Fiat, il futuro di Mirafiori si deciderà in 60 giorni
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Fiat, il futuro di Mirafiori si deciderà in 60 giorni
Fiat, il futuro di Mirafiori si deciderà in 60 giorni Tra due mesi esatti scade la cassa integrazione concessa per ristrutturare le linee: ma nulla per ora è stato fatto. Oggi il cda del Lingotto. Ma il caso non è all'ordine del giorno. Forse un incontro con i sindacati in settimana di PAOLO GRISERI Lo leggo dopo La Maserati di Grugliasco LA CASSA integrazione per ristrutturazione alle Carrozzerie di Mirafiori scade il 30 settembre. Mancano due mesi esatti, i 60 giorni decisivi per il futuro del principale stabilimento della città. Perché entro quella data sarà necessario dichiarare che cosa la Fiat intende fare della fabbrica in corso Tazzoli. Difficilmente dal consiglio di amministrazione di questa mattina potranno venire indicazioni sull'argomento. Anche se ancora ieri il sindacato, con il responsabile nazionale dell'auto della Fim, Ferdinando Uliano, chiede chiarezza al Lingotto. E cita i dati della crisi: in tutto il 2012 Mirafiori ha prodotto 41.600 automobili. Nei primi sei mesi del 2013 la produzione è stata di 11 mila. Questo significa che a fine dicembre si saranno prodotte poco più di ventimila automobi-li, la metà della cifra, già drammatica, dello scorso anno. Uliano sottolinea il punto di vista della sua organizzazione: "I contratti da noi firmati - scrive - garantiscono l'esecutività degli investimenti. La Fiat quindi non ha più alcun alibi per rinviare". E' invece possibile che anche oggi non si abbiano notizie sul futuro della grande fabbrica. Ma i tempi stringono e qualche segnale sembra essere incoraggiante. I dati della semestrale che saranno resi noti oggi dovrebbero confermare la tendenza, già emersa al termine del primo trimestre, al rallentamento delle perdite delle attività europee. Segnali certamente da verificare nella prossima parte dell'anno, che fanno però venire meno una parte delle resistenze del Lingotto a scegliere una mission per la fabbrica torinese. Le stesse parole pronunciate dal leader di Maserati, Harald Wester, a metà giugno, sembrano andare in direzione di una ripresa: "A Grugliasco - ha detto Wester - abbiamo ordini per 19 mila auto e una previsione produttiva di 37-38 mila". E' incoraggiante (anche se in parte inevitabile) il fatto che la maggior parte degli ordini per i due modelli di lusso, Quattroporte e Ghibli, arrivino da fuori Europa. A dimostrazione del fatto che produrre a Torino e vendere negli Usa si può "Quando arriverà il suv Levante a inizio 2015, la gamma Maserati sarà completa". Del suv abbiamo dunque la data di uscita sul mercato ma non il luogo di produzione. E se davvero, come si dice da tempo, il fuoristrada del tridente dovesse essere prodotto a Mirafiori, non c'è più molto tempo per cominciare a preparare le linee. Per queste ragioni da giorni circola la voce, finora smentita da Lingotto, della convocazione dei sindacati da parte della Fiat entro fine settimana, probabilmente sabato 3 agosto, al termine delle riunioni dei consigli di amministrazione del gruppo. Prima della riunione del 3 agosto si potrebbe svolgere anche l'incontro tra Sergio Marchionne e Maurizio Landini, per provare a trovare un filo di comunicazione dopo la sentenza della Corte Costituzione che nei fatti riammette la Fiom in fabbrica. Così, entro pochi giorni, tutte le tessere del puzzle di Mirafiori potrebbero andare al loro posto.