BUONA AMMINISTRAZIONE E COSE DA FARE
Transcript
BUONA AMMINISTRAZIONE E COSE DA FARE
LE PROPOSTE DI ASSITERMINAL per rilanciare le attività portuali italiane, settore fondamentale per la crescita dell’economia e la competitività delle nostre imprese BUONA AMMINISTRAZIONE E COSE DA FARE Certezza, ragionevolezza e proporzionalità delle regole Rispetto per imprese in attività e convenienza per nuovi investimenti pubblici e privati Azioni per la competitività del settore Pianificazione, autonomia e governance Contributo del settore portuale per lo sviluppo dell’economia nazionale e dei territori 1 1) Certezza, ragionevolezza e proporzionalità delle regole Normativa Fiscale: - Non imponibilità ICI/IMU su terreni demaniali, sinora applicata in modo discriminatorio sul territorio. - Aumentare la soglia compensazione crediti IVA con altri tributi e ridurre tempi di loro restituzione. - Non applicazione ai porti DM 154/2009 su servizi sicurezza sussidiaria (guardie giurate) e conferma normativa superiore in vigore Ambientale e sicurezza - Adeguare Dlgs 272/99 in materia sicurezza lavoro - Escludere i porti di transhipment da normativa SISTRI e tutti da quella Seveso (direttiva 2012/18/UE) Concessioni - Possibilità di ridefinizione termini concessioni per nuovi investimenti - Definizione delle modalità di fine concessione con tutela continuità di servizio Normativa amministrativa/gestionale - ridurre adempimenti e termini previsti per le varianti ai PRP; - introdurre strumenti atti a contenere il contenzioso che caratterizza le gare d’appalto bandite dalle Autorità Portuali; - attenuare, ove possibile in modo pragmatico, l’incidenza dei rigidi vincoli ambientali su determinate opere marittimo portuali. 2) Rispetto per imprese in attività e convenienza per nuovi investimenti pubblici e privati No a nuove limitazioni alla libertà d’impresa e no ad imposizioni di modelli non efficienti. - Opposizione a due proposte di norme, inserite nel DDL n. 370 A.S. attualmente in discussione al Senato, concernenti rispettivamente: limitazioni alla libertà dell’impresa per operazioni portuali e alle sue scelte 2 organizzative; limitazione alla possibilità di appaltare ad imprese autorizzate porzioni non preponderanti del ciclo delle operazioni portuali da parte del terminalista. Mutuo mantenimento Impegni contrattuali privati e pubblici - Le imprese concessionarie sono naturalmente tenute al rispetto delle prescrizioni e pattuizioni inserite negli atti concessori, agli investimenti previsti nel programma di attività presentato e all’esecuzione di manutenzione dei beni pubblici avuti in concessione - Del pari l’autorità portuale concedente deve porre in essere secondo le scadenze stabilite gli apprestamenti ed opere previste nel Piano Regolatore Portuale e nei Piani Operativi Triennale, per permettere ai terminalisti di poter operare in condizioni di normalità Impegni programmatori e valutazione redditività per interventi pubblici. - Applicazione DPR 3 agosto 2012, relativo agli investimenti in opere pubbliche, verificandone risultati, ritorni finanziari, grado di utilizzo e sintonia con quelle realizzate o realizzande dai privati. - Accelerare i tempi di messa a disposizione delle risorse statali stanziate. 3) Competitività del settore Abbassamento costi - Riduzione delle accise sui carburanti utilizzati dalle imprese portuali, (similmente a quanto praticato da tempo in diversi Paesi UE nostri concorrenti). - Riduzione dei canoni, o almeno sospendere per un triennio ogni aumento dei canoni demaniali corrisposti dai terminalisti portuali e contenere il quantum delle relative fideiussioni. - Dare concreta effettività da parte delle Autorità portuali alla norma che consente la riduzione delle tasse e dei diritti portuali, a partire dal traffico di transhipment. - Riduzione graduale dell’Irap e riduzione, almeno temporanea, degli oneri previdenziali assistenziali e/o del prelievo fiscale a carico aziende e lavoratori. Diminuzione burocrazia e semplificazioni - Introdurre semplificazioni e eliminare sovrapposizioni di competenze tra soggetti pubblici aventi compiti in ambito portuale. Affermare la potestà 3 esclusiva dell’Autorità Portuale sui beni circoscrizione territoriale della medesima. demaniali rientranti nella - Dare concreta operatività alla funzione di coordinamento del Presidente dell’Autorità portuale (ex comma 3, lett. f), art. 8 L. 84/94) sulle attività svolte nel porto dalle varie Pubbliche Amministrazioni. - Realizzare la unificazione e concentrazione temporale dei controlli sulle merci nei porti da parte delle competenti pubbliche amministrazioni, nonché allineare quantitativamente detti controlli a quelli mediamente in atto nei principali porti del nord Europa. In particolare fissare obiettivi operativi alle Amministrazioni con compiti ispettivi su standard europei. - Semplificare l’iter dei progetti di dragaggio dei fondali delle acque portuali, nonché degli altri interventi riguardanti opere infrastrutturali portuali. - Rendere non necessaria per i terminalisti portuali la richiesta di autorizzazioni circa l’esecuzione di manutenzioni ordinarie sui manufatti e impianti. 4) Pianificazione, autonomia e governance Si ravvisa la necessità di una visione complessiva nazionale coerente con gli orientamenti comunitari in tema di sviluppo della rete transeuropea dei trasporti e con i piani nazionali relativi ai trasporti, alle reti e alla mobilità, cofinanziati dall’Unione Europea; si auspica quindi un “piano nazionale dei porti” che sia in linea con questa visione e applichi strumenti di: Pianificazione nazionale, che sia - Formalizzata e coerente con linee guida nazionali e europee, non solo marittime ma di reti e di nodi, proporzionata a reali esigenze di mercato e garante degli investimenti pubblici e privati. - Stabile, non immodificabile previo riesame condizioni di input o cambiamento mercato. Autonomia delle amministrazioni pubbliche portuali, in un quadro di controlli di congruità e efficienza. Governance sui porti, attraverso amministrazioni - competenti su ambiti dimensionali adeguati, costituite da soggetti accorpati o per funzionamento coordinato - finanziate adeguatamente (in autonomia e con coerenza alle linee nazionali, con meccanismi premianti efficienza, investimenti e non spese correnti) - responsabili (coordinamento con altre amministrazioni e con rappresentanza imprese portuali) 4 - verificate (nei piani, nei risultati, nelle economicità delle scelte, nelle mutue relazioni su mercati simili, nella tutela e nel coordinamento investimenti pubblici anche oltre ambiti propri). 5) Ulteriore contributo del settore portuale per lo sviluppo dell’economia nazionale e dei territori Valorizzare i seguenti punti chiave: - Miglioramento dell’efficienza dei collegamenti fisici e dei servizi tra porti, reti ed interporti (interventi su infrastrutture materiali –“ultimo miglio” – ed immateriali); - Investimenti in tecnologie come driver della differenziazione dei servizi offerti rispetto ai competitori; - Mantenimento della qualità e preparazione del capitale umano; - Incremento della produttività; - Forte attenzione all’economicità, efficienza ed affidabilità dei servizi resi; - Capacità di investimento delle principali aziende anche in opere infrastrutturali portuali; - Opportunità di integrazione con altri soggetti della supply chain e/o di collaborazione operativa tra soggetti delle varie filiere. 11 marzo 2014 5