro
del Comune di Nichelino.
Lo spostamento, infine, a Sud
del limite della tratta urbana del
bus 35 risponde positivamente
alla richiesta formulata da anni
da parte di quei cittadini residenti a Torino, ma costretti ad
utilizzare la tratta suburbana del
35 (per due fermate) lungo la
via Sestriere per raggiungere
Piazza Bengasi (Torino) o da
qui per giungere alle proprie abitazioni poste sul territorio del
Comune di Torino nelle immediate adiacenze con il confine
con il Comune di Moncalieri.
Forse è la volta buona!
Questa volta ci siamo!
La notizia è certa, l’informatore è sicuro, i soldi sono stati stanziati,
si sta appaltando il lavoro ad una ditta e nel prossimo mese di ottobre si
avvererà un sogno piccolo piccolo che stiamo cullando da qualche
mese. Finalmente le ruspe abbatteranno il capannone «provvisoria sede, per un trentennio, del supermercato COOP» di via Roveda.
Ah, stavolta si fa sul serio, signori!
Potremo vedere che aspetto ha la piazza senza quel grigio parallelepipedo, potremo prolungare il nostro sguardo ed abbracciare in
un sol colpo tutta l’area.
Nel frattempo, perché noi non perdiamo tempo, si è aperto il dibattito circa l’uso che l’area lasciata libera dovrà avere. In un quadro di risistemazione dell’intera piazza c’è chi vorrebbe vederci
spostato il mercato coperto di via Plava o a chi piacerebbe fosse
un’area adibita al gioco e al passeggio. Ma intanto cominciamo a
vedere da lontano l’effetto che fa. Quando inizieranno i lavori chiamateci e saremo tutti lì ad applaudirvi!
Il Grillo parlante
Eccoci qui in un ennesimo settembre a cercare di capire
cosa i nostri amministratori ci propineranno nel corso dei
prossimi mesi.
Per prima cosa occorre sfatare un luogo comune ancora
molto diffuso: non ci raccontano di sicuro delle balle! Le
opere annunciate stanno veramente andando avanti, i cantieri progrediscono e tutto va meravigliosamente bene. Non
ci credete? E allora cominciando dal nostro quartiere andiamo a controllare tutte le opere promesse e realizzate.
I dossi in via Capuana ci sono e sono anche ben fatti, mica quei surrogati di plasticaccia gialla e nera che ci sono ormai un po’ dappertutto: sono vere montagnole in cemento e
asfalto. Non è possibile prenderli in velocità, non tanto perché opera mirabile, ma piuttosto perché neppure la Ferrari
di Shumi può andare veloce nella tortuosità di questa via.
Sicuramente dei soldi ben spesi! Che credevate?
Vogliamo altri esempi? Siamo qui per servirvi!
La linea 4: un magnifico esempio di arredo urbano stile
«muro di Berlino», è vero, però volete mettere il confort e la
velocità dei nuovi immaginifici tram? Praticamente non ci
si accorge che ci sono, forse anche perché pochi li hanno visti (e usati) da piazza Caio Mario a Strada del Drosso. Pensate che addirittura c’è chi sussurra che alcuni veicoli non
riescano a girare agevolmente nella «rotonda provvisoria».
Menzogne! Però le malelingue continuano a dubitare: i tram
sono tornati dopo le meritate ferie, ma sono sempre gli stessi!!! Forse non usano quelli nuovi per non consumarli!!
Possiamo sbalordirvi ora con un nuovo imprevedibile
evento: a fine giugno il nostro Sindaco ha inaugurato il parcheggio di interscambio al capolinea del 4: spesa, irrisoria,
circa 55.000 Euro, per un baraccotto e due passaggi a livello. Mica male: veramente in economia. Ma il meglio è che
dopo pochi giorni i passaggi a livello sono divenuti incustoditi. Cioè, il parcheggio a pagamento, è diventato gratuito!
Cosa dite? Che non è vero, il parcheggio è tutt’ora a pagamento? Sarà, ma io continuo a vedere le sbarre aperte e il
gabbiotto cassa con dentro un desolato e inoperoso cassiere, che attende gli automobilisti. L’autunno, con la caduta
delle foglie, ci porterà anche la caduta delle sbarre del Park
and Ride (almeno così sussurrano i bene informati): ma
sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza!!
Un altro esempio di ottima amministrazione è l’internazionalizzazione della nostra viabilità: ma dico, vi rendete
conto che ormai ogni incrocio è una potenziale rotonda alla
francese? Hanno cominciato con piazza Caio Mario, quindi
con la rotonda «provvisoria» di strada del Drosso, da un po’
di tempo ne è spuntata un’altra all’incrocio tra via Anselmetti e strada del Drosso, e non è ancora finita: altri incroci
sono ormai stati eletti a ospitare la panacea di tutti i mali
della circolazione, anche là dove non c’è lo spazio fisico
per metterci una rotonda, come appunto nelle ultime due citate. Ma cosa volete l’importante è che ci sia una rotonda.
Se poi le macchine non girano, è sempre possibile girare a
piedi o in bicicletta!
A proposito di biciclette: nel tratto di corso Unione Sovietica trincerato dal 4, è stata creata una magnifica pista ciclabile. C’è però una cosa che non capisco: perché i ciclopedisti rischiano la pelle in mezzo al traffico di auto, camion e autobus, invece che utilizzare la pista? Che ci siano
delle subdole trappole costituite da escrementi canini in
quantità industriale? Mah, un altro mistero.
Come vedete le grandi opere vanno a gonfie vele e nel
prossimo numero saremo di nuovo qui a raccontarvi di altri
importanti realizzazioni.
i.g.p.
(segue da pag. 2)
«In persona Christi»
la partecipazione e il confronto,
per una corresponsabilità reale.
Non è facendo proprie le idee
«libertarie» della nostra società
che la donna troverà la sua vera
valorizzazione: lo dimostra la
realtà in cui viviamo, dove la
donna resta oggetto e dove non
è cresciuta l’integrazione e la
vera comunione tra uomo e
donna ma solo la rivincita...
Anche l’esperienza anglicana dovrebbe farci riflettere: dopo le prime ordinazioni di donne-preti, sono state molte le
conversioni al cattolicesimo sia
di pastori sia di fedeli, che si sono sentiti traditi da tale scelta...
Tutti maschilisti? Tutti retrogradi? Anche chi sta scrivendo?
O, più semplicemente, fedeli ad un immenso dono, affidato alla fragilità di noi uomini, e
desiderosi di trovare il vero
valore sia della mascolinità
che della femminilità, il vero
valore delle nostre diversità e
della nostra capacità di comunione profonda...?
Don Sandro Giraudo
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