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2 Mirafiori MirafioriSud Sud riflessioni Nuovo vicario zonale a Mirafiori-Lingotto Perché niente sacerdozio alle donne È il tempo della semina «In persona Christi» Valorizzare il ruolo dei laici nella Chiesa per la collaborazione tra le parrocchie C’è un grande smarrimento attorno noi, smarrimento di fronte ad un mondo che ci sta portando laddove non vorremmo essere portati o che contiene in sé elementi di tale novità da non permetterci di riconoscere con chiarezza orizzonti e prospettive nuove. Smarrimento e incertezza, noi cristiani, li condividiamo con gli uomini e le donne del nostro tempo, in quanto cittadini del mondo, come ogni essere umano. Questa incertezza, tuttavia, per noi cristiani tocca anche il cammino della Chiesa, ricco di scenari nuovi in un mondo che cambia e continua a cambiare, che non può più essere letto con criteri che andavano bene anche solo alcuni anni fa. Lo svuotamento progressivo delle nostre chiese, la fatica nel seguire e, a volte, capire i giovani, la fragilità di tante famiglie, la difficoltà a fare scelte di vita coraggiose e definitive, la difficoltà a trovare persone disposte a dare volontariamente e in modo continuativo del tempo per la propria comunità e a servizio degli altri, la scarsità numerica dei preti arrivata ad un punto tale che è ormai la norma osservare comunità guidate da preti avanti negli anni o comunità per le quali la sostituzione del parroco richiede tempi di attesa molto lunghi. Una realtà, questa, vissuta in questi mesi dalla comunità parrocchiale di San Marco che, ad ottobre, accoglie il nuovo parroco, in sostituzione del caro don Emilio Regis, sofferente in ospedale, dopo molti anni donati generosamente e fedelmente a questa comunità. Questi sentimenti, di fronte ad un futuro che si apre a scenari inediti, sono presenti anche in me, quando penso alla mia comunità cristiana, alla Chiesa e alla realtà della zona Mirafiori-Lingotto, della quale dal mese di giugno sono diventato vicario. Eppure questa situazione di incertezza, ricca di incognite, porta in sé anche una grande sfida e grandi opportunità per il futuro. Può essere portatrice di novità molto grandi e importanti: può finalmente spezzare tante rigidità, durez- ze, steccati, per aprire il nostro sguardo alla realtà più vasta della chiesa, che va ben al di là delle nostre parrocchie e dei nostri confini, piccoli o grandi che siano. Può portare anche a forme nuove di collaborazione tra parrocchie, ad una, non più procrastinabile, riscoperta dei laici come soggetti attivi della chiesa. Si può veramente sperare ed è motivato il farlo, perché lo Spirito Santo continua a sostenere la sua Chiesa e perché, molte volte, periodi della storia della chiesa, vissuti dai cristiani del tempo come momenti di grande angoscia, si sono poi rivelati tempi provvidenziali, portatori di cambiamenti positivi e necessari per la vita della chiesa. Probabilmente siamo nel tempo della semina; è faticoso seminare e forse non riusciremo a vederne neppure i frutti, ma non è stato forse questo lo stile di Gesù? Lui, Figlio di Dio, è venuto in mezzo a noi per condividere, con tutto se stesso, la nostra umanità, ma il mondo non si curò minimamente di Lui e Gesù fu crocifisso e sepolto. Il suo messaggio di Amore fu rifiutato da un mondo assetato di potere, efficienza e dominio. Ma ecco che Gesù non rimane sulla croce e risorge. Si manifesta ad alcuni amici che hanno occhi per vedere, orecchi per udire e cuore per comprendere... e da quel giorno molti più cuori possono aprirsi alla pace, speranza e gioia del Vangelo. È un tempo in cui dobbiamo riscoprire un rapporto forte con il Signore, ridare spazio a Lui, dobbiamo ritornare a guardare a Dio e a respirare in Lui. Questo cammino è possibile soltanto se tanti uomini e donne (preti, religiosi o laici che siano) sono pronti a scommettere la loro vita sulla promessa di Gesù: «Io sono con voi tutti giorni, fino alla fine del mondo». Mi auguro davvero che insieme si possa contribuire a costruire questo cammino per la nostra realtà zonale e per tutta la Chiesa! Buon anno e buon cammino a tutti! don Gianmarco Chi celebra i sacramenti occorre che sia uomo come lo era Gesù L’ultimo e più evidente caso è proprio di questa estate. Il 29 giugno un ex-vescovo, sospeso dalle sue funzioni e fondatore di una comunità scismatica (e quindi separata dalla Chiesa cattolica), ha «tentato» (perché ciò che lui ha celebrato, pur essendo per lui un sacramento, non poteva essere tale e quindi viene definito solo un attentato sacramento) di ordinare prete 7 donne, che il 5 agosto sono state scomunicate. Anche in questo caso, le donne-prete vengono usate con facilità dalla stampa come strumento per accusare di «chiusura» la Chiesa, e questo Papa in particolare. Ma non si tratta di una chiusura solo di questo papato, né tanto meno di una Chiesa retrograda che non sa rispondere alle esigenze nuove delle donne di oggi. Nel nostro secolo la questione venne affrontata già da Paolo VI quando nel 1975 la Comunità Anglicana iniziò il confronto sulla possibilità dell’ordinazione sacerdotale alle donne. In quel momento, alcuni discorsi e lettere del Papa ed una dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede (intitolata Inter insigniores) riassunsero tutta la riflessione e con chiarezza affermarono che la Chiesa non ha il potere di ammettere le donne al sacerdozio. Quali i motivi, ribaditi ancora nel 1996 da Giovanni Paolo Don Guido Fiandino e don Giacomo Lanzetti Due nuovi vescovi ausiliari per la diocesi torinese La Chiesa Torinese ha due nuovi Vescovi, sono don Guido Fiandino e don Giacomo Lanzetti nominati dal Papa Vescovi ausiliari del Card. Severino Poletto. La suggestiva celebrazione liturgica dell’ordinazione episcopale è avvenuta in duomo sabato 20 luglio e vi hanno assistito oltre ai vescovi piemontesi e alle autorità cittadine centinaia di persone. Ecco un breve cenno delle loro vite: Don Guido Fiandino: è nato a Savigliano il 12/1/1941. Entrato nel seminario minore di Giaveno nel 1952 prosegue gli studi fino al 1964 anno in cui viene ordinato sacerdote. Fino al 1970 è animatore dei teologi nel seminario maggiore di Rivoli. Dal 1970 al 1990 è presso la parrocchia di San Francesco in Piossasco, prima come vicario e poi come parroco. Dal 1990 al 2000 è stato parroco di Santa Maria della Stella di Rivoli. Nel 2000 è nominato Provicario Generale dell’Arcidiocesi e dal 2001 è Vicario Generale (insieme con don Lanzetti) Don Giacomo Lanzetti: È nato a Carmagnola nel 1942, inizia gli studi in seminario nel 1953 ed è ordinato sacerdote nel 1966. Dal 1967 al 1969 è viceparroco a Santena e dal 1969 al 1975 è inviato come viceparroco presso la parrocchia Madonna Divina Provvidenza in Torino. Nel 1975 riceve dal Card. Pellegrino l’incarico di fondare una nuova parrocchia dedicata a San Benedetto Abate e costruirne la nuova chiesa e le opere parrocchiali. Nel 1994 è nominato assistente diocesano dell’Azione Cattolica e nel 2000 è vicario episcopale per la città di Torino. A luglio del 2001 è nominato Vicario Generale (con don Fiandino). Che cosa significano due nuovi vescovi per la nostra Diocesi è stato espresso dalle parole pronunziate durante l’omelia dal card. Arcivescovo Severino Poletto. «L’ordinazione episcopale di mons. Fiandino e di mons. Lanzetti è un evento di grazia che non riguarda solo le loro persone ma tutta la nostra realtà ecclesiale. Il brano degli Atti degli Apostoli (At 13, 1-3) che abbiamo ascoltato, ci aiuta a comprendere come un Vescovo venga I nuovi Vescovi ausiliari con il card. Poletto scelto da Dio per svolgere nella Chiesa un ministero ben determinato e come da quel momento si debba sentire «riservato» esclusivamente per il Signore donando a Lui e alla causa del suo regno ogni fibra della propria persona ed ogni respiro della propria esistenza. Il cardinale ha poi proseguito con una riflessione sulla pagina del Vangelo di Marco (Mc 3, 13-19). «La creazione da parte di Gesù del gruppo dei dodici Apostoli ci può aiutare ad evidenziare con grande chiarezza il cammino spirituale di un vescovo all’interno di una comunità cristiana e i punti fondamentali dell’impegno spirituale e pastorale di un Vescovo: stare con Gesù, cioè vivere in comunione profonda con lui e attraverso di lui col Padre nello Spirito; sentirsi inviati dal Signore nel mondo per annunciare il suo Vangelo; ed infine vi è dato anche il potere di cacciare i demoni, cioè di evidenziare in voi stessi ed in tutte le persone che avvicinate il grande abisso e l’incolmabile contrapposizione che c’è tra la proposta di vita che Gesù ci presenta e gli inganni che, anche oggi, il demonio continua a tendere a tanti cristiani». Mons. Poletto ha così concluso: «Il Signore vi ha scelti e per «rendere presente in mezzo ai credenti il Signore Gesù» (Cf LG 21). II con la Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis? Prima di tutto la scelta storica di Gesù. Certo, egli volle diverse donne tra i suoi discepoli e l’annuncio della risurrezione fu affidato proprio alle donne. Ma la scelta dei Dodici, coloro che poi avrebbero guidato la Chiesa e alla cui fede facciamo riferimento, fu rivolta solo a uomini (Mc 3, 1319 e paralleli). Non possiamo accusare Gesù né di maschilismo né tanto meno di essere succube della mentalità del suo tempo, proprio leggendo con attenzione il suo libero e profondo rapporto con le donne. Ma la realtà è che nei Dodici non scelse né le donne né tanto meno sua madre, che noi veneriamo Immacolata e di gran lunga superiore agli Apostoli (e a noi poveri preti...). Un secondo elemento è la tradizione della Chiesa lungo i secoli. Alcuni testi antichi, tra cui tre passi del Nuovo Testamento (Rm 16, 1-2; 1 Tim 3, 11; 5, 9) fanno riferimento esplicito alle diaconesse, ma è difficile sapere se fosse prevista una celebrazione di ordinazione, o se ad esse fosse affidato solo un incarico «ufficiale», incarico importante, ma di servizio alla comunità e non di comando (come invece oggi si vuole intendere il sacerdozio alle donne...). Mai tali diaconesse furono ammesse alla celebrazione dell’Eucarestia. Proprio il riferimento all’Eucarestia apporta un elemento «antropologico» a tale divieto. Il sacerdote agisce in persona Christi (per semplificare, come se fosse Gesù stesso) nella celebrazione dei sacramenti, pronunciando le stesse parole e rifacendo gli stessi gesti di Gesù. Perché sia tale, occorre che il sacerdote sia uomo come lo era Gesù, che scelse di incarnarsi come maschio, valorizzando al massimo proprio la maternità di Maria, che gli diede un corpo. Ultimo elemento, non da poco, è che il sacerdozio nella Chiesa non è mai un diritto, né per gli uomini né tanto meno per le donne che lo userebbero solo come arma per affermare la propria uguaglianza: ma si è preti per dono e non per conquista... Se si intende il sacerdozio come servizio e come dono, allora si capisce ciò che i documenti concludono: la Chiesa non ha il potere di dare il sacerdozio alle donne, perché il sacerdozio non è proprietà né della Chiesa, né delle mode, né delle esigenze dei tempi, né rientra nel «rispetto delle pari opportunità»... In conclusione, il Papa afferma che tale dottrina, pur non essendo verità di fede (e quindi apparentemente modificabile...), è da ritenersi come verità definitiva (e quindi non più modificabile, a meno che si scopra che da sempre la Chiesa si sia sbagliata su questo punto...!!). L’essere maschio diventa così un elemento essenziale per l’ordinazione sacerdotale senza cui tale ordinazione è inesistente. Dunque, una Chiesa retrograda e maschilista? Non mi sembra che i motivi teologici e storici portati dal Papa siano fondati sul maschilismo. Soprattutto, il sacerdozio alle donne non rappresenterebbe un passo avanti per la Chiesa ma un profondo tradimento della sua realtà più profonda. Significherebbe affermare che per avere un potere nella Chiesa è necessario essere preti, e che davvero abbiamo perso per sempre le parole di Gesù: «fra voi però non è così; chi vuol esser grande tra voi si farà vostro servitore» (Mc 10, 43). Valorizzare la ricchezza del mondo femminile significa trovare strade nuove per far crescere il valore del servizio, per Don Sandro Giraudo (segue a pag. 8) Missione diocesana «fanciulli e ragazzi» 1) Accompagnare i/le ragazzi/e a conoscere Gesù come il miglior amico e ad innamorarsi di Lui attraverso incontri di gruppo che li coinvolgano sia come mente (dimensione intellettiva) che come cuore (dimensione affettiva) e come mani (dimensione operativa e di servizio). Luoghi privilegiati: gruppo catechistico e Eucaristia domenicale. 2) Condurre i ragazzi verso l’esperienza concreta della dimensione socio-caritativa (attenzione ai più poveri, favorire la pace e la giustizia) a cominciare dall’integrazione di ragazzi disabili. Luoghi privilegiati: gruppo, famiglia, scuola e quartiere. 3) Coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede dei figli. Genitori sia vicini che lontani. L’iniziazione cristiana è un’occasione da non perdere per evangelizzare i genitori. Nel prossimo numero incontri, attività e date che interesseranno la nostra zona pastorale. Mirafiori MirafioriSud Sud problemi e dibattiti 3 I diritti dei bambini nel mondo La salute a Torino Approvata la nuova legge a salvaguardia della vita dei bambini Dove si vive meglio si vive di più Gon la legge n. 46 del 2002 la Repubblica italiana ha ratificato i protocolli di New York alla Convenzione dei diritti dei fanciulli. Gli Stati che vi hanno aderito hanno accettato di vietare la vendita di bambini, la prostituzione di bambini e la pornografia con bambini; mentre, per quanto concerne le guerre, non si è potuti andare oltre all’impegno di vigilare affinché i membri delle forze armate di età inferiore ai 18 anni non partecipino direttamente alle ostilità. In concreto, l’impegno degli Stati aderenti è quello di far inserire nel proprio diritto penale i seguenti reati: il fatto di offrire, consegnare o accettare un bambino allo scopo di sfruttarlo a fini ses- suali o di trasferirne gli organi per fini di lucro; il fatto di ottenere indebitamente, in qualità di intermediario, il consenso all’adozione di un bambino in violazione delle leggi internazionali; il fatto di offrire, ottenere, procurare o fornire un bambino a fini di prostituzione; il fatto di produrre, distribuire, diffondere, importare, esportare, offrire, vendere o detenere materiale pornografico rappresentante bambini. Inoltre, per quanto concerne l’uso di bambini in guerra, gli Stati si sono impegnati a vigilare affinché le persone di età inferiore a 18 anni non siano oggetto di un arruolamento obbligatorio nelle loro forze armate; in particolare, gli Stati che autorizzano (segue da pag. 1) Eutanasia vita anche contro la volontà del singolo individuo. Tutelare il diritto alla vita significa tutelare la vita stessa e non il diritto sulla vita, quasi che essa fosse di proprietà di ciascuno di noi. Quindi lo Stato non può legittimare né il suicidio, né l’omicidio del consenziente. D’altra parte, la Corte europea riconosce che lo Stato ha l’obbligo di assicurare cure e servizi idonei a rendere meno penosa la sofferenza e più dignitosa l’esperienza della malattia. La Corte ha anche ritenuto che la Convenzione europea dei diritti dell’uomo riconosce invece ai singoli il diritto di autodeterminarsi, anche mediante scelte che siano pericolose o dannose per la propria salute. Quindi, ciascun individuo può rifiutare un trattamento sanitario che gli allungherebbe la vita o gli limiterebbe le sofferenze, e lo Stato non potrebbe impedirglielo. In tal caso si parla di «eutanasia passiva», ben diversa dall’eutanasia «attiva» di chi voglia accelerare la propria morte con l’aiuto di un’altra persona. Ma allora non c’è discriminazione tra chi, essendo nelle condizioni fisiche di farlo, si suicida e chi, pur volendo, non (segue da pag. 1) può fisicamente farlo se non con l’aiuto di un altro? Anche su tale punto la Corte europea ritiene che non si possano differenziare giuridicamente le due ipotesi, senza compromettere la protezione della vita: come si distingue tra le persone che sono in grado di suicidarsi senza aiuto e quelle che non ne sono capaci? E ancora, le persone devono essere in grado solo fisicamente o anche psichicamente di suicidarsi? Invero, a noi cattolici (e forse anche a qualche altro milione di persone) lo straordinario Giovanni Paolo II sta dimostrando il valore della sofferenza e ci sta offrendo non solo un esempio, ma un aiuto concreto per sostenerci e darci conforto nelle nostre grandi o piccole disperazioni quotidiane; e così il dolore fisico o morale, che pure ci accompagna e che pure vorremmo allontanare da noi, non è più l’oggetto principale delle nostre preoccupazioni e che ci mette timore: il male vero è un altro, cioè il peccato, l’allontanamento da Dio. Lo sfruttamento dei bambini, nelle forme più diverse, è un peccato contro il Creatore l’arruolamento volontario nelle loro forze armate nazionali a persone con meno di 18 anni, devono assicurare almeno le seguenti condizioni: che l’arruolamento sia effettivamente volontario; che l’arruolamento abbia luogo con il consenso illuminato dei genitori dell’interessato; che gli arruolati siano esaurientemente informati dei doveri inerenti al servizio militare; che essi forniscano una prova affidabile della loro età prima di essere ammessi al servizio militare. Indubbiamente la ratifica di tali accordi costituisce per l’umanità un passo avanti verso ideali di giustizia. I mass-media nazionali n.s. Nuovo codice della strada in pillole La patente a punti sura diversa a seconda della gravità; ad esempio, chi guida superando di oltre 40 km/h il limite massimo oppure guida sotto l’influenza dell’alcool si vedrà sottrarre dieci punti; a chi attraversa l’incrocio con semaforo rosso saranno sottratti quattro punti; a chi supera di oltre 10 km/h il limite di velocità saranno decurtati due punti (quindi basterà viaggiare a 61 km/h in città!). Come si inverte questo inesorabile procedere verso lo zero assoluto e quindi verso il ritiro della patente? Se per tre anni consecutivi il titolare della patente non avrà commesso altre infrazioni punite con la sospensione della patente o con la sottrazione di punti (cioè le infrazioni più gravi), i Signore Gesù Cristo, punti torneranno automaticacustodisci questi giovani nel tuo amore. mente a venti. Sarà anche posFa’ che odano la tua voce sibile frequentare dei corsi di e credano a ciò che tu dici, aggiornamento presso autopoiché tu solo hai parole di vita eterna. scuole in modo da recuperare Insegna loro come professare la propria fede, sei punti. come donare il proprio amore, Dicevamo che questa nocome comunicare la propria speranza agli altri. vità della patente a punti ha in Rendili testimoni convincenti del tuo Vangelo, sé il pregio di essere estremain un mondo che ha tanto bisogno mente giusta, perché è uguale della tua grazia che salva. per tutti evitando che le pene Fa’ di loro il nuovo popolo delle Beatitudini, pecuniarie siano sottovalutate perché siano sale della terra e luce del mondo da alcuni automobilisti più all’inizio del terzo millennio cristiano. danarosi. Speriamo che tale Maria, Madre della Chiesa, proteggi e guida novità sia utile a ridurre il nuquesti giovani uomini e giovani donne mero di feriti gravi e di morti del ventunesimo secolo. sulle strade, che poi è lo scoTienili tutti stretti al tuo materno cuore. Amen. po di questa innovazione che dovrebbe renderci un po’ più Giovanni Paolo II attenti e disciplinati nella gui(testo dell’omelia alla S. Messa di chiusura da, evitando le situazioni di della Giornata della Gioventù 2002) pericolo. Tra le numerose novità del nuovo codice della strada, di cui alcune le abbiamo già provate in anteprima, a partire dal prossimo anno avremo la patente a punti, che forse è la più interessante innovazione, importante per i principi di uguaglianza che incorpora. Prima vediamo di che si g.c. tratta. Ognuno riceverà venti punti sulla propria patente; tale punteggio verrà diminui1 Sentenza del 29 aprile 2002 to ad ogni grave infrazione su ricorso n. 2346/02. del codice della strada, in mi- La santità non è questione di età le vostre speranze. Anche se sono vissuto fra molte tenebre, sotto duri regimi totalitari, ho visto abbastanza per essere convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande da poter soffocare completamente la speranza che zampilla eterna nel cuore dei giovani. Voi siete la nostra speranza, i giovani sono la nostra speranza. Non lasciate che quella speranza muoia! Scommettete la vostra vita su di essa! Noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la somma dell’amore del Padre per noi e della nostra reale capacità di divenire l’immagine del Figlio suo Concludo con una preghiera. non hanno dato rilievo a tale notizia, nonostante la sua importanza, perché non è in sintonia con quel clima di terrore, sangue e violenza che ci fanno vivere i telegiornali, ma anzi va in senso contrario. Eppure la diffusione di questa notizia comporterebbe un sostegno notevole per le persone che nelle organizzazioni internazionali e nazionali sono state assegnate al compito di vigilare sulla concreta attuazione di questo impegno. Parlarne forse salverebbe centinaia di bambini, mentre ogni giorno di silenzio ne lascia decine in più in mano a sfruttatori disumani. Il 21 e 22 Giugno l’Amministrazione Comunale ha organizzato, per la prima volta negli ultimi anni, la Conferenza della Città sulla Salute a Torino. Nell’occasione è stata presentata la ricerca sullo stato di salute della Città predisposta da alcuni ricercatori dell’Università di Torino. Dalla ricerca emergono chiaramente la geografia ed i luoghi della salute a Torino con la conferma di un dato di conoscenza comune: si gode di una salute migliore là dove le condizioni di vita sono più elevate. Colpisce quanto più vera risulti quest’affermazione in alcuni dei quartieri popolari della nostra città. La speranza di vita media di un uomo adulto risulta diversa a seconda della Circoscrizione di residenza anche di quattro anni. Tra i fattori di rischio che possono minare la qualità della vita sono elencati: l’inquinamento, la povertà di risorse urbana come l’arredo, i trasporti, i servizi, l’insicurezza, la scarsa coesione sociale, la difficoltà di integrazione, etc. Dal punto di vista della mortalità assoluta sono i quartieri più anziani (S. Salvario, Crocetta, Cenisia, Vanchiglia, Nizza, S. Rita e Mirafiori Nord) che presentano i numeri più elevati di decessi. Se si confronta invece la mortalità a parità di età la situazione è molto diversificata. Le zone borghesi e del ceto medio della collina e dell’asse centro-sud-ovest presentano gli indici di mortalità più bassi, mentre sono gli ormai ex o quasi quartieri operai a Nord del corso della Dora e Mirafiori Sud, insieme al centro cittadino, a presentare gli indici di mortalità più elevati. In particolare la Circoscrizione II, luogo di insediamento per eccellenza del ceto medio cittadino, presenta i più bassi indici di mortalità per tutte le cause di morte per entrambi i sessi. In posizione nettamente sfavorevole si presentano le Circoscrizioni V e VII, in particolare Madonna di Campagna e Lucento Vallette (V Circoscrizione), Aurora e Vanchiglia (VII Circoscrizione). Il quartiere Aurora presenta, a parità di età, gli indici di mortalità più elevati della Città, in particolare per le cause di morte legate al disagio (abuso di alcool, violenza, overdose, aids, etc.) con un eccesso del 21% rispetto ai dati medi della città. Cosa trarre da questi dati, qui riassunti sinteticamente, da parte di chi amministra una Circoscrizione? In primo luogo la necessità di valorizzare l’integrazione la cooperazione tra i servizi sociali e sanitari nella progettazione e nella gestione degli interventi territoriali. Con questo spirito la Circoscrizione 10 già dal 1998 ha stipulato un protocollo d’intesa, in particolare sulla salute mentale, con il Distretto 10 dell’A.S.L. 1 che, in collaborazione con il privato sociale, ha portato all’apertura del Centro Stampa di via Negarville ed all’esperienza del laboratorio di piccola manutenzione del verde. La costruzione poi dei bilanci circoscrizionali, ed a monte il riparto dei fondi comunali tra i diversi quartieri, non deve prescindere dalla disuguaglianza tra territori, che richiedono una differenziazione delle politiche della salute e delle risorse dedicate all’interno della città. L’impegno è, che già nella costruzione del bilancio 2003, accanto ai criteri tradizionalmente impiegati nel riparto dei fondi (popolazione residente, superficie, spesa storica) siano considerati quei criteri sociali già richiamati nello Statuto vigente della Città di Torino, ma che ad oggi non hanno avuto una concreta applicazione. Maurizio Trombotto NUOVA GESTIONE cucina stagionale – è gradita la prenotazione Via Plava 62 - 10135 Torino - tel. 0113472609 (chiuso la domenica) 6 Mirafiori MirafioriSud Sud attualità CAMPI ESTIVI ZONALI Evviva, siamo riusciti... E adesso... a fare i campi insieme come si va avanti? Sì, il progetto del Centro di Pastorale Giovanile dei campi estivi «interparrocchiali» è andato in porto con buoni risultati che ci fanno ben sperare per il futuro. Naturalmente non vogliamo fare su queste pagine una verifica minuziosa campo per campo, ma possiamo dire di essere soddisfatti ed anche un po’ esaltati, perché no? Nel mese di luglio con un leggero sfioramento in agosto si sono svolti cinque campi per la fascia giovanissimi, che hanno coinvolto più di 120 ragazzi tra i 14 e i 21 anni. A quattro campi su cinque ha partecipato più di una parrocchia: al campo dei cresimati siamo arrivati a quattro parrocchie presenti! Possiamo dire che, dopo le difficoltà iniziali a capire il senso della proposta e con i fisiologici intoppi di percorso che aiutano a crescere, abbiamo gustato che è bello ed arricchente lavorare insieme. In qualche modo, abbiamo sperimentato il significato della «condivisione». Qualche parrocchia ha messo a disposizione la sua esperienza e i gruppi giovanili già avviati, facendo da nucleo portante dell’esperienza. Qualcuno ha messo a disposizione i propri animatori (fosse anche solo uno) e i cuochi, in alcuni casi anche in campi in cui non c’erano ragazzi appartenenti alla propria parrocchia. Molte persone hanno dato una mano negli aspetti logistici e così via. E parallelamente qualcuno ha anche dovuto rinunciare a qualcosa per il bene di tutti. Ma possiamo dire che il poco o tanto che ognuno ha potuto donare alla fine è diventato ricchezza per tutti ed è rimasto un bel ricordo nel cuore dei ragazzi e degli animatori assieme al desiderio comune di rifare questa esperienza e di migliorare ancora il prossimo anno. Quasi quaranta persone tra giovani, preti, suora e novizia sono state coinvolte come «educatori» nei campi estivi del Centro e globalmente c’è stato un buon lavoro di preparazione e di senso di responsabilità da parte degli animatori delle parrocchie: senz’altro questo è uno degli aspetti positivi emersi dall’esperienza. Non ci illudiamo di essere «arrivati» e siamo coscienti dei nostri limiti, ma possiamo goderci questa soddisfazione (non è peccato!) e pensare che per il progetto del Centro di Pastorale Giovanile è stata posta una buona base. E per il futuro ci stiamo attrezzando per essere sempre più capaci di educare e far conoscere Gesù Cristo. In particolare mi sembra veramente necessario arrivare ad uno stile educativo comune tra tutti gli animatori coinvolti nel Centro in cui esplicitamente si condividano i medesimi valori, si offra ai ragazzi una valida testimonianza di fede e un aiuto significativo al loro itinerario di crescita umana e cristiana. Ecco i giovanissimi del primo campo zonale Tengo particolarmente ad esprimere una parola di ringraziamento verso tutti coloro che hanno collaborato in vario modo alla realizzazione del progetto dei campi estivi. Inizio con il ringraziare i parroci che hanno capito e hanno creduto all’importanza di questa esperienza, facendo anche la fatica di superare qualche resistenza legata alla «novità» della proposta. Grazie agli animatori che hanno «costruito» il cammino educativo e che hanno accompagnato il cammino dei ragazzi nella settimana di campo adattandosi anche a modi e stili diversi di «vivere» il campo. Grazie ai cuochi che ci hanno rimpinzati e a volte viziati con le loro delizie, ma soprattutto che hanno vissuto con intensità e dedizione il loro impegno, donando a tutti una bella testimonianza di servizio. Grazie a tutti coloro che hanno «sostenuto» l’esperienza dei campi curandone gli aspetti logistici (spesa, iscrizioni, pullman, ecc.): un servizio molte volte poco «visibile» ma indispensabile e delicato. Grazie a chi ha preparato e fatto arrivare in montagna frutta e verdura fresca e conserve genuine. Grazie a tutti di cuore... anche a nome dei ragazzi! Polisportiva Mirafiori Vuoi divertirti? Vuoi giocare a calcio? Vieni alla Polisportiva Mirafiori e potrai far parte di una delle nostre squadre e... potrai imitare i campioni della tua squadra. La Polisportiva Mirafiori organizza la Scuola Calcio «Gaetano Scirea» per i ragazzi delle leve: 1987-1988-1989-1990 1991-1992-1993-1994 Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria Dal Lunedì al Sabato dalle ore 17,00 alle ore 18,30 Via Monteponi 16 – Torino tel. 011 3970013 L’esperienza dei campi estivi ha dato una prima risposta concreta al progetto del Centro di Pastorale Giovanile. Sull’onda di questa esperienza positiva il cammino prosegue ora con la realizzazione di alcuni progetti messi in cantiere già dal maggio scorso. Nell’area giovanissimi (14-18 anni) si cercherà di lavorare su percorsi educativi comuni. In pratica gli animatori che svolgono servizio su una stessa fascia di età programmeranno insieme il cammino dei propri gruppi, cammino che poi sarà realizzato nelle singole parrocchie con alcuni momenti forti vissuti a livello interparrocchiale (es. ritiri, esercizi spirituali, scuola di preghiera). In quest’ottica gli animatori che hanno già lavorato insieme per preparare i campi saranno avvantaggiati dalla sintonia costruita e dall’aver conosciuto anche i ragazzi delle altre parrocchie. L’esperienza positiva dei campi ha sottolineato ancora una volta quanto sia importante la formazione degli educatori che svolgono servizio con gli adolescenti. Proprio per questo nei mesi di settembre-ottobre si svolgerà un corso di formazione per educatori di gruppi giovanissimi: anche questa è una novità che si propone di aiutare chi svolge questo servizio e di colmare un «vuoto» di proposta formativa che si avvertiva già da anni. Nell’area giovani ci saranno due itinerari formativi. Uno per la fascia 19-25 anni, che abbiamo chiamato «giovani junior», e uno per la fascia 25-35 chiamata «giova- ni senior». Il cammino proposto dal Centro prevede dei momenti di incontro-confronto su un tema specifico per ogni fascia di età, gli esercizi spirituali a novembre e il ritiro all’inizio di quaresima. Per la fascia junior gli incontri saranno tendenzialmente svolti nella propria parrocchia lungo il tempo ordinario dell’anno liturgico. Mentre in Avvento e in Quaresima ogni gruppo potrà seguire un cammino a carattere più spirituale (es. incontri di preghiera) nella propria parrocchia o seguendo altri cammini (es. gruppi di preghiera in comunità religiose o scuola di preghiera del Seminario minore). Per la fascia «senior» gli incontri saranno a carattere interparrocchiale e a scadenza mensile, per lasciare ai singoli gruppi parrocchiali di incontrarsi (se lo desiderano) nella propria comunità con altri temi o approfondimenti. Come si può notare ci sono parecchie cose che bollono in pentola: speriamo di portarle tutte a compimento e di trovare la strada giusta, magari a tentoni e senza avere la paura di sbagliare. A tutti buon anno pastorale! doncorrado Un libro per capire Sembra ormai diventato impossibile non sentir parlare in qualunque trasmissione televisiva o reportage giornalistico di globalizzazione, ma quanti hanno veramente un’idea di che cosa significhi questo termine ormai inflazionato? Si tratta di un semplice slogan, di un paradiso inevitabile, di un inferno annunciato? A queste domande cerca di rispondere Alessandro Baricco in un breve saggio, apparso recentemente, dal titolo «NEXT: piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà». Nell’introduzione l’autore ammette di essersi seriamente posto il problema di che cosa sia effettivamente la globalizzazione solo dopo essersi trovato di fronte ai drammatici eventi di Genova e di non pretendere in nessun caso di aver trovato una risposta esaustiva, donandoci invece degli spunti per suscitare qualche riflessione. È davvero molto difficile sintetizzare in queste poche righe la ricchezza degli argomenti che Baricco riesce a produrre per scardinare tutti i più abusati preconcetti esistenti su questo fenomeno; sta di fatto che, dopo una veloce cavalcata tra Omero e Beethoven, tra le scarpe della Nike e il consumo della Coca-Cola in India, ognuno di noi si troverà costretto a riconsiderare molti dei suoi pregiudizi e, piacciano o meno le conclusioni a cui perviene l’autore, a riesaminare sotto una luce diversa il proprio approccio all’iper- mercato del consumismo occidentale. Alessandro Baricco, NEXT: piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà, Feltrinelli, Milano, Euro 6,00, pagg. 90. Roberto Fidango Pasticceria produzione propria Si prenotano torte con foto personalizzate di calciatori, cantanti o attori preferiti. Servizio a domicilio per Battesimi, Cresime e Comunioni. Rinfreschi. 10135 - Via Negarville, 25/h - Tel. 011.347.11.57 Mirafiori MirafioriSud Sud quartiere Ambiente a Mirafiori Sud: parchi e qualità dell’aria Significativi sono gli interventi ambientali che l’amministrazione comunale ha messo in cantiere per il territorio della Circoscrizione 10. Prima della pausa estiva, la giunta comunale ha approvato due progetti preliminari particolarmente importanti: la riqualificazione del parco Colonnetti ed il recupero ambientale e la sistemazione a parco pubblico della sponda sinistra del Sangone (nel tratto tra corso Unione Sovietica e via Artom). L’area di interesse del primo riguarda una superficie di circa 35 ettari e comprende una serie di interventi che caratterizzano il parco Colonnetti come filtro tra la zona densamente edificata del quartiere E13 a Mirafiori Sud e Basse Lingotto con quella naturale delle sponde del vicino torrente Sangone, salvaguardandone ed arricchendone gli aspetti naturalistici più interessanti e caratteristici, e sanando situazioni di degrado ambientale che con gli anni hanno snaturato il parco facendolo oggetto di utilizzi impropri e discariche abusive. Gli interventi principali insistono nella rimodellazione del terreno, nell’integrazione del patrimonio vegetale esistente oltre alla creazione di tre specchi d’acqua e di un canale, di un’area giochi, di un’area pic-nic, di percorsi didattico, naturalistico, storico e ginnico. L’inserimento di tale area nel contesto del Programma di Riqualificazione Urbana di via Artom rappresenta per il parco una grande opportunità per esprimere al meglio le sue potenzialità di spazio verde di svago e di divertimento, a servizio non solo dei residenti, ma di tutti i cittadini. Il secondo progetto rientra nel programma «Torino Città d’Acque» e riveste grande importanza in quanto potrà consentire la riqualificazione del tratto di sponda sinistra del torrente Sangone, compreso tra corso Unione Sovietica ed il nuovo ponte realizzato sull’asse di via Artom. L’intervento inizierà con un primo lotto che include tutte le aree di proprietà della Città già disponibili per la realizzazione del parco. In questo caso, l’interpellanza che ho presentato il 18 dicembre 2001 è stata utile, di concerto con l’impegno della Circoscrizione, a far ripartire la progettazione, ferma dal giugno 1999. Sempre con lo strumento dell’interpellanza, facendomi portavoce delle preoccupazioni espresse dai cittadini riguardo l’inquinamento atmosferico legato alla presenza dello stabilimento FIAT S.p.A. ed al traffico veicolare, ho sollecitato l’amministrazione comunale ad avviare un monitoraggio della qualità dell’aria a Mirafiori sud, poiché non esiste nel territorio della nostra Circoscrizione una centralina fissa di rilevazione (la più vicina è al parco Di Vittorio). Il sito individuato per il posizionamento del Laboratorio Mobile è risultato il cortile della Circoscrizione 10 sul lato est di corso Unione Sovietica (tra strada comunale di Mirafiori e via Farinelli). La prima campagna è stata condotta nel periodo dal 27 marzo 2002 al 30 aprile 2002; seguirà una seconda campagna di monitoraggio, in un periodo caratterizzato da condizioni meteoclimatiche differenti al fine di ottenere un quadro il più possibile completo. I risultati delle rilevazioni configurano una situazione in linea con il resto della città. Gli inquinanti monitorati (biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, particolati sospesi, composti organici volatili, idrocarburi policlinici aromatici) sono sempre rimasti al di sotto dei livelli di attenzione. Nella valutazione dei valori medi durante le diverse ore del giorno, per la maggior parte di questi inquinanti, si assiste ad un picco (seppur sempre ampiamente al di sotto dei livelli di attenzione) fra le sette e le otto del mattino, a dimostrazione che la causa principale di inquinamento risulta essere il traffico veicolare. Viaggio nella storia del nostro quartiere Echi di vita contadina I luoghi simbolo di Mirafiori, ai tempi della trattoria del signor Antonio erano: il Pantheon, la chiesa di San Barnaba, il cimitero e poi, naturalmente, il piccolo borgo. Una parte fondamentale della vita per la gente di qui era rappresentata dalle cascine. Mirafiori era costituita da poche case raggruppate in mezzo a grandi distese di campi che andavano fino al quartiere Lingotto. I prati erano punteggiati dai cascinali e dalle poche case che iniziavano a sorgere. Nel corso dei secoli nobili e ricchi si erano spartiti le terre intorno al torrente Sangone, quindi i nuovi proprietari terrieri iniziarono a costruire le cascine per i loro contadini e per riporre i prodotti. I vecchi del borgo ne ricordano alcune famose come la «Colomba « e la «Meina « che fino al 1953 occupavano il terreno che va da Corso Traiano a Via Vigliani. È incredibile guardare la cartina toponomastica e vedere la distesa di verde che va da Corso Unione Sovietica a corso Tazzoli fino alla strada per Orbassano. Altre due le cascine famose in quest’area: la «Manta», persa nelle campagne vicino al futuro Corso Orbassano e la «Nuova». Questa forse è quella che si ricorda maggiormente perché venne data in dono alla Bela Rosin. In una bellissima posizione, tra la bealera Grugliasca e la bealera del Re, andava dal numero civico 502 al 500 dell’attuale Corso Unione Sovietica. Rimase proprietà dei discendenti della Contessa di Mirafiori fino agli anni ’30, negli anni ’70 venne demolita. Quasi all’ombra di queste costruzioni importanti perché di nobili «origini», ce n’erano altre, ben più modeste, ma molto più utili ed accessibili agli abitanti del luogo. Ecco allora nei racconti riecheggiare i nomi Venere, Guino, Scarafia, tutti proprietari di cascine. Il signor Antonio si serviva abitualmente da loro per procurarsi latte e formaggi vari. Anche le mamme, al calar della sera, mandavano i figli a comperare il latte appena munto, che oltre alla colazione doveva a volte servire anche per la cena. I «cassinè» avevano molto lavoro da fare. Queste attività destavano la curiosità dei ragazzi che abitavano nelle vicinanze. C’era da falciare l’erba per farne foraggio per le mucche e le pecore durante l’inverno, il grano da mietere per poterne ricavare la farina per il pane, il mais da sgranare per ottenere la farina per la polenta. La falciatura avveniva a mano con grande fatica, l’erba si lasciava seccare e con i carri agricoli portata nei fienili. Il grano richiedeva un lavoro più accurato. Dopo essere stato falciato veniva legato a mo’ di fascine. Con queste i contadini formavano i covoni, che erano vere e proprie costruzioni, in quanto le fascine venivano accatastate una sopra l’altra in modo scientifico affinché la spiga non si rovinasse. Che divertimento però, per i ragazzi, fare a gara a chi riusciva a scavalcarne di più e quante fughe rincorsi dal contadino che vedeva in pericolo il suo lavoro. E d’estate poi, prima della mietitura, che forza camminare in mezzo al grano maturo per catturare le lucciole. Non mancava neanche il rito della transumanza e allora tutti a seguire i preparativi per la partenza che generalmente avveniva nel mese di maggio preferibilmente di notte. Il passaggio del bestiame veniva annunciato dall’abbaiare dei cani e dal suono dei campanacci appesi al collo delle mucche. Il ritorno solitamente avveniva a settembre e portava con sé la curiosità di vedere e toccare nuovi nati della mandria e del gregge. Le cascine ospitavano più nuclei familiari che condividevano la stessa vita. Momenti di vita che includevano anche gli abitanti del borgo: ad esempio la trebbiatura. Chi voleva andava a dare una mano sull’aia, e la conclusione del lavoro segnava l’inizio di una festa spontanea dove si mangiava e si beveva in allegria. L’unica rimasta a Mirafiori è la cascina «Balbo», in strada del Castello di Mirafiori. Un tempo i suoi appezzamenti di terreno arrivavano fino in prossimità di Via Artom, con campi coltivati a mais foraggio e grano. Ora hanno lasciato il posto a case e strade. Costeggiando il muro di cinta della cascina in strada del Castello, si intravedono animali che gironzolano nel prato cintato vicino alla chiesa della Visitazione. Chi ha un po’ di immaginazione può sentire gli echi di un passato faticoso, greve, ma a suo modo gioioso ed irripetibile. Donatella e Renato L’Associazione Arcobaleno è a Mirafiori Sud Da vicino nessuno è normale Da alcuni anni l’Associazione Arcobaleno, sostenuta da operatori sociali della Cooperativa «Progetto Muret», opera a Torino, sul territorio di Mirafiori Sud con il Centro di Salute Mentale e con il contributo della Compagnia San Paolo. L’Associazione si avvale, inoltre del contributo della Circoscrizione 10 e della collaborazione dei Servizi Sociali. Monica Cerutti L’Associazione Arcobaleno, nell’ambito del proConsigliera Comunale getto «Osservatorio per le abilità lavorative e l’integrazione sociale – Progetto Il Solco», organizza gruppi di persone che utilizzano i servizi psichiatrici ed i servizi sociali di zona per mettere in atto interventi di miglioramento o manutenzione dell’arredo urbano, preventivamente concordati con la Circoscrizione. Inoltre l’Associazione ha organizzato numerose sezione soci di Mirafiori Sud iniziative di sensibilizzazione degli abitanti del quartiere, allo scopo di eliminare il pregiudizio nei Via Negarville, 8/28 confronti della malattia mentale, nell’intento di ri(secondo piano) durre il danno nei confronti di chi soffre di disturbi 10135 Torino psichici e aumentare la coesione sociale e la seretel-fax 011.3471135 nità dei cittadini. Le relazioni, che nel corso di questi anni, l’[email protected] ciazione ha instaurato con numerosi soggetti ha reso possibile l’allestimento, nel corso dello scorso aperta anno, di una roulotte, situata nella zona adiacente dal lunedì al venerdì alla Parrocchia San Luca e al Giardino «Fred BuscagIione», che è diventata un punto di riferimento h. 10-12 / 15-17 sul territorio per tutti i cittadini interessati per avere lunedì mattina chiuso informazioni ed esprimere il loro punto di vista sul- Associazione Arcobaleno 7 le diverse iniziative, nonché sede del progetto «...One Step...», dove si intervistavano i cittadini del quartiere sugli aspetti critici del territorio dal loro punto di osservazione. E... due! Al momento di andare in stampa è giunta inattesa la notizia che un incendio la notte del 21/9 ha distrutto la seconda roulotte che l’Associazione Arcobaleno aveva «caparbiamente», dopo un anno dall’incendio della prima arcoroulotte, risistemato nel piazzale a fianco al giardino Fred Buscaglione in Piazza Roveda. Davanti ai resti bruciacchiati di quella che doveva essere la sede esterna e visibile dell’Associazione Arcobaleno i presenti si sono chiesti quali potessero essere le motivazioni per cui qualcuno si era presa la briga di accendere un altro falò. Tante le congetture, nes- suna certezza. La «cattiveria» del gesto si commenta da sola. Chiunque ha acceso quel fuoco ha soltanto distrutto un mezzo che serviva per esserci, per dire «venite, conosciamoci, parliamoci» non ha però distrutto la speranza di chi lavora affinché chi soffre di disturbi psichici possa, attraverso la presenza e l’amicizia della gente del quartiere, avere una vita migliore. Mentre esprimiamo all’Associazione Arcobaleno il dispiacere per quanto accaduto vogliamo far loro sentire tutto l’incoraggiamento a proseguire, nonostante tutto, sereni sul loro cammino con la certezza che il quartiere è con loro. 8 Mirafiori MirafioriSud Sud quartiere NOTIZIE DALLA CIRCOSCRIZIONE 10 BOCCIOFILA La Bocciola «Vecchio Borgo Mirafiori» presieduta dal Sig. Grossi Giacomo, in seguito a delibera del Consiglio Comunale ha ottenuto l’assegnazione della gestione per 5 anni dell’area sportiva di proprietà del comune sita tra Strada Comunale Mirafiori e Via Coggiola. Verranno costruiti dei campi da bocce coperti a disposizione dei Cittadini di Mirafiori Sud. È una cosa estremamente positiva in quanto questa periferia si arricchisce di un altro centro di aggregazione. Non si capisce perché alcuni gruppi consiliari, dell’opposizione non abbiano espresso voto favorevole. BALLACHE TI FABENE La Sala Culturale Polivalente di Via Negarville con delibera Consiliare viene assegnata in gestione all’associazione «Ballando in Quartiere» presidente Prisco. Detta associazione svolge un’intensa attività a favore di coloro che desiderano ballare, il cui programma è stato chiamato «Balla che ti fa bene». Si può danzare il giovedì, il sabato e la domenica, con musica dal vivo. Il Presidente della Circoscrizione deve riferire ogni anno sulle attività di pubblico interesse realizzate presso la sala con il patrocinio della Circoscrizione. CHISSÀ? Il cantiere presso l’ospedale Vittorio Valletta di Via Farinelli dovrebbe concludere i lavori di ristrutturazione nella prossima primavera. Dopo la consegna dei locali si procederà alla sistemazione dell’attrezzatura. Vedremo finalmente funzionare tutti i piani dell’enorme struttura rimasta abbandonata per decenni. L’attuale centro ASL di Via Farinelli si sposterà presso il nuovo ospedale, speriamo definitivamente. PROLUNGAMENTO TRASPORTI Lunedì 16 settembre è stata una data importante per il territorio della Circoscrizione 10 Mirafiori Sud che sarà interessato da una piccola rivoluzione del locale sistema di trasporto pubblico. Sono state prolungate due li- za proveniente sia da Borgaretto (Beinasco) che da corso U. Sovietica di raggiungere la stazione del Lingotto con un unico mezzo pubblico. Lo spostamento del capolinea del bus 34 determinerà, con il nuovo Capolinea della SOGGIORNI ESTIVI I soggiorni estivi per gli anziani anche quest’anno si sono conclusi. Quasi tutti i nostri anziani sono rimasti soddisfatti del trattamento ricevuto, solo un gruppo di circa 40 persone ospite di un albergo di Riserba, in Romagna, hanno di che lamentarsi. A sentir loro sono stati trattati come i parenti poveri che pretendono di mangiar bene e non come ospiti rispettabili a tutti gli effetti. Nella scelta degli alberghi si chiede al Comune di prestare molta attenzione soprattutto a che l’albergatore usi le buone maniere. CENTRO PER L’IMPIEGO nee di bus: la Linea 1 sino a via Linea 1 e con il transito sulla In Circoscrizione prossimo ottobre andrà in funzione, in via sperimentale, una sede decentrata dei servizi per l’impiego. Ne dà assicurazione il coordinatore alla II commissione, il quale ha pure il compito di curare la divulgazione delle notizie riguardanti questa importante iniziativa. L’ufficio chiamato «Centro per l’impiego» dovrebbe svolgere le attività che svolge il vecchio ufficio di Collocamento, ma con metodi e attrezzature più moderne e rispondenti ai tempi. Malapenna La città di Torino acquista alloggi Bando pubblico di Concorso, promosso dalla Città di Torino per l’acquisto di unità immobiliari da assegnare in locazione permanente secondo le finalità dell’edilizia residenziale pubblica Il Comune di Torino acquista alloggi singoli e loro pertinenze siti nell’ambito di complessi immobiliari privati. Tale operazione si colloca all’interno dei progetti di riqualificazione urbana promossi dalla Città. Il Comune ricerca alloggi la cui superficie potrà variare da un minimo di 45 mq ad un massimo di 110 mq; il prezzo dell’alloggio valutato dal Comune, ai sensi dell’art. 13 della legge 30 aprile 1999, n. 136, non potrà superare L. 2.825.000 (1.458,99 euro) al mq di superficie commerciale. Quanti desiderano la copia del bando e della modulistica potranno: • ritirarla direttamente presso il Settore Convenzioni e Contratti – via Palazzo di Città, 20 – Torino (5° piano) d.ssa Daniela Mosca tel. 011.4422938/011.4423254 o presso le sedi circoscrizionali della Città; • consultarla su Internet, presso il sito del Comune di Torino: http/www.comune.torino.it/bandi/bacquisti • ritirarla direttamente presso il CICSENE, via Borgosesia 30 – 10145 Torino o richiederla tramite telefono, fax, emai tel. 011.7412435 fax 011.7710964 Il CICSENE svolge in tale ambito attività di informazione e divulgazione del bando su tutto il territorio cittadino. Artom (dall’attuale capolinea in piazza Bengasi) e la Linea 41 sino alla stazione ferroviaria del Lingotto (l’attuale capolinea è in piazzale Caio Mario); inoltre modificato il capolinea della Linea 34 che si attesterà nelle immediate vicinanze della biblioteca Cesare Pavese di via Candiolo e sarà prolungata la tratta urbana della Linea 35 in via Sestriere (Moncalieri) quasi all’incrocio con la via Palli. Gli interventi sopradescritti consentono un notevole miglioramento dei collegamenti del quartiere Basse Lingotto nei confronti della zona ospedaliera di Torino (Linea 1) rafforzano i collegamenti sull’asse di corso U. Sovietica consentendo al bacino di uten- via Artom del bus 14, una nuova area di possibile interscambio tra linee che, con diversi percorsi, attraversano da Nord a Sud la Città giungendo, nel caso del bus 14, sino al Centro del Comune di Nichelino. Lo spostamento, infine, a Sud del limite della tratta urbana del bus 35 risponde positivamente alla richiesta formulata da anni da parte di quei cittadini residenti a Torino, ma costretti ad utilizzare la tratta suburbana del 35 (per due fermate) lungo la via Sestriere per raggiungere Piazza Bengasi (Torino) o da qui per giungere alle proprie abitazioni poste sul territorio del Comune di Torino nelle immediate adiacenze con il confine con il Comune di Moncalieri. Forse è la volta buona! Questa volta ci siamo! La notizia è certa, l’informatore è sicuro, i soldi sono stati stanziati, si sta appaltando il lavoro ad una ditta e nel prossimo mese di ottobre si avvererà un sogno piccolo piccolo che stiamo cullando da qualche mese. Finalmente le ruspe abbatteranno il capannone «provvisoria sede, per un trentennio, del supermercato COOP» di via Roveda. Ah, stavolta si fa sul serio, signori! Potremo vedere che aspetto ha la piazza senza quel grigio parallelepipedo, potremo prolungare il nostro sguardo ed abbracciare in un sol colpo tutta l’area. Nel frattempo, perché noi non perdiamo tempo, si è aperto il dibattito circa l’uso che l’area lasciata libera dovrà avere. In un quadro di risistemazione dell’intera piazza c’è chi vorrebbe vederci spostato il mercato coperto di via Plava o a chi piacerebbe fosse un’area adibita al gioco e al passeggio. Ma intanto cominciamo a vedere da lontano l’effetto che fa. Quando inizieranno i lavori chiamateci e saremo tutti lì ad applaudirvi! Il Grillo parlante Eccoci qui in un ennesimo settembre a cercare di capire cosa i nostri amministratori ci propineranno nel corso dei prossimi mesi. Per prima cosa occorre sfatare un luogo comune ancora molto diffuso: non ci raccontano di sicuro delle balle! Le opere annunciate stanno veramente andando avanti, i cantieri progrediscono e tutto va meravigliosamente bene. Non ci credete? E allora cominciando dal nostro quartiere andiamo a controllare tutte le opere promesse e realizzate. I dossi in via Capuana ci sono e sono anche ben fatti, mica quei surrogati di plasticaccia gialla e nera che ci sono ormai un po’ dappertutto: sono vere montagnole in cemento e asfalto. Non è possibile prenderli in velocità, non tanto perché opera mirabile, ma piuttosto perché neppure la Ferrari di Shumi può andare veloce nella tortuosità di questa via. Sicuramente dei soldi ben spesi! Che credevate? Vogliamo altri esempi? Siamo qui per servirvi! La linea 4: un magnifico esempio di arredo urbano stile «muro di Berlino», è vero, però volete mettere il confort e la velocità dei nuovi immaginifici tram? Praticamente non ci si accorge che ci sono, forse anche perché pochi li hanno visti (e usati) da piazza Caio Mario a Strada del Drosso. Pensate che addirittura c’è chi sussurra che alcuni veicoli non riescano a girare agevolmente nella «rotonda provvisoria». Menzogne! Però le malelingue continuano a dubitare: i tram sono tornati dopo le meritate ferie, ma sono sempre gli stessi!!! Forse non usano quelli nuovi per non consumarli!! Possiamo sbalordirvi ora con un nuovo imprevedibile evento: a fine giugno il nostro Sindaco ha inaugurato il parcheggio di interscambio al capolinea del 4: spesa, irrisoria, circa 55.000 Euro, per un baraccotto e due passaggi a livello. Mica male: veramente in economia. Ma il meglio è che dopo pochi giorni i passaggi a livello sono divenuti incustoditi. Cioè, il parcheggio a pagamento, è diventato gratuito! Cosa dite? Che non è vero, il parcheggio è tutt’ora a pagamento? Sarà, ma io continuo a vedere le sbarre aperte e il gabbiotto cassa con dentro un desolato e inoperoso cassiere, che attende gli automobilisti. L’autunno, con la caduta delle foglie, ci porterà anche la caduta delle sbarre del Park and Ride (almeno così sussurrano i bene informati): ma sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza!! Un altro esempio di ottima amministrazione è l’internazionalizzazione della nostra viabilità: ma dico, vi rendete conto che ormai ogni incrocio è una potenziale rotonda alla francese? Hanno cominciato con piazza Caio Mario, quindi con la rotonda «provvisoria» di strada del Drosso, da un po’ di tempo ne è spuntata un’altra all’incrocio tra via Anselmetti e strada del Drosso, e non è ancora finita: altri incroci sono ormai stati eletti a ospitare la panacea di tutti i mali della circolazione, anche là dove non c’è lo spazio fisico per metterci una rotonda, come appunto nelle ultime due citate. Ma cosa volete l’importante è che ci sia una rotonda. Se poi le macchine non girano, è sempre possibile girare a piedi o in bicicletta! A proposito di biciclette: nel tratto di corso Unione Sovietica trincerato dal 4, è stata creata una magnifica pista ciclabile. C’è però una cosa che non capisco: perché i ciclopedisti rischiano la pelle in mezzo al traffico di auto, camion e autobus, invece che utilizzare la pista? Che ci siano delle subdole trappole costituite da escrementi canini in quantità industriale? Mah, un altro mistero. Come vedete le grandi opere vanno a gonfie vele e nel prossimo numero saremo di nuovo qui a raccontarvi di altri importanti realizzazioni. i.g.p. (segue da pag. 2) «In persona Christi» la partecipazione e il confronto, per una corresponsabilità reale. Non è facendo proprie le idee «libertarie» della nostra società che la donna troverà la sua vera valorizzazione: lo dimostra la realtà in cui viviamo, dove la donna resta oggetto e dove non è cresciuta l’integrazione e la vera comunione tra uomo e donna ma solo la rivincita... Anche l’esperienza anglicana dovrebbe farci riflettere: dopo le prime ordinazioni di donne-preti, sono state molte le conversioni al cattolicesimo sia di pastori sia di fedeli, che si sono sentiti traditi da tale scelta... Tutti maschilisti? Tutti retrogradi? Anche chi sta scrivendo? O, più semplicemente, fedeli ad un immenso dono, affidato alla fragilità di noi uomini, e desiderosi di trovare il vero valore sia della mascolinità che della femminilità, il vero valore delle nostre diversità e della nostra capacità di comunione profonda...? Don Sandro Giraudo Direttore Responsabile: Lino Bagnato - Redazione ed amministrazione: via Negarville, 14 - Torino - tel. (011) 34.71.300 - e-mail: [email protected] Autorizzazione Tribunale Torino n° 1920 - Fotocomposizione: la fotocomposizione, Torino - Stampa: Diffusioni Grafiche, Villanova M.to