Periferia di Manhattan, notte, le sirene suonano come

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Periferia di Manhattan, notte, le sirene suonano come
Periferia di Manhattan, notte, le sirene suonano come corvi echeggianti nella
notte. Agli inizi del vecchio secolo questa era una città dura, dominata da uomini
duri. Una banca, la banca, era stata spolpata come si spolpa un frutto, un frutto
bello ricco dico io. Nel mondo esistono due tipi di uomini: quelli onesti e quelli
che invece non lo sono affatto. Secondo voi chi è stato a spolpare quel ricco
frutto che soltanto a sentirlo nominare mi fa godere di piacere? Esattamente,
quelli che non lo sono affatto. Le macchine della polizia corrono come velocisti in
gara per un grosso premio, loro non si curano del traffico, loro possono. Una
casa viene accerchiata, un grosso uomo con un lungo impermeabile nero esce
dall'auto, il grosso cappello lo protegge dalla pioggia che cade pesantemente,
l'unica vera giustizia in questo mondo così arido di essa. Si accende un grosso
sigaro, il grosso zippo illumina il suo volto per un istante, sembra grasso. “Ti
conviene uscire senza fare resistenza. Sei circondato” dice il grasso al rozzo
megafono. Crede di avere un potere, glielo hanno fatto credere. La luce delle
sirene è offuscata dalla pioggia, bella parodia del mondo. La porta della casa si
apre, esce un uomo in accappatoio, come fa a non avere freddo? Sta piovendo, è
freddo. Due corrotti lo prendono e lo trascinano in macchina, la loro direzione è
il commissariato, verrà interrogato e deriso, forse si farà anche qualche annetto;
anzi, che dico, ci passerà la vita. Nella stanza degli interrogatori lo prendono e lo
sbattono su una sedia, è buio, non piove. La porta alle sue spalle si apre, lo nota
dalla luce che entra all'improvviso. Due grossi uomini creano delle ombre sul
tavolo, saranno loro a giudicarlo, a farlo confessare. Il buono, il cattivo, proprio
come nei film. Si siedono davanti a lui, uno ha gli occhi coperti da un paio di
occhiali a goccia, probabilmente si sente più figo, l'altro ha dei barba folta,
ridicolo. Gli puntano una lampada negli occhi, fa male. Il tizio con gli occhiali
estrae un piccolo blocco note e senza guardare il criminale osa chiedergli : ”Sù,
dicci cosa è successo e finiamola qui”, vogliono essere rapidi, non lo saranno. Il
criminale fissa il blocco note con disgusto: ”Io non vi dico un bel niente!”, sputa
sul tavolo, coraggioso il tipo. Il tizio con i barba folta si irrita: “Senti amico, se
non ci dici che cosa è successo si metterà molto male per te” Il criminale si guarda
un po attorno, esita, è disgustato, ed infine, punta il dito contro ai due poliziotti:
”Volete davvero sapere cosa è successo? Volete davvero? E' successo un casino!
Ecco cosa è successo! Un vero macello e non un macello come quelli che si
sentono ogni tanto per radio o per televisione, dove dei criminali da pochi soldi e
senza un minimo di materia grigia nella zucca sparano un paio di colpi in aria e
accidentalmente colpiscono il primo sfigato che passava nella traiettoria di quel
dannato proiettile. Io ti sto parlando in un macello vero, con urla e sangue
ovunque. I macelli delle radio e delle televisioni neanche se le sognano le urla e il
sangue che ho visto io quel giorno. E lo sai cosa ti dico?Che se bevessi una pinta
di birra per ogni persona ridotta a colabrodo quel giorno...Potrei anche morire
ubriaco.” Silenzio. Quello con i barba, il buono, fa l'indifferente, i suoi occhi
mentono: “Dicci chi eravate”. Il criminale sbuffa: “Se mi avete preso come uno di
quei canarini da miniera che spiffera tutto ai primi due sbirri che si trova davanti,
vi sbagliate alla grande.” Lo sbirro con gli occhiali si risveglia, vuole farsi notare il
corrotto: “Se non ci dici precisamente chi, quando e dove è successo il cazzo di
casino che avete combinato giuro su Dio che ti faccio condannare seduta stante!”
prende fiato. Il criminale sbatte sbatte il pugno sul tavolo e si avvicina ai due
poliziotti, conta con le dita: “Eravamo io, Frassetti, Guido e Tony cavallo pazzo.”
Quello con gli occhiali lo interrompe, si dimostra molto irritante: “Un momento,
stai calmo, chi è Tony cavallo pazzo?” Eresia. Il criminale spalanca gli occhi, lo
guarda :”Cos..? Chi è Tony cavallo pazzo?! E' la persona più fottutamente malata
che io abbia conosciuto. Quello al posto del cervello non ha nervi e brodaglia
varia, ha un toro scatenato pronto a ingravidare centinaia di mucche. E' il cowboy
di Manhattan. E' stato lui ha dare inzio a tutto il casino che se non mi aveste
interrotto vi avrei spiegato molto, ma molto cortesemente.” Riesce a stupirli
ancora, il poliziotto con i barba parla: “Lascialo continuare”, fa gesto di
proseguire. Il criminale ringrazia con un gesto, educato il tipo: “Grazie..Bene,
avevamo formato la squadra di canaglie più feroce e organizzata che sia mai
esistita, quattro incalliti criminali della peggior specie e intendo proprio della
peggior specie, gente assettata di sangue e soldi. Avevamo il Boss, che
modestamente ero io, avevamo il palo, avevamo il genio e avevamo pure il
mastino! E la nostra meta era la Banca Centrale, sissignori il pesce più grosso di
tutta Manhattan.” Ora sono sorpresi, l'uomo con i folta barba lo guarda, gli
chiede se quello che sta dicendo è davvero vero, “Ti dirò di più, ci siamo riusciti”
risponde il losco. Il poliziotto con gli occhiali dice che è impossibile, che nessuno
ci è mai riuscito, pivelli, dilettanti. Il criminale fa una smorfia seccata: “Datemi del
criminale e del furfante, ma non del bugiardo”, quello con i barba fa la domanda
più interessante: “Quando è iniziato il casino?”, il criminale pensa. “Eravamo già
entrati, Guido aveva puntato il suo cannone contro il direttore della banca,
mentre Tony cavallo pazzo teneva a bada gli ostaggi. Dovete sapere che quando si
rapina una banca il direttore è quello meno pericoloso, a lui non gliene frega una
cazzo che la sua stupida banca venga derubata anzi, sotto sotto lo vuole dato che
poi potrà incassare i soldi delle miriade di assicurazioni che sono costrette a
pagarlo una valanga di pezzi. Gli elementi più pericolosi sono gli ostaggi, sono
loro che possono andare in escandescenza esibendosi in chissà quale atto eroico
capace di fottere tutto il piano che tu avevi rimuginato da mesi. Ed è qui che il
nostro piano è andato a fottersi!” Silenzio. Il barbuto gli dice che nessuno gli ha
detto di fermarsi, ma il silenzio continua. “Vuoi continuare maledizione?!” Il
criminale li guarda con aria seccata, poi riprende: “Un semplice cittadino, un
fottuto vecchietto di ottanta anni, molto probabilmente un contadino o un
operaio modesto, ha voluto fare l'eroe. Il tipo si è alzato, dicendo che dopo tutto
quello che aveva passato nella sua vita non avrebbe accettato di sottomettersi ad
un branco di malviventi squilibrati come noi. Bene, io non comprendo molto bene
la psicologia umana, e tanto meno quella di Tony cavallo pazzo, ma io penso che
quella affermazione gli abbia mandato il cervello tanto su di giri da prendere il
suo fucile mitragliatore Thompson calibro 45 e svuotarlo completamente contro
quel povero cristo! E non parlo di una o due pallottole e neanche di una
manciata, ma ben si tutti quanti i cento colpi nel caricatore. Cristo dio, avete
presente quelle micette che una volta accese dopo pochi secondi fanno un piccolo
botto soffocato? Quel povero vecchio era proprio diventato la micetta di Tony
cavallo pazzo.” “Dio santo” esclama uno dei poliziotti. “Ora potete immaginare
tutto il trambusto e il panico che ne è derivato” conclude il criminale. Lo sbirro
con gli occhiali prende la parola: “Scusami tanto, ma tutto quel casino non ha
allarmato le volanti della polizia?” “Eccome!” il criminale sbatte il pugno sul
tavolo “Centinaia e centinaia di sbirri si sono fiondati sulla scena del crimine.
D'altra parte stavamo commettendo il furto del secolo e nessun poliziotto e dico
proprio nessuno avrebbe voluto in nessun caso mancare a quell'avvenimento
storico ed è stato proprio questo che ha scatenato l'inferno in terra. Tony cavallo
pazzo fu assalito da una qualche specie di follia mista ad un esuberante
quantitativo di adrenalina e BAM BAM BAM. L'intera banca si era trasformata in
un campo di esecuzione e tutti iniziarono a sparare all'impazzata: Tony cavallo
pazzo sparava all'impazzata, Guido sparava all'impazzata, io sparavo all'impazzata,
gli sbirri che erano fuori sparavano all'impazzata, Frassetti che era nel retro che
aspettava in macchina sparava all'impazzata. Cazzo, scommetto quello che volete
che se la in mezzo ci fosse stato il padro eterno pure lui avrebbe sparato
all'impazzata!” Il barbuto gli chiede cosa era successo dopo. “Che la banca era
diventata una fottuta piscina di sangue e in quella fottuta piscina di sangue noi
dovevamo ancora prendere quei fottuti soldi! Quindi abbiamo continuato il più
velocemente possibile.” “Hei hei hei...Aspetta un secondo, hai detto che c'erano
dei poliziotti fuori dalla banca e pure in gran numero, perchè non sono entrati?”
dice il poliziotto interrompendolo. “ E rischiare un' altra carneficina? C'era
appena stata una sparatoria del cazzo dove erano morti a dozzine, chi mai
entrerebbe a sbrigare la faccenda? Abbiamo ripulito la zona dai brandelli degli
ostaggi e ci siamo messi all'opera sul cavò, lo abbiamo aperto come se fosse un
giocattolo per bambini, di quelli che perdono sempre i pezzi, e dentro quel
giocattolo c'era tanto di quell'oro da sfamare tutti i negretti dell'Africa nera
maledizione. Sarei svenuto seduta stante se non fosse che c'era troppo lavoro da
fare. Lo abbiamo svuotato fino all'orlo quel buco e una volta racimolato il
malloppo siamo fuggiti dal retro, Frassetti ci aspettava già con il motore accesso,
da vero professionista ovviamente, un gioco da ragazzi e in un battibaleno
eravamo lontani da quell'inferno e con una montagna di soldi. La cosa non è
andata come l'avevamo programmata, ma eravamo ricchi, fottutamente ricchi. Ci
aspettava una vita di gloria e follia, una volta raggiunto il motel più vicino
abbiamo diviso i soldi in parti uguali e ognuno per la sua strada...eravamo liberi.”
“Prima che ti arrestassimo” concluse il poliziotto. “gia...” il criminale annuisce.
“Quindi fammi capire: siete entrati nella banca centrale ieri pomeriggio alle
cinque...” “Esatto!” “Avete fatto un macello con gli ostaggi...” “Complimenti
detective!” “E dopo senza nessun problema siete fuggiti con il bottino...” “vero
fino all'ultima parola!” “Ma non eravamo di ronda ieri pomeriggio e non c'è stata
nessuna rapina alla banca centrale...” Il criminale si rilassa sulla sedia, sorride:
“Esattamente!”