Novembre 2013 Conseguimento Diploma di Laurea in Infermieristica

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Novembre 2013 Conseguimento Diploma di Laurea in Infermieristica
Dal Collegio
Novembre 2013
Conseguimento Diploma
di Laurea in Infermieristica
a cura di Lia Bari*
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Ho sempre voluto fare qualcosa di significativo per valorizzare il traguardo, per ora, più importante e più bello
della mia vita: diventare infermiera. Così ho deciso di raccontarVi un granello della mia esperienza, sia come studente universitaria che come tirocinante in reparto, per
poterVi trasmettere, anche solo a parole, cosa ha significato per me diventare un’infermiera
e per cercare di eliminare quei luoghi comuni che la gente al di fuori dell’ambiente
sanitario dimostra di avere quando esprime la propria opinione riguardo la categoria dei professionisti infermieri.
Essere infermiera è qualcosa di più che fare l’infermiere: è una scelta di vita. Mi sono
innamorata piano piano ed ogni giorno di
questa professione perché mi sono sentita sempre più
viva, soddisfatta, contenta, orgogliosa per quello che con
gioia, dedizione, amorevolezza, passione e allo stesso
tempo fatica e sacrificio costruivo passo dopo passo.
Essere infermiera è scommettere tra compagni quale
argomento si tratterà nelle lezioni di anatomia, infermieristica, chirurgia, medicina, farmacologia; è non vedere
l’ora di ricevere un’urgenza, di prendere una vena, di fare
un prelievo, di sottoporsi come cavia a qualche macabra
procedura. E’ fare 160 km ogni giorno per imparare, conoscere nozioni teoriche che sono la base di ciò che sarà
il tuo lavoro. E’ fare turni ed orari assurdi, è provare su
dei pupazzi a fare iniezioni, è piangere la sera a letto o la
mattina in macchina con la musica a palla perché pensi
che non ce la potrai mai fare, è parlare coi tuoi amici di
quello che fai e vedere sulle loro facce un’espressione
che ti dice: “Non hanno capito nulla!!!”.
Essere infermiera è andare in tirocinio il primo anno e
capire cosa significa stare accanto a persone che hanno bisogno di te per le cose più semplici: pranzare, bere
un po’ d’acqua, andare in bagno, lavarsi, passeggiare,
chiacchierare, scherzare, sorridere…. È insegnare simpatiche canzoni per invogliarle a lavarsi le ascelle e improvvisarsi parrucchiera per farle sentire più belle; è imparare a star loro vicino con dignità, rispetto e umiltà nelle attività della vita di ogni giorno che ci rendono uomini.
Essere infermiera è andare in tirocinio il secondo anno e
iniziare a eseguire tutta una serie di procedure, imparate a memoria in maniera impeccabile in università, confrontandosi con la realtà degli ospedali e delle strutture
della zona: mancanza di risorse e materiale, problemi
politici, amministrativi ed economici; allo stesso tempo
però alleni il tuo spirito critico per far fronte a situazioni
disagiate e complesse. La voglia di imparare, di fare, di
“rubare” il lavoro, la propria creatività e inventiva: stimoli che ti spronano a raggiungere risultati impressionanti
per le persone di cui ti prendi cura. L’emozione, l’ansia,
la paura di essere giudicati da infermieri
che lavorano da anni e ti vedono come
lo studente saputello e da persone che
necessitano di cure e giustamente pretendono servizi di qualità, ti mettono alla
prova, ti fanno riflettere, ti incitano a dover diventare una persona sempre più
competente, preparata e responsabile.
E nelle situazioni più difficili in cui credi
di non farcela e vuoi mollare, arriva quell’Infermiere che
ti dà fiducia, che ti sprona a venir fuori perché vede oltre
le tue paure, i tuoi dubbi, il tuo sentirti non all’altezza e allora capisci che ce la puoi fare e che da lì in poi nessuno
avrebbe mai più potuto fermarti.
Essere infermiera è andare in tirocinio il terzo anno e diventare responsabile, autonoma; è confrontarsi con i colleghi e instaurare con loro rapporti forti e veri; è mettersi
in discussione da ogni punto di vista e assaporare esattamente il mondo del lavoro vero e proprio. E’ diventare
definitivamente consapevoli di che cosa significa essere
infermiere: oltre a procedure, terapie e burocrazia, è affrontare ogni giorno casi diversi e unici e utilizzare tutti i mezzi a disposizione per risolverli quali conoscenze,
pratica, leggi, valori, linee guida, esperienze personali,
intuito e quindi rispettare prima di tutto la volontà della
persona assistita.
Essere infermiera è vedere una famiglia gioire per la nascita di un figlio che pesa 700 grammi, è vedere l’amore
di un marito e di due bambini verso la propria moglie e
madre che sta per morire di cancro, è vedere riaprire gli
occhi di un ragazzo dopo un mese di coma, è farsi sgridare da un vecchietto perché gli asciughi la faccia con
una salvietta troppo ruvida, è vedere la disperazione, la
rabbia e il dolore di un padre e di una madre che piangono sul corpo del loro figlio venuto a mancare durante
una corsa pomeridiana per un arresto cardio-circolatorio; è vedere negli occhi dei parenti la paura e l’angoscia
per una persona cara e allo stesso tempo la fiducia che
ripongono in te perché tutto possa andare bene, è vedere brillare quegli occhi di gioia quando la situazione si
conclude positivamente accogliendo un grazie che non è
quello che si dice quando si lascia passare una persona
Agorà n. 54 dicembre 2013
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al semaforo o al supermercato ed è invece vederli luccicare per le lacrime quando la situazione è critica e drammatica e allora non ti resta che porger loro la tua spalla
per farli piangere. E’ tendere, stringere la mano ad una
qualsiasi persona che ha bisogno, che ha bisogno di un
infermiere.
Essere infermiera è responsabilità, competenza, sacrificio, esperienza, creatività, cura, riflessione, capacità critica e decisionale, tutela, curiosità, lealtà, riservatezza, fiducia e discrezionalità.
Essere infermiera è anche sbagliare, chiedere scusa, essere fragile, avere dei momenti di sconforto e debolezza
ed essere arrabbiati.
Essere infermiera è provare emozioni, saperle condividere, vivere e gestire, è farsi toccare e coinvolgere dalle
situazioni senza mai cadere nel giudizio e preservando
anche il proprio benessere interiore.
Essere infermiera è riconoscersi tale di fronte a se stessi,
alle persone assistite, alla professione stessa e alla società, dando garanzie, difendendo i diritti dell’uomo e assicurando prestazioni di qualità
Essere infermiera è per me
essere la vera Lia!
GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO CREDUTO
IN ME E CHE CON AFFETTO MI HANNO SOSTENUTO
SEMPRE!
* infermiera neolaureata
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