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Giornale di Sicilia 7 Ottobre 2003
Droga. Pure 3 donne al vertice
Mogli, amanti, complici. Questo il ritratto che fanno gli investigatori delle tre donne
coinvolte nella retata. Filippa Ardizzone, 44 anni, Floriana Troisi, 25 anni e Cira Ribaudo,
40 anni, sono finite nei guai secondo l'accusa per avere spalleggiato mariti e compagni,
nascosto e smerciato droga. Gli uomini avevano le mani in pasta, ma le donne, dicono i
carabinieri, non stavano certo a guardare. Trattavano anche loro con i clienti, fissavano
appuntamenti, mettevano sul chi vive i compagni che avevano alle costole i militari.
Alla parità dei diritti, una parità di responsabilità, sostengono gli investigatori, che sul
conto delle tre hanno indagato a lungo. Ruolo addirittura di primo piano avrebbe svolto
Floriana Ardizzone, meglio conosciuta come «Nadia». Un nome di fantasia, utilizzato però
durante diversi colloqui telefonici forse per sviare le indagini. Di professione infermiera,
avrebbe sfruttato alcune conoscenze in campo sanitario per ottenere metadone. Secondo la
ricostruzione dell'accusa, l'infermiera sarebbe diventata una sorta di punto di riferimento
per diversi giovani della provincia in cerca del farmaco che, in teoria, dovrebbe servire ai
tossicodipendenti per uscire dal tunnel dell'eroina. In pratica invece il metadone è
spacciato al mercato nero e spesso diventa merce di scambio peri giovani che ricevono il
farmaco dalle strutture sanitarie pubbliche e poi lo cedono in cambio di soldi o dosi di
eroina.
Tra i clienti dell'infermiera ci sarebbero stati diversi ragazzi della provincia, che per
ottenere il metadone le avrebbero tentate davvero tutte. Compreso una sorta di corteggiamento telefonico. Ecco una telefonata registrata l'undici marzo 2003. «Amore mio non
mi lasciare», dice il giovane al telefono. «Andiamo dai, che c'è?», risponde sbrigativa
Filippa Ardizzone. «Dimmi amore mio, metano ne hai?», «ne ho solo tre», risponde
l'infermiera. «Io stavo partendo da Campofelice... che devo fare con tre?». «Domani la
prendo, io non ne ho», aggiunge la donna. «Va bene conservamelo, il tempo di arrivare»,
conclude il ragazzo.
E le conversazioni con «Nadia» iniziavano più o meno sempre allo stesso modo.
«Metadone ne hai?». È il caso della conversazione intercettata l'otto marzo scorso quando
un giovane di nome Calogero chiama l'infermiera e chiede sempre la stessa cosa. «Io l'ho
conservato per te», risponde «Nadia» che vuole sapere però quanta merce interessa.
«Qualche sei, sicuro me le prendo ...6 o 7». Ma l'infermiera a quanto sembra sa come
trattare gli affari e chiede al cliente di essere più preciso: «Dimmelo ora perchè se mi
telefonano io così gli dico che non ne ho più».
L'amore e non gli affari avrebbero invece messo nei guai Floriana Troisi, compagna di
Francesco Paolo Rosone, un altro degli arrestati di ieri. Anche in questo caso c'è di mezzo
il metadone, che la ragazza avrebbe custodito per poi cederlo all'amico o ad altri
personaggi. «Prendi una bottiglia di metadò e te la metti in tasca - afferma Rosone appena vengo me la dai». Ma alla volte il rapporto era al contrario. Sarebbe stata la
giovane a chiedere a Rosone delle dosi di droga. «Tu mi porti uno come questo che mi hai
portato ora che è favolosa – afferma la ragazza - uguale quantità...uguale». Ma la collaborazione tra i due avrebbe previsto altri servizi, come quello di procacciare i clienti.
Floriana Troisi avrebbe fissato appuntamenti per conto del fidanzato, indicando il luogo e
l'orario per la consegna della droga. Prima però Rosone si sarebbe assicurato di un
particolare. «A quello gli hai dato il mio numero di telefono? Non glielo dare...».
Cira Ribaudo è invece la moglie di Giuseppe Scalia, detto “Aspà”, un altro dei presunti
pusher, in grado secondo l'accusa di procurarsi qualsiasi droga in qualsiasi momento. Scalia avrebbe consentito anche dilazioni nei pagamenti. La consorte avrebbe nascosto la
droga nell'appartamento di Largo dei Pinguini a Falsomiele dove nello scorso luglio i carabinieri trovarono due etti di eroina pura e cinquemila euro in contanti.
Leopoldo Gargano
EMEROTECA ASSOCIAZIONE MESSINESE ANTIUSURA ONLUS