Tatuaggio. La pelle come superficie d`iscrizione

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Tatuaggio. La pelle come superficie d`iscrizione
 Iscritta nel Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Rimini: n° 11 del 24-­‐05-­‐2011 ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it #1 – 2014 Quando è moda: dallo stile al trend
Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione di Patrizia Magli 1. « Douleur des inscriptions …. Que ne ferait-­‐on pas pour RE. La pittura inscrive la luna, le stelle, il sole e le loro traiettorie inscrire les individus dans le discours social ? » Yvan Simonis sul mio viso. Tuttavia, durante il sonno, tutto si cancella. Con la superficie del corpo totalmente rivestita di complessi FANCIULLA. Ti insegnerò, mio re, una pittura che porterai nei arabeschi, ad eccezione del palmo delle mani e dei piedi, i tuoi sogni e quando ti desterai, non dovrà essere rifatta. Maori attirarono, al primo sbarco, lo stupore del capitano RE. Chi sei tu fanciulla per parlarmi in questo modo di pittura e di volto? Cook che, nel XVIII secolo, fu tra i primi a parlarne nei suoi FANCIULLA. Sono la figlia del custode delle immagini. scritti. In cosa consistono questi bizzarri rivestimenti cutanei che ci vengono da così lontano nello spazio e nel Leggenda Maori 1
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione tempo e che, nella nostra contemporaneità, si diffondono tatau o tatoo dell’arcipelago delle Samoa. Per alcuni tatau tra i giovani e i meno giovani? sarebbe composto dalla radice /ta/ che significa “disegno” e da /toua/ che significa “spirito”. Contenuto etimologico che conferirebbe un carattere iniziatico a questa pratica le cui funzioni consisterebbero nell’assicurare la mediazione tra l’uomo e il sacro. Spesso, infatti, la pelle si configura come tela d’iscrizione per una raffigurazione altro da sé. Nelle società tribali, le pitture corporee e il tatuaggio sono un ornamento che ha rilevanza solo per se stesso, emergendo, per le sue caratteristiche, tra le figure dell’indistinto quotidiano, incurante del corpo su cui s’iscrive e che fa solo da supporto alla sua glorificazione. In queste culture, infatti, l’ornamento inscritto sulla superficie del corpo è inteso come uno dei segni della nobiltà originaria dell'uomo, un Con il termine “tatuaggio” s’intende sia una pratica sia il legame potente ed enigmatico tra una visione del mondo, il suo risultato, ovvero, un segno visibile, definitivo, inscritto sacro e se stessi. sulla pelle grazie all’iniezione di una materia colorata nel Nel “pensiero selvaggio”, spiega Lévi-­‐Strauss., il viso senza derma. Questo termine avrebbe, come origine, la parola l’ornamento cade nell’insignificanza. È un viso “stupido”. 2
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Sia le pitture corporee sia il tatuaggio, infatti, inscrivono tecnica detta tebori, usano sottili aghi metallici e pigmenti l’individuo all’interno di una rete di relazioni che coinvolge di molti colori, in Occidente il tatuaggio è eseguito tramite non solo i suoi simili, ma anche il suo stesso ambiente una macchinetta elettrica cui sono fissati degli aghi in naturale. Tuttavia, ciò che differenzia queste due pratiche numero vario secondo l’effetto desiderato. Qualunque sia sono due diverse tecniche d’iscrizione tegumentaria: la tecnica del tatuaggio, il dolore è comunque assicurato. mentre il tatuaggio s’incide sulla cute per penetrazione, la Non è un caso che molti individuino l’origine del termine pittura corporea, invece, vi si distende per sovrapposizione nell’onomatopea /ta/: “colpire”, “battere”, “incidere” e in di matteria aggiunta che resta esterna alla sua superficie. Il /tatau/ una forma più elaborata di “ferire”. Il gesto del tatuaggio s’iscrive nello spessore della pelle mentre la tatuaggio è, infatti, un gesto crudele, così doloroso che in pittura si dispiega solo “a fior di pelle”. Il tatuaggio, infatti, molte popolazioni oceaniche, per coprire le grida degli affonda nello spessore del derma ricorrendo a una serie di iniziati, si batte il tamburo per tutto il tempo strumenti taglienti e dolorosi: affilati stecchi di arbusto, dell’operazione. spine vegetali, lame di bambù, piume di uccello. Ed è anche Tutta questa sofferenza fisica assume tuttavia una questa sofferenza fisica che differenzia la pratica del particolare valenza simbolica. A differenza della pittura tatuaggio da quella delle pitture corporee. corporea che ogni volta è da rifare, il dolore che provoca la Se escludiamo tatuaggi temporanei come quelli all’henné, pratica del tatuaggio è il prezzo da pagare per un’iscrizione anche nelle società cosiddette avanzate, la pratica più che, in modo definitivo, diventa una marchiatura comune per tatuare è ad ago attraverso il quale s’introduce permanente, una traccia indelebile. È proprio per il dolore dell'inchiostro nella pelle. Mentre i giapponesi, con la provocato che, in molte società tradizionali, le marchiature 3
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione cutanee accompagnano i riti iniziatici. Marcano il passaggio dura significa acquisire un altrettanto statuto di “duro” agli da un universo sociale a un altro durante il quale i giovani occhi degli altri. Non è un caso che nelle società occidentali, devono dare prova di essere forti nel sopportare la durante i secoli passati, fossero soprattutto i marinai e i sofferenza per essere ammessi tra gli adulti. La traccia soldati a farne uso, come i galeotti dentro le carceri. Ed è corporea è la sigla del loro coraggio. proprio a causa della sofferenza auto inflitta nel tatuaggio che Cesare Lombroso vedeva nei delinquenti un’ulteriore prova d’insensibilità e anestesia morale riconducibile al fattore dell'atavismo. 2. Controverse forme di identità cutanea. Non c’è dunque da stupirsi se, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, proprio in virtù di queste valenze di trasgressività e di bullismo, il tatuaggio abbia fatto tanta presa sui giovani delle società avanzate. Tuttavia vi è una differenza fondamentale con le società tribali. In queste ultime le marche corporee sono le stesse per tutti i membri Del resto, anche nella nostra società, i tatuaggi di alcuni di un’intera comunità. Si diversificano solo tra i due sessi e ragazzi, soprattutto appartenenti ad ambiti marginali, sono la differenza consiste innanzitutto nella struttura della tracce tangibili di una “evidente” forza virile: avere la pelle figurazione. 4
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Ad un primo sguardo, la distinzione dell’iscrizione femminile, consiste invece nel captare la forza misteriosa tegumentaria tra i sessi sembra concernere una diversa che lo abita e a culturalizzarla attraverso un procedimento tipologia di motivi decorativi. Mentre nei maschi sono più di di tipo magico che non contrasta l’ipotesi che questi ordine figurativo (animali, motivi vegetali, cosmogonici, tatuaggi sul loro mento abbiano funzione analoga al nome ecc.), nelle donne sono invece di ordine più astratto: punti, o allo stemma di famiglia incisi sul viso. linee dritte o curve, orizzontali o oblique o verticali come quelle che discendono dai lati della bocca verso il centro del mento, oppure cerchi, spirali, archi, losanghe, greche. Ma se guardiamo con più attenzione, è interessante notare quali siano i luoghi d’iscrizione. Nei maschi le parti del corpo offerte al tatuaggio sono quelle più esposte alla visibilità come petto, spalle, schiena, avambracci, cosce, polpacci, glutei, gote e fronte, mentre nelle donne, l’iscrizione cutanea si localizza prevalentemente intorno agli orifizi: Moko, caratteristico tatuaggio delle tribù Maori bocca, ombelico, zone genitali. La maggiore estensione del tatuaggio sulle superfici del corpo più visibili è da ricercarsi, Ne consegue, secondo Maertens, che quest’opposizione dice Jean-­‐Thierry Maertens, nel fatto che il corpo maschile topologica probabilmente rimanda a una tensione latente è il luogo per eccellenza della rappresentazione: è votato all’immagine. L’iscrizione tegumentaria, sul che caratterizzerebbe la lotta tra i sessi nelle società tribali. corpo 5
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Il tatuaggio sul corpo femminile, ordinato, di preferenza, pratica per singolarizzarsi, per rivendicare la loro presenza intorno agli orifizi anali, orali, vaginali, rivelerebbe, infatti, al mondo come individui unici. Il distacco simbolico dai da parte di queste società, una sorta di ossessione del propri genitori con la presa di possesso del loro corpo per bordo. Come se, collocandosi su questo limite che contorna farne una cosa propria, si tradurrebbe visivamente in il vuoto, si potesse avere l’illusione di circoscrivere e qualcosa d’inciso in modo intimo e inalienabile nella loro controllare l’oscura profondità del mistero femminile. pelle. Una sorta di cristallizzazione identitaria. In altre Anche la marchiatura del corpo da parte dei nostri giovani parole, a differenza delle società tribali, sarebbe un modo rimanda a un uso della pelle che lo riconfigura come segno di mettersi in valore secondo una forma personale di di un’identità. Esiste, tuttavia, una sostanziale differenza. estetizzazione del sé. Mentre nelle società tradizionali, le marchiature del corpo, essendo legate ai loro riti di passaggio, sono tracce 3. Stigmate sacre e marche d’infamia simboliche di una demarcazione tra natura e cultura, Prima che si diffondesse la moda giovanile del tatuaggio, oppure tra comunità diverse, e quindi segni identitari tuttavia questo ha avuto una sua controversa storia in collettivi, nelle nostre società sono piuttosto il segno di una Occidente. Lo praticavano i soldati romani e i feroci differenziazione personale. Se l’iscrizione corporea nelle gladiatori influenzati dalle usanze dei Britanni e dai Traci società tradizionali imprime sulla pelle dell’iniziato una con i loro corpi dipinti. Anche i legionari si tatuavano il cosmogonia condivisa da un’intera società, da noi le nome dell'Imperatore, sebbene la pratica fosse malvista marchiature tradurrebbero invece un’esigenza del tutto dalle autorità. Infine Costantino, nel 325 d.C., in seguito alla individuale. Per molti giovani occidentali il tatuaggio è una sua conversione al Cristianesimo, vietò ai cristiani di 6
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione marchiarsi per testimoniare la propria identità spirituale oppure dei malfattori. Con analoga intenzionalità venivano perché “deturpava ciò che era stato creato a immagine di marchiati con i numeri gli ebrei nei campi di Dio”. concentramento nazisti. Nei secoli successivi, malgrado il divieto, gli attacchi dei Non esiste qui un gesto che incide, disegnando arabeschi o pirati inducevano gli abitanti della costa a tatuarsi segni bisonti abbattuti o aquile come segno della forza, ma solo cristiani poiché, in caso di morte violenta, sarebbero stati la ferita di un metallo rovente che sfrigolando penetra la riconosciuti come fedeli e dunque sepolti in terra carne e la marchia. consacrata. Per la stessa ragione, spesso anche i Crociati o i pellegrini in visita al Santo Sepolcro di Gerusalemme 4. Tribal Touch usavano tatuarsi simboli cristiani. Verso la fine degli anni '60 e inizio anni '70 la cultura del Ma il tatuaggio poteva essere, come segno identitario, tatuaggio ha iniziato una progressiva diffusione, prima anche un marchio d’infamia. Plinio e Svetonio testimoniano nelle sottoculture, conquistando successivamente ogni che gli schiavi romani venivano marchiati a fuoco con le strato sociale e ogni fascia d'età. Tradizionalmente questa iniziali del proprio padrone o, nel caso di delinquenti come decorazione era destinata a durare per molto tempo, ma in portassero marchiato sulla fronte il tipo del crimine tempi recenti sono state inventate tecniche per realizzare commesso. L’iscrizione sul corpo di marche permanenti tatuaggi temporanei o per eliminare quelli permanenti. serviva dunque a segnalarne una marginalità se non addirittura una criminalità, era un marchio d’infamia che si opponeva ben visibile sulla fronte dei vinti, degli schiavi, 7
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Come in ogni moda, anche nel tatuaggio si possono individuare stili e tendenze come quelli che vanno dalla Old school, ovvero da tatuaggi caratterizzati da linee nette e squadrate, dall'uso del nero, da un cromatismo senza sfumature e da motivi prevalentemente figurativi, come rose, pugnali, cuori, donnine discinte, sirene, ancore, navi, alla New school che, pur riprendendo la "vecchia scuola", ne esaspera le caratteristiche: linee più grosse, colori più luminosi. Dal tatuaggio Realistico che riproduce elementi figurativi fino a veri e propri ritratti di persone, caratterizzato dall'assenza di linee di contorno precise e da sfumature su più livelli di colore, al tatuaggio Tribale che si è affermato a partire dai primi anni novanta, riprendendo la tradizione degli indigeni delle varie isole del Pacifico, del Borneo, dei Maori e dei nativi americani. Lo stile tribale è caratterizzato da arabeschi dalle linee marcate, in genere totalmente saturati di nero e, comunque monocromi, che, in forma stilizzata, rappresentano motivi vegetali, animali o elementi naturali come acqua, aria, fuoco. Dal tatuaggio 8
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione biomeccanico, ispirato ai lavori di Hans Ruedi Giger, che Particolare attenzione merita il tatuaggio giapponese che rappresenta creature composte di membra umane fuse con oggi sta diventando particolarmente di moda anche in parti meccaniche e che ha avuto il suo momento di gloria Occidente. Molto in voga nel XIX secolo in quella società tra gli anni ottanta e novanta, al Lettering, stile di tatuaggio chiamata "mondo fluttuante" fatta di prostitute, giocatori che integra o sostituisce con parole o frasi i disegni. d'azzardo, malviventi, piccoli commercianti e anche lavoratori di fatica, è un tatuaggio che ricorre a motivi quali dragoni, fiori di ciliegio, leoni, le carpe, maschere demoniache, serpenti e, infine, raffigurazioni tratte dalle stampe ottocentesche ukiyo-­‐e. I motivi del tatuaggio occidentale entrano dunque in continua variazione attraverso un confronto che, oltre le società tribali, coinvolge l’imaginerie giapponese e l’interesse stesso di artisti famosi, come, negli Stati Uniti, Ed Hardy, Sailor Jerry Collins, Lyle Tutle, Leo Zulueta, Vyvyn Lazanga, ecc. che spesso fanno di questa pratica una forma particolare di arte. Chi oggi ricorre al tatuaggio si trova dunque di fronte ad un’ampia possibilità di scelta. Tuttavia molti, tra questi diversi stili, spesso hanno funzione segnaletica: sono veri e 9
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione propri logo, segni di adesione a un clan o a una gang persona. metropolitana, marchi di riconoscimento che, come nelle Un’opinione piuttosto diffusa quanto erronea associa, società tribali, rappresentano contemporaneamente sia un infatti, i tatuaggi e le scarificazioni all’intento dei giovani rito d’iniziazione, sia un simbolo di appartenenza occidentali di recuperare le origini “primitive”. In realtà, identitaria. Basti pensare alle più famose gang americane delle società tribali prendono a prestito solo una manciata come il Barrio 18th e Mara Salvatrucha 13°. Ma soprattutto, di segni. Tipicamente postmoderni, questi giovani fanno con il dilagare delle controculture sul finire degli anni ‘60, i una sorta di collage culturale che mette in scena una curiosa punk e i bikers che, nella loro volontà di derisione delle alterità. È un’alterità riveduta e corretta da una forma di convenzioni, non solo si tatuavano la pelle, ma la foravano bricolage del senso che mette insieme “primitivismo” e una con spine, spille, piercing, e ogni sorta di oggetti eterocliti. loro costruzione provvisoria e del tutto personale. Queste In una siffatta commistione un po’ techno, un po’ gotica, pratiche biker e tribale, il tatuaggio, come altre marche cutanee manifestano una nostalgia di fusione con l’origine delle nostre società,come il cuting, il branding, il burning, gli “primitiva”, non partecipano al suo racconto di fondazione. impianti sottocutanei o le scarificazioni, pur facendo Ciò che conta è solo la significazione soggettiva. Ed è esplicito riferimento alle usanze delle società tradizionali, proprio in ragione di questa che, per molti giovani di oggi il tuttavia rende questo confronto puramente aneddotico: le tatuaggio può essere considerato soprattutto come una significazioni profonde sono differenti, anche se entrambe cicatrice le società hanno in comune il fatto di rivolgersi alla pelle, al dell’adolescenza si configura, infatti, come il campo di dolore e alla traccia, per produrre una metamorfosi della battaglia di un’identità in via di costruzione durante il quale 10
d’iscrizione del loro nella proprio pelle, infatti, sentire. Il seppure momento Iscritta nel Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Rimini: n° 11 del 24-­‐05-­‐2011 ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it #1 – 2014 Quando è moda: dallo stile al trend
Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione il corpo diviene un mezzo di espressione simbolica. bel corpo, alla corrente che lo trascinava, al panta rei che Nell’indecisione del mondo, il tatuaggio è definitivo. È un ancora lo porta e lo trasporta senza tuttavia più evento che “marca”, fissa, stabilizza il senso una volta per travolgerlo. Passo da un continente all’altro, da una lingua tutte. Sarebbe un segno d’identità inscritto sulla pelle in un all’altra, da un amore all’altro, egli ha dichiarato, ma per istante di dubbio. fortuna ho qualcosa che resta immutato: il mio tatuaggio. Mentre scrivevo questo articolo, in una cena a Parigi con galleristi, architetti e artisti, si parlava di tatuaggio. Un distinto signore, manager di Christian Dior, seduto accanto a me, ha confessato di averne uno. Gli ho chiesto di poterlo Bibliografia: vedere e lui si è tirato su il pantalone quasi al ginocchio. Un Castellani Alessandra, Estetiche dei ribelli per la pelle. Storia fantastico arabesco verde amaranto, di ispirazione Maori, e cultura dei tatuaggi, Genova, Costa & Nolan, 2005. gli risaliva dalla caviglia al polpaccio, splendente, nella sua Gnecchi Fercioni Luisa, Il libro del tatuaggio, Milano, Fabbri forza tribale, sulla sua pelle bianca. Era una foglia di acanto, Editori, 1995. una sorta di merletto, anzi, di bassorilievo che conferiva, Grognard Catherine, Tatouage. Tags à l’âme, Paris, Syros alla sua gamba, la dignità di una colonna greca. Parlando Alternatives, 1992. della sua vita e del tatuaggio, ho avuto l'impressione che Le Breton David, La peau et la trace , Paris, Editions Métailié, questo signore, nei suoi vent'anni, abbia avuto dei 2003 (tr.it. La pelle e la traccia Roma, Meltemi , 2005). vacillamenti in molti sensi, e, visti i risultati, anche positivi. E Marenko Betti, Segni indelebili, Milano, Feltrinelli, 2002. così abbia voluto opporre qualcosa di fisso, inscritto sul suo 11
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Patrizia Magli Tatuaggio. La pelle come superficie d’iscrizione Maertens Jean-­‐Thierry, Le dessin sur la peau, Paris, Aubier https://www.google.co.uk/search?q=maori+tattoos&hl=en
Montaigne, 1978. &qscrl=1&rlz=1T4ADFA_enFR466FR466&source=lnms&tbm
Palmeri Andrea, Tatuaggio. Dalle origini ai giorni nostri, =isch&sa=X& Massa, Eclettica, 2011. Pironti Matteo, Frigerio Francesca, Il tatuaggio, soggetti, stili, modelli, Milano, De Vecchi editore 1995g Pubblicato nel mese di maggio 2014 Collegamenti esterni: AA.VV., Tatuaggio in «Treccani.it -­‐ Enciclopedie on line», Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. Patrizia Magli è Professore associato, ha insegnato Semiotica al Tatuaggio in «Tesauro del Nuovo Soggettario», BNCF, Dams e a Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna e marzo 2013. Semiotica dell’Arte e Semiotica del Disegno Industriale alla Tatuaggio in «Open Directory Project», Netscape Facoltà di Arti e Design dell’Università di Venezia (IUAV). Tra i suoi Communications. (Segnala su DMoz un collegamento scritti sul corpo, si vedano i libri: Corpo e linguaggio, Ed. Espresso pertinente all'argomento "Tatuaggio") (1980); Le Donne e i segni, Ancona (1985); Il volto e l’anima, Bompiani (1995); Pitturare il volto. Il trucco, l’arte e la moda, Le immagini sono tratte dagli archivi WEB Maori tattoos: Marsilio Editori (2013). 12

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