Garbagnate - E lo Chiamano Gioco

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Garbagnate - E lo Chiamano Gioco
PROGETTO NOI INSIEME 2016 – AVO GARBAGNATE MILANESE
TITOLO: “E LO CHIAMANO GIOCO?!?”
L’Associazione Volontari Ospedalieri di Garbagnate è presente da oltre 20 anni nel reparto di
rieducazione neuromotoria. A questo reparto l’associazione è particolarmente affezionata sia per
una permanenza negli anni ma soprattutto perché “ospita” persone che, a causa di patologie
particolarmente complesse, tornano a “rinascere” riappropriandosi a piccoli passi con tanta fatica
con dolore, sconforto e determinazione del loro quotidiano. I volontari che prestano servizio
presso questo reparto hanno imparato a conoscere l’importanza della possibilità di compiere ogni
piccolo gesto, l’importanza della comunicazione verbale alcune volte compromessa, hanno
compreso come un semplice gesto una volta riacquistato sia una delle più grandi conquiste, la
conquista dell’autonomia, la riacquisizione della dignità. Il volontario in questo reparto svolge una
duplice mansione: la prima il turno in reparto che prevede l’espletamento di funzioni e protocolli
acquisiti, e il secondo quello di intrattenimento/animazione che con il trascorrere del tempo ha
acquisito una serie di connotati di grande valore. Da qui il lavoro importante e svolto in
collaborazione con il reparto e i dirigenti dello stesso affinché, nei momenti delle ore pomeridiane
al termine di visite e terapie, venisse sviluppato una parentesi dai caratteri ludici celando esercizi
non per tutto scontati. Si è scelto di operare secondo diverse metodologie, ma quella per noi più
innovativa, è stata l’introduzione delle video-proiezione portando così all’attenzione dell’ospite
(paziente) una serie di informazioni su scala superiore e di immediata visione. Una sala messa a
disposizione nel reparto, la collaborazione degli infermieri che intorno alle ore 16 aiutano i
pazienti con la possibilità di essere trasportati dai volontari su una carrozzina nella sala
sopraindicata, un po’ di penombra che aiuti la proiezione e dopo pochi minuti un gruppo di
persone che, indipendentemente dalla loro condizione, con l’aiuto dei volontari interagiscono,
ricordano, giocano e il dono più grande sorridono per il piacere di condividere.
Primo gioco: “TOMBOLA VIRTUALE”:
viene proiettato su muro il cartellone della tombola, 90 numeri; ad ogni paziente viene data una
cartellina e una matita, ai pazienti si chiede di estrarre un numero, chi è fortunato individua lo
stesso sulla propria cartella; a quel numero corrisponde un’immagine, un cantante, un attore
d’altri tempi, un monumento, un quadro, una città, un indovinello...chi ha estratto il numero deve
rispondere a quanto espresso nell’immagine. Fino a qui abbiamo compiuto più passaggi:
concentrazione, verbalizzazione, lettura, memoria, associazioni e coordinamento e quindi anche
impegno nel siglare con una matita il numero sulla propria cartella. Tutto questo non avrebbe
nulla di straordinario se non venisse sottoposto a persone con delle difficoltà almeno in uno degli
ambiti sopradescritti, è impagabile la gioia loro e nostra al raggiungimento del loro risultato.
Riuscire a ricordare, riuscire ad esprimersi, riuscire a sentire e a sentirsi partecipi.
Secondo gioco: “IL MAGIC PUZZLE”:
Viene proiettato un puzzle gigante, ad ogni tassello corrisponde un numero, ad estrazione del
numero (movimento fisico e lettura) si vela una casellina. Via via che i numeri vengono estratti i
pazienti vengono invitati ad indovinare l’immagine sottostante, ci sono anche numeri fortunati che
una volta estratti raccontano degli indizi; è straordinario vedere la gioia e la felicità nell’aver
scoperto che sotto quel puzzle c’era un’immagine conosciuta e che la loro memoria li ha aiutati a
farlo.
Terzo gioco: “GLI INDOVINAGGI”:
In un sacchetto ci sono tanti cartoncini con delle lettere alfabetiche, viene proiettata una traccia,
man mano che le lettere vengono estratte se sono presenti appaiono. È straordinario vedere
l’impegno nel comporre la frase e il divertimento che ne deriva.
Quarto gioco: “IL GIOCO DELL’OCA”:
gioco a squadre proiettato a caratteri giganti per meglio comprenderne l’immagine arricchito da
numerosi indovinelli e trabocchetti. Rigoroso il lancio del dado per arrivare a meta.
Ogni momento è sottolineato da un applauso, da un premio, si crea un momento di grande
coesione e attenzione all’altro, tutti si aiutano, il successo di uno è il successo di tutti, il ricordo di
ognuno viene condiviso, persone che fino al giorno prima erano semplici vicini di stanza ora sono
compagni di giochi uniti in un unico obiettivo, il raggiungere il risultato che non è finalizzato solo
alla vincita di premi che comunque non mancano mai, ma è il riconoscimento della
riappropriazione di se stessi che in assoluto è il premio più grande, non solo per i pazienti ma
anche per i volontari che partecipano e assistono a questi momenti unici. La frase più ricorrente è:
“Domani giochiamo ancora?”.
Garbagnate Milanese, 14 marzo 2016
Stefania Biondi – Ideatrice dei GiochI
Sandra Schieppati – Responsabile Reparto RNM