nel mondo di internet
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Caro don Gianfranco GIANFRANCO VENTURI Inviate le vostre domande a: Dossier Catechista, Elledici 10096 Leumann TO – [email protected] I ragazzi catapultati nel mondo di internet «Ho 24 anni e sono catechista di un gruppo di terza media. Chiedo aiuto su come gestire il mondo virtuale tra i ragazzi, chat, Skype, Facebook...», così scrive Gloria. Continua la lettera: «Essendo ancora studentessa universitaria riesco a esserci abbastanza e cerco di tenerli un po’ monitorati. Se vedo che mettono foto o fanno sondaggi su Facebook molto provocanti.... beh, in modo non troppo invadente dico qualcosa. Sto cercando di coinvolgere i genitori, anche se è difficile perché o non hanno interesse o dicono di non riuscirci... Però allo stesso tempo mi pregano di fare la spia, cosa che finora ho evitato. La mia preoccupazione più grande è che non li vedo pronti a essere catapultati in un mondo come internet, dove c’è veramente di tutto. Alcuni mi hanno confidato di aver chattato con persone estranee, il che mi spaventa maggiormente, perché immagino che abbiano la tentazione di incontrarle, ma non è detto che queste ragazzine (teoricamente della stessa età) siano effettivamente chi dicono di essere. Immagino che sia ormai una problematica diffusa e in via di ascesa. Per questo non me la sento di rimanere indifferente e vorrei aiutarli a non essere travolti» (Gloria, Reggio Emilia). Cara Gloria, 1. Il problema stiamo entrando in un mondo della comunicazione totalmente nuovo. Uno studioso americano, Walter Jong, ha individuato i tre grandi stadi della comunicazione umana (orale, chirografica o scritturale, tecnica), ciascuna delle quali ha determinato un modo diverso di organizzare il pensiero. Ora noi stiamo entrando in questo terzo stadio e le giovani generazioni vi si stanno esercitando con celerità. ■ Muoviamo solo i primi passi in questo nuovo stadio, dagli sviluppi imprevedibili, ma si può prevedere che porrà molti problemi per la comunicazione della fede. Fatta questa premessa, cerco di entrare nella tua richiesta. Da quello che scrivi mi pare di intravedere due problemi. ■ Il primo si riferisce al rapporto che i ragazzi hanno con internet, in particolare sull’utilizzo delle reti sociali (chat, Skype, Facebook...). Al riguardo vanno evidenziati alcuni pericoli: chat con sconosciuti, accessibilità a ogni sorta di contenuti, inadeguato uso della propria immagine, ecc. ■ Il secondo problema forse è meno visibile, ma più sentito e profondo: il bisogno di comunicazione che hanno i ragazzi. Questo bisogno è alla base delle scelte che fanno nell’uso di questi strumenti. È però una motivazione ambigua, perché proprio mentre vogliono comunicare, si isolano con uno strumento. La critica che, a partire già Dossier Catechista 8 Novembre 2010 da Platone, si muoveva alla comunicazione chirografica, è quella di avvenire senza la presenza fisica dell’interlocutore; per questo si chiama appunto comunicazione «virtuale». Avviene spesso che in casa ormai il tempo dedicato a internet finisce con il ridurre, anche notevolmente, la comunicazione familiare. ■ Quale dovrebbe essere l’atteggiamento dei catechisti? Tu ipotizzi alcuni modelli: monitori degli eccessi sull’utilizzo di internet, spie, ecc. 2. Alcune riflessioni Internet offre molti altri strumenti, oltre a quelli sopra accennati: siti informativi, blog, e-learning, ecc. Si tratta di nuovi spazi e non solo di nuovi strumenti. E come ogni nuovo spazio rappresenta un’opportunità o un pericolo, un vantaggio o uno svantaggio. ■ Questo spazio richiede nuove abilità. Queste sono imparate con facilità dai bambini, ma non succede lo stesso per gli adulti. Tu sei preoccupata perché i ragazzi non sono preparati all’utilizzo di questi nuovi strumenti, ma mi domando se lo sono gli adulti, i genitori, gli insegnanti, catechisti inclusi. È come se avessimo un capitale enorme a nostra disposizione, ma non sappiamo come spenderlo. ■ Gli adulti, soprattutto i genitori, dovrebbero fare uno sforzo per non abbandonare questo nuovo spazio di presenza. Capita invece che essi comperino questi strumenti al figlio perché non deve essere da meno degli altri, ma poi lo lasciano da solo, come in un mare all’apparenza calmo, ma che può diventare pieno di marosi. Infatti, le risposte che alcuni genitori ti hanno dato sono le stesse di molti insegnanti a scuola. Gli uni e gli altri devono fare uno sforzo per conoscere questi nuovi strumenti, capirne il potenziale e i pericoli, orientare e favorirne l’uso in modo positivo nella comunicazione, l’apprendimento, la ricerca di informazioni, ecc. ■ In particolare devono favorire la comunicazione diretta con i ragazzi e tra i ragazzi ed essere attenti all’isolamento in cui possono trovarsi molti di loro, anche quando sono circondati da parenti, compagni di scuola o da amici. I diversi strumenti che offre internet sono il mezzo per tentare di rompere questo isolamento e comunicare condividendo le stesse situazioni e ideali. Dossier Catechista Soli davanti al computer, come in un mare all’apparenza calmo, ma che può diventare pieno di marosi. 3. La funzione del catechista Il catechista non può sostituire totalmente i genitori e gli insegnanti. Dunque un primo sforzo va fatto con gli stessi genitori. L’indifferenza di alcuni è soprattutto il riconoscimento di avere paura di non riuscire a capire questo nuovo spazio. ■ Il catechista dovrebbe orientare i ragazzi con criteri e orientamenti. Valori e criteri che devono essere molto pratici e collegati con la loro vita. Potrà introdurre il tema e fare delle riflessioni in alcuni degli incontri di catechesi. ■ Dovrebbe tentare di fare uso di questi strumenti nel rapporto con i ragazzi: comunicando con loro, favorendo l’uso e la ricerca di informazioni o di materiali collegati con la catechesi. ■ Soprattutto dovrà essere vicino ai ragazzi con una comunicazione diretta, aprendo la via alla riflessione personale e all’intervento quando si possano presentare dei pericoli. Cara Gloria, mi sembra che tu sia riuscita ad avere un rapporto di questo genere con i ragazzi. La tua disponibilità di tempo e di mezzi, la tua vicinanza di età, la tua volontà di condividere la loro ricerca del nuovo saranno il miglior modo di accompagnarli nell’uso di questo nuovo spazio di comunicazione con gli altri, di scoperta del messaggio del Vangelo e di coloro che l’hanno incarnato lungo la storia. Ti accompagni nella tua fatica quello Spirito che noi invochiamo come il grande comunicatore. Don Gianfranco 9 Novembre 2010