La pagina de la Repubblica con il testo integrale dell`articolo
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La pagina de la Repubblica con il testo integrale dell`articolo
La Repubblica 06-10-07, pagina 10, sezione TORINO Senza titolo Uno sguardo sui tanti volti della metropoli dell' avvenire proposti da cinema, tv, arte e letteratura per chiedersi se ci attende uno spazio invivibile alla 'Blade Runner' o troveremo qualcosa di meglio Di certo impatto l' 'architettura nucleare' e l' 'urbanistica spaziale' di Venturelli inserito nella tradizione subalpina di visionari e irregolari come Antonelli Mollino, Cordero e Mosso In vetrina anche i lavori esoterici del belga Triffez, le opere del parigino Groupe Space, la rivista 'Pianeta' di Femore le 'macchine del tempo' della Mutoid Waste Cpmpany e molto altro Una mostra al Miaao mette in luce il rapporto tra le idee progettuali e l' immaginario della fantascienza MARINA PAGLIERI rapporti tra il pensiero progettuale e l' immaginario della fantascienza, le ricerche e le sperimentazioni sullo spazio in architettura, pittura, design e artigianato metropolitano. E per cornice il tema dell' eccentricità nella storia culturale torinese, molto caro al curatore Enzo Biffi Gentili. Sono queste le linee guida della mostra «Astronave Torino. Turin spaceship company» che si inaugura stasera (dalle 18 alle 24) al Miaao, il Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, nel complesso di San Filippo in via Maria Vittoria. Una mostra che lancia il progetto «Afterville», rassegna di manifestazioni promosse dall' Ordine Architetti di Torino e collegate al Congresso Mondiale degli Architetti del giugno 2008. «L' elemento che accomuna tutti gli eventi in programma è la città futura come ci viene proposta dal cinema, dalla tv, dalla letteratura, dalle videoclip degli artisti - dice il presidente dell' Ordine degli Architetti torinese Riccardo Bedrone - Ci si chiederà, analizzando vari punti di vista, se quella che ci aspetta nei prossimi decenni è la città invivibile di Blade Runner o qualcosa di meglio. Su questo verterà anche un video con la scenografia di Richard Burdett, il curatore dell' ultima Biennale di Architettura a Venezia, attento al tema della megalopoli e delle grandi concentrazioni urbane». Tra gli altri appuntamenti, da realizzarsi da aprile in poi in una sorta di marcia di avvicinamento al Congresso, un' esposizione dedicata a dieci città del futuro che si vorrebbe allestire in altrettante stazioni della Metropolitana. E poi proiezioni al Museo del Cinema, un' altra mostra e un ciclo di conferenze. Anche «Astronave Torino», che apre domani al pubblico, è un viaggio intorno al tema della città futura o meglio della post-città, attraverso la ricostruzione di momenti inediti o rimossi di creatività urbana. Quattro le tappe che si snodano in un arco di tempo dagli anni Cinquanta e Sessanta del XX agli inizi del XXI secolo. Ci sono intanto l' «architettura nucleare» e l' «urbanistica spaziale» di Enzo Venturelli, architetto espressionista autore di opere spesso trascurate. Come il Rettilario al Parco Michelotti, insignita nel 2006 dall' Ordine Architetti del premio «Architetture Rivelate», costruzione utopica che, come scrive Enzo Biffi Gentili, «si inserisce in una specifica tradizione progettuale subalpina di visionari e irregolari come Alessando Antonelli, Carlo Mollino, Toni Cordero e Leonardo Mosso». Di Mosso è esposta in mostra la maquette della «Città programmata autogestibile» del 1968. «Il vero problema è che, se negli anni Cinquanta e Sessanta si fosse dato retta a quegli architetti, e penso in particolare a Venturelli e Mosso, avremmo ora opere tremendamente anticipatorie che in realtà non sono state mai realizzate. Potremmo essere oggi insomma una città all' avanguardia assoluta sul piano architettonico». Tra le «eccentricità» torinesi anche la rivista Pianeta, edizione italiana promossa dal libraio Piero Femore della francese Planète di Louis Pauwels, caratterizzata da una curiosa iconografia astrale e ispiratrice di altre successive pubblicazioni come Wired. In mostra anche i lavori esoterici (alcuni nella collezione del Miaao) del belga Jean Triffez, che voleva «reinventare il cosmo». Sempre a proposito di temi spaziali, ci sono le opere del parigino Groupe Space (tra i «padrini» il filosofo Michel Foucault) che già negli anni Settanta si ispirava a immagini Cad e 3D e alla modellazione tridimensionale in architettura. Ancora in via Maria Vittoria troviamo, ed è la terza tappa, le «macchine del tempo» della Mutoid Waste Company, come il «Tempio metalmeccanico» da loro eretto nel 2002 alla Cavallerizza Reale per le celebrazioni del Centenario dell' Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino 1902. Accanto a questo, inediti veicoli spaziali in materiale ferroso di recupero. Per finire, disegni e modelli, tra science fiction e grotesque, prodotti da un milieu torinese internazionale di architetti artisti come Marco Patrito, autore della «multimedia graphic novel» Sinkha, e Tullio Rolandi, progettista di rendering futuribili, oltre a Michele Guaschino con i suoi mostri, a German Impache con le sue astronavi, all' editore e autore eclettico Vittorio Pavesio e all' artigiano metropolitano Bruno Petronzi. «I personaggi presenti in mostra - continua Biffi Gentili - sono tutti legati, e questo è un po' il fil rouge della mostra, alla storia progettuale e culturale torinese». Per l' occasione esce il numero zero (gli altri seguiranno nei prossimi mesi) del tabloid Afterville, a cura di Biffi Gentili con la presentazione di Riccardo Bedrone e del presidente nazionale dell' Ordine Architetti Raffaele Sirica. Accanto alla mostra, una sezione di opere in vendita intitolata «Ship e Shop», con artefatti «alieni». Verranno diffuse inoltre «musiche astrali» e organizzate «esecuzioni extraterrestri» dal vivo (martedì-venerdì 16-19.30, sabato e domenica 11-19, ingresso libero, info 011/0702350).