Il tatuaggio come espressione grafica della cultura

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Il tatuaggio come espressione grafica della cultura
Il tatuaggio come espressione grafica della cultura
Relazione di progetto
Lucia Galanti
Tesi di laurea in comunicazione visiva
A.A. 2014-2015
Indice
Introduzione alla cultura del tatuaggio 4.
Analisi 7.
Contesto 8. Ricerca di mercato 9. Perchè tatuarsi? 10.
Progetto 13.
Genesi del progetto 14. Pelle 16. Tatuaggio 17. Cultura 17. Che cos'è
Sottopelle? 18. Obiettivi di progetto 20. Target 22.
Contenuti 25.
Ricerca e sviluppo dei temi 27. Architettura dei contenuti 28. Sviluppo
dell’elaborato nei quattro capitoli 30. C1 - Le origini 32. C2 - Le terre
oceaniche 34. C2 - La cultura Maori 36. C3 - Il tatuaggio criminale
nel 1800 38. C3 - Il tatuaggio criminale siberiano 40. C4 - I campi di
concentramento 42. C4 - Le donne armene 44.
Progetto grafico 47.
Layout del volume 48. Gerarchia e ritmo del testo 50. Tipografia 52.
Carta 53. Sistema cromatico 54. Identità 55. Elaborato finale 56.
Bibliografia 66.
Sitografia 69.
Introduzione
alla cultura del tatuaggio
Parlare di cultura non è semplice, tantomeno in un periodo in cui quella che doveva essere una visione del mondo
aperta si racchiude sempre più dietro l’ottusa convinzione
che di cultura – quella giusta – ce ne sia solamente una.
Sempre, esclusivamente, la propria.
Per questo, ho deciso di parlare di vita, di credenze, tradizioni, dogmi che hanno segnato – prima della storia del
mondo – la pelle dell’uomo. Tutto scritto in quei preziosi
centimetri di pelle, esposto alla luce del sole, perchè ognuno potesse vedere l’essenza dell’altro. Non ci si tatuava
un simbolo se prima non lo si imprimeva nell’anima. Un
tatuaggio serviva a manifestare il proprio credo, dimostrare di essere divenuto adulto, proteggersi dal giudizio
divino, esporre le proprie imprese per entrare a far parte
di un gruppo, o anche essere costretti a farlo, violando la
propria pelle come ultimo segno della mercificazione della
persona.
4
Il tatuaggio è un fenomeno al limite, ha un carattere
permanente, comporta un’assunzione di responsabilità e
consapevolezza, è legato a motivazioni che riguardano la
propria identità e la storia di ogni individuo. Coinvolge
in modo cruento, drammatico, doloroso e sanguinoso la
pelle con forti intenti espressivi.
In questo contesto si indagherà come, dietro ogni segno,
si apre un mondo di arcane simbologie, che hanno
definito una società, un gruppo, o hanno discriminato gli
esclusi.
La struttura dell’elaborato consente di fare un percorso
in cui, partendo dalle origini - e quindi dall’utilizzo del
tatuaggio come strumento identificativo di appartenza a
una società - si restringerà il campo arrivando a descrivere
quando questa pratica ha sancito l’appartenza a un gruppo chiuso di individui, concludendo con chi l’ha utilizzata come strumento di esclusione e denigrazione.
Il lettore percipirà la potenza di una pratica artistica che
ha avuto il potere di definire chi era degno di appartenere
a una collettività, e chi ne veniva escluso.
Guardare sottopelle significa andare oltre, scavare dove
all’apparenza ci sono solamente bei disegni, andare a
capire i motivi sociali, antropologici che li hanno generati,
non solo per dare un significato ai tatuaggi, ma soprattutto per capire l’uomo e la sua cultura. Analizzando queste
storie, il lettore concepisce che solo dalla divulgazione e
dalla differenza tra culture può generarsene una più forte,
grande e condivisa.
5
ANALISI
6
Analisi
7
Contesto
Ricerca di mercato
8
Il popolo dei tatuati comprende adolescenti,
giovani e adulti di entrambi i sessi, appartenenti a contesti sociali eterogenei. Questo
fenomeno in occidente è nato all’interno di
specifici contesti sottoculturali, correlato a
una serie di motivazioni come l’opposizione
alle norme sociali dominanti, siano esse ideologiche, politiche, economiche o estetiche.
Oggi l’espansione della pratica e del quantitativo di persone che vi si sottopongono ha
messo alla luce la coesistenza di fenomeni di
imitazione, di identificazione con modelli di
riferimento, di ricerca individuale, di critica
e opposizione al sistema, di trasgressione, di
conformismo, di profondo malessere individuale, ma anche di semplice estetica.
Sul mercato è accessibile una grande quantità di libri sul tatuaggio. Si parla di volumi
dagli svariati formati, in cui vengono esibite
numerose fotografie di porzioni di pelle che
immortalano dei tatuaggi.
7 mln
POPOLAZIONE
ITALIANA
In Italia sono
tatuati quasi sette
milioni di individui.
13,8%
DONNE
11,7%
UOMINI
Su campione di 8000 individui.
Dati ISS settembre 2015
In questi volumi i testi sono ridotti al
minimo, possono esserci informazioni sulla
famiglia da cui deriva un disegno, seguita
da una piccola descrizione a riguardo; viene
lasciato al lettore tutto lo spazio per godersi
questi tatuaggi e farsi ispirare uno stile - il più
adatto - per se stessi e la propria personalità.
L’attenzione viene data solamente al tatuaggio
nella sua bellezza estetica. Non si percepisce
la personalità di chi li porta nè le motivazioni
o cause che hanno indotto un individuo a
tatuarsi la propria pelle.
PELLE
TATUAGGIO
CULTURA
Ciò che manca sul
mercato è un volume in cui si trovi un
accostamento di
questi tre temi.
ANALISI
ANALISI
Secondo dati ufficiali di settembre 2015, il
12,8% circa della popolazione italiana ha
almeno un tatuaggio.
9
Perchè tatuarsi?
A seguito i principali motivi che individui tatuati hanno
dato come risposta a un sondaggio condotto in Italia.
speciale e unico»
«per dimostrare
«come simbolo
di protesta
o ribellione»
che appartengo
a un gruppo»
«per enfatizzare
la mia identità»
«per superare
ANALISI
un limite o
una paura»
10
«per ricordarmi
«per motivi sessuali»
(tra cui feticismo,
sadomaso, esibizionismo)
una fase della vita»
(un evento, un viaggio,
una persona)
ma non possiamo stipare le persone!
[il tatuaggio] è uno specchio della società.
e le ragioni per tatuarsi sono tanto svariate
quante sono le personalità degli individui.
ci sono quelli che se lo fanno perchè lo
trovano bello, altri per portare un messaggio
sulla pelle. alcuni si fanno tatuare delle
vere e proprie opere d’arte, ad altri non
importa nè cosa nè come viene fatto. ma è
senza dubbio un bisogno più fondamentale e
primario di quello che sembra, un bisogno
di abbellimento, di dimostrazione, non solo
per piacere a se stessi e a chi ci sta intorno.
allora non cercate delle motivazioni
intrinseche, come quelle che portano alcuni
popoli a scarificarsi, o a truccarsi. lo sapete
perchè le donne occidentali si truccano?
«per motivi
Tin-Tin
tatuatore
religiosi o
spirituali»
fondatore del Mondial du Tatouage e
organizzatore della mostra “Tatoueurs, Tatoués”.
ANALISI
«per sentirmi
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PROGETTO
12
Progetto
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Genesi del progetto
14
«We wanted to
capture the spirit
of tattooing,
which is part
of the common
heritage of most of
humanity».
Stéphane Martin,
direttore del Musée
du Quai Branly
L’idea è scaturita dalla voglia di trovare un modo
alternativo per parlare di cultura, utilizzando
uno strumento appetibile anche per le nuove
generazioni, un modo più interessante e immediato del sussidiario scolastico che ci raccontasse
usi e costumi diversi dai nostri.
Un significativo contributo nell’individuazione
del tema è stato fornito dalla mostra Tatoueurs,
Tatoués, tenutasi nel Musée du Quai Branly da
maggio 2014 a ottobre 2015.
Nel museo parigino, che si definisce il posto “là
où dialoguent les cultures”,(dove le culture dialogano), si è tenuta una mostra in cui, in maniera
sia cronologica che geografica, sono stati raccolti
gli esempi più significativi legati alla cultura del
tatuaggio. Proiettato al suo interno, il documentario di Gabriel Pomerand, “La peau du milieu”
(1957) ha messo in luce aspetti che per i giovani
occidentali non sono così scontati: nonostante
«Anche il più mite e
decorativo uso del
tatuaggio allude alla
necessità di usare la
superficie del corpo
come si usano i muri
per i graffiti, cioè,
per lasciare una
traccia del proprio
passaggio e della
propria esistenza».
P. Charmet, A. Marcazzan
leggere la cultura
sulla pelle delle persone
tutt’oggi si facciano tatuaggi impregnati di valori
simbolici, è impensabile nella società moderna
tatuarsi frasi o disegni in onore della patria, è
spesso un rimpianto il nome o il volto della
persona amata - invece celebrato tantissimo in
passato - come quello dell’amico.
L’esposizione si chiude con un video in cui sfilano sulle passerelle modelli tatuati. Il messaggio
è immediato: nonostante il suo ricco bagaglio
culturale, il tatuaggio può essere considerato solo
una moda? Forse no. Forse può avere un ruolo
più significativo.
La varietà e la potenza espressiva di questi
simboli fanno pensare che può esserci un modo
nuovo e alternativo per parlare di cultura: leggerla direttamente dalla pelle degli individui. La
pelle viene osservata, indagata e raccontata, in un
viaggio che porta alla conoscenza della pratica,
delle sue tradizioni e quindi dell’uomo stesso.
PROGETTO
PROGETTO
Un modo alternativo per
parlare di cultura
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16
Pelle
Tatuaggio
Cultura
La pelle è il primo contatto visivo
e tattile che si ha con un uomo.
In un progetto che vuol trasmettere cultura in modo innovativo, è
stato necessario partire dall’uomo
stesso, scavando nella sua essenza:
dal racconto del disegno sulla pelle
si va oltre per scoprire cosa si trova
sottopelle: la sua storia.
Il potere di espressione grafica del
tatuaggio è determinato dall’universalità di segni che hanno definito
relazioni sociali, status, fino a indicare un vero e proprio codice di vita
dell’individuo che li portava. Dietro
ogni disegno si apre un mondo di
arcane simbologie, le quali hanno
definito i costumi di alcune società.
Per cultura si intende l’insieme delle
credenze, tradizioni, norme sociali, conoscenze pratiche propri di un popolo
in un determinato periodo storico.
Questo primo passaggio è fondamentale nel dare vita a tutto il resto:
è grazie all’epidermide, e all’uomo
che si racconta, che si arriverà a
trasmetterne la cultura.
In questo progetto, il tatuaggio,
oltre a rappresentare la chiave di
lettura grafica, è il filo conduttore e
l’elemento di interesse attorno a cui
ruota tutto il resto.
Ciò su cui si focalizza l’elaborato
è come la cultura possa esprimersi
in maniera differente, per cause e
conseguenze talvolta in antitesi tra
loro, utilizzando la stessa pratica in
tutto il mondo: il tatuaggio.
Analizzando queste storie, il lettore
concepisce che le culture, seppur
diverse, possono essere concepite in
un unico elaborato, dove, comparate, manifestano nella diversità un
valore aggiunto.
PROGETTO
PROGETTO
«In quanto sistema di trasmissione di
cultura, il tatuaggio ha continuato ad
essere percepito come un linguaggio
visivo della pelle, sulla quale la cultura
è scritta, vissuta e preservata in una
miriade di modi specifici». Lars Krutak
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Che cos'è
SOTTOPELLE?
Volume editoriale
Sottopelle - il tatuaggio come espressione grafica
della cultura, è un progetto di grafica editoriale,
pensato per racchiudere al suo interno alcune
delle numerose e affascinanti culture legate al
tatuaggio. Leggendo direttamente dall’epidermide dell’uomo, vengono raccontati quei casi in
cui il tatuaggio ha caratterizzato fortemente la
vita degli individui, apportando ad essa un contributo positivo o negativo, a seconda dei casi.
«I tatuaggi sono
belli; sono crudi.
Sono dichiarazioni
di protesta, politica,
bellezza, religione,
lutto, odio o amore.
Sono stati utilizzati
per identificare,
curare, onorare e
soggiogare coloro
che li indossavano
o che sono stati
forzati a farlo».
Elaine Sciolino
PROGETTO
Tatuaggio come identità
18
Per mantenere i riflettori sull’uomo, ogni argomento ha come tema nodale quello dell’identità: si indaga in che modo un simbolo ha avuto
il potere di definire l’identità di un individuo,
facendolo sentire parte integrante della collettività o escludendolo brutalmente.
PROGETTO
Attraverso il tatuaggio - la chiave di lettura
dell’elaborato - vengono raccontate le società e
determinati i fatti che hanno coinvolto l’abbellimento o lo sfregio della pelle, manifestandosi
visivamente agli occhi di tutti.
19
20
Parlare dell'uomo
Il progetto Sottopelle nasce dalla voglia di raccontare l’uomo - la sua cultura e la sua storia leggendo i tatuaggi che porta sulla pelle.
Consapevolizzare al
tema del tatuaggio
Prima che il tatuaggio diventasse una moda
nella società europea, in alcune culture ogni singolo segno ha avuto un significato, una storia,
e delle precise conseguenze. Queste tradizioni,
che a volte hanno costituito veri e propri codici,
hanno elevato (talvolta relegato) questa pratica a
manifestare appartenenza, maturità, protezione,
classificazione, esclusione.
Aprire la mente a
idee e tradizioni
Il tatuaggio - l’inchiostro - sarà sempre visto in
relazione all’uomo - la pelle. L’unione di questi
due fattori porta alla diffusione della cultura di
una pratica di cui spesso, in Europa, circolano soltanto sbiadite informazioni. Saranno i
simboli sulla pelle, il loro significato e quindi la
cultura che vi è alle spalle a incarnare l’essenza
di questo elaborato.
Il volume si pone
l’obbiettivo di dar
vita ad un processo
di comprensione e
conoscenza di una
pratica, quella del
tatuaggio, che ha
rappresentato e
tuttora manifesta
la specifica cultura
di alcune etnie,
creando così un
ampliamento della
conoscenza non
tanto della pratica di
per sè, ma dei motivi
antropologici,
sociali e storici che
l’hanno reso una
pratica essenziale in
queste comunità.
Uno dei punti salienti del progetto è il fatto
che culture radicalmente differenti siano state
accostate e confrontate nello stesso elaborato.
In un unico volume, per la prima volta, non si
trova solo la storia di una tipologia di tatuaggio,
piuttosto che numerose fotografie per prendere
spunto, alla maniera di un catalogo.
In questo elaborato si percepisce il perchè delle
cose, i forti motivi sociali e antropologici che
alcuni segni hanno portato con sè, e gerarchie
sociali che sono state plasmate attraverso un
simbolo che ha prevalso su un altro.
L’ambizioso obiettivo è quello di compiere un
viaggio simbolico, che è necessario intraprendere per riscoprire le radici di una pratica che
in fondo non ci è mai stata raccontata davvero
nella sua profonda essenza.
PROGETTO
PROGETTO
Obiettivi di progetto
21
Target
L’elaborato si rivolge a giovani e adulti interessati ad
approfondire il discorso legato alla cultura dei tatuaggi.
Il tono della narrazione è oggettivo e distaccato, solo le
testimonianze - per loro intrinseca natura - esprimono
una posizione: l’obiettivo è di lasciare che il lettore
formi le proprie idee sugli argomenti analizzati.
Proporlo soprattutto ai giovani potrebbe aiutare a far
riflettere sulla pratica stessa, ragionando a fondo sul
vero valore del tatuaggio, e aumentare la consapevolezza di un’azione che rischia di diventare sempre più
istintiva e poco ponderata.
22
17%
4,3%
Dei 7 milioni tatuati,
in Italia il 17% vuole
rimuovere i tatuaggi.
Il 4,3% l’ha già fatto.
Dati ISS settembre 2015
PROGETTO
PROGETTO
In questo modo potrebbero anche ridursi i pentimenti
e quindi le rimozioni dei tatuaggi, una pratica che
negli ultimi anni è divenuta all’ordine del giorno.
23
CONTENUTI
24
Contenuti
25
26
Tatuaggio Kalinga, Filippine - Lars Krutak, 2009
Selezione delle tematiche
La prima fase è stata caratterizzata dalla ricerca e
dalla selezione dei temi da trattare. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, ed andare a fondo
nella spiegazione di questa pratica, si è partiti
dalle origini, perchè nonostante non ci siano
notizie troppo certe su fatti avvenuti nelle ere
preistoriche, era necessario cercare di individuare i primi simboli che gli uomini hanno deciso
di tatuarsi, e capire in che modo si sono sviluppati fino ad arrivare alle epoche più recenti.
Processo di sviluppo
dell'elaborato
Individuata questa prima parte, tutto il resto
è derivato come conseguenza: già nella preistoria gran parte degli uomini si tatuavano per
sfoggiare la loro identità o l’appartenenza a un
gruppo, temi che sono stati approfonditi nei
capitoli successivi con alcuni degli esempi più
esplicativi che l’umanità ha rivelato. Per antitesi
si arriva all’ultimo tema, quello che non ci si
aspetta, dall’impatto forte e immediato: dall’appartenenza si passa all’esclusione da una società,
anch’essa determinata dai tatuaggi sulla pelle.
CONTENUTI
CONTENUTI
Ricerca e
sviluppo dei temi
27
Architettura
dei contenuti
Capitolo primo
CONTENUTI
LE ORIGINI
28
Capitolo secondo
IDENTITÀ DI
UN POPOLO
La struttura dell’elaborato consente di fare un
percorso in cui, partendo da una visione più
ampia sulla cultura del tatuaggio, visto in chiave
di strumento che manifesta l’identità di una
popolazione o di una società, si arriva a parlare di
come abbia influito a determinare l’identità del
singolo individuo.
Il discorso parte dalle origini della società,
tracciando la storia e il design dei primi simboli,
con le relative motivazioni che hanno spinto gli
uomini primitivi a tatuarsi. Nonostante questa
parte di storia sia un pò sbiadita, le informazioni
giunte a noi sono fondamentali: è dallo sviluppo
di queste prime idee che si radicheranno tutte le
varianti successive.
Un esempio dell’utilizzo del tatuaggio come
identità di un popolo è quello delle isole oceaniche, in cui in ogni arcipelago si sviluppa una
cultura differente: qui il tatuaggio è indossato da
chi si dimostra degno di far parte della società,
e la sua importanza è tanto primaria da farlo
considerare un rito sacro.
Da qui si arriva a parlare della massima espressione mai raggiunta, quella che costituisce il
patrimonio artistico neozelandese: la tradizione
dei Maori.
Capitolo terzo
IDENTITÀ DI
UN GRUPPO
Capitolo quarto
IDENTITÀ
DEGLI ESCLUSI
Restringendo il campo, si descrive in che modo
questa pratica abbia sancito l’appartenza a un
gruppo chiuso di individui: si parla del mondo
criminale, che dopo una breve introduzione lascerà lo spazio al racconto sui criminali siberiani
e alle fotografie scattate nei più temuti penitenziari russi.
Zoomando ancor più sul concetto di identità, si
arriva a parlare del singolo individuo, e quindi di
chi ha utilizzato la marchiatura sui corpi come
strumento per soggiogare e denigrare persone di
differente etnia. Verranno presi in esame due dei
più grandi olocausti della storia: il tatuaggio per
schedare gli ebrei ad Auschwitz; e la storia delle
donne sfuggite al genocidio armeno, rapite e
tatuate dai padroni turchi, curdi e arabi che, con
questo gesto, ne sancivano il possesso.
CONTENUTI
Dalla collettività
al singolo individuo
29
Sviluppo dell’elaborato
nei quattro capitoli
C1
ALLE ORIGINI
DELLA SOCIETÀ
C3
IL TATUAGGIO:
IDENTITÀ DI
UN GRUPPO
Il tatuaggio
criminale
La cultura
Maori
Il tatuaggio
siberiano
I campi di
concentramento
Le donne
armene
CONTENUTI
Le terre
oceaniche
C4
IL TATUAGGIO:
IDENTITÀ
DEGLI ESCLUSI
CONTENUTI
Le origini
C2
IL TATUAGGIO:
IDENTITÀ DI
UN POPOLO
30
31
Le origini
In questa prima parte, dopo l’introduzione in cui si
esplicano etimologia e alcune informazioni principali sul tatuaggio, si inizia col raccontare le prime
testimonianze a riguardo.
Il testo interagisce con i disegni
vettoriali, riprodotti sulla
base di quelli che il medico
Ernest Berchon disegnò sui
suoi taccuini durante i viaggi
d’esplorazione con la Marina
francese. In assenza totale
di fotografie, l'impaginato è
scandito dall'interazione del
testo con le illustrazioni.
Le illustrazioni sono state
geometrizzate, e i simboli più
semplici sono stati ripetuti per
formare una sorta di pattern,
che aiutasse a rendere più
esplicita l’idea di moltitudine.
Infatti, se ogni simbolo rappresenta un individuo, l’insieme
dei segni costituisce la società.
Andando avanti nel tempo, si incontrano le prime
testimonianze di civiltà come quella dei Traci, un
popolo che, secondo le testimonianze di Erodoto
nel 450 a.C. circa, era già indissolubilmente legato
a questa pratica. Poichè i miti e le leggende legati
a queste comunità rappresentano un pilastro della
cultura mondiale, si vedrà in che modo il tatuaggio
è parte integrante di essa.
CONTENUTI
CONTENUTI
Partendo dai ritrovamenti archeologici in alcune
grotte, si delinea l’iniziazione al tatuaggio nelle società primitive, costituito da disegni bidimensionali
semplici e prettamente geometrici, che venivano
ripetuti anche sulle statuine in terracotta e sulle
pareti delle caverne.
Impostazione grafica
32
33
originale
originale
Uno degli sviluppi più fecondi dell’arte del tatuaggio, che si è radicato nell’ossatura delle tribù, è
quello che si può osservare nei numerosi arcipelaghi
della Polinesia e della Micronesia.
Il legame con la natura e con le forze soprannaturali
acquisisce qui un’importanza vitale, e il tatuaggio
serve a regolare ritmi di vita, oltre che a vincolare
l’appartenenza o meno a una comunità.
CONTENUTI
Nonostante queste tradizioni abbiano in comune
tra di loro molti elementi, ognuna presenta delle
sostanziali differenze che la rendono unica.
Per questo, dopo un’introduzione generale, sono
state evidenziate - estraendole dal normale flusso di
lettura - tutte queste differenze geografiche.
34
In questa sezione viene fatta una breve descrizione
della cultura del tatuaggio nelle terre selezionate,
allo scopo di avvicinarsi ad ogni singola tradizione,
che manifesta il bilancio tra forze positive e negative
delle tribù e il raggiungimento della maturità dei
suoi individui attraverso questa pratica artistica.
Impostazione grafica
In questa parte, il testo è
sempre accompagnato da
illustrazioni che permettono
di dare una forma ai concetti
descritti. Sia testo che disegni
assumono la cromia blu,
proprio per dare maggiore
unità al tema.
Due esempi di
tatuaggi applicati
a zone ampie del
corpo. Il fatto di
aver ripreso con
delle illustrazioni
questi segni permette
di comprenderne
meglio la geometria
e lo studio della
forma applicato da
queste popolazioni.
Per rendere evidente la
potenza espressiva di linee,
curve e di tutti i disegni che
riguardano questa sezione, la
fisionomia del corpo sul quale
sono poste le illustrazioni è
quasi assente: il corpo viene
plasmato dai disegni.
CONTENUTI
Le terre oceaniche
35
Dai tatuaggi nei singoli arcipelaghi, si arriva al caso
più emblematico e culturalmente incisivo della
tradizione oceanica sui tatuaggi: quella Maori.
CONTENUTI
Un’attenta analisi, fotografie e illustrazioni basate sulla gerarchia dei diversi disegni geometrici
permettono di scavare a fondo nelle radici di quello
che, in Nuova Zelanda, costituisce un considerevole
patrimonio culturale nazionale.
36
Per un neozelandese, il moko manifesta l’appartenenza al suo popolo, il legame con la famiglia, gli
antenati, la sua terra, il suo valore, e il coraggio di
aver sopportato la lunga e dolorosa operazione.
Quella per ottenere il moko era infatti un’operazione che necessitava di una notevole abilità, la cui
associazione con il sangue comportava un grande rispetto per il destinatario e soprattutto nei confronti
del tatuatore esperto.
Impostazione grafica
Per la prima volta in questa
sezione compaiono le fotografie, che si alternano ad
alcune illustrazioni, le quali
tendono però a svanire.
L’impaginato sarà di impronta più regolare, per
adattarsi alla funzione narrativa di questa sezione.
Per questa parte sono state
selezionate delle fotografie
in cui, oltre al tatuaggio, si
vedesse anche chi li porta con
un minimo contesto, dato qui
dagli abiti e accessori, perchè,
come determinato nel concept
dell’elaborato, il tatuaggio
deve essere sempre visto in
relazione all’uomo.
CONTENUTI
La cultura Maori
37
In questa breve introduzione vengono citate alcune
considerazioni riprese dagli studi di Alexandre
Lacassagne e Cesare Lombroso, che evidenziano
come, già in epoche precedenti, quella del criminale
fosse considerata una classe sociale, e dovesse essere
manifestata con dei tatuaggi.
CONTENUTI
Si è scelto di non approfondire troppo questa parte
perchè, nel periodo storico trattato, non esisteva un
codice preciso tra i criminali, come invece sarà per
il caso dei detenuti russi. Ma rimane comunque importante descrivere in che modo, già due secoli fa,
siano state fatte delle indagini scentifiche al fine di
individuare un filo conduttore in questa tendenza.
38
Inoltre, quello del tatuaggio negli ambienti criminali è un aspetto non trascurabile, soprattutto per
l’influenza che ha avuto in Italia: non è rara, soprattutto tra la popolazione più anziana, la convinzione
che chi porta un tatuaggio sia un delinquente.
Impostazione grafica
Dal punto di vista grafico, in
queste due facciate si gioca
con le due cromie portanti
del volume, che si alternano
per differenziare visivamente il pensiero di Lacassagne
da quello di Lombroso.
Trattandosi di un'introduzione, è stata mantenuta
una grafica semplice, che
fornisce una chiara lettura
delle informazioni.
Data l'esiguità dell'argomento, non ci sono né disegni né
fotografie a farcire l'elaborato, ma vengono solamente
evidenziati i dati rilevanti
delle ricerche condotte,
espressi sempre sottoforma
di numero.
CONTENUTI
Il tatuaggio
criminale nel 1800
39
In questo capitolo sono le dinamiche di gruppo a
catturare l’attenzione del lettore. Attraverso una
rigida codificazione dei simboli, il tatuaggio raccontava la vita criminale dei detenuti: sul corpo di un
criminale siberiano si poteva letteralmente leggere la
sua storia. Erano i disegni sulla pelle a decretare se
un detenuto doveva venire rispettato, temuto, o se
non era nemmeno degno di considerazione.
CONTENUTI
Non a caso Nicolai Lilin chiama il proprio libro
“Educazione siberiana”: affrontando questo argomento si comprende come quello dei detenuti
russi sia un codice educativo vero e proprio, in cui
tatuarsi un simbolo significa entrare nella cerchia di
chi ha compiuto un determinato crimine.
40
Solo con i tatuaggi si guadagnava stima e rispetto,
ed è proprio grazie alla decodificazione dei segni
sulla pelle dei criminali che la polizia russa ha sventato numerosi crimini.
Impostazione grafica
Questa sezione è
caratterizzata dall'assenza
di illustrazioni, sostituite dal
forte impatto visivo delle
fotografie dei detenuti,
scattate nei più grandi
penitenziari russi.
Le immagini assumono un
ritmo sinusale, che facilita
l’accostamento dei corpi dei
detenuti, per un confronto
dei tatuaggi di cui il loro
corpo è intriso.
Anche qui la maggior parte
delle fotografie riprende
il volto del detenuto o un
minimo contesto.
CONTENUTI
Il tatuaggio
criminale siberiano
41
Dalle dinamiche di appartenenza e integrazione in
un gruppo si passa brutalmente a quelle di esclusione. E - per riferirsi alla tematica dell’identità - si
parla di come alcuni individui siano stati forzati a
crearsene un’altra, da un giorno all’altro.
Un accostamento che viene naturale, e che traspone
la cultura del tatuaggio sotto una luce totalmente
differente, è questa: pagine di testimonianze di
uomini che sono stati annullati nella loro essenza
per essere ridotti a numeri.
CONTENUTI
Le infinite, inschedabili cifre impresse sugli avambracci degli ebrei nel campo di Auschwitz saranno
raccontate dai sopravvissuti, attraverso testimonianze e riflessioni sul proprio tatuaggio.
42
Impostazione grafica
Questa sezione è stata concepita per creare un forte
distacco visivo dal resto del
volume. Per questo, non sono
presenti nè illustrazioni nè fotografie. Vengono evidenziati i
numeri tatuati sugli avambracci
di chi testimonia, per i quali si
è scelto l'utilizzo del carattere bastone Swis721 BT Bold,
disegnato da Max Miedinger nel
1982 per la fonderia di caratteri tipografici Bitstream.
In questa parte, soprattutto
grazie alle testimonianze,
si entra appieno sottopelle: leggendo direttamente
ciò che le persone hanno
subìto, e in che modo hanno
affrontato il ritorno alla
loro vera identità, il lettore
si cala in questa tematica.
Per questo, si è scelto di
non far interferire il testo
con alcuna immagine: per
lasciare alla parola tutta la
sua potenza espressiva.
A24020
CONTENUTI
I campi di
concentramento
43
In questa sezione il tatuaggio assume una connotazione ancora differente, e si parlerà di come alcune
pelli siano state macchiate a forza, come segno di
possedimento di un individuo.
CONTENUTI
In Siria, le donne armene sfuggite al genocidio turco, spesso sono state costrette alla prostituzione, e
venivano tatuate dai loro protettori per identificarle
e impedire loro di fuggire.
44
Nella comunità armena essere marchiati dai membri dei popoli nemici voleva dire che la propria
identità veniva tramutata, e dalla pelle il cambiamento arrivava nel profondo. Finita la guerra, molte
di queste donne hanno continuato a vivere con i
padroni che le avevano catturate e marchiate perchè, oltre ad aver perso la propria diginità, i segni
della bandiera turca sul viso sarebbero stati oggetto
di disonore per tutta la famiglia. Un tatuaggio, in
questa società, era la causa un effettivo cambiamento della propria identità.
Impostazione grafica
In questa ultima sezione,
che rimane unita a quella
precedente, ma con le
dovute differenze, sono
state escluse quasi del tutto
le fotografie, e ripetuti i
motivi che sono stati tatuati
a forza sulle donne catturate
durante il genocidio.
Le fotografie inserite
vogliono solo dare un volto,
e un contesto, a queste
donne. Ai fini del rispetto
per la cultura trattata, è
sembrato ingiusto mettere
fotografie in cui si vedessero
in maniera palese questi
tatuaggi, che per queste
donne hanno rappresentato
la perdita della loro dignità.
CONTENUTI
Le donne armene
45
PROGETTO GRAFICO
46
Progetto
grafico
47
Layout del volume
25mm
20mm
21mm
350 mm
240 mm
175 mm
Formato e margini
del volume editoriale.
17mm
Il layout del volume rispecchia la necessità di
avere una griglia scandita da numerosi moduli,
per poter adattare in maniera calibrata e omogenea l’impaginato alle sue numerose varianti.
Solo così facendo ogni tema - seppur strutturalmente simile - ottiene una sua indipendenza
grafica che ne manifesta il carattere.
PROGETTO GRAFICO
PROGETTO GRAFICO
Indipendenza grafica
di ogni sezione
Il layout è stato costruito sulla base dell’incremento della linea di base di 12 punti: questa
misura è stata utilizzata per scandire i 48 moduli orizzontali. Riportando la stessa misura sulla
griglia verticale, e moltiplicando per quattro
ogni modulo, sono state create otto colonne
principali, a loro volta suddivisibili in ulteriori
31, della stessa ampiezza dei moduli orizzontali.
48
Griglia dinamica
In questo modo si è creata una fitta griglia
reticolare che aumenta esponenzialmente la
dinamicità dell’impaginato.
49
Griglia orizzontale.
Derivata dall'incremento
della linea di base di 12 pt.
Griglia a colonne.
Le 8 colonne verticali sono
suddivisibili in altre 4 della stessa
dimensione di quelle orizzontali.
Gerarchia e
ritmo del testo
A1
A2
A3
PROGETTO GRAFICO
Le tre altezze
Sottocapitoli
50
Titoli di paragrafo
Il testo è organizzato principalmente su due
colonne, ma vi sono numerosi cambiamenti nel
suo posizionamento, che si adatta alle esigenze
narrative diversificando ogni tema.
Sono state definite, secondo delle proporzioni,
tre altezze, che rappresentano i punti di riferimento a cui vengono posti gli elementi di testo e
di grafica più importanti.
Poichè vi sono due tipi di gerarchia dei titoli,
pur essendo posti entrambi alla A1, sono stati
impaginati in modo differente.
I sottocapitoli hanno una maggiore rilevanza e si
trovano al centro della facciata, accompagnati da
un breve paragrafo introduttivo; il testo prende il
suo spazio e inizia alla A3.
I titoli di paragrafo, che hanno un’importanza
secondaria, sono invece allineati a sinistra, e il
testo prende meno spazio, e comincia alla A2.
Titoletto
paragrafo
Titolo
Sottotitolo
Testo
Testo
Capitolo
Sottocapitolo
Pagina
PROGETTO GRAFICO
Il testo è disposto
principalmente su
due colonne
Le tre altezze
di riferimento
dell'elaborato,
in relazione al
resto della griglia.
51
Schema di impaginazione
dei sottocapitoli.
Schema di impaginazione
dei titoli di paragrafo.
La tipografia è
bilanciata dall'utilizzo
di un carattere
graziato accostato ad
un moderno bastone.
Carta
Per la realizzazione del volume è stato scelto un
accostamento tra due tipografie differenti, che
diversifichino gli argomenti trattati in base alla
scelta del loro utilizzo.
Riprodurre diverse
sensazioni tattili e
visive con la carta.
I sottocapitoli, titoli di paragrafo gli elementi di
testo più importanti sono scritti in Apercu Bold,
carattere disegnato nel 2010 ad opera dello studio “The Entente” per la Colophon Foundry.
PROGETTO GRAFICO
Il testo principale e gran parte delle didascalie
sono composti in Adobe Garamond Pro, ridisegnato da Robert Slimbach sulla base del carattere
originario di Claude Garamond.
52
Apercu
Adobe Garamond Pro
ab c defghijklmn
abcdefghijklmn
opqrstuvwxyz
opqrstuvwxyz
.,-:?!”_*°%&/()=
.,-:?!”_*°%&/()=
A B C D E F G HI
ABCDEFGHI
STUV WXYZ
STUVWXYZ
01 2 3 4 5 6 7 89
0123456789
Taglio superiore,
inferiore e laterale
rivelano la stratificazione del volume.
La carta riveste un ruolo fondamentale: ha lo
scopo di diversificare i temi trattati attraverso la
vista e il tatto. Lo scopo non è quello di riprodurre la pelle, ma differenti sensazioni tattili, che
per quanto sottili aiutino a creare un “mondo”
per ogni tema.
Sono state scelte cinque differenti tipologie di
carta - cinque come gli strati dell’epidermide.
Il risultato ottenuto da questa scelta si manifesta
nel taglio superiore, inferiore e nel rifilo laterale
del volume: gli strati di carta accostati tra loro
riproducono quelli della pelle.
Per la realizzazione del volume sono state utilizzate carte Fedrigoni, tra cui: avorio uso mano
120 grammi, patinata bianca 150 grammi, Nettuno 140 grammi, patinata bianca 200 grammi,
bianca uso mano 120 grammi.
PROGETTO GRAFICO
Tipografia
53
PROGETTO GRAFICO
Il sistema cromatico
riprende i colori
dell'inchiostro.
54
I due intensi colori
sono bilanciati
dalla luminosità
del bianco.
Identità
Il volume è dominato dal nero e dal blu, i due
colori che rimandano all’inchiostro usato per
fare i tatuaggi: il primo, è la cromia del colore
vero e proprio iniettato sulla pelle, mentre il secondo è il colore che il tatuaggio assume quando
inizia a sbiadirsi, ed è anche quello che l’occhio
umano percepisce in un corpo ricoperto di
disegni. Per lo stesso motivo, i blatniie, una casta
di criminali russi, veniva chiamata anche “blu”, e
alle donne armene veniva affibbiato il nomignolo “labbra blu”.
C: 100
M: 90
Y: 10
K: 3
C: 0
M: 0
Y: 0
K: 100
C: 0
M: 0
Y: 0
K: 0
Il titolo del volume
ha lo scopo di
indicare che solo
andando sottopelle
si può comprendere
l'essenza dell'uomo.
L'identità del volume
è ricavata scavando
a fondo nell'essenza
stessa del tatuaggio, che
graficamente si traduce
con un insieme di punti.
Selezionando solo i
punti che compongono
la parola, si crea per
esclusione l'identità di
Sottopelle, il tatuaggio
come espressione grafica
della cultura.
Guardare sottopelle significa andare oltre, scavare
dove all’apparenza ci sono solamente disegni,
andare a capire i motivi sociali, antropologici
che li hanno generati, non solo per dare un
significato ai tatuaggi, ma soprattutto per capire
l’uomo e la sua cultura. Per questo l’identità del
volume è scandita da una moltitudine di punti,
che oltre a rappresentare la modalità in cui viene
rilasciato l’inchiostro sulla pelle - zoomandolo a
una dimensione non percepibile naturalmente
dall’occhio umano - indica la moltitudine di
individui e culture a cui si fa riferimento.
PROGETTO GRAFICO
Sistema cromatico
Il tatuaggio come espressione grafica della cultura
55
PROGETTO GRAFICO
PROGETTO GRAFICO
Elaborato finale
CAPITOLO 1
56
57
PROGETTO GRAFICO
PROGETTO GRAFICO
CAPITOLO 2
58
59
PROGETTO GRAFICO
PROGETTO GRAFICO
CAPITOLO 3
60
61
PROGETTO GRAFICO
PROGETTO GRAFICO
CAPITOLO 4
62
63
ANALISI
ANALISI
64
65
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index.php
Gran parte delle ricerche su internet sono
state utili al fine di trovare i testi citati nella
bibliografia, e perciò sono state omesse in
questa sezione. Si citano a seguito solo i
portali e i siti più influenti:
www.gallica.bnf.fr
www.nztec.victoria.ac.nz
www.fuel-design.com
69
Università degli studi della Repubblica di San Marino
Università IUAV di Venezia
Corso di Laurea in Disegno Industriale e Multimedia
A.A. 2014-2015
Matricola 51401
Lucia Galanti
Tesi di laurea in comunicazione visiva