a che ora e` la fine del mondo?

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a che ora e` la fine del mondo?
A CHE ORA E’ LA FINE DEL MONDO?
8 anni di scout alle spalle e non avevo mai partecipato ad un campo estivo così
bello! Ma cominciamo dall’inizio: Brentonico, 4-14 agosto, 7 reparti di cui tre di
Vicenza, uno di Verona, due di San Martino Buon Albergo e uno di Spinea , in totale
23 pattuglie, 30 capi, compresi i senior tra cui Vittorio, il dottore, Giorgio di SMBA e
Pele di VR, 130 esploratori circa, e tutto per riscrivere la storia dei campi regionali, o
forse dovremmo dire per salvare il mondo… A questo proposito sono sicura che tutti
siate a conoscenza della profezia dei Maya, ma dopo 10 giorni del genere non
dovete più esserne preoccupati: la fine del mondo è stata come minimo posticipata
se non, visto l’impegno di così tanti ragazzi in uniforme, disdetta. E’ stata dura (come
potrebbe non essere dura convincere un intero popolo antico a rivedere i suoi
calcoli riguardo una catastrofe
preannunciata??!), ma dopo aver
seguito i consigli di 7 tra i più vari
popoli del mondo, desiderosi di
rimettere in sesto l’intero
pianeta Terra, sarebbe stato
difficile per i Maya negare i
nostri sforzi. Ogni giorno, infatti,
avveniva lo stesso rito: un
reparto presentava, con balli,
scenette, bans e costumi, il
proprio popolo di appartenenza e dava uno spunto al resto del campo, con citazioni
e attività, per migliorare man mano diversi aspetti del nostro atteggiamento. Gli
Indù, per esempio, si sono concentrati sull’aspetto spirituale, gli Aborigeni
australiani sull’osservazione e il canto della natura, gli Inuit sul risparmio dell’acqua,
gli Arabi sul vivere anche senza petrolio, gli Indiani sul riciclo, i Giapponesi sul
recupero dei materiali e il popolo Uleje dell’Africa sull’attività fisica. In questo modo
i reparti collaboravano insieme per un unico scopo, a volte, però, attraverso gare tra
ptg, come durante le Scoutiadi organizzate dal popolo Uleje. Non sono di certo
mancate attività di Reparto, dove potersi confrontare con i propri capi e magari
sviluppare il senso di pattuglia come, per esempio, una gita al Lago di Garda o una
sfida a Roverrino (orgogliosamente vinta). Ebbene si, è arrivato il momento di
parlare di quell’argomento che solitamente fa preoccupare gli esploratori al campo
estivo: l’Hike! O forse è meglio dire gli Hike! La camminata era stata programmata,
infatti, di Reparto in Reparto: qualcuno ha dormito fuori anche la notte, alcuni si
sono limitati ad una sola giornata, altri si sono spinti fino all’addiaccio, magari per
conquistare specialità di avventura o esplorazione . Quel che è certo è che al ritorno
tutte le ptg hanno goduto di un dono fatto da un capo che di professione fa il cuoco
che ha preparato un buonissimo spezzatino con polenta che, devo dire, ci voleva. A
proposito di cucina! A circa metà campo è stata allestita una competizione culinaria
tra popoli, dove ogni reparto ha portato tra i più svariati cibi tipici del paese: carne,
pesce, vegetariano, piccante e dolce… non dev’essere stato facile il lavoro della
giuria! Durante tutti i dieci giorni sono stati organizzati tre fuochi di Bivacco per così
dire “comunitari”, ovvero dove hanno preso parte tutti e 7 i reparti: a turno ogni ptg
ha presentato una scenetta, ban o altro, sempre con tema “la fine del mondo”.
Ovviamente, però, tutte le altre sere i reparti potevano prenotare i bracieri per fare
un fuoco in compagnia, o semplicemente godersi un po’ di tempo libero. Ed era
proprio nei momenti di tempo libero, oltre che alle attività, che le ptg potevano
socializzare coil resto del campo, conoscersi, chiacchierare e magari cantare
insieme. L’ultimo giorno, al quadrato, sono state premiate le ptg per tutte le attività
svolte e la ptg Pantere del San Martino 2 con merito ha vinto l’intero campo. Inutile
dire che anche la ptg Porcospini, di cui sono capo pattuglia, si è fatta valere: 1° posto
in espressione, 2° posto alle Scoutiadi e 3° posto alla gara di cucina. Tra saluti,
abbracci e scambi di magliette o foulard si è concluso un campo in cui si era creato
un vero clima scout, dove sembra di conoscersi anche senza essersi mai visti, dove
condividere ogni esperienza e dove viene voglia di rivedersi subito finito il campo.
Ora, non so se leggendo questo “articolo” questo campo vi sia parso entusiasmante,
ben organizzato, divertente, originale, coinvolgente e costruttivo, ma se è così ho
scritto in modo piuttosto realistico.
Federica Zanella
Ptg. Porcospini, Vicenza 1