Teoria suI comportamento antisociale-criminale
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Teoria suI comportamento antisociale-criminale
Teoria suI comportamento antisociale-criminale D.P. Farrington D.P. Farrington Professore di Psicologia Criminale presso l’istituto di Criminologia dell’ Università di Cambridge Interesse per gli studi longitudinali della delinquenza e della criminalità: diretto uno dei più lunghi e ampi studi longitudinali sulla delinquenza minorile e la criminalità adulta Paradigma delle Carriere Criminali Concetto di carriera deviante: Contrasta la logica deterministica (Condizioni di partenza esiti di comportamento ) Comportamento criminale=fenomeno processuale complesso e parte di una sindrome antisociale Obiettivi: - individuare fattori predittivi del comportamento deviante - Recuperare le dimensioni: soggettività umana; - I percorsi individuali di iniziazione; - ’espressione del Sè nel comportamento tragressivo; - l’assunzione del ruolo e di un’identità Metodologia di ricerca: Longitudinale di tipo “prospettivo” (soggetti seguiti per vari anni) e “retrospettivo” (follow-up) Spiegazione del percorso di sviluppo di una“carriera criminale” dall’infanzia all’età adulta, (studi longitudinali) Influenza dei fattori di rischio lungo il corso della vita Gli effetti degli eventi della vita nello sviluppo delle persone e del comportamento criminale Comportamento criminale è simile ad altri tipi di comportamento antisociale Come questo sviluppo e questi meccanismi comportamentali possono essere inibiti e in qualche modo previsti attraverso lo studio dei fattori di rischio. Comprendere la cause di Esordio-Continuazione-Desistenza del comportamento criminale Atti criminali/ delinquenziali = azioni razionali (calcolo costi e benefici) Le vecchie prospettive vengono rielaborate e integrate con le nuove idee (integrazione di aspetti psicologici biologici e sociali) Ricerche longitudinali Farrington & Co. Interesse di studio: sviluppare un modello predittivo e preventivo con il fine di poter intervenire, in modo mirato, prima che il comportamento antisociale e violento diventi persistente 2 studi 1. Cambridge Study in Delinquent Development ( studio sullo sviluppo del comportamento delinquenziale) 2. Pittsburgh Youth Study ( studio sul comportamento delinquenziale grave e violento sulla gioventù di Pittsburgh) SCOPO: - Ricercare Relazioni fra Fattori individuali, familiari, scolastici e coinvolgimento criminale - Proposte di intervento per la prevezione precoce del comportamento antisociale degli adulti a partire dall’INDIVIDUAZIONE FATTORI DI RISCHIO Cambridge Study in Delinquent Development Importante studio su identificazione dei fattori che incidono su Esordio e Mantenimento comportamento criminale lungo il corso della vita. - Campione: 441 maschi nati 1953 e seguiti dagli 8- 32 anni - Periodo ricerca:1961-1981 Indagine: qualitativa e quantitativa su Tendenze Antisociali e Prosociali Follow-up: 2000-2002 Scopo: 1. Predire e anticipare manifestazioni ed evoluzione; motivare perché la delinquenza giovanile Inizia-Persiste-Si interrompe spesso all’età di 20 anni. 2. Osservare la continuità e la discontinuità nello sviluppo comportamentale antisociale; 3. Capire gli effetti che gli eventi della vita hanno avuto sullo sviluppo 4. Cogliere le fasi attraverso cui si snoda una carriera criminale, dalle premesse (condizioni antecedenti), al primo atto deviante, al consolidarsi di uno stile di vita, fino alla conclusione della “carriera”. - Strumentazione e raccolta dati: Misurazione nel periodo scolare caratteristiche individuali ( intelligenza, personalità, impulsività, psicomotoria) Interviste ai ragazzi per raccogliere informazioni su circostanze di vita Interviste ai genitori dei ragazzi del campione Informazioni da: - Ostetriche: seguito la nascita - Insegnanti: questionari sul comportamento - Autorità educative locali - Compagni di scuola - Central Criminal Record Office Follow up: età di 46 anni (2000-2002) su stato di vita e se fattori di rischio ancora validi Ricavati dati su: trasmissione intergenerazionele (3 generazioni); meccanismi causali su rischio antisocialità di figli di criminali; sui processi protettivi; ruolo del padre; fattori di rischio: diversa incidenza su M o F Fattori predittori: 8-10 anni: 1. Comportamento infantile antisociale 2. Inperattività 3. Impulsività 4. Deficit dell’attenzione 5. Scarsa intelligenza e bassa cultura scolastica 6. Criminalità familiare 7. Povertà familiare 8. Comportamento genitoriale inadeguato( uso della forza e trascuratezza) Inoltre… Il 40%: condannati per diversi tipi di reato (versatilità e non specializzazione comportamentale) - Prevalenza del comportamento criminale: aumento fino ai 17 anni, per poi diminuire - Periodo di maggiore accelerazione e decelerazione nella prevalenza criminale: periodi della vita di significativi cambiamenti emotivi, psicologici, sociali che influenzano il corso del comportamento antisociale Durata media carriera criminale: 7,1 anni, Frequenza criminale: 4,6 reati; Tempo di intervallo tra una condanna e l’altra: 3,3 anni Conclusioni della ricerca: Il comportamento antisociale criminale preceduto da forme di antisocialità infantile (bullismo, atti di crudeltà verso animali, iperattività e disattenzione). seguito da forme di antisocialità adolescenziale (atti di vandalismo, rifiuto scolastico, danneggiamento a cose e persone, uso di sostanze stupefacenti.) Successivamente : antisocialità adulta come il maltrattamento dei figli, forme di promiscuità sessuale e l’abuso di alcolici Azione criminale: manifestazione di una più ampia sindrome antisociale (da infanzia ad età adulta) continuità del comportamento legata più ad una tendenza insita nell’individuo (rispetto a elementi di contesto) Esistono differenze individuali rispetto ad una certa tendenza/potenziale antisociale MA: il comportamento criminale può cambiare nel tempo I fattori e la loro interazione: possono giocare un ruolo decisivo su: Aumento o desistenza Pittsburgh Youth Study Analisi della delinquenza giovanile grave e violenta: portato a nuovi programmi di prevenzione Motivo: aumento della delinquenza –grave e violenta- in età precoce (prima dell’adolescenza) Obiettivi: approfondire queli sono I fattori di rischio che incidono maggiormente sullo sviluppo di crimini giovanili gravi e violenti Distinzione fra reati gravi e violenti (omicidio, stupro, rapina, aggressione aggravata e sequestro di persona) e reati gravi non violenti (furto con scasso, furto di veicoli, incendi, traffico di droga ed estorsione) Risultati ricerca… L’origine del comportamento criminale grave e violento: disturbo a partire dai 2-3 anni (mai troppo presto per intervenire) - Chi commette reati gravi: caratteristiche diverse da chi è autore di reati meno gravi - Sono responsabili di una quantità sproporzionata di crimini - Sono spesso di sesso maschile e iniziano con reati meno gravi (che continuano a commettere) - Tendono ad avere più problemi: abuso di droghe, problemi di salute mentale e con la scuola, - Sono stati – molto spesso- a loro volta vittime di violenza - 15 anni: primo contatto con il tribunale ma la carriera delinquenziale inizia molto prima (già dai 7-12 anni) - Fra I più giovani: fattori individuali e familiari i più incidenti - Molti fattori di rischio e pochi fattori di protezione: più alto il rischio di mettere in atto reati gravi e violenti - Definizione di fattori predittivi: - Persistenti problemi di comportamento trasgressivo precoce - Fra I 6-11 anni: coinvolti in atti delinquenziali non gravi, aggressione, consumo di sostanze, stato familiare socio-economico basso e genitori antisociali - Fra I 12-14 anni: legami sociali deboli, pari antisociali, comportamenti delinquenziali, basse prestazioni scolastiche, condizioni psicologiche particolari e impulsività - Età adolscenziale: adesione a bande delinquenziali e spaccio di droga Dalle due ricerche sono emersi: Teoria integrale (Modello ICAP) – integra assunti di varie teorie : strain teory, del controllo, dell’apprendimento, dell’etichettamento e della scelta razionale. Rapporto su fattori di rischio e proposta di interventi preventivi di successo Teoria integrale (Modello ICAP) Commettere reati (soprattutto in base alla frequenza, all’intensità, alla persistenza e all’escalation con cui determinati comportamenti offensivi vengono posti in essere) è parte di una più ampia sindrome antisociale che si manifesta già nell’infanzia e che tende a persistere nell’età adulta. L’esistenza a monte di un “potenziale antisociale” (AP) : potenziale probabilità di una persona di impegnarsi in comportamenti antisociali… è il processo decisionale che trasforma il potenziale comportamento in comportamento reale. Questo processo è influenzato da fattori a lungo termine e a breve termine I comportamenti criminali: espressione dell’integrazione di diverse dimensioni: biologica, psicologica-emozionale, culturale e sociale. I criteri diagnostici per il Disturbo Antisociale di Personalità secondo il DSM-IV-TR* sono i seguenti: Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall´età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi: incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o per piacere personale impulsività o incapacità di pianificare irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari mancanza di rimorso, come indicato dall´essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un altro L´individuo ha almeno 18 anni. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia o di un Episodio Maniacale. Il comportamento delinquenziale è il risultato finale di un processo quadrimensionale: Energizzazione Direzione Inibizione Presa di decisione - La variazione della tendenza antisociale è influenzata da fattori che energizzano il comportamento antisociale - gli aspetti direzionali, sono legati all’assunzione di patterns comportamentali antisociali e devianti per soddisfare i propri bisogni e le motivazioni personali - le tendenze antisociali possono essere inibite se la persona ha interiorizzato valori, principi e attitudini. - La presa di decisione nel commettere o meno atti antisociali, dipende molto dall’interazione tra individuo e ambiente. (calcolo di costi e di benefici aspettati per il raggiungimento di obiettivi) Elemento chiave: “Antisociale Potenziale” È il processo decisionale che trasforma il potenziale comportamento in comportamento reale Il processo decisionale è influenzato da fattori a Lungo Termine o a Breve Termine (APS – Short- Term): persone che non convivono con fattori di rischio ma che sono suscettibili verso un potenziale antisociale in determinate circostanze. : desiderio di essere accettati dai coetanei, guadagno è alto, si prevede un alto appagamento sessuale oppure in situazioni di noia e frustrazione (APL – Long- Term): provenienti da famiglie più povere, basso QI, non riescono bene a scuola, basso livello di socializzazione, dai processi di attaccamento, di socializzazione , dall’ impulsività, dall’esposizione a modelli criminali (l’interazione di questi diversi fattori che può aumentare il livello di AP) Quindi: esistono diverse propensioni al crimine e queste sono influenzate da fattori diversi che possono influenzare a loro volta il comportamento sia nel breve che nel lungo termine riassunto del modello “ ICAP” Il ruolo dei fattori di rischio e protettivi • Fattori di rischio: eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali, che influenzano l’insorgenza, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata. • Categorie: individuali, familiari, scolastici, relazionali e associati al gruppo dei pari, socio-culturali ed economici • Scopo dello studio: individuare i maggiori fattori di rischio in modo tale da poter predire comportamenti delinquenziali e mettere in atto interventi di prevenzione mirati. INDIVIDUALI: - Complicazioni Alla Nascita - - - - FAMILIARI: -Comportamento antisociale e delinquenziale familiare Problemi Prenatali -Genitori con problemi di abuso di Danno Celebrale E Trauma Cranico sostanze stupefacenti Temperamento Difficile -Pratiche educative incoerenti e Deficit Dell’attenzione coercitiva -Scarsa supervisione Problemi di condotta e iperattività -Punizioni fisiche Impulsività -Povera comunicazione Aggressività - trascuratezza Basso livello di intelligenza verbale - storie di abusi -Famiglia monogenitoriale o Il genere (maschile) numerosa Bassa autostima -Status socio-economico basso Percezione negativa e fallimentare del -Basso livello educativo genitoriale sé -Disoccupazione difficoltà di pianificazione. SCOLASTICI: - Percorso accademico fallimentare FATTORI SOCIALI ED ECOLOGICI: - Residenza in quartieri svantaggiati - Disinteressamento scolastico - Basse aspirazioni - Facile disponibilità di armi - Scarsa motivazione - Influenza mediatica - Disorganizzazione scolastica - Esposizione a forme di pregiudizio e violenza RELAZIONALI: - Associazione con compagni devianti e delinquenti - Ricerca di reputazione e di status tra i pari - Emarginazione sociale - Appartenere ad una minoranza etnica Interventi proposti… L’idea di base della prevenzione mirata del rischio: identificare i fattori di rischio chiave e mettere in atto metodi di prevenzione volte a contrastarli Farrington e collaboratori hanno distinto quattro principali strategie di prevenzione 1. La prevenzione dello sviluppo: si riferisce a interventi mirati a prevenire lo sviluppo del potenziale criminale negli individui 2. Prevenzione comunitaria: si riferisce ad interventi mirati a modificare le condizioni sociali e le istituzioni 3. Prevenzione situazionale: si riferisce ad interventi mirati a prevenire il verificarsi di reati, riducendo le opportunità e aumentando le difficoltà per offendere 4. Prevenzione della giustizia penale: si riferisce ad interventi mirati a rivedere le strategie riabilitative gestire dalle forze dell’ordine e dalle agenzie del sistema penale della giustizia. ALCUNI PROGRAMMI CONCRETI Programma genitoriale : formazione ai metodi di allevamento dei figli Programmi per la Gravidanza e l’infanzia (ES: di visite a domicilio progettato per aiutare le madri) Programmi Pre-scolastici (visite a domicilio settimanali, di solito della durata di due anni, da bambini svantaggiati: x fornire stimoli intellettuali ) Programma scolastico: aumentare consapevolezza conoscenza di insegnanti, genitori e bambini sul bullismo ; misure x migliorare il monitoraggio e la vigilanza dei bambini Programmi per i pari: insegnare il modo di resistere ai compagni, immissione di adolescenti pro sociali in gruppo devianti. Abilità di formazione: programmi di formazione delle competenze programma multiplo: formazione del genitore formazione, degli insegnanti e del bambino Programmi di comunità: Questo programma mira a ridurre il consumo di delinquenza e di droga mediante l'attuazione di strategie di prevenzione particolare, che hanno dimostrato efficacia nel ridurre i fattori di rischio o il miglioramento dei fattori di protezione Note critiche alla teoria… I limiti degli studi longitudinali : Il lungo periodo di tempo che richiede una ricerca del genere La difficoltà nel trovare le cause e i processi sottostanti Il problema della reperibilità dei partecipanti e della riduzione del numero del campione per motivi accidentali nel corso del periodo di ricerca Difficoltà di finanziamento e nel testare gli effetti Dover monitorare gli effetti relativi all’età del campione, al periodo, alla color esaminata Non poter trascurare le trasformazioni del clima politico, sociale e culturale; i cambiamenti nelle teorie, nei metodi e negli strumenti empirici. In questa ricerca viene inoltre trascurato lo studio del comportamento antisociale femminile