Intervento Introduttivo Al Seminario Su Selvicoltura
Transcript
Intervento Introduttivo Al Seminario Su Selvicoltura
AGRIEST Land 2016 - Ente Fiere Udine e Gorizia a Torreano di Martignacco Domenica 24 gennaio 2016 Ore 10.00 presso Sala Eventi Pad. 5 Legno Servizi soc. coop. con il patrocinio di Legambiente FVG Pro Silva Italia e di PEFC FVG presenta Seminario di divulgazione su LA SELVICOLTURA NATURALISTICA: COME GESTIRE LE FORESTE CON PRINCIPI PROSSIMI ALLA NATURA Relazione introduttiva di GOTTARDO Emilio – vice presidente Legno Servizi Buongiorno a tutti, Presentazioni e ringraziamenti a Legambiente e a PEFC FVG che hanno patrocinato l’evento; un ringraziamento particolare al dott. Frattegiani, presidente di Pro Silva Italia che ci ha raggiunti da Perugia; al prof. Del Favero già docente di Selvicoltura all’Uni PD e al dr Marino De Santa, titolare di Legnolandia, nonché membro del CdA 1 di Legno Servizi che hanno accettato di essere con noi oggi e che ci introdurranno al mondo dei boschi e del legno da una visuale rigorosamente disciplinare e produttiva per farci capire come si può gestire una foresta nel rispetto dei suoi ritmi e delle sue esigenze bioecologiche. Innanzitutto una breve presentazione per dire chi siamo. Legno Servizi è una coop nata nel 1995, con una compagine sociale costituita per metà da enti pubblici (prevalentemente Comuni montani proprietari di ampi compendi boschivi) e per metà da imprese e aziende del settore del legno, rappresentanti un po’ tutte le categorie di quella filiera. Da allora, LS opera prevalentemente in attività di utilizzazione boschiva, su mandato dei soci proprietari, curando la martellata delle piante, il taglio, l’esbosco e la vendita che, di regola, avviene tramite gara telematica al miglior offerente. Con tale sistema si garantisce un prezzo vantaggioso al proprietario che, tuttavia, non vede sempre esaudite le proprie aspettative. Con tale attività, LS risulta essere il più importante e qualificato operatore forestale della Regione, utilizzando in media oltre 24.000 mc di legname/anno e dando lavoro mediamente a 32 unità/uomo, tutte in zona montana. Altra attività impegnativa è la gestione del sistema di certificazione della Gestione Forestale Sostenibile (GFS), secondo lo schema internazionale PEFC, che riguarda oltre 81.000 ha di foresta di oltre 50 proprietari, fra cui le foreste demaniali regionali. La certificazione di GFS può rappresentare, e così è negli scopi finali del sistema, un’opportunità di maggior valorizzazione del legname all’imposto, cioè su strada, che, tuttavia, oggi il mercato non riconosce e non remunera. Fatta questa doverosa presentazione, vorrei cominciare col dire: La selvicoltura, questa sconosciuta! Sì, perché in effetti se tutti noi sappiamo bene o male cosa è l’agricoltura, meno familiare, per non dire, appunto, del tutto sconosciuta è la selvicoltura che, ben che vada per chi ne ha sentito parlare, è ritenuta il più delle volta la sorella minore dell’agricoltura per tecniche e finalità: uso e abuso delle risorse e produttività. Bene, posso dire che la selvicoltura non è nulla di tutto questo; né sorella minore, né disciplina volta allo sfruttamento delle risorse legnose. 2 Siamo qui per raccontare una storia diversa, fatta di prossimità alla natura, di attenzione e conoscenza dei meccanismi omeostatici, cioè equilibratori, dell’ecosistema forestale e di tecniche e pratiche volte a rispettarli, favorirli, migliorarli. Siamo qui perché questo luogo ci permette di parlare di una disciplina molto indisciplinata, come e quanto è indisciplinata la foresta alle nostre latitudini e cioè di quanto occorra conoscerla per penetrarvi i ritmi e i tempi di riproduzione, accrescimento, evoluzione e maturazione; di quanto occorra conoscerla per entrarvi con rispetto e direi quasi fratellanza affinchè da essa possiamo prendere ciò che ci può dare senza danneggiarla. Eh sì, perchè troppo spesso in una società come la nostra, che ama, vuole e apprezza sempre di più il legno, principale prodotto fra tanti, della foresta, capita di sentir dire che nel bosco non bisogna entrarci, non bisogna tagliare alberi, che tagliarli non fa bene e non sta bene, che il bosco va usato per camminarci dentro e goderlo esteticamente. Ma allora, tutto il legno che consumiamo (ed è davvero tanto) dove lo andiamo a prendere? Chiudiamo gli occhi e facciamo finta di non sapere che stiamo devastando l’africa, il Sud Est asiatico, la Siberia, il Sud America, prevalentemente con tagli illegali e corruttivi? Certamente non potremo mai, con i nostri boschi, sostituire i volumi di legname importati, ma sicuramente possiamo aumentare i prelievi a casa nostra senza compromettere la salute e la stabilità dei nostri boschi; d’altronde loro sono la da secoli e ci raccontano una lunga storia di prelievi e di momenti di riposo che il bravo tecnico forestale deve saper interpretare ed assecondare. E per questo lavoro di interpretazione, l’evoluzione degli studi e delle applicazioni forestali ed ecologiche degli ultimi 50 anni, ci consegnano criteri e parametri colturali che consentono oggi di operare nel pieno rispetto della multifunzionalità delle foreste che è caratteristica fondante della selvicoltura naturalistica. Cominciamo così a delineare lo scopo di questo incontro che, dopo le relazioni di chi mi seguirà, sarà aperto alle vostre domande e curiosità, che è quello di illustrare sinteticamente come ci si avvicina oggi ad una foresta rispettandone le caratteristiche specifiche, tipologiche, strutturali, ecologiche; vorremmo, insomma, trasmettere un messaggio di fiducia e tranquillità. 3 Certo, in bosco, come in tutte le cose della vita, si può anche sbagliare direttamente, con interventi eccessivi e destrutturanti, o indirettamente, favorendo successive pullulazioni di patogeni o organismi danneggiatori, o innescando successivi danni idrogeologici. Ma questi eventi sono oggi assai rari anche perché l’organizzazione tecnica regionale, pubblica e privata, pratica ed applica da decenni i criteri della selvicoltura naturalistica, avendo saputo trasfonderli anche nel corpus normativo e regolamentare forestale. Diciamo che è materia acquisita e digerita, metabolizzata, ma che, tuttavia, necessita sempre di rielaborazioni ed aggiornamenti che la pratica sul campo o l’evoluzione culturale propongono. Scopo di questo incontro è anche quello di trasmettere un altro messaggio importante: che il legno è vita, che il legno è bellezza, materialità semplice e positiva, che dal bosco, ecosistema complesso, noi ritraiamo una materia che non solo ci è vicina, per storia e per cultura profonde, in mille modi, ma anche ci è indispensabile nelle cose di ogni giorno. E’ per questo che abbiamo bisogno di una buona selvicoltura; perché abbiamo bisogno di un buon legno per fare tante buone e belle cose: buona energia, belle case, bei mobili, belle sculture, begli oggetti, ecc. Chi invece, e sono tanti, paventa la gestione attiva delle foreste, ne propugna, per quanto inconsapevolmente, il degrado e, indirettamente, la perdita di saperi e mestieri ancora fondamentali per la vita e l’economia della montagna Per questo oggi ci è sembrato logico offrire anche la riflessione di chi dal legno nasce e di legno viva da almeno 4 generazioni, guidando una delle più antiche falegnamerie, oggi una falegnameria industriale, friulane che oggi lavora legname certificato ricercando la massima qualità del prodotto e la sua massima sostenibilità ambientale. E infine, scopo di questo incontro, è altresì quello di esprimere una preoccupazione viva per come oggi la struttura pubblica non sia in grado di svolgere il ruolo di governo e indirizzo nella pratica selvicolturale, non solo dettando regole, ma soprattutto aprendo all’evoluzione culturale e colturale che sempre, anche in selvicoltura, è presente e in atto. In buona sostanza, da operatori forestali che vivono giorno per giorno il bosco, sentiamo la mancanza di un riferimento tecnico che, oltre al dettato normativo, informi e mostri come si opera, uniformi le conoscenza e i comportamenti, dia supporto a chi, giovane, entra nella professione e nell’attività forestale. 4 Se questo incontro saprà rispondere a questi tre aspetti avrà colto nel segno anche se ciò che ci preme di più è dare l’occasione, qui, oggi, a chi non conosce il mondo forestale, di apprendere i “fondamentali” della selvicoltura e di incuriosirlo al punto da chiedere approfondimenti o ulteriori momenti di incontro ai quali Legno Servizi è ampiamente disponibile. Come già detto all’inizio, chi mi seguirà ha tutte le carte in regola per svolgere li tema dell’incontro; il prof. Del Favero è stato per molti anni docente a PD di assestamento forestale e selvicoltura; il dr. Frattegiani è libero professionista forestale e presidente della più qualificata associazione forestale italiana che propugna e promuove la selvicoltura naturalistica con grande capacità e rilevanza di ruolo. Ringrazio ancora tutti per la disponibilità e cedo la parola al prof. Del Favero. Torreano di Martignacco 24.1.2016 5